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Esperienza disassociazione di Hall

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2017 18:09
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14/02/2017 23:35
 
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Re:
barnabino, 14/02/2017 23.31:



Anche adesso invece di commentare quello che ha scritto personalmente stai quei a lamentarti che censuriamo... le nostre riviste!

Shalom [SM=g7405]




che sono leggibili a tutti, basta andare nella Biblioteca on line della Watch Tower o nel nostro sito....

Vabbè, dopo questa boutade, me ne vado a nanna...

Commenta il post di Hal e smentiscilo, punto per punto, dai....


Hal.9000, 14/02/2017 22.09:


Ero figlio, maggiorenne, non sposato. Preciso che ero maggiorenne anche al mio battesimo, forse ti interesserà sapere che la mia famiglia era religiosamente divisa. Solo due miei parenti di primo grado oltre a me erano battezzati, dei quali uno era un genitore.
La scelta di battezzarmi è stata completamente mia, sebbene non condivisa dalla parte 'incredula' della famiglia.
Quando dopo circa 3 anni ho affrontato il mio comitato giudiziario l'ho fatto con la piena consapevolezza di quello a cui andavo incontro. All'epoca ero servitore di ministero e pioniere regolare. Quando mi è stato detto che si era deciso per la disassociazione mi era sembrato logico. Non sto dicendo che fosse la cosa più normale di questo mondo...ero turbato e disorientato, in poco tempo avevo gradualmente intrapreso uno stile di vita che mi aveva portato a violare i principi scritturali, la cosa in parte turbava la mia coscienza ma per lo più mi attraeva. Ed ero consapevole di tutto questo.
Smisi di andare alle adunanze di punto in bianco senza dare alcuna spiegazione alla mia famiglia, a nessuno di loro.
La cosa certamente rattristò i miei parenti nella verità, e so che preoccupò un po' tutti loro.
Dopo non molto tempo me ne andai di casa.

Mi chiedi dei rapporti "non spirituali" che ho avuto con la mia famiglia. Mi fa un po' sorridere perchè francamente di "spirituale" in me non c'era poi molto, ero io il primo a non farmi vedere o sentire per lunghi periodi, non mi andava proprio. Ma certo a volte capitava di stare insieme qualche ora, forse qualche sabato pomeriggio...si parlava delle solite cose, la macchina, il lavoro, come stai/state...

Non mi sono mai sentito un "evitato" se è questo che

vuoi sapere
. E in ogni caso in quel periodo non ho mai preteso di intrufolarmi nella vita di che serviva Geova, non faceva per me, non c'entravo nulla con loro.

Secondo me il problema vero sono le aspettative di chi si trova in questa situazione. Se sei una persona responsabile e consapevole delle tue scelte ed azioni non devi star male se altri scelgono di non salutarti, di non parlarti. E' la loro scelta. Tu hai fatto le tue. Vai avanti per la tua strada. Qual è il problema? Io sono andato avanti così per 9 anni, avevo voltato le spalle alla congregazione ed ai fratelli: che senso aveva ora cercare il loro saluto o la loro compagnia? avevo fatto la mia scelta...
A un certo punto ho tirato le mie conclusioni e ho scelto altrettanto consapevolmente di intraprendere un percorso di ritorno. Ma non si può tenere il piede in due scarpe caro 'piccolo' o 'gigi'.

Quelli che si piangono addosso e 'si lamentano della loro sorte nella vita' mi sembrano solo dei bamboccioni viziati che non hanno il coraggio delle loro azioni e non si assumono le proprie responsabilità.








[SM=g27987]
[Modificato da Aquila-58 14/02/2017 23:40]
15/02/2017 06:37
 
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Aggiungo che per un breve periodo successivo alla mia disassociazione (parlo di qualche mese, 3 o 4 al massimo) ho portato a termine degli impegni di tipo professionale presi precedentemente con dei fratelli.

I nostri rapporti erano certamente limitati a quello, ma sono sempre stato trattato con la massima dignità e rispetto, ho un bel ricordo del loro sorriso sincero.
15/02/2017 09:25
 
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Ciao Hal!

In ambito tdG ho sentito spesso parlare della disassociazione come un
Provvedimento divino e benefico
in termini simili anche di questo famigerato "ostracismo" che è sulla bocca di tutti gli apostati e chi li segue ciecamente ripetendo a pappagallo parole che magari non capisce neppure appieno...

