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Ma quale "ostracismo"?

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2017 11:45
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18/04/2017 12:24
 
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Re: Re:
EverLastingLife, 18/04/2017 09.59:



Peraltro, ove mai fosse necessario precisarlo, il giudizio di "riprovevole" affibbiato al rifiuto della cordialità è del tutto pleonastico e nemmeno dovrebbe trovare posto in una sentenza giudiziaria. I magistrati sono tenuti ad assolvere o condannare in base alla giurisprudenza del momento; per quanto riguarda l'etica, ognuno ha la sua, e cosa pensi a livello personale il giudice X della faccenda Y ci è del tutto indifferente.

Troviamo comunque in quell'inciso sulla presunta riprovevolezza del mancato saluto l'ennesima riprova di quanto l'essere all'interno o all'esterno di un sistema incida profondamente sulla visione delle cose. Ad uno che conosce poco il fenomeno dei fuoriusciti dissidenti, che in questo forum viene sviscerato in tutti i suoi aspetti tecnici e pratici, può parere bizzarro o anche disdicevole sul piano sociale il fatto che un testimone di Geova tolga il saluto ad uno che non lo è più. Noi sappiamo che gli ex-tdG non sono solo individui che 'hanno sbagliato' ma che hanno intrapreso consapevolmente una condotta gravemente errata, alla luce dei principi scritturali così come interpretati e intesi dalla dottrina dei testimoni di Geova, rifiutando categoricamente di ammettere il proprio errore e anzi persistendovi (nel migliore dei casi), o che hanno determinato di dare battaglia ai propri ex-correligionari (nel peggiore). La semplice idea che uno desideri intrattenere rapporti sociali - ove non costretto dalle circostanze - con persone dell'una o dell'altra categoria, in questi termini, risulta ridicola.



Vero, il fatto che in una sentenza sia scritto che un comportamento ancorchè lecito "...è moralmente riprorevole", equivale a minare la libertà personale. Ora, i Magistrati, Poliziotti, Carabinieri, ecc, sanno benissino che NON POSSONO intrattenere legami con persone pregiudicate o dedite ad attività immorali, salvo ovviamente che per esigenze di servizio, e che un loro parente o affine entro il 3° grado che risulta pregiudicato, causa la cosiddetta incompatibilità ambientale, che ha come effetto l'allontanamento del dipendete dalla sede ove il parente pregiudicato risiede. E' ostracismo quello?
E se il figlio del giudice frequentasse dei tossicodipendenti, egli, come padre, ne sarebbe fiero? Come si comporterebbe?

Nella mia congregazione, tanto per dire, una sorella disassociata per adulterio, vive con la madre, pioniera regolare, ogni tanto vengono in sala assieme e vanno via assieme.... e non è certo minorenne, avendo passato i 40... Io non la guardo nemmeno, ma come non guardo nemmeno una adultera/o "del mondo"..
18/04/2017 12:26
 
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L'ottametro giambico:

1) Prendere in esame gli anonimi è perdere tempo: è esattamente quanto affermasi degli ex-tdG dei forum apostati, che sono anonimi nel 95% dei casi. Se l'anonimato di chi scrive rende non certificabile l'assicurazione per cui siano date molte eccezioni alle direttive del CD, parimenti si dice che l'anonimato dei fuoriusciti rende nulla la verosimiglianza delle 'atrocity stories' che vanno narrando e i loro resoconti sull'applicazione dell'ostracismo.

2) L'argomento per cui i tdG non credano alle datazioni convenzionali effettuate con gli elementi radioattivi, e dunque non possano invocare l'accademia in altri contesti, è ovviamente ridicolo. Come si ripete, la mia qualità di testimone di Geova non rende automaticamente vana ogni mia asserzione. Sarei liberissimo di aprire una homepage in cui propagare l'idea che la terra finisca alle colonne d'Ercole, eppure affermare, correttamente, che due e due fanno quattro. A quanto pare, poi, siamo tutti abbastanza bravi nel passatempo di fare la corte agli esperti laddove offrono una sponda ai nostri presupposti, snobbandoli dove ci fa meno comodo. Chi scrive è ovviamente un testimone di Geova, ma anche supponendo per qualche strano motivo che non lo fosse, ciò - in forza del medesimo ragionamento - risulterebbe del tutto ininfluente.

3) Gli ex-membri sono una categoria inaffidabile, ce lo dicono gli esperti. Nessun gruppo, per quanto controverso sia, e nemmeno quindi una 'setta satanica' costituisce di per sé eccezione alla regola che vuole i former members come confidenti impresentabili perché imbestialiti e ipnotizzati dalla propria acredine. Io, testimone di Geova, non potrei ovviamente condividere il sistema di pensiero e le pratiche di un gruppo dedito all'esoterismo, ma ciò non ha nulla da spartire con la questione per cui un ex-satanista sia da prendere a riferimento attendibile, a meno che 1) le sue esternazioni non abbiano rilevanza penale o almeno civile e 2) non siano provate in sede giudiziaria. La lezione è chiara e di validità generale: gli ex-membri sono, parlando in generale, una fonte-spazzatura.

4) le fonti sono concordi nel mettere da parte gli ex-membri nella loro qualità di sorgente d'informazioni fasulla e viziata da forti preconcetti personali. Le più prudenti ci dicono che la letteratura che pretende di ritrarre un gruppo religioso (o di altra natura) imperniando le proprie ricerche sulle rappresaglie dei former members si sottopone ad un rischio incontrollato di produrre dei dossier perfettamente inutili, buoni magari per il giornalismo scandalistico, ma da buttare via in quanto al loro grado di scientificità. Le più drastiche ci dicono che i former non vanno presi in considerazione, punto e basta. Le nuance in questo caso sono ben poche e rischiano di spegnersi come timidissime fiammelle al vento di tempesta contrario, fra fuoriusciti che vanno sempre osservati con il giusto sospetto che agiscano per vendicarsi più che per rendere la verità, che invariabilmente oscurano la verità, e che non possono essere considerati come una sorgente d'informazioni se non con difficoltà e a costo di invalidare studi interi. Non si capisce in che modo qualcuno (che non si sia reso prigioniero di una gabbia mentale) potrebbe trovare tracce di vero possibilismo in dichiarazioni come queste, in un coro assordante di citazioni che risultano sostanzialmente concordi sulla materia del contendere. Naturalmente non essendo la fenomenologia delle scienze sociali una disciplina di derivazione matematica, l'ombra di una qualche precisazione, per quanto debole e quasi impercettibile, è doverosa, come pure è ovvio che si possano dare eccezioni; abbiamo cioè isolati sociologi che tengono gli ex-membri in conto di fonte attendibile, e del resto non è impossibile riscontrare del vero nelle dichiarazioni dei fuoriusciti, anche i più duri, non diversamente dalla teorica possibilità di rinvenire una banconota da 50 nel cassonetto dei rifiuti. Si parla semplicemente di tendenze generali, inequivocabili, ovvero del consensus accademico che inclina paurosamente verso l'assenza di affidabilità degli ex-membri.

