30/01/2015 20:14 |
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141) Wayne Henderson (1939-2014)
Hipstersanctuary.files.wordpress.com
nome completo: Wayne Maurice Henderson
indice di notorietà: ***
paese: USA
musicista pop
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Fiatista soul, jazz e hard bop, è conosciuto principalmente per aver fondato, nel 1961, il complesso The Jazz Crusaders, con il quale ha suonato fino al 1976 e di nuovo nel 1995.
L’avventura dei Jazz Crusaders (dal 1971 semplicemente Crusaders) parte quando Henderson, Joe Sample, Stix Hooper e Wilton Felder (quest’ultimo sarebbe pure diventato un testimone di Geova) creano un quartetto strumentale di pianoforte, batteria, sax e trombone, lo strumento di Henderson. Negli anni ’70 il gruppo accoglie un basso (Pops Popwell) ed una chitarra (Larry Carlton), e infine anche la voce di Randy Crawford, con il quale arriverà il maggior successo dei Crusaders, Street Life (1979).
I Crusaders negli anni ’70. Da sinistra, il batterista Stix Hooper, Wilton Felder, Wayne Henderson e Joe Sample.
jazzatelier.wordpress.com
Tre anni prima, Wayne aveva lasciato la band per dedicarsi alla produzione, finanziando i lavori di professionisti quali Monk Montgomery, Ronnie Laws e Gábor Szabó; i Crusaders risentono del suo abbandono, ma nel 1995 Henderson prende l’iniziativa di un revival riunendo Felder e Carlton per il progetto Happy Again. Lungo gli anni ’90 la musica dei redivivi Crusaders sembra orientarsi verso un inedito timbro elettronico, con influssi rap e smooth jazz. Nel 2010 anche il co-fondatore storico Joe Sample si riunisce ad Henderson e Felder per una nuova edizione dei Crusaders. Henderson muore per un attacco di cuore nel settembre del 2014.
Con l’amico, e confratello, Wilton Felder
in una delle loro ultime esibizioni dal vivo.
fonkadelica.com
La produzione discografica dei Crusaders (tra l’altro noti per le loro assidue partecipazioni a vari festival di musica jazz) è sterminata: oltre 110 fra album (nel periodo di attività di Henderson vanno ricordati almeno Powerhouse, Southern Comfort, Chain Reaction, Those Southern Knights) , compilation e singoli, tenendo in conto tutte le molteplici configurazioni assunte negli anni dal gruppo.
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Video. Magnifica interpretazione live (a Tokio) di Way Back Home di Felder con il trombone di Henderson,
Joe Sample al piano, Gerald Albright al sax tenore, Moyes Lucas alle percussioni e Reggie Sullivan al basso.
youtube.com
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[Modificato da EverLastingLife 31/05/2020 13:02] |
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30/01/2015 21:58 |
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142) Moreno Corelli (vivente)
liquida.it
indice di notorietà: **
paese: Italia
musicista pop e conduttore TV
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? dato non disponibile
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Bolognese, è stato un professionista poliedrico e impegnato nei contesti più diversi, dentro e fuori il mondo della musica: autore, cantautore, arrangiatore, paroliere, ma anche scrittore e articolista, e, negli ultimi anni, conduttore televisivo per Arcoiris TV (ove ha collaborato tra gli altri con Stefano Salvi, che molti ricorderanno come inviato di Striscia la Notizia) e critico musicale. Come musicista è stato attivo (in Italia e all’estero, specialmente Ungheria, Germania e Polonia) per oltre vent’anni, lavorando - per citare solo i big - con Lucio Dalla, Gino Paoli ed Angelo Branduardi. Nel 1993 l’album Post of sedicianni vince il disco d’oro. Fra i punti più importanti della sua carriera, va ricordato almeno il brano Amica mia, scritto per Gloria Bonaveri (della quale si ricorda una partecipazione al Festival di Sanremo 1995, allorché vinse il premio della critica con Le voci di dentro). Per anni molto impegnato socialmente (specie a difesa dei diritti dell’infanzia) e politicamente – ad esempio, in qualità di commentatore per il blog di Beppe Grillo – è diventato testimone di Geova nel 2012.
Video. Gloria Bonaveri canta dal vito il brano Amica mia,
di Moreno Corelli. A presentare la cantante è lo stesso Corelli.
youtube.com
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:25] |
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30/01/2015 21:58 |
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143) Kiyoshi Myobudani (1937-vivente)
en.wikipedia.org
indice di notorietà: ***
paese: Giappone
ex lottatore di sumo
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? NO
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? SI (Svegliatevi! 8/11/83 16-19)
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Originario dell’isola di Hokkaidō, il futuro campione di sumo Kiyoshi (o Yasuhiko) Myobudani (明歩谷 清) debutta nel marzo del 1954 come membro della scuola di Miyagino. Nel 1955 conquista un primo trofeo; in carriera ottiene il suo più alto livello con il grado di Sekiwake, il terzo più elevato (dopo lo Yokozuna e l’ Ōzeki) di questa disciplina, che ne conta cinque. Due volte accede ai playoff della competizione detta Makunouchi, la più importante in una scala di sei divisioni nel sumo professionistico. Quanto ai premi conquistati, consegue per otto volte il Sanshō e tre volte il Kinboshi ( Stella d’Oro, due nel 1964 e una nel 1967). Ritiratosi nel 1969, è nominato toshiyori (carica onorifica) dell’Associazione Giapponese di Sumo, e continua a lavorare come maestro e giudice di gara. Nel 1977, a seguito della propria conversione come testimone di Geova, lascia in via definitiva l’ambiente. Alto 189 centimetri, era arrivato a pesare 113 chili: non molti, per gli standard odierni del sumo.
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Dati di carriera di Myobudani nel sito Sumo Reference e, di seguito, una foto tratta dalla stessa pagina.
sumodb.sumogames.de/Rikishi.aspx?r=3985
Video. Breve clip di combattimento (12 secondi) che vede
Myobudani affrontare il lottatore Fujinishiki. L’anno è il 1961.
youtube.com
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Kiyoshi Myobudani ha narrato la propria storia nella Svegliatevi! dell'8 novembre 1983, pagine 16-19. Il racconto è riportato di seguito.
Esperienza di Kiyoshi Myobudani (Svegliatevi! dell'8 novembre 1983, pagine 16-19) - CLICCA PER VISUALIZZARE
Ero un lottatore di sumo
ERA la primavera del 1965. Stavo in piedi nel cerchio di combattimento di fronte a Taiho, uno dei più grandi lottatori di sumo di tutti i tempi. Ci eravamo sciacquati la bocca con l’acqua di purificazione e avevamo cosparso di sale il cerchio in gesto di purificazione. Per quattro minuti avevamo camminato su e giù e ci eravamo fronteggiati. Ci fronteggiammo di nuovo. Il ventaglio dell’arbitro era aperto, il che stava a indicare che il nostro tempo era scaduto. Dovevamo lottare, e lottammo! Per la sesta volta battei il grande Taiho. Questo incontro mi fece guadagnare l’appellativo di “abbattitore di giganti”. Per un lottatore giapponese di sumo questo era qualcosa di emozionante.
Il sumo non è uno degli sport olimpici e in effetti non è molto conosciuto fuori del Giappone. Anzi, il Giappone è l’unico paese dov’è considerato uno sport nazionale. Ma forse chiedete: Cos’è che ne fa uno sport? In un incontro di sumo vince chi riesce ad atterrare l’avversario o a spingerlo fuori dell’area di combattimento per mezzo di prese o schienate ufficialmente prescritte.
Sumo: antico sport giapponese
È uno sport antichissimo che in Giappone risale come minimo al primo secolo a.E.V., e può avere avuto origine ancor prima nel continente asiatico. Nel corso dei secoli il sumo ha avuto stretti legami con la religione scintoista. Fu incluso un rituale shintoista quando i credenti implorarono gli dèi di benedire la raccolta del riso. Durante il periodo Heian (794-1185) il sumo rallegrava i membri della corte imperiale e divenne così lo sport degli imperatori. Quando nel XII secolo il potere politico cadde nelle mani dei militari, il sumo assunse la stessa importanza del tiro con l’arco e della scherma e divenne obbligatorio per i guerrieri. Il sumo professionistico assunse la forma attuale a poco a poco. Dal periodo Tokugawa (1603-1868), il sumo divenne uno sport per il pubblico.
Perché ero diventato un lottatore di sumo?
A dodici anni ero già alto un metro e settantacinque e riuscivo a sollevare con facilità due balle di riso del peso di 60 chili l’una. La mia statura e la mia forza avevano fatto nascere grandi speranze nei miei genitori che desideravano lasciarmi in eredità il loro podere perché me ne occupassi. Raggiunta l’adolescenza mi resi conto che la mia statura rappresentava un grosso problema per un agricoltore, perché mi era molto difficile stare chino tutto il giorno a lavorare nei campi.
Nato e cresciuto nell’isola settentrionale di Hokkaido, si potrebbe dire che ero un lottatore di sumo nato. Di solito da noi c’è la neve da novembre ad aprile e i ragazzi che rafforzano le anche camminando in mezzo alla neve sono considerati le migliori speranze di questo sport. Contro i desideri dei miei genitori entrai nel mondo del sumo.
Come funziona una “scuderia” di sumo
I giovani promettenti cominciano l’addestramento in scuole di sumo dette scuderie. Nella mia scuderia la giornata cominciava alle tre di notte. Il rigoroso addestramento cominciava con esercizi preliminari e si passava poi a effettivi incontri di sumo fra membri del nostro gruppo. La vita della scuderia è regolata da un sistema feudale in cui il grado è della massima importanza. Noi ‘novizi’ dovevamo fare tutti i lavori di pulizia e cucinare per i membri di grado superiore. Nella scuderia l’anzianità determinava chi mangiava prima e, la mattina, chi si alzava per ultimo.
L’addestramento continuava fino a mezzogiorno quando facevamo il primo pasto della giornata, naturalmente in ordine di grado. E che pasto! L’alimento dei lottatori di sumo è il chanko-nabe. Consiste di un denso, nutriente stufato, a base di carne o di pesce, con l’aggiunta di carote, cipolle, formaggio di latte di soia, salsa di soia e zucchero. Lo mangiavamo insieme a un bel po’ di riso, il tutto annaffiato da generose quantità di birra.
Dopo questo banchetto schiacciavamo un bel pisolino, il che è una delle cose che maggiormente aiuta il lottatore a raggiungere il suo obiettivo: aumentare il peso e le forze per eccellere nella competizione. Il successo di un lottatore di sumo dipende da quanto peso e quanta forza può acquistare e con che rapidità. L’importanza che ha il fisico è indicata dal fatto che gli aspiranti devono soddisfare i requisiti di statura e peso stabiliti per la loro età prima di cominciare l’addestramento. E ci vuole molta perseveranza per arrivare fino in cima. Il giovane lottatore ha la possibilità di dimostrare la sua abilità durante i sei tornei annuali della durata di quindici giorni ciascuno.
L’area di combattimento: un cerchio
Al centro di una grande sala c’è una piattaforma quadrata di terra alta sui sessanta centimetri e di cinque metri e mezzo per lato. Lo spazio dove si svolge il combattimento non è un quadrato, come nel caso della lotta occidentale, ma un cerchio. Si chiama dohyo, e non è delimitato da corde. Nella parte superiore della piattaforma c’è un incavo di quattro metri e mezzo di diametro che viene colmato con sacchi pieni di terra, ricoperti di un sottile strato di sabbia. Questa sabbia può risultare utilissima nel caso di un incontro il cui esito è incerto. Perché? Si possono controllare le impronte per determinare il vincitore!
A portata di mano ci sono sale e acqua di purificazione. La piattaforma è sormontata da una tettoia di legno di stile shintoista e sotto i sacchi sono sepolti amuleti portafortuna. A tutto ciò si aggiunga il sempre vigile arbitro che indossa un costume da guerriero con un copricapo nero di origine shintoista.
La quotidiana cerimonia di ingresso nel cerchio di combattimento da parte dei lottatori di grado più elevato è accompagnata da grande sfarzo. Essi indossano un elaborato grembiale di broccato del peso di quattro chili e più. I lottatori percorrono in giro l’area di combattimento e osservano una cerimonia in cui si battono le mani. Subito cominciano gli incontri. Ogni giorno del torneo i lottatori si presentano a turno, prima quelli di grado inferiore, poi quelli di grado superiore. Eccetto per il campionissimo, il cui grado non cambia mai una volta che l’ha conseguito, il proprio grado può cambiare nel successivo torneo sulla base delle vittorie o delle sconfitte riportate.
Chi vince?
Nel sumo la condizione di cuore e di mente è tanto importante quanto il fisico e la tecnica. Un detto che descrive appropriatamente lo spirito dell’incontro è questo: “Comincia con un inchino, termina con un inchino”. Quando sale sulla piattaforma, il lottatore china la testa verso il cerchio di combattimento. Quando viene dichiarato il vincitore, di nuovo i lottatori chinano la testa.
I lottatori indossano un torimawashi, o perizoma di seta, lungo quasi dodici metri. Esso viene piegato sei volte nel senso della lunghezza e girato attorno alla vita e all’inguine. Viene quindi legato sulla schiena con un nodo complicato.
Il peso dei lottatori di sumo può superare i 135 chili. A guisa di bulldozer caricano l’uno verso l’altro con straordinaria velocità per lo scontro iniziale, che è detto tachi-ai. L’impatto è tale da stordire. Quando vengono a contatto ciascun lottatore cerca di afferrare vari strati della fascia dell’avversario, per atterrarlo. Nello stesso tempo ognuno cerca di proteggersi dalla presa dell’altro. È una bella impresa! Per via della mia abilità nel sollevare gli avversari e portarli fuori del cerchio, mi affibbiarono il soprannome di gru umana.
Come si determina il vincitore? Nel momento in cui qualsiasi parte del corpo del lottatore tocca terra dentro il cerchio o fuori, l’incontro cessa e lui ha perso. (Naturalmente, dentro il cerchio i piedi possono toccare terra, ma non fuori). Il vincitore stende la mano e aiuta lo sconfitto a rialzarsi. Sono ancora amici.
Nei sedici anni in cui ho praticato il sumo non ho mai visto usare colpi di karatè o altri metodi sleali. Sarebbe un’azione estremamente scortese, per dire il meno.
Nel sumo colui che raggiunge l’ultimo gradino della scala è campionissimo. Quando sconfissi Taiho mi mancavano ancora due gradini, avendo raggiunto il grado di sekiwake. Nel 1969, per ragioni di salute, mi ritirai dalla lotta attiva ma rimasi nel campo professionistico come giudice di gara e istruttore di sumo. Così mi ero garantito per tutta la vita i mezzi di sussistenza.
Una scelta: la Bibbia o il sumo e lo scintoismo?
Per svolgere la mia attività professionistica nel sumo dovevo stare lontano da casa sei mesi all’anno. Un giorno del 1974 una testimone di Geova venne alla mia porta. Senza esitare accettai un opuscolo e lo diedi a mia moglie. Partii quindi per un torneo che si doveva disputare sull’isola di Kyushu. Durante la mia assenza la donna tornò e vide che mia moglie nutriva profondo rispetto per la Bibbia. Quando tornai a casa sei settimane dopo notai che mia moglie studiava la Bibbia. Poiché detestavo la religione in generale, la ostacolai.
Ciò nonostante la Testimone che studiava con mia moglie insisté più volte che la nostra famiglia andasse a trovare la sua. Pensavo che volessero semplicemente parlare al ‘lottatore di sumo’. Non riuscivo a capire perché si interessassero di me come persona. Quando mia moglie, con le lacrime agli occhi, mi implorò di fare loro visita, acconsentii, ma controvoglia. Si respirava un’atmosfera piacevole con questa famiglia di Testimoni, e mi trovai bene. Ma anche quando nell’agosto del 1975 mia moglie fu battezzata, non mi passò neppure per la mente di incamminarmi anch’io sulla via della verità.
Un giorno del 1976 venne a trovarmi un Testimone. Non feci nessuno sforzo per conversare, ma poi all’improvviso dissi: “Fratello, vuoi studiare la Bibbia con me?” Non so perché lo dissi, so solo che lo dissi. Cominciammo lo studio e feci un certo progresso, ma ben presto ebbi delle prove.
Nel mondo del sumo ci si deve conformare. Quando ero fuori casa, volevo il tempo libero per assistere alle adunanze dei testimoni di Geova in ciascuna città. Era fuori del comune ottenere un simile permesso e venivo schernito. Ma quando incontravo i fratelli, ero ricompensato vedendo l’amore e l’unità dei testimoni di Geova in tutto il Giappone.