Tu cosa ne pensi, cosa ci puoi dire in merito?

[SM=g1871112]

I-gua
15/02/2017 10:50
 
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Re: Re:
TeoTerrone, 14/02/2017 15.50:



Gli inattivi maggiorenni o minorenni non vengono assolutamnete evitati!
Anzi gli inattivi se lo desiderano vengono tranquillamente invitati a mangiare una pizza, etc.



Intervengo giusto per quotare al 100% questo intervento. Non esiste nessuna relazione fra inattività e misure disciplinari, per cui gli inattivi possono essere inclusi senza meno nello svago. Se l'inattivo intraprendesse una condotta ritenuta antiscritturale dai tdG sarebbe prima o poi disassociato (ad es. perché convive senza essere sposato) o segnato (ad es. perché pettegolo inveterato), e in quel caso diventerebbe, sì, una compagnia da evitare; se non vi sono questi presupposti non v'è ragione di escluderlo dal novero delle proprie amicizie. L'unica ragione per cui non è comune che gli inattivi si ritrovino in gruppo con i tdG è, possiamo dire, 'fisiologica'. Chi diventa inattivo di solito smette di seguire le adunanze, e dunque perde visibilità rispetto alla congregazione, preferendo vivere per conto suo e spesso scegliendo nuove amicizie, per cui né l'inattivo, né i tdG, sentono l'esigenza di ritrovarsi insieme nelle occasioni di divertimento.

Dunque l'idea che gli inattivi vengano evitati 'come la peste bubbonica' (come si legge nei forum anonimi) è una 'balla', priva sia del sostegno della letteratura WTS che dell'esperienza diretta.
[Modificato da EverLastingLife 15/02/2017 10:51]
15/02/2017 10:53
 
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curiosità: gli interessati possono essere segnati?

come avviene questo processo?

[SM=g8925]
15/02/2017 10:56
 
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Re:
I-gua, 15/02/2017 10.53:

curiosità: gli interessati possono essere segnati?

come avviene questo processo?

[SM=g8925]




Assolutamente no,

la segnatura viene applicata esclusivamente a cristiani battezzati che intraprendono una condotta qualificata come 'disordinata' dalle Scritture, la quale, pur non essendo di natura giudiziaria, è ritenuta dal corpo degli anziani a rischio di influenzare negativamente gli altri membri della congregazione.
[Modificato da EverLastingLife 15/02/2017 10:57]
15/02/2017 11:43
 
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Re:
barnabino, 14/02/2017 15.43:

Caro Piccolo,


non per dissociati ed inattivi maggiorenni



Precisiamo, gli inattivi maggiorenni sono trattati come fratelli a tutti gli effetti, non stiamo parlando di scomunicati.


Barnabino, non dire inesattezze, conosco inattivi che sono evitati da parenti e amici, quindi..



i quali vengono evitati non salutati



Sono loro a non voler avere più nulla a che fare con noi, spesso parlando male di noi, dunque non vedo perché svagarsi con loro o salutarli, per altro ci sono persone non testimoni di Geova che ti tolgono il saluto per molto meno, dunque francamente non vedo il problema.


Non è vero, perchè un figlio dovrebbe parlar male dei genitori solo per aver lasciato l'organizzazione; nessun figlio anche poco più che maggiorenne , dissociato, vorrebbe lasciare la famiglia proprio non capisco come potete agire in tal senso visto la loro fragilità; ciò è intollerante


Detto questo gli scomunicati non vengono "evitati" come tu dici, nei lor confronti abbiamo tutti gli obblighi del mostrare loro benignità umana, specialmente se sono nostri parenti o compagni di lavoro.


Non corrisponde a verità, sai bene che quelli che dite scomunicati , li evitate tutti come la cancrena, come se fossero falsi bugiardi



alla maggiore età invitati dai genitori tdG, a lasciare la casa " per così dire



Lo sono solo se sono in grado di mantenersi in modo decoroso, come è giusto che sia. In una casa ci sono delle regole, almeno una volta era così, chi vuole viverci deve rispettarle. Detto questo nessuno metterà alla porta un figlio o altro parente stretto disassociato se non ha i mezzi di sostentamento.



