Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
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Elenco di celebri testimoni di Geova perseguitati

Ultimo Aggiornamento: 21/07/2019 18:46
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08/02/2016 18:08
 
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L'opposizione al vero cristianesimo sotto vari regimi

NOTA DI SERVIZIO 06/2020: le schede di questo intermezzo saranno progressivamente trasferite nell'intermezzo 'perseguitati celebri dei testimoni di Geova' del 3D sui tdG VIP, a questo indirizzo:

testimonidigeova.freeforumzone.com/d/10845935/Testimoni-di-Geova-VIP-famosi-celebri-/discussione.aspx?idm1=1258708...


Il contenuto delle schede non sarà modificato in modo sostanziale.


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Ho deciso di estrapolare dal 3D testimoni di Geova famosi (link) i nomi dei tdG perseguitati sotto il regime nazista o altre dittature. I motivi sono due:

1) non si possono definire 'VIP' nel senso classico del termine. Si badi che ciò non vuol dire necessariamente che siano poco conosciuti: personaggi come Leopold Engleitner, deceduto ultracentenario nel 2013 e al centro di reportage, interviste e conferenze universitarie tenute in tutto il mondo, o Simone Arnold Liebster, titolare di una fondazione che porta il suo nome, sono al contrario piuttosto celebri. La loro fama non può però essere misurata coi parametri classici della mondanità, come avviene nel caso di cantanti, attori o atleti sportivi.

2) meritano una diversa, e sicuramente maggiore, attenzione. Si tratta infatti di eccezionali esempi di fede e di resistenza alle più inenarrabili angherie, che si sono guadagnati per questo l'ammirazione di storici, scrittori, giornalisti e autori di documentari. Molti sono ad esempio catalogati negli archivi dell' United States Holocaust Memorial Museum (link), che ha dedicato a diversi di essi anche delle interviste filmate, e moltissimi sono citati per nome nei saggi storici sull'argomento.

Nella maggioranza dei casi si tratta di internati nei campi di concentramento del nazionalsocialismo hitleriano (i ben noti 'triangoli viola', II G.M.), ma ve ne sono anche di reclusi sotto il regime greco-ortodosso, cinese (dittatura maoista) e altri ancora.


Le parole di elogio prodigate da vari studiosi all'indirizzo dei testimoni di Geova, quando si parla di queste drammatiche parentesi della loro storia, non si contano neppure. Eccone un piccolo saggio (grassetto mio; qui altri esempi):

"La ragione per cui l'esempio morale dei testimoni di Geova deve essere evidenziato non è solo perché è degno di essere celebrato, ma anche perché rappresenta una sfida cruciale. [...]Per essere più specifico, in quanto studioso dell'Olocausto e non testimone di Geova, ho compreso che l'esempio morale dei testimoni di Geova contiene elementi essenziali per verificare l'arroganza che ha condotto all'Olocausto. Considerate quanto sto per dirvi: se più persone avessero praticato versioni di ciò che i testimoni di Geova predicano e praticano, l'Olocausto poteva essere prevenuto, e il genocidio non si sarebbe più manifestato". - John K. Roth, Docente di Filosofia della Religione al Claremont McKenna College. Holocaust Politics, 2001, p. 236.

"Le statistiche ci sono ora note (o famigliari): circa 10.000 Testimoni di Geova furono imprigionati e almeno 20.000 di loro furono deportati nei campi di concentramento. Ciò che conosciamo meno, tuttavia, è la vita quotidiana (o giorno per giorno) di questa determinata cerchia di uomini, donne e bambini sotto il regno del terrore nazional-socialista [...] Quelli che hanno resistito alle forze naziste del Male meritano un posto e un’ammirazione particolare. Una semplice dichiarazione di lealtà allo Stato avrebbe loro garantito, di fatto, la tranquillità e un’unica firma li avrebbe liberati dall’inferno dei campi di lavori forzati o di concentramento e protetti dalla violenza e dall’assassinio. Grazie a loro, noi possiamo sperare e credere nel trionfo ultimo del bene nell’Uomo.' Dr. Abraham J.Peck, vicepresidente dell’Associazione delle Organizzazioni per l’Olocausto (fonte).

"Gli ebrei furono perseguitati non per ciò che facevano, ma per ciò che erano....Ma, unico di tutti i gruppi presi di mira dal nazismo, i testimoni di Geova furono perseguitati per ciò che rifiutavano di fare. Non si arruolavano nell'esercito, non intraprendevano l'addestramento militare, non smisero di tenere le adunanze o di svolgere il loro proselitismo. Non dicevano Heil Hitler. Il loro dissenso era irritante, disciplinato e sistematico... Gli ebrei non avevano scelta, i testimoni di Geova sì. E, in considerazione di ciò, essi sono 'martiri' nel senso tradizionale della parola: persone preparate a soffrire e anche a morire per una scelta di fede". Proff. Michael Berenbaum e Ida King, docenti del Richard Stockton College. Persecution and Resistance of Jehovah's Witnesses During the Nazi Regime 1933-1945, Hans Hesse ed., 2001 (traduzione mia).


Si può solo immaginare come e quanto tutto ciò costituisca un problema per le campagne denigratorie dei fuoriusciti dissidenti, costretti a far convivere questa ingombrante realtà storica, che ritrae al di là di ogni dubbio i testimoni di Geova come martiri o vittime di regimi dittatoriali, con la stucchevole retorica del supposto 'ostracismo' e altre piccinerie. Un dilemma che si sono provati di 'risolvere' mettendo in piedi acrobatiche rivisitazioni storiche (ispirate ad una sorta di revisionismo dei poveri) che meriterebbero solo censure e rabbia, se non fosse per la circostanza di essere state partorite da personaggi talmente irrilevanti da risultare indegne della benché minima attenzione.


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Condizione necessaria per l'inclusione in questo 3D è che i testimoni di Geova elencati siano citati non solo (e anzi, non necessariamente) nella letteratura ufficiale della Watch Tower e in particolare nella Torre di Guardia (che rimane di gran lunga il più vasto deposito di informazioni al riguardo) ma anche in fonti esterne, che siano libri, articoli di giornali, documentari televisivi o cinematografici, eccetera.

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Indice alfabetico dei testimoni di Geova perseguitati di questo 3D:

Arnold Liebster, Simone
Beavor, Ernest (intermezzo, #2)
Danner, Ruth
Engleitner, Leopold
Frost, Erich
Gargallo Mejía, Antonio
Hisiger, Joseph
Kokkinakis, Minos
Liebster, Max
Marsh, Grace
Müller, Bohumil
Nobis, Johann (intermezzo, #1)
Oltmanns, Gerhard
Piéchota, Louis
Poetzinger, Martin
Riet, Narciso
Rudolph, Richard
Unterdörfer, Ilse
Uran, Anton
Yuen, Nancy
[Modificato da EverLastingLife 07/06/2020 11:22]
08/02/2016 21:39
 
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1) Leopold Engleitner (1905-2013)

[IMG]http://i57.tinypic.com/33jitmq.jpg[/IMG]
nightperiodb.wikispaces.com

paese: Austria

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Torre di Guardia 1/5/05 23-28

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Quando nel 2013, alla veneranda età di 107 anni, morì l'austriaco Leopold Engleitner, i media celebrarono quello che era stato il più longevo sopravvissuto dei lager di Buchenwald e Ravensbrück. Non tutti ricordarono però che Engleitner era un testimone di Geova e che era stato perseguitato per anni dal regime hitleriano per la sua fede incrollabile.

Battezzatosi nel 1932, era stato preso di mira dal regime fin dal 1934. Fino al 1939 conobbe l'imprigionamento in almeno 5 località carcerarie (Bad Ischl, St. Gilgen, Salisburgo, Bad Aussee e Monaco). Ma il peggio doveva ancora arrivare: nell'ottobre del 1939 è arrestato dalla Gestapo e condotto nel campo di concentramento di Buchenwald; quindi è a Niederhagen, e infine (1943-1945) nel terribile lager di Ravensbrück, dove viene messo ai lavori forzati. Durante la reclusione a Ravensbrück fu percosso con tanta violenza da rimanere sordo da un orecchio e arrivò a pesare appena 28 chili.


Fotografia di Leopold Engleitner
in occasione del suo arresto
da parte della Gestapo (1939)

[IMG]http://i58.tinypic.com/2r26viw.jpg[/IMG]
rammerstorfer.cc


Nel 1945 fu rilasciato. Poco dopo, richiamato alle armi, riuscì a eludere gli ordini di comparizione trovando rifugio fra le montagne a ovest di Salisburgo. Braccato senza tregua dalla polizia del regime, rimase fuggiasco fino alla caduta del nazionalsocialismo germanico (maggio 1945).

Dopo la guerra si sposò e prese a lavorare e a svolgere il servizio continuo. Nel 1999 Bernhard Rammerstorfer pubblicò il libro-intervista Nein statt Ja und Amen (in inglese Unbroken Will), incentrato sulla figura di Leopold Engleitner, da cui fu tratto anche un film documentario e grazie al quale il fratello Engleitner acquisì notorietà mondiale. Negli anni successivi e ormai quasi centenario, tenne numerose lezioni e conferenze in Europa e negli USA; fra gli altri siti, allo United States Holocaust Memorial Museum (Washington, D.C), alla Columbia University, alla Georgetown University e alla Library of Congress (N.Y.), al Simon Wiesenthal Center (Los Angeles), alla Stanford University (San Francisco), ad Harvard e all'UCLA.


Con il suo "scopritore" B.Rammerstorfer
in occasione della presentazione del libro
Unbroken Will ad Harvard (2009)

[IMG]http://i60.tinypic.com/noy7w8.jpg[/IMG]
rammerstorfer.cc


Rammerstorfer, che è scrittore e regista, curò la produzione di moltissimi epigoni di Unbroken Will, producendo documentari in russo, tedesco, italiano, francese, spagnolo ed altre lingue, ripresi più e più volte ovunque, utilizzati come testi per corsi scolastici e universitari e vincitori di vari premi. L'appassionante storia di Leopold Engleitner ha anche ispirato la canzone Unbroken Will, composta da Mark David Smith e Rex Salas e interpretata da Phillip Ingram.

