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Filippesi 1:21-24;

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2018 18:18
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28/04/2017 17:54
 
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Caro Aldo,


Certo, ma per risurrezione spirituale Paolo non intende il destarsi dallo stato di morte fisica, ma la risurrezione dalla condizione di morte dovuta al peccato. Mi sembra una differenza non di poco



La spiegazione di che cosa sia la prima risurrezione e con quale corpo risorgeranno i morti la trovi dettagliatamente descritta da Paolo in 1 Corinti 15. Apri un 3D a parte se ne vuoi discutereperché non si parla affatto della un metafora di una rinascita dal peccato. Che poi chi prende parte a quella risurrezione risorga senza peccato è indifferente rispetto al suo significato concreto.

Shalom
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28/04/2017 19:44
 
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Re: Re: Re: Re:
Aldo_evangelico, 28/04/2017 09.26:


Aquila ti assicuro che leggo con attenzione le tue affermazioni e cerco in tutti i modi non aver alcun pregiudizio pregresso, ma paradossalmente spesso dai delle spiegazioni che contraddicono totalmente la tua tesi iniziale.
La vera risurrezione per un cristiano è quella di risuscitare dallo stato di morte spirituale dovuta al peccato. Gesù è chiaro in questo, in Gv 3:36 dice che chi crede in Lui ha la vita eterna. Capisci che parla al presente e non al futuro?
Non c'è quindi possibilità di equivoco per Filippesi 3 e Efesini 2, si parla di morte e risurrezione spirituale e non fisica.
[SM=g1944981]




Aldo, posso dirti una cosa: sei troppo drastico!
Prima di parlare ed emettere giudizi drastici, dovresti come minimo contare fino a dieci....eviteresti brutte figure come questa, lo dico per te.

Il versetto di Gv. 3:36 lo devi leggere tutto, fino alla fine, non solo quello che ti garba, prendendone un pezzetto e facendogli dire quello che non dice. Infatti:

"Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui. " (Gv. 3:36 CEI)

Come vedi si tratta di una prospettiva futura, basta che tu confronti con Gv. 6:39-40, 54 per accorgertene facilmente e si parla proprio di vita eterna sempre e solo in relazione con la risurrezione dell' ultimo giorno.
Quando Gesù parla di risurrezione in senso "spirituale", lo dice con chiarezza in Gv. 5:24-25!

Ripeto: cerca di ragionare su queste cose ed essere meno drastico nei giudizi!


28/04/2017 22:55
 
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Qui Giovanni 6 non c'entra nulla, dunque se vogliamo sviscerarlo apriamo un 3D a parte.

Shalom
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29/04/2017 19:01
 
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Leggete sopra, grazie.

Shalom
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29/04/2017 23:05
 
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Francamente non capisco questa presa di posizione da parte di Barnabino.
Va bene, nel contesto di Filippesi Paolo non parla di morte fisica ma di morte spirituale e nella stessa lunghezza d'onda è da leggere la risurrezione.
Pertanto in Filippesi 1 Paolo quando afferma di lasciare il corpo non sta minimamente pensando alla sua risurrezione fisica ( a cui non accenna neanche nel contesto del capitolo 1), ma alla possibilità di andare in Cielo con Cristo subito.
29/04/2017 23:14
 
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Re:
Aldo_evangelico, 29/04/2017 23.05:

Francamente non capisco questa presa di posizione da parte di Barnabino.
Va bene, nel contesto di Filippesi Paolo non parla di morte fisica ma di morte spirituale e nella stessa lunghezza d'onda è da leggere la risurrezione.
Pertanto in Filippesi 1 Paolo quando afferma di lasciare il corpo non sta minimamente pensando alla sua risurrezione fisica ( a cui non accenna neanche nel contesto del capitolo 1), ma alla possibilità di andare in Cielo con Cristo subito.




