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3) Teresa Graves (1948-2002)
lipstickalley.com
indice di notorietà: ***
paese: USA
attrice
Ha proseguito nella sua attività professionale dopo il battesimo? SI
La letteratura Watch Tower ha mai fatto cenno a questo VIP? SI (Svegliatevi! 8/10/77 16-21)
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Se è probabile che il nome di Teresa Graves dica poco o nulla al telespettatore medio italiano, non si può certo dire lo stesso di quello americano. La Graves è stata infatti un’attrice televisiva molto popolare negli USA degli anni ’70, soprattutto per la serie TV Get Christie Love!, ove interpretava una deliziosa detective in [mini] gonnella.
Manifesto promozionale della serie TV Get Christie Love,
con la Graves in bella evidenza.
pinterest.com
Aveva iniziato la propria carriera come cantante per i Doodletown Pipers, celebre gruppo vocale che si è esibito, fra gli altri, con Perry Como, Bob Hope e Bing Crosby. Nella seconda metà degli anni ’60 divenne molto attiva in televisione, dapprima come ospite di varietà ( Turn-On, Rowan & Martin's Laugh-In) e in seguito come attrice di film per il piccolo schermo ( The Rookies, The New Dick Van Dyke Show). Del 1974 è la sua unica esperienza cinematografica di rilievo, Old Dracula, ove recitava a fianco di David Niven.
Con il grande attore britannico David Niven
in una scena del film Old Dracula (1974).
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Si battezzò nel 1974. Nei primi anni da testimone di Geova sfruttò la propria popolarità per richiamare l'attenzione dei media sulla persecuzione dei suoi fratelli spirituali nel Malawi sotto il dittatore Hastings Banda. Dopo il battesimo ha continuato a lavorare nello spettacolo fino al 1983, quando si è ritirata per dedicarsi completamente alle attività religiose. Teresa Graves è deceduta nel 2002 in un incendio.
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L'esperienza di Teresa Graves è narrata in forma anonima nella Svegliatevi! dell'8/10/77, pag. 16-21.
Esperienza di Teresa Graves (Svegliatevi!)dell'8/10/77, pag. 16-21 - CLICCA PER VISUALIZZARE
Ho scelto fra i due amori della mia vita
LA VOCE del direttore rintronava dall’altoparlante: “Alt! Proviamo di nuovo la scena, ragazzi. E questa volta, più animazione. Vogliamo che lo spettatore in poltrona si senta un po’ a disagio, come se potesse essere lui la prossima vittima di Dracula!”
Era il luglio 1973, e ci trovavamo in Inghilterra, a Londra, per girare il film Vampira. Dovevo essere la prima attrice contrapposta al celebre attore David Niven. Si avverava l’ambizione di tutta la mia vita.
Da quando facevo le medie superiori, la mia aspirazione era di affermarmi nel campo dello spettacolo. Nel 1966, appena diplomata, mi unii a un complesso vocale chiamato Doodletown Pipers. Viaggiammo per gli Stati Uniti, il Canada e Portorico, cantando nei più famosi locali notturni e teatri. Ma nel 1968 lasciai i Pipers in cerca di successi maggiori.
George Schlatter, produttore di Laugh-In, che a quel tempo era il programma televisivo più in voga, insisté perché mi unissi alla sua famiglia di “mattacchioni”, come chiamava affettuosamente il complesso. Stavo riprendendomi da un incidente automobilistico in cui era morto un amico, ed ero in uno stato di profonda depressione. Quindi era proprio il lancio di cui avevo bisogno. Per un’intera stagione televisiva divenni nota a milioni di Americani come la “Bikini Girl”.
Cominciarono a piovere le offerte. Nel 1969 Bob Hope mi portò con sé nel viaggio che faceva ogni anno nel Vietnam, dove allestiva uno spettacolo per le truppe. In seguito mi presentai a Las Vegas insieme a divi come Eddie Fisher, Alan King e Buddy Hackett. La mia parte di mezz’ora includeva canto, danza e recitazione.
Un giorno, nel 1973, il mio manager ricevette una telefonata da Londra. Jeremy Lloyd, uno degli autori di Laugh-In, aveva scritto il copione per una farsa dell’orrore e voleva che io fossi la prima attrice. Insisté che soltanto io potevo fare la parte di Vampira, la moglie di Dracula. Fui ben lieta d’accettare. Questa era la mia grande occasione. Avevo fatto delle parti in due pellicole secondarie, ma niente di veramente notevole.