Il fratello Engleitner è stato insignito di una quantità di riconoscimenti al valore nelle sue qualità di obiettore di coscienza e perseguitato dal regime nazista; di seguito i principali:

- The Silver Order of Merit of the Province of Upper Austria, conferito dal governatore austriaco Josef Pühringer (2003);
- L' Elfriede Grünberg Prize dall'associazione antifascista austriaca Antifa (2006);
- The Golden Order of Merit of the Republic of Austria, dal presidente austriaco Heinz Fischer (2007);
- The Cross of Merit on ribbon of the Federal Republic of Germany, dal presidente tedesco Horst Köhler (2007);
- The Ring of Honor of the Town of Bad Ischl dalle autorità municipali della città di Bad Ischl, dove era cresciuto (2008);
- The Badge of Honor of the Town of St. Wolfgang dal comune di St. Wolfgang (2009) dove ha vissuto fino alla morte.

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Il sito ufficiale di Leopold Engleitner.

www.rammerstorfer.cc/


Il trailer del documentario Unbroken Will (in inglese).

www.youtube.com/watch?v=okySwdOPrh4



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L'esperienza di Leopold Engleitner, narrata nella Torre di Guardia del 1 maggio 2005, pagg.23-28.

Esperienza di L.Engleitner (Torre di Guardia 1-5-2005, pagg.23-28 - CLICCA PER VISUALIZZARE)


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Alcune immagini del campo di concentramento di Ravensbrück, nel quale il fratello Engleitner fu recluso per due anni: l'ingresso, un forno crematorio e una fossa comune.


[IMG]http://i58.tinypic.com/20til1s.jpg[/IMG]
digilander.libero.it

[IMG]http://i61.tinypic.com/1zptke8.jpg[/IMG]
auftakt.blogspot.com

[IMG]http://i62.tinypic.com/29qoadh.jpg[/IMG]
iismarconi.net


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[Modificato da EverLastingLife 23/02/2017 06:04]
11/02/2016 23:25
 
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2) Richard Rudolph (1911-2014)

[IMG]http://i58.tinypic.com/20rw7b9.jpg[/IMG]
jw.org


paese: Austria

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Torre di Guardia 15/12/13 3-5

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Richard Rudolph è morto, ultracentenario, nel 2014; lui e Leopold Engleitner erano accomunati da due rimarchevoli caratteristiche: una longevità fuori del comune (Rudolph è morto a 102 anni, Engleitner a 107) ed una resistenza all’opposizione religiosa altrettanto fuori del comune.


Due immagini di Richard
Rudolph: ai tempi della
reclusione nazista e alcuni
anni fa (rammerstorfer.cc)

[IMG]http://i60.tinypic.com/11tqyhs.png[/IMG]

[IMG]http://i62.tinypic.com/15y6lmx.png[/IMG]


Rudolph era un sopravvissuto – l’ultimo ancora in vita – della cosiddetta ‘doppia persecuzione’ germanica, dal momento che, dopo aver subito 9 anni di prigionia nei lager di Sachsenhausen, Neuengamme, e Ravensbrück, in seguito alla sconfitta militare della Germania che sancì la fine del secondo conflitto mondiale fu nuovamente perseguitato, questa volta dal regime comunista tedesco della Germania dell’Est.


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Pagina del sito ufficiale dei testimoni di Geova redatta in occasione della morte di Rudolph (in italiano):

www.jw.org/it/news/per-area/europa/germania/muore-richard-...


Quella che segue è la copertina del libro Taking the Stand: We Have More to Say, 100 Questions—900 Answers (2012, ed. XLibris) curato dallo scrittore e cineasta Bernhard Rammerstorfer; comprendeva anche la testimonianza raccolta dalla viva voce del fratello Rudolph.

[IMG]http://i62.tinypic.com/2945bfk.jpg[/IMG]
bookdepository.com


Rudolph con Witali Kostanda (anche lui un sopravvissuto Testimone),
la senatrice Karin von Welck e lo storico Detlef Garbe, presso
un monumento eretto nel 2006 al Neuengamme Camp Memorial.

[IMG]http://i57.tinypic.com/34ox6k8.jpg[/IMG]
alst.org


Anche Garbe ha parlato di Rudolph nel suo libro Between Resistance and Martyrdom: Jehovah's Witnesses in the Third Reich (2008, University of Wisconsin Press). Il campo di sterminio di Neuengamme aveva ‘accolto’ circa duecento testimoni di Geova; una metà d’essi vi trovò la morte.


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La Torre di Guardia del 15/12/2013, pagg.3-5 (redatta poco prima della sua morte) ha raccolto una testimonianza preziosa del fratello Richard Rudolph, il quale però riferisce fatti antecedenti al periodo di detenzione.




Geova li ha protetti nelle ombre dei monti

È MATTINA presto. Una donna apre la porta di casa e sulla soglia trova un pacchetto. Lo prende, si guarda intorno; la strada è vuota. Uno sconosciuto deve averlo lasciato lì durante la notte. La donna lo apre appena, e subito rientra in casa chiudendosi la porta alle spalle. Ne ha ogni ragione: il pacchetto contiene pubblicazioni bibliche proibite! La donna lo stringe a sé e prega Geova in silenzio, ringraziandolo del prezioso cibo spirituale.

Negli anni ’30 del secolo scorso scene come questa erano ricorrenti in Germania. Dopo l’ascesa al potere dei nazisti nel 1933, l’opera dei Testimoni di Geova era stata proscritta in buona parte del paese. “Eravamo convinti che la proclamazione di Geova e del suo nome non potesse essere fermata da un decreto umano”, dice Richard Rudolph, che oggi è ultracentenario (nota). “Le pubblicazioni bibliche erano uno strumento importante per lo studio e il ministero. In quei giorni, però, a causa della proscrizione non erano più facilmente disponibili. Ci chiedevamo come potesse andare avanti la nostra opera”. Ben presto Richard scoprì che poteva dare una mano per soddisfare quella necessità in un modo del tutto particolare. Avrebbe agito nelle ombre dei monti (Giud. 9:36).

LUNGO I SENTIERI DEL CONTRABBANDO

Risalendo il fiume Elba si arriva ai Monti dei Giganti, che si trovano lungo l’attuale confine tra Repubblica Ceca e Polonia. Pur raggiungendo solo i 1.600 metri, queste montagne sono state definite un’isola artica nel mezzo dell’Europa. Per sei mesi all’anno, infatti, sono coperte dalla neve alta fino a tre metri. Chi sottovaluta le imprevedibili condizioni atmosferiche rischia di ritrovarsi in mezzo alla fitta nebbia che di punto in bianco può avvilupparne le vette.

Nel corso dei secoli questa catena montuosa ha costituito un confine naturale tra province, regni e stati. Essendo impervia e difficile da controllare, in passato la zona era molto frequentata dai contrabbandieri. Negli anni ’30, quando i Monti dei Giganti separavano Cecoslovacchia e Germania, Testimoni coraggiosi cominciarono a percorrere le piste ormai abbandonate dai contrabbandieri. A quale scopo? Per trasportare preziose pubblicazioni bibliche provenienti da luoghi dove era più facile disporne. Il giovane Richard era uno di quei Testimoni.

“ESCURSIONI” PERICOLOSE

“Il fine settimana ci dirigevamo verso i monti perlopiù in gruppi di sette fratelli; eravamo giovani e ci vestivamo da escursionisti”, ricorda Richard. “Dal versante tedesco ci volevano circa tre ore per attraversare le montagne e arrivare a Špindlerův Mlýn”, località turistica una ventina di chilometri dopo la frontiera ceca. Allora nella zona abitavano molti tedeschi. Uno di loro, un contadino, accettò di collaborare con i fratelli. Andava in una città vicina per ritirare le scatole con le pubblicazioni arrivate in treno da Praga e le caricava su una carrozza a cavalli di solito usata per il trasporto dei turisti. Portava le scatole nella sua fattoria e le nascondeva nel fienile in attesa che arrivassero i corrieri per prendere le pubblicazioni e trasportarle oltrefrontiera.

Richard prosegue: “Arrivati alla fattoria caricavamo i nostri zaini, fatti apposta per contenere carichi pesanti. Ognuno di noi portava una cinquantina di chili di pubblicazioni”. Per non essere scoperti, i fratelli camminavano quando era buio: partivano all’imbrunire e rientravano prima dell’alba. Ernst Wiesner, che all’epoca era sorvegliante di circoscrizione in Germania, descrisse alcuni degli accorgimenti adottati: “Due fratelli andavano avanti e, se incontravano qualcuno, facevano subito dei segnali con le torce elettriche ai fratelli con i pesanti zaini che li seguivano a circa 100 metri di distanza. Questi si nascondevano fra gli arbusti lungo il percorso sino a che i due non tornavano e non dicevano una parola d’ordine, che cambiava ogni settimana”. Tuttavia i poliziotti tedeschi con le loro uniformi blu non erano l’unico pericolo.

“Una sera dovetti lavorare più a lungo”, ricorda Richard, “così mi incamminai verso la frontiera più tardi degli altri. Era buio e c’era una nebbia fitta; tremavo mentre camminavo sotto la pioggia gelida. Mi persi nella boscaglia e non riuscii a venirne fuori per diverse ore. Molti escursionisti sono morti in situazioni del genere. Mi imbattei nei fratelli solo la mattina presto, quando ormai erano di ritorno”.

Il gruppetto di coraggiosi fratelli attraversò i monti ogni settimana per circa tre anni. In inverno trasportavano il prezioso carico su slitte o servendosi di sci. Di tanto in tanto gruppi composti anche da 20 fratelli attraversavano il confine di giorno seguendo i sentieri tracciati. Per dare l’impressione che si trattasse di un’innocua comitiva di escursionisti partecipavano anche delle sorelle. Alcune di loro camminavano davanti e, quando sospettavano un pericolo, gettavano i cappelli in aria.

Una volta che i corrieri erano rientrati dai loro viaggi notturni, ci si assicurava che le pubblicazioni fossero immediatamente distribuite. Come? Venivano messe in piccoli pacchi che sembravano contenere sapone e portate alla stazione ferroviaria di Hirschberg; da lì venivano spedite in varie parti della Germania, dove fratelli e sorelle le consegnavano con circospezione ai compagni di fede, come narrato all’inizio dell’articolo. Questa rete di distribuzione clandestina era così fitta che, se anche solo un elemento veniva scoperto, le conseguenze potevano essere davvero gravi. E un giorno si verificò un imprevisto dove praticamente nessuno se lo sarebbe aspettato.

Nel 1936 fu scoperto un deposito di pubblicazioni vicino Berlino. Tra le altre cose furono trovati tre pacchi spediti da un mittente sconosciuto di Hirschberg. La polizia eseguì una perizia grafologica, identificò un componente importante del gruppo e lo arrestò. Subito dopo furono presi altri due sospettati, uno dei quali era Richard Rudolph. Quei fratelli si assunsero ogni responsabilità, e per un po’ gli altri poterono continuare a fare i loro viaggi diventati ormai sempre più pericolosi.

