Confrontando alcune versioni...
La TNM traduce così il versetto:
"
Riguardo a chiunque trattiene l’amorevole benignità dal suo proprio prossimo, Perfino lascerà anche il timore dell’Onnipotente"
La sua versione inglese 2013 rende similmente il senso, dall'inglese dovrebbe essere così: "
Chi trattiene amore leale dal suo simile,
Abbandonerà il timore dell'Onnipotente"
Un'altra versione, la Sacra Bibbia edizione paoline di Pasquero rende così: "
Rifiutare la pietà al suo prossimo, è rigettare il timore dell'Onnipotente"
- Queste rese mi pare che rendono chiaro il senso "
Se non fai atti di bene, aiutando gli altri, non mostri timore di Dio, o l'abbandoni"
Però il senso cambia leggendo altre versioni;
Nuova Riveduta: "
Pietà deve l'amico a colui che soccombe,
se anche abbandonasse il timor dell'Onnipotente"
Luzzi: "
Pietà deve l'amico a colui che soccombe, quand'anche abbandoni il timor dell'Onnipotente"
Nuova Diodati: "
A colui che è afflitto, l'amico dovrebbe mostrare clemenza, anche se egli dovesse abbandonare il timore dell'Onnipotente"
CEI 2008: "
A chi è sfinito dal dolore è dovuto l'affetto degli amici, anche se ha abbandonato il timore di Dio"
- Queste rese invece lasciano intendere che "
bisogna aiutare i propri amici anche se lasciano il timore di Dio"
Ancora diverso è il senso che dà la versione Parola del Signore : "
L'uomo sfinito ha bisogno di un vero amico
per non dubitare dell'amore dell'Onnipotente"
- Qual è la vostra opinione? Come mai questa diversità di resa?
[Modificato da Theokratik 21/03/2016 22:13]
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