5) tutti gli studi sull'argomento che vengono qui citati fanno riferimento esclusivamente agli NMR, non sono cioè applicabili ad esempio agli ex-cattolici o agli ex-protestanti. Indagare le ragioni di questa distinzione è perfettamente inutile, e di certo non tocca a noi. Del resto, sebbene sia vero che i testimoni di Geova parlino qui e là del proprio vissuto di ex-aderenti di religioni maggioritarie come di esperienza negativa, questo vissuto di per sé non è mai all'origine della conversione. Nessuno diventa testimone di Geova in polemica con la CCR, come se si convertisse con la precipua finalità di additare al mondo le malefatte di quest'ultima. I tdG, piuttosto che passare il tempo a piagnucolare di essere stati maltrattati dai preti, preferiscono dedicarsi alla promozione ex-novo di un sistema di pensiero, basato su una escatologia differente, su un approccio allo studio delle scritture che non fa leva, se non in proporzioni trascurabili, su dibattiti e polemiche rispetto alla precedente professione. Anche perché non esiste una sola 'ex-religione': le conversioni avvengono in tutto il mondo e fregano nuovi adepti tanto al cattolicesimo, quanto alle religioni dell'estremo oriente, allo sciamanesimo o alle superstizioni tribali. E quindi mentre gli ex-tdG, per loro natura, mirano ad un unico target reso bersaglio delle proprie denigrazioni, non così si può dire dei testimoni stessi, primo perché non esiste un unico bersaglio, secondo perché non procedono a furia di denigrazioni.

6)-7) Di nessun interesse è stabilire se si sia buoni o cattivi tdG, se il CD abbia torto o meno a sconsigliare l'università, se il tdG che ignora i consigli dello Schiavo ci faccia o meno una bella figura o la faccia fare a quest'ultimo, e via delocalizzando. Si tratta di speculazioni marginali che ignorano la questione di fondo, e cioè: una dirigenza che promana (come è suo diritto) linee guida, ma che poi non sanziona chi agisce di sua sponte contravvenendo alle medesime, si può definire un regime? Se malgrado l'orientamento ufficiale ciascuno agisce in definitiva come meglio crede, abbiamo due possibilità: o il 'regime' è incapace di farsi rispettare ed è dunque un regime che fa ridere i polli, o semplicemente non v'è da parte sua alcuna pretesa che le linee guida risultino in una adesione pedestre e dunque non è un regime. Che poi è l'esatto contrario di quanto si legge nelle comunità virtuali degli ex-tdG dissidenti. Il CD scoraggia l'università per la banale ragione che preferisce vedere i giovani dedicati al proselitismo a tempo pieno, ed è del tutto naturale. Probabilmente è questa presa d'atto che fa andare in bestia i fuoriusciti, ovvero l'esistenza da una parte di linee guida che costoro vorrebbero far passare per regole soffocanti da autocrazia neobizantina, e dall'altra di una miriade di eccezioni che denudano le predette linee guida come semplici consigli cui ciascuno è libero di fare eccezione.

Quanto al modo in cui l' "ostracismo" venga applicato dai singoli individui, che piaccia o no, in larga misura e in una quantità di casi molto dipende dalla sensibilità personale. Spero che nessuno abbia l'ingenuità di credere che, se andassi a fare tutti i pomeriggi l' happy hour con uno che è stato disassociato perché va a donne, mi sia lasciato fare tranquillamente, e soprattutto che sia giusto che mi fosse lasciato fare. Si tratta di un contatto non necessario che sortirebbe quali unici effetto il lasciar pensare all'ex-tdG che la sua condotta non sia grave, e nel mio caso il pericolo di prenderlo a modello di comportamento. Forse è opportuno precisare che né il sottoscritto, né nessun altro tdG degno di questo nome, trova fuori posto la norma scritturale che impone ai cristiani di non frequentare gli ex-cristiani. Ma, torno a ripeterlo, la realtà dei fatti non è una scacchiera bicromatica di sole caselle bianche o nere. Le sfumature sono infinite. Laddove si parla di contatti necessari, ma pure in molti contesti non 'necessari' a rigor di termini, non si va a sindacare nelle decisioni personali dei singoli tdG. E' lecito ad esempio dare un passaggio in auto ad un ex-tdG che si incontra appiedato sotto la pioggia scrosciante? Fare le condoglianze ad un ex-tdG ad un funerale? Fare un prestito ad un ex-tdG in difficoltà? Si tratterebbe senza dubbio di contatti 'non necessari' eppure non riesco a immaginre un solo tdG che non risponderebbe di sì a ciascuna di queste domande. Non illudetevi però, cari lettori, di trovare esperienze di questo tenore nei forum ove ex-tdG 'profondamente inaciditi' e abilmente burattinati dai capi-transfuga si trastullano nelle loro estenuanti palinodie.