UN ESEMPIO PER NOI

Le pubblicazioni portate negli zaini dai fratelli che varcavano i Monti dei Giganti furono un’importante fonte di cibo spirituale per i Testimoni tedeschi. Comunque quella non fu l’unica via di comunicazione utilizzata: fino al 1939, quando le forze tedesche occuparono la Cecoslovacchia, esistevano percorsi simili lungo altri punti della frontiera con quella nazione. Anche sul confine con altri paesi, come Francia, Paesi Bassi e Svizzera, Testimoni da ambo le parti corsero grossi rischi per provvedere cibo spirituale ai fratelli perseguitati.

Oggi quasi tutti possiamo disporre di pubblicazioni bibliche nella quantità e nel formato che desideriamo. Sia che riceviamo una pubblicazione nella Sala del Regno o che la scarichiamo dal sito jw.org, perché non pensiamo a come è arrivata fino a noi? Forse non ha seguito un percorso rischioso come quello delle pubblicazioni trasportate nottetempo sulle vette innevate dei Monti dei Giganti, ma di certo ha richiesto un duro lavoro da parte di molti compagni di fede che si adoperano altruisticamente per noi.

(nota). Richard prestava servizio nella congregazione di Hirschberg, in Slesia. Oggi questa città si chiama Jelenia Góra e si trova nella Polonia sud-occidentale.




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[Modificato da EverLastingLife 30/12/2016 15:04]
24/02/2016 10:28
 
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3) Bohumil Müller (1915-1987)

[IMG]http://i57.tinypic.com/2hx4kkg.jpg[/IMG]
straznavez.cz


paese: Cecoslovacchia

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Annuario 1973 128-134 e Annuario 2000 155 sgg.


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Quando gli storici ricordano le vittime dei campi di concentramento dei vari totalitarismi del XX secolo, non possono non menzionare i cosiddetti ‘triangoli viola’, le svariate decine di migliaia di testimoni di Geova di tutta Europa che nel periodo della II Guerra Mondiale furono deportati nei lager, e gli oltre 2000 che vi morirono. Alcuni di essi giganteggiano quali figure emblematiche per tempra morale, coraggio, abnegazione, ed il ceco Bohumil Müller, ricordato nei documentari e nei libri di storia, è senz’altro fra questi; Müller è anche il più presente nelle liste dei Testimoni ‘VIP’ per la sua categoria (persecuzione religiosa).

Nato in Boemia, non lontano da Praga, tipografo di professione, aderì da adolescente alla religione dei testimoni di Geova, cui si erano uniti i suoi genitori, divenendo in breve tempo un esponente di spicco dell’organizzazione: a 21 anni era vicedirettore della sede cecoslovacca della Watch Tower. Fra il 1937 ed il 1939 fu arrestato 4 volte per la sua neutralità cristiana ed il conseguente rifiuto di sostenere le forze armate. Nel 1939, pochissimo tempo dopo il suo scarceramento, iniziò ad essere duramente perseguitato dal nazismo, che aveva occupato la Boemia. Müller rifiutò stoicamente di abbandonare il paese servendosi del passaporto che gli era stato procurato, mettendosi così di fatto alla mercé della Gestapo.

Nel 1941 venne trasferito nel terrificante campo di Mauthausen, ove fu sottoposto a torture inenarrabili, rifiutando ostinatamente di pagare il prezzo della liberazione: la semplice firma di un modulo di disconoscimento delle proprie credenze di testimone di Geova. Ai Testimoni reclusi nel campo fu proibito di incontrarsi anche a gruppi di due soltanto, pena la morte: persino agli altri prigionieri fu data licenza di ucciderli qualora li avessero visti infrangere questa regola.

La fine della dittatura nazista (1945) regalò al fratello Müller e ai suoi compagni un breve periodo di tranquillità, destinato però a terminare, quando, a partire dal 1948, i testimoni di Geova finirono sotto la lente d’ingrandimento del nuovo regime comunista. Fu di nuovo arrestato a ripetizione e soggetto a estenuanti interrogatori, e condannato complessivamente a 18 anni di carcere. Nel 1960 un’iniziativa di solidarietà internazionale ne anticipò la liberazione. Continuò a prestare servizio in qualità di responsabile del ministero dei testimoni di Geova in Cecoslovacchia fino alla sua morte, nel 1987.

L’Organizzazione ha narrato in due occasioni le gesta di questo vero e proprio eroe della libertà religiosa, nell’Annuario dei testimoni di Geova del 1973, pagine 128-134, e, molto più diffusamente, in quello del 2000, pagine 155 in poi.



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Prigionieri ammassati in un dormitorio del campo di Mauthausen.

[IMG]http://i61.tinypic.com/bhdab7.jpg[/IMG]
lafune.eu


Disegno che raffigura una tortura molto comune nel campo
di Mauthausen, consistente nel bersagliare di acqua gelata
i prigionieri denudati in pieno inverno.

[IMG]http://i58.tinypic.com/2uijdcg.jpg[/IMG]
andrekosslick.deviantart.com


All’indomani della liberazione, i superstiti abbattono
la statua dell’aquila, simbolo del potere nazista,
posta all’ingresso di Mauthausen (5 maggio 1945)

[IMG]http://i59.tinypic.com/104ruy8.jpg[/IMG]
coalova.itismajo.it


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[Modificato da EverLastingLife 30/12/2016 15:05]
29/02/2016 19:29
 
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4) Minos Kokkinakis (1909-1999)

[IMG]http://i62.tinypic.com/27xqxif.jpg[/IMG]
Torre di Guardia del 1 settembre 1993 pag.31


paese: Grecia

Riferimento nella letteratura Watch Tower: NO

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Escludendo i reclusi nei campi di concentramento, il greco Kokkinakis è probabilmente il più emblematico e rilevante caso di testimone di Geova perseguitato a motivo delle sue convinzioni religiose. Non solo per i numeri da record (oltre 60 incarcerazioni in cinquant'anni, 18 processi, sei anni e mezzo complessivi trascorsi in varie prigioni) ma anche perché le sue vicende giudiziarie avrebbero costituito la base per una storica sentenza per la libertà di espressione religiosa in Grecia.

Umile commerciante di tessuti, sposato con 5 figli, ex-ortodosso, nel 1936, in seguito alla testimonianza del fratello Emmanuel Lionoudakis, si era convertito ai testimoni di Geova. Il dittatore Ioannis Metaxas, istigato dalla Chiesa Ortodossa Russa, lo fece arrestare (primo caso del genere) nel 1938 per violazione delle leggi sul proselitismo. Fu esiliato sull'isola di Amorgo, liberato e poi di nuovo imprigionato negli anni della seconda guerra mondiale, durante la quale sarebbe rimasto in carcere ad Atene per 18 mesi.


Ioannis Metaxas, primo ministro
e dittatore greco dal 1936 al 1941.

[IMG]http://i57.tinypic.com/34ot10o.jpg[/IMG]
greek-islands.us


Nel 1949 fu esiliato sull'isola di Makronisos, le cui strutture penitenziarie erano tristemente note per le torture e i soprusi da parte delle depravate guardie carcerarie e per il clima di terrore che vi regnava. Continuò a subire arresti per tutti gli anni '50 e '60, come centinaia di suoi confratelli greci.

Dopo un lungo periodo di relativa tranquillità, nel 1986 Kokkinakis e la moglie furono 'colti in flagrante' a Creta mentre commettevano il 'crimine' di predicare la buona notizia del Regno alla moglie di un cantore della chiesa ortodossa. Denunciato alla polizia e processato per l'ennesima volta, fu condannato a quattro mesi di prigione. La corte d'appello di Creta ridusse in seguito la sentenza a tre mesi. Kokkinakis fece dapprima ricorso, inutilmente, alla Corte Suprema del suo paese, e infine, nell'aprile del 1988, alla Corte Europea di Strasburgo. Nel 1993 quest'ultima sentenziò (con maggioranza di 6 giudici su 9) che i diritti di Kokkinakis erano stati violati e gli riconobbe un risarcimento di tre milioni e mezzo di dracme.


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Un articolo sulla storia di Minos Kokkinakis, con riferimento particolare alla sentenza del 1993, è stato pubblicato sulla Torre di Guardia del 1 settembre 1993 pagine 27-31, che si può leggere di seguito.


Esperienza di Minos Kokkinakis (Torre di Guardia del 1 settembre 1993 pagg. 27-31) - CLICCA PER VISUALIZZARE


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La sentenza completa della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (25 marzo 1993) si può leggere a questo link (inglese):

cmiskp.echr.coe.int/tkp197/view.asp?action=html&documentId=695704&portal=hbkm&source=externalbydocnumber&table=F69A27FD8FB86142BF01C1166D...

Un'ottima sintesi della medesima su Wikipedia inglese:

en.wikipedia.org/wiki/Kokkinakis_v._Greece


Con la moglie ai tempi della sentenza.

[IMG]http://i58.tinypic.com/1433sdd.jpg[/IMG]
Torre di Guardia del 1 settembre 1993 pag.31


Articolo dell'Independent redatto in occasione della morte di Kokkinakis (10 marzo 1999) con larghi riferimenti alla sua fede.

www.independent.co.uk/arts-entertainment/obituary-minos-kokkinakis-1079...


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[Modificato da EverLastingLife 30/12/2016 15:05]
26/03/2016 18:52
 
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5) Erich Frost (1900-1987)


[IMG]http://i59.tinypic.com/2n9i6t.jpg[/IMG]
ushmm.org


paese: Germania

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Torre di Guardia 15/10/61 630-636 e Torre di Guardia 15/02/2013 31, 32

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Erich Frost è, fra i testimoni di Geova, una delle principali figure storiche sul tema della persecuzione religiosa per mano nazionalsocialista. Tedesco di Lipsia, incoraggiato dal padre inizia a suonare il pianoforte già a 12 anni, rivelando presto doti singolari di improvvisatore e di compositore. Nel 1915 interrompe gli studi commerciali per svolgere il servizio militare; dopo la guerra torna a Lipsia dedicandosi alla carriera musicale. Studia al Conservatorio e inizia a lavorare come Kapellmeister (direttore d'orchestra e di coro).