Il mio primo desiderio fu quello di diventare cristiano e rimanere nel mondo del sumo dove il guadagno mi era assicurato. Conoscendo meglio la volontà di Geova mi resi conto che questo sarebbe stato impossibile. È vero che Giacobbe lottò con un angelo. (Genesi 32:24-29) Ma io dovevo tener conto degli stretti legami che il sumo aveva con la falsa religione. Il sumo, con tutti i riti che vengono seguiti dall’inizio alla fine, proviene da templi e santuari. Anche se il promettente lottatore considera di rado gli aspetti religiosi, è impossibile separare lo shintoismo dal sumo.
Pertanto nel gennaio del 1977 presi la ferma decisione di ritirarmi dal mondo del sumo. Lo stesso anno fui battezzato e in seguito sono divenuto qualificato per assolvere l’incarico di servitore di ministero nella congregazione. Avendo imparato ad accontentarmi delle cose presenti, provvedo ora alla mia famiglia di cinque persone facendo lavori di pulizia.
Non sono più un lottatore di sumo, ma si potrebbe dire che sono ancora un “abbattitore di giganti”. I “giganti” sono i falsi insegnamenti religiosi e la superstizione. Queste tradizioni crollano quando le ‘abbatto’ con la spada dello spirito, la Parola di Dio, la Bibbia. (Efesini 6:17) Ora che sono un ministro pioniere regolare, dedico al servizio del mio Creatore una media di novanta ore al mese. Come? Predicando la buona notizia del Regno di Dio. (Matteo 24:14) Vorreste essere ‘abbattitori di giganti’ come me? È possibile, insieme ai testimoni di Geova. — Narrato da Kiyoshi Myobudani.
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[Modificato da EverLastingLife 31/05/2020 13:03] |
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15/02/2015 14:30 |
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144) Ronnie Laws (1950-vivente)
soulwalking.co.uk
nome completo: Ronald Wayne Laws
indice di notorietà: ***
paese: USA
musicista pop
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Nativo del Texas, è insieme al fratello Hubert il più noto membro della famiglia Laws, che conta otto figli, dei quali cinque musicisti di professione (oltre ai già citati Ronnie e Hubert, tre vocalist: le sorelle Debra ed Eloise ed il fratello Johnnie).
Quattro dei fratelli Laws: da sinistra, nella fila
posteriore, Ronnie ed Hubert (anche lui testimone di Geova);
nella fila anteriore, Eloise e Debra.
hubertlaws.com
Sassofonista, sin dagli inizi frequenta soprattutto i generi jazz e R&B. Nel 1972 arriva la sua prima esperienza di rilievo: si unisce infatti al gruppo Earth, Wind & Fire, la cui fama era ancora di là da venire, per l’album Last Days and Time. È del 1978 il suo primo album da solista, Flame.
Oltre ad essere un riconosciuto virtuoso del sax, Laws è anche cantante e flautista, e nella sua carriera ha collaborato con vari artisti, quali Quincy Jones, Arthur Adams, Brian Culbertson e le Sister Sledge. In attività da più di un quarantennio, ha pubblicato oltre 20 album. Come il più anziano fratello Hubert (anch’egli flautista), è testimone di Geova. Sarà casuale che alcuni dei suoi successi abbiano titoli quali Stay Awake (= 'state svegli', 1984), Brotherhood ('fratellanza', 1995) o Everlasting (=eterno', 2004)?
Copertine di alcuni dischi di successo di Ronnie Laws.
sophisticatedsquaw.blogspot.com
last.fm
bluenote.net
Video. Esegue Mr. Magic all'Elizabeth Park di Trenton (Michigan). Marzo 2009.
youtube.com
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blackculturalevents
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:25] |
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15/02/2015 17:38 |
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DODICESIMO INTERMEZZO
LIMBO (schede tecnicamente non realizzabili)
- PARTE PRIMA -
Questo intermezzo raccoglie i VIP ai quali, allo stato attuale, non può corrispondere una scheda, per un problema di dati insufficienti o ambigui, o anche di impossibile identificazione. Si tratta cioè di personaggi noti ma per i quali manca una foto di qualità accettabile, e/o non sono reperibili adeguati dati biografici (moltissime esperienze di conversioni di personaggi noti sono state pubblicate dalla Società, specie negli anni '70 e '80, in forma anonima); oppure sul web sono menzionate più persone con lo stesso nome e non è facile determinare quale di esse sia testimone di Geova; o altro ancora. Le ragioni per cui il VIP di turno è stato collocato nel 'limbo' saranno espresse fra parentesi dopo ciascun nome. Mi auguro di risolvere con il tempo almeno alcune di queste situazioni di incertezza. L'indice di notorietà viene aggiunto solo per i VIP chiaramente identificabili.
(Questa lista sarà arricchita con il tempo).
1) YUMIKO FUJII *** (manca l'immagine del profilo). Fra i più grandi di rimpianti degli ideatori di questo elenco di tdG illustri, c'è il non essere riusciti a trovare una foto di questa importante fumettista giapponese, che acquisì notorietà negli anni '70 con il manga Happiness per la casa editrice Kodansha. Sul web è possibile trovare molte pagine di appassionati di questa serie (malgrado la breve durata della pubblicazione: meno di un anno) che fanno cenno alla Fujii, ma nessuna foto, o se c'è è difficile individuarla con i motori di ricerca a causa delle difficoltà legate alla lingua. La sua esperienza è narrata nella Svegliatevi! del 22/2/88 pagg. 23-27 ( link). Di seguito alcune copertine del manga dal sito di un amatore.
morebedsidebooks.tumblr.com
2) CHERYL BRADLEY (dati insufficienti). A quanto ci è dato di capire, è manager in una delle più importanti catene d'alberghi di Vancouver (Canada). Accreditata come testimone di Geova in una infinità di liste. Malgrado sia spesso citata sul web, mancano sia la foto che sufficienti dati biografici.
3) SCOTT JOHNSON (ambiguità). Un misterioso 'Scott Johnson - actor', di religione testimone di Geova, imperversa nei listoni. Il sito IMDB fornisce oltre venti nominativi (considerando i soli 'exact matches'); i più importanti sono Scott Johnson, californiano di Los Angeles che ha lavorato fra gli altri con Tim Roth e Charlie Sheen, ed un suo omonimo comprimario, molto attivo nella TV americana, con sporadiche esperienze cinematografiche ( Razzle Dazzle).
Eliminando il vincolo sull' 'exact match' la ricerca diviene ovviamente ancora più ampia, comprendendo fra l'altro due importanti attori televisivi: Bryan Scott Johnson ( Law & Order) e Jeremy Scott Johnson, noto per la sua partecipazione ad alcuni episodi della serie Community trasmessa anche in Italia. Allo stato è comunque impossibile identificare lo 'Scott Johnson' menzionato negli elenchi dei Testimoni VIP.
Bryan Scott Johnson
playbillvault.com
Jeremy Scott Johnson
imdb.com
4) HERMAN PIZZANELLI ** (manca l'immagine del profilo). Chitarrista uruguaiano conosciutissimo nel suo paese e nel suo periodo di attività (anni '60), quando era continuamente ospitato nei programmi radiofonici e televisivi. Dopo essersi battezzato nel 1970 ha ridotto di molto il suo impegno professionale. Compare sul web anche senza riferimenti alla sua religione, come apprezzato concertista e maestro di musica. Ha raccontato la sua esperienza nella Svegliatevi! dell'8 maggio 1984, che comprende alcune immagini di mediocre qualità.
5) PHILIP LANDRY (oggetto misterioso). Un non meglio specificato 'PHILIP [o Phil] LANDRY - MUSICIAN' furoreggia in tutte le liste, i listini e i listoni di tdG VIP nelle innumerevoli varianti reperibili sulla Rete; non siamo assolutamente riusciti a capire di chi potrebbe trattarsi, dato che la ricerca testuale di questi termini nei più comuni motori di ricerca restituisce risultati ambigui o del tutto trascurabili. Speriamo in futuro di riuscire ad attribuire qualche dato biografico e magari un volto a questo presunto fratello musicista.
6) PATIENCE DLAMINI ** (manca l'immagine del profilo). Volto noto della TV sudafricana, ove presenta il meteo per l'emittente nazionale SABC (l'equivalente della nostra RAI). Malgrado i numerosi fan facciano spesso riferimento alla sua bellezza nei forum su Internet, non siamo riusciti a trovarne alcuna foto.
Gli studi televisivi della SABC a Città del Capo, dove la
sorella Patience Dlamini lavora come annunciatrice meteo.
sabcnews.com
7) RANDAL JOHNSON * (manca l'immagine del profilo). Attore generico californiano, ha lavorato come comparsa o comprimario per film quali il TV-movie Inmates: A Love Story (1981, trasmesso anche in Italia con il titolo Una storia d'amore), con la "Charlie's angel" Kate Jackson, Penelope Allen e Tony Curtis, e The Cage (1990, di Rick Cluchey). Nel 1992 è diventato testimone di Geova. Estremamente difficile reperire una sua foto.
Una locandina del film TV Una storia d'amore,
nel cui cast figura l'attore Randal Johnson
(futuro testimone di Geova).
imdb.com
8) HEATHER FARRAR * (dati insufficienti). In diverse pagine del web è possibile trovare la seguente fotografia, che documenta il battesimo della ' fashion model Heather Farrar', avvenuto nell'agosto del 1977. Non si hanno ulteriori particolari su questa persona, mai citata nella letteratura della Watch Tower, né sulle circostanze della sua conversione.
gettyimages.it
9) MARCELO NEIM * (manca l'immagine del profilo). Artista di circo uruguaiano, era divenuto celebre negli anni '80 per le sue esibizioni consistenti nel guidare biciclette minuscole (la più piccola, lunga solo 12 centimetri, entrava nel palmo di una mano). Si è battezzato nel 1997. La sua esperienza è narrata nella Svegliatevi! di giugno 2007, pagine 14 e 15.
10) HAROLD LA ROSE ** (manca l'immagine del profilo). Nativo del Suriname trapiantato in Olanda, è stato un grande campione di karate degli anni '60 e '70. Nel 1971 divenne campione di karate dei Paesi Bassi, e per due anni l'autorevole periodico del settore Black Belt lo collocò nell'elenco dei dieci più grandi karateka europei in attività. In quello stesso anno, durante i Campionati Europei di Karate a Parigi, sconfisse di fatto il campione in carica Dominique 'Big Cat' Valera, in un match scandalosamente giudicato alla pari dall'arbitro, che ignorò nel conteggio dei punti un colpo vincente di La Rose. Nel 1978 divenne testimone di Geova e abbandonò la professione di insegnante di wado-kai, una variante del karate. La Rose era laureato in ingegneria elettronica. La sua esperienza è nella Svegliatevi! del 22 maggio 1985, pagg. 12-16.
Purtroppo non risulta disponibile una foto di accettabile qualità di La Rose, il cui nome risulta comunissimo nei siti dedicati a questo sport. Esistono diverse istantanee di combattimento, come le due che seguono, tratte dal periodico Black Belt (rispettivamente ottobre 1971 e luglio 1972), che ritraggono il famoso match fra La Rose e Valera. La Rose è il lottatore di colore.
11) membro non identificabile dei MINOTAUR. Un membro della band metal tedesca Minotaur, attiva dal lontano 1983 e che ha cambiato spesso formazione, è probabilmente diventato testimone di Geova negli anni '90. Al momento non è stato possibile capire di chi si tratti. I componenti superstiti del gruppo - 2014 - sono solo due: Jörg Bock (batterista) e Andi Richwien (chitarra e voce); in perfetto stile thrash metal, i Minotaur esibiscono ovviamente una parvenza abbastanza 'sataneggiante' da compiacere il proprio pubblico e prediligono temi legati alla morte o comunque dark. Alcuni album: God May Show You Mercy...We Will Not ('Dio potrebbe avere pietà di te... noi no'); The Power of Darkness ('il potere delle tenebre'); The Slaughter Continues ('Il massacro continua'). Allegria, gente.
metal-archives.com
metal.it
12) OTTO MÄKELÄ ** (dati insufficienti; manca l'immagine del profilo). Atleta finlandese, nel 1919 stabilì il nuovo record nazionale di velocità sui 3000m piani. Dopo il battesimo (anni '20) divenne collaboratore della filiale di Helsinki e sorvegliante viaggiante. Nella Torre di Guardia del 1 agosto 1968, pagg. 473-478, è raccontata la sua esperienza, in cui tuttavia si dice pochissimo della prima parte della sua vita, quando era un astro nascente dello sport scandinavo.
13) EARL NORMAN ** (manca l'immagine del profilo). Multimilionario del Missouri, da tempo in pensione, è il fondatore dell'impero HSCA ( Healthcare Supply Chain Association), una trade association di ben 14 imprese che operano nel campo dell'assistenza medica in tutte le sue problematiche (informativa, legale, assicurativa ecc.). Ha creato inoltre la Health Careers Foundation Inc., una no-profit finalizzata a seguire e sostenere gli studenti universitari impegnati nella carriera medica, ed è stato presidente della Benton Hill Investment Company. E' anche noto per il suo impegno nella salvaguardia degli edifici storici. Ha servito / serve come anziano di congregazione.
14) HANK RUSSELL * (manca l'immagine del profilo). Responsabile della direzione musicale del noto cantante e attore Howard Keel, era amico e collaboratore di Don Rendell, del quale condivideva la fede. Se ne parla ad esempio in questo numero del periodico jazz uk (luglio-agosto 2004), ove si fa menzione anche della sua appartenenza ai testimoni di Geova. Non è attualmente reperibile una foto di Hank Russell.
15-16) altri due membri, non identificabili, dei MEPHISTOPHELES. 'Meteora' del panorama rock di fine anni '60, il gruppo Mephistopheles ha pubblicato un solo album, In Frustration I Hear Singing. Nella Torre di Guardia del 1 luglio 1983 Gordon Grant, componente del gruppo, afferma che altri due membri dei Mephistopheles - dei quali non fa i nomi - divennero testimoni di Geova contemporaneamente alla sua conversione. Il complesso, oltre che da Gordon Grant (tastiere), era formato da Bob Siller (chitarra e voce), Steven Simone (chitarra e voce), Fred Tackett (chitarra, piano, tromba), Skip Mosher (basso, flauto) e Daryl Burch (batteria).
17) membro non identificabile degli ANDY HARDY. Gli Andy Hardy, che avevano preso il nome da un noto personaggio interpretato sul grande schermo da Mickey Rooney, erano una soul band di Phoenix attiva negli anni '60 - '70, oggi quasi totalmente dimenticata, e che tuttavia merita una menzione per aver ospitato nel suo organico sia Steve George che Richard Page, destinati in seguito a divenire i leader della band fusion di successo The Pages. Richard Page era entrato a far parte degli Andy Hardy quando un suo membro di colore, del quale non siamo riusciti a sapere altro, aveva abbandonato il gruppo in seguito alla sua conversione ai testimoni di Geova ( link).
Page e George ai tempi dei Pages.
noted.blogs.com
18) JAMES W.GOOD ** (manca l'immagine del profilo). Veterano della marina militare americana durante il II conflitto mondiale, è stato un importante manager (vicepresidente) della RCA, colosso dell'elettronica che è anche un marchio discografico celebre in tutto il mondo; durante il proprio mandato aziendale ha aperto fabbriche in Argentina, Cile e Taiwan. E' morto, ottantunenne, nel 2003. A questo link si può visualizzare un ritaglio del giornale Toledo Blade, datato 20 marzo 1972, con una breve intervista a James Good a proposito dell'economia taiwanese del momento; qui un'altra intervista del periodo, sul sito Taiwan Info. Good, che è stato anziano di congregazione e pioniere, è citato di sfuggita nella Svegliatevi! del 22/2/83, a pag. 16 Dopo il 1986 l'RCA è stata acquisita dalla SONY.
19-20) JIMMY KENNEDY **, MARILYN KENNEDY ** (manca l'immagine del profilo). Laureato in arte drammatica, a partire dal 1946 James 'Jimmy' Kennedy lavora a Hollywood come attore e poi come comico per la compagnia di Harry James. Nel 1951 apprende la verità grazie alla testimonianza del sassofonista Wally Ruth, e lui e la moglie Marilyn, anche lei precedentemente impiegata nello show business, diventano testimoni di Geova. La loro esperienza è narrata nella Svegliatevi! del 22 luglio 1986, pagg. 17-20. I coniugi Kennedy hanno scritto un libro autobiografico, Something to Laugh About ( link). Non è stato possibile trovare una foto di buona qualità.