Questa è Intolleranza e disumano, perchè metterlo alla porta se è autosufficiente , anche se appena maggiorenne ?.
allora per dimorare in casa ed essere considerato figlio, si deve aderire alla fede dei genitori ?
Che libertà è questa , i genitori dominano sulla vita dei figli ?
Che regola è imporre ad un figlio o genitore di ritornare ad essere tdG se vuole riallacciare i lapporti familiari?
Che regola è non rispondere al telefono ad una madre, figlio/a...che si dissociata da una organizzazione ? Questa è una imposizione .

Quindi i normali rapporti di genitore, figlio sono regolati in base alla aderenza ad una religione ; la vostra in questo caso ?


non essere contaminati, influenzati



Guarda che non sono "sinonimi": non si parla di "contaminazione", un peccatore incallito non è contagioso ma ha certamente una cattiva influenza sugli altri figli, immaginati un fratello maggiore che rubi, faccia uso di stupefacenti, sia immorale o altro. Se ha i mezzi per vivere da solo perché tenerlo in famiglia?


Ma perchè gli inattivi e dissociati solo perchè non frequentano più l'organizzazione sono peccatori incalliti; e secondo quale metro..?
Questo è intollerante



questo è intollerante, disumano



Forse tu non hai neppur idea di cosa sia un trattamento intollerante e disumano, non ci vedo alcuna intolleranza a togliere la mia amicizia ad una persona la cui condotta è a mio parere profondamente negativa. Non ci vedo alcun trattamento "disumano", come detto a me alcuni cattolici hanno tolto il saluto per molto meno, me ne dispiace, ma non penso che siano intolleranti o disumani.


Quale condotta negativa ha questo figlio genitore, solo per non voler essere tdG ?
Che centrano i rapporti di padre, figlio..; perchè li interrompete facendoli cadere spesso in seri malesseri ?
Eì disumano, e intollerante



Chi chiede di lasciare l'organizzazione , lo fa perchè non vuole più seguire le sue direttive, e non perchè non vuole avere a che fare con i propri genitori



Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, ogni azione ha delle conseguenze, non si può pensare di infrangere delle regole e poi non incorrere nella disapprovazione altrui. Ciascuno porti il proprio carico, dice Gesù. Si tratta di diventare adulti veramente: prendersi le proprie responsabilità, belle o brutte che siano.

Shalom


E quali sono le responsabilità ?
Ancora intolleranza.
Ciò equivale a rendere soggiogato una persona; perchè uno deve aderire forzatamente ad una organizzazione ?
Gesù non ha mai obbligato alcuno


Non diciamo assurdità, per cortesia.
Nessun genitore chiede al figlio di lasciare casa perchè non è più un TdG o perchè è disassociato, etc.


Caro teo, barnabino ti sta contraddicendo



alla maggiore età invitati dai genitori tdG, a lasciare la casa " per così dire



Lo sono solo se sono in grado di mantenersi in modo decoroso, come è giusto che sia. In una casa ci sono delle regole, almeno una volta era così, chi vuole viverci deve rispettarle. Detto questo nessuno metterà alla porta un figlio o altro parente stretto disassociato se non ha i mezzi di sostentamento.



Ottimo, meglio calarsi in un caso specifico piuttosto che dibattere con un disco... Piccolo, non per essere scortese, ma continui a dire le stesse cose a cui ti abbiamo risposto in passato. Francamente, per te smettere di svagarsi o togliere il saluto a qualcuno che ti ha fatto del male o l'ha fatto al tuo migliore amico, ti pare che significa essere "disumani"? Mi chiedo se ti rendi conto di quello che dici...

Questa è intolleranza oltre misurà, sono frasi fatte; che male vi ha fatto un figlio che decide di dissociarsi dall'organizzazione ?

Caro Hall
La tua esperienza è soggettiva , e tu hai fatto la scelta di peccare a quanto leggo per aver subito un comitato..., e tu hai lasciato casa, e quando tornavi ti accoglieva in primis il genitore non tdG , quindi già è diversa la questione , ma del resto barnabino ha chiarito il quadro, e le cose stanno così come lui le ha esposte; sostanzialmente
perche i rapporti familiari tra padre, figlio, ..., continuinino, bisogna che ci si allinei in famiglia; ossia , se non ritorni ad essere attivo tdG, nei casi citati sei messo fuori casa e evitato, non saluta, ostracizzato .