Nel 1923 diventa testimone di Geova, e mette subito a disposizione della teocrazia il proprio talento di musicista. Compone ad esempio la musica per il celebre Fotodramma della Creazione. Negli anni '30 è vittima, come altri 25.000 testimoni di Geova tedeschi, dell'opposizione nazista alle proprie convinzioni ed attività religiose; viene arrestato e imprigionato molte volte; all'inizio è recluso in varie carceri militari, ma nel 1941 è deportato nel campo di concentramento di Sachsenhausen, nei pressi di Berlino.

Nel lager Frost compone almeno due cantici, uno dei quali, Fest steht in großer, schwerer Zeit, diviene universalmente nota come una delle melodie-simbolo della resistenza dei testimoni di Geova tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Il cantico è naturalmente celebre anche per le circostanze proibitive in cui fu composto. Ai testimoni di Geova era vietato predicare, conversare fra di loro di argomenti religiosi e leggere letteratura biblica; di metterlo per iscritto, quindi, nemmeno a parlarne. Il fratello Frost, che ne aveva già immaginato la musica, compose le parole del brano (che era in quattro strofe, costituite da una introduzione sempre diversa e da un ritornello; in alcune versioni successive fu aggiunta una quinta strofa) e le dettò di nascosto ad un suo compagno di prigionia che aveva una buona memoria. Nel 1950 il cantico fu tradotto in inglese e incluso nel nuovo libretto in uso per le adunanze dei testimoni di Geova; è uno dei pochi cantici che è rimasto sempre presente in tutte le successive riedizioni del libretto, e lo è anche nell'attuale, con il numero 17 ed il titolo Forward, You Witnesses! (in italiano Testimoni, Avanti!).

Dopo la guerra, Frost servì nell'opera di ministero con mansioni di responsabilità a Magdeburgo e altrove. Morì nel 1987 a Lubecca.



Video. Versione di Forward, You Witnesses! del 1953 per organo e baritono.


youtube.com


Video. Recente versione orchestrale prodotta dalla Watch Tower Society.

youtube.com


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Il fratello Frost rappresenta una delle mire preferite di fuoriusciti improvvisatisi storiografi, che hanno tentato in modo puerile (ma forse dovremmo dire: inqualificabile) di dipingere questo vero e proprio eroe della resistenza come un pavido, o addirittura come amico e collaborazionista dei nazisti. D'altra parte, Erich Frost è citato in innumerevoli fonti serie, incluse pagine del web, e naturalmente sempre in relazione alla sua fede di testimone di Geova. Proponiamo due collegamenti ad altrettanti autorevoli siti:


Sito Music and the Holocaust:

holocaustmusic.ort.org/places/camps/central-europe/sachsenhausen/eric...

Pagina dedicata a Frost sul sito ufficiale dell'US Holocaust Memorial Museum. Qui è possibile ascoltare una rara registrazione musicale del cantico degli anni '60, nella quale lo stesso Frost dirige un coro di soli uomini.

www.ushmm.org/exhibition/music/detail.php?content=witness


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Link alla versione elettronica dell'articolo della Torre di Guardia del 15/02/2013, pagg. 31, 32, in cui si parla della musica composta da Frost per il Fotodramma della Creazione.

wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/2013129


Erich Frost ha narrato le proprie vicissitudini del periodo bellico in un lungo, ma emozionante, articolo della Torre di Guardia del 15/10/1961, pagg. 630-636, che si riporta di seguito.


Esperienza di Erich Frost (Torre di Guardia del 15/10/1961 pagg. 630-636) - CLICCA PER VISUALIZZARE



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[Modificato da EverLastingLife 30/12/2016 15:06]
30/04/2016 13:16
 
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6) Ilse Unterdörfer (1913-deceduta)

[IMG]http://i61.tinypic.com/r8yyht.png[/IMG]
wol.jw.org



paese: Germania

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Torre di Guardia 15/05/80 8-14

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Esercitare il ministero dei testimoni di Geova nella Germania hitleriana degli anni '30 del 1900 voleva dire accettarne i rischi e le drammatiche conseguenze: non ultimo, il continuo azzardo di essere arrestati e reclusi in un carcere duro, o peggio in un lager, ad esempio quello (tristemente noto) di Ravensbrück, destinato soprattutto alle donne. Così fu per Ilse Unterdörfer, che con Elfriede Löhr costituì una delle più celebri coppie di evangelizzatrici a tempo pieno sotto il regime dello spietato dittatore tedesco.

Arrestata dalla Gestapo il 21 marzo del 1937, la Unterdörfer fu deportata due anni dopo a Ravensbrück e sottoposta a svariate angherie. Costretta a rimanere in piedi, seminuda, in pieno inverno, a 20 gradi sotto zero, o a dormire sul pavimento senza coperte e con le finestre aperte, oppure insieme ad altre tre prigioniere su una branda destinata ad una sola persona, a digiuno forzato per giorni, stipata con quattordici sorelle cristiane per due mesi di seguito in celle buie senz'aria e senza il permesso di uscire, la coraggiosa sorella Unterdörfer si ridusse ad uno scheletro, ma rimase miracolosamente in vita insieme a Elfriede Löhr (con la quale avrebbe collaborato nel servizio per oltre quarant'anni) e ad altre 500 prigioniere testimoni di Geova recluse nello stesso infame carnaio.


Monumento commemorativo per le vittime di Ravensbrück, campo di
concentramento femminile a circa 90 km a N di Berlino, e di
seguito un gruppo di prigioniere. Si calcola che a Ravensbrück
trovassero la morte circa 92.000 donne.

[IMG]http://i58.tinypic.com/6e0pbn.jpg[/IMG]

ookaboo.com

[IMG]http://i57.tinypic.com/23toxn8.jpg[/IMG]
loschermo.it



Il 28 aprile del 1945 fu liberata - con tutte le sue compagne di prigionia - dai russi. Nel 1949 si diplomò a Galaad e in seguito, sempre insieme all'amica di tutta una vita Elfriede Löhr, fu destinata di nuovo in Germania e quindi in Austria; viene ricordata fra l'altro per la conversione di Gerrit Lösch, futuro membro del Corpo Direttivo dei testimoni di Geova (si veda la Torre di Guardia di luglio 2014, pagg. 17-22).


In predicazione presso la stazione della metropolitana
di Monaco con la conserva Charlotte Müller (a sinistra),
in seguito anche lei imprigionata a Ravensbrück.

[IMG]http://i60.tinypic.com/29krj84.jpg[/IMG]
ravensbrueckblaetter.de


Ilse Unterdörfer ed Elfriede Löhr negli anni '50.

[IMG]http://i62.tinypic.com/2uetwmc.png[/IMG]
wol.jw.org

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Come molti altri testimoni di Geova perseguitati da Hitler, la sorella Unterdörfer si è guadagnata, per la sua coraggiosa resistenza anche nella sofferenza più grave, una fama di eroismo inarrivabile tra gli storici del regime. E' citata, ad esempio, nel documentario Unter Jehovas Schutz (1998) di Fritz Poppenberg e nel libro Ausgegrenzt, entrechtet, deportiert - Schwabing und Schwabinger Schicksale: 1933 bis 1945 di Ilse Macek.


I particolari dell'appassionante testimonianza di Ilse Unterdörfer sono riportati nella Torre di Guardia del 15 maggio 1980, pagg. 8-14, che riportiamo di seguito.


Esperienza di Ilse Unterdörfer (La Torre di Guardia del 15-05-80 pagg. 8-14) - CLICCA PER VISUALIZZARE



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[Modificato da EverLastingLife 30/12/2016 15:06]
12/06/2016 22:26
 
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7) Simone Arnold Liebster (1930-vivente)

[IMG]http://i61.tinypic.com/eukgwk.jpg[/IMG]
ushmm.org



paese: Francia

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Svegliatevi! 22/9/1993, pagg.15-19

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Verosimilmente, Simone Arnold è la più nota perseguitata testimone di Geova (donna) della storia di questa religione. E' titolare di una fondazione che porta il suo nome (la Arnold-Liebster, che reca anche il cognome del marito), con un sito internet disponibile in cinque lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano). Ha scritto un libro autobiografico di grande successo, Facing The Lion - Memoirs of a Young Girl In Nazi Europe (sito ufficiale) oggetto di numerose ristampe e tradotto anche in italiano col titolo Sola di fronte al leone. Ospite d'onore di conferenze universitarie, seminari educativi, esposizioni museali, tavole rotonde, manifestazioni storiche a tema e altre iniziative didattiche e culturali, intervistata a ripetizione dalla stampa, occupa un posto di primo piano in varie associazioni alla memoria delle vittime del nazismo, quali l'US Holocaust Memorial Museum e l'Holocaust Memorial Day Trust.

Nata in un villaggio alsaziano, figlia unica di Adolphe ed Emma, a 3 anni si trasferisce insieme ai genitori a Mulhouse dove il lavoro del padre assicura alla famiglia Arnold un buon tenore di vita. La madre inizia a studiare la Bibbia coi Bibelforscher; il padre, dopo un iniziale periodo di contrarietà, finisce con il condividerne la nuova fede. L'intera famiglia Simone si battezza poco prima che l'esercito nazionalsocialista di Hitler invadesse la regione francese dell'Alsazia. Nel 1941 Adolphe viene arrestato e condotto in un campo da lavoro, seguito entro breve da altri componenti maschi della famiglia; di lì a poco anche Emma verrà internata.


Due foto di Simone Arnold bambina.

[IMG]http://i61.tinypic.com/2rpz6er.png[/IMG]
ushmm.org

[IMG]http://i58.tinypic.com/b5gm5j.jpg[/IMG]
hmd.org.uk



Nel frattempo l'adolescente Simone era stata destinata a vari istituti scolastici, dove, a causa delle sue credenze religiose, subì svariate umiliazioni psicologiche e corporali. Infine un giudice del tribunale dei minori decise di affidarla ad un riformatorio, con il risultato di sottoporla a due terribili anni di maltrattamenti, incluso il divieto assoluto di parlare. Unico conforto le rare visite di una zia Testimone, che le portava di nascosto della letteratura biblica.

Si può bene immaginare la gioia della famiglia Arnold allorché, alla fine della guerra, i suoi tre membri scoprirono di essere sopravvissuti e riuscirono a riunirsi e inizare una nuova vita. Simone imparò l'inglese e fu chiamata a frequentare la scuola di Galaad. Nel 1956 sposò Max Liebster.


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Simone Arnold ha narrato la sua vita nella Svegliatevi! del 22 settembre 1993, pagine 15-19, che si riporta di seguito.


Esperienza di Simone Arnold (Svegliatevi! 22/9/1993, pagg.15-19 - CLICCA PER VISUALIZZARE



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Il libro autobiografico Facing the Lion -
Memoirs of a Young Girl in Nazi Europe
.

