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genitori chiedetevi...

Ultimo Aggiornamento: 12/05/2017 14:13
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09/05/2017 13:13
 
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Re: Re:
FrancescaGalvani, 09/05/2017 09.29:



Se una ragazzina d'estate vuole essere libera di girare in pantaloncini corti e canotta siamo certi che voglia provocare pensieri o reazioni improprie o vuole semplicemente vestirsi come si sente?




La mia tesi non è che voglia provocare un'aggressione ma che comunque il risultato potrebbe essere quello.


Significa dire ad una ragazza che comunque un concorso di colpa ce l'ha, perché non è stata abbastanza attenta, non si è abbastanza coperta e non ha fatto il necessario per scatenare la bestia nascosta in qualcuno.



Possiamo non dire che sia colpa sua, e infatti nessun tribunale la configurerebbe come tale, ma è certamente una questione di scarsa prudenza. È esporsi volontariamente ad un pericolo. Se lascio l'auto aperta con le chiavi nel quadro ed il motore acceso, invocando la libertà di fare quel che mi pare della mia auto, non ho tecnicamente una "colpa" dell'eventuale furto, che resta sempre un reato senza attenuanti, ma si potrà almeno dire che il furto sia dovuto anche alla mia imprudenza.
[Modificato da EverLastingLife 09/05/2017 13:18]
09/05/2017 13:15
 
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Re:
barnabino, 09/05/2017 13.01:

Purtroppo bisogna prendere atto di certe realtà, giuste o sbagliate che siano, i testimoni di Geova educano i figli a rispettare le donne ma è innegabile che in certe culture non sia possibile ignorare l'effetto che un certo modo di vestire può avere... trovo strano che tu continui a polemizzare su quel suggerimento che non vuole colpevolizzare nessuno.

Shalom




Non era una polemica Barnabino, mi dispiace che tu abbia colto questo.
Ho preso spunto dall'articolo per fare qualche riflessioni su un tema che mi coinvolge molto e che secondo me andrebbe affrontato continuamente. Anch'io da madre mi chiedo continuamente quando dovrei proteggere i miei figli e quindi accettare e adeguarmi ad un certo sistema e quanto invece valga la pena lottare per cambiarlo almeno un po'. Probabilmente anche la madre di Rosa Parks le avrà consigliato o se preferisci l'avrà "addestrata" a non sedersi negli autobus con i bianchi. Ma lei lo ha fatto, rischiando tanto. E grazie al suo gesto qualcosa è cambiato. Forse l'uguaglianza legale per i neri non sarebbe arrivata negli anni '60 e nemmeno negli anni '80 e magari non sarebbe arrivata mai. Nessun sistema di potere si mette in discussione da solo; solo chi lo subisce lo può discutere.
Di questo sto parlando e su questo sto cercando un confronto.
[SM=g1944981]
Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
09/05/2017 13:37
 
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Re: Re:
FrancescaGalvani, 09/05/2017 12.49:




stimo andando fuori tema, lo so e chiedo scusa..
Ma quello che può provocare in un uomo il mio abbigliamento sono esclusivamente fatti suoi, e se è un uomo malato che non riesce a tenere a bada i suoi istinti deve farsi curare. Non sono io a dover modificare il mio abbigliamento perché ci sono dei malati in giro.
Detto questo io mi abbiglio in modo normalissimo e consono, il mio era un discorso in generale sulla libertà. [SM=g1944981]





Il tuo discorso non fa una piega, cara Francesca, ma devi riconoscere che viviamo un un mondo e in una epoca corrotta e depravata e se è pur vero che un essere degradato puo fare violenza gratuita senza bisogno di essere provocato, è altrettanto vero che si possono inviare messaggi anche con un linguaggio non verbale.

Rifletti, però, se io vado in giro dando dell'imbecille alla gente che incontro, non pensi che aumenteranno le probabilità d'essere prima o poi malmenato ?

E se giro per strada mostrando a tutti il mio portafogli gonfio di banconote, non pensi che in tal modo mi attirerò le attenzioni di qualche ladro?

Anche un certo tipo di abbigliamento, volenti o nolenti, lancia dei messaggi è se la stragrande maggioranza delle persone non ci farà caso, qualche individuo 'malato' potrebbe considerarlo un invito.