8) nessuno può dimostrare che chi definisce i tdG uno 'schifo' produca di queste miserābilia perché tarato all'origine, o, invertendo la causa con l'effetto, come conseguenza delle disciplina ricevuta all'atto dell'espulsione. La prima eventualità è un 'tutto dire', la seconda dimostrerebbe invece proprio quanto i sociologi ci ripetono da decenni, ovvero che gli ex- sono mossi dalla più turpe acredine e non da una onesta intenzione di rendere onore al vero. L'astensione dai rapporti cordiali non è limitata dalle Scritture (e dal buon senso) a chi si lascia andare agli insulti, ma a quanti potrebbero in un modo o nell'altro mandare a ramengo la propria determinazione a tenersi ancorati ai principi cristiani compresi e accettati nel momento della conversione.
[Modificato da EverLastingLife 18/04/2017 12:40]
18/04/2017 14:44
 
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Sempre per i lurkatori:

1) le direttive del CD sugli ex-testimoni di Geova sono effettivamente applicate dai fedeli nel senso di non frequentare i disassociati che per effettiva necessità, ma non esiste una codifica granulare sulla miriade di casi spiccioli nei quali esse trovano pratica applicazione; enunciare qualcosa di diverso significa, semplicemente, ignorare il reale stato di cose e tradisce l'abitudine di abbeverarsi unicamente ai forum di ex; l'unico modo di conoscere suddetto "reale stato di cose" è abbandonare, almeno per qualche tempo, l'ambiente pestilenziale degli ex, conseguirne la disintossicazione, frequentare l'ambiente dei tdG dal di dentro, regolarmente e non una volta ad ogni nuovo Pontefice, e giovarsi finalmente del pregio dell'esperienza diretta; quanto precisato nella letteratura ufficiale viene applicato ovviamente cum grano salis e si riferisce ai contatti non necessari, essenzialmente quelli legati alle occasioni di svago, contrariamente ci si dovrebbe anche astenere dal gettarsi in acqua per salvare un ex-tdG che sta affogando;

2) chi scrive queste righe è un tdG dedicato e con incarichi di responsabilità; anche se non lo fosse, e mi sembra uno scenario da teatro Beckettiano, ciò non cambierebbe nulla sul contenuto di verità delle sue affermazioni;

3) l'accademia, prendendo come si è soliti fare il criterio del consenso a maggioranza (larga), ci dice una cosa sola: gli ex-membri delle religioni non sono una sorgente affidabile di informazioni; può non piacere, ma è così; nessun gruppo sfugge a questa conclusione, nemmeno la setta satanica del famoso esempio; le rappresaglie dell'ex-satanista avrebbero due sole possibilità di sopravvivere alla prova dei fatti: 1) essere confermate dagli ex commilitoni di setta satanica, tuttora adepti della medesima; 2) avere una tale rilevanza, ad esempio in sede giuridica, da essere ratificate e condannate da un ente preposto alle censura, come un tribunale giudiziario; la realtà di fatto, ove mai riguardasse finanche la pratica applicazione delle norme dello statuto, può essere testimoniata efficacemente solo dagli appartenenti al gruppo di partenza; lo statuto della setta può ben dire che ogni venerdì c'è l'orgia, ma gli aderenti dovranno poi confermare che l'orgia ci sia davvero, e dovrà essere dimostrato che la mancata partecipazione all'orgia sia sanzionata da provvedimenti crudeli; in ultimo, occorre capire se l'orgia di per sé sia da dichiarare 'illegale' o almeno 'immorale', in qualche accezione del termine, da rendere l'intero ragionamento non destituito da senso logico;

4) la pericolosità di un ex-tdG che sfida apertamente le norme divine non viene meno se l'ex- è un familiare, anche di primo grado; ergo, non viene meno neppure la necessità di ridurre o troncare una frequentazione giudicata spiritualmente pericolosa alla luce delle Scritture; di nuovo comunque quali contatti siano necessari, quali no, come regolarsi in definitiva nell'infinità di casi che non sono ovviamente codificati in letteratura, rientra nella discrezionalità dei singoli come dimostrato dall'esperienza diretta ed è disgustoso, questi sì, ribaltare l'onesta constatazione del reale affidandosi ai rapporti da filibustieri degli ex-tdG anonimi;

5) non si capisce in base a quale apriorismo l'applicazione della norma scritturale che interdice i rapporti sociali con gli ex- impenitenti qualificherebbe i testimoni di Geova come 'regime'; il provvedimento non è né infamante, né nauseabondo, se non nelle idee preconcette di chi non vive il sistema dal di dentro, e si crede in diritto di esprimerne un giudizio perché solleva femminei gridolini d'esecrazione alla lettura dei resoconti degli ex-tdg, categoria inaffidabile e anonima; in secundis, un regime è caratterizzato non dal suo statuto, ma dalle misure repressive eventualmente messe in atto per obbligare alla sua ottemperanza; l'enigma non risiede nell'efficienza delle presunte spie, ma nella loro esistenza;

6) posso affermare che la terra non precipiti nel vuoto perché si reggerebbe sulle spalle del titano Atlante, e che due più due fanno quattro; come in un OR logico, la falsità di una affermazione non implica quello di tutte le altre; il contenuto di verità di ciascuna asserzione, se slegata logicamente da altre, va considerato in senso atomico e prescindendo dal referente;

7) il codice italiano dirà magari che è illegale girare nudi per strada, ma nessun individuo sano di mente penserebbe che ciò sia da prendere alla lettera e senza l'ammissione di deroghe, a guisa di norma da applicare rigidamente in ogni singolo esemplare del possibile, incluso il caso di uno che fugge nudo di casa perché sorpreso da un incendio, o inseguito da un folle armato di machete;

8) la disassociazione può essere applicata per molti motivi (benché riguardi quasi sempre faccende di sesso), ma tutti questi hanno un fattor comune, ed è l'aver fatto seguito alla condotta ritenuta errata con un atteggiamento impenitente e financo insolente; è il caso di chi non solo frequenta il moroso, che non è certo motivo di espulsione, ma ci va pure a letto alla luce del sole senza mostrare segni di cambiare avviso, o di chi lascia il gruppo (chissà perché) dissociandosi volontariamente e quindi invitando consapevolmente i suoi ex-conservi a desistere dal salutarlo, salvo poi lagnarsi da anonimo per l'applicazione del provvedimento che lui stesso ha di fatto determinato;

9) frequentare l'università non è di per sé positivo né negativo, può essere preferibile ad altre alternative, o vi si possono legittimamente preferire molte alternative, inclusa quella di dedicarsi full-time ad una carriera da evangelizzatore; il CD esprime pubblicamente il suo parere; disattenderlo non equivale a mostrarsi cattivi tdG, né dal punto di vista dell'analisi esterna del fenomeno, né da quello della regolamentazione interna, come dimostrato dal fatto che molti hanno ricevuto incarichi di responsabilità da studenti universitari (è il mio caso); tali incarichi provengono infatti direttamente dalle sedi centrali dei tdG o da rappresentanti sul campo delle medesime.
[Modificato da EverLastingLife 18/04/2017 15:05]
18/04/2017 15:39
 
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L'emblema del 'grado di informazione' che si evince frequentando i forum degli ex:

Domanda:


cosa succede ad un TDG che si sposa con un non TDG?