21) membro femminile della famiglia WILLIAMS (mancano il nome e l'immagine del profilo). Se avete assaggiato, come miliardi di altre persone, una mela della qualità Lady Williams, probabilmente non sapete che è stata originata da una famiglia australiana di testimoni di Geova, una vera e propria dinastia, di cui si parla nella Torre di Guardia dell'1/6/2015, pagg. 11-13; e in particolare - in modo, sembra, accidentale - da una donna che nell'articolo è indicata semplicemente come madre del fratello Ronald Williams.
Una mela Lady Williams.
buyfruit.com.au
Dalle Lady Williams sono nate altre apprezzate varietà di mela, come la celebre Cripps Pink, di cui si vedono alcuni esemplari nella figura di seguito.
tomorrowsharvest.com
22-23) due giocatori di pallacanestro (identificazione non possibile). La Svegliatevi! del 22 luglio 1984, pagg. 12-16, narra la conversione di un giocatore libanese di basket, celebre nel suo paese al principio degli anni '70. Di lui sono riferiti il nome di battesimo (Joseph) e la data di nascita (1949). Nel triennio 1971-1973 ha fatto parte di un selezione nazionale; nel 1972 tale squadra, della quale era il playmaker, è arrivata seconda in una importante competizione disputata in Iraq. Precedentemente ortodosso e accanito oppositore dei testimoni di Geova, nel 1974 ha lasciato la pallacanestro e si è convertito. Nello stesso articolo si parla di una seconda star del basket libanese (nome di battesimo: Sami) che è pure diventata testimone di Geova.
24) pilota automobilistico (identificazione non possibile). Altra conversione 'eccellente' pubblicata in un'epoca nella quale i redattori della Watch Tower preferivano lasciare anonime le esperienze dei VIP, e, quasi a farlo apposta, renderne difficoltosa l'identificazione disseminando pochi - e non risolutivi - indizi. E' la volta di un pilota australiano, nato nel 1940, vincitore nel 1965 dei 'campionati giovanili' e, soprattutto (dopo aver sfiorato il titolo australiano nel 1967) di un non meglio precisato titolo di 'campione del mondo' nel 1968. E' diventato testimone di Geova nel 1973, insieme alla seconda moglie. Per l'articolo completo si veda la Svegliatevi! del 22-02-80, pagg. 21-23.
vai alla seconda parte (William Pratt Heath jr., annunciatore radiofonico, Wally Ruth, campione di ballo di coppia, Shirley Deaville, Francisco San José, Alberto Morbidelli, danzatrice orientale, vincitore di concorsi di bellezza, Loriana Ancarani, John Dritz, Dino Panetta, dirigente delle ferrovie finlandesi, Steve Sweeney, Thomas Stubenvoll, Richard DeChaine, Elyn Tia)
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[Modificato da EverLastingLife 07/08/2021 00:48] |
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23/02/2015 23:24 |
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145) Al Kavelin (1903-1982)
conelrad.blogspot.it
indice di notorietà: ***
paese: USA
musicista e direttore d'orchestra
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI (?)
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? SI
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Di origini russe (nato a Minsk), a 7 anni si trasferisce a Denver, in Colorado. Dopo il diploma al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, incoraggiato dal direttore Eddy Duchin, negli anni '30 dà vita ad una orchestra, con Carmen Cavallero al pianoforte e, fra i coristi, Vivian Blaine, Bill Darnell, Don Cornell e Virginia Gilcrest. I risultati sono notevolissimi e inattesi: il primo contratto di 8 settimane viene prolungato a 24; l' Al Kavelin Orchestra si esibisce nei più celebri alberghi degli Stati Uniti d'America, le cui grandi sale assurgevano, in quegli anni, al rango di templi privilegiati della musica leggera: da New York (il celeberrimo Biltmore) a Chicago ( The Blackstone) passando per San Francisco ( Mark Hopkins), e ancora Dallas, Memphis e New Orleans, il successo coast-to-coast abbraccia tutti gli anni '30 e '40 procurando al bandleader Kavelin fama e quattrini. Kavelin si rivela anche un valido compositore; la sua maggiore hit è del 1941, ‘I Give You My Word’.
Gli spartiti di due successi storici di Al Kavelin,
The Umbrella Man (1938) e I Give You My Word
(1941). Il musicista è effigiato sulle copertine
(nella seconda è nella foto di sinistra).
tias.com
4finearts.com
Negli anni '50 Kavelin (che nel frattempo si era sposato e aveva avuto 4 figli) aderisce con entusiasmo alla fede dei testimoni di Geova, e come tanti 'VIP' mette a disposizione di Geova il proprio talento e la propria professionalità dirigendo in più occasioni le orchestre all'assemblea di distretto. Anche il figlio Frank è musicista (benché la sua celebrità non fosse paragonabile a quella del genitore) e testimone di Geova, ma al volgere del secolo si fa disassociare per apostasia.
Video. Storica registrazione (1936) di Caribbean Star - di Paul Shahin -
eseguito dell'orchestra di Al Kavelin. Godibile malgrado l'età.
youtube.com
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:28] |
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06/03/2015 18:56 |
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146) Bernhard Rammerstorfer (1968-vivente)
austrianinformation.org
indice di notorietà: **
paese: Austria
regista e produttore di documentari
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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L'austriaco Bernhard Rammerstorfer acquisisce notorietà nell'ambiente del documentarismo sin dagli anni '90, quando moltiplica i suoi sforzi per produrre un resoconto accurato della drammatica vicenda del suo connazionale, e conservo cristiano, Leopold Engleitner, sopravvissuto dei campi di concentramento germanici di Buchenwald, Niederhagen e Ravensbrück. La sua prima opera è il documentario in tedesco Ungebrochener Wille, corredato da un libro e successivamente tradotto in inglese, francese e russo. Vi fanno seguito il DVD Unbroken Will, utilizzato come parte di un programma educativo in vari paesi inclusa l'Italia, e i documentari Unbroken Will Captivates the United States (2006) e Unbroken Will USA Tour (2009), proiettati per la prima volta entrambi a Los Angeles. Unbroken Will nelle sue varie versioni si aggiudica diversi riconoscimenti in altrettante manifestazioni filmiche, compreso l'Orso D'oro al 31° Festival delle Nazioni (concorso cui avevano partecipato oltre 500 film).
Nel 2004, a Vienna, con il presidente austriaco in carica
Heinz Fischer (sinistra) e Leopold Engleitner (centro).
rammerstorfer.cc
Nel 2012 è la volta di LADDER in the LIONS' DEN, un altro trionfo assoluto. L'anno successivo, quest'ultimo vince - fra gli altri - il premio Best Documentary Short, attribuito dal californiano Fallbrook International Film Festival, il Best Short Documentary dal Rincón International Film Festival di Porto Rico, il Best International Feature Documentary al Laughlin International Film Festival in Nevada e l' Audience Choice Award for a Documentary al Marina del Rey Film Festival (LAX).
Copertina del DVD del documentario
LADDER in the LIONS' DEN, vincitore
di una decina di premi e riconoscimenti
in vari paesi.
ministrygallery.com
Trionfatore (con David Hasselhoff, il celebre protagonista di Supercar)
al Fallbrook International Film Festival (2013).
meinbezirk.at
Rammerstorfer ha tenuto lezioni universitarie in Austria, Germania, Russia, Svizzera, Italia e negli USA (tra l'altro nell' Holocaust Memorial Museum e a Stanford, Cambridge, e nell'UCLA). Nel 2006 aveva vinto l' Elfriede Grünberg Prize, conferito dall'associazione Antifa.
Il sito ufficiale di Bernard Rammerstorfer.
www.rammerstorfer.cc/
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:28] |
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06/03/2015 18:57 |
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147) Jackson Weaver (1920-1992)
behindthevoiceactors.com
indice di notorietà: ***
paese: USA
conduttore radiofonico e doppiatore
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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E' stato per 45 anni un celebre personaggio radiofonico, attivo prevalentemente nella stazione WMAL di Washington DC, ove ha condotto per oltre un trentennio, con il partner di sempre Frank Harden, varie trasmissioni in onda soprattutto al mattino. E' morto il 14 ottobre 1992: aveva lavorato alla radio fino ad appena sei giorni prima del proprio decesso.
Intervista il celebre vocalist Rudy Vallee (al centro) per la stazione WMAL.
wdab.com
Jackson Weaver era anche noto per aver dato la voce (primo nella serie dei doppiatori storici, che comprenderà Jim Cummings, Roger C. Carmel, George Walsh e Gene Moss) a Smokey Bear, la mascotte del Corpo Forestale degli Stati Uniti, con lo slogan "Remember... Only YOU Can Prevent Forest Fires" ('Ricorda... Soltanto tu puoi prevenire gli incendi nei boschi'). Il simpatico personaggio ecologista è stato anche protagonista di una serie animata di produzione nipponico-statunitense
Uno dei tipici manifesti ecologisti della Forestale USA con
il personaggio di Smokey the Bear, doppiato originariamente
da J.Weaver.
ama.org
Video. Uno spot degli anni '50 con l'orso Smokey; al minuto 0' 50'' si può sentire
Jackson Weaver che dà voce al cartone animato.
youtube.com
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Con l'amico e collega di lungo corso Frank Harden (a sinistra) in una immagine degli anni '80.
Weaver aveva continuato a lavorare nella radio anche a valle della propria conversione
ai testimoni di Geova.
dcrtv.com
Pagina del portale letterario Kirkus ove si parla della fede di Jackson Weaver come testimone di Geova.
www.kirkusreviews.com/book-reviews/frank-jackson-weaver-with-ed-meyer-harden/on-the-radio-with-harden-and...
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:28] |
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26/03/2015 21:46 |
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148) Don Rendell (1926-vivente)
ifmusic.co.uk
Pseudonimo di Donald Percy Rendell
indice di notorietà: ***
paese: Inghilterra
musicista pop
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Figlio di due musicisti di Plymouth, il jazzista Don Rendell inizia a suonare a quindici anni: il suo primo strumento è il sassofono contralto. Dopo cinque anni passerà al sassofono tenore, inseparabile compagno per tutta la durata della sua lunghissima carriera; nella quale si dedicherà comunque anche ad altri strumenti a fiato (flauto, clarinetto, sax soprano).
La prima formazione di rilievo nella quale lavora è la Oscar Rabin Band. Dal 1950 al 1953 è nella Johnny Dankworth Seven; dopo il 1953 prende a suonare da solo, e successivamente a formare dei gruppi propri. Nelle sue iniziative d'aggregazione si avvale di professionisti quali Graham Bond, Michael Garrick, Barbara Thompson, John Burch e Ian Carr; collabora inoltre con vari 'big' dell'epoca, come Ronnie Ross (sax tenore), Tony Crombie, Ted Heath, il grande Stan Kenton - con il quale organizza un tour in Europa nel 1956 -, Woody Herman e Billie Holiday. Nel 1963 forma con Ian Carr il Rendell–Carr Quintet, che rimane attivo fino al 1970.
Video. Esecuzione dal vivo con Ian Carr, Michael Garrick e altri musicisti
del brano Pavane all' Antibes Jazz Festival (1968).
youtube.com
Fra le più evidenti influenze dello stile di Rendell vanno ricordati i sassofonisti jazz Lester Young e John Coltrane. E' stato anche uno stimato insegnante di musica; si ricorda particolarmente la sua lunga esperienza nella londinese Guildhall School of Music and Drama. Rendell è da decenni un devoto testimone di Geova. Non è stato mai citato nelle pubblicazioni della Watch Tower; non va confuso con l'omonimo (e contemporaneo) missionario inglese, la cui esperienza è riportata nella Torre di Guardia del 1/3/2002.
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Pagina del sito Jazz Services - A Voice of Jazz dedicata a Don Rendell (in inglese). Vi si parla della sua appartenenza ai Testimoni.
www.jazzservices.org.uk/index.php/britishjazzprofiles/item/279-mil...
Nel 1951 con alcuni grandi jazzisti dell'epoca: da sinistra Rendell, Eddie Harvey (trombone),
Eddie Blair (tromba) e John Dankworth (sax contralto). Seminascosto il batterista Tony Kinsey.
telegraph.co.uk
Con il trombettista scozzese Ian Carr sulle copertine di due LP
del Rendell–Carr Quintet, la sua più longeva esperienza
di ensemble. Rendell è quello senza barba.
allmusic.com
eil.com
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:28] |
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26/03/2015 22:43 |
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149) William Preble Hall (1848-1927)
en.wikipedia.org
indice di notorietà: ***
paese: USA
generale dell'Esercito Americano
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? NO
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? SI (Torre di Guardia (edizione inglese) 15/4/1912 122 sgg.)
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Grande generale di brigata dell'U.S. Army, nel 1897 fu insignito della Medal of Honor (la più alta decorazione militare attribuita dal Governo degli Stati Uniti, analoga alla Legione d'Onore francese) per il suo eroismo bellico.
Veduta del White River nella zona del West Hartford. Il White
River, affluente del Green River (Colorado e Utah), fu teatro
di battaglie combattute dal generale Hall alla fine del '900.
weather.gov
Nacque a Randolph County (Missouri) nel 1848. Subito dopo la laurea, conseguita a soli vent'anni, si arruolò dapprima nel 19° reggimento di Fanteria e quindi nel 5° reggimento di Cavalleria. Durante una battaglia del 1879 nella regione del fiume White River (Colorado), andò in soccorso di un ufficiale che era rimasto isolato ed era stato circondato da 35 nativi e lo trasse in salvo, guadagnandosi, anni dopo, l'onorificenza di cui sopra. In seguito ha combattuto sul fronte occidentale durante la Guerra Ispano-Americana (1898) e a Puerto Rico (1899-1900); nel 1912, pochi mesi prima del ritiro, era stato nominato Adjutant General dell'esercito americano. Era noto per la sua eccezionale abilità di tiratore (soprattutto con la carabina e la pistola): nel 1901 aveva scritto anche un libro sul tema, How to Shoot a Revolver.
Due dipinti ispirati alla Guerra Ispano-Americana.
La Guerra fu dichiarata dagli Stati Uniti alla Spagna nel 1898
per risolvere la questione Cubana, e si concluse pochi mesi
dopo con il riconoscimento dell'indipendenza di Cuba e l'annessione
agli USA di Puerto Rico.
ariannaeditrice.it
it.ripleybelieves.com
Al volgere del secolo aveva conosciuto gli Studenti Biblici (precursori dei testimoni di Geova). La letteratura Watch Tower dei primi anni '10 del XX secolo lo descrive come amico e stretto collaboratore di Charles Taze Russell, che lo volle nel Missions Investigation Committee (MIC), un gruppo scelto di sette dirigenti missionari (capitanati dallo stesso Russell) impegnati a organizzare l'opera degli Studenti Biblici nell'Estremo Oriente.
Foto del MIC con l'ex generale Hall (nel cerchietto);
seduto davanti C.T.Russell, primo presidente dei
futuri testimoni di Geova.
en.wikipedia.org
La tomba del generale Hall nel celebre cimitero di Arlington,
ove riposano i fratelli Kennedy e vari eroi decorati di guerra.
Nella lapide si può leggere il nome della moglie, Terese
Blackburn, figlia di un senatore del Kentucky, e ivi è sepolta
anche la figlioletta Terese, deceduta nel 1899 a soli cinque
anni. Gli Hall ebbero altri due figli.
findagrave.com
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:28] |
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12/04/2015 13:40 |
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150) Joe Johnson (1952-vivente)
prosnookerblog.com
indice di notorietà: ***
paese: Inghilterra
giocatore di biliardo
campione mondiale del 1986
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Asso mondiale del biliardo inglese (il popolare snooker), nel 1971, Johnson conquista il suo primo titolo ufficiale (campione nazionale under 19) e successivamente diviene per tre volte campione dello Yorkshire. Nel 1978 si qualifica per l'Inghilterra per i campionati amatoriali di Malta, ove raggiunge la finale, persa contro Cliff Wilson. La delusione è presto dimenticata, dato che l'evento costituisce per Johnson l'occasione decisiva per l'ingresso nel biliardo professionistico nel quale rimane attivo fin verso il 2005.