Accorto è chi vede la calamità e si nasconde, saggiamente raccomanda la Bibbia ed è quindi appropriato che i genitori tutelino i figli anche con azioni preventive.
09/05/2017 13:42
 
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Re: Re: Re:
EverLastingLife, 09/05/2017 13.13:




Possiamo non dire che sia colpa sua, e infatti nessun tribunale la configurerebbe come tale, ma è certamente una questione di scarsa prudenza. È esporsi volontariamente ad un pericolo. Se lascio l'auto aperta con le chiavi nel quadro ed il motore acceso, invocando la libertà di fare quel che mi pare della mia auto, non ho tecnicamente una "colpa" dell'eventuale furto, che resta sempre un reato senza attenuanti, ma si potrà almeno dire che il furto sia dovuto anche alla mia imprudenza.



No Ever, una ragazza non si espone VOLONTARIAMENTE ad un pericolo se gira per strada con dei pantaloncini corti, così come non ti esponi tu in quanto uomo se fai altrettanto. E' questo assioma che va combattuto con grande forza. Noi donne non siamo prede, siamo persone, e gli uomini non sono animali in preda a degli istinti che non possono controllare.
Non c'è nulla di VOLONTARIO altrimenti torniamo a "se l'è andata a cercare".

Il paragone tra donna e automobile è estremamente illuminante [SM=g7556]

Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
09/05/2017 14:13
 
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"Noi donne non siamo prede siamo persone"



certo! lo penso anche io...

poi leggo i dati ISTAT


"La violenza contro le donne è fenomeno ampio e diffuso. 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri."

allora penso che una T-shirt con scritto sono una donna e non una preda mi serve a poco... meglio se escogito qualcosa di piu funzionale.

come ho già detto...ciascuno può vestirsi come vuole...a mia figlia insegno la prudenza che passa anche dal percorrere strade sicure non a notte fonda magari tenendo un mazzo di chiavi in mano e farne spuntare una le dita e a vestirmi in modo da non attirare troppo l'attenzione.

e perchè no, non salire su un ascensore, anche di casa, con sconosciuti...meglio aspettare che torni vuoto a p.t.
Si accettano altri suggerimenti pratici.

09/05/2017 14:55
 
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Re: Re: Re: Re:
FrancescaGalvani, 09/05/2017 13.42:



No Ever, una ragazza non si espone VOLONTARIAMENTE ad un pericolo se gira per strada con dei pantaloncini corti, così come non ti esponi tu in quanto uomo se fai altrettanto. E' questo assioma che va combattuto con grande forza. Noi donne non siamo prede, siamo persone, e gli uomini non sono animali in preda a degli istinti che non possono controllare.
Non c'è nulla di VOLONTARIO altrimenti torniamo a "se l'è andata a cercare".

Il paragone tra donna e automobile è estremamente illuminante [SM=g7556]





Forse dovresti leggere con più attenzione quello che scrivono gli altri, invece di sparare giudizi, sia pur velati. Il paragone non è donna <-> automobile, ma fra un crimine e un altro, e l'elemento accomunante è l'imprudenza. Il problema non è se la donna sia preda o persona, ma se esistano in giro individui che considerino la donna appunto una 'cosa' di cui disporre a piacimento, e se ciò possa eventualmente indurre una donna prudente ad evitare vestiti provocanti. Un abito provocante può non fare la differenza fra pensiero e azione su 999 uomini, e farla sul millesimo. Il quale poi, sia chiaro, non è nè giustificabile nè assolto se passa alle vie di fatto. Il quesito come ripeto non è il grado di colpa (involontaria) da ascrivere ad una donna che provoca col suo abbigliamento e che viene fatta oggetto di molestie, ma la cautela o la mancanza della medesima.

Vorrei che fosse chiaro che le donne tdg non vestono 'con modestia' per scongiurare il pericolo di uno stupro ma perchè, come tutti i cristiani, ritengono che sia un modo di onorare la santità del Creatore. Vestire modesto che però, come ulteriore vantaggio, può anche ridurre il rischio di 'attenzioni' indesiderate. Siamo esseri umani, siamo pezzi di carne, siamo chimica. L'esibizione del sesso non lascia indifferenti un uomo o una donna normali.
[Modificato da EverLastingLife 09/05/2017 15:33]
09/05/2017 15:45
 
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Cara Francesca

te sei o eri un insegnante catechista se non ricordo male

Se un alunno ti chiedesse cosa s'intende con la scrittura dove i cristiani vengono esortati a vestire con modestia, cosa rispondi?