Caro Aldo, in Filippesi 1 Paolo non parla in nessuna maniera di risurrezione spirituale, ma dice che il desiderio è "il partire e con Cristo essere" usando il verbo analyo che ha due sole ricorrenze, qui e in Luca 12:36 dove si parla del ritorno di Cristo, che Paolo attende già durante la sua vita.
Anzi, Paolo sa che la sua partenza E' IMMINENTE (2 Timoteo 4:6)

Caro Aldo, non ho la minima intenzione di mettermi a fare le ore piccole con te anche perchè sono stanchissimo, quindi per stasera ti lascio e ti auguro una buona notte.

Ti leggerò domani sera.

Pertanto, a domani sera



[SM=g7367]
[Modificato da Aquila-58 29/04/2017 23:29]
29/04/2017 23:30
 
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Caro Aldo,


Va bene, nel contesto di Filippesi Paolo non parla di morte fisica ma di morte spirituale e nella stessa lunghezza d'onda è da leggere la risurrezione



Il Filippesi capitoli 1 e 3 non si parla di morte spirituale ma di morte fisica, al capitolo 3 Paolo paragona la sua morte futura alla morte di Cristo, e non mi risulta che Cristo non sia morto spiritualmente. Non si capisce proprio dove tu deduci si parli di morte metaforica.


Pertanto in Filippesi 1 Paolo quando afferma di lasciare il corpo non sta minimamente pensando alla sua risurrezione fisica ( a cui non accenna neanche nel contesto del capitolo 1), ma alla possibilità di andare in Cielo con Cristo subito



Devi ancora farmi vedere dove in quel capitolo Paolo dice "andare in cielo subito", non si capisce proprio dove tu lo deduca. Al contrario sappiamo bene che la speranza di Paolo era di andare con Cristo alla parousia. Non vedo molte altre ipotesi esegetiche serie, la nota della TOB lo associa alla risurrezione. Cosa poi intendi tu con "risurrezione fisica" non si capisce, Paolo dice di risorgere in cielo con un corpo spirituale e non fisico. Ma sarà ormai la quinta volta che telo spieghiamo e continui a non capire.

Shalom
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30/04/2017 15:09
 
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Re: Re:
Aquila-58, 29/04/2017 23.14:




Caro Aldo, in Filippesi 1 Paolo non parla in nessuna maniera di risurrezione spirituale, ma dice che il desiderio è "il partire e con Cristo essere" usando il verbo analyo che ha due sole ricorrenze, qui e in Luca 12:36 dove si parla del ritorno di Cristo, che Paolo attende già durante la sua vita.
Anzi, Paolo sa che la sua partenza E' IMMINENTE (2 Timoteo 4:6)

Caro Aldo, non ho la minima intenzione di mettermi a fare le ore piccole con te anche perchè sono stanchissimo, quindi per stasera ti lascio e ti auguro una buona notte.

Ti leggerò domani sera.

Pertanto, a domani sera



[SM=g7367]


Appunto, non si parla né di risurrezione spirituale né tanto meno di quella fisica, pertanto in base al contesto di Filippesi 1, quando Paolo dice che vuole partire dal suo corpo, sta dicendo che con la morte il suo io personale, cioè il suo spirito, va in cielo dove si trova Cristo. Punto.

30/04/2017 15:18
 
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Re:


Il Filippesi capitoli 1 e 3 non si parla di morte spirituale ma di morte fisica, al capitolo 3 Paolo paragona la sua morte futura alla morte di Cristo, e non mi risulta che Cristo non sia morto spiritualmente. Non si capisce proprio dove tu deduci si parli di morte metaforica.


Non è così. In Filippesi 3 leggo:
"10 Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, 11 per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti

Paolo come più volte detto si sforza di giungere alla risurrezione dei morti, ma se si trattasse di risurrezione fisica non dovrebbe fare alcuno sforzo dato che sa benissimo che risorgono tutti: giusti e ingiusti. Il vero sforzo quindi che deve fare il cristiano è quello di risorgere dalla morte spirituale dovuta al peccato per essere graditi a Dio e quindi non centrano nulla né la morte fisica e neanche la trasformazione in uno spirito.