Secondo me il problema vero sono le aspettative di chi si trova in questa situazione. Se sei una persona responsabile e consapevole delle tue scelte ed azioni non devi star male se altri scelgono di non salutarti, di non parlarti. E' la loro scelta. Tu hai fatto le tue. avevo voltato le spalle alla congregazione ed ai fratelli: che senso aveva ora cercare il loro saluto o la loro compagnia? avevo fatto la mia scelta...


Ciò che scrivi è inconcepibile,
Niente giustifica tale comportamento, per il solo fatto di non volere essere legato ad una organizzazione; di non volerla più seguire nelle sue direttive proprio perchè spesso altalenanti .


Quelli che si piangono addosso e 'si lamentano della loro sorte nella vita' mi sembrano solo dei bamboccioni viziati che non hanno il coraggio delle loro azioni e non si assumono le proprie responsabilità.


Caro Hall
La vita di ognuno appartiene a se stesso e a Dio AL Quale deve rendere conto; la propria vita non può essere soggetta a condizioni dettate da uomini, che spesso non distinguono la dx dalla sx.
Esempio , i miei figli sono poco più che maggiorenni, sono bravi ragazzi, senza grilli per la testa come si suol dire, non hanno un indirizzo religioso; ma non per questo li metto alla porta se non vogliono seguire strenuamente le indicazioni bibliche che gli ho dato ; solo a Dio hanno da rendere conto come te e me.., perchè li dovrei far cadere in seri malesseri, perchè schiavizzarli ad una organizzazione.
Gesù non ha mai costretto alcuno, perchè dovrebbero farlo gli uomini ?

Ciao



è una frase, quella di Hal, che dovrebbe far riflettere (e parecchio) i nostri detrattori......


Leggi bene ciò che ha scritto ; la sua famiglia non era tutta tdG, e leggi anche quanto scrive barnabino


barnabino, 14/02/2017 22.25:
Caro Piccolo,

Io leggo da un lato le vostre risposte pseudoliberali e dall'altro quello che dicono le vostre riviste che sembrano mettervi in imbarazzo dal momento che fate di tutto per annacquarle


Vuoi ascoltare l'esperienza diretta di Hall e di altri qui dentro o vuoi solo fare polemica? Ti è mai passato per la mente che quello che tu chiami stupidamente "annacquare" in realtà si chiama "usare la propria coscienza"? Tanto è vero che qui nessuno si sente in imbarazzo per quello che dicono le nostre riviste, perché a differenza di chi ha la mente limitata noi facciamo uso delle nostre percezioni per distinguere come comportarsi nelle diverse circostanze, le riviste non stabiliscono regole.

Shalom

Nessuno si sente in imbarazzo ed hai cancellato il post dove c'erano le chiare dichiarazioni delle VOSTRE riviste, avevo ragione che le avreste censurate, questo vale più di mille parole


Sentite, non giochiamo a nascondino, questo delle ore 23,00 non lo scritto io, è un altro anonimo, non perdo tempo a scrivere a quell'ora.
ciao
15/02/2017 14:28
 
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Caro Piccolo,


Barnabino, non dire inesattezze, conosco inattivi che sono evitati da parenti e amici, quindi..



E io conosco testimoni di Geova che sono evitati da parenti cattolici e inattivi amici... che c'entra? Se un biondo è un cialtrone,razzista, truffatore e ogni volta che mi vede mi insulta magari lo evito, non perché sia biondo ma perché oggettivamente non è una persona con cui amo fraternizzare.


Non è vero, perchè un figlio dovrebbe parlar male dei genitori solo per aver lasciato l'organizzazione; nessun figlio anche poco più che maggiorenne , dissociato, vorrebbe lasciare la famiglia proprio non capisco come potete agire in tal senso visto la loro fragilità; ciò è intollerante



Infatti nessuno è obbligato in alcun modo ad uscire di casa solo se è disassociato, un genitore è in grado di valutare le circostanze. Le riviste per esempio incoraggiano i genitori a occuparsi di ragazza madri, evidentemente perché si deve tener conto della fragilità di un individuo. Altra cosa è l'arroganza di chi vorrebbe fare, scusami i termini, i suoi "porci comodi" a spese e con la benedizione della famiglia. Piccolo, ma se non capisci queste semplici cose devo davvero pensare che se non se in malafede allora sei un minus habens...


