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Chiarimenti Filologici su Esodo 3:14

Ultimo Aggiornamento: 01/12/2013 19:03
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28/11/2013 16:11
 
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Sì, εγω ειμι è presente e non riesco a capire in cosa eventualmente starei sbagliando

Esodo 3:14

και ειπεν ο θεος προς μωυσην εγω ειμι ο ων και ειπεν ουτως ερεις τοις υιοις ισραηλ ο ων απεσταλκεν με προς υμας

Mi sembra alquanto chiara la mia domanda...la discussione è degenerata quando

1) mi si accusava dicendo che εγω ειμι non era presente
2) mi si diceva di non essere stato troppo chiaro, cosa possibilissima alla quale ho cercato di rimediare
3) Si è iniziato una babilonia di prese in giro

Ripeto ancora una volta che il mio dubbio era la traduzione di εγω ειμι , dal momento che molti testi avevano ripotato traduzioni molto discordanti e, sentiti dei miei colleghi, quest'ultimi mi avevano dato pareri molto discordanti.
28/11/2013 16:40
 
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Re:
Friedrich.C, 28/11/2013 16:11:

Sì, εγω ειμι è presente e non riesco a capire in cosa eventualmente starei sbagliando

Esodo 3:14

και ειπεν ο θεος προς μωυσην εγω ειμι ο ων και ειπεν ουτως ερεις τοις υιοις ισραηλ ο ων απεσταλκεν με προς υμας

Mi sembra alquanto chiara la mia domanda...la discussione è degenerata quando

1) mi si accusava dicendo che εγω ειμι non era presente
2) mi si diceva di non essere stato troppo chiaro, cosa possibilissima alla quale ho cercato di rimediare
3) Si è iniziato una babilonia di prese in giro

Ripeto ancora una volta che il mio dubbio era la traduzione di εγω ειμι , dal momento che molti testi avevano ripotato traduzioni molto discordanti e, sentiti dei miei colleghi, quest'ultimi mi avevano dato pareri molto discordanti.


Premetto che non sono uno studioso e non conosco nè il greco nè l'ebraico, ma da quello che ho capito io sicuramente la LXX non rende, in senso letterale, l'equivalente dell'originale ebraico e non può che essere così dato che il presente del verbo essere, in ebraico appunto non esiste. Quindi credo che la questione sia quella di capire qual è il modo migliore di rendere l'originale ebraico che di sicuro non ha un presente per il verbo essere.
Per quello che ho capito io, l'uso del verbo essere al presente in greco, alcune volte,indica il così detto eterno presente, cioè un'azione che sussiste da sempre e sempre ci sarà, connotazione questa che si può solo attribuire a Dio. Quindi in questo senso la XXL rende al presente Es. 3:14, mentre chiedo agli amici tdG di spiegarci perchè la TNM rende il verbo al futuro.


28/11/2013 16:48
 
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Caro Filologo,


Sì, εγω ειμι è presente e non riesco a capire in cosa eventualmente starei sbagliando



Si, che sia presente nessuno lo mette in dubbio, quello che mi pare he lei non capisca è che c'entra poco con il verbo ʼehyèh di cui lei, presumibilmente, vorrebbe discutere.


1) mi si accusava dicendo che εγω ειμι non era presente



Non mi pare proprio, dove lo legge?


2) mi si diceva di non essere stato troppo chiaro, cosa possibilissima alla quale ho cercato di rimediare



Infatti la sua richiesta resta poco chiara: vuole parlare di ego eimi o di 'ehyèh? Guardi che non sono affatto la stessa cosa...


3) Si è iniziato una babilonia di prese in giro



Diciamo che se l'è andate a cercare millantando presunte conoscenze filologiche che non sembra possedere.


Ripeto ancora una volta che il mio dubbio era la traduzione di εγω ειμι



La traduzione di Ego eimi, 'ehyeh o che cosa? Lei sembra essere poco cosciente del fatto che nella LXX ego eimi ha ben poca relazione e rilevanza semantica rispetto all'ebraico 'ehyèh, mi permetta che questo mi basta a dubitare fortemente del fatto che lei abbia chiaro il problema.

