Caro Barnabino,
Forse non hai capito quello che diciamo, Paolo non desidera la morte ma piuttosto la "liberazione", vale a dire l'essere con Cristo al suo ritorno oppure il "ritorno" del Signore stesso per tornare come promesso.
Forse sei tu che fraintendi, al versetto 21 Paolo dice che il vivere è Cristo e
morire un guadagno. Dimmi tu se non sta desiderando la morte proprio come condizione di liberazione da questa vita per poter stare con Gesù.
Come detto continuare a vivere per lui significava essere partecipe della sofferenza con Cristo ("Sono messo al palo con Cristo") laddove la morte avrebbe messo fine a quella sofferenza, Rivelazione 14,13 dice "Felici i morti che da ora in poi muoiono unitamente al Signore. Sì, dice lo spirito, si riposino dalle loro fatiche, poiché le cose che fecero vanno direttamente con loro".
Allora ritorniamo alla mia affermazione iniziale: qui Paolo non sta parlando di liberazione dalle sofferenze della vita, ma di partenza da questa vita per stare con Cristo. Del resto il contesto immediato non sta dicendo che vuole essere liberato dalle
sofferenze della vita. In ogni caso il senso di Rivelazione 14,13 è quello di dare un valore alle sofferenza umana (al pari delle sofferenze di Cristo) per poter essere premiati in seguito e quindi da questo punto di vista Paolo doveva essere contetto di soffrire e non aveva quindi alcun motivo di affermare che voleva essere liberato dalle sofferenze fisiche
Ripeto, il testo può essere letto in due maniere differenti dunque non c'è un senso "più ovvio" e nessuno fa "di tutto per negare" qualcosa ma si legge solo il testo, per il resto credo che sia abbastanza ozioso stare qui a continuare a dibattere ripetendo le stesse cose, la domanda di Kalillo chiedeva solo se la traduzione della TNM era più o meno letterale rispetto alla CEI e la ND, mi pare che a questo abbiamo risposto.
Si, ma una traduzione corretta non può basarsi solo sull'aspetto letterale, ma dipende dal conesto che francamente non pende certo a favore della TNM.