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PdV Quinta partita

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2016 14:16
26/01/2015 15:22
 
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Signore della Guerra
LEWYN

Il Torneo di Harrenal era concluso. Era iniziato con trombe, vessilli e risate ed era finito tra fuoco, sangue e grida.
La delegazione dorniana aveva levato le tende e si era allontanata da Harrenal il più velocemente possibile, evitando l'incendio che era divampato nel campo.
Erano riusciti a tenersi lontani dalle fiamme, ma Lewyn era certo che non sarebbero riusciti ad evitare la tempesta che avrebbe investito i Sette Regni.

Quale follia ha portato Aerys allo stupro della moglie di uno dei Lord Protettori? E le voci che erano circolate al torneo... eserciti in movimento verso sud e verso ovest, per colpire i Lannister e il Dorne. Senza che noi facessimo nulla per far dubitare il sovrano della nostra lealtà.
Il Principe Lewyn si era allontanato dalla strada e osservava pensieroso un fiumiciattolo che si gettava nel ben più ampio Tridente, arrivato quasi alla fine della sua corsa verso il Mare Stretto.
Non sarebbe dovuto andare in questo modo. Doran, io ho tentato... ma ormai era troppo tardi.

“Mio Principe” una voce alle sue spalle lo riportò alla realtà. Fece voltare il suo cavallo e vide uno dei suoi due scudieri, Quentyn Uller, che gli veniva incontro. “Il campo è stato montato. Gli altri nobili dorniani si stanno radunando in una delle tende. Nella vostra tenda ho fatto preparare l'abito adatto.”
“Molto bene. Gerold dov'è?” Quentyn Uller era un bravo ragazzo. Aveva un pizzico della stravaganza tipica degli Uller, ma era ligio al dovere e di buon cuore. Lewyn non poteva dire lo stesso dell'altro suo scudiero. Gerold Dayne, dei Dayne di Alto Eremo, era un ragazzo abile e orgoglioso, fin troppo svelto di lingua e con un indole che Lewyn non avrebbe esitato a definire crudele.
“Ad accertarsi che le guardie erigano la palizzata difensiva e pattuglino il perimetro, come hai ordinato.”
“Ottimo. Anche se ufficialmente siamo in territorio amico è meglio non correre rischi.” Lewyn spinse il suo cavallo al trotto in direzione dell'accampamento, mentre Quentyn lo seguiva.
“Quentyn, cosa pensi riguardo alla guerra?”
“Guerra? Ci sarà una guerra? Potrò combattere al vostro fianco, mio Principe? Vi prego, non lasciatemi nelle retrovie.”
Giovane e desideroso di dimostrare il proprio valore. Vede solo ciò che cantano i bardi... ma prestò sarà costretto ad aprire gli occhi.
“Non ho detto questo. E se si arriverà a tanto... sì, il tuo posto è al mio fianco.”
La luce negli occhi del suo scudiero tradì la soddisfazione che provava, mentre cercava di darsi un tono e di ergersi sulla sella, inorgoglito dalle parole del principe.
“Cerca Gerold e fatevi trovare nella mia tenda quando avrò finito con gli altri nobili.”
Senza aspettare risposta spronò il cavallo al galoppo.