Shalom
[Modificato da barnabino 28/11/2013 16:58]
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28/11/2013 16:52
 
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Caro VVRL,


Quindi in questo senso la XXL rende al presente Es. 3:14, mentre chiedo agli amici tdG di spiegarci perchè la TNM rende il verbo al futuro



La TNM ha una nota in calce piuttosto dettagliata, possibile che nessuno si prenda la briga di leggerla prima di chiedere qualcosa?

Shalom
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28/11/2013 17:03
 
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Re:
barnabino, 28/11/2013 16:52:

Caro VVRL,


Quindi in questo senso la XXL rende al presente Es. 3:14, mentre chiedo agli amici tdG di spiegarci perchè la TNM rende il verbo al futuro



La TNM ha una nota in calce piuttosto dettagliata, possibile che nessuno si prenda la briga di leggerla prima di chiedere qualcosa?

Shalom


L'ho letta, ma non l'ho capita. Cita alcuni autori che riporta il futuro ed altri che riportano il presente. Perchè?


28/11/2013 17:13
 
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Caro VVRL,


L'ho letta, ma non l'ho capita



A me pare scritta in un italiano chiarissimo.


Cita alcuni autori che riporta il futuro ed altri che riportano il presente. Perchè?



Se non capisci questo francamente non capisco di che cosa possiamo discutere...

Shalom
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28/11/2013 17:16
 
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Re:
barnabino, 28/11/2013 17:13:

Caro VVRL,


L'ho letta, ma non l'ho capita



A me pare scritta in un italiano chiarissimo.


Cita alcuni autori che riporta il futuro ed altri che riportano il presente. Perchè?



Se non capisci questo francamente non capisco di che cosa possiamo discutere...

Shalom


Guarda, di sicuro dire "Io mostrerò di essere colui che mostrerò d'essere" non è la stessa cosa di dire "io sono colui che esiste" eppure la nota in calce riporta entrambe le traduzioni.
In ogni caso perchè non ci spieghi come mai la LXX traduce al presente? Si sbaglia rispetto all'originale ebraico?


[Modificato da VVRL 28/11/2013 17:19]
28/11/2013 17:19
 
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Re:
Friedrich.C, 28/11/2013 14:59:



Aquila-58 la discussione verte proprio su quell'Ego eimi, perchè molte traduzioni propongono che esso non sia solo copula + soggetto...se la soluzione fosse stata così semplice penso che non mi sarei mai appellato a questo forum.

Se è possibile chiudere questa discussione lo farei volentieri o, quantomeno, continuarla senza disturbatori.





beh, i "disturbatori" chi sarebbero, questo non è il suo blog personale ma il forum dei cristiani testimoni di Geova...
Quanto alle traduzioni, non saprei bene, mi limito alla Septuaginta, laddove ego eimi è certamente soggetto e copula:

"kai eipen o theos pros mousen ego eimi o on kai eipen outos ereis tois uiois israel o on apestanken me pros umas"

28/11/2013 17:21
 
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Re: Re:
Aquila-58, 28/11/2013 17:19:




beh, i "disturbatori" chi sarebbero, questo non è il suo blog personale ma il forum dei cristiani testimoni di Geova...
Quanto alle traduzioni, non saprei bene, mi limito alla Septuaginta, laddove ego eimi è certamente soggetto e copula:

"kai eipen o theos pros mousen ego eimi o on kai eipen outos ereis tois uiois israel o on apestanken me pros umas"



Che è appunto un presente e non certo un futuro come rende la TNM.

