Caro VVRL,
E no Barnabino, tu da buon TdG vedi nel corpo tutta la persona
Veramente non sono io ma l'antropologia biblica che vede nel corpo non tutta la persona, come tu dici, ma un aspetto della persona, che resta un'unità psicofisica. E comunque Paolo non dice di "uscire dal corpo" (non si capisce dove lo tu lo leggi) ma parla solo di
morire.
quindi non ha alcun senso dire che tutta la persona parte o rimane in tutta la persona
Non si capisce cosa dici, francamente.
L'unica logica semantica che può reggere è quella di avere una concezione duale dell'uomo che lo vede fatto da un corpo e da uno spirito che in se contiene la parte personale
Se leggi Paolo non parla di
corpo ma di
carne, egli sa bene che morendo sarà risorto con un corpo spirituale, come lui stesso spiega in 1 Corinti 15. Cosa ci sarebbe di illogico nel ragionamento di Paolo?
Allora si che ha senso copiuto dire che questo io personale (spirito) possa rimanere nel corpo o partire da esso
Il punto è che da nessuna parte Paolo dice che il suo spirito parte o rimane nel corpo, dove leggi in Filippesi una castroneria del genere scritta da Paolo?
Hai qui la dimostrazione della dualità antropologica del NT, che chiaramente non puoi vedere perché sei condizionato dal tuo dogma. In questa spiegazione cosa non ti convince?
Che non si capisce dove sia il "dualismo", non leggo da nessuna parte che ci sia uno spirito con una vita cosciente separato dal corpo che va in cielo. Paolo parla banalmente della risurrezione spirituale, ma non c'è alcun dualismo. Quando Paolo dice che il suo spirito sopravvive alla morte per andare con Cristo in attesa della risurrezione? Secondo me solo nella tua fantasia!
Shalom
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