Le riprese del film si dovevano girare in Inghilterra e dovevano durare un paio di mesi. Perciò, ai primi di luglio avevo fatto i bagagli ed ero in procinto di partire. Non mi rendevo conto del profondo effetto che questo avrebbe avuto sulla mia vita, né delle difficili decisioni che avrei dovuto affrontare in seguito.
Inizio di un nuovo amore
Ben presto avrei stretto un profondo legame affettivo, più intimo di quello che avevo avuto con i componenti della mia stessa famiglia. Non fraintendetemi, ho avuto la benedizione di avere una famiglia meravigliosa, unita: mio padre sosteneva e guidava me e i miei fratelli, e mia madre ci educava e aveva cura di noi. Ma vi era un’altra dimensione, spirituale, in queste nuove amicizie. Tutto grazie a mia cugina Peggy.
Anche Peggy era stata nel mondo dello spettacolo e aveva vissuto una vita libera come fanno molti divi. Ma all’improvviso, nel 1972, avvenne in lei un grande cambiamento. Aveva cominciato a studiare la Bibbia. Ero scettica, comunque, e la osservai per un bel po’, pensando che il cambiamento non sarebbe stato durevole. Ma lo era, e alla fine acconsentii a studiare la Bibbia con lei per scoprire di che cosa si trattasse.
Avevamo fatto solo tre o quattro studi quando ricevetti la telefonata da Londra. Perciò me ne partii, con l’esortazione di Peggy: “Continua a studiare”. Lunedì, il giorno dopo l’arrivo, telefonai ai Testimoni di Geova. L’uomo che mi rispose fu molto gentile, prese nota dell’indirizzo e promise che qualcuno sarebbe venuto da me.
Quel giorno stesso venne Una. “Questa sera deve venire da noi”, mi incoraggiò. “Ci prepariamo per lo studio Torre di Guardia”. Lo studio “Torre di Guardia”? Non sapevo davvero di che cosa stesse parlando, ma comunque vi andai.
C’erano una quantità di giovani. Robin e Una hanno quattro figli, tre pressappoco della mia età. Letteralmente mi adottarono, benché continuassi a stare all’albergo. Spesso pranzavo con loro e aiutavo a riordinare e lavare i piatti; ciò che mi fece impressione era il fatto d’essere accettata come parte della famiglia.
Una studiava la Bibbia con me servendosi del libro La Verità che conduce alla Vita Eterna. La cosa più meravigliosa per me fu apprendere che Dio ha realmente un proposito, e che i benefici del suo regno si faranno presto sentire in tutta la terra. E rendermi conto che Dio è un Personaggio reale, con un nome personale, Geova! (Sal. 83:18) Ero così entusiasta di queste cose che cominciai a parlarne con tutti al teatro di posa.
Una accennò che ci sarebbe stata un’assemblea internazionale dei Testimoni di Geova al Twickenham Stadium dal 1° al 5 agosto, e mi incoraggiò ad assistervi. Strano a dirsi, quelli erano gli unici giorni liberi che avessi durante il mese. Perciò ci andai.
Erano rappresentate oltre settanta nazioni, e tutti si salutavano e si abbracciavano come se si fossero sempre conosciuti. E non vi erano poliziotti in giro. Non vi erano rifiuti per terra, nessuno spingeva o imprecava, e vi erano più di 50.000 persone! Era incredibile! Non ero mai stata in un ambiente del genere. E i discorsi furono interessanti, specialmente i drammi biblici.
Tornata al lavoro, mi precipitai nella stanza dove ci truccavamo parlando animatamente delle cose che avevo viste e udite. La stanza si svuotò. Imperterrita, continuai a parlare di queste cose a chiunque mi ascoltasse. Se esisteva una religione vera, ero convinta che avrebbe prodotto persone come i Testimoni di Geova. Cominciavo ad amare non loro soltanto, ma anche l’Iddio che rappresentavano.
Un amore diverso
“Puoi spostarti un po’ a sinistra, per piacere; voglio cogliere la luce giusta sul tuo bel viso”. Era D—, l’operatore cinematografico. Tutto quello che vedete sullo schermo, è lui a riprenderlo con la macchina da presa.
Non avevo mai fatto molta attenzione a D— prima di quel pomeriggio. Di rado si era rivolto a me da dietro a quella grossa macchina da presa. Ma, tutto d’un tratto, mentre continuava a far capolino, cominciai a “notarlo” per la prima volta. Era davvero molto attraente; bello, alto e abbronzato!
