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Archeologia ferroviaria - testimonianze del passato

Ultimo Aggiornamento: 25/10/2013 16:40
07/04/2013 22:32
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Capotreno
Fantastico!
Grazie mille!

ma la direttissima per Tortona era il terzo valico?
07/04/2013 22:36
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ma la direttissima Genova Tortona da Brignole?????
08/04/2013 14:46
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Sembrerebbe proprio di sì !
Agli inizi del 900 c'erano molti progetti di linee ferroviarie, e senz'altro la direttissima era strategicamente importante, sia per il porto (merci), ma suppongo anche per il traffico passeggeri.
La mappa riporta il progetto di ampliamento del porto con le nuove calate di Sampierdarena, e un vasto numero di binari ad esse associate; il problema poi però sarebbe stato quello di trovare la "giusta strada" per far sì che le merci potessero superare i Giovi destinate a Settentrione. (Notate anche la linea parallela in direzione Campasso ) . I due valichi esistenti erano già insufficienti (inoltre bisognava passare per forza da Sampierdarena !) e progetto di ampliamento del porto doveva andare per forza di cose a pari passo con una nuova linea ferroviaria indipendente dal nodo genovese.
La scelta di Brignole (con un tunnel diretto in valpolcevera) secondo me fu fatta anche in ragione di questo fatto.
[Modificato da 3120 08/04/2013 14:47]
08/04/2013 15:39
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Capotreno
Il terzo valico che parte da Brignole, chissà che ne penserebbero i nostri NOTAV...
Una sola considerazione: all'epoca il porto movimentava meno di 6 milioni di tonnellate di merci, oggi invece (dato 2006) ne movimenta 56 milioni.
Se allora avevano bisogno di un terzo valico, mi potrebbero spiegare i NOTAV come se ne possa fare a meno oggi?
ah, sì, che stupido che sono, ci sono le autostrade e i TIR.
08/04/2013 16:15
Giambo, invece che il babau, sotto il letto da piccolo aveva il NOTAV.
[Modificato da lordtiranus 08/04/2013 16:16]
08/04/2013 17:06
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Quello che è vero è che autoarticolati come ci sono ora da 44 tons erano di là da venire, ed anche i treni non erano certo "pesanti" come ora. Quello che è illuminante (e qui quoto Giambo) è che se le ferrovie si sono arrestate è in favore delle autostrade, infatti la Voltri Alessandria è un opera gigantesca con il 2° ponte più alto d'europa, il tutto a 6 corsie. Una capacità di servizio quasi infinita, dove i 2 binari del 3° valico sarebbero competitivi solo con velocità+frequenza.
08/04/2013 21:28
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Capotreno
Re:
lordtiranus, 08/04/2013 16:15:

Giambo, invece che il babau, sotto il letto da piccolo aveva il NOTAV.




[SM=g27987]
08/04/2013 21:46
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Capotreno
questa cartina è fantastica, ci sono tracciati anche i binari dei tram!
Osservandola, mi sembra si noti una cosa pazzesca: volevano radere al suolo il quartiere del Molo!
Se osservate, non ci sono case sul molo vecchio, solo binari!
Si nota poi che la galleria delle Grazie riveste importanza elevata, viene infatti collegata alla direttissima e viene diramata verso il porto nuovo che sarebbe sorto al posto della fiera.
Incredibile l'importanza delle ferrovie, addirittura veniva quadruplicata la linea del Campasso.

Giambo, invece che il babau, sotto il letto da piccolo aveva il NOTAV.


al limite, da piccolo, sotto il letto avevo un trenino.
Ma una motivazione tecnica, contro il TV, ci riesci a darla?
09/04/2013 10:26
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Capotreno
Giambo, quella era un'epoca di grandi trasformazioni, e il ruolo delle ferrovie era comparabile con quello delle autostrade oggi.

Lo schema è abbastanza preciso, si può notare che esisteva ancora il Promontorio e la Briglia con il tunnel tranviario (cioè tutto quello che è stato spianato con la realizzazione di via di Francia) e anche il bastione a sud della Lanterna.

I bacini portuali di Sampierdarena e delle Grazie sono stati poi realizzati diversamente a quanto qui indicato; la carta anticipa alcune delle trasformazioni urbanistiche allora preventivate: oltre alla demolizione del Molo di notano gli sventramenti di Ponticello e di ia Madre di Dio, con la galleria Colombo e un abbozzo della futura piazza Dante: qualcosa, grazie a Dio, si è salvato, molto è andato perduto.