Fece il suo ingresso nella tenda dei nobili dorniani dopo essersi cambiato d'abito ed essersi rinfrescato per togliersi la polvere della cavalcata. Era vestito nei colori rosso e arancio della sua casata.
“Zio, mancavi solo tu.” Oberyn Martell era semi sdraiato su una pila di cuscini e aveva in mano una coppa di vino, sicuramente rosso dorniano.
“Principe Lewyn” Lord Yronwood era seduto al tavolo, su cui erano disposte alcune mappe. Alla sua destra c'era suo nipote, ser Deziel che lo salutò chinando leggermente il capo.
“Nipote, milord, ser.” salutò velocemente tutti e si diresse al tavolo.
“Una vera tragedia che la situazione sia precipitata in questo modo.” osservò il giovane Dalt.
“Una vera tragedia avere Aerys come Re” commentò con un ghigno Oberyn.
“Lord Arryn, anzi Re Arryn ora, potrebbe aver dato il via a una vera e propria valanga. La situazione cambia velocemente. Dobbiamo prestare molta attenzione.” Lewyn avvicinò a sé una mappa e la osservò per un momento.
“Ho mandato un corvo a mio fratello per avvisarlo di quanto è successo.” Oberyn si decise ad alzarsi e a venire al tavolo “Se lo conoscessi anche solo la metà di quanto lo conosco, saprei che starà già facendo chiudere i passi montani, cauto e timoroso come sempre.”
“Saggio e assennato, io direi.” lo corresse Lewyn.
“Le sue decisioni sono illuminate dalla lanterna della Vecchia.” proclamò Lord Yronwood.
“Se sarà guerra, dovremo farci trovare pronti.” Ser Dalt doveva ormai avere un'idea più precisa di cosa significasse la guerra, ma Lewyn percepiva che in qualche modo anche il giovane cavaliere smaniava come i suoi scudieri di scendere in battaglia.
“Che i Sette possano mostrarci la via.” invocò Lord Ormund.
“Temo che i Sette abbiano ben poco a che fare con la guerra e le decisioni che prendiamo.” tagliò corto Lewyn. “Avete visto tutti che tipo di Re sia Aerys.”
“Se è davvero colpevole di quanto è stato accusato, è un atto indegno per un Re unto dal Sommo Septon.” sentenziò Yronwood.
“Non è solo questo... Le avete udite anche voi le voci: piani di guerra per attaccare noi e l'Ovest. Mentre noi lavoravamo per la pace, lui in segreto tramava per la guerra.” Lewyn picchiò un pugno sul tavolo.
“Tu conosci bene Jon Arryn, che ne pensi della sua ribellione?” Deziel sembrava timoroso di porre la domanda.
“È un caro amico. Non lo vedevo da tanto, ma ad Harrenal ho ritrovato l'uomo che conoscevo. Forse addirittura più saggio. Se ha scelto la strada della rivolta non è per semplice sete di potere. Parole come onore e giustizia valgono qualcosa per uomini come lui.”
“Quindi abbiamo almeno due casate in rivolta, Arryn e Greyjoy... Lord Tywin si è tenuto lontano dal torneo. Che avesse fiutato qualcosa?” Oberyn sembrava sospettoso.
“Stark e Tully sono stati chiamati come giudici per quel processo farsa. Anche loro non devono essere molto contenti del tiro mancino del Re. Che il Padre di lassù possa trovare e giudicare colpevole il responsabile dello stupro.” Yronwood accompagnò le parole con un movimento della mano verso il cielo.
“Una cosa è certa. I Sette Regni così come li conoscevamo stanno per cambiare per sempre.” Lewyn concesse di nuovo uno sguardo alla mappa. Dove molti vedevano solo fiumi, colline e montagne lui vedeva posizioni di vantaggio, centri strategici, guadi da presidiare, vie per gli approvvigionamenti. Per un attimo, alla luce tremolante delle candele e dei bracieri, Lewyn ebbe l'impressione di vedere uomini e cavalli in movimento attraverso la cartina.
"Credo che quello che si è svolto ad Harrenal non sia stato semplicemente un gioco. Qualcosa mi dice che quello che abbiamo visto nella grande mischia possa essere l'anticipazione di quanto accadrà. Targaryen, Baratheon e Tyrell si sono trovati spesso fianco a fianco... e noi dorniani siamo stati uno dei loro primi obiettivi." Lewyn avrebbe giudicato stupido un presentimento di questo tipo, ma un brivido lungo la schiena gli impedì di liquidare il tutto come una semplice fantasia.

Quando tornò nella sua tenda, come aveva ordinato, trovò i suoi due scudieri ad attenderlo. Era ormai piuttosto tardi e i due erano seduti su delle sedie, mezzi addormentati.
Quando il Principe entrò, si alzarono subito in piedi, sfregandosi gli occhi e rimettendosi in ordine.
“Quentyn, Gerold, prendete tre spade da allenamento. Stanotte non dormirete, ma vi allenerete con me. Domani avremo un altro giorno di marcia. Il primo che si addormenta sulla sella verrà punito. Muoversi, ora.”
I due scudieri quasi inciamparono l'uno sull'altro mentre uscivano dalla tenda per andare a prendere le spade e le imbottiture per il combattimento.
Se sarebbe stata davvero guerra, al suo fianco voleva due giovani uomini, non ragazzi con la testa piena di sogni.


Ser Arthur Dayne
The Sword of the Morning


«Tutti i cavalieri devono sanguinare.
È il sangue il sigillo della nostra devozione.»
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