evito di commentare l' ultima frase, ovviamente.
Come sai, a differenza tua e grazie al cielo, io non ho dogmi....
E' molto facile risponderti.
Considerato quello che ho già spiegato su 1 Tess. 4:15-15 e che non vado a ripetere (rileggi....), quello che dici non ha senso.
Per esempio, in 1 Cor. 7:29 indica che il tempo rimasto è ridotto (e ciò fa il paio con quello che afferma Pietro in 1 Pt. 4:7 e Giacomo in Giacomo 5:8-9), in 1 Tess. 4:15-17 colloca se stesso tra i viventi, i superstiti alla parousìa di Cristo.
E’ chiaro quindi che non solo Paolo ma tutti gli apostoli attendessero la parousìa di Cristo di lì a poco o, comunque, durante la loro epoca.
Il kerdos, il guadagno paolino, alla luce di quanto detto sopra, in cosa consisteva quindi?
Innanzitutto, con il suo martirio, Cristo sarebbe stato glorificato attraverso il suo corpo, come attraverso il suo corpo Cristo era glorificato attraverso la sua predicazione (Filippesi 1:20), ma Paolo sa che la sua “partenza” (questo è una dei due significati del verbo greco presente in Filippesi 1:23...) è vicina, sa che egli ha corso fino in fondo la corsa e che l’ attende la corona della giustizia, come è scritto in 2 Tim. 4:6-8 che abbiamo già visto.
Ma tanto a che serve scrivere, parole al vento...
E cosa centra se il tempo rimasto è poco? Che sia 1 giorno, 1 anno, 10 anni (questo Paolo non lo poteva sapere), sarebbe stato irresponsabile da parte di Paolo dormire in una tomba piuttosto che dare il suo contributo ai fratelli che avevano bisogno di lui.