Risposta:


è molto semplice, viene disassociato.



Scenda l'oblio.
[Modificato da EverLastingLife 18/04/2017 15:39]
19/04/2017 08:44
 
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Re:
EverLastingLife, 18/04/2017 15.39:


L'emblema del 'grado di informazione' che si evince frequentando i forum degli ex:

Domanda:


cosa succede ad un TDG che si sposa con un non TDG?



Risposta:


è molto semplice, viene disassociato.



Scenda l'oblio.

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Però è anche vero che durante il fidanzamento con un non tdG si viene segnati. E' successo nella mia congregazione. Poi col matrimonio la segnatura decade e tutto torna come prima.
19/04/2017 10:13
 
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Re: Re:
StanleyClarke, 19/04/2017 08.44:




Però è anche vero che durante il fidanzamento con un non tdG si viene segnati. E' successo nella mia congregazione. Poi col matrimonio la segnatura decade e tutto torna come prima.



Che però è ben diverso dalla disassociazione, come sai. Inoltre la segnatura, come del resto la disassociazione, non è automatica, neppure nel caso da te evocato (la segnatura viene intrapresa se si ha motivo di ritenere che una condotta erronea influenzerebbe negativamente gli altri).

19/04/2017 11:37
 
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Carrellata quotidiana di precisazioni per i lurkatori che non capiscono 'un tubo' della prassi dei testimoni di Geova:

- temo che qualcuno sia in preda al delirio. Non ho mai affermato che i tdG rifiutino di intrattenere, parlando in generale, rapporti con i disassociati, anzi l’ho ripetuto più volte a beneficio degli internettiani che fanno orecchie da mercante, ma solo che le direttive vengano applicate con criterio e non pedissequamente. Le linee guida sono di ‘non frequentare i disassociati', con due eccezioni. La prima è data dai rapporti necessari (questioni di famiglia, lavoro, salute). La seconda è data dai normali gesti di umanità. Anche su questo il Corpo Direttivo si è espresso, eccone un esempio (grassetto mio):


Torre di Guardia 1/1/82 pag.18

Gesù indico l’ultimo passo da fare nei confronti del peccatore: “Se egli non li ascolta, parla alla congregazione. Se non ascolta neanche la congregazione, ti sia come un uomo delle nazioni e un esattore di tasse” (Matt. 18:17) Sì, come ultimo tentativo di convertire il peccatore dalla sua via, la questione sarebbe stata portata all’attenzione degli anziani spirituali della congregazione. Essi sarebbero stati in grado di riprendere il trasgressore mediante la Parola di Dio. Tuttavia, se egli avesse rifiutato di pentirsi, essi avrebbero agito a nome della congregazione, disciplinandolo, espellendolo, e proteggendo così la congregazione dalla sua pericolosa influenza.

NON DISUMANI

Per poter determinare come comportarsi nei riguardi di una simile persona, dobbiamo capire le parole di Gesù: “Ti sia come un uomo delle nazioni e un esattore di tasse”. In Matteo 18:17, Gesù non poteva voler dire che i suoi discepoli dovessero rifiutarsi di compiere un atto di benignità umana, come in caso di incidente o di disperato bisogno. Gesù mostrò tale benignità ad alcuni gentili, fra cui una donna sirofenicia. Sebbene Gesù, i suoi discepoli e la donna riconoscessero che la situazione di lei era inconsueta poiché era un gentile, mentre Gesù era stato mandato ai giudei, ciò nondimeno Cristo guarì sua figlia. (Matt. 15:21-28; Mar. 7:24-30) Gesù mostrò simile benignità umana quando un ufficiale dell’esercito romano lo implorò di guarire uno schiavo paralizzato e sofferente. L’ufficiale disse che non si aspettava che Gesù, un insegnante giudeo, entrasse in casa sua. Tuttavia “anziani dei Giudei” supplicarono Gesù di mostrare misericordia a quel gentile meritevole, ed egli acconsentì. (Luca 7:1-10; Matt. 8:5-13), Perciò con quello che disse circa il considerare qualcuno “come un uomo delle nazioni e un esattore di tasse”, Gesù non vietò di esprimere misericordiosa benignità.



I testimoni di Geova hanno dunque il dovere di mostrare benignità anche ai disassociati nel bisogno: nero su bianco. Come paradigma di tale insegnamento, si cita il caso di Gesù che operò atti caritatevoli nei riguardi di due persone, come narrato dal vangelo, la cui vicinanza i giudei di norma evitavano. Questa è la direttiva ufficiale, che ogni tdG ovviamente aderisce interpretandola in base alla propria sensibilità, non trattandosi di dettagliata casistica, ma solo appunto di linea guida. Mentre dunque non ci aspettiamo di trovare un ex-testimone di Geova ed un testimone di Geova che giocano insieme a bocce (contatto né necessario, né filantropico), è invece realistico, come ribadisco, che si facciano visite in ospedale, prestiti in denaro, gesti di partecipazione al cordoglio e via dicendo, anche ad ex-testimoni di Geova. Ovviamente, e anche qui mi ripeto, cercare riscontri di questa realtà di fatto nelle discariche elettroniche popolate dai ‘fuoriusciti inaciditi’ (e anonimi) è pia illusione: sussulti di onestà a parte, è chiaro che non ce lo verranno mai a raccontare. Solo l’osservazione diretta può confermare quanto la letteratura ufficiale recita a chiare lettere.

La domanda dunque non è se la setta satanica tenga l'orgia di venerdì, ma in cosa consista esattamente l'orgia, e quindi 'fuor di metafora' non se l' "ostracismo" esista di per sé, ma se si applichi pedestremente o meno, ossia se quanto affermano i fuoriusciti, per i quali verrebbe attuato nel 100% dei casi eccettuati i soli in cui i tdG sarebbero obbligati dalle circostanze a parlare con un disassociato, troverebbe rispondenza nella letteratura (e si è appena visto che non è così) e nel narrato dei tdG. Il 3-0 diventa quindi un 4-0, in quanto, insisto, nessuno dei foristi di tdgonline ha mai negato che l'astensione dai rapporti sociali sia praticata in generale, ma sarebbe meglio dire che non c'è mai stata alcuna partita su questo argomento, e che la partita vera si gioca su un altro campo, ovvero se sia esatto o no affermare che l' "ostracismo" sia attuato senza ragionevoli eccezioni e in modo inumano. Anche qui abbiamo un 3-0, dato che tutti i testimoni di Geova, in chiaro, anonimi o in forma di istruzioni ufficiali messe per iscritto, sostengono all'unisono che è inesatto, il che è invece negato solo dai fuoriusciti internettiani, incapaci di segnare alcun punto, per la loro stessa natura di fuoriusciti affidabili come un macchinista ubriaco, e perché per il 99% anonimi.

