intanto Filippesi 3:11 non contraddice un bel nulla, giacchè ti ho già detto che 1 Tess. 4:17 e Filippesi 3:11 vanno lette contestualmente a 1 Corinti 15:22-23 (e molti altri che per ora non menziono....),
Filipp. 3:10-11, alla lettera dal testo greco:
"
per conoscere lui e la potenza della risurrezione di lui e la partecipazione delle sofferenze di lui, reso conforme alla morte di lui, se in qualche modo pervenga alla risurrezione dei morti ".
Paolo parla espressamente di farsi conforme alla sua morte (di Cristo) per pervenire (Paolo sa già che morirà martire, leggi 2 Tim. 4:6-8 e leggi bene il testo greco prima di dire strafalcioni.....), in qualche modo, alla risurrezione dei morti (Filip. 3:10-11). Non potrebbe scrivere questo se avesse saputo o sperato che non sarebbe morto, ma sarebbe passato al cielo senza mai morire.
In 1 Tess. 4:15-17 Paolo sta dicendo che, dopo che i dormienti saranno risorti per primi, i viventi, i rimanenti, cioè coloro che rimangono fino alla parousìa di Cristo, saranno rapiti insieme con i dormienti sulle nuvole.
Il contrasto, secondo il testo greco (e quello che dobbiamo vedere) è tra i viventi e i dormienti alla parousìa, cioè tra coloro che sopravvivranno fino alla parousìa e coloro che alla parousìa medesima saranno dormienti, cioè addormentati nel "sonno" della morte.
"Viventi" non indica che costoro passeranno al cielo da vivi, ma che costoro sono "viventi" perchè sopravvivono - al contrario dei dormienti - fino alla parousìa.
Lo testimonia il doppio uso del verbo
perileipomai, sia nel versetto 15 che nel versetto 17.
Essere rapiti sulle nuvole non significa non morire.
Anche Cristo sparì coperto da una nube, ma Cristo morì e risorse e ascese al cielo in quel modo (Atti 1:9).
Obiezione respinta!
A stasera..