Non corrisponde a verità, sai bene che quelli che dite scomunicati , li evitate tutti come la cancrena, come se fossero falsi bugiardi



Ma non diciamo stupidaggini, noi non stiamo con gli scomunicati nelle circostanze di svago, ma la benignità umana verso quella persona resta inalterata. Non sono contagiosi, te l'assicuro!


Questa è Intolleranza e disumano, perchè metterlo alla porta se è autosufficiente , anche se appena maggiorenne ?



Se è in grado di mantenersi ed è autosufficiente che faccia la sua vita... siamo arrivati al punto che far rispettare delle regole in famiglia è "intolleranza"? Un maggiorenne è libero di fare quello che vuole, ma come chiunque è anche responsabile delle sue azioni. Non vedo alcuna intolleranza, francamente, ciascuno in casa propria è libero di stabilire le proprie regole.


allora per dimorare in casa ed essere considerato figlio, si deve aderire alla fede dei genitori ?



No di certo, e comunque vivere per conto proprio (desiderio di qualunque giovano normale per altro) non significa "non essere più considerato figlio". Ti rendi conto delle scempiaggini che dici?


Che libertà è questa , i genitori dominano sulla vita dei figli ?



No di certo, forse non hai capito che il figlio è libero di fare quello che vuole e seguire la strada che vuole, scelte di cui però sarà pienamente responsabile, come è giusto che sia nel momento in cui è maggiorenne. I genitori non dominano la vita del figlio, ma non è neppure il contrario, il figlio non può pensare che le sue azioni siano prive di conseguenze... come si suol dire la famiglia non è un albergo.



Che regola è imporre ad un figlio o genitore di ritornare ad essere tdG se vuole riallacciare i lapporti familiari?
Che regola è non rispondere al telefono ad una madre, figlio/a...che si dissociata da una organizzazione ? Questa è una imposizione .



Sei disattento, perché ti abbiamo già detto che non c'è nessuna regola, ogni genitore agirà in base alle singolo circostanze e in base alla propria coscienza. Ripeto, se non sei in malafede sorge il dubbio che tu abbia difficoltà di comprensione.


Quindi i normali rapporti di genitore, figlio sono regolati in base alla aderenza ad una religione ; la vostra in questo caso ?



No, sono regolati dalla nostra coscienza esercitata in base alle circostanze e dai principi biblici. Questo lo riesci a capire?


Ma perchè gli inattivi e dissociati solo perchè non frequentano più l'organizzazione sono peccatori incalliti; e secondo quale metro..? Questo è intollerante



No direi, chi lo ha mai detto? Gli inattivi non sono certo considerati peccatori altrimenti sarebbero stati disassociati... forse ti sfugge qualcosa? [SM=g27987]


Quale condotta negativa ha questo figlio genitore, solo per non voler essere tdG ? Che centrano i rapporti di padre, figlio..; perchè li interrompete facendoli cadere spesso in seri malesseri ?
Eì disumano, e intollerante



Un padre non interrompe di rapporti di padre e figlio, il padre ci sarà sempre per il figlio disassociato. Ma se il figlio rinnega Cristo con la sua condotta immorale mettendo a rischio il resto della famiglia con la sua influenza negativa non resta che limitare i rapporti.

Ne derivano dei "malesseri"? Mi pare ovvio, ma non è colpa del padre, è colpa di chi ha intrapreso una strada negativa fregandosene dei sentimenti del resto della famiglia. Che deve fare un padre secondo te? Incoraggiare una condotta errata e perfino pericolosa per stupido "sentimentalismo"? Ti pare e"disumano" imporre delle regole morali e disciplinare un figlio che sbaglia? Ma stiamo scherzando?


E quali sono le responsabilità ?
Ancora intolleranza.
Ciò equivale a rendere soggiogato una persona; perchè uno deve aderire forzatamente ad una organizzazione ?
Gesù non ha mai obbligato alcuno



Infatti, i genitori non obbligano certo il figlio a lasciare la casa o né a vivere con loro se non vuole seguire certe regole e al tempo stesso neppure il figlio può obbligare il resto della famiglia ad accettare il suo stile di vita o vivere in casa se non è disposto a seguirne le regole. Si chiama reciprocità, alla libertà corrisponde responsabilità, ma la libertà non è a senso unico, anche i genitori hanno la loro libertà, non possono essere obbligati ad accettare o incoraggiare un comportamento riprovevole.