Devi ancora farmi vedere dove in quel capitolo Paolo dice "andare in cielo subito", non si capisce proprio dove tu lo deduca. Al contrario sappiamo bene che la speranza di Paolo era di andare con Cristo alla parousia. Non vedo molte altre ipotesi esegetiche serie, la nota della TOB lo associa alla risurrezione. Cosa poi intendi tu con "risurrezione fisica" non si capisce, Paolo dice di risorgere in cielo con un corpo spirituale e non fisico. Ma sarà ormai la quinta volta che telo spieghiamo e continui a non capire


Ma scusa, Paolo non parla mai nel contesto di Filippesi 1 da nessuna parte di essere risorto in un corpo spirituale, non Parla di Parusia, perché non devo presupporre che lasciare il corpo significa direttamente andare in Cielo con Cristo?
Tu hai bisogno di forzare il testo introducendo due concetto che Paolo non accenna minimante, mentre io mi attengo nella mia spiegazione solo alle parole presenti in Filippesi 1 [SM=g27987]



30/04/2017 18:27
 
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Re: Re: Re:
Aldo_evangelico, 30/04/2017 15.09:


Appunto, non si parla né di risurrezione spirituale né tanto meno di quella fisica, pertanto in base al contesto di Filippesi 1, quando Paolo dice che vuole partire dal suo corpo, sta dicendo che con la morte il suo io personale, cioè il suo spirito, va in cielo dove si trova Cristo. Punto.





[SM=g7405] [SM=g7405]


Ma lo sai che sei simpaticissimo?

In Filippesi Paolo dice che il suo desiderio è "il partire e con Cristo essere".
Punto!
Come diamine Paolo vorrebbe "partire e con Cristo essere"?

"Paolo dice che vuole partire dal suo corpo, sta dicendo che con la morte il suo io personale, cioè il suo spirito, va in cielo dove si trova Cristo" è semplicemente una tua inferenza perchè Paolo non sta dicendo nulla di tutto ciò con l' uso del verbo analyo, che significa "partire, tornare"

Non è per nulla un caso che Paolo usi questo verbo, perchè Paolo sa che la sua partenza è IMMINENTE, infatti l' affine sostantivo analysis lo troviamo propio in 2 Timoteo 4:6!
Paolo sa che la sua partenza da questa terra è imminente e aspetta il ritorno di Cristo già durante la sua epoca (1 Tess. 4:17).

Questo è quello che dice il testo sacro in relazione al passo che stiamo esaminando, il resto solo solo tue chiacchiere.


[Modificato da Aquila-58 30/04/2017 18:29]
30/04/2017 23:50
 
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Non è così. In Filippesi 3 leggo:
"10 Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, 11 per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti

Paolo come più volte detto si sforza di giungere alla risurrezione dei morti, ma se si trattasse di risurrezione fisica non dovrebbe fare alcuno sforzo dato che sa benissimo che risorgono tutti: giusti e ingiusti



Paolo sa che i malvagi saranno distrutti nella Geenna e non risorti, se arrivasse alla morte dopo aver rinnegato Dio la sua morte non sarebbe conforme a quella di Cristo, che morì fedele, e dunque per lui non ci sarebbe alcuna risurrezione ma solo la prospettica della distruzione nella Geenna.


Il vero sforzo quindi che deve fare il cristiano è quello di risorgere dalla morte spirituale dovuta al peccato per essere graditi a Dio e quindi non centrano nulla né la morte fisica e neanche la trasformazione in uno spirito



Fammi vedere un solo passo in cui la parola risurrezione è riferita ad una metafora grazie..


Ma scusa, Paolo non parla mai nel contesto di Filippesi 1 da nessuna parte di essere risorto in un corpo spirituale, non Parla di Parusia, perché non devo presupporre che lasciare il corpo significa direttamente andare in Cielo con Cristo?