- pretendere che i tdG ammettano l'ostracismo è come pretendere che i preti pedofili ammettano gli abusi. In fede mia, mi è raramente capitato di leggere un paragone altrettanto stupido. 1) i tdG ammettono tranquillamente di non intrattenere, di norma, rapporti sociali con i fuoriusciti. Nessuno l'ha mai negato, e dunque l'accusa di negazionismo cade all'istante. 2) gli abusi sessuali sono un crimine, immorale e illegale, giustamente punito dall'autorità. Quello che viene chiamato "ostracismo" non solo non è illegale, ma non è nemmeno immorale. E' una forma di disciplina, una sanzione cui ci si assoggetta automaticamente e consapevolmente, non necessita di essere "difesa", e non è più immorale di quanto lo sia una multa per guida in stato di ebbrezza, o la custodia cautelare di un reo di corruzione.

Di nuovo torniamo dunque al quesito: l'orgia è davvero in sé immorale? o è solo percepita come immorale da chi non ha fatto esperienza diretta della realtà e si accontenta di prendere per buono l'effetto che la parola stessa, unita ad una sua sommaria descrizione, riscuote sulla pubblica opinione? Se qualcuno pensa che la disassociazione e le sue conseguenze siano anti-etiche, forse dovrebbe chiedersi se sia etico concedere il saluto e la cordiale amicizia a uno che è noto per andare a baldracche, col rischio concreto di indurre i coetanei in congregazione ad andare parimenti a baldracche, o tenersi in casa un figlio che fa del suo meglio per indurre i propri fratelli - di nuovo - ad andare a baldracche, o peggio, un pedofilo, uno spacciatore di crack o uno che va a rapinare le vecchiette. Questo potrebbe essere benissimo il caso della cara Sonia, della quale, se non erro, nessuna precisazione viene fatta nel video sulla natura del peccato che originò l'espulsione. Dunque di nuovo: abbiamo sicuramente un ampio ventaglio di casi nel quale non solo la concessione del saluto, ma persino la convivenza familiare siano da scongiurare, e sembra addirittura che in talune evenienze ciò andrebbe fatto da genitori responsabili a prescindere dalla professione di fede. Ed è anche del tutto plausibile postulare che con un parente di questa fatta, fosse anche un figlio, non si avrebbe voglia nemmeno di prendere un tè. E' appena il caso di osservare comunque che se un familiare stretto debba o meno essere allontanato dal tetto paterno è materia di discrezionalità personale e non soggetto a norme precostituite, sebbene come si è visto una situazione grave possa senz'altro renderlo consigliabile; di sicuro non dev'essere casuale che non conosca nessuno, né per esperienza, né per sentito dire, che abbia ritenuto necessario prendere una decisione del genere.

Chi frequenta i siti degli ex- e non è mai stato tdG si crea senza rendersene conto l'immagine preconfezionata del disassociato-tipo come povera vittima designata di un totalitarismo, una figura quasi romantica fra l'eroico affrancatore ed il martire sacrificato all'ideologia di partito, come se le sanzioni disciplinari siano subite in perfetta buona fede, e non la banale conseguenza delle azioni di qualcuno che è, a tutti gli effetti, un trasgressore volontario delle norme riconosciute come vincolanti dai testimoni di Geova e che pure lui ha sottoscritto all'atto del battesimo. Ebbene: nulla più di questo piagnucoloso stereotipo potrebbe essere lontano dalla realtà. Nessuno 'subisce' la disassociazione "in buona fede", è un provvedimento che viene consapevolmente intrapreso dal diretto interessato. E viene intrapreso non per banale trasgressione delle norme, ma per la chiara attitudine a indurre altri (con le parole o con il tacito esempio) a imitare il proprio modello di comportamento. Non v'è dunque nulla di 'disgustoso' nella disassociazione, nessuna "infame crudeltà", disgustoso e infame invece, e profondamente riprovevole, oltre che puerile, assecondare i rigiramenti di frittata dei fuoriusciti dissidenti su questo tema.

- quello di iterare 'N' volte il teorema per cui i tdg non dovrebbero citare i dotti solo quando fa comodo per snobbarli altrove dev'essere un divertissement, perchè se non è per gioco che lo si ripete, me ne sfugge il senso. Sappiamo che la verità di una proposizione non dipende nè da altre proposizioni dalle quali è scorrelata, nè da alcuna caratteristica del proponente, ivi inclusa la sua (eventuale) incoerenza. Ho detto pure che, se di vizio si tratta, ne soffriamo invero un po' tutti, atteso che pure gli ex- farneticano sui loro forum di tecniche di mind control e similari qualificate da tempo dalla scienza come emerite baggianate. Giacchè allora stiamo giocando e siamo in scacco perpetuo, ecco l'ennesima mossa: posso affermare che A) i fuoriusciti sono degni di credito, e al contempo che B) 2+2=4: la falsità di A e la correttezza di B coesistono tranquillamente nel mio discorso. Del resto ricordo che io, anonimo, non sono un tdg ma solo uno che si diverte a fingersi tale, e dunque posso pensare quel che mi pare del carbonio 14.

- per 'regime' si intende in questo dibattito quello che è più comunemente inteso, ovvero non solo una forma di autogoverno organizzato, ma un governo che abbia i connotati di una struttura di potere volta a limitare severamente e in modo ritenuto amorale la libertà dei propri sottoposti. Non capisco che sugo ci sia a cavillare sul significato basilare della parola. Tutto è 'regime' nel senso generale del vocabolo, anche una salumeria, un dopolavoro aziendale, una parrocchia, la Federazione Italiana Caccia e Pesca o una minuscola comunità virtuale di fuoriusciti con regolamento al seguito. E quindi si entra nell'ovvio. Sappiamo bene che le parole sono usate nella loro accezione più nota che spesso, come qui, è anche la più dura e diretta. Venendo dunque al senso più immediato, un 'regime' [autoritario] non è caratterizzato dal suo statuto, e nemmeno dall'efficacia con cui se ne impone l'applicazione, ma dalla reale intenzione di imporla, e dunque, se prendiamo come esempio della sussistenza di un regime la questione universitaria, siamo abbondantemente fuori dal seminato. E, di nuovo, l'unico scopo per cui prendiamo ad esempio l'università è per dimostrare l'opposto di quanto gli ex vanno blaterando, cioè che il CD avrebbe instaurato un regime. Se prendiamo la questione dell' "ostracismo", seppure sia corretto in questo caso affermare che si tratti di una norma morale e non di un consiglio, abbiamo ridotto a stracci sia la pretesa per cui tale provvedimento sia arbitrario e immorale, sia il fatto che venga applicato senza eccezioni che non siano le più banali.