Questo tra gente normale, non so in che paese vivi tu se per te far rispettare delle regole e rendere responsabili i figli delle loro azioni significa "soggiogare una persona"!

Shalom [SM=g27985]
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15/02/2017 14:30
 
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Sentite, non giochiamo a nascondino, questo delle ore 23,00 non lo scritto io, è un altro anonimo, non perdo tempo a scrivere a quell'ora.
ciao



Allora iscriviti, altrimenti li consideriamo tuoi... non costa nulla. Facile lanciare il sasso e nascondere la mano quando non ci si prende le proprie responsabilità.

Shalom
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15/02/2017 15:15
 
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Infatti, i genitori non obbligano certo il figlio a lasciare la casa o né a vivere con loro se non vuole seguire certe regole e al tempo stesso neppure il figlio può obbligare il resto della famiglia ad accettare il suo stile di vita o vivere in casa se non è disposto a seguirne le regole. Si chiama reciprocità, alla libertà corrisponde responsabilità, ma la libertà non è a senso unico, anche i genitori hanno la loro libertà, non possono essere obbligati ad accettare o incoraggiare un comportamento riprovevole.

Questo tra gente normale, non so in che paese vivi tu se per te far rispettare delle regole e rendere responsabili i figli delle loro azioni significa "soggiogare una persona"!

Shalom [SM=g27985]



Quale regole , quale disciplina, quali azioni , quale stile di vita ?
Allora secondo il tuo metro di misura , tutti coloro che non seguono l'organizzazione , vivono una vita riprovevole ?Poichè calza bene il paragone.
Ti sei spiegato molto bene barnabino, e quanto scrivi è stato ben compreso da chi legge.
Quindi tutti coloro che non vogliono diventare tdG in famiglia, o non vogliono restare tdG e che si dissociano, secondo te e la tua organizzazione vivono in modo riprovevole, e sono da allontanare dalla famiglia se sono autosufficiente, e se vogliono riallacciare i rapporti familiari devono ritornare all'organizzazione.
Questo mio caro è un ricatto morale.
Poi non essere incoerente, posta il mio commento, poichè ho risposto anche ad Hall
ciao
15/02/2017 15:48
 
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Caro Piccolo,


Quale regole , quale disciplina, quali azioni , quale stile di vita ?



Vedo che stenti a capire... quelle che ciascun capofamiglia stabilisce, in base alla propria sensibilità e circostanze. Nessuno se non il capofamiglia può dettare delle regole. Una cosa è certa, far rispettare delle regole in una casa non è disumano.


Allora secondo il tuo metro di misura , tutti coloro che non seguono l'organizzazione , vivono una vita riprovevole ?Poichè calza bene il paragone



Non si è disassociati perché non si segue un'organizzazione ma perché si è praticato senza pentirsi delle azioni moralmente riprovevoli, quelle riportate nelle Scritture.


Quindi tutti coloro che non vogliono diventare tdG in famiglia, o non vogliono restare tdG e che si dissociano, secondo te e la tua organizzazione vivono in modo riprovevole, e sono da allontanare dalla famiglia se sono autosufficiente, e se vogliono riallacciare i rapporti familiari devono ritornare all'organizzazione. Questo mio caro è un ricatto morale



Vedo che non capisci: chi non diventa testimone di Geova non è riprovevole, semmai lo diventa nel momento in cui compie azioni riprovevoli. Ma padre non è certo obbligato a mandarlo via di casa, è una scelta personale. Lo capisci questo? PERSONALE.

Per i resto non vedo ricatti morali, potrei rovesciare la frittata dicendo che un figlio che vuole scegliere la propria strada, qualunque essa sia, non può ricattare moralmente i genitori pretendendo di riallacciare rapporti con loro solo alle sue condizioni senza minimamente tener conto della sensibilità altrui: non è anche questo egoismo e ricatto morale?


Poi non essere incoerente, posta il mio commento, poichè ho risposto anche ad Hall



L'ho postato.