Nel 1983 ottiene la sua prima posizione di rilievo nella classifica mondiale ( ranking) del biliardo inglese (diciottesimo). Il trionfo assoluto arriva nel 1986, allorquando (da outsider) batte clamorosamente in finale il superfavorito Steve Davis, divenendo campione del mondo di snooker; l'anno successivo giunge di nuovo in finale e sempre contro Davis, dal quale viene però sconfitto, classificandosi quindi come numero due al mondo.
Nella foto che segue, Johnson è con la moglie, mentre mostra il trofeo per lo Snooker World Championship, il massimo torneo planetario di biliardo inglese (1986). La vittoria ebbe una risonanza enorme, dato che Johnson era considerato un ' 150/1 outsider' - aveva cioè una probabilità irrisoria, per i bookmaker, di aggiudicarsi il titolo - ed il suo avversario, Steve Davis, l'aveva già vinto tre volte. Con questo inatteso successo Johnson divenne l'unico giocatore della storia dello snooker a vincere il mondiale senza aver mai ottenuto, in precedenza, nessun titolo da ranking mondiale in questo gioco.
espn.co.uk
Video. Le ultime battute della storica vittoria di Johnson contro Davis.
youtube.com
Negli anni avvenire si aggiudica altri riconoscimenti e trofei, quali la vittoria agli Scottish Masters nel 1987. Dal 1995 riduce il proprio impegno sportivo, ostacolato da problemi cardiaci e oculistici e da un infortunio alla caviglia (2005). Attualmente lavora soprattutto come maestro di biliardo e commentatore sportivo per il network Eurosport, e possiede due club e tre scuole di snooker. Nel tempo libero canta in una popband. Testimone di Geova da decenni, è padre di ben 7 figli.
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theoldgreenbaize.com
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:32] |
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12/04/2015 13:40 |
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151) Kazuhiro Kunimochi (1951-vivente)
Torre di Guardia 1/4/11 pag.29
indice di notorietà: **
paese: Giappone
ciclista
sei volte vicecampione del Giappone
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? NO
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? SI (Torre di Guardia 1/4/2011 pagg. 29-30)
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Nativo di Shizuoka, viene introdotto sin da giovanissimo dal padre (un venditore di biciclette) nell'ambiente del ciclismo, per il quale rivela un talento ragguardevole già negli anni delle scuole superiori. Raccoglie presto i primi frutti, vincendo il titolo di miglior esordiente al debutto nel ciclismo professionistico. Nel 1971 Kunimochi (che si guadagnerà il soprannome di 'gambe d’acciaio del Tokai') partecipa al suo primo campionato nazionale. Il sito Memoire du Cyclisme ( link) lo registra per 17 anni consecutivi, e cioè fino al 1987, come partecipante individuale (ossia non legato ad uno specifico club o sponsor) al campionato nazionale del Giappone, durante i quali si classifica per ben sei volte al secondo posto. Lo sport gli procaccia fama e ricchezze, ma non la serenità di spirito, che consegue solo dopo la conversione ai testimoni di Geova, avvenuta probabilmente nel 1987 / 1988.
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Kazuhiro Kunimochi ha narrato la sua vita nella Torre di Guardia del 01 aprile 2011, pagine 29-30, che si riporta di seguito.
Esperienza di Kazuhiro Kunimochi (Torre di Guardia 1/4/2011, pagg. 29,30 - CLICCA PER VISUALIZZARE
“Mi sentivo insoddisfatto, solo e vuoto”. — KAZUHIRO KUNIMOCHI
NATO NEL 1951
PAESE DI ORIGINE: GIAPPONE
TRASCORSI: CICLISTA DALLO SPIRITO COMPETITIVO
IL MIO PASSATO: Sono cresciuto in una tranquilla cittadina portuale della prefettura di Shizuoka, in Giappone. Eravamo otto in famiglia e vivevamo in una piccola casa. Mio padre aveva un negozio di biciclette. Sin da quando ero piccolo mi aveva portato a vedere gare ciclistiche e aveva fatto nascere in me l’interesse per lo sport. Poi cominciò a fare piani perché diventassi un corridore professionista. Frequentavo ancora le scuole medie quando cominciò ad allenarmi sul serio. Alle superiori vinsi per tre anni consecutivi dei titoli a livello nazionale. Mi venne offerta la possibilità di andare all’università ma decisi di frequentare direttamente una scuola di ciclismo. A 19 anni diventai un ciclista professionista.
A quel tempo lo scopo della mia vita era diventare il miglior ciclista del Giappone. Volevo fare un sacco di soldi per dare alla mia famiglia sicurezza e stabilità. Mi buttai a capofitto negli allenamenti. Quando mi sentivo scoraggiato per la severità degli allenamenti o per la difficoltà di un tratto di gara, mi ripetevo continuamente che ero nato per correre in bicicletta e che in un modo o nell’altro dovevo andare avanti. Così feci, e il mio duro lavoro cominciò a dare i suoi frutti. Il primo anno vinsi il titolo di miglior esordiente. L’anno successivo mi qualificai per il campionato nazionale del Giappone. Per sei volte arrivai secondo in quella gara.
Nel periodo in cui ero fra i migliori corridori nipponici, ero chiamato “le gambe d’acciaio del Tokai”, una zona del Giappone. Avevo uno spirito molto competitivo. Col tempo iniziai a essere temuto perché durante le gare ero spietato. Guadagnavo sempre di più e potevo permettermi qualsiasi cosa. Comprai una casa con una palestra dotata degli attrezzi migliori e un’automobile straniera che costava quasi quanto una casa. Per mettere al sicuro i miei soldi feci investimenti nel mercato immobiliare e in borsa.
Nonostante ciò, mi sentivo insoddisfatto, solo e vuoto. Ero sposato e avevo figli, ma spesso perdevo la pazienza con loro. Davo in escandescenze con mia moglie e i miei figli per delle inezie. Così cominciarono a scrutare ansiosamente le mie espressioni facciali per vedere se ero di cattivo umore.
A un certo punto però mia moglie iniziò a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova. A ciò seguirono molti cambiamenti. Quando mi disse che voleva assistere alle adunanze dei Testimoni decisi che ci saremmo andati tutti insieme. Ricordo ancora la sera in cui un anziano venne a casa e cominciò a studiare la Bibbia con me. Quello che imparai mi colpì profondamente.
LA BIBBIA HA CAMBIATO LA MIA VITA: Non dimenticherò mai l’effetto che ebbe su di me Efesini 5:5, dove si legge: “Nessun fornicatore o impuro o avido — che significa essere idolatra — ha alcuna eredità nel regno del Cristo e di Dio”. Mi rendevo conto che le gare erano collegate al gioco d’azzardo e incoraggiavano l’avidità. La mia coscienza cominciò a esserne turbata. Sentivo che se volevo piacere a Geova Dio dovevo smettere di gareggiare. Fu però una decisione difficile.
Avevo appena terminato l’anno migliore della mia carriera, e aspiravo ad avere ancora più successo. Notavo che studiare la Bibbia mi dava un senso di calma e pace, qualcosa di ben diverso da quello che ci voleva per vincere le gare! Dopo aver iniziato a studiare gareggiai solo tre volte, ma le corse erano ancora nel mio cuore. Inoltre non avevo la più pallida idea di come avrei provveduto alla famiglia. Mi sentivo come bloccato, incapace di prendere una decisione, e i miei parenti cominciarono a rendermi la vita davvero difficile a motivo della mia nuova fede. Mio padre era amaramente deluso. Ero combattuto e sempre più stressato, per cui mi venne un’ulcera.
Ciò che mi aiutò in quel periodo difficile fu continuare a studiare la Bibbia e ad andare alle adunanze dei testimoni di Geova. Poco a poco la mia fede diventò più forte. Chiesi a Geova di ascoltare le mie preghiere e di aiutarmi a capire che le ascolta davvero. Lo stress si ridusse ulteriormente quando mia moglie mi assicurò che per essere felice non aveva bisogno di vivere in una casa grande. Lentamente feci progresso.
I BENEFÌCI: Constatai la veracità delle parole di Gesù riportate in Matteo 6:33: “Continuate dunque a cercare prima il regno e la Sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. Non ci sono mai mancate le “altre cose” a cui si riferiva Gesù, le cose necessarie per vivere. Anche se guadagno circa un trentesimo di quanto guadagnavo quando ero un corridore, in questi vent’anni non è mancato niente a me e alla mia famiglia.
Ciò che più conta, quando lavoro o sono impegnato in attività religiose con i miei compagni di fede, provo una gioia e una soddisfazione che non avevo mai provato prima. I giorni volano. Anche i rapporti in famiglia sono migliorati parecchio. I miei tre figli e le loro mogli sono diventati tutti fedeli servitori di Geova.
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:32] |
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12/04/2015 13:41 |
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152) Hermann Ngoudjo (1979-vivente)
sportenote.com
indice di notorietà: ***
paese: Camerun
ex-pugile
campione mondiale NABF 2005 categoria superleggeri
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? NO
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Il primo importante trofeo del talentuoso pugile canadese/camerunense Hermann Ngoudjo - cattolico per nascita - è datato 1998, quando si aggiudica l'argento ai giochi dei Commonwealth; nel 1999 è bronzo agli All-Africa Games di Johannesburg, e nel 2000 sale sul podio delle Olimpiadi di Sidney, dove è di nuovo medaglia d'argento. L'anno successivo ottiene la medaglia di bronzo ai Giochi della Francofonia di Hull. Nel 2003 si trasferisce in Quebec (Montreal) dove il 26 febbraio 2005 sconfigge Eloy Rojas e si aggiudica il titolo di campione del mondo della North American Boxing Federation, categoria superleggeri, che rimane il suo maggior successo di carriera.
In una posa per la stampa al Paris Hotel & Casino,
dove avrebbe combattuto contro José Luis Castillo (2007).
spokeo.com
Dopo aver ceduto solo ai punti il titolo WBC a Castillo (gennaio 2007) e ancora, un anno più tardi, aver perso sempre ai punti (con un verdetto piuttosto discutibile) il titolo IBF contro Paul Malignaggi, in un match per larghi tratti dominato dominato da Ngoudjo, nel giugno del 2008 ottiene una vittoria epica nel WBA, categoria superleggeri, contro il detentore del titolo Souleymane M'baye, in un drammatico combattimento nel quale aveva quasi perso l'uso dell'occhio sinistro. Complessivamente, in poco più di vent'anni di carriera, Ngoudjo (che si era fatto conoscere con il soprannome di Black Panther, pantera nera) aveva disputato 22 incontri ufficiali, perdendone solo 4 e vincendone ben 10 per KO.
Locandina dell'incontro Malignaggi vs. Ngoudjo,
valevole per il titolo International Boxing Federation (2008).
ringsidebygus.com
Nel 2010 Ngoudjo, che aveva ricevuto testimonianza proprio nel suo ambiente sportivo, inizia a frequentare i testimoni di Geova. Nel 2013 si dedica a Geova battezzandosi durante un congresso a Cornwall (Ontario), dopo aver pubblicamente dichiarato, con non poco sconcerto dei suoi fan e degli addetti ai lavori, l'abbandono della boxe e di rinnegare il suo passato di campione di questo sport.
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Il battesimo di Hermann Ngoudjo (giugno 2013).
journaldemontreal.com
Link al portale tdgnews con una traduzione di un articolo del Journal de Quebec in cui si parla della conversione di Ngoudjo.
www.tdgnews.it/portal/scambiare-i-guantoni-con-la-bibbia/
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Torna al 3D con l'elenco dei testimoni di Geova VIP: LINK
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:32] |
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05/05/2015 00:54 |
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153) Christian Paturel (1947-vivente)
scientologuescontreladiscrimination.com
indice di notorietà: **
paese: Francia
campione nazionale di savate (boxe francese)
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? NO
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? SI (Svegliatevi! 22/12/85 18-22)
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La BF Savate ( Boxe Francese Savate) è un'arte marziale, risalente al XVIII secolo, che prevede l'uso sia di calci che di pugni, oltre all'impiego di particolari scarpe ( savate = 'ciabatta'), che lo differenzia dal più noto Kick Boxing. E' considerato uno sport elegante e raffinato, tanto che, pur affondando le radici nella malavita marsigliese, per lungo tempo è stato un passatempo privilegiato dell'aristocrazia francese. Fra i suoi illustri praticanti, gli scrittori Alexandre Dumas e Théophile Gautier.
Due tipiche azioni di Savate. Si noti
l'uso contemporaneo delle mani e dei piedi
e l'impiego di particolari calzature.
depascalis.net
sportsregras.com
Francese di Rueil-Malmaison, di umili origini, durante gli anni degli studi universitari (che lo porteranno a diventare avvocato) Christian Paturel si dà prima al calcio, quindi al Savate, per il quale rivela da subito una notevole inclinazione. Vince sei volte il campionato francese (compreso, come racconta in prima persona nella Svegliatevi! del 22/12/85, quello del 1978, quando affrontò in finale Gilbert Letouzo), si aggiudica decine di trofei, entra a far parte della selezione nazionale, diviene allenatore (contribuendo in maniera decisiva, fra gli altri, alla carriera del più celebre fratello Robert, a sua volta campione nazionale e inventore di una variante del savate, detta boxe de rue), capo di quattro club e associazioni, direttore di un periodico sportivo e membro della Federazione pugilistica del suo paese. Conosce i testimoni di Geova nel 1977.
Dopo l'abbandono della boxe francese ed il battesimo, si dedica a scrivere libri ( link alla sua scheda nel 3D scrittori). E' membro del CICNS ( Centre d'Information et de Conseil des Nouvelles Spiritualités) e un noto attivista per la libertà d'espressione delle minoranze religiose.
Sito ufficiale di Christian Paturel.
christianpaturel.com/
Il sito ufficiale del fratello di Christian, Robert, una delle maggiori celebrità nazionali del Savate.
Robert Paturel è stato allenato a lungo da Christian, del quale non ha seguito l'esempio di conversione.
Di seguito un'immagine di Robert (evidente la somiglianza col fratello).
www.robertpaturel.com/
fipn-sdlp.fr
Una immagine di combattimento di Christian Paturel (a destra, prob. anni 1970)
Svegliatevi! 22/12/85 pag.18
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Christian Paturel ha raccontato la sua esperienza nella Svegliatevi! del 22/12/85 pagg. 18-22, che si riporta di seguito.
Esperienza di Christian Paturel (Svegliatevi! 22/12/85 pagg. 18-22) - CLICCA PER VISUALIZZARE
Stasera abbiamo vinto!
CON un piede colpii l’avversario in pieno viso! Ruotando come un fulmine su se stesso, egli cercò di farmi perdere l’equilibrio con un rapido movimento della gamba, dopo di che mi assestò un colpo allo stomaco col tallone. Ci scambiammo ogni sorta di colpi di piede e di mano autorizzati, ed entrambi incassammo.
Era il 19 maggio 1978, e il mio avversario Gilbert Letouzo ed io stavamo disputando un incontro valevole per il campionato nazionale francese all’Hotel Méridien di Parigi. Sia Gilbert che io avevamo appreso gli elementi fondamentali della savate, una sorta di pugilato francese, nelle risse combattute per le strade di Parigi. (Vedi la pagina accanto).
La folla che gremiva il locale fremeva di eccitazione e lanciava grida di incitamento. Ma io ero preoccupato. ‘E se qualcosa va storto? Se dovessi fargli male sul serio?’, pensavo fra me. La soffocante atmosfera satura di fumo rendeva molto difficile concentrarsi. E io avevo bisogno di ogni briciolo di attenzione che riuscissi a metterci.
Alla quarta ripresa, Gilbert dava notevoli segni di stanchezza. Faceva fatica a mantenere la posizione di guardia e i suoi colpi rivelavano mancanza di sicurezza. In quanto a me, avevo i riflessi molto pronti. Assestai un violento pugno e il mio avversario crollò. Gilbert si rialzò in fretta, ma era evidente che si stava indebolendo, e il suo secondo decise di gettare la spugna. Avevo vinto il campionato nazionale!
Alcuni mesi prima come avrei assaporato questi momenti di gloria, gli altoparlanti che trasmettevano i momenti salienti dell’incontro, insieme agli incitamenti della folla! Quella sera, però, tutti questi onori — la gloria, la fama e i probabili contratti — mi lasciavano del tutto indifferente.
Scorsi in mezzo alla folla il viso raggiante di mia moglie. Ovviamente lei capiva dalla mia espressione che non sarei tornato sulla mia decisione. Potevamo dire veramente: “Stasera abbiamo vinto!” Avevamo vinto davvero, poiché io avevo preso la decisione di non partecipare più a incontri di pugilato. Stavamo entrando in un’altra specie di combattimento, ma questa volta insieme.