28/11/2013 17:23
 
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Re: Re:
VVRL, 28/11/2013 17:03:


L'ho letta, ma non l'ho capita. Cita alcuni autori che riporta il futuro ed altri che riportano il presente. Perchè?





anche la cattolicissima Bibbia di Gerusalemme dice che il testo ebraico può tradursi sia al presente che al futuro, in nota:

"L' ebraico si può tradurre lett: Io sono ciò che sono" (o "io sarò ciò che io sarò").
Parole e musica della Bibbia di Gerusalemme, cattolica e megatrinitaria...
28/11/2013 17:27
 
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Caro VVRL,


Guarda, di sicuro dire "Io mostrerò di essere colui che mostrerò d'essere" non è la stessa cosa di dire "io sono colui che esiste" eppure la nota in calce riporta entrambe le traduzioni



Sei serio? Hai fatto caso al trascurabile dettaglio che "io sono colui che esiste" è una possibile traduzione italiana relativa alla LXX (così come "Io sono colui che sono" alla Vulgata) e non all'ebraico?


In ogni caso perchè non ci spieghi come mai la LXX traduce al presente? Si sbaglia rispetto all'originale ebraico?



Non mi pare che Friedrich chiedesse di parlare della traduzione di 'ehyeh nella LXX, altrimenti non ci sarebbero problemi, avremmo parlato di quello.

Shalom
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28/11/2013 17:29
 
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Re: Re:
VVRL, 28/11/2013 17:16:


Guarda, di sicuro dire "Io mostrerò di essere colui che mostrerò d'essere" non è la stessa cosa di dire "io sono colui che esiste" eppure la nota in calce riporta entrambe le traduzioni.
In ogni caso perchè non ci spieghi come mai la LXX traduce al presente? Si sbaglia rispetto all'originale ebraico?






L ‘ ebraico per “io sono ciò che sono” ha “ani ‘asher’ ani” proprio come “io sono lui” è “’ani hu”. L’ imperfetto, in genere, significa “sono nell’ atto di diventare” o “diventerò” o “sarò”.....
28/11/2013 17:30
 
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Re: Re: Re:
Aquila-58, 28/11/2013 17:23:



anche la cattolicissima Bibbia di Gerusalemme dice che il testo ebraico può tradursi sia al presente che al futuro, in nota:

"L' ebraico si può tradurre lett: Io sono ciò che sono" (o "io sarò ciò che io sarò").
Parole e musica della Bibbia di Gerusalemme, cattolica e megatrinitaria...


Ok e quindi sia che si esprima al presente, sia che si esprima al futuro il senso non cambia?
Perchè la nota in calce della TNM parla di imperfetto in riferimento al verbo Ehyèh e poi lo traduce al futuro? Non ti sembra un contro senso?

28/11/2013 17:35
 
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Re:
barnabino, 28/11/2013 17:27:

Caro VVRL,


Guarda, di sicuro dire "Io mostrerò di essere colui che mostrerò d'essere" non è la stessa cosa di dire "io sono colui che esiste" eppure la nota in calce riporta entrambe le traduzioni



Sei serio? Hai fatto caso al trascurabile dettaglio che "io sono colui che esiste" è una possibile traduzione italiana relativa alla LXX (così come "Io sono colui che sono" alla Vulgata) e non all'ebraico?


In ogni caso perchè non ci spieghi come mai la LXX traduce al presente? Si sbaglia rispetto all'originale ebraico?



Non mi pare che Friedrich chiedesse di parlare della traduzione di 'ehyeh nella LXX, altrimenti non ci sarebbero problemi, avremmo parlato di quello.

Shalom


Barnabino, cosa centra la traduzione italiana della LXX?
La LXX rende un verbo ebraico che è imperfetto con un presente in greco, è chiaro che poi dal presente greco della LXX si passa al presente in italiano. Quello che chiedo io è perchè si passa dall'imperfetto (che è un verbo al passato) ad un presente nel caso della LXX o al futuro come fa la TNM.

28/11/2013 17:58
 
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Re: Re: Re: Re:
VVRL, 28/11/2013 17:30:


Ok e quindi sia che si esprima al presente, sia che si esprima al futuro il senso non cambia?
Perchè la nota in calce della TNM parla di imperfetto in riferimento al verbo Ehyèh e poi lo traduce al futuro? Non ti sembra un contro senso?