- ripeto, e sottolineo che continuerò a ripeterlo a ciclo continuo: i fuoriusciti dissidenti sono una fonte-spazzatura. Non trovano posto, se non in modo marginale e quasi come nota di colore, nella letteratura seria sull'argomento dei NMR. Gli studiosi di fenomeni sociali sono concordi nell'affermare questa verità di fatto, quasi senza l'ombra di possibilismo e di distinguo che, laddove presenti, appaiono puramente doverosi. Le sorgenti non sono interviste o conversazioni da osteria, ma testi accademici.

L'accademia (al termine di ogni citazione i credits e l'origine del quotato):

“Il membro deluso, e l’apostata, in particolare, sono informatori le cui prove devono essere utilizzate con circospezione. L’apostata ha generalmente bisogno di giustificare se stesso. Cerca di ricostruire il suo passato, di scusare le sue affiliazioni precedenti e di biasimare coloro che erano stati i suoi colleghi più prossimi. Non è dunque raro che impari a fabbricarsi una “storia di atrocità” per spiegare come — attraverso la manipolazione, l’inganno, la coercizione o le frodi — è stato prima condotto ad aderire, quindi gli è stato impedito di abbandonare un’organizzazione che oggi disapprova e condanna. Gli apostati, le cui narrazioni sono sensazionalizzate dalla stampa, cercano talora di trarre profitto dalle loro esperienze vendendo i loro racconti ai giornali o pubblicando libri”. - B.R.Wilson. Bryan Ronald Wilson (1926-2004), sociologo, docente universitario, e presidente della International Society for the Sociology of Religion. The Social Dimensions of Sectarianism, Clarendon Press, Oxford 1990, p. 19

"Spesso ricevono l’auto-giustificazione che stanno cercando da organizzazioni anti-sette o gruppi religiosi fondamentalisti, entrambi i quali forniscono loro spiegazioni sul lavaggio del cervello per razionalizzare la loro improvvisa adesione e l’altrettanto improvviso allontanamento da un nuovo movimento religioso. Le informazioni fornite da tali gruppi sono di solito profondamente negative e altamente di parte nei confronti dell’organizzazione abbandonata. Più precisamente, questi gruppi forniscono loro una lingua franca per raccontare le loro storie di seduzione e liberazione. Numerosi sociologi hanno sottolineato come le biografie di un “sopravvissuto alla setta” siano resoconti profondamente stilizzati che tradiscono l’influenza di scenari presi a prestito di schiavitù e liberazione, una storia sulla quale l’apostata si è ben esercitato, che racconta di isolamento sociale, manipolazione mentale, deprivazione fisica, sfruttamento economico e controllo ipnotico. Questi “racconti di atrocità” servono sia a fornire all’apostata una giustificazione che ad accusare la nuova religione di comportamento immorale e fede irrazionale. Alimentano inoltre e formano la percezione pubblica delle nuove religioni come qualcosa di pericoloso per la libertà di religione e l’ordine pubblico". - L.D.Kliever, filosofo, scrittore, docente universitario, presidente del dipartimento di Studi Religiosi della Southern Methodist University. The reliability of apostate testimony about new religious movements, ed. Freedom Publishing, Dallas (Texas, USA), 1995, pag.7


Le chiacchiere da bar:

[SM=g3330151] [SM=g3330151] [SM=g3330151] [SM=g3330151] [SM=g3330151]



- la disassociazione non viene comminata in automatico né per le scappatelle, né per le relazioni di lunga durata. La presa d'atto dell'errore commesso ed il pentimento costituiscono l'unico discrimine. Al dodicenne che si scopre gay posso solo consigliare di diventare cattolico (grassetto mio):


L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, 238 la Tradizione ha sempre dichiarato che «gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati». 239 Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati. (Catechismo, articolo 2357)

‘Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia. Il matrimonio è santo, mentre le relazioni omosessuali contrastano con la legge morale naturale. Nella Sacra Scrittura le relazioni omosessuali sono condannate come gravi depravazioni (cf. Rm 1, 24-27; 1 Cor 6, 10; 1 Tm 1, 10)’ – Raffaello Martinelli, vescovo di Frascati, membro della Congregazione delle Cause dei Santi.

"Vorrei - ha spiegato - a tale riguardo, limitarmi a leggere quanto dice il catechismo della Chiesa cattolica, il quale, dopo aver rilevato che gli atti di omosessualità sono contrari alla legge naturale, così si esprime: 'un numero non trascurabile di uomini e donne presenta tendenze omosessuali, profondamente radicate. Questa inclinazione oggettivamente disordinata costituisce per la maggior parte di loro, una prova". - Papa Giovanni Paolo II.



[Modificato da EverLastingLife 19/04/2017 14:13]
19/04/2017 12:14
 
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Re: Re: Re:
EverLastingLife, 19/04/2017 10.13:



Che però è ben diverso dalla disassociazione, come sai. Inoltre la segnatura, come del resto la disassociazione, non è automatica, neppure nel caso da te evocato (la segnatura viene intrapresa se si ha motivo di ritenere che una condotta erronea influenzerebbe negativamente gli altri).




D'accordissimo, sono però situazioni che possono generare malessere nelle persone.. Essere segnati perchè ci si innamora non è rinvigorente come una gita in montagna.
Quello che però non viene riportato molto spesso, anzi mai, è il fatto che la disassociazione è un provvedimento estremo, e non è che siano poi così frequenti, le disassociazioni. O no? Statisticamente, per quanto ne so, basta un provvedimento "light" e gli sbagli rientrano nel giro di poco... se si arriva alla disassociazione è perchè si sono commessi peccati gravi e non ci si è poi pentiti.
19/04/2017 13:25
 
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Re: Re: Re: Re:
StanleyClarke, 19/04/2017 12.14:



D'accordissimo, sono però situazioni che possono generare malessere nelle persone.. Essere segnati perchè ci si innamora non è rinvigorente come una gita in montagna.