Sono sempre stata attratta da uomini anziani, maturi, da tipi solitari e tranquilli. Quando ci penso, D— era forse l’unico uomo di tutto il teatro di posa che non si fosse preso delle confidenze con me. Naturalmente, cominciava a sembrarmi straordinariamente affascinante. Inoltre, era considerato uno dei primi operatori cinematografici d’Europa.
Non molto tempo dopo, un pomeriggio D— mi invitò a prendere un cocktail con lui nel vicino “pub”. Anzi, per dire le cose come stavano realmente, mi ero invitata da sola; ero abbastanza sfacciata. L’uomo era incredibilmente timido, un’altra caratteristica che mi attirava. Un giorno dopo l’altro mangiavamo piacevolmente insieme, ridendo e parlando delle cose più insignificanti, non aveva importanza, pur di stare insieme. Nel frattempo, la sera continuavo a studiare la Bibbia.
La mia conversazione cominciò dunque a includere soggetti biblici. Ogni giorno gli parlavo con ardore delle cose meravigliose che Dio promette a chi Lo serve, e del Suo proposito di ristabilire il paradiso su questa terra. D— mi ascoltava sempre attentamente e annuiva col capo ogni volta che gli chiedevo se gli sarebbero piaciute queste cose.
Mangiavamo nei ristoranti più cari d’Europa. Il denaro non aveva importanza. E mi mandava sempre doni belli e raffinati. Quell’uomo era un vero tesoro! Era gentile, generoso, amorevole, pieno di riguardi e di calore. Il suo leggero umorismo, tipicamente inglese, era affascinante. Non avevo mai conosciuto nessuno come lui. Per la prima volta nella mia vita stavo considerando seriamente il matrimonio. Ogni volta che stavo con lui mi sentivo completamente felice.
Un pomeriggio di sabato, in agosto, mentre scendevamo lentamente in barca lungo il Tamigi, D— mi propose di sposarlo. Il mio primo pensiero fu: “Che meraviglia vivere per sempre insieme in paradiso!” Avevo nel cuore la promessa della Bibbia: “I giusti stessi possederanno la terra, e risiederanno su di essa per sempre”. — Sal. 37:29.
Entrambi gli amori si fanno più profondi
Il film fu completato in settembre, e tornai a casa a Los Angeles per mettere a posto i miei affari. Ci scrivevamo regolarmente, almeno tre volte la settimana. La sua lontananza mi fece capire quanto ne fossi innamorata. Ma, allo stesso tempo, ero sempre più assorbita dallo studio biblico e dalla compagnia dei Testimoni della congregazione locale.
Frank e Annette, la coppia che studiava la Bibbia con me in America, svolgevano l’opera di predicazione a tempo pieno, e presto cominciai a trascorrere buona parte del mio tempo in quest’attività con loro. Mi piaceva veramente. Perciò il tenore delle mie lettere a D— rispecchiava principalmente le cose di cui parlavo agli altri.
Come sarà bello, scrivevo, quando sarà venuto il regno di Dio e la volontà di Dio sarà veramente fatta sulla terra, come Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare! (Matt. 6:9, 10) La venuta del regno di Dio segnerà la fine di tutte le forme di governo attuale, spiegavo, proprio come dice la Bibbia: “L’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. ... Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti”. (Dan. 2:44) Poi, dopo che sarà stato stabilito il suo governo, Dio “asciugherà ogni lagrima dai loro occhi [delle persone], e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena”. — Riv. 21:4.
Queste promesse volevano dir tanto per me che desideravo moltissimo che D— cominciasse a studiare la Bibbia e potesse conoscerle e credervi. Gli mandai l’indirizzo e il numero di telefono di Robin. Comunque, come mi disse più volte Robin, D— non aveva mai fatto alcun tentativo per mettersi in contatto con lui, e questo mi addolorava.
Il 5 gennaio 1974 simboleggiai la mia dedicazione a Geova Dio e fui battezzata. Circa tre mesi dopo D— arrivò negli Stati Uniti. Stava lavorando a un film e, ultimato questo, aveva intenzione di riportarmi a vivere con lui in Inghilterra. Aveva acquistato un castello e preso altre disposizioni per la nostra vita coniugale.