No, perchè in ebraico "l' imperfetto indica un' azione incompiuta o in via di compimento e si traduce generalmente con il futuro, con il presente o talora con l' imperfetto".
Da dove prendo questa nota? Dalla Torre di Guardia?
No, dal mio manuale di grammatica ebraica, P. Magnini e Pier Paolo Nava....
Ti faccio solo notare che tutte le Bibbie, anche la CEI, in Esodo 3:12 rende l' imperfetto “ 'EHYEH " con il futuro....
[Modificato da Aquila-58 28/11/2013 18:00]
28/11/2013 17:59
 
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Re: Re:
Aquila-58, 28/11/2013 17:19:




beh, i "disturbatori" chi sarebbero, questo non è il suo blog personale ma il forum dei cristiani testimoni di Geova...
Quanto alle traduzioni, non saprei bene, mi limito alla Septuaginta, laddove ego eimi è certamente soggetto e copula:

"kai eipen o theos pros mousen ego eimi o on kai eipen outos ereis tois uiois israel o on apestanken me pros umas"



Non è proprio così o meglio è sicuramente così per voi...
Cerchiamo di fare un po' di chiarezza:


Dalla traduzione ebraica rivisitata da me, parentesi mie ovviamente:

14 E Dio disse a Mosè: Ehjè ascèr ehjè ("Io sono quel che io sono" a sottolineare il suo eterno presente, avvalorato dalla resa della LXX; oppure "Io Sarò quel che io sarò", vale a dire: Farò per voi ciò che mai non feci sinora) disse: Così dirai ai figli d’Israel: Ehjè [Io sono o io Sarò] mi mandò a voi. 15 Iddio soggiunse a Mosè: Così dirai ai figli d’Israel: Egli è (Yahweh), Dio de’ vostri padri, Dio d’Abramo, Dio d’Isacco e Dio di Giacobbe, mi mandò a voi. - Egli è (Yahweh) questo il mio nome per sempre, ed è questa la mia denominazione per tutt’i secoli"

Come si vede se non si hanno pregiudizi sia "Io sono quel che io sono" che "Io sono" del 14 che "egli è" del 15 è il nome di Dio, il primo caso si ha quando Dio parla di sé stesso, il secondo caso quando è il popolo a chiamarlo (ovviamente non potevano certo dire "io sono" parlando di Dio).

Tutto questo agli amici testimoni non piace molto, primo perché si sposta l'attenzione sull'essenza del nome più che sul nome proprio, secondo perché "Io sono" è il richiamo che Gesù fa a se stesso.
Premetto che questo argomento non mi interessa molto, anzi... Per questo non sprecherò altro tempo su questo tema, volevo solo chiarire ciò che la comunità scientifica ha da dire al riguardo.
28/11/2013 18:10
 
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Re: Re: Re:
Adriano.Carlotti, 28/11/2013 17:59:


Non è proprio così o meglio è sicuramente così per voi...
Cerchiamo di fare un po' di chiarezza:


Dalla traduzione ebraica rivisitata da me, parentesi mie ovviamente:

14 E Dio disse a Mosè: Ehjè ascèr ehjè ("Io sono quel che io sono" a sottolineare il suo eterno presente, avvalorato dalla resa della LXX; oppure "Io Sarò quel che io sarò", vale a dire: Farò per voi ciò che mai non feci sinora) disse: Così dirai ai figli d’Israel: Ehjè [Io sono o io Sarò] mi mandò a voi. 15 Iddio soggiunse a Mosè: Così dirai ai figli d’Israel: Egli è (Yahweh), Dio de’ vostri padri, Dio d’Abramo, Dio d’Isacco e Dio di Giacobbe, mi mandò a voi. - Egli è (Yahweh) questo il mio nome per sempre, ed è questa la mia denominazione per tutt’i secoli"