Dal punto di vista ferroviario si notano tutte le linee afferenti al quadrivio Coscia, la linea del Campasso e la disposizione primitiva di Principe, con la sola Traversata vacchia e la "banana" inizialmente utilizzata - con manovra in regresso, per andare verso levante: il tronco superstite si trova ancora all'interno del terrapieno che chiude a monte la stazione.


09/04/2013 10:41
giambo64, 08/04/2013 21:46:


Ma una motivazione tecnica, contro il TV, ci riesci a darla?



Guarda che l'unico avvelenato e che vede NOTAV dappertutto anche dove non c'entrano niente, come un topic sul piano regolatore del 1919, sei tu.
09/04/2013 14:15
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Come fai a dire che non c'entra il NOTAV con questa discussione?
Quella cartina dimostra che già cento anni fa le linee ferroviarie esistenti non erano sufficienti, negli anni a seguire il terzo valico o direttissima non venne costruito perchè fu sostituito dalla camionale.
Se oggi vogliamo togliere i camion dalle strade, dopo che le merci sono decuplicate, abbiamo bisogno di nuove ferrovie, quella cartina c'entra, eccome!

09/04/2013 22:25
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Certo che se ci avessero pensato già all'epoca, ora magari non ci si accapiglierebbe per sapere se tale infrastruttura sia utile o meno, ma quanto meno la si utilizzerebbe, si pensa, nel migliore dei modi.
C'è da capire però il perché non la si è fatta in quel periodo; il progetto era nato nel 1908; varie commissione di studi per la fattibilità, e poi solo l'appalto per la costruzione del primo tratto tra Arquata e Tortona; l'arrivo a Genova rimase fermo sulla carta per una ventina di anni prima della costruzione della camionale.
La camionale infatti venne progettata e costruita poi nei primi anni 30, quando il mondo era già cambiato.
Sì è persa così un'opportunità che se veniva afferrata in tempo, sarebbe stata utile a quel tempo e sicuramente anche adesso.
10/04/2013 00:23
giambo64, 09/04/2013 14:15:

Come fai a dire che non c'entra il NOTAV con questa discussione?



Ah, vero.
C'erano i NO-OMNIBUS.
21/08/2013 00:02
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In via Dondero, proprio sotto la stazione di Sampierdarena, c'è il portale di una galleria oggi non più attraversata dai treni...

STREET VIEW 1 galleria

La galleria riceveva i binari provenienti dalla linea della Coscia, prima che il viadotto di via Buranello venisse ampliato e che venisse costruito il viadotto (poi abbattuto) su via di Francia (e via di Francia stessa).
La linea seguiva, probabilmente al piano della strada, via Buranello, e da qui entrava nella galleria (senza nome).

Lo sbocco è posto all'interno del triangolo della stazione, dove i due rami si dividono.

Qui, con un breve tratto all'aperto, costeggiava i binari diretti a nord, e attraversata via Degola rientrava in galleria (chiamata S. Cristoforo), sottopassando il parco binari di Sampierdarena e uscendo a nord dello stesso, più o meno dove ora si distacca il bivio Molini.

STREET VIEW 2 galleria

Qui due mappa dell'epoca (LE GALLERIE SONO NELLA SECONDA MAPPA, la prima serve per capire da dove veniva la linea della coscia):
Mappa 1
Mappa 2 (GALLERIE)
(in realtà le mappe fanno parte di un'unica mappa più grande, del 1887)

 

Qualcuno ne sa qualcosa? 

21/08/2013 02:24
mod: abbiamo creato questa nuova discussione per raggruppare tutti i vari topic dedicati ai resti novecenteschi delle nostre ferrovie.
Per piacere non apriamo altri topic storici, grazie.