Shalom
[Modificato da barnabino 15/02/2017 15:53]
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15/02/2017 15:54
 
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guarda che diventare Testimoni di Geova non è mica come diventare cattolici

si sa bene cosa significa e cosa comporta! ti ripeto che, chi piagnucola sono solo gli apostati, non certo tutti gli altri disassociati che non si lamentano di NULLA. Se fosse disumano come te sostieni, lo sarebbe sempre e per tutti, ma guarda caso sono solo quei 4 gatti apostati a lamentarsi, ma per altri motivi che te a quanto pare non capisci

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
15/02/2017 16:07
 
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Caro Piccolo,
dal livello di pathos che si evince dai tuoi commenti si direbbe che tu sia implicato personalmente in chissà quale situazione. Ti va di parlarcene in modo specifico, come hai chiesto a me di fare? O le tue rimostranze sono generiche, basate sul sentito dire?

15/02/2017 16:13
 
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Per altro mi pare che si confonda la fermezza e la necessità stabilire delle regole in famiglia con, addirittura, la "disumanità". Come se fosse disumano e intollerante stabilire che in una biblioteca si entra solo se si sta in silenzio e non si imbrattano i muri perché si escluderebbero questi soggetti dell'accesso alla cultura... un argomento, come minimo, risibile. Per di più questo sollevare i giovani dalle loro responsabilità e dalle conseguenze delle proprie scelte è veramente negativo dal punto di vista educativo e sociale, si allevano figli dittatori che pensano di avere tutti i diritti e nessun dovere.

Shalom
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15/02/2017 16:16
 
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Hal.9000, 15/02/2017 16.07:

Caro Piccolo,
dal livello di pathos che si evince dai tuoi commenti si direbbe che tu sia implicato personalmente in chissà quale situazione. Ti va di parlarcene in modo specifico, come hai chiesto a me di fare? O le tue rimostranze sono generiche, basate sul sentito dire?



Infatti... un'intelligente riflessione. Da come parli sembra che tu abbia vissuto in prima persona un'esperienza negativa. Se è così forse è meglio entrare nello specifico invece di restare sul generico.

Shalom
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15/02/2017 16:18
 
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Re:
barnabino, 15/02/2017 14.28:

E io conosco testimoni di Geova che sono evitati da parenti cattolici e inattivi amici... che c'entra?


Se è solo per questo posso aggiungere che quotidianamente parlo con persone cattoliche, ortodosse, pentecostali, battiste, che si lamentano dei pessimi rapporti che hanno con vicini, confratelli e parenti per i motivi più disparati: liti a motivo di terreni, confini, case, proprietà di vario genere, soldi, eredità... arrivano autonomamente a togliersi il saluto senza che la cosa turbi minimamente le rispettive comunità religiose; addirittura si trascinano gli uni gli altri nelle aule dei tribunali contravvenendo ai chiari princìpi scritturali esposti nelle lettere paoline, e anche qui le comunità religiose tacciono... [SM=g27987]

[Modificato da Hal.9000 15/02/2017 16:22]
15/02/2017 16:24
 
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liti a motivo di terreni, confini, case, proprietà di vario genere, soldi, eredità... arrivano autonomamente a togliersi il saluto senza che la cosa turbi minimamente le rispettive comunità religiose



Infatti... ma è chiaro che nella scala di valori dei nostri oppositori questo genere di contrasti sono assai più importanti di qualunque motivazione spirituale.

Shalom
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15/02/2017 16:29
 
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Re: Re:
piccolo, 15/02/2017 11.43:


Caro teo, barnabino ti sta contraddicendo



alla maggiore età invitati dai genitori tdG, a lasciare la casa " per così dire



Lo sono solo se sono in grado di mantenersi in modo decoroso, come è giusto che sia. In una casa ci sono delle regole, almeno una volta era così, chi vuole viverci deve rispettarle. Detto questo nessuno metterà alla porta un figlio o altro parente stretto disassociato se non ha i mezzi di sostentamento.






Piccolo, cerco di essere più chiaro.
Se un figlio maggiorenne ed autosufficiente viene disassociato, può tranquillamente stare in famiglia.
I rapporti umani non cambiano senon quelli spirituali: non si prega insieme, non si studia insieme, etc.