Combattere la violenza con la violenza
Nacqui nel 1947 a Rueil-Malmaison, località alla periferia di Parigi dove si trova il palazzo in cui visse un tempo e nel quale in seguito morì Giuseppina, la prima moglie di Napoleone. La nostra famiglia apparteneva alla classe lavoratrice, ed ero ancora un ragazzo quando cominciai a indignarmi per tutte le ingiustizie che vedevo nel mondo. Volevo raddrizzare tutte le cose storte. Nel 1967 cominciai a studiare legge nella speranza di diventare avvocato. C’era fermento nelle università francesi, specie a Nanterre, sempre nella periferia di Parigi, dove studiavo. Era un periodo di aspri scontri fra gruppi politici estremisti.
Alcuni anni prima avevo iniziato una promettente carriera nel calcio, ma avevo smesso per la violenza che stava invadendo gli stadi. Paradossalmente, mi diedi agli sport di combattimento, pensando: ‘Se devo prenderle, tanto vale che impari a darle’. Data l’atmosfera tesa che c’era all’università, supponevo che mi avrebbero lasciato in pace se sapevo difendermi. Dopo avere provato vari sport, scelsi infine la savate, uno sport che deriva dal pugilato francese. La savate mi attirava perché la sua tecnica di combattimento era “completa”, in quanto si usavano i piedi e le mani.
Un periodo turbolento
Nel maggio del 1968 gruppi di universitari estremisti fecero pressione per ottenere cambiamenti politici e sociali. Con nostra sorpresa, gli operai, solidali con le nostre dimostrazioni studentesche, ci diedero spontaneamente il loro appoggio. Dopo di che i sindacati dei lavoratori intervennero con marce di protesta e proclamando uno sciopero generale dei lavoratori. Così nel maggio e nel giugno del 1968 la Francia fu praticamente paralizzata.
Fra noi studenti regnava uno spirito di esultanza, poiché ci consideravamo una sorta di catalizzatore che aveva provocato un movimento col quale si esprimeva il generale desiderio di una società più giusta e più umana. Dapprima mi dedicai interamente a questa causa apparentemente nobile, e, credetemi, mi fu di grande utilità essere fisicamente in forma quando tentavo di sfuggire alla polizia durante le dimostrazioni studentesche nel Quartiere Latino di Parigi.
Ben presto però rimasi deluso, poiché le nostre dimostrazioni si fecero violente. Gli ambiti cambiamenti politici e sociali non si realizzarono mai, e la prospettiva di un sistema sociale più giusto e più propizio fu eclissata da vantaggi materiali temporanei e illusori. Vidi la realtà nuda e cruda com’è. Persi ogni fiducia nell’uomo, nei suoi progetti e nei suoi princìpi.
Successi personali
Ad ogni modo prima di partire per il servizio militare riuscii a laurearmi. Al mio ritorno ricominciai a fare dello sport, dedicandomi particolarmente alla savate. Le mie fatiche furono premiate, perché vinsi sei volte il campionato francese. Mi aggiudicai un centinaio di coppe e medaglie, e fui scelto molte volte per far parte della nazionale.
Oltre a questo fui abilitato come insegnante e diressi quattro club sportivi, incluso quello di Rueil-Malmaison che vantava allora il maggior numero di membri in Europa. Ero anche a capo di varie associazioni, dirigevo una rivista sportiva, e facevo parte del consiglio di amministrazione della Federazione pugilistica francese.
Un cambiamento drastico
Nell’ottobre del 1977 mia moglie ebbe dei contatti con due testimoni di Geova e cominciò subito a studiare la Bibbia. All’inizio non ero né prevenuto contro i testimoni di Geova né favorevole. Essendo un cattolico deluso, non avevo mai avuto l’occasione di studiare la Bibbia; quindi, perché negare a mia moglie questa possibilità? A quel punto alcuni parenti si misero a ostacolare le conversazioni bibliche, dicendo che i Testimoni erano una setta pericolosa. Così mi sentii obbligato a difendere mia moglie in nome della libertà di religione e in base ai princìpi fondamentali della Rivoluzione Francese del 1789 e della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, che mi erano cari.
Uno di questi parenti contrari frequentava uno dei miei corsi di pugilato e mise in giro la voce che ero diventato testimone di Geova. Così a ogni lezione facevo valere la mia autorità con metodi che non lasciavano dubbi sul fatto che non ero ancora un vero cristiano, a giudicare dal numero di costole e di mascelle doloranti che provocavo!
Questa inspiegabile opposizione destò la mia curiosità. Così diedi un’occhiata al libro La Verità che conduce alla Vita Eterna, che tratta le dottrine bibliche fondamentali. In due sere lo divorai. Avevo già letto centinaia di libri di politica, storia e filosofia, ma sembravano tutti incompiuti, incompleti, lacunosi e soprattutto contraddittori. L’incompetenza dell’uomo mi pareva ancora più paradossale nel XX secolo, un secolo di grandi conquiste tecniche e scientifiche. A differenza di tutto quello che avevo letto in precedenza, questo libro dava una spiegazione esauriente dell’origine dell’uomo e delle ragioni della sua esistenza.
All’improvviso tutte queste informazioni cominciarono a collegarsi le une alle altre per formare un tutto ragionevole, coerente e logico. Tutta la storia umana, con le sue guerre, le sue religioni e le sue civiltà, rientrava perfettamente nel quadro, il meraviglioso proposito che fino ad allora mi era rimasto sconosciuto. Fui più che altro strabiliato dall’accuratezza della descrizione degli avvenimenti odierni fatta da Gesù per dare un segno del suo futuro intervento negli affari del mondo. (Matteo 24; Luca 21) Ero convinto di avere trovato la verità. Ma dovevo fare altri passi prima di poter capire veramente tutto.
I primi contatti
Nella primavera del 1978 mia moglie fu invitata ad assistere alla Commemorazione, che i testimoni di Geova tengono ogni anno per ricordare la morte di Cristo. Volevo andarci, ma avevo una lezione di pugilato che non sarebbe terminata prima delle 21,30. Quella sera comunque era presente solo il 15 per cento degli allievi, e dato che nessuno di essi era in forma, la lezione finì alle 19,45. Inaspettatamente c’era un adulto a quella lezione per ragazzi. Terminata la lezione disse che doveva andare alla stazione a prendere sua moglie che aveva la macchina rotta. Questo voleva dire che sarebbe passato davanti alla Sala del Regno dove mia moglie stava assistendo alla Commemorazione. Tutte queste coincidenze erano una cosa così straordinaria che gli chiesi di darmi un passaggio e raggiunsi mia moglie all’adunanza.
Malgrado il mio aspetto — ero in jeans e avendo fatto la doccia avevo ancora i capelli bagnati — fui accolto calorosamente. Chi poteva immaginare che avevo la borsa piena di guantoni? Terminata l’adunanza un Testimone venne a conversare con me. Essendo già convinto di quello che avevo letto nel libro Verità, prestai più attenzione a lui che a quanto diceva. Lo osservai, e da quello che vidi mi persuasi che non era un fanatico. Poco dopo cominciai anch’io a studiare la Bibbia.
Una nuova personalità
Il mio ultimo incontro valevole per il campionato — quello descritto all’inizio — ebbe luogo proprio un mese dopo che avevo iniziato lo studio biblico. Dopo la mia duplice vittoria mi sentii come se mi fosse stato tolto un peso dalle spalle. Ragionai che ora avevo sistemato le cose davanti a Geova Dio, dato che avevo smesso le gare. Ma c’erano altri cambiamenti da fare.
Per assistere regolarmente alle locali adunanze dei testimoni di Geova decisi di limitare le mie attività sportive al club della mia città, Rueil-Malmaison. Poi, a un’adunanza, fu rammentato che il cristiano deve evitare qualsiasi cosa possa renderlo colpevole — consapevolmente o no — di spargimento di sangue. Ricordo ancora che quando venne discusso questo argomento avvampai in viso. Vedete, i miei allievi non erano tutti dilettanti che venivano lì solo per rilassarsi, ma c’erano anche dei pugili seri che partecipavano a gare. E se succedeva un incidente? Che grado di responsabilità avrei avuto? Fu così che diedi le dimissioni dagli incarichi che avevo nella Federazione pugilistica francese e disposi che mio fratello prendesse il mio posto di insegnante nel club di Rueil-Mailmaison.
Nei mesi che seguirono continuai ad andare al club per amore dello sport, solo per esercitarmi, senza spirito competitivo. Ma la mia coscienza diventava sempre più sensibile. Mi davano da pensare queste parole dell’apostolo Paolo: “Lo schiavo del Signore non ha bisogno di contendere, ma ha bisogno d’esser gentile verso tutti, qualificato per insegnare, mantenendosi a freno nel male, istruendo con mitezza”. — II Timoteo 2:24, 25.
E quando ci pensavo, mi era molto difficile immaginare Gesù e gli apostoli che si esercitavano per diventare gladiatori solo per sport, anche senza avere intenzione di prendere parte a effettivi combattimenti. Perciò, nell’impossibilità di conciliare il pugilato con i consigli biblici, alla fine smisi del tutto di parteciparvi.
Prima di lasciare il club diedi testimonianza, direttamente o indirettamente, a tutti i miei allievi. In realtà, considerai quei 200 pugili il mio speciale territorio. Sette di quelli con cui studiai la Bibbia divennero infine testimoni di Geova. Trattando il soggetto del pugilato con i miei allievi, dovevo dare consigli usando la nuova conoscenza che avevo acquistata. Questo mi fu di grande aiuto spiritualmente parlando. Mi costrinse ad analizzarmi a fondo e mi obbligò a mettere in pratica quello che predicavo.
Abbandonai così il mondo del pugilato e smisi di “correr dietro al vento”. È vero che insieme alla gloria e alla fama passeggere persi centinaia di cosiddetti amici, ma in cambio Geova ha riccamente benedetto la nostra famiglia. Ora abbiamo uno scopo nella vita e la giusta causa del Regno da difendere non con le mani, i piedi e sofisticate tecniche di combattimento, ma con armi spirituali. (Ecclesiaste 2:11; 4:4; Efesini 6:14-17) — Narrato da Christian Paturel.
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:32] |
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05/05/2015 00:58 |
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154) Rubén Alonso Rosales (1925-vivente)
flickr.com
indice di notorietà: ***
paese: El Salvador
ex-rivoluzionario e comandante militare
colonnello di artiglieria dell'esercito salvadoregno
membro della Giunta rivoluzionaria del 1960
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? NO
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? SI (Torre di Guardia 1/6/78 5-11)
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Rubén Rosales è stato uno dei personaggi storici più importanti di El Salvador nel XX secolo. Nasce nel 1925 a Paraiso De Osorio, nel dipartimento di La Paz, terzo di sette figli. Quindicenne, nel 1941 si iscrive all'Accademia Militare, mantenendosi (dopo che i genitori non furono più in grado di sovvenzionarlo) grazie ai brillanti risultati conseguiti in Accademia, che gli permisero di vincere due borse di studio.
Nel 1944 è impiegato per sedare una ribellione contro il presidente in carica Maximiliano Hernández Martínez; quello stesso anno conosce Maria Garay, figlia del colonnello Eduardo Garay, che tre anni più tardi sarebbe diventata sua moglie e che gli darà quattro figli. Nel 1945 completa il suo primo percorso di formazione militare, divenendo sottufficiale, e viene assegnato ad El Zapote (un reggimento di artiglieria).
Nel 1948 partecipa ad una ribellione contro il presidente Salvador Castaneda Castro, che avrà successo e determinerà l'ascesa al potere di Óscar Osorio, suo amico degli anni dell'Accademia, della quale era vicepresidente. Osorio diviene a sua volta Presidente della Repubblica Salvadoregna nel 1950; gli anni del suo governo coincidono con quelli di maggior lustro per Rubén Rosales. Dal '50 al '53 mette a frutto una borsa di studio per seguire un ulteriore, prestigioso corso di addestramento militare a Città del Messico (la Escuela Superior de Guerra); torna quindi a El Salvador, con un nuovo e più elevato incarico di responsabilità a El Zapote, diventato nel frattempo il più importante organismo delle forze armate della nazione. Nel 1957 diviene uno stretto collaboratore del nuovo presidente José María Lemus, accompagnandolo nei suoi viaggi politici in tutta l'America Latina.
Il presidente José María Lemus, rovesciato
dal colpo di stato che negli ultimi mesi
del 1960 portò al potere il governo
provvisorio capitanato da Rosales e altri
cinque uomini.
hechoshistoricoselsalvador.blogspot.com
Nell'ottobre del 1960 assume tuttavia un ruolo chiave proprio nel rovesciamento del governo di Lemus, oggetto di un crescendo di dure contestazioni (specie nell'ambiente universitario) a motivo della sua brutalità. Nell'organizzazione del colpo di stato - eseguito con pieno successo - risulta determinate il ruolo dell'ex-presidente Osorio; in seguito Rosales sarà uno dei soli sei uomini a capo di un governo provvisorio (detto semplicemente 'La Giunta' e formata da tre civili e da tre militari) che rimane in vigore fino al 25 gennaio 1961, quando viene a sua volta deposto da un nuovo colpo di stato.
Cinque dei sei uomini facenti parte della Giunta rivoluzionaria al potere ad El Salvador dalla fine
del 1960 all'inizio del 1961. Rubén Alonso Rosales, che al tempo aveva il grado militare di tenente
colonnello, è l'uomo più a sinistra.
englishclass.jp
Rosales viene dapprima esiliato in Messico; quindi torna per un breve periodo ad El Salvador, ma, sospettato di preparare una nuova sedizione, è costretto a trasferirsi definitivamente negli USA a partire dal mese di settembre 1962. Negli Stati Uniti, seconda metà degli anni '60, conosce il messaggio biblico predicato dai testimoni di Geova, alla cui fede aderisce rapidamente e con entusiasmo.
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Rubén Alonso Rosales ha raccontato la sua esperienza nella Torre di Guardia del 1/6/1978 pagg. 5-11, che si riporta di seguito.
Esperienza di Christian Paturel (Torre di Guardia 1/6/1978 pagg. 5-11) - CLICCA PER VISUALIZZARE
Esisterà mai un buon governo?
Avete mai sentito qualcuno dire delle condizioni nel suo paese: “Se fosse al potere il mio partito, le cose andrebbero meglio”? Avete mai conosciuto qualcuno che ha rovesciato un governo ed è divenuto uno dei governanti nel suo paese? Il seguente racconto è stato fatto da un uomo che fece proprio queste cose. Ma, come vedrete, egli si rese conto che non è così facile stabilire un buon governo.
ERA il 25 ottobre 1960. El Salvador, paese dell’America Centrale, stava per avere un nuovo governo. La nostra rivolta cominciò alle 10 di sera.
L’esercito circondò la residenza privata del presidente José María Lemus e gli disse che avevamo preso il potere. Corse al telefono, ma era isolato: i nostri avevano assunto il controllo del centro nazionale delle comunicazioni.
Nel mio ufficio al forte El Zapote a pochi chilometri di distanza, di fronte alla casa presidencial (residenza ufficiale del presidente), informai rapidamente i miei ufficiali delle nostre azioni. Poi, dalla sala delle comunicazioni, chiamai in fretta il comandante di ciascuna unità militare del paese. Spiegai chi si era già schierato dalla nostra parte e chiesi: “Siete d’accordo?” Solo un importante colonnello si oppose. Gli rammentai che potevamo distruggerlo. Così non ebbe altra scelta che accettare quanto stavamo facendo.
A quel tempo, ero il comandante in seconda al forte El Zapote. Il mio comandante, neppure lui favorevole al cambiamento di governo, tornò a mezzanotte. Ma uno dei miei uomini, di guardia all’ingresso, gli suggerì di andare a casa. Prudentemente ubbidì, e non tornò più.
Alle 6 del mattino tutti i comandanti e i membri del nostro nuovo governo si riunirono nel mio quartier generale al forte. Il colpo di stato era riuscito, senza spargere una goccia di sangue. Per celebrare l’avvenimento furono sparate salve di cannone, e la radio informò la popolazione che era andato al potere un nuovo governo formato di sei uomini, “La Giunta”. Che momento emozionante!