[Modificato da Seabiscuit 09/05/2017 15:46]

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
09/05/2017 16:56
 
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Re:
Seabiscuit, 09/05/2017 15.45:

Cara Francesca

te sei o eri un insegnante catechista se non ricordo male

Se un alunno ti chiedesse cosa s'intende con la scrittura dove i cristiani vengono esortati a vestire con modestia, cosa rispondi?






Sono ancora catechista [SM=g27985]
Dico che bisogna vestirsi con abiti con cui ci si sente bene, senza bisogno che siano firmati o particolarmente appariscenti.
09/05/2017 17:06
 
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Diciamo che il dizionario è un tantino più preciso


modèstia s. f. [dal lat. modestia, der. di modestus «modesto»]. – 1. a. Qualità morale, opposta alla vanità e alla presunzione, consistente nel non sentire e non mostrare vanto dei proprî meriti: si schermiva dalle lodi per una sua naturale m.; m. sincera; m. affettata, ipocrita, falsa; moralmente ti colpisce la m. di un miliardario, non la m. di un povero, perché la prima è artefatta, la seconda genuina (Aldo Busi); parlava con m. della propria opera; debbo dire, senza falsa m., che solo il mio intervento ha salvato la situazione; a parte la m., o più efficacemente m. a parte, espressione di scherzosa giustificazione con cui s’introduce il racconto di cosa che costituisca un vanto o torni a proprio onore. Ironicamente: quanta m.!, nel sentire qualcuno parlar troppo di sé; un po’ di m. non gli nuocerebbe; la m. non è certo il suo forte. b. Atteggiamento femminile ispirato a pudore e riserbo, che si manifesta negli atti, nelle parole, nella compostezza del vestire e del portamento: è una ragazza piena di m.; contegno ispirato a m.; la sua naturale m. la fece arrossire; iron.: una stabile guarnigione di soldati spagnoli che insegnavan la m. alle fanciulle e alle donne del paese (Manzoni). c. non com. Sobrietà, moderazione nel tenore di vita, nel modo di vestire, nell’arredamento della casa e sim., quando ciò dipenda da una libera scelta, e non da necessità economiche. d. Nella teologia cattolica, virtù morale connessa con la temperanza, capace di moderare atti interni ed esterni dell’uomo. 2. Aspetto dimesso, tono modesto, come indice di possibilità economiche limitate: la m. delle sue condizioni; la m. dell’appartamento; gli arredi non riuscivano a celare la m. dell’ambiente (Melania Mazzucco). Con sign. più astratto, carattere quantitativamente modesto, cioè modico, esiguo: la m. del compenso; la m. dei risultati; la m. delle sue capacità, del suo ingegno, delle sue risorse. 3. Con valore concr., lo stesso che modestina, striscia di tulle usata nell’Ottocento per coprire in parte le scollature femminili.

www.treccani.it/vocabolario/modestia/
[Modificato da Seabiscuit 09/05/2017 17:09]

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
09/05/2017 17:21
 
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Francesca

scrivi anche qua da loggata cosi sappiamo che non sono altri ad usare il tuo nome

Grazie


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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
09/05/2017 17:24
 
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Re: Re:
FrancescaGalvani, 09/05/2017 16.56:


Sono ancora catechista [SM=g27985]
Dico che bisogna vestirsi con abiti con cui ci si sente bene, senza bisogno che siano firmati o particolarmente appariscenti.



Ok, ma il concetto di modestia non include di certo solo i capi firmati o appariscenti.
Anche chi veste con capi firmati può vestire con modestia cristiana.
Evidentemente nel concetto espresso dalla Bibbia c'è dell'altro.


