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Imponete la Religione ai vostri figli?

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2017 02:05
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27/04/2017 16:24
 
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Se uno dei vostri figli decidesse di fare la prima comunione, come tutti i suoi compagni di classe, come vi comportereste?

P.S. Non è una domanda provocatoria, non cominciate ad attaccarmi.
27/04/2017 16:32
 
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27/04/2017 16:33
 
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Ma quanto ti diverti a fare domande assurde ?
Sei qui per creare confusione ?
Quanti anni hai 14 ?
Hai stufatooooooo ! [SM=x1408447]
27/04/2017 16:34
 
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Re:
Giandujotta.50, 27/04/2017 16.32:


la prima comunione o la cresima?



Suppongo che questa sia una risposta ironica...


27/04/2017 16:35
 
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Re:
Gioconda smail, 27/04/2017 16.33:




Ma quanto ti diverti a fare domande assurde ?
Sei qui per creare confusione ?
Quanti anni hai 14 ?
Hai stufatooooooo ! [SM=x1408447]



Non ci trovo niente di assurdo, mi pare una domanda legittima, a cui si può rispondere proficuamente.


27/04/2017 16:37
 
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Ma no, Gioconda lascialo parlare...
forse la risposta non tocca lui...ma può servire per altri...
[SM=g27985]
27/04/2017 16:39
 
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Dovrebbe prima battezzarsi come cattolico, non può fare la prima comunione senza battezzarsi.

Quindi la vera domanda è:

"Se uno dei vostri figli decidesse di battezzarsi come cattolico, come vi comportereste?"
[Modificato da admintdg3 27/04/2017 16:39]



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27/04/2017 16:41
 
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La risposta la puoi leggere in questo interessante articolo! [SM=g27988]

I figli dovrebbero scegliere da sé la propria religione?

DAL momento in cui un figlio nasce fino a quando non ha superato l’adolescenza, i genitori fanno delle scelte per lui. Nello stesso tempo, il genitore saggio sa quando essere flessibile, e ogni volta che è possibile tiene conto delle preferenze del figlio.

Tuttavia, decidere quanta libertà di scelta concedere a un figlio può essere difficile. È vero che i figli possono fare delle scelte giuste e che un certo grado di indipendenza può giovare loro, ma è anche vero che possono fare scelte sbagliate con conseguenze disastrose. — 2 Re 2:23-25; Efesini 6:1-3.

Ad esempio, spesso i figli preferirebbero mangiare cibi stuzzicanti ma di scarso valore nutritivo piuttosto che cibi nutrienti. Perché? Perché in tenera età non sanno prendere da sé decisioni sagge. Sarebbe saggio che i genitori lasciassero ai figli assoluta libertà in questo campo, sperando che alla fine scelgano cibi nutrienti? No. Al contrario, i genitori devono fare delle scelte per i figli per il bene futuro di questi ultimi.

Pertanto, è giusto che i genitori facciano delle scelte per i figli in quanto a cibo, abbigliamento, acconciatura e princìpi morali. Ma che dire della religione? I genitori dovrebbero scegliere anche quella?

La scelta

Qualcuno dirà che i genitori non dovrebbero imporre ai figli le proprie convinzioni religiose. In effetti, oltre 160 anni fa alcuni che si professavano cristiani avanzarono l’idea che “ai figli non si dovrebbe insegnare la religione per timore che la loro mente venga influenzata da qualche particolare credo, ma si dovrebbe lasciarli stare fino a che non siano in grado di fare una scelta, e non decidano di farla”.

Quest’idea, però, non è in armonia con il punto di vista biblico. La Bibbia sottolinea l’importanza di instillare le credenze religiose nei figli sin dalla nascita. Proverbi 22:6 dice: “Addestra il ragazzo secondo la via per lui; anche quando sarà invecchiato non se ne allontanerà”.