Come si vede se non si hanno pregiudizi sia "Io sono quel che io sono" che "Io sono" del 14 che "egli è" del 15 è il nome di Dio, il primo caso si ha quando Dio parla di sé stesso, il secondo caso quando è il popolo a chiamarlo (ovviamente non potevano certo dire "io sono" parlando di Dio).




guarda, ti scrivo in maiuscolo così ti entra bene in testa! [SM=g27987]

LA SEPTUAGINTA NON E' UNA TRADUZIONE ACCURATA DELL' EBRAICO 'EHYEH 'ASHER 'EHYEH”, CHE LETTERALMENTE DOVREBBE TRADURSI “MOSTRERO' D' ESSERE CIO' CHE MOSTRERO' D' ESSERE” O “IO SARO' CIO' CHE SARO'”. LA VERSIONE GRECA DI “ 'EHYEH “ (“HO ON”) INTRODUCE UN CONCETTO ESTRANEO SIA ALLA MENTE CHE AL VERBO EBRAICO. COSI' L' EBRAICO PER “IO SONO CIO' CHE SONO” NON E' “ 'EHYEH 'ASHER 'EHYEH “ E NON DIFFERISCE DA QUELLA FRASE SOLO PER CIO' CHE RIGUARDA IL TEMPO VERBALE.VIENE RICHIESTA UNA FRASE NOMINALE ANZICHE' UNA FRASE VERBALE. L' EBRAICO PER “IO SONO CIO' CHE SONO” E' “ 'ANI 'ASHER 'ANI “, PROPRIO COME “IO SONO LUI” E' “ 'ANI HU “. L' IMPERFETTO PUO' SOLO SIGNIFICARE “SONO NELL' ATTO DI DIVENTARE” O “DIVENTERO'” O “SARO'”. IN NESSUN MODO PUO' ESSERE TRADOTTO “IO SONO”. “ 'EHYEH “ IN QUESTA FRASE PUO' SIGNIFICARE SOLO “IO SARO'” O “DIVENTERO' (QUALCOSA)”. QUINDI “IO SARO' CIO' CHE SARO'” NON E' SOLO LA COSTRUZIONE PIU' NATURALE, MA QUELLA NECESSARIA A TRADURRE “ 'EHYEH 'ASHER 'EHYEH “. QUESTO E' TUTTO A RIGUARDO DEL SIGNIFICATO LETTERALE DELLA PROPOSIZIONE EBRAICA. IL SENSO E LA TRADUZIONE CHE SI TROVANO IN MOLTE VERSIONI NELLE LINGUE MODERNE PRESUPPONGONO UN SIGNIFICATO PRESENTE PER L' EBRAICO DI ESODO 3:14 CHE E' INGIUSTIFICABILE ALLA LUCE DELLA FORMA ALL' IMPERFETTO, “ 'EHYEH “ , USATA IN ESODO 3:14. LA FORMA ALL' IMPERFETTO DI QUESTO VERBO NON HA MAI UN SIGNIFICATO PRESENTE, PER IL QUALE INVECE SI USA LA FORMA AL PERFETTO. E' SIGNIFICATIVO CHE LA MAGGIOR PARTE DEGLI INTERPRETI TRADUCANO “ 'EHYEH “ DI ESODO 3:12 CON UN FUTURO (CIOE' “IO SARO' CON TE”, COME FA PER ESEMPIO ANCHE LA BIBBIA DI GERUSALEMME), E TUTTAVIA NON SI CAPISCE PERCHE' DUE VERSETTI PIU' AVANTI LA MEDESIMA TRADUZIONE NON DEBBA ESSERE SUFFICIENTE. IN EFFETTI LO E'. DI QUELLO CHE DIO POTEVA DIRE AL SUO POPOLO DILETTO, DI TUTTI GLI ASPETTI DEL SUO CARATTERE CHE AVREBBE POTUTO MARCARE, SCELSE DI RIVELARE SE STESSO COME UN DIO SU CUI SI POTEVA CONTARE, COME COLUI CHE AVREBBE ADEMPIUTO TUTTE LE PROMESSE FATTE AL SUO POPOLO (CONFRONTA ESODO 10:1-2). EGLI AVREBBE QUINDI “MOSTRATO D' ESSERE” IL LIBERATORE DEGLI ISRAELITI, COME PROMESSO (ESODO 3:7-12; CONFRONTA 12:51). MA ALLORA PERCHE' LA SEPTUAGINTA TRADUCE ESODO 3:14 CON “EGO EIMI HO ON” ? PERCHE' I TRADUTTORI NON FORNISCONO LA TRADUZIONE PIU' ACCURATA DI AQUILA, E POI DI TEODOZIONE, VALE A DIRE “ESOMAI HOS ESOMAI” “SARO' CIO' / COLUI CHE