Lo deduciamo da 1 Corinti 15 dove spiega cosa accade dopo la morte.


Tu hai bisogno di forzare il testo introducendo due concetto che Paolo non accenna minimante, mentre io mi attengo nella mia spiegazione solo alle parole presenti in Filippesi 1



Tu invece non ti attieni a nulla, perché in Filippesi 1 (né il resto del NT per la verità) si parla di spiriti che si staccano dal corpo per andare con Cristo immediatamente dopo la morte in attesa della risurrezione. Non si capisce neppure come ti possa venire in mente una sciocchezza del genere in base a questo testo.

Shalom
[Modificato da barnabino 30/04/2017 23:52]
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30/04/2017 23:57
 
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Caro Aquila,


Paolo dice che vuole partire dal suo corpo



Il bello di Aldo è che qui aggiunge le parole spirito e corpo a suo piacimento... perché Paolo non usa né l'una né l'altra nel passo in discussione. Spassoso!

Shalom [SM=g7405]

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01/05/2017 16:46
 
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Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 30/04/2017 18.27:




[SM=g7405] [SM=g7405]


Ma lo sai che sei simpaticissimo?

In Filippesi Paolo dice che il suo desiderio è "il partire e con Cristo essere".
Punto!
Come diamine Paolo vorrebbe "partire e con Cristo essere"?

"Paolo dice che vuole partire dal suo corpo, sta dicendo che con la morte il suo io personale, cioè il suo spirito, va in cielo dove si trova Cristo" è semplicemente una tua inferenza perchè Paolo non sta dicendo nulla di tutto ciò con l' uso del verbo analyo, che significa "partire, tornare"

Non è per nulla un caso che Paolo usi questo verbo, perchè Paolo sa che la sua partenza è IMMINENTE, infatti l' affine sostantivo analysis lo troviamo propio in 2 Timoteo 4:6!
Paolo sa che la sua partenza da questa terra è imminente e aspetta il ritorno di Cristo già durante la sua epoca (1 Tess. 4:17).

Questo è quello che dice il testo sacro in relazione al passo che stiamo esaminando, il resto solo solo tue chiacchiere.




Aquila io mi attengo alle parole testuali, Sei tu quello costretto a pensare alla Parusia e alla risurrezione che Paolo non esprime nel concetto i Filippesi.
Perché Paolo il verbo "partire" non lo può riferire al suo spirito che via dal corpo?
01/05/2017 16:55
 
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Re:



Paolo sa che i malvagi saranno distrutti nella Geenna e non risorti, se arrivasse alla morte dopo aver rinnegato Dio la sua morte non sarebbe conforme a quella di Cristo, che morì fedele, e dunque per lui non ci sarebbe alcuna risurrezione ma solo la prospettica della distruzione nella Geenna.


Questo accade nel giorno del giudizio dopo la risurrezione dei morti.
Che i malvagi siano diversi dagli ingiusti è solo un'inferenza di voi tdG che non ha nessun riscontro scritturale. Risorgono tutti. Punto



Fammi vedere un solo passo in cui la parola risurrezione è riferita ad una metafora grazie..


Certo in Gv. 5:25 leggo
"25 In verità, in verità vi dico: l'ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l'avranno udita, vivranno."
I morti qui sono in senso spirituale e la risurrezione espressa con il termine "vivranno" non può che essere simbolica.



Lo deduciamo da 1 Corinti 15 dove spiega cosa accade dopo la morte.


Qui parla solo del modo con cui risorgono i morti e non del periodo intermedio.



Tu invece non ti attieni a nulla, perché in Filippesi 1 (né il resto del NT per la verità) si parla di spiriti che si staccano dal corpo per andare con Cristo immediatamente dopo la morte in attesa della risurrezione. Non si capisce neppure come ti possa venire in mente una sciocchezza del genere in base a questo testo.