Ero molto scossa alla prospettiva di incontrarlo di nuovo. Non sapevo cosa fare. Pregai letteralmente Frank di accompagnarmi, perché cominciavo a essere veramente turbata che D— non manifestasse alcun interesse per le cose spirituali. Frank spiegò con tatto che dovevo chiarire la situazione io stessa, in base alla mia conoscenza e all’amore per le giuste leggi e i princìpi di Dio. Comunque mi assicurò che Geova sarebbe stato con me. — 1 Cor. 10:13.
Avvenne esattamente come avevo immaginato. Dal momento che scorsi D— il mio cuore cominciò a battere forte e rapidamente. Mi pareva che chiunque nella stanza avrebbe potuto udirlo. (Cant. di Sal. 4:9) Quello era ancora il mio sentimento! D’un tratto venne verso di me, accennando un affettuoso abbraccio. Immediatamente gli tesi la destra ... e ci stringemmo la mano. Che espressione sorpresa comparve sul suo bel volto!
Chiarisco la mia posizione
D— mi invitò a far colazione con lui per definire i nostri piani. Mi accertai che il ristorante fosse ben illuminato e pieno di gente. Infatti, finimmo per sederci in un caffè all’aperto.
“Da che eravamo insieme l’ultima volta sono successe molte cose”, dissi. “Ti ho scritto delle mie nuove convinzioni religiose, e delle norme di Geova che bisogna seguire per avere il suo favore. Perciò desidero parlartene e ti sarei molto riconoscente se mi lasciassi finire tutto quello che ho da dirti, senza interrompermi”.
Cominciai quindi a spiegare come il matrimonio sia un’istituzione divina, autorizzata da Dio, per cui si devono rispettare le sue leggi onde il matrimonio abbia veramente successo. (Gen. 1:27, 28; 2:22-24; Matt. 19:4-6) Gli dissi dunque che se volevo ubbidire a Geova, potevo sposare solo un servitore del vero Dio. La Bibbia ordina ai cristiani di sposarsi “solo nel Signore”, e dice anche: “Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli. Poiché quale partecipazione hanno la giustizia e l’illegalità? O quale associazione ha la luce con le tenebre?” — 1 Cor. 7:39; 2 Cor. 6:14.
Inoltre, misi di nuovo in risalto quale fosse la norma biblica di condotta per coloro che non sono sposati. Non hanno diritto ad avere rapporti coniugali; questo privilegio è riservato agli sposati. (Ebr. 13:4) Spiegai pure che la Bibbia ci mette in guardia contro l’impurità e la condotta dissoluta. — Gal. 5:19-21.
Tutta la mattina avevo pregato Dio che mi aiutasse a spiegare queste cose. E ora com’ero grata che mi fosse venuto in mente quello che volevo dire! Ma era tempo che D— tornasse al lavoro. “Ceniamo insieme stasera”, disse. “Parleremo ancora. Ci sono tante cose che ancora non capisco, cara”. Sembrava così sincero.
Mentre tornavo lentamente a casa, mi sentivo abbastanza contenta di me stessa. Ma ero molto delusa di D—. Avevo sperato che dicesse: “Quando posso cominciare lo studio biblico?” Perciò chiesi a Geova in preghiera che, se fosse stato necessario, eliminasse completamente dal mio cuore il desiderio e l’amore che provavo per quest’uomo.
Gratitudine per la decisione presa
Alle 19,30 D— telefonò che voleva passare a prendermi. Ma ero decisa a scoprire quali fossero le sue intenzioni prima di fare un altro passo. Perciò insistetti che mi dicesse esattamente perché non aveva mai cercato Robin per studiare la Bibbia, e perché, in tutte le sue lettere, non aveva mai risposto circa gli argomenti spirituali di cui gli avevo scritto tanto. Gli dissi che doveva dirmelo, o altrimenti poteva dimenticare tutta la faccenda, la nostra relazione e tutto. Ci fu una lunga pausa.
Finalmente disse: “Se ti avessi detto la ragione, saresti andata su tutte le furie”. La conversazione languì per un po’ finché, alla mia insistenza, disse tutto d’un fiato: “Frequento una chiesa spiritistica; lo faccio da anni”.
Proseguì dicendo che negli ultimi vent’anni era stato in stretto e costante contatto col padre defunto. Era convinto che suo padre fosse sopravvissuto in qualche forma spirituale, e che le frequenti comunicazioni che aveva avuto fossero con suo padre. In effetti disse che non credeva veramente in Dio.