La parola ebraica qui tradotta “ragazzo” indica l’età che va dall’infanzia all’adolescenza. A proposito dell’importanza di imparare in tenera età il dott. Joseph M. Hunt, dell’Università dell’Illinois (USA), ha detto: “È nei primi quattro o cinque anni di vita che lo sviluppo del bambino è più rapido e più influenzabile. . . . Qualcosa come il 20 per cento [delle sue] capacità fondamentali sono già sviluppate prima del suo primo compleanno, e metà d’esse prima che compia i quattro anni”. Questo non fa che avvalorare l’ispirato consiglio biblico secondo cui è essenziale che i genitori istruiscano saggiamente i figli quando sono ancora piccoli, allevandoli nelle vie di Dio. — Deuteronomio 11:18-21.

Le Scritture indicano chiaramente ai genitori timorati di Dio di instillare nei figli l’amore per Geova. Deuteronomio 6:5-7 dice: “Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua forza vitale. E queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore; e le devi inculcare a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi”. Il verbo ebraico tradotto “inculcare” trasmette l’idea di affilare un attrezzo, ad esempio sfregandone la lama su una pietra dura. Per far questo non bastano pochi colpi: la lama va sfregata con diligenza, ripetutamente. La versione della CEI traduce questo verbo ebraico “ripetere”. Chiaramente, “inculcare” implica lasciare una traccia durevole. — Confronta Proverbi 27:17.

Pertanto, i genitori che sono veri cristiani dovrebbero prendere sul serio l’obbligo di trasmettere le proprie convinzioni religiose ai figli. Non è giusto sottrarsi a questa responsabilità permettendo ai figli di scegliere da sé. Questo include il portare i “piccoli” alle adunanze. Lì i genitori possono sedere accanto a loro e aiutarli ad apprezzare i benefìci spirituali che una famiglia unita può avere prestando attenzione e partecipando alle trattazioni scritturali. — Deuteronomio 31:12, 13; Isaia 48:17-19; 2 Timoteo 1:5; 3:15.

La responsabilità dei genitori

Il semplice fatto che a un bambino venga detto di mangiare una cosa perché è nutriente non significa che quella cosa gli piacerà. Pertanto, la madre saggia sa come rendere questi cibi essenziali il più appetitosi possibile perché piacciano al bambino. E, naturalmente, prepara il cibo in modo che il bambino riesca a digerirlo.

Analogamente, può darsi che all’inizio il bambino rifiuti l’istruzione religiosa e il genitore riscontri che non serve a nulla ragionare sull’argomento. Nondimeno, le istruzioni della Bibbia sono chiare: i genitori devono fare del loro meglio per addestrare i figli dall’infanzia. Pertanto, i genitori saggi rendono piacevole l’istruzione religiosa presentandola in un modo che attiri il bambino, tenendo conto della sua capacità di recepirla.

I genitori amorevoli si sentono in obbligo di provvedere alle necessità dei figli, e in genere nessuno conosce i bisogni dei figli meglio dei genitori. In armonia con ciò, la Bibbia stabilisce che l’obbligo di provvedere fisicamente come pure spiritualmente ai figli ricade principalmente sui genitori, in particolare sul padre. (Efesini 6:4) Pertanto, i genitori non devono sottrarsi a questa responsabilità cercando di scaricarla su qualcun altro. Anche se possono valersi dell’aiuto offerto da altri, questo andrà ad integrare, e non a sostituire, l’istruzione religiosa che essi stessi impartiscono. — 1 Timoteo 5:8.

Nella vita di ogni individuo arriva il momento di decidere se osservare certe credenze religiose e quali. Se i genitori cristiani si assumono personalmente la responsabilità di impartire istruzione religiosa ai figli sin dalla tenera età e se usano questo tempo per insegnare loro a ragionare in base a sani princìpi, molto probabilmente la scelta che i figli faranno in seguito sarà quella giusta. — 2 Cronache 34:1, 2; Proverbi 2:1-9.

g 8/3(97




27/04/2017 16:44
 
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Re:
admintdg3, 27/04/2017 16.39:



Dovrebbe prima battezzarsi come cattolico, non può fare la prima comunione senza battezzarsi.

Quindi la vera domanda è:

"Se uno dei vostri figli decidesse di battezzarsi come cattolico, come vi comportereste?"