PERCHÉ ROVESCIAMMO IL GOVERNO
El Salvador è il paese più piccolo e più densamente popolato dell’America Centrale. A quel tempo un giornale lo definì anche “la repubblica più industrializzata e più prospera dell’America Centrale”. Credevamo fosse necessario un cambiamento radicale, un governo migliore, e altri erano d’accordo. Poco dopo la nostra assunzione dei poteri, il Times di New York del 5 novembre 1960 osservò:
“Anche quelli che temono le possibili conseguenze della caduta del presidente Lemus ammettono che il suo regime era divenuto sempre più autoritario e brutale, attirandosi l’odio sia dei moderati che dei liberali”.
In armonia con tali sentimenti, rilasciammo una dichiarazione in cui si diceva che Lemus aveva “governato fuori della legge, calpestando la Costituzione e i diritti dei cittadini, commesso atti illegali e creato un clima di generale malcontento”.
Sotto il suo governo si era sparato sugli studenti che dimostravano per le strade. Altri erano stati torturati. I giornali riferivano casi di donne violentate in prigione. Armi del mio reggimento erano state impiegate come falsa prova nell’arresto di un uomo accusato d’avere troppe armi. Lemus aveva dichiarato lo stato d’assedio, una forma particolare di legge marziale.
Pensavo che l’intervento dei militari avrebbe potuto risolvere questi problemi e recare condizioni migliori. Capirete meglio perché nutrivo questi sentimenti se vi dico qualcosa dell’ambiente in cui mi ero formato.
ESPERIENZA MILITARE
Nacqui nel 1925, terzo di sette figli, in una famiglia di contadini abitante a Paraíso de Osorio, in El Salvador. A 15 anni cominciai i quattro anni e mezzo di addestramento nell’Escuela Militar, l’accademia militare del nostro paese, diplomandomi nel luglio del 1945. Imparai la ferrea disciplina — ubbidire e comandare — tradizionale nelle forze armate dell’America Latina.
A 19 anni divenni ufficiale, a 21 tenente, a 25 capitano. Andai in Messico per tre anni e studiai nella scuola dello stato maggiore, l’Escuela Superior de Guerra. Lì imparai a organizzare e dirigere l’addestramento militare.
Tornato a El Salvador, mi dissero: “Abbiamo bisogno di una scuola di fanteria”. Quindi, ricevutane l’autorizzazione, nel 1954 contribuii a fondare l’Escuela de Armas, la scuola di fanteria di El Salvador. In seguito, nel 1958, fondai l’Escuela de Artillería, la scuola di artiglieria di El Salvador.
Fui anche osservatore al 504mo Battaglione americano di Artiglieria da Campo nella Zona del Canale di Panama. In qualità di consulente militare del ministro della difesa salvadoregno, feci viaggi in Argentina, Brasile, Cile e Panama.
Come vedete, ebbi una brillante carriera militare, ottenendo molti successi. Quindi, a quell’epoca mi era solo naturale pensare che i militari avrebbero potuto cambiare la situazione dando al paese un governo migliore.
IL NOSTRO NUOVO GOVERNO
Ero stato interpellato da amici, capi politici che volevano rovesciare il governo Lemus. Per quel che mi riguarda, non ero un politico, ma la prospettiva del potere politico mi attirava. Avevo nobili ideali, e mi ritenevo abbastanza onesto da poter aiutare a cambiare una situazione che doveva essere cambiata. Accettai di far parte del nuovo governo, ma ad una condizione: la preparazione e l’esecuzione del piano militare per rovesciare il governo dovevano essere interamente affidate a me.
Il nostro governo sarebbe stato formato da sei uomini: tre civili, due colonnelli e io. Ero tenente colonnello, un grado inferiore a colonnello, ma avevo una posizione strategica al forte El Zapote. Per otto mesi ci occupammo dei particolari. Poi la notte del 25 ottobre 1960 il piano fu attuato.
Avevamo annunciato pubblicamente la nostra intenzione di riconoscere tutti i partiti politici, seguire un programma democratico, rimanere nel blocco di nazioni occidentali ed esercitare il potere solo fino alla successive elezioni presidenziali. Pensavamo veramente di poter cambiare in meglio le condizioni a El Salvador.
Tuttavia, le cose non andarono secondo i nostri piani. Poco dopo che avevamo preso il potere mi telefonò l’arcivescovo. Disse che voleva parlare alla Giunta in privato, e che il colloquio doveva rimanere segreto.
In sostanza l’arcivescovo ci disse: ‘Il vostro governo è nuovo e io sono in grado di sostenerlo dal pulpito. In cambio, voi potete sostenere noi’.
Sapevamo cosa voleva dire. Dai documenti disponibili, sapevamo che le istituzioni religiose cattoliche avevano ricevuto aiuti finanziari dal precedente governo. Ovviamente l’arcivescovo desiderava che il nostro nuovo governo continuasse a riservare tali privilegi alla Chiesa.
Ero cattolico, ma capivo che tale trattamento preferenziale non era giusto; non era costituzionale. Gli altri membri della Giunta furono d’accordo. Quindi tutt’e sei rifiutammo alla Chiesa gli aiuti finanziari. L’arcivescovo fu visibilmente turbato e insinuò che ci saremmo rammaricati della nostra decisione.
Poco dopo, ebbe inizio dai pulpiti delle chiese una campagna. I sacerdoti asserivano che il nostro governo fosse filocastrista e filocomunista. Facemmo registrare questi discorsi per sapere quali accuse ci venivano mosse. Ma pensammo che sopprimere questa campagna poteva fare più male che bene, dato che la Chiesa esercitava forte influenza su molti.
CHE DIRE DELLE ACCUSE?
Il nostro governo sentì subito l’effetto sfavorevole della campagna. Nacquero sospetti sul nostro indirizzo politico. Gli Stati Uniti erano preoccupati e ci negarono il riconoscimento. Ma quali erano i fatti?
In seguito si vide che le accuse fatte dietro istigazione della Chiesa erano infondate e fummo riconosciuti dagli Stati Uniti. Il Times di New York del 1° dicembre 1960 disse:
“È una tendenza pericolosa vedere il comunismo e la nuova attrazione del ‘fidelismo’ in ogni iniziativa di cambiamento politico e sociale dell’America Latina. . . .
“I tre civili della giunta, nonostante le infondate accuse di ‘fidelismo’ sono liberali e democratici. . . . I sei uomini si sono impegnati tutti a seguire un programma democratico e meritano ogni opportunità di dimostrare la propria buona volontà”.
Malgrado fossimo scagionati, la campagna denigratoria indetta dalla Chiesa aveva gravemente pregiudicato la nostra credibilità. Ma altre forze erano all’opera per minare il nostro nuovo governo.
SPERANZE INFRANTE
L’esercito non era soddisfatto di noi. Era nostra intenzione tener fuori l’esercito dalla scena politica, ma esso non voleva perdere i suoi privilegi speciali. Un altro gruppo che aveva preparato un colpo di stato mentre noi preparavamo il nostro disse all’esercito che avrebbe potuto conservare i suoi privilegi e così gli ufficiali si schierarono dalla sua parte.
Evidentemente parlarono ai comandanti delle diverse guarnigioni militari come avevo fatto io. Il 25 gennaio 1961, un aiutante venne a casa mia per informarmi che si erano impossessati delle comunicazioni. Andai immediatamente alla casa presidencial. I miei uomini dissero: “Ti sosterremo, morremo per te”.
Ma, ovviamente, nessuno di noi voleva morire. Sebbene fossimo circondati, attraversai la strada e l’ufficiale mi fece entrare nel forte El Zapote. Cominciai a organizzare la difesa. I miei ordini furono eseguiti e mi sentii abbastanza forte da resistere al nuovo colpo di stato.
Un colonnello, amico mio, fu mandato a informarmi che la situazione era molto grave. Egli disse: “Se ti arrendi ci sarà pace. Altrimenti qui si combatterà”. Dietro la sua promessa di pace, mi arresi.
Fui condotto al quartier generale del nuovo gruppo, e quella fu la fine della Giunta. Gli altri membri erano già stati catturati. Si udivano grida e colpi di mitragliatrice nella strada. I giornali dissero che c’erano stati molti morti. Si afferma che un giovane abbia scritto col suo sangue sulla strada: “Libertad se escribe con sangre”, che vuol dire: “La libertà si scrive col sangue”.
Tre giorni dopo ero in esilio. Stetti in Messico fino a dicembre, poi tornai segretamente a El Salvador. Giuntovi, resi nota la mia presenza e cominciai a darmi da fare per formare un nuovo governo. Nel settembre successivo mi dissero di lasciare il paese, altrimenti sarei stato ucciso. Davanti a questa minaccia, andai negli Stati Uniti, dove arrivai il 7 ottobre 1962.
UNA NUOVA VITA
Mi stabilii a Los Angeles, in California. A 37 anni dovetti ricominciare tutto da capo. Le usanze erano molto diverse e non parlavo la lingua. Dal lato materiale non avevo praticamente nulla. C’era solo la mia famiglia: mia moglie María e i nostri quattro figli, Ruben di 13 anni, Miriam di 11, Jorge di 9 e Gustavo di 7.
Il 2 novembre 1962, a un mese dal mio arrivo a Los Angeles, trovai lavoro come aiuto autista presso la Bekins, una ditta di traslochi. Il mio cuore era ancora pieno di odio e nutrivo il grande desiderio di vendicarmi su quelli che avevano rovesciato il nostro governo. Ma riconobbi e accettai la mia immediata responsabilità di provvedere alla famiglia. Così lavorai sodo e vissi in pace.
Il risultato fu che mi avvicinai alla mia famiglia come non mai. Vedevo dunque che, in un certo senso, l’improvviso mutamento di situazione non era venuto per nuocere, ma si era rivelato un bene. Poi accadde qualcosa che cambiò il mio modo di pensare e infine la mia stessa personalità. L’odio e il desiderio di vendetta si affievolirono. Il Bekinews, il giornale della ditta di traslochi, nel numero di primavera del 1972 pubblicò un articolo intitolato “Il magazziniere che governava una nazione”, ed esso diceva di me:
“Ha imparato bene e in fretta sia l’inglese che il lavoro di magazziniere. Nel 1969, fu promosso capomagazziniere nei magazzini del distretto di Beverly Hills/Santa Monica in Wilshire Blvd., Santa Monica. . . .
“‘Ruben’, dice Tom Fowler, direttore del distretto, ‘ha rivelato un misto di efficienza, cortesia e buon umore che ha promosso ottimi rapporti con i clienti. Pare che sia simpatico a tutti quelli che hanno a che fare con lui e la nomina a Magazziniere dell’anno attesta il suo ottimo stato di servizio’”.
Solo pochi anni addietro nessuno avrebbe potuto fare commenti così piacevoli su di me. Ero arrogante, e anche immorale. Come comandante militare, avevo prestigio e potere, ciò che mi offriva la possibilità di stringere molte relazioni immorali. Tale modo di vivere era frutto di esperienze precedenti; tuttavia il radicale cambiamento avvenuto nella mia personalità è stato prodotto da esperienze completamente diverse.
L’INFLUENZA DELLA RELIGIONE
Ero cattolico, come la maggioranza dei Salvadoregni, ma questo non mi aveva impedito d’avere parecchie donne oltre alla mia moglie legale. Questa è una cosa comune per gli uomini dell’America Latina. I preti stessi danno frequentemente l’esempio. So di un sacerdote di Cojutepeque, dove abitavo, che aveva una donna. Era di pubblico dominio. Aveva anche avuto figli da lei. Giustificavo la mia condotta ragionando: ‘Perché dunque noi dovremmo essere diversi dai preti?’
Ma non si trattava solo dell’immoralità sessuale dei sacerdoti. Era la loro mancanza d’etica, come il tentativo dell’arcivescovo di concludere segretamente un “patto” con il nostro governo. Venni pure a sapere che l’arcivescovo aveva il passaporto diplomatico, privilegio a cui non aveva diritto. Così, quando ne avemmo la facoltà gli togliemmo il passaporto. Devo ammettere che a motivo di quanto vedevo accadere avevo poco rispetto per la religione.
In effetti, non sapevo nulla della Bibbia. Non l’avevo mai letta. Non la possedevo neppure. La Chiesa Cattolica a El Salvador non aveva mai incoraggiato a farlo. Avevo studiato il catechismo e ricevuto la prima Comunione. E mia madre mi aveva insegnato alcune dottrine cattoliche come l’infallibilità del papa, il purgatorio, l’inferno di fuoco, la Trinità, ecc. Ma nessuno di questi insegnamenti mi aveva spronato a voler conoscere meglio Dio. Capirete dunque perché, dopo il nostro trasferimento negli Stati Uniti, la religione non aveva avuto molta importanza nella nostra vita familiare.
L’INFLUENZA DI MIO FIGLIO
Un giorno ebbi una grossa sorpresa quando Ruben, che a quell’epoca aveva quasi 17 anni, mi chiese: “Papà, ti dispiace se studio la Bibbia?” Un compagno di scuola studiava con un testimone di Geova, e ne aveva parlato a Ruben. Non avevo nulla in contrario. Quindi Ruben si interessò moltissimo della Bibbia e cominciò subito a frequentare le adunanze dei testimoni di Geova. In seguito volle diventare Testimone.
Questo non mi piacque affatto. Volevo che Ruben andasse all’università e diventasse “qualcuno”. Ma lui voleva impegnarsi nel far conoscere ad altri le sue nuove idee. Rimase fermo nelle sue convinzioni e io cominciai a ostacolarlo vivamente. Tuttavia i Testimoni gli dissero che, essendo io suo padre, doveva ubbidirmi, ciò che fece. Ma continuò a dedicare molto tempo alla predicazione.
Il comportamento di Ruben mi colpì, e la sua religione mi incuriosì. Ricordo particolarmente un episodio. Avevo detto a Ruben che se avesse telefonato un certo mio amico, avrebbe dovuto rispondergli che non c’ero. Fui sorpreso e, devo aggiungere, colpito quando disse che la sua coscienza non gli permetteva di mentire. Ruben portava a casa i suoi amici, e alla fine accettai l’invito di uno di loro di studiare la Bibbia.
LA BIBBIA È LOGICA
Fui meravigliato dalla ragionevolezza dell’insegnamento biblico. Molti insegnamenti della Chiesa, come il purgatorio, l’inferno di fuoco e la Trinità, non mi erano mai sembrati molto logici. Ma ora mi rendevo conto che tali cose non erano neppure insegnate nella Bibbia. Trovai i nostri studi assai interessanti, in particolare quando considerammo argomenti pratici relativi al governo e all’amministrazione degli affari della terra.
Data la mia precedente esperienza, riconoscevo il bisogno di un governo onesto che avesse il potere di applicare leggi giuste. Avevamo sperato di dare al popolo di El Salvador un tale governo. Ma ora capivo che gli uomini non sono affatto preparati a governare i loro simili senza l’aiuto di Dio. Sì, la Bibbia ha ragione quando dice: “Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. — Ger. 10:23.
Non è forse vero che tutti gli sforzi umani, per quanto bene intenzionati, non hanno mai potuto portare giustizia e pace? Gli uomini ci si sono provati per migliaia d’anni; hanno stabilito molte specie di governi. Ma le buone intenzioni di un uomo sono sopraffatte da un’altra fazione con idee diverse, e l’ingiustizia rimane. È come dice la Bibbia: “L’uomo ha dominato l’uomo a suo danno”. (Eccl. 8:9) Ma perché accade questo?
Una delle cause principali è l’imperfezione umana. Non solo gli uomini si ammalano e invecchiano ma sono portati all’orgoglio e all’egoismo, e questi sono veri ostacoli per un buon governo. Dallo studio della Bibbia compresi chiaramente qual è la ragione di questo basilare difetto degli uomini. Il primo uomo e la prima donna si ribellarono al dominio di Dio, e così persero la loro preziosa relazione con Dio. Ne risultarono l’imperfezione e infine la morte, non solo per loro, ma anche per tutti i loro futuri discendenti. (Rom. 5:12) Cominciai tuttavia a capire un’altra ragione per cui gli sforzi dell’uomo di autogovernarsi sono falliti.
La prima coppia umana fu indotta a ribellarsi al dominio di Dio da un altro ribelle. Era un figlio spirituale di Dio. Per definire le controversie sollevate dalla ribellione, Dio diede carta libera a questo oppositore angelico per un certo periodo di tempo. La sua libertà d’agire era così completa che la Bibbia lo chiama “il governante di questo mondo”; la Bibbia dice inoltre che “tutto il mondo giace nella potenza del malvagio”. (Giov. 12:31; 14:30; 2 Cor. 4:4; 1 Giov. 5:19) Mi fu chiaro perché, sotto tale influenza sovrumana, anche uomini bene intenzionati non sono riusciti a stabilire un buon governo. Che speranza c’è dunque?