Molto interessante, ma dove hai trovate queste due mappe? [SM=g8862]
21/08/2013 09:38
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Capotreno
Interessantissimo, l'analisi delle due mappe (la prima riporta, in rosso, le linee di progetto per dei collegamenti mai realizzati) sono assolutamente coerenti con quanto descritto. L'attraversamento di via Degola (allora via San Cristoforo, che comprendeva anche l'attuale via A. Scaniglia) dovrebbe trovarsi all' imbocco a ponente del sottopasso (ammesso che lo stesso non sia stato allungato per allargare il piano binari sovrastante, credo che l'attuale doppio fornice sia del dopoguerra). Forse è rimasta qualche traccia, andrò a fare una ricognizione dei luoghi.... [SM=g27988]

Grazie, Simo. [SM=g28002]
21/08/2013 13:18
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Chiedo scusa, ho aperto una nuova discussione senza pensarci [SM=g27995]

Le mappe provengono dall'archivio di stato di Genova, (cambiando, di 2 in 2 il numerino in alto nell'url ci sono anche altre zone della città rappresentate).

Questo fa luce su molte cose, questa la mia ricostruzione:
La "ferrovia della morte" di cui si è vociferato da qualche parte non era la ferrovia a cavalli, ma proprio questa prima linea della Coscia, decisamente pericolosa per chi usciva dai fornici del viadotto della linea per Torino. Di fatti ad ogni fornice corrispondeva un passaggio a livello, e per un certo periodo furono messe delle guardie a sorvegliare il traffico.

Prima dell'apertura della linea della Coscia in ogni sua versione, esistevano solo la S. Lazzaro alta e la galleria Passo Nuovo (quella a doppio binario e rettilinea) e la galleria S. Benigno (quella in curva verso nord e a singolo binario), chiamate anche galleria di S. Benigno e galleria "in curva" di S. Benigno, collegate alla linea a cavalli (aperta nel 1858 insieme alla galleria Passo Nuovo, mentra la S. Benigno è di qualche anno successivva) presso il Pozzo Coscia.

Nel 1886 venne aperta questa linea e la nuova galleria della Sanità (dal pozzo Coscia verso sud, a singolo binario).

Con l'aumento dei traffici portuali e della pericolosità stessa della linea venne allargato tutto il viadotto di via Buranello e realizzato il famoso viadotto (abbattuto) di via di Francia, nel 1899, era questa la linea della Coscia come tutti la conosciamo.

I toponimi sono estremamente confondenti, tanto che una spiegazione degli stessi è stata allegata nel progetto (una delle prime pagine delle mappe), e questo è fonte di confusione da più di un secolo.

Sarebbe bello se si trovassero foto storiche che testimonino quanto detto sopra [SM=g27986]



21/08/2013 13:27
Re:
Simone.Metro, 21/08/2013 13:18:

Chiedo scusa, ho aperto una nuova discussione senza pensarci [SM=g27995]



[SM=g28002] Nessun problema
21/08/2013 21:26
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Grazie anche da parte mia Simone ! [SM=g28002]

Ero a conoscenza della ferrovia "a livello" che percorreva l'attuale via Buranello ma non ho mai capito dove andasse a collegarsi verso ponente (se si univa ai binari che attraversavano via Pacinotti, od in altre direzioni).
Queste due mappe sono davvero utili a capire la situazione .

La prima in effetti, è la stessa che si trova all'Expò (dal Mandraccio) in un cartellone esposto al pubblico, ma che però termina appena sull'attuale piazza Barabino non andando più verso ponente.
Si vede proprio una terza linea (proveniente dalla Coscia) che non finisce sul viadotto ma che sembra proseguire appunto per via Buranello.
La ferrovia della morte (chiamata anche "a livello") era causa di tanti incidenti e disgrazie con vittime tra la popolazione sampierdarenese . Si cercavano soluzioni per la soppressione di tale ferrovia; il viadotto che poi andrà a formare il bivio con la linea Genova-Voltri sarà la soluzione.

Sarebbe molto bello trovare testimonianze fotografiche dell'epoca; purtroppo non sono mai riuscito a trovare niente. [SM=g27992]
21/08/2013 23:43
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La storia ferrioviaria di Genova è veramente variegata e appassionante, tra gallerie e linee che si incrociano!

Continuo a raccogliere materiale per poter trarne finalmente un quadro conclusivo preciso e dettagliato, visto che le curiosità e gli interrogativi sono tanti... anche dal punto di vista storico dell'evoluzione degli impianti... Per ora il primo mezzo secolo di storia ferroviaria l'ho ricostruito attentamente per quanto riguarda i dati, ma mancano soprattutto le foto... Per tutto il '900 invece ci sono abbondanti fotografie ma mancano molti dati... Ma appena riesco a mettere insieme i pezzi ne tiro fuori qualcosa [SM=g27988] [SM=g27987]
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