[IMG]http://i61.tinypic.com/dgkiys.jpg[/IMG]
amazon.co.uk


Da Facing the Lion è stata tratta una impressionante opera cinematografica, metà documentario metà fiction, The Schoolgirl The Nazis and The Purple Triangles, per la regia di Jonny Lewis, vincitore nel 2013 del premio Best Documentary Ffresch Film Festival e con un contributo, fra gli altri, della prof.ssa Christine King della Staffordshire University. Ne proponiamo di seguito il trailer.


youtube.com


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[Modificato da EverLastingLife 11/02/2019 11:22]
27/07/2016 22:25
 
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8) Gerhard Oltmanns (1902-1988)

[IMG]http://i60.tinypic.com/15n7lsn.jpg[/IMG]
noz.de


paese: Francia

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Torre di Guardia 15/3/69 pagg. 182-187

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Questo simpaticissimo volto dalle orecchie a sventola cela uno dei più coraggiosi e determinati esempi di fede e di resistenza all'opposizione religiosa che si ricordino fra i testimoni di Geova nel periodo del Terzo Reich. Battezzato nel 1925, fu privato della casa e del lavoro e, nel 1938, arrestato dalla Gestapo, la famigerata polizia militare germanica. Nel 1940 finì a Sachsenhausen, dove fu detenuto anche in isolamento e posto a massacranti lavori forzati che prevedevano, nell'arco dell'intera giornata, una sola pausa di cinque minuti per mangiare; ma a costo di queste e di più gravi angherie (in un'occasione ricevette 25 frustate e fu costretto subito dopo a trasportare un pesante carico di pietre), riuscì insieme ai suoi compagni a far circolare la letteratura dell'Organizzazzione e persino a tenere brevi adunanze. Nel 1945, con la definitiva vittoria degli alleati, finirono i suoi sette anni di intensa persecuzione, nei quali aveva visto molti compagni d'opera morire per effetto delle disumane condizioni carcerarie dei lager. Dopo la liberazione fu largamente utilizzato dalla Società in incarichi di responsabilità legati all'opera di evangelizzazione. Morì nel 1988.


La sua esperienza dettagliata è stata pubblicata nella Torre di Guardia del 15/3/69 pagg. 182-187, che si riporta di seguito.


Esperienza di Gerhard Oltmanns (Torre di Guardia del 15/3/69 pagg. 182-187) - CLICCA PER VISUALIZZARE



Il fratello Oltmanns è citato in diversi saggi: ad esempio, Detlef Garbe ne parla nella sua ben nota opera Between Resistance and Martyrdom: Jehovah's Witnesses in the Third Reich a pag. 756; esiste addirittura un libro interamente dedicato a lui, Anno Mundi 5950-6000 – 50 Jahre im Dienst des Königs der Könige, di Klemens Große Dartmann (qui un'intervista all'autore, in lingua tedesca).

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[Modificato da EverLastingLife 30/12/2016 15:08]
22/08/2016 22:36
 
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9) Louis Piéchota (1917 - 2014)

[IMG]http://i58.tinypic.com/2jh9y.jpg[/IMG]
prisons-cherche-midi-mauzac.com


paese: Francia

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Torre di Guardia 1/2/81 pagg. 5-10

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Solo se vi fosse capitato di dover camminare ininterrottamente per 36 ore con indosso una sola coperta, percorrendo 50 chilometri con il sibilo dei proiettili nelle orecchie, e di vedere dei prigioneri impazziti per la fame prendere a morsi il cadavere di un cavallo trovato lungo la strada, potreste avere una buona idea delle sofferenze patite dal francese di origini polacche Louis Piéchota, testimone di Geova, durante gli anni della II Guerra Mondiale in quanto vittima della persecuzione nazista.

Incarcerato più volte a motivo della sua pervicace attività di proselitismo, fu detenuto a Dieppe, Béthune (anche in isolamento), Loos e Saint-Gilles, e internato in vari campi di concentramento in Francia (Le Vernet), Olanda (S'Hertogenbosch) e Germania (Sachsenhausen). Il trasferimento fra questi due ultimi campi fu costituito da un viaggio di tre giorni e tre notti compiuto tutto in piedi, senza cibo né acqua, e in un vagone merci nel quale erano stipate 80 persone, ma il peggio era di là da venire. Il fratello Piéchota rimase a Sachsenhausen relativamente poco, ma fu tra i protagonisti della terribile 'marcia della morte', il percorso di 250 chilometri dal campo a Lubecca, compiuto nelle condizioni descritte all'inizio, ove era previsto che i pochi sopravvissuti alla fine del tragitto fossero fatti annegare in mare. Oltre 10.000 prigionieri di varie nazionalità persero la vita durante la marcia della morte, e nessuno di essi era un 'triangolo viola', un testimone di Geova.


Un fotogramma della 'marcia della morte', che avrebbe dovuto concludersi a Lubecca,
ma terminò a Schwerin (circa cinquanta chilometri prima) per le pressioni degli americani
e dei russi sull'esercito tedesco.

[IMG]http://i58.tinypic.com/2hqqu5k.jpg[/IMG]
roma.corriere.it


Dopo la fine della guerra, Louis Piéchota si è sposato e ha avuto tre figli. Ed è diventato per gli storici una delle figure più rappresentative della persecuzione nazionalsocialista a sfondo religioso. E' citato ad esempio nel libro The Jehovah's Witnesses and the Nazis: Persecution, Deportation, and Murder, 1933-1945 di Michel Reynaud e Sylvie Graffard, a partire da pag. 209.

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Pagina ben fatta (in francese), con varie immagini, dedicata alla figura di Louis Piéchota, redatta in occasione della morte (a novantasette anni, nel 2014).

prisons-cherche-midi-mauzac.com/des-hommes/louis-piechota-ou-le-parcours-dun-zloty-wiek-de-la-prison-de-dieppe-au-camp-de-sachsenhaus...

L'ingresso del campo di Sachsenhausen, con l'infame scritta 'il lavoro rende liberi' ed il monumento commemorativo alle vittime.

[IMG]http://i57.tinypic.com/zwbajb.jpg[/IMG]
berlinitaliano.com

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Louis Piéchota ha narrato la propria storia nella Torre di Guardia del 1 febbraio 1981, pagg. 5-10, che si riporta di seguito.


Esperienza di Louis Piéchota (Torre di Guardia del 1 febbraio 1981, pagg. 5-10)


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[Modificato da EverLastingLife 30/12/2016 15:09]
03/10/2016 10:08
 
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10) Nancy Yuen (anni '30? - 2007)

[IMG]http://i62.tinypic.com/15p3cxs.png[/IMG]
theworldnewsmedia.org



paese: Cina

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Torre di Guardia 1/1/80 pagg. 4-7

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Parlando di persecuzione religiosa, i testimoni di Geova sono principalmente noti per l'opposizione del regime nazifascita, sotto il quale 'vantano' il maggior numero di vittime in assoluto. Nancy Yuen è un fulgido esempio - forse il più conosciuto - di un diverso, ma non meno drammatico, tipo di persecuzione, quella di tanti fratelli e sorelle cinesi sotto il potere comunista. La sua storia si incrocia con quella dei missionari statunitensi Harold King e Stanley Jones, a loro volta a lungo detenuti in Cina per la loro tenace opera di proselitismo, totalmente avversa al sistema.


Il missionario testimone di Geova Harold King, che insieme Stanley Jones (entrambi diplomati
di Galaad) predicò in Cina dal 1947 al 1958. In quell'anno i due furono arrestati e
condannati rispettivamente a 5 e 7 anni di carcere, quindi liberati ed espulsi dal paese.

[IMG]http://i61.tinypic.com/2z9l9ps.jpg[/IMG]
steveslimm.com


Jones conosce Nancy Yuen verso il 1950 durante la testimonianza di casa in casa. La Yuen compie un rapido progresso verso il battesimo e si dedica a sua volta all'evangelizzazione, sottoponendosi al rischio di arresti e maltrattamenti, che arrivano puntualmente. Fra il 1956 ed il 1978 viene arrestata dozzine di volte, rinchiusa in isolamento, messa al centro di processi-farsa che si concludevano anche con una pena capitale, assoggettata a torture (che le lasciarono dei segni permanenti sulle braccia), a interrogatori estenuanti e a varie umiliazioni, come quella di essere costretta a sfilare lungo le strade della città insieme a dei delinquenti comuni con al collo un cartello con l'elenco dei suoi 'crimini'. Solo nel gennaio 1979, dopo 26 anni di allontanamento forzato dalla sua famiglia, venti dei quali trascorsi nelle dure prigioni di Shangai, Chinshang e altre località, poté riunirsi ai suoi cari (il marito, che non condivise mai la sua fede, e quattro figli).


Un'immagine del dittatore Mao Tse-tung, presidente del Partito Comunista in Cina,
sotto il cui regime (1943-1976) fu perseguitata la sorella Yuen insieme a centinaia
di altri conservi. Nancy Yuen fu definitivamente liberata due anni dopo la morte di Mao.

[IMG]http://i59.tinypic.com/mb1umg.jpg[/IMG]
granitestudio.org


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La commovente vicenda di Nancy Yuen è ricordata in moltissime pagine della Rete; l'Organizzazione dedicò a questa eroica figura femminile il numero del primo gennaio 1980 della Torre di Guardia (italiano). Eccone la copertina (l'edizione inglese era datata 15 luglio 1979):

[IMG]http://i62.tinypic.com/20ibfp5.jpg[/IMG]

Si riporta di seguito la succitata esperienza .


Esperienza di Nancy Yuen (Torre di Guardia del 1/1/1980 pagg. 4-7) - CLICCA PER VISUALIZZARE



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[Modificato da EverLastingLife 22/02/2017 21:32]
30/12/2016 15:00
 
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11) Antonio Gargallo Mejía (1918 - 1937)

[IMG]http://i66.tinypic.com/2hfmnpj.jpg[/IMG]
mundohistoria.org



paese: Spagna

Riferimento nella letteratura Watch Tower: nessuno noto

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Quella che vedete qui sopra è l'unica immagine pubblicamente reperibile di Antonio Gargallo Mejía, vero e proprio eroe del martirio e della resistenza all'opposizione violenta in nome della fede (è considerato il primo obiettore di coscienza dichiarato della sua nazione), il cui incondizionato coraggio, che lo condusse giovanissimo alla fucilazione, non può che commuovere.