È qui che la Bibbia cominciò realmente ad apparirmi logica. Nell’infanzia avevo imparato il “Paternoster”, in cui Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matt. 6:10) Dallo studio capivo che il regno di Dio era il tema della predicazione di Cristo, sì, il tema stesso della Bibbia! Era ovvio che questo regno è un governo, e che Cristo stesso ne è il principale governante. Col tempo mi convinsi che il regno di Dio è l’unica speranza d’avere un buon governo sulla terra. Ma questo governo come assumerà il controllo?
La stragrande maggioranza dell’umanità non si interessa veramente del governo di Dio. È stata così accecata che gli è addirittura ostile. Pertanto la Bibbia dice: “L’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. . . . Esso stritolerà tutti questi regni [umani] e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti”. — Dan. 2:44.
Questa vi sembrerà una cosa immaginaria; è l’effetto che fece a me la prima volta che la sentii. Non riuscivo a credere che Dio avrebbe realmente posto fine a tutti i governi terreni e stabilito il proprio governo. Ma più studiavo, più questo insegnamento biblico appariva logico. Poi qualcosa mi convinse che era vero.
PROSPETTIVA SICURA
Studiavo con Veron Long da circa un anno quando infine accettai l’invito di assistere a un’adunanza nella Sala del Regno. Fui colpito dalla cordiale accoglienza che ricevetti. Sorprendente era il fatto che non c’era discriminazione. Fui spinto ad andarvi regolarmente.
Perché questa gente era così unita, felice e pacifica? Mi ci volle un po’, ma la risposta mi convinse: Conformavano la propria vita alle leggi di Dio, alle leggi che governeranno quelli che vivranno sotto il regno di Dio. Così, quando il Regno distruggerà tutti gli attuali governi umani, Geova Dio preserverà in vita costoro per dare inizio a una nuova società terrena. — 1 Giov. 2:17.
Desideravo far parte di questa famiglia unita e cristiana. Così nell’agosto del 1969 simboleggiai la mia dedicazione al servizio di Dio con il battesimo in acqua. Ho avuto la gioia di vedere tutta la mia famiglia, oltre a certi parenti di El Salvador, unirsi a me nel servizio del nostro amorevole Creatore, Geova. Sono molto felice di avere appreso che presto tutta la terra avrà un buon governo, sotto il dominio del regno di Dio! — Scritto da Ruben Rosales.
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:32] |
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13/05/2015 00:19 |
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155) Micaiah Bethune (vivente)
156) Tabitha Bethune (vivente)
f6s.com
indice di notorietà: **
paese: USA
Disegnatori di moda e imprenditori
Hanno proseguito nella loro attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questi VIP? NO
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Micaiah Bethune e la moglie Tabitha (laureata al New Orleans Center for Creative Arts), malgrado la giovane età, vantano una lunga esperienza nel design dell'abbigliamento. Tabitha era stata iniziata a questa passione sin dalla tenera età di cinque anni dalla madre, una sarta, con la quale confezionava gli abiti per sé e per i suoi sei fratelli. Il marito Micaiah è originario di Detroit. Dopo il matrimonio, i due nel 2008 hanno compiuto il "grande passo", avviando una fortunata attività imprenditoriale, il marchio The Wild Life Reserve, prospera azienda finalizzata a permettere ai disegnatori di moda a tradurre le proprie aspirazioni in realtà.
Presso la sede della loro azienda The Wild Life Reserve, al n.111 della St. Charles Avenue di New Orleans.
nola.com
Il sito aziendale.
www.thewildlifereserve.com/
La Wild Life Reserve assiste i novelli (e talentuosi) fashion designers nelle fasi di branding, approvvigionamento di materiali, produzione e vendita, e inoltre dà la possibilità di utilizzare uno spazio presso la grande sede di New Orleans della società dei coniugi Bethune. All'inizio del 2015, l'azienda aveva lanciato 16 nuovi marchi e consentito ad altri tre, che avevano chiuso i battenti, di rimettersi in commercio.
Micaiah e Tabitha hanno due figlie, Jasmine e Olivia.
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Con il milionario (e noto filantropo) Roger Ogden
in occasione dell'evento di moda Sippin’ in Seersucker (2014).
myneworleans.com
Pagina dedicata alla linea di moda di Tabitha Bethune, LA Playbill, su portale Style + Life + Fashion. Di seguito alcuni abiti della collezione.
stylelifefashion.com/tabitha-bethune-and-la-playbill-col...
Pagina del NOLA, notiziario online di New Orleans, in cui si parla della devozione dei coniugi Bethune, entrambi testimoni di Geova. Nel tempo libero si impegnano predicando la Parola di Dio alla numerosa comunità creola haitiana di New Orleans.
www.nola.com/business/index.ssf/2015/03/wild_life_reserve_big_i...
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:38] |
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01/06/2015 12:18 |
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TREDICESIMO INTERMEZZO
TESTIMONI DI GEOVA EX CRIMINALI
Questo intermezzo raccoglie una serie di esperienze di ex-criminali convertiti alla religione dei testimoni di Geova. Può trattarsi sia di storie riportate nella letteratura della Watch Tower, sia di casi segnalati dalla stampa.
(Questa lista sarà arricchita con il tempo).
1) FRANCK MANNINO ***. Benché il famigerato bandito Salvatore Giuliano (1922-1950) fosse ritenuto responsabile nella sua breve esistenza di oltre 400 omicidi, il suo nome rimarrà per sempre legato alla strage di Portella della Ginestra, avvenuta il primo maggio del 1947. Circa duemila persone, radunate nella località palermitana per festeggiare la vittoria della coalizione social-comunista alle elezioni per l'Assemblea Regionale Siciliana, furono fatte bersaglio di raffiche di mitra dal vicino monte Pelavet, che costarono la vita a 11 persone (inclusi un bambino di soli 8 anni e altri tre minorenni) ed il ferimento di una trentina. Giuliano era già morto (in circostanze mai chiarite) quando iniziò il processo a carico della sua banda, nel 1950, che si sarebbe concluso con la pena dell'ergastolo per tutti i suoi componenti; in particolare per suo cugino e suo braccio destro Gaspare Pisciotta, che si attribuì falsamente la colpa dell'uccisione di Giuliano e che sarebbe stato a sua volta assassinato nel carcere dell'Ucciardone; e per un altro dei suoi principali collaboratori, Franck Mannino (foto seguente), addetto ai sequestri di persona e condannato a due ergastoli, benché abbia sempre rivendicato la propria innocenza rispetto ai fatti di Portella, e proclamato di non aver ucciso personalmente mai nessuno.
Corriere mercantile, 1/5/2013
Una rara immagine di Salvatore Giuliano
(a destra) con Gaspare Pisciotta.
milocca.wordpress.com
Tuttora la vera natura dell'eccidio di Portella è oggetto di dibattiti: si va dall'atto terroristico autonomo, ispirato all'ideologia separatista (Giuliano era membro dell'EVIS, l'Esercito Volontario per l'Indipendenza Siciliana), a varie tesi di corresponsabilità politiche sia nazionali che internazionali, che vedono fra l'altro un ruolo attivo dei servizi segreti USA.
Franck Mannino (al centro nella foto) con gli altri imputati
al processo di Viterbo per la strage di Portella della Ginestra (1950-51).
viterbooggi.eu
Ex idraulico e figlio di un carabiniere, sposato e padre di tre figli, Franck Mannino aveva aderito alla causa di Giuliano perché sognava come lui l’autonomia della Sicilia dall’Italia e l’annessione dell'isola agli USA. Di sentimenti religiosi, iniziò a leggere la Bibbia in carcere a Palermo, e poi sull'isola d'Elba, dove si battezzò nel 1958. Fu trasferito a Fossombrone (Pesaro) e quindi nel reclusorio di Terra Murata a Procida (isola del golfo di Napoli); nel 1978 la buona condotta ne determinò la scarcerazione e Mannino si stabilì a Genova, dove fu nominato anziano e pioniere regolare, e dove rimase fino alla morte, avvenuta a 94 anni, nel 2016: era l'ultimo testimone vivente delle sanguinose vicende della sua epoca. La storia della sua conversione è narrata nella Svegliatevi! del 22/6/96, pagg. 18-23 ( link diretto).
2) PETER SUTCLIFFE ***. Parliamo non del criminale Sutcliffe, ma ormai della sua antitesi: un uomo che, del camionista inglese riconosciuto colpevole di 13 omicidi - quasi tutte prostitute - fra il 1975 ed il 1980, conserva i soli dati anagrafici. Una buona sintesi delle sue 'imprese' è in Wikipedia italiano ( link). Nel 1981 è condannato al carcere a vita. In prigione viene visitato dai testimoni di Geova. Si appassiona da subito alla buona notizia, studia due volte alla settimana, prende a leggere avidamente la Bibbia e si battezza. Le notizie più aggiornate restituiscono l'identikit di un uomo estremamente mite, che ascolta Mozart, dipinge quadri di soggetto religioso, legge la Parola di Dio per lunghe ore quotidiane (malgrado il fatto che dal 1997, a causa dell'aggressione di un altro detenuto, abbia perso l'uso dell'occhio sinistro), e rimpiange di non aver conosciuto Geova nei tempi non sospetti del suo vissuto criminale. Qui si può trovare una delle numerose fonti che menzionano la sua conversione.
murderpedia.org
(continua)
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[Modificato da EverLastingLife 13/06/2020 20:49] |
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01/06/2015 12:19 |
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157) Čelo Pertot (1924-vivente)
Svegliatevi! 22/08/1997 pag. 15
indice di notorietà: ***
paese: Slovenia
Scultore
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI (in seguito interrotta)
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? SI (Svegliatevi! 22/08/97 12-15)
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Destinato a diventare uno dei massimi scultori sloveni del XX secolo, Čelo Pertot era nato ad Aurisina, in provincia di Trieste, nel 1924. Figlio di uno scultore, a 15 anni inizia a lavorare col padre in una cava di pietra. Nel secondo dopoguerra accede all'Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1948 ottiene una borsa di studi presso la viennese Academie Für Bildende Künste; nel 1951 studia a Lubiana, quindi si reca in Svezia (1952) ove viene chiamato a insegnare fusione del bronzo, e altre tecniche scultoree, all'Accademia delle Belle Arti di Stoccolma.
Dopo il matrimonio, avvenuto nello stesso anno, la sua carriera prende letteralmente il volo. Espone alcuni lavori (specie in bronzo e piombo) al Friluftsmuseet di Skansen; viene incaricato di restaurare opere di valore inestimabile del Museo Nazionale e della collezione reale di Gustavo VI; insegna presso l' Akademiens Skulpturskola. Le sue sculture sono protagoniste di mostre di grande successo in tutta Europa: oltre che nella capitale svedese, a Roma, Lubiana, Vienna, Zagabria, Belgrado. Alcune di esse sono tuttora esposte a Roma (Galleria d'Arte Moderna), Stoccolma (museo Moderno), Lubiana (Galleria Moderna), e in altre grandi città.
Bellissima immagine giovanile sfumata di Pertot al lavoro, tratta dal sito signaturer.se;
di seguito una tipica scultura di Pertot raffigurata nella stessa pagina.
Lavora anche il granito, il legno, il marmo, il gesso, l'argento e la cera. Fra le sue esposizioni più prestigiose degli anni '50 sono da ricordare quelle alla galleria Brinken, all' Italienska Institutet, al Nationalmuseum, al Millesgarden di Lidingö e in tutti i più importanti musei di Göteborg ( Nordiska Museet, Konstmuseum, Konsthallen). Raccoglie gli elogi, fra gli altri, del dittatore Tito, che ne acquista alcune opere.
Alcune mirabili opere di Čelo Pertot, di proprietà della Fondazione Federico Zeri dell'Università di Bologna ( link).
Toeletta di Susanna
Ratto di Europa
Ritratto maschile
Sul finire degli anni '50 prende ad interessarsi intensamente della propria spiritualità. Dopo le esperienze passate con il cattolicesimo, i valdesi e l'Esercito della Salvezza, frequenta il buddismo, l'islamismo ed i pentecostali. Durante un viaggio in Italia, proprio nella sua cittadina natale conosce un testimone di Geova. Pertot si appassiona rapidamente alla nuova fede, e nel febbraio del 1961 si battezza. Diviene uno zelante predicatore del Regno; per amore dell'opera missionaria rallenta, e negli anni '80 interrompe quasi definitivamente, la sua carriera di scultore. Il suo poliglottismo gli permette di estendere la propria attività alle comunità di italiani, spagnoli, serbo-croati immigrati in Svezia; viene impiegato per fondare nuove congregazioni (anche in Italia), e serve fra l'altro come sorvegliante viaggiante.
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Čelo Pertot ha raccontato la sua esperienza nella Svegliatevi! del 22/08/1997, pagg. 12-15, che si riporta di seguito.
Esperienza di Čelo Pertot - Svegliatevi! del 22/08/1997, pagg. 12-15 - CLICCA PER VISUALIZZARE
Qualcosa di meglio della fama a livello mondiale
Anni dopo che ero diventato uno scultore famoso a livello europeo un altro artista mi disse in tono di accusa: “Hai tradito l’arte!” Prima di spiegarvi il perché di quell’accusa, lasciate che vi racconti come divenni scultore.
AD AURISINA, il piccolo centro dove sono nato, la maggioranza degli uomini lavoravano in un’antica cava di pietra. Aurisina si trova nell’Italia settentrionale, vicino a Trieste e all’ex Iugoslavia. A 15 anni cominciai anch’io a lavorare in quella cava. Era il 1939, l’anno in cui scoppiò la seconda guerra mondiale. Lavorando con la pietra cominciai a desiderare di diventare uno scultore famoso. Inoltre, volevo non morire mai. Entrambi questi desideri sembravano irraggiungibili.
Nel 1945, quando la guerra finì, andai ad abitare con mia sorella a Roma. Speravo di iscrivermi all’Accademia di Belle Arti. Che emozione quando il mio desiderio si avverò e fui accettato per un corso di studi di tre anni! I miei studi furono pagati con l’aiuto di vari istituti di beneficenza.
Fame spirituale
Cercai anche di soddisfare la mia fame spirituale assistendo a funzioni religiose, comprese quelle dell’Esercito della Salvezza e dei valdesi. Frequentai persino dei corsi presso un’università dei gesuiti, e una volta assistei a un seminario di tre giorni tenuto da un vescovo. Durante questo seminario non ci era permesso conversare tra noi, ma ci dedicavamo alla preghiera, alla meditazione, alla confessione e alle lezioni del vescovo.
In seguito mi resi conto che la mia fede non ne era uscita rafforzata. “Come mai”, chiesi al vescovo, “non ho sviluppato una fede forte?”
“La fede è un dono di Dio”, rispose il vescovo, “ed egli la dà a chi vuole”. La sua risposta mi deluse a tal punto che smisi di cercare Dio e cominciai a dedicarmi esclusivamente ai miei studi artistici.
Acquisto fama a livello internazionale
Dopo aver terminato gli studi a Roma nel 1948 ricevetti una borsa di studio di un anno per frequentare l’Accademia di Belle Arti di Vienna. L’anno seguente mi diplomai lì e accettai una borsa di studio di un anno per proseguire gli studi a Lubiana, in Slovenia (un tempo parte della Iugoslavia). A quel tempo la mia meta era trasferirmi a Parigi, la capitale delle belle arti.
Nel 1951, però, mi fu offerta l’opportunità di lavorare a Stoccolma, in Svezia. Mi trasferii lì con l’intenzione di mettere da parte dei soldi che mi avrebbero aiutato a fare carriera nel mondo dell’arte a Parigi. Ma incontrai Micky, e nel 1952 ci sposammo e ci stabilimmo a Stoccolma. Trovai lavoro in un piccolo laboratorio dove facevo sculture in pietra, marmo e granito. Alcune di queste sono in mostra nel Millesgarden, un parco e museo nella cittadina di Lidingö, vicino a Stoccolma.
A Roma avevo imparato un’antica tecnica di lavorazione del bronzo, il metodo a cera persa, e così insegnai fusione del bronzo all’Istituto d’Arte e all’Accademia di Belle Arti di Stoccolma. In seguito potei lavorare in una fonderia di bronzo nel museo all’aria aperta di Skansen, a Stoccolma. Lì, spesso davanti a un pubblico, creavo sculture in bronzo o in piombo. Fui anche ingaggiato per restaurare antiche sculture appartenenti all’allora re di Svezia, Gustavo VI. Queste sono in mostra a Stoccolma nel Palazzo Reale come pure nel castello di Drottningholm.