Se un figlio maggiorenne ed autosufficiente pretende però di non rispettare le regole familiari, per esempio pretendendo di drogarsi in casa, di portarsi in casa dei genitori ogni sera una ragazza diversa, etc.
Se adottasse cioè un comportamento che mettesse oltretutto in pericolo la morale e spiritualità dei propri fratelli, il genitore ha tutto il diritto e potrebbe, spetta al genitore decidere, se mettere fuori casa il figlio.

Se il figlio è maggiorenne ma non autosufficiente è ovvio che nessun genitore cristiano lo metterebbe fuori casa. Ma è altrettanto ovvio che in casa si dovrebbe comportare in maniera civile ed educata.
Tutto questo non ha nulla a che vedere con la religione.

Conosco genitori atei ed altri cattolici che hanno letteralmente sbattuto fuori casa figli che pretendevano di drogarsi in casa e di portarci merce rubata e fare festini quando i genitori erano al lavoro. Glielo hanno detto una volta, due, tre ma alla fine li hanno sbattuti fuori. E francamente non li biasimo.

Poi se vuoi parlare di un caso specifico sono disponibilissimo a parlarne. Però non diffondiamo informazioni non vere.

Un padre cristiano è disposto a morire per i propri figli, pensa te se cacciano i figli di casa senza motivo o solo perchè non vogliono più essere TdG!




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2 Sam. 22:26-27
Con qualcuno leale agirai con lealtà;
Col potente senza difetto ti comporterai senza difetto; con chi si mantiene puro ti mostrerai puro e con chi è perverso agirai come da sciocco.....
15/02/2017 16:44
 
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Morire...
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Re: Re: Re:
TeoTerrone, 15/02/2017 16.29:




Piccolo, cerco di essere più chiaro.
Se un figlio maggiorenne ed autosufficiente viene disassociato, può tranquillamente stare in famiglia.
I rapporti umani non cambiano senon quelli spirituali: non si prega insieme, non si studia insieme, etc.

Se un figlio maggiorenne ed autosufficiente pretende però di non rispettare le regole familiari, per esempio pretendendo di drogarsi in casa, di portarsi in casa dei genitori ogni sera una ragazza diversa, etc.
Se adottasse cioè un comportamento che mettesse oltretutto in pericolo la morale e spiritualità dei propri fratelli, il genitore ha tutto il diritto e potrebbe, spetta al genitore decidere, se mettere fuori casa il figlio.

Se il figlio è maggiorenne ma non autosufficiente è ovvio che nessun genitore cristiano lo metterebbe fuori casa. Ma è altrettanto ovvio che in casa si dovrebbe comportare in maniera civile ed educata.
Tutto questo non ha nulla a che vedere con la religione.

Conosco genitori atei ed altri cattolici che hanno letteralmente sbattuto fuori casa figli che pretendevano di drogarsi in casa e di portarci merce rubata e fare festini quando i genitori erano al lavoro. Glielo hanno detto una volta, due, tre ma alla fine li hanno sbattuti fuori. E francamente non li biasimo.

Poi se vuoi parlare di un caso specifico sono disponibilissimo a parlarne. Però non diffondiamo informazioni non vere.

Un padre cristiano è disposto a morire per i propri figli, pensa te se cacciano i figli di casa senza motivo o solo perchè non vogliono più essere TdG!



È disposto a morire e poi alle assemblee o nelle torri di guardia ci sono genitori che stanno anni senza vedere i propri figli disassociati che non rispondono al telefono se vedono che sono loro che non mandano email a loro e sono anche portati ad esempio per tutti?
Sii serio e soprattutto sincero teo.
15/02/2017 16:49
 
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Re: Re: Re: Re:
Morire... , 15/02/2017 16.44:



È disposto a morire e poi alle assemblee o nelle torri di guardia ci sono genitori che stanno anni senza vedere i propri figli disassociati che non rispondono al telefono se vedono che sono loro che non mandano email a loro e sono anche portati ad esempio per tutti?
Sii serio e soprattutto sincero teo.




Probabilmente ti stai riferendo ad un caso specifico che, forse, ti riguarda da vicino o personalmente.

Non conosciamo i dettagli e quindi non possiamo esprimerci con cognizione di causa: magari i motivi dei familiari, come ti è stato ampiamente dimostrato, sono più che legittimi e non è affatto sicuro che la religione c'entri.

Fatti un esame accurato e sii tu sincero con te stesso.
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