Era nato a Madrid nel 1918, figlio di un funzionario carcerario di stanza a Jaca. Antonio conosce i testimoni di Geova e si converte ufficialmente a tale fede nel 1936 con il battesimo nel fiume Ebro. Lascia il suo lavoro (aveva studiato da geometra, ma faceva l'operaio in una panetteria) per dedicarsi a tempo pieno alla predicazione. Nel 1937, ad un anno dall'inizio della sanguinosa Guerra Civile Spagnola, viene cooptato per l'arruolamento nelle truppe di Francisco Franco. Al momento del giuramento alla bandiera, dichiara che la sua coscienza cristiana pacifica e neutrale gli impedisce di imbracciare le armi, il che gli costa l'immediato arresto. Nel corso di un inutile tentativo di fuga in Francia, viene catturato a Canfranc il 17 agosto e riportato a Jaca. Durante il processo militare gli viene intimato senza mezzi di termini di decidere fra l'arruolamento nell'esercito franchista o essere passato per le armi. Verrà fucilato il giorno dopo: non aveva ancora vent'anni. Le testimonianze oculari della sua esecuzione dicono che Gargallo Mejía, nel momento della morte, cantava lodi a Dio.

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La mattina dell'esecuzione, Gargallo Mejía scrisse una struggente lettera alla madre e alla sorella, che non condividevano la sua fede e che, del resto, non l'avrebbero mai letta, dato che il manoscritto è rimasto per decenni negli archivi militari e solo di recente è stato reso disponibile ed è ora facilmente reperibile anche sulla Rete. Esso dice fra l'altro (traduzione mia):


Mi hanno imprigionato, senza neppure ascoltarmi, mi hanno condannato a morte, e stasera cesserò di vivere sulla Terra. Non piangete e non vi affliggete, perché ho obbedito a Dio. Dopo tutto manca poco: se Dio vuole, passerò ad una nuova vita e migliore. [...] Sarò sereno finché arriverà il mio momento. Ricevete l'ultimo abbraccio da questo vostro figlio e fratello che vi ama veramente.




L'ultima pagina della lettera in originale scritta da Antonio Gargallo Mejía
il giorno della sue esecuzione (l'intero manoscritto, composto da 4 pagine, si può trovare qui).

[IMG]http://i64.tinypic.com/29bdn38.png[/IMG]


In anni recenti la vicenda di Gargallo Mejía, per lungo tempo dimenticata, è venuta alla luce e ha avuto una capillare diffusione. Ecco alcune fonti che ne parlano:

Giornale El Mundo:

www.elmundo.es/especiales/espana/guerra-civil/relatos/01_antonio_garga...

Giornale El Periódico de Aragón:

www.elperiodicodearagon.com/noticias/aragon/objetor-muerte_266...

Portale Amantes de la Historia:

amantesdelahistoria-aliado.blogspot.it/2012/09/hoy-voy-hablar-de-otropersonaje-p...

Se ne parla inoltre in un gran numero di libri, come (a puro titolo di esempio) in Jehovah's Witnesses in Europe: Past and Present, di Gerhard Besier,Katarzyna Stokłosa, Los otros mártires: Las religiones minoritarias en España desde la Segunda República a nuestros días, di Marta Velasco Contreras, e Un protestante en la España de Franco, di Juan Antonio Monroy.

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[Modificato da EverLastingLife 30/12/2016 15:11]
22/02/2017 22:43
 
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12) Ruth Danner (1933 - 2012)

[IMG]http://i64.tinypic.com/kasllu.jpg[/IMG]
collections.ushmm.org



paese: Francia

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Torre di Guardia 15/6/09 pagg. 3-6

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Una deportata francese del regime nazionalsocialista germanico piuttosto nota nel suo paese, un emblema dell'oppressione umana il cui esempio di abnegazione e di perseveranza è stato preso spesso a riferimento. I genitori della Danner, residenti nella Lorena, erano diventati testimoni di Geova nella seconda metà degli anni '20, un decennio prima che la Germania occupasse la regione obbligandone gli abitanti ad iscriversi al partito. Il rifiuto di farlo e di lavorare in alcun modo per il regime esitò in un intransigente accanimento nei riguardi della famiglia Danner. La piccola Ruth fu avversata senza pietà nell'ambiente scolastico: umiliata e intimorita in vari modi (percosse fisiche incluse) e ripetutamente espulsa, fu costretta di fatto ad interrompere la scuola nel 1943, allorquando la famiglia fu prelevata con la forza dal suo appartamento per essere deportata ad Auschwitz.


Una foto di Ruth Danner da ragazzina.

[IMG]http://i68.tinypic.com/vcw3n7.jpg[/IMG]
prisons-cherche-midi-mauzac.com


Nel campo di concentramento Ruth Danner fu sottoposta ad angherie quali l'estirpazione delle unghie senza anestesia, costretta a dormire ammassata insieme a dozzine di altre persone di entrambi i sessi e di tutte le età e nutrita con cibo 'disgustoso e immangiabile'. Due anni dopo, e al termine di una marcia di 240 chilometri sotto la minaccia delle armi, le sue sofferenze avrebbero visto la fine per l'improvvisa fuga delle SS incalzate dalle forze alleate.

Fu solo a quel punto della sua esistenza che Ruth Danner, tornata in patria 'sporca e piena di pidocchi', ma viva per miracolo, poté battezzarsi. Nel 1953 si diplomò alla Scuola di Galaad e fu assegnata a Parigi insieme ad una compagna di servizio. La vita le avrebbe riservato altre sorprese (anche cattive: un matrimonio fallito dopo pochi anni), ma la conclusione della sua straordinaria esperienza autobiografica (si veda oltre in questa stessa scheda) non lascia dubbi: 'sono felice di aver visto la mano di Geova nella mia vita'.


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Pagina del sito dello United States Holocaust Memorial Museum con un'intervista alla sorella Danner, rilasciata nel 1994 (lingua francese).

collections.ushmm.org/search/catalog/irn508838

Trascrizione di un'altra intervista, in inglese.

collections.ushmm.org/oh_findingaids/RG-50.028.0009_tc...


Articolo del giornale La Dépêche del 9 maggio 2012 con la notizia della sua morte.

[IMG]http://i67.tinypic.com/34of3wz.jpg[/IMG]


La Danner è citata anche in letteratura, ad esempio nel libro The Jehovah's Witnesses and the Nazis: Persecution, Deportation, and Murder, di Michel Reynaud e Sylvie Graffard, (Copper Square Press, 2001) al capitolo 23, intitolato Two children of Alsace - Lorraine.


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L'organizzazione ha dedicato alla sorella Danner l'articolo biografico della Torre di Guardia del 15/6/2009, pagg. 3-6, che si riporta di seguito.



Esperienza di Ruth Danner (Torre di Guardia del 15/6/2009 pagg. 3-6) - CLICCA PER VISUALIZZARE

[Modificato da EverLastingLife 23/02/2017 05:58]
24/02/2017 20:38
 
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INTERMEZZO (schede brevi)



- PARTE PRIMA -



Gli intermezzi di questa serie raccolgono i testimoni di Geova perseguitati dei quali ci limitiamo a fare solo qualche cenno, dedicandovi una breve scheda biografica. La ragione per cui si preferisce includere un individuo nell'intermezzo, anziché nell'elenco principale, viene indicata fra parentesi all'inizio di ciascun intervento, ma di solito risiede nell'indisponibilità di una foto in primo piano di buona qualità.

(Questa lista sarà arricchita con il tempo).


1) JOHANN NOBIS (manca l'immagine del profilo). Austriaco, di umili origini contadine, nel novembre del 1939 fu condannato a morte per essersi rifiutato di prestare giuramento al Reich. La sentenza fu eseguita due mesi più tardi. La vicenda di Nobis (che fu giustiziato insieme a suo fratello Matthias e ad altri quattro fratelli cristiani) è considerata oggi fra le più commoventi della storia dell'opposizione al nazionalsocialismo tedesco; su invito di Andreas Maislinger, fondatore dell'Austrian Holocaust Memorial Service, il noto artista Gunter Demnig ha installato nel selciato stradale davanti alla casa natale dei fratelli Nobis a Sankt Georgen uno stolperstein (= 'pietra d'inciampo'), monumento celebrativo (realizzato in pietra e ottone) dedicato alle vittime del regime di Hitler. Sembra che l'Organizzazione non abbia mai citato il fratello Nobis nella sua letteratura.

Lo stolperstein dedicato a Johann Nobis
ed il suo creatore, il berlinese Gunter Demnig.

[IMG]http://i60.tinypic.com/2zpr293.jpg[/IMG]
en.wikipedia.org

[IMG]http://i57.tinypic.com/10ifnl3.jpg[/IMG]
giessen-server.de


2) ERNEST BEAVOR (manca l'immagine del profilo). Questo testimone di Geova inglese, un ex-fotoreporter benestante, si convertì nel 1939, proprio all'inizio della Seconda Guerra Mondiale, e iniziò da subito ad evangelizzare con grande sollecitudine, accettando di subire aggressioni e umiliazioni varie. Fu anche condannato a due anni di lavori forzati. Per il suo zelo era chiamato Armageddon Ernie. La sua esperienza è narrata nella Torre di Guardia del 1 settembre 1980, pagg. 8-11; è stato inoltre fuggevolmente citato nella Torre di Guardia del 1 febbraio 2001, pag. 15. Ma, a riprova della sua rilevanza nella storia dell'obiezione di coscienza, è citato anche in molte fonti esterne: per esempio è preso a riferimento nel sito dell'associazione pacifista Peace Pledge Union (link) e in diversi libri storici ("These Strange Criminals": An Anthology of Prison Memoirs by Conscientious Objectors from the Great War to the Cold War, a pag. 178, del prof. Peter Brock dell'Università di Toronto; Conscientious Objectors of the Second World War: Refusing to Fight, di Ann Kramer, a pag. 145).

[Modificato da EverLastingLife 24/02/2017 22:39]
02/06/2017 20:50
 
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13) Narciso Riet (1908 - 1944 o 1945)


triangoloviola.it



paese: Italia

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Torre di Guardia 15/6/05 pag. 32

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Sembrerà un paradosso che a Narciso Riet, un coraggioso testimone di Geova italiano sacrificato al totalitarismo nazista sul finire del II conflitto mondiale e ricordato da varie fonti esterne, la letteratura ufficiale del movimento abbia dedicato solo un trafiletto di poche righe in un numero della Torre di Guardia del 2005. E' l'ennesima conferma della scarsa propensione della Watch Tower a farsi propaganda sfruttando le vittime dei regimi di tutte le età, che vengono oggi ricordate esclusivamente come esempi di fede e di abnegazione per i fedeli contemporanei.