Veramente non si è segnati perchè "ci si innamora" di una persona ma perchè la si sposa. E sempre che le circostanze lo richiedano.

Non si può invocare l'innamoramento come unico parametro di valutazione sull'opportunità di sposarsi ("va dove ti porta il cuore"). L'amore può impedire di vedere i problemi veri. Se così non fosse, dovremmo ritenere consigliabile anche l'aspirazione a sposarsi con uno che è già sposato, a sposare un femminicida, ecc


Quello che però non viene riportato molto spesso, anzi mai, è il fatto che la disassociazione è un provvedimento estremo, e non è che siano poi così frequenti, le disassociazioni. O no? Statisticamente, per quanto ne so, basta un provvedimento "light" e gli sbagli rientrano nel giro di poco... se si arriva alla disassociazione è perchè si sono commessi peccati gravi e non ci si è poi pentiti.



Tutto giusto.


[Modificato da EverLastingLife 19/04/2017 15:10]
19/04/2017 14:41
 
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Re:

Anche se non ho molto tempo da perdere con questo perdigiorno internettiano, sottolineo che mente spudoratamente il sedicente accademico (anonimo) internettiano quando dice che


Ho già detto che esiste una punizione per chi non rispetta l’ostracismo verso i parenti. Quindi non solo abbiamo delle linee guida della WTS ma una punizione per chi non le rispetta, punizione che ha conseguenze tragiche, ossia subire a propria volta l’ostracismo
Non è giunta alcuna smentita proveniente da documenti ufficiali di questa regola.



Secondo l'anonimo internettiano, un genitore che frequenta un figlio disassociato, verrebbe a sua volta disassociato: questa è una vera menzogna, l'ennesima di questo anonimo internettiano.

E giacché la invoca, ecco "la smentita proveniente da documenti ufficiali":

[IMG]http://i65.tinypic.com/zxl7ww.png[/IMG]

KS 2010, pag. 116


Ricapitolando, il detrattore



Ho già detto che esiste una punizione per chi non rispetta l’ostracismo verso i parenti.ossia subire a propria volta l’ostracismo



FALSO

La verità (documentata) delle direttive

[IMG]http://i65.tinypic.com/zxl7ww.png[/IMG]

Chi sarebbe il bugiardo? I tdG internettiani o il detrattore anonimo che fa copy&paste ad effetto di filmati e frasette raccolte anche da pubblicazioni del 1909 - spacciandole per recenti - senza mai esaminare le direttive ufficiali verso i parenti che frequentano disassociati?



[Modificato da admintdg3 19/04/2017 14:45]



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1) Leggete attentamente il Regolamento e attenetevi alle varie regole.
2) Usate il tasto Cerca prima di postare, onde evitare di scrivere cose che sono già state scritte in passato.
19/04/2017 14:46
 
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Stanley, non andiamo off topic: apri un thread a parte o sarò costretto a cancellare gli interventi [SM=g28002]



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19/04/2017 16:47
 
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Re: Re:
admintdg3, 19/04/2017 14.41:



La verità (documentata) delle direttive

[IMG]http://i65.tinypic.com/zxl7ww.png[/IMG]





Sai? Io ho addirittura l'impressione che costoro non sappiano neppure leggere. Praticamente l'AFA (Anonima Fuoriusciti Associati) ha fatto il copia e incolla della tua citazione, ove si legge a chiare lettere che non si intraprendono iniziative giudiziarie tranne nell'unico caso di associazione spirituale (in corsivo nell'originale; associazione spirituale = pregare Geova insieme, studiare la Torre di Guardia insieme ecc.) col familiare disassociato, e che ne viene fuori?

Se frequento il parente disassociato vengo disassociato pure io (sempre e comunque): praticamente il duale di quanto sopra, lo stesso che prendere il nero per bianco.

Mi sa che costoro leggono le frasi delle pubblicazioni WTS come mere sequenze di lettere, senza semantica, come Petrushka, personaggio delle Anime morte di Gogol, un umile cameriere che leggeva trattati interi di filosofia, fisica e giurisprudenza senza capire una mazza e anzi senza neppure provare a capire, per il semplice gusto di vedersi scorrere le parole sotto gli occhi.

Dio mio, i fuoriusciti dissidenti.... che meravigliosa affidabilità...




[Modificato da EverLastingLife 19/04/2017 16:48]
19/04/2017 17:11
 
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E vai di esperienze anonime, a sostenere il "nulla" su un piedistallo fatto di "nulla".

A proposito, volevo dare il mio contributo. Sono anonimo ma spero che mi crederete sulla parola. Praticamente mio cugggino che era sorvegliante, l'anno scorso è scappato con la moglie del segretario, ma dato che la moglie del viaggiante era una cozza, mentre l'altra era un gran pezzo di Ubalda, invece del comitato giudiziario ha avuto a furor di popolo una promozione a membro del reparto servizio della Betel. Ora i due fuggitivi hanno regolare associazione in una camera da letto in quel di via della Bufalotta, ma dubito che sia solo associazione spirituale.
[Modificato da EverLastingLife 19/04/2017 17:14]
19/04/2017 17:44
 
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Sostanzialmente si smentiscono da soli.
Prima era "carta canta": ora che la vera "carta che canta" (l'unica che conti, in quanto contiene le norme disciplinari) va contro le loro menzogne, ammettono che le direttive ufficiali non sarebbero poi così vincolanti e neanche chiare, e alla fin fine - secondo i detrattori - ogni corpo di anziani decide per conto suo, in particolare le "norme padane" sarebbero più "ostracismo-friendly" mentre i tdG terroni vivrebbero nell'eldorado [SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405]

[Modificato da admintdg3 19/04/2017 17:45]



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19/04/2017 18:13
 
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Dissonanza cognitiva...

Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
19/04/2017 18:44
 
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Re:
admintdg3, 19/04/2017 17.44:

Sostanzialmente si smentiscono da soli.
Prima era "carta canta": ora che la vera "carta che canta" (l'unica che conti, in quanto contiene le norme disciplinari) va contro le loro menzogne, ammettono che le direttive ufficiali non sarebbero poi così vincolanti e neanche chiare, e alla fin fine - secondo i detrattori - ogni corpo di anziani decide per conto suo, in particolare le "norme padane" sarebbero più "ostracismo-friendly" mentre i tdG terroni vivrebbero nell'eldorado [SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405]





Provo, in un sussulto di bontà, ad evitare le solite brutte figure ai lurkatori dei siti 'informativi' e 'affidabili'. L'associazione spirituale, come ribadisco, è solo ed esclusivamente quella relativa alle attività legate all'adorazione dei testimoni di Geova e quindi in definitiva:

- preghiera;
- studio della Bibbia o delle pubblicazioni teocratiche;
- servizio di campo.

Queste, ed esclusivamente queste, costituiscono 'associazione spirituale': nient'altro. Sono le uniche attività 'interdette' ai familiari (che vivono sotto lo stesso tetto o meno) ex-tdG e aggiungo che i fuoriusciti, che vedono i testimoni di Geova e tutto ciò che li riguarda come il fumo negli occhi, tutto dovrebbero desiderare, fuorché la dedizione a tali cose. Il verbo 'continuare ad avere associazione spirituale' significa dunque, molto semplicemente, che se si persiste (ad esempio) a studiare insieme la Torre di Guardia con un familiare disassociato dopo la disassociazione, come si faceva prima della medesima, ovvero senza soluzione di continuità, ciò può servire come base per un comitato giudiziario.

Quanto al resto, viene fatta, com'è noto, una distinzione fra parenti disassociati che vivono in casa propria oppure no. Nel primo caso non cambia nulla in quanto ai rapporti sociali, nel secondo le disposizioni sono che non vi sia una differenza, in linea di principio, fra disassociato 'parente' e 'non parente'. E quindi frequentare senza necessità, o senza coprire un bisogno umano, familiari disassociati, non è diverso dal frequentare disassociati qualunque. Tuttavia il ks ci informa della 'massima sanzione' (se così si può definire) prevista in questo caso: la non idoneità per i privilegi di congregazione (es. l'essere anziano di congregazione), tra l'altro evocata come eventualità ('può darsi che non sia idoneo...') e non come automatismo.


Se è chiaro che un cristiano sta violando sotto questo aspetto lo spirito del provvedimento della disassociazione e non reagisce positivamente ai consigli, può darsi che egli non sia idoneo per ricevere privilegi nella congregazione, dal momento che questi richiedono l’esemplarità (KS 10:6)

.

In conclusione, non si è mai disassociati per il semplice fatto di frequentare familiari che sono ex-testimoni di Geova.

L'associazione con ex-testimoni di Geova che non sono familiari viceversa, può portare alla formazione di un comitato. Parliamo di persone che: 1) persistono a frequentare disassociati per motivazioni non necessarie o non riconducibili ad atti di 'benignità umana'; 2) ammoniti dagli anziani rispetto al precedente punto 1), mostrano di fregarsene.

E vorrei pure vedere.

[Modificato da EverLastingLife 19/04/2017 18:57]
19/04/2017 19:11
 
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Re:
barnabino, 19/04/2017 18.13:

Dissonanza cognitiva...

Shalom



Come quella che lascerebbe credere, a forza dei soliti gridolini efebici di abominio, che il fatto di non invitare ad un matrimonio un disassociato sarebbe scandaloso.

Provo a considerare la faccenda da tutte le prospettive, compresa quella distorta dei fuorusciti & relativi lacchè, ma gira e rigira sopravvive nella mia mente un unico dilemma: scherzano o fanno sul serio?

Una festa nuziale è o non è una occasione ricreativa? E' divertimento? Qualcuno, ovviamente parlo di individui normali e non di chi ha concesso ai fuoriusciti dissidenti l'usucapione dei propri neuroni, potrebbe pensare che un testimone di Geova devoto troverebbe piacevole associarsi a scopo di svago con uno che si è messo sotto i piedi i principi cristiani, ad esempio con uno che va a baldracche?

Questi discorsi mi fanno veramente schifo, ma dimostrano anche quanto chi li produce, inebetito dalla frequentazione degli ex-tdg dissidenti e ormai incapace di ragionare con rigore e logica, si affida all'esecrazione più scontata, si vende al sensazionalismo più triste e becero, quello che fa appello ad emozioni epidermiche e puerili, e che notoriamente fa la fortuna dei rotocalchi e del giornalismo trash.

Se dovessi esprimere in poche parole l'effetto che questo contegno mi fa, direi che si situa a metà strada fra il vomito e la commiserazione.


[Modificato da EverLastingLife 19/04/2017 19:28]
19/04/2017 19:43
 
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Come quella che lascerebbe credere, a forza dei soliti gridolini efebici di abominio, che il fatto di non invitare ad un matrimonio un disassociato sarebbe scandaloso



Non vedo perché, io al mio matrimonio invito chi mi pare e piace, non trovo alcun scandalo nel non invitare chi non mi piace o chi ha idee o una condotta che non condivido. Dove sarebbe lo scandalo? Trovo difficile comprenderlo... come non trovo strano che qualcuno non mi inviti al suo matrimonio per la mia scarsa simpatia.

Shalom [SM=g2037509]
[Modificato da barnabino 19/04/2017 19:45]
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
19/04/2017 20:46
 
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Re:
barnabino, 19/04/2017 19.43:

non trovo alcun scandalo nel non invitare chi non mi piace o chi ha idee o una condotta che non condivido.




Che poi è quello che dice San Paolo:

1 Corinti 5:11: Vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo.

E invece no, caro Barna: devi fare baldoria coi pu***nieri. Così avrai snobbato l'anatema paolino, ma eviterai l' "infamia" degli internettiani. Vuoi mettere.

Ti ci vedo proprio... [SM=g8878]

[Modificato da EverLastingLife 19/04/2017 20:55]
19/04/2017 22:21
 
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Re: Re:
EverLastingLife, 19/04/2017 20.46:



Che poi è quello che dice San Paolo:

1 Corinti 5:11: Vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo.





forse ci vuole anche la traduzione della CEI, giusto per ribadire il concetto:

11 Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello ed è immorale o avaro o idolatra o maldicente o ubriacone o ladro: con questi tali non dovete neanche mangiare insieme. (1 Corinti 5:11 CEI)



Che cattivone questo Paolo, pensa come lo avrebbero impallinato i dilettanti internettiani di cui alla tua firma e relativa claque...

[Modificato da Aquila-58 19/04/2017 22:22]
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