Rimasi sbigottita! Per tutti questi mesi mi aveva nascosto ciò che veramente credeva e pensava di Dio, evidentemente rendendosi conto che non l’avrei sposato se l’avessi saputo! Sentivo di essere stata ingannata. Ero stata sul punto di stringere una relazione che non avrebbe mai potuto darmi quello che desideravo dal matrimonio: quello che avevano Robin e Una, Frank e Annette! Mentre me ne stavo seduta ad ascoltare, ogni traccia del sentimento che avevo provato per lui cominciò a svanire.
Quindi mi misi a parlargli come avrei parlato a qualcuno appena incontrato alla porta nell’opera di predicazione. Spiegai il grave pericolo in cui si trovava spiritualmente, descrivendogli la fonte dello spiritismo. Gli dissi che il suo padre defunto era inconscio, e non vi era alcuna parte di lui viva in qualche luogo. La Bibbia dice: “I viventi sono consci che morranno; ma in quanto ai morti, non sono consci di nulla”. — Eccl. 9:5; Ezec. 18:20.
Quindi, spiegai, non era con suo padre che comunicava, ma con uno spirito malvagio che si spacciava per suo padre. (2 Cor. 11:14, 15; Efes. 6:11, 12) E misi particolarmente in risalto che esiste indubbiamente un vero Dio, e che qualunque cosa avesse fatto in passato, se si rivolgeva a Geova col desiderio di servirLo, Dio l’avrebbe accolto. — Isa. 55:7.
Quando lo salutai e appesi il ricevitore, ringraziai immediatamente Geova per la sapienza dei suoi princìpi che mi avevano protetta dal fare un grave errore che avrei rimpianto per il resto della mia vita. Benché D— tentasse di continuare la nostra relazione, non l’ho più visto. E come sono grata di essermi attenuta alla mia decisione di ubbidire al principio biblico di sposarsi “solo nel Signore”! — 1 Cor. 7:39.
Sviluppi inattesi
Fu allora che ricevetti la telefonata di una rete televisiva americana, l’ABC. Mesi prima, quando non ero ancora battezzata, avevo preso parte a uno spettacolo sperimentale, e ora volevano farne un programma regolare. Mi trovai quindi vincolata per contratto a sostenere la parte di Christie Love. Poiché avevo un impegno legale, adempii il mio obbligo, ma rifiutai di rappresentare qualsiasi scena che violasse princìpi scritturali. Il Sunday News di New York fece queste osservazioni al riguardo:
“Durante le riprese rifiutò di mettere in risalto gli aspetti equivoci e brutali del personaggio di Christie Love. Volle che dai copioni si escludesse la violenza. Non acconsentì a mentire durante lo spettacolo, benché il personaggio di Christie Love, un agente camuffato, richiedesse l’inganno per avere successo. Non alzava la voce contro un superiore. Insisteva nell’esser sempre modesta e soffocava la sua naturale sensualità”.
Lo spettacolo durò ventisei settimane su una rete nazionale. A volte vi era un programma febbrile per preparare lo spettacolo settimanale di un’ora, ma era beninteso che le sere delle adunanze cristiane me ne andavo alle 17, a qualunque costo. Faceva parte del mio contratto. Non persi mai le adunanze e, nonostante tutti gli impegni, fui in grado di dedicare molto tempo all’opera di predicazione.
Una vita piena e felice
Oggi posso dire sinceramente di essere davvero felice. Ho molti amici amorevoli, e ho avuto meravigliose esperienze. Fra l’altro ho avuto la possibilità di portare all’attenzione dell’opinione pubblica la terribile persecuzione dei Testimoni di Geova nel Malawi, nell’Africa Orientale e nel Benin. E dall’anno scorso ho avuto la gioia di essere pioniera regolare, come si chiamano i predicatori a tempo pieno dei Testimoni di Geova. Che piacere è stato vedere tre persone con cui ho studiato la Bibbia dedicare la propria vita a Geova ed essere battezzate!
Sono convinta che il miglior modo di vivere è quello di seguire il consiglio della Parola di Dio. E, cosa più importante per me, ne è derivata una buona coscienza, pura dinanzi a Dio. Davvero Geova è fedele, e seguendo la sua amorevole direttiva abbiamo tutto da guadagnare. — Da una collaboratrice.
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Alcune immagini di Teresa Graves.
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[Modificato da EverLastingLife 11/05/2020 23:42] |