SARO' “ ? PUO' DARSI CHE I TRADUTTORI STESSERO SOLO AFFRONTANDO IL PROBLEMA DI DARE IN SENSO A UNA FRASE CHE SAREBBE STATA UNA TAUTOLOGIA [PER LA MENTE GRECA] SE TRADOTTA ALLA LETTERA. FORSE “HO ON” ERA SEMPLICEMENTE UN TENTATIVO DIRETTO DI FORNIRE UNA VERSIONE GRECA ACCETTABILE ALL' EBRAICO. MA PERCHE' I TRADUTTORI EBREI AVREBBERO DOVUTO ACCETTARE UNA VERSIONE MENO CHE LETTERALE DELL' EBRAICO? SI DEVE RICORDARE CHE I GIUDEI PER I QUALI LA SEPTUAGINTA VENNE COMPILATA, RESIDENTI AD ALESSANDRIA, ERANO DIVENUTI ORMAI COMPLETAMENTE ELLENIZZATI. E' RELATIVAMENTE FACILE IMMAGINARE CHE GIUDEI APOSTATI, POCHE CENTINAIA DI ANNI DOPO L' ESILIO, AVESSERO PERSO I CONTATTI CON IL CARATTERE E LA NATURA DEL LORO DIO YHWH. IN SIMILI CONDIZIONI SAREBBERO STATI INFLUENZATI DA UN' IDEA POPOLARE DELLA NATURA DELLA DIVINITA' COSI' COME VENIVA DIFFUSA NEL LORO AMBIENTE. LA TRADUZIONE “IO SONO CIO' CHE SONO” TRADISCE L' INFLUENZA DELLA FILOSOFIA ELLENISTICA SULLA RELIGIONE, CON LA SUA IDEA CENTRALE DELLA DIVINITA' COME ESSERE ASSOLUTAMENTE INDIPENDENTE. AD OGNI MODO, UNA COSA E' CERTA: NON POSSIAMO LASCIARE CHE LA SEPTUAGINTA SIA LA NOSTRA SOLA GUIDA PER COMPRENDERE L' EBRAICO, PROPRIO COME NON PERMETTEREMMO CHE L' EBRAICO FOSSE LA NOSTRA SOLA GUIDA PER COMPRENDERE I TERMINI GRECI, POICHE' SPESSO I SIGNIFICATI NON COINCIDONO. E' CHIARO DUNQUE CHE IL NOSTRO INTENDIMENTO PRIMARIO DI ESODO 3:14 DOVREBBE DERIVARE PIUTTOSTO DA UNA COMPRENSIONE CONTESTUALE DEL PASSO COSI' COME DA UN' ANALISI DEL SIGNIFICATO E DELL' USO DEL TERMINE EBRAICO “HAYAH” (“ESSERE [ESISTERE]”) E DELLA SUA FORMA ALL' IMPERFETTO “ 'EHYEH “. IL CONTESTO DI QUESTO VERSETTO INDICA IL MODO IN CUI DOVREMMO COMPRENDERE L' USO DI “ 'EHYEH “ (“IO SARO'”). IL MANIFESTARSI DI DIO AD ISRAELE E' ANCORA FUTURO AL TEMPO DELL' AVVENIMENTO DEL ROVETO ARDENTE. QUESTO “ 'EHYEH “ E' LA PROMESSA DI DIO CHE EGLI REDIMERA' I FIGLI D' ISRAELE. IL POPOLO ERA GRANDEMENTE NEL BISOGNO. NON AVEVANO TANTO BISOGNO DI CONOSCERE I FATTI RELATIVI ALLA PERSONALITA' DI DIO O CHE EGLI ERA SEMPLICEMENTE IL DIO DEL PATTO PRESENTE NEL MOMENTO DEL BISOGNO, MA DI ESSERE RASSICURATI CHE QUESTO DIO AVREBBE RISPOSTO LORO NEL MOMENTO DEL BISOGNO, MOSTRANDO LA VERACITA' DELLA SUA PERSONALITA' E DELLE SUE PROMESSE. QUESTO COSTITUISCE INFATTI CIO' CHE DIO PROMISE A MOSE' IN ESODO 3:12, CIOE' CHE EGLI SAREBBE STATO PRESENTE E ATTIVO NEL SOSTENERE MOSE' NEL DIFFICILE COMPITO CHE LO ASPETTAVA. NIENTE DI MENO DI QUESTO AVREBBE POTUTO INCORAGGIARE MOSE' AD ANDARE. QUALSIASI FOSSE LA SITUAZIONE O IL BISOGNO ( IN PARTICOLARE, LA REDENZIONE DALL' EGITTO, MA ANCHE PER I BISOGNI FUTURI) DIO SAREBBE “DIVENTATO” LA SOLUZIONE DI TALE BISOGNO. PERTANTO, LA TUA AFFERMAZIONE SOPRA RIPORTATA, MI SEMBRA DAVVERO INFELICE!