Di seguito il riquadro in questione (Torre di Guardia 15/06/2005 pag. 32):


“Perseguitato per la sua fede”

IN UN parco di Cernobbio, una cittadina dell’Italia settentrionale, è stato istituito un ‘Luogo della Memoria’ per commemorare le vittime di violazioni dei diritti umani. Una delle targhe è intitolata alla memoria di Narciso Riet. Nato in Germania da una famiglia italiana, Riet divenne testimone di Geova negli anni ’30 del secolo scorso. Sotto il regime nazista i testimoni di Geova furono perseguitati perché rifiutarono di porre Hitler al di sopra del vero Dio, Geova.

Riet faceva entrare copie della Torre di Guardia nei campi di concentramento. Quando la Gestapo se ne accorse lui fuggì a Cernobbio. Lì gli fu chiesto di tradurre La Torre di Guardia in italiano e di distribuirla ai compagni di fede che vivevano nelle vicinanze. La sua incessante attività non passò inosservata. Un ufficiale delle SS e i suoi uomini fecero irruzione in casa sua, lo arrestarono e confiscarono “il corpo del reato”: due Bibbie e qualche lettera. Riet fu deportato in Germania, rinchiuso nel campo di concentramento di Dachau e giustiziato poco prima della fine della seconda guerra mondiale. La targa esposta a Cernobbio ricorda che fu “perseguitato per la sua fede”.

Nei nostri giorni, la fede di Narciso Riet e di altre centinaia di Testimoni che furono vittime della persecuzione nazista incoraggia i cristiani a rimanere fedeli a Geova, l’unico in tutto l’universo a essere degno di adorazione. (Rivelazione 4:11) Gesù disse: “Felici quelli che sono stati perseguitati a causa della giustizia”. Dio ricorda le loro opere e li benedirà per la loro coraggiosa condotta. — Matteo 5:10; Ebrei 6:10.




Nato in Germania da genitori friulani, aveva conosciuto i testimoni di Geova in Italia negli anni '30, divenendo subito attivo come collaboratore e 'agente segreto' del movimento, dato che viaggiava per i territori occupati dal nazionalsocialismo tedesco e nei quali l'opera dei Testimoni era in clandestinità per diffondere la loro letteratura. Gli articoli venivano trasportati su microfilm e dattiloscritti e ciclostilati nei vari paesi. Anche nel 1943, allorquando, segnalato come 'oppositore del regime', fu costretto a fermarsi in Italia nella sua residenza di Cernobbio (CO), continuò a lavorare per rifornire di pubblicazioni le congregazioni dell'Italia centro-settentrionale. Di lì a poco venne scoperto e catturato dalla Gestapo, che lo ricondusse in Germania. Trascorse gli ultimi mesi di vita nel lager di Dachau. Il 23 novembre del 1944 fu condannato a morte a Berlino; trasferito a Brandeburgo, fu giustiziato probabilmente a Gardelegen fra la fine del 1944 e l'inizio del 1945.

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La targa commemorativa intitolata a Narciso Riet dal Comune di Cernobbio:


it.wikipedia.org

Fra i molti libri che fanno menzione di Narciso Riet citiamo Jehovah's Witnesses in Europe: Past and Present, di Gerhard Besier, Katarzyna Stokłosa volume 1, pag. 59; Between Resistance and Martyrdom: Jehovah's Witnesses in the Third Reich, di Detlef Garbe, pag. 336; The Jehovah's Witnesses and the Nazis: Persecution, Deportation, and Murder, 1933-1945, di Michel Reynaud, Sylvie Graffard, pag.114.

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Pagina dedicata a Narciso Riet sul sito dei Triangoli Viola. Vi si può leggere anche il testo integrale della sentenza di condanna a morte.

www.triangoloviola.it/docriet.html


[Modificato da EverLastingLife 09/05/2018 14:05]
01/11/2017 19:16
 
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14) Anton Uran (1920 - 1943)

[IMG]http://i68.tinypic.com/f3hvd1.jpg[/IMG]
slidesharecdn.com


paese: Austria

Riferimento nella letteratura Watch Tower: nessuno noto

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L'ennesima, commovente storia di un testimone di Geova vittima nel fiore degli anni (23) del furore del nazionalsocialismo germanico. Uran, figlio di un falegname di Behauer e falegname egli stesso (con trascorsi anche da agricoltore), era stato allevato da cattolico. Nel 1938 conobbe gli Studenti Biblici; nello stesso anno lasciò la Chiesa Cattolica e si battezzò a Forstsee.

Non passò che poco più di un anno prima che arrivasse la chiamata per l'arruolamento nella Wehrmacht, l'esercito tedesco. Il puntuale rifiuto gli costò l'arresto (1940) e una condanna ai lavori forzati in diversi reclusori; di questo terribile periodo è disponibile una corrispondenza abbastanza corposa indirizzata ai genitori, nella quale Uran documenta nei dettagli il trattamento degradante e le continue violenze fisiche e psicologiche cui era soggetto. Nel '42, continuando pervicacemente a rifiutare il servizio militare in pieno isterismo bellico, venne condannato a morte dal Reichskriegsgericht di Berlino. La sentenza fu applicata nella medesima città nel febbraio del 1943.


Targa commemorativa posata nel maggio del 2017 dalle autorità della località austriaca di Techelsberg
nella quale si ricorda, fra gli altri, il nome di Anton Uran (l'ultimo della lista).

[IMG]http://i68.tinypic.com/rk8m80.jpg[/IMG]
jw.org


Nel 1997 il fratello di Uran, Erasmus, ottiene l'annullamento simbolico della sentenza da parte della Corte Regionale di Vienna e la piena riabilitazione di Anton.


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Il testo dell'ultima lettera scritta da Uran ai genitori, il giorno stesso della morte (23 febbraio 1943) (link, traduzione mia).



"Cari genitori!
Mi è stato notificato che il verdetto è stato approvato dalla Corte e che sarò decapitato questa sera alle 6:30. Cari genitori, queste sono le poche righe che posso scrivervi. Vi chiedo ancora una volta di non essere tristi perché sto per morire, e di non piangere perché state per perdermi. No, perché Dio il nostro Signore ci risusciterà a ci darà nuovi corpi, con i quali lo serviremo per sempre. Liberati dal peccato su una nuova Terra, in pace e giustizia. In questi ultimi tre anni ho dovuto soffrire molto per la mia fede. E allo stesso modo presenterò me stesso alla medesima sofferenza oggi, nella mia ultima ora, con forza, coraggio e una coscienza retta, davanti al mio Signore."



Il nome di Uran, al quale la Watch Tower Society non ha mai dedicato uno specifico articolo, è citato varie volte da altre fonti, ad esempio negli atti della conferenza Zeugen Jehovas: vergessene Opfer des Nationalismus? (Vienna, 1999) e nel libro Anton Uran: verfolgt - vergessen - hingerichtet (= Anton uran: perseguitato, dimenticato, giustiziato) di Vinzenz Jobst e Reinhard Moos, dell' Institut für die Geschichte der Kärntner Arbeiterbewegung.
[Modificato da EverLastingLife 02/11/2017 09:47]
10/03/2018 17:49
 
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15) Joseph Hisiger (1914 - vivente)


collections.ushmm.org


paese: Francia/Germania

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Torre di Guardia 1/3/2009 pagg. 20-23

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Un altro perseguitato molto longevo, come tanti testimoni di Geova reclusi nei campi di sterminio e sopravvissuti ai medesimi, indizio di una eccezionale tempra fisica e caratteriale come del sostegno divino: nato nel 1914, risulta alla data di stesura della presente scheda (03/2018) ancora in vita a 104 anni. Tedesco d'origine (ma nato nella regione della Moselle, che negli anni sarebbe passata più volte dall'amministrazione della Germania a quella della Francia e viceversa), aveva conosciuto la Verità nel 1937 e aveva aderito in breve tempo alla nuova fede, non sospettando che questa scelta gli sarebbe costata anni di prigionia e di patimenti. Le sue traversie iniziano nel 1939 quando, rifiutatosi di arruolarsi nell'esercito francese mentre prestava servizio alla Betel parigina, viene condannato alla detenzione. L'anno successivo il regime nazista, che nel frattempo aveva occupato la Francia, lo libera, ma la nuova situazione dura poco: la mancata iscrizione al partito ed il rifiuto di omaggiare i führer ne determinano l'arresto. La Gestapo, la terrificante polizia segreta nazista, gli intima inutilmente di rivelare i nomi di altri Testimoni rispondendo al suo silenzio con dei colpi di calcio di pistola in testa tanto forti da provocarne la perdita di coscienza. Nel settembre del 1942 viene condannato a tre anni di reclusione con l'unica accusa di professare le fede dei testimoni di Geova; all'inizio della prigionia è condotta al campo di lavoro di Zweibrücken.

A Zweibrücken, 'nutrito' quotidianamente con 50g di pane e un po' di minestra, lo mettono ai lavori forzati, consistenti nella posa dei binari ferroviari. Ottiene una Bibbia da un compagno di cella in cambio di una razione settimanale del suo scarso rancio: riesce miracolosamente a tenerla nascosta per due anni (ai testimoni di Geova non era permesso leggerla) e diviene sua compagna inseparabile nei momenti più duri, comprese le due settimane nelle quali viene chiuso in isolamento a pane secco e acqua e costretto a dormire su un tavolaccio di legno e senza coperte. Il suo ultimo domicilio forzato, prima della liberazione (aprile 1945), è nella prigione di Siegburg. Era giunto a pesare meno di 45 kg.


La copia della Bibbia gelosamente, e pericolosamente, custodita da Hisiger nel campo di Zweibrücken.


Torre di Guardia 1/3/2009 pag. 22


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Michel Reynaud e Sylvie Graffard riservano a Hisiger un intero capitolo nel libro The Jehovah's Witnesses and the Nazis: Persecution, Deportation, and Murder, 1933-1945 (Cooper Square Press, 2001). E' citato anche da Gerhard Besier e Katarzyna Stokłosa in Jehovah's Witnesses in Europe: Past and Present (Cambridge Scholars Publishing, 2016), a pag. 132.

Intervista filmata a Joseph Hisiger sul sito dell' U.S. Holocaust Memorial Museum:

collections.ushmm.org/search/catalog/irn508786


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L'organizzazione ha dedicato al fratello Hisiger l'articolo biografico della Torre di Guardia del 1/3/2009, pagg. 20-23, che si riporta di seguito (link alla versione web).