Bravo, ho aperto questo Thread, non per provocare, ma per esperienza personale.
I miei genitori non sono cattolici, quando facevo la terza elementare, tutti facevano la prima comunione, ovviamente anche io volevo farla, ma ho scoperto di non essere battezzato, quindi ho dovuto battezzarmi in fretta e furia.
Oggi potrei anche comprendere i miei genitori (Che pensavano dovessi scegliere da solo da grande) ma allora mi sono sentito discriminato, e ne ho fatto una colpa a loro.

27/04/2017 16:48
 
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Re: Re:
Donnie Darko.74, 27/04/2017 16.44:


Bravo, ho aperto questo Thread, non per provocare, ma per esperienza personale.
I miei genitori non sono cattolici, quando facevo la terza elementare, tutti facevano la prima comunione, ovviamente anche io volevo farla, ma ho scoperto di non essere battezzato, quindi ho dovuto battezzarmi in fretta e furia.
Oggi potrei anche comprendere i miei genitori (Che pensavano dovessi scegliere da solo da grande) ma allora mi sono sentito discriminato, e ne ho fatto una colpa a loro.





Mah...vedi...la religione è una scelta così intima e coinvolgente che deve essere fatta in maniera consapevole e del tutto volontaria.

Ed è per questa ragione che ci si battezza in età abbastanza adulta da essere consapevole del passo..




**************************************************
2 Sam. 22:26-27
Con qualcuno leale agirai con lealtà;
Col potente senza difetto ti comporterai senza difetto; con chi si mantiene puro ti mostrerai puro e con chi è perverso agirai come da sciocco.....
27/04/2017 16:56
 
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Re: Re:
Donnie Darko.74, 27/04/2017 16.34:



Suppongo che questa sia una risposta ironica...






no, era per capire a cosa ti riferivi...perchè oggi comunione e cresima si fa in tempi diversi... e tra l'altro con la cresima, se non ricordo male si diventa testimoni di Gesù...
e cmq se non eri battezzato mi domando che tipo di periodo di catecumenato hai fatto...se hai saltato quello post battesimo e hai subito effettuato quello relativo alla comunione...

sono curiosa della procedura che hai seguito
27/04/2017 17:02
 
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Re: Re: Re:
Giandujotta.50, 27/04/2017 16.56:




no, era per capire a cosa ti riferivi...perchè oggi comunione e cresima si fa in tempi diversi... e tra l'altro con la cresima, se non ricordo male si diventa testimoni di Gesù...
e cmq se non eri battezzato mi domando che tipo di periodo di catecumenato hai fatto...se hai saltato quello post battesimo e hai subito effettuato quello relativo alla comunione...

sono curiosa della procedura che hai seguito


Ai miei tempi (Io ho 43 anni) il catechismo era prassi, si faceva 2 pomeriggi a settimana, oltre l'ora di religione a scuola, che da noi in realtà erano più ore, perchè veniva direttamente il prete
(Sono cresciuto in un paesino di collina in Piemonte) quindi quando era ora della comunione io facevo catechismo già da 3 anni.


27/04/2017 17:11
 
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e il battesimo? non hai detto che hanno dovuto battezzarti in fretta?
perchè se non neonati c'è una prassi anche per quello se non sbaglio..
praticamente il periodo di catechesi è prima anzichè dopo..

27/04/2017 17:15
 
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Abbiamo organizzato tutto
E mi sono battezzato, dopo 2 settimane ho fatto la comunione, ed a 9 anni mi sono cresimato.
27/04/2017 17:17
 
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Re: Re: Re: Re:
Donnie Darko.74, 27/04/2017 17.02:


Ai miei tempi (Io ho 43 anni) il catechismo era prassi, si faceva 2 pomeriggi a settimana, oltre l'ora di religione a scuola, che da noi in realtà erano più ore, perchè veniva direttamente il prete
(Sono cresciuto in un paesino di collina in Piemonte) quindi quando era ora della comunione io facevo catechismo già da 3 anni.