Ma se Paolo vuole lasciare i corpo, si sta riferendo al suo io interiore che lo lascia, e in senso biblico questo io è lo spirito dell'uomo. Quindi tutto quadra caro Barnabino.




01/05/2017 17:17
 
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Caro Aldo,


Aquila io mi attengo alle parole testuali



Davvero? E dove trovi scritto psyche, pneuma o corpo in Filippesi 1 o che lo spirito si stacca dal corpo alla morte? Che facciamo, filologia immaginaria?


Sei tu quello costretto a pensare alla Parusia e alla risurrezione che Paolo non esprime nel concetto i Filippesi



Nel NT la parola risurrezione da un significato univoco, semmai l'eccezione assoluta sarebbe la tua. Per quanto riguarda l'idea che i cristiani saranno con Cristo alla parousia il concetto è espresso esplicitamente da Paolo altrove in almeno due lettere e non abbiamo alcuna indicazione che qui sia cambiato.


Perché Paolo il verbo "partire" non lo può riferire al suo spirito che via dal corpo?



Per la banale ragione che

1. Paolo non parla né di spirito né di corpo, dunque non si capisce di quale testo tu stia parlando, fantafilologia?

2. In qualunque caso nell'antropologia paolina e più in generale neotestamentaria lo spirito non è un'entità che si stacca dal corpo, ma è un aspetto delle persona considerata come essere unitario.

Shalom
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01/05/2017 17:38
 
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Caro Aldo,


Questo accade nel giorno del giudizio dopo la risurrezione dei morti. Che i malvagi siano diversi dagli ingiusti è solo un'inferenza di voi tdG che non ha nessun riscontro scritturale. Risorgono tutti



Gesù non lo dice, vorrei che mi mostrassi il versetto, Gesù dice solo che chi è gettato nella Geenna è distrutto, non parla di risurrezione. Che i malvagi siano diversi dagli ingiusti è chiaro dalle parole di Gesù: giusti e ingiusti sono risorti dai morti mentre chi è già stato giudicato malvagio è distrutto.


I morti qui sono in senso spirituale e la risurrezione espressa con il termine "vivranno" non può che essere simbolica



In quanto a Giovanni 5:25 vedi di non prendermi per i fondelli perché non è usata la parola risurrezione. Cosa fai continui a fare filologia aggiungendo parola che non sono nel testo? Che morte e vita siano anche simbolici lo diciamo noi, io ti ho chiesto dell'uso simbolico della parola risurrezione, termine tecnico usato in Filippesi. Per altro in Filippesi Paolo parla di una morte simile a quella di Cristo, ti pare che Cristo fosse morto spiritualmente? Ma stiamo scherzando?


Qui parla solo del modo con cui risorgono i morti e non del periodo intermedio



Appunto, leggi cosa dice dello stato intermedio in quel capitolo.


Ma se Paolo vuole lasciare i corpo



Il punto è che da nessuna parte si legge "corpo", capisci? E da nessuna parte si legge "spirito", capisci?


si sta riferendo al suo io interiore che lo lascia



L'io interiore in italiano è la persona stessa, non una parte della persona... il fatto è che Paolo non usa la parola spirito né usa corpo, tutt'al più parla di se stesso, ma non separa corpo e spirito, come è naturale che sia nell'antropologia biblica. Dunque di che cosa stiamo parlando?

Shalom [SM=g27987]

Shalm
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02/05/2017 06:35
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Aldo_evangelico, 01/05/2017 16.46:


Aquila io mi attengo alle parole testuali, Sei tu quello costretto a pensare alla Parusia e alla risurrezione che Paolo non esprime nel concetto i Filippesi.
Perché Paolo il verbo "partire" non lo può riferire al suo spirito che via dal corpo?





Non posso che replicarti con la risposta di Barnabino:

"1. Paolo non parla né di spirito né di corpo, dunque non si capisce di quale testo tu stia parlando, fantafilologia?