Esperienza di Joseph Hisiger (Torre di Guardia del 1/3/2009 pagg. 20-23) - CLICCA PER VISUALIZZARE

[Modificato da EverLastingLife 09/05/2018 14:06]
21/10/2018 17:27
 
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16) Martin Poetzinger (1904 - 1988)


findagrave.com


paese: Germania

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Torre di Guardia w88 15/9/88 pag. 31

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Nato a Monaco in Germania nel 1904, a 24 anni compiuti si battezza come testimone di Geova e dopo due anni diviene un evangelizzatore a tempo pieno. Dopo un periodo iniziale in Baviera, serve come tale in Bulgaria e Ungheria, ma viene esiliato da entrambi i paesi a motivo del suo proselitismo; si trasferisce in Jugoslavia, quindi - dopo una malattia - torna nel suo paese d'origine. Nel 1936 sposa Gertrud Mende, solo per vedersene quasi subito separare dal regime nazionalsocialista, che destina entrambi ai campi di sterminio. Martin viene mandato a Dachau e poi a Mauthausen, mentre Gertrud finisce nel lager femminile di Ravensbruck.

Lungo e sconvolgente è l'elenco delle sofferenze e delle umiliazioni subite da Martin negli anni della detenzione tedesca, specie a Mauthausen. Tenuto con una dieta da fame o totalmente senza cibo, frustato, costretto a rimanere per giorni in piedi in uno spazio angusto, non gli risparmiarono nemmeno la tortura della 'corda', un supplizio comune nei secoli dell'Inquisizione Spagnola consistente nell'appendere ad un palo lo sventurato con i polsi legati dietro la schiena, provocandogli la slogatura delle spalle.


Un gruppo di superstiti del campo di concentramento
di Mauthausen (1945).


annefrankguide.net


Dopo ben 9 anni di separazione forzata, alla caduta del regime e alla fine della II Guerra Mondiale marito e moglie - sopravvissuti in maniera pressoché miracolosa e gravemente provati dalle angherie subite - si riuniscono e rimangono in Germania, dove servono come sorveglianti viaggianti. Nel 1958 frequentano la scuola di Galaad; nel settembre 1977 la più grande soddisfazione: Poetzinger viene invitato a Brooklyn a far parte del Corpo Direttivo dei testimoni di Geova, nel quale presta servizio fino alla morte (1988).


Un'immagine dei coniugi Poetzinger indaffarati
nel ministero pubblico durante gli anni di servizio a Brooklyn.


pinterest.it


Digitalizzazione di un articolo del New York Times del 15 maggio 1985, costituito da una lettera scritta direttamente dal fratello Poetzinger alla redazione del giornale, nella quale descrive brevemente la propria esperienza insieme a quella di altri Testimoni perseguitati (si veda anche qui).


www.nytimes.com/1985/05/14/opinion/l-jehovah-s-witnesses-were-hitler-s-victims-237...

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Il nome di Martin Poetzinger è comunissimo nella letteratura dedicata ai perseguitati dal nazismo ed è citato molte volte (spesso assieme a sua moglie) anche nelle pubblicazioni dell'organizzazione, benché la Watch Tower non gli abbia mai dedicato una lunga e dettagliata biografia. Il seguente articolo è comparso poco dopo la sua morte, nella Torre di Guardia del 15 settembre 1988 a pagina 31 (link diretto).


Esperienza di Martin Poetzinger (Torre di Guardia del 15/9/1988 pag. 31) - CLICCA PER VISUALIZZARE

[Modificato da EverLastingLife 21/10/2018 17:32]
11/02/2019 11:14
 
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17) Max Liebster (1915 - 2008)


alst.org

paese: Germania

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Torre di Guardia 1/4/1979 pag. 20-24

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A Max Liebster si fa spesso riferimento, oltre che come marito di Simone Arnold, forse la più celebre testimone di Geova vessata da regimi dittatoriali (insieme a Leopold Engleitner) e titolare dell'omonima fondazione, per la doppia condizione (comune ad altri cristiani) di perseguitato in quanto ebreo e in quanto testimone di Geova.

Figlio di un modesto ciabattino e devoto ebreo, finite le scuole era stato mandato dalla famiglia a lavorare nel negozio di abbigliamento dei cugini a Viernheim. Subito dopo la notte dei cristalli non era riuscito a seguire i cugini nella loro fuga verso gli Stati Uniti. Arrestato l'11 settembre del 1939, fu recluso in ben cinque diversi campi di sterminio: Sachsenhausen (ove suo padre sarebbe morto nel 1940), Neuengamme, Auschwitz, Buna e infine Buchenwald, dove conobbe la sua ultima prigionia prima della liberazione ad opera degli americani. I suoi compagni di detenzione testimoni di Geova (aveva conosciuto un fratello durante uno dei trasferimenti in treno verso i lager) gli diedero cibo, rifugio, soccorso, e, soprattutto, la speranza che più di ogni altra risorsa gli consentì di sopravvivere alle durissime condizioni di 'vita' a cui fu costretto durante i sei anni del suo calvario, che pure gli procurò danni fisici permanenti.

Questo è uno stralcio del resoconto del giorno della liberazione, estratto dalla Torre di Guardia 1/4/1979 a pag.21. L'articolo, riportato per intero più avanti in questa scheda, narra le disavventure sia di Liebster che della sua futura moglie Simone Arnold.


Il 12 aprile, quando infine Buchenwald fu preso, vi si trovavano solo venti o trentamila prigionieri, mezzo morti di fame. Uno spettacolo raccapricciante anche per dei soldati induriti fu quello che si presentò loro entrando in questo campo: i corpi morti ammucchiati come cataste di legna fuori delle baracche. Dentro c’erano dei ripiani, non dei letti, su cui giacevano le forme emaciate di quelli che riuscivano ancora a respirare. I visi e i corpi erano avvizziti e secchi, e molti erano così deboli che potevano appena girare gli occhi. Avevano subìto alcune delle più brutali torture. Harold Denny, corrispondente del Times di New York, dice che fu ‘informato di punizioni inflitte dalle SS così depravate e oscene che non potrei mai riferirle tranne che all’orecchio di altri uomini’.



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Max Liebster con la moglie Simone, mentre mostra il braccio con il proprio numero di identificazione come internato.


alst.org


Liebster è fra i testimoni di Geova più noti e riferiti a proposito della persecuzione nazista. Sotto si può vedere ad esempio un articolo del Viernheimer Tageblatt del 29 luglio 2008 (l'anno della sua morte), con una sua foto da ragazzo.


alemannia-judaica.de


E' anche fra i fedeli ai quali la Watch Tower ha dedicato maggiore spazio nella propria letteratura: è citato almeno sei volte fra il 1979 ed il 1996. Nel 2003 ha dato alle stampe un libro autobiografico: Crucible of Terror: A Story of Survival Through the Nazi Storm (link).


Pagina sul sito dell'United States Holocaust Memorial Museum:

encyclopedia.ushmm.org/content/en/id-card/max-liebster

Pagina del sito Triangoli Viola:

www.triangoloviola.it/maxstor.html


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Esperienza di Max Liebster (Torre di Guardia dell'1/4/1979 pagg. 20-24) - CLICCA PER VISUALIZZARE

[Modificato da EverLastingLife 11/02/2019 11:17]
21/07/2019 18:46
 
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18) Grace Marsh (1906 - deceduta)


Svegliatevi! 22/4/98 p.20

paese: USA

Riferimento nella letteratura Watch Tower: Svegliatevi! 22/4/98 p.20-23

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I testimoni di Geova sono spesso considerati una religione americana e, se con tale convenzione si intende fare riferimento alla nascita di tale movimento nel XIX secolo, da un punto di vista sociologico questa possiede quanto meno un fondo di verità. Sembrerà allora singolare che gli USA, paese dove sono di gran lunga più presenti e nel quale risiede la loro dirigenza centrale, sono anche uno dei luoghi della terra nei quali essi sono stati maggiormente fatti oggetto di dura opposizione. Ne è un fulgido esempio il caso di Grace Marsh, i cui genitori avevano conosciuto gli Studenti Biblici al principio del 1900.

Dopo essersi allontanata dalla fede, si sposa e torna sui propri passi, divenendo pioniera regolare nel 1937. Siamo ai prodromi del fanatismo e del furore bellico del secondo conflitto mondiale, e le conseguenze non tardano ad arrivare. Il figlio Harold (che da adulto avrebbe abbandonato i testimoni di Geova) viene espulso dalla scuola a Brookhaven, perché si era rifiutato di partecipare al rito del saluto alla bandiera. Una notte la roulotte della sorella Marsh, insieme ad una compagna di servizio e ai rispettivi figli, viene circondata da una folla di facinorosi che decide all'ultimo momento di desistere dal linciaggio.

Nel 1942 subisce un primo imprigionamento, in una cella usata in precedenza come gabinetto e infestata di cimici. In soli dieci giorni si ammala di polmonite, grazie alla quale viene rilasciata. Ripreso il servizio continuo, si sposta a Chickasaw dove viene continuamente imprigionata e rilasciata dietro cauzioni ogni volta maggiori, in celle prive di servizi igienici, almeno fino al 1944, quando ha luogo il processo che la vede condannata (gennaio 1945) per violazione di domicilio. La causa che la riguarda è fra le più importanti della storia del XX secolo in fatto di libertà religiosa negli USA, dato che, grazie alla decisiva difesa di Hayden Covington, testimone di Geova a sua volta e celebre e brillante avvocato, l'anno successivo la Corte Suprema non solo annulla la sentenza ma stabilisce che nessuno può essere perseguito per la mera iniziativa di distribuire letteratura religiosa.

Come si evince dalla sua biografia (si veda di seguito), la vicenda di Grace Marsh è materia del libro Armed With the Constitution di Merlin Newton, già docente universitaria di storia e scienze politiche all'Huntingdon College. E' citata anche in altri testi, come Overruling Democracy: The Supreme Court Versus The American People di Jamin B. Raskin, a pag. 169, e The Right to Privacy di Adam Carlyle Breckenridge, a pag. 63.

Copertina del libro Armed With the Constitution. Jehovah's Witnesses in Alabama and the U.S. Supreme Court, 1939-1946, della prof. Merlin Owen Newton, nella riedizione del 1995.


amazon.co.uk


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Esperienza di Grace Marsh (Svegliatevi! dell'22/4/1998 pagg. 20-23) - CLICCA PER VISUALIZZARE

[Modificato da EverLastingLife 21/07/2019 19:05]
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