Quindi ti è chiaro che, battesimo 'imposto' alla nascita, comunione determinata dall'ambiente e per non sentirsi discriminati, cresima ad una comunque giovane età, il che fa supporre che di vera 'decisione 'personali' non si sia mai trattato.

Ancor peggio suona il il battesimo obbligato per poter beneficiare di altre cerimonie formali, inibitegli in assenza di tale programmato percorso.

27/04/2017 17:20
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
'Andros', 27/04/2017 17.17:


Quindi ti è chiaro che, battesimo 'imposto' alla nascita, comunione determinata dall'ambiente e per non sentirsi discriminati, cresima ad una comunque giovane età, il che fa supporre che di vera 'decisione 'personali' non si sia mai trattato.

Ancor peggio suona il il battesimo obbligato per poter beneficiare di altre cerimonie formali, inibitegli in assenza di tale programmato percorso.




Oggi mi è chiaro, ma allora io mi sono sentito umiliato, perchè non ero battezzato.

Comunque nessuno ha ancora risposto alla domanda, a parte Amalia che ha postato un articolo del tutto condivisibile.
27/04/2017 17:24
 
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Re: Abbiamo organizzato tutto
Donnie Darko.74, 27.04.2017 17:15:

E mi sono battezzato, dopo 2 settimane ho fatto la comunione, ed a 9 anni mi sono cresimato.




E hai fatto tutto questo...perchè lo facevano tutti i tuoi amici e ti sentivi in imbarazzo

Direi che le motivazioni che hai dato sono già sufficienti per capire che hai fatto una scelta spinta da motivazioni sbagliate

Un figlio minorenne cresciuto in una famiglia con entrambi i genitori TdG, non arriverebbe mai a pensare di voler diventare cattolico solo perche lo sono tutti i suoi amici di classe


C'è pero da sottolineare che i nostri figli hanno una marcia in più su quanto concerne l'argomento religioso [SM=g27988]

[Modificato da Seabiscuit 27/04/2017 17:25]

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
27/04/2017 17:25
 
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Re:
Donnie Darko.74, 27/04/2017 16.24:

Se uno dei vostri figli decidesse di fare la prima comunione, come tutti i suoi compagni di classe, come vi comportereste?

P.S. Non è una domanda provocatoria, non cominciate ad attaccarmi.




i miei figli hanno fatto - ahimè - comunione e cresima giacchè mia moglie è (pseudo) cattolica, cioè a dire non è testimone di Geova, non sa nulla della religione cattolica ma è legata alla tradizione.
Della serie: "così fan tutti, quindi anche i nostri figli".

Io non gliel' ho impedito in nessuna maniera....mica sono musulmano! (con tutto il rispetto per i musulmani, ovviamente)


27/04/2017 17:29
 
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Re: Re:
Aquila-58, 27/04/2017 17.25:




i miei figli hanno fatto - ahimè - comunione e cresima giacchè mia moglie è (pseudo) cattolica, cioè a dire non è testimone di Geova, non sa nulla della religione cattolica ma è legata alla tradizione.
Della serie: "così fan tutti, quindi anche i nostri figli".

Io non gliel' ho impedito in nessuna maniera....mica sono musulmano! (con tutto il rispetto per i musulmani, ovviamente)






Oh...finalmente una risposta.
27/04/2017 17:37
 
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Re: Re: Re:
Donnie Darko.74, 27/04/2017 17.29:




Oh...finalmente una risposta.




Ma è stato il miglior comportamento, sai?
Se avessi fatto il "musulmano" (con tutto il rispetto per i nostri amici islamici, ovviamente), imponendo la mia religione a mia moglie cattolica e ai miei figli, avrei agito sciaguratamente.

Invece il Nuovo Testamento, giustamente, ci dice che se non riusciamo a conquistare i nostri familiari con la Parola, dobbiamo farlo "senza la Parola", cioè con le nostre azioni, con la nostra condotta.

E' il modo migliore di procedere, perchè il messaggio cristiano deve entrare nel cuore, MAI essere imposto con la forza!


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