2. In qualunque caso nell'antropologia paolina e più in generale neotestamentaria lo spirito non è un'entità che si stacca dal corpo, ma è un aspetto delle persona considerata come essere unitario
".

Per il resto sono io che mi attengo alle parole testuali,non tu.
Infatti come ti ho spiegato il verbo analyo significa "partire, tornare".
Come ho già detto, l' altra ricorrenza è solo quella di Luca 12:36, che puoi leggere...

Quindi, alla luce dell' uso di questo verbo e di quanto Paolo dice per esempio in Filippesi 3:20-21, a cosa dovrei pensare?

Dimmi tu....

Ciao, a stasera...

02/05/2017 09:45
 
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Re:

Gesù non lo dice, vorrei che mi mostrassi il versetto, Gesù dice solo che chi è gettato nella Geenna è distrutto, non parla di risurrezione. Che i malvagi siano diversi dagli ingiusti è chiaro dalle parole di Gesù: giusti e ingiusti sono risorti dai morti mentre chi è già stato giudicato malvagio è distrutto.


Appunto, se Gesù non specifica il momento in cui avviene il giudizio della Geenna, non capisco come tu possa vederlo in una mancata risurrezione. Io affermo che questo giudizio si realizzerà nell'ultimo giorno dopo la risurrezione dei morti leggendo il passo omologo di Ap. 20:13-15
"13 Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. 14 Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. 15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco. "
Come detto "l'Ades e il mare che restituiscono i morti" indica appunto la risurrezione degli stessi, tutti quelli che non sono scritti nel libro della vita sono quindi gettati nello stagno di fuoco che è il nome che usa Giovanni per indicare la Geenna.


In quanto a Giovanni 5:25 vedi di non prendermi per i fondelli perché non è usata la parola risurrezione. Cosa fai continui a fare filologia aggiungendo parola che non sono nel testo? Che morte e vita siano anche simbolici lo diciamo noi, io ti ho chiesto dell'uso simbolico della parola risurrezione, termine tecnico usato in Filippesi. Per altro in Filippesi Paolo parla di una morte simile a quella di Cristo, ti pare che Cristo fosse morto spiritualmente? Ma stiamo scherzando?


Perché la parola "vivranno" non indica una risurrezione spirituale rispetto al loro precedente stato di morte spirituale?
Mi contesti il cavillo formale e poi in un sol botto fai dire a Paolo in Filippesi 1 che c'è stata la risurrezione e la Parusia e che quindi può finalmente stare con Gesù? [SM=g2037506]
Comunque ti accontento nonostante l'evidenza di Gv 5. In Efesini 2:5-7 leggo
"5 anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), 6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù, 7 per mostrare nei tempi futuri l'immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù"
Qui non ci sono margini di dubbio, Paolo sta parlando al passato e quindi non può dire di essere già stato trasformato in uno spirito.



Appunto, leggi cosa dice dello stato intermedio in quel capitolo.


L'unico riferimento allo stato intermedio di 1 Cor. 15 è quello di dire che i morti in Cristo sono perduti non perché sono distrutti, ma perché se Cristo non è risuscitato non c'è stato il perdono dei peccati. E' quindi la morte spirituale che temono i defunti e non in se lo stato fisico in cui secondo voi si trovano.


Il punto è che da nessuna parte si legge "corpo", capisci? E da nessuna parte si legge "spirito", capisci?


La carne non è il corpo? Che differenza c'è tra carne e corpo oltre al fatto che con carne spesso si indica la tendenza peccaminosa del corpo?



02/05/2017 14:16
 
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Caro Aldo,


Appunto, se Gesù non specifica il momento in cui avviene il giudizio della Geenna, non capisco come tu possa vederlo in una mancata risurrezione



Per la banale ragione che non se ne parla come di addormentati nella morte, nelle tombe commemorative o nell'Ades, ma sono visti direttamente nella Geenna


Io affermo che questo giudizio si realizzerà nell'ultimo giorno dopo la risurrezione dei morti leggendo il passo omologo di Ap. 20:13-15



Questi sono i morti che sono nell'Ades e che devono ancora essere giudicati, non quelli che erano già stati giudicati alla morte perché hanno rinnegato Dio.