Tra il 1954 e il 1960 le mie opere furono lodate dalla stampa e dai critici d’arte. Molte mie sculture furono esposte in importanti città europee, tra cui Stoccolma, Roma, Lubiana, Vienna, Zagabria e Belgrado. A Belgrado il maresciallo Tito acquistò alcune mie opere per la sua collezione privata. Alla Galleria d’Arte Moderna di Roma è esposta una mia opera: un grande torso femminile in granito, e altre sono esposte all’Albertina di Vienna. Il Museo Moderno di Stoccolma ha una delle mie sculture in bronzo e piombo, e la Galleria Moderna di Lubiana ne ha una in bronzo.
Ritrovo l’interesse per la religione
Dopo qualche anno che eravamo sposati, Micky notò che si risvegliava in me l’interesse per la religione. Continuavo a chiedermi: ‘Dov’è la fede per cui i primi cristiani erano disposti a morire?’ Cominciai di nuovo ad assistere a funzioni religiose, come quelle di pentecostali e avventisti. Esaminai persino l’Islam e il buddismo.
Nel 1959, prima di assistere a una mostra d’arte a Milano, passai qualche giorno nella mia cittadina, Aurisina. La gente del posto mi parlò di un uomo che a detta loro sapeva un sacco di cose sulla Bibbia. Era un testimone di Geova. Quando ebbi modo di parlare con lui, mi mostrò nella Bibbia cose che non avevo mai visto prima. Appresi che l’uomo è un’anima, non ha un’anima separata dal corpo, e che l’anima umana è mortale, non immortale come insegnavano altre religioni. — Genesi 2:7; Ezechiele 18:4.
Il Testimone mi mostrò anche che quando Dio creò Adamo ed Eva il suo proposito non era che morissero, bensì che vivessero per sempre felici sulla terra. La prima coppia umana morì perché fu disubbidiente. (Genesi 1:28; 2:15-17) Imparai che cedendo suo Figlio come riscatto Dio provvide agli esseri umani la prospettiva della vita eterna, che era andata persa a motivo della disubbidienza di Adamo. (Giovanni 3:16) Imparare queste cose mi riempì di gioia. — Salmo 37:29; Rivelazione (Apocalisse) 21:3, 4.
Una svolta
Poco dopo tornai in Svezia, e Micky ed io cercammo i testimoni di Geova. Non riuscimmo però a procurarci il loro indirizzo. Pochi giorni dopo, tuttavia, suonò il campanello e ce li trovammo lì sulla porta! Cominciai a leggere le pubblicazioni che mi lasciarono e ben presto mi convinsi che contenevano la verità. Ad ogni modo, volli chiedere conferma della mia opinione a un mio vecchio amico, un arcivescovo cattolico che avevo conosciuto durante i miei studi a Roma alla fine degli anni ’40. Così, nel gennaio del 1961 andai a trovarlo.
A quel tempo il mio amico era responsabile dell’intera opera missionaria cattolica nel mondo. Che sorpresa mi aspettava! Rimasi stupito quando scoprii che l’arcivescovo non aveva nemmeno una conoscenza elementare della Bibbia. Quando parlammo di cosa accade alla morte disse: “Potremmo anche scoprire che le cose stanno esattamente al contrario di quello che crediamo ora”. E quando parlammo dell’accenno che l’apostolo Pietro fece alla promessa biblica di “nuovi cieli e nuova terra”, non era certo di cosa si intendesse con questa promessa. — 2 Pietro 3:13; Isaia 65:17-25.
Tornato a Stoccolma, cominciai a studiare la Bibbia regolarmente con un Testimone che mia moglie ed io avevamo conosciuto. Che gioia vedere che l’interesse di Micky per lo studio aumentava! Alla fine, il 26 febbraio 1961, simboleggiai la mia dedicazione a Geova con il battesimo in acqua, e l’anno dopo si battezzò Micky.
Cambio lavoro
Nel 1956 ci nacque una bambina, e nel 1961 un bambino. Ora che avevamo una famiglia da mantenere avevo bisogno di un lavoro fisso. Fui contento che mi venisse chiesto di costruire un grande monumento nella mia cittadina natale. Doveva commemorare i partigiani caduti nella seconda guerra mondiale. Il monumento mi avrebbe fatto guadagnare bene. Ma dopo aver soppesato vari fattori — compreso il fatto che per mesi sarei stato lontano dalla famiglia e dalla congregazione cristiana e che avrei abitato in un paese in cui prosperava il comunismo e dove non sarebbe stato facile coltivare gli interessi spirituali — declinai l’offerta.
Un altro lavoro mi creò un problema di coscienza. Mi fu chiesto di fare una grossa decorazione per un nuovo crematorio in Svezia. Quando la finii fui invitato all’inaugurazione. Ma quando seppi che la mia opera sarebbe stata scoperta pubblicamente dal vescovo di Stoccolma decisi di non partecipare alla cerimonia insieme a persone i cui insegnamenti e le cui usanze erano in aperto contrasto con la Parola di Dio. — 2 Corinti 6:14-18.
Visto che come scultore non potevo contare su un lavoro sicuro, cominciai a trovare sempre più difficile provvedere adeguatamente ai bisogni materiali della mia famiglia. (1 Timoteo 5:8) Analizzai in preghiera come potevo guadagnarmi da vivere. In seguito venne da me un architetto con il plastico di un edificio che aveva progettato. Mi chiese di fotografarlo. Dal momento che ero pratico di fotografia, grazie all’esperienza che mi ero fatto fotografando le mie sculture, fui felice di accettare quel lavoro. In quegli anni in Svezia si costruiva molto, e c’era bisogno di fotografare plastici. In questo modo ebbi molto lavoro da tanti architetti e potei mantenere bene la mia famiglia.
Fu in quel periodo che andai all’Istituto Culturale Italiano di Stoccolma per parlare della buona notizia del Regno di Dio. (Matteo 24:14) Conoscevo il direttore dell’istituto e potei avere un colloquio con lui. Fu quando seppe che non facevo più lo scultore che esclamò: “Hai tradito l’arte!” Gli spiegai che avevo degli obblighi più importanti nei confronti di Dio e della mia famiglia.
Devo ammettere che ci fu un periodo in cui l’arte era la cosa più importante della mia vita. Tuttavia capii che, nel mio caso, continuare a dedicarmi alla carriera sarebbe stato come cercare di essere schiavo di due signori. (Matteo 6:24) Ero convinto che la cosa più importante che potevo fare era predicare la buona notizia del Regno di Dio. Così presi la decisione personale di smettere di lavorare come scultore, e Geova Dio ha benedetto grandemente quella decisione. — Malachia 3:10.
Privilegi nel servizio cristiano
Nei primi anni ’70 in Svezia molti immigrati provenienti dall’Europa meridionale e orientale cominciarono a mostrare interesse per la verità della Bibbia. Perciò, a cominciare dal 1973 ebbi il privilegio di studiare la Bibbia con immigrati che parlavano italiano, spagnolo o serbo-croato, e potei aiutare a formare nuove congregazioni e gruppi di studio per questi gruppi linguistici. Fui incaricato di organizzare assemblee cristiane in italiano e di curare la regia dei drammi biblici che vi si tenevano. A volte ho avuto anche il privilegio di servire congregazioni in Svezia come sorvegliante viaggiante.
Visto che aiutavo a organizzare le assemblee di distretto italiane in Svezia, ero in contatto con la filiale della Società (Watch Tower) a Roma. I fratelli italiani mi dissero che in Italia c’era carenza di anziani di congregazione a motivo della crescita esplosiva dell’opera di predicazione. Così nel 1987 Micky ed io ci trasferimmo in Liguria, nei pressi di Genova. I nostri figli erano ormai grandi e indipendenti. Passammo due anni meravigliosi in Italia e contribuimmo a formare una nuova congregazione in Liguria. Sperimentammo appieno quanto sono vere le parole di Proverbi 10:22: “La benedizione di Geova, questo è ciò che rende ricchi”.
Micky e io a volte cerchiamo di elencare tutte le benedizioni che abbiamo ricevuto da Geova, e l’elenco si fa lungo. Oltre a contribuire alla formazione di nuove congregazioni, abbiamo potuto aiutare varie persone, compresi i nostri figli, ad arrivare al punto della dedicazione e del battesimo e quindi a diventare cristiani maturi. Non mi pento della decisione di abbandonare la mia carriera di scultore famoso, perché ho scelto quella molto più soddisfacente di servire il nostro amorevole Dio, Geova. In questo modo, grazie a Geova, i miei cari e io abbiamo ricevuto la solida speranza della vita eterna. — Narrato da Celo Pertot.
Immagine di Čelo Pertot tratta dallo stesso articolo, mentre lavora ad una scultura (1955).
Negli anni a seguire Pertot ha privilegiato la scultura di statuine e di altri lavori di piccole dimensioni.
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:38] |
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01/06/2015 12:19 |
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158) Alex Rance (1989-vivente)
heraldsun.com.au
indice di notorietà: ****
paese: Australia
Giocatore di football australiano
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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Il football australiano, di gran lunga lo sport più amato e praticato in Australia, somiglia solo parzialmente al più noto football americano. Le partite si disputano fra squadre di 18 giocatori, su campi di forma ovale e di dimensioni ragguardevoli (un campo di football australiano può essere fino a 4 volte più esteso di un campo di calcio).
Un campo di football australiano, dalla curiosa forma ovale.
efdeportes.com
Una bella veduta dall'alto dello Skoda Stadium, mitico stadio di Sidney,
vero e proprio "tempio" del football australiano.
disano.it
Le regole del gioco vivo sono incredibilmente complesse, e un profano non può non chiedersi come facciano gli arbitri ad applicarle meticolosamente. Si può lanciare il pallone (di forma simile a quello del rugby) sia con i piedi ( kick) che con le mani, ma in questo secondo caso unicamente con il tipico colpo chiamato handball, consistente nel tenerlo sul palmo di una mano e colpirlo con l'altra chiusa a pugno. Le porte sono costituite ciascuna da 4 pali, che formano tre aperture, e diverse modalità di punteggio sono assegnate a seconda di quale delle aperture sia centrata nel tirare il pallone. Molteplici e minuziose norme sono applicate ai rimbalzi, ai passaggi, ai placcaggi, alle rimesse in caso di uscita del pallone fuori del terreno di gioco. Non esistono autoreti, e soprattutto non esistono ammonizioni ed espulsioni, nemmeno in caso di gravi scorrettezze: queste ultime vengono sanzionate solo a partita conclusa e con squalifiche da scontare nelle successive gare.
Un pallone dell'AFL, dalla caratteristica forma
ovale. E' più grande e pesante di quello del rugby.
sportpower.liquida.it
Nato a Perth (Australia Occidentale), colosso di due metri per cento chili di peso (decisamente ben distribuiti), Rance era stato selezionato dal Richmond Football Club nel 2007 grazie all' AFL draft (un particolare sistema di acquisizione dei giocatori in uso in questo sport). L'AFL è l' Australian Football League, la massima competizione nazionale di football australiano. Negli anni seguenti ha sempre giocato - nel ruolo di backman - con la maglia n°18 del Richmond. Dal 2009 al 2015 aveva totalizzato 108 presenze e 8 gol. Nel 2013 è risultato nono nella classifica AFL per punteggi individuali e terzo della sua squadre per contested grabs ed era nella top ten per kicks e handballs. Anche il padre, Murray Rance, è stato un campione di questo sport.
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In azione con la maglia del Richmond.
m.afl.com.au
Esulta con Jack Riewoldt e gli altri compagni di squadra al termine del vittorioso
incontro con il Port Adelaide Power (Melbourne, Etihad Stadium, 13/7/2014).
zimbio.com
Con la moglie Georgia sul red carpet del Brownlow Medal
(Melbourne, 2013). Anche la sig.a Rance è una fedele
testimone di Geova.
nmfc.com.au
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Dati di carriera di Alex Rance, aggiornati costantemente, sul sito AFL Tables:
afltables.com/afl/stats/players/A/Alex_Rance.html
Articolo del Sidney Morning Herald (aprile 2015, versione on-line) in cui si parla della grande devozione di Rance come testimone di Geova:
www.smh.com.au/sport/alex-rances-dilemma-jehovahs-witnesses-in-sport-20150429-1mw...
wwos.nine.com.au
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:38] |
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01/06/2015 12:19 |
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159) Ruth “Nickie” Carter Johnson (anni '20?-deceduta?)
omeka.net
indice di notorietà: *
paese: USA
aviatrice e veterana della II Guerra Mondiale
membro della Women Airforce Service Pilots (WASP)
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? conclusa anni prima del battesimo
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? NO
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La WASP ( Women Airforce Service Pilots; ma è anche un gioco di parole: wasp = 'vespa') è stata una organizzazione di donne pilota che durante il secondo conflitto mondiale pilotarono aerei militari per conto dell'esercito americano, lasciando i loro colleghi uomini liberi per ruoli di combattimento. Per capire quanto fosse importante, ed esclusiva, questa categoria, assolutamente unica nel suo genere, si consideri che di oltre 25.000 donne che fecero domanda per entrarvi, meno di duemila furono scelte per seguire il programma di addestramento, e di queste appena un migliaio riuscirono a completarlo.
Due foto di gruppo delle WASP, tratte dal sito Women of World War II.
Una celebre WASP: Jacqueline Cochran, nota per essere stata
la prima donna ad abbattere il muro del suono.
thisdayinaviation.com
L'organizzazione delle WASP nacque il 5 agosto del 1943 come risultato della fusione di due programmi militari che coinvolgevano l'aviazione femminile. Il corso di addestramento riguardava donne che avevano alle spalle più di mille ore di volo; dopo trenta giorni di addestramento orientato alla burocrazia e ai regolamenti militari, furono assegnate ai servizi aerei. Le condizioni di servizio erano peggio che proibitive. L'assistenza sanitaria e l'igiene erano di fatto inesistenti; il personale scarseggiava, e i turni erano massacranti; le condizioni climatiche spesso avverse completavano il quadro. Durante lo scorcio di guerra mondiale che le vide direttamente coinvolte, le WASP guidarono un'ampia gamma di velivoli militari in uso, percorrendo oltre 60 milioni di miglia in volo e disponendosi alle più svariate mansioni, che andavano dal trasferimento di merci e mezzi sui luoghi bellici a missioni simulate di bombardamento. Complessivamente una quarantina di WASP perse la vita prima che la guerra avesse fine.
Per lungo tempo alle WASP furono negati gli onori militari. Solo in tempi recenti gli Stati Uniti hanno tributato dei riconoscimenti a queste vere e proprie eroine; nel 1977, per merito del presidente Jimmy Carter, fu loro concesso lo status di veterano di guerra; nel 1984 la World War II Victory Medal e la American Campaign Medal; nel 2009 il presidente Obama premiò la categoria (in una cerimonia alla quale erano presenti le 300 WASP superstiti, e i figli delle rimanenti) con la Medaglia d'Oro del Congresso, la più alta onorificenza civile assegnata dal governo USA.
Il presidente Obama firma l'atto di conferimento della Medaglia d'Oro del Congresso alle WASP (primo luglio 2009).
themarysue.com
Una di queste straordinarie donne, Ruth (detta Nickie) Carter, sposata Johnson, divenne in seguito una zelante testimone di Geova. Nativa di Cleveland, aveva ottenuto il brevetto da pilota appena sedicenne. Superate le rigidissime selezioni, era stata assegnata alla quinta classe dell'addestramento e aveva preso servizio alle basi militari di Eagle Pass e Love Filed in Texas, pilotando due aerei di guerra: l'AT-6 ed il PT-19. Fu ulteriormente gratificata di una onorificenza individuale, la US Air Race Championship, e fondò una scuola per piloti. Nel 1993 raccontò la propria vita nella biografia Grand Horizon ( link).
I due apparecchi pilotati dalla Carter, il Fairchild PT-19 (detto semplicemente PT-19)
ed il North American T-6 Texan (AT-6), un potente monomotore che aveva un'apertura alare
di 13 metri.
houstonwing.org
aviationintel.com
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Siti internet dedicati alle WASP, con molte suggestive immagini fotografiche:
www.wingsacrossamerica.us/wasp/index.htm
twudigital.cdmhost.com/cdm/landingpage/collection/p214coll2
www.womenofwwii.com/armywasps.html
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[Modificato da EverLastingLife 22/05/2020 23:38] |
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