Adriano.Carlotti, 28/11/2013 17:59:


Tutto questo agli amici testimoni non piace molto, primo perché si sposta l'attenzione sull'essenza del nome più che sul nome proprio, secondo perché "Io sono" è il richiamo che Gesù fa a se stesso.
Premetto che questo argomento non mi interessa molto, anzi... Per questo non sprecherò altro tempo su questo tema, volevo solo chiarire ciò che la comunità scientifica ha da dire al riguardo.




Gesù con l' ego eimi di Gv. 8 non fa alcun richiamo al nome divino che come detto non è ego eimi ma ho on.
Se Gesù avesse fatto un richiamo al nome divino, in Gv. 8:24, lo avrebbero lapidato seduta stante, invece la domanda dei giudei successiva: "Chi sei tu?" (Gv. 8:25) fa capire che Cristo non aveva alluso ad alcun nome divino.
Ego eimi, io sono indica solo un' autoidenficazione, giacchè viene usato anche dal cieco di Gv. 9:9 che certamente non era Dio in senso immanente.
Mi dispiace...(COMUNQUE SIAMO OT!)




[Modificato da Aquila-58 28/11/2013 18:12]
28/11/2013 18:18
 
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Re: Re: Re:
........ah, che sbadato, dimenticavo...

Adriano.Carlotti, 28/11/2013 17:59:


Non è proprio così o meglio è sicuramente così per voi...
Cerchiamo di fare un po' di chiarezza:


Egli è (Yahweh)




a ma risulta che l' ebraico יְהוָה (YHWH)significa “Egli fa divenire” (dall’ebr. הָוָה [hawàh, “divenire”]).

Fine....


28/11/2013 18:24
 
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Aquila suvvia
[SM=g2486477]

Quel post è illeggibile

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
28/11/2013 18:26
 
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Re:
Seabiscuit, 28/11/2013 18:24:

Aquila suvvia
[SM=g2486477]

Quel post è illeggibile




Hai ragione, ma è per imprimere meglio certi concetti.....chiedo scusa a tutti i foristi per aver usato il maiuscolo, in genere non lo faccio...
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