Mi contesti il cavillo formale e poi in un sol botto fai dire a Paolo in Filippesi 1 che c'è stata la risurrezione e la Parusia e che quindi può finalmente stare con Gesù?



Non è un cavillo, Gesù non usa il termine tecnico risurrezione per indicare la rinascita spirituale, parla genericamente di morire e vivere, ma vivere non è un sinonimo di risorgere. Visto che invece tu sostieni che in Filippesi 3 si parla di "risurrezione" dovresti trovare esempi che l'uso di questo termine tecnico siano davvero cambiati, altrimenti dobbiamo restare al significato comune, e direi unico, di risurrezione.


"anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù"



Innanzi tutto non mi risulta che qui si usi il termine tecnico anastasis ma è usato il verbo suynegeirō.


Qui non ci sono margini di dubbio, Paolo sta parlando al passato e quindi non può dire di essere già stato trasformato in uno spirito



Il punto è che in Filippesi 3 egli parla della sua morte come quella di Cristo, difficilmente possiamo dire che Gesù era morto spiritualmente.


L'unico riferimento allo stato intermedio di 1 Cor. 15 è quello di dire che i morti in Cristo sono perduti non perché sono distrutti, ma perché se Cristo non è risuscitato non c'è stato il perdono dei peccati



Direi che devi leggere un po' meglio, ma comunque atteniamoci a quello: per Paolo i morti non vanno da nessuna parte, non accenna ad alcun stato intermedio, non accenna ad alcuna vita in attesa della parousia. Paolo dice che i morti sono "addormentati" (usa l'espressione tre volte di seguito in pochi versetti) e attendono di essere "destati" alla parosia. Niente inferni o paradisi decritti.


La carne non è il corpo? Che differenza c'è tra carne e corpo oltre al fatto che con carne spesso si indica la tendenza peccaminosa del corpo?



Mi prendi per i fondelli? Lo abbiamo spiegato pochi giorni fa che "carne" e "corpo" non sono sinonimi, tra i vari significati la "carne" indica specificamente la "condizione umana". Paolo sa bene che morendo terminerà la sua esistenza umana per raggiungere quella in cielo con Cristo. Di certo non parla di uno "spirito" che si "stacca" dalla "carne" per andare immediatamente in cielo... quelle francamente sono tutte tue fantasie malate assenti nel testo.

Shalom

[Modificato da barnabino 02/05/2017 20:42]
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Re: Re:
Aldo_evangelico, 02/05/2017 09.45:


L'unico riferimento allo stato intermedio di 1 Cor. 15 è quello di dire che i morti in Cristo sono perduti non perché sono distrutti, ma perché se Cristo non è risuscitato non c'è stato il perdono dei peccati. E' quindi la morte spirituale che temono i defunti e non in se lo stato fisico in cui secondo voi si trovano.






si tratta di una sciocchezza.
In 1 Corinti 15:14-18 viene detto che senza la risurrezione di Cristo la fede è inutile, voi siete ancora nei peccati e i "dormienti" in Cristo sono apollymi, svaniti.
Ovvio che non ci sia stato il perdono neppure per loro, quindi giacchè nel contesto si parla proprio di risurrezione non in senso spirituale come dicevano gli apostati Imeneo e Fileto (1 Corinti 15:12 ; 2 Timoteo 2:18), i "dormienti in Cristo" sono periti, svaniti, perduti, distrutti, se non c' è stata la risurrezione di Cristo non ci sarà neppure per loro, quindi non vi sarebbe più speranza



[Modificato da Aquila-58 02/05/2017 18:02]
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