09/05/2017 17:56
 
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Re:
Seabiscuit, 09/05/2017 17.06:

Diciamo che il dizionario è un tantino più preciso


modèstia s. f. [dal lat. modestia, der. di modestus «modesto»]. – 1. a. Qualità morale, opposta alla vanità e alla presunzione, consistente nel non sentire e non mostrare vanto dei proprî meriti: si schermiva dalle lodi per una sua naturale m.; m. sincera; m. affettata, ipocrita, falsa; moralmente ti colpisce la m. di un miliardario, non la m. di un povero, perché la prima è artefatta, la seconda genuina (Aldo Busi); parlava con m. della propria opera; debbo dire, senza falsa m., che solo il mio intervento ha salvato la situazione; a parte la m., o più efficacemente m. a parte, espressione di scherzosa giustificazione con cui s’introduce il racconto di cosa che costituisca un vanto o torni a proprio onore. Ironicamente: quanta m.!, nel sentire qualcuno parlar troppo di sé; un po’ di m. non gli nuocerebbe; la m. non è certo il suo forte. b. Atteggiamento femminile ispirato a pudore e riserbo, che si manifesta negli atti, nelle parole, nella compostezza del vestire e del portamento: è una ragazza piena di m.; contegno ispirato a m.; la sua naturale m. la fece arrossire; iron.: una stabile guarnigione di soldati spagnoli che insegnavan la m. alle fanciulle e alle donne del paese (Manzoni). c. non com. Sobrietà, moderazione nel tenore di vita, nel modo di vestire, nell’arredamento della casa e sim., quando ciò dipenda da una libera scelta, e non da necessità economiche. d. Nella teologia cattolica, virtù morale connessa con la temperanza, capace di moderare atti interni ed esterni dell’uomo. 2. Aspetto dimesso, tono modesto, come indice di possibilità economiche limitate: la m. delle sue condizioni; la m. dell’appartamento; gli arredi non riuscivano a celare la m. dell’ambiente (Melania Mazzucco). Con sign. più astratto, carattere quantitativamente modesto, cioè modico, esiguo: la m. del compenso; la m. dei risultati; la m. delle sue capacità, del suo ingegno, delle sue risorse. 3. Con valore concr., lo stesso che modestina, striscia di tulle usata nell’Ottocento per coprire in parte le scollature femminili.

www.treccani.it/vocabolario/modestia/




Una ragazzina può vestirsi in maniera modesta mettendosi un paio di pantaloncini e una canottiera, siamo d'accordo fin qui?
Questo è l'abbigliamento tipico dei ragazzi e delle ragazze nel periodo estivo almeno dove vivo io, una località di mare.
Credo e voglio sperare che nessuno possa pensare o credere che una ragazzina indossi d'estate i pantaloncini corti per provocare qualcuno.
Detto questo ho allargato il discorso e spostato l'attenzione al fatto che ancora viviamo in una società maschilista dove nel sentire comune quando una ragazza o una donna viene importunata, violentata o massacrata invece di focalizzarsi unicamente sulla bestia che si è approfittato di lei si va a vedere come era vestita, se era "provocante" se aveva bevuto due birre o in che luogo si trovava, se era giorno o se era notte (basta leggere i titoli dei quotidiani). Come se i poveri maschi, e uso volutamente il termine maschi piuttosto che uomini, non fossero in grado di tenere a bada i propri istinti e che comunque la responsabilità sia anche di chi non è stata abbastanza prudente (leggi" se l'è andata a cercare" "se stava a casa non succedeva").
Questo per me è intollerabile, e spero che lo sia per tutti, uomini e donne.

[SM=g1944981]
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09/05/2017 18:08
 
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Re: Re:
FrancescaGalvani, 09/05/2017 16.56:




Sono ancora catechista [SM=g27985]
Dico che bisogna vestirsi con abiti con cui ci si sente bene, senza bisogno che siano firmati o particolarmente appariscenti.




Detta così sembra insufficiente come raccomandazione: ci sono donne che si sentono bene in abiti attillati, trasparenti, scollati.

A me è stata donata una Lacoste, che faccio, non la indosso?

Ovviamente ognuno è libero di vestire come gli pare ma il pensiero non appartiene ad uno stilista, è Biblico, quindi è per gratificare il nostro Creatore che è saggio badare all'abbigliamento.

"Ogni cosa è lecita" scrive Paolo ai Corinti ma non sempre soddisfare un nostro diritto costituzionale può risultare nei nostri migliori interessi.

Siamo liberi di passeggiare la notte in aree ad alta % di aggressioni?

Certamente!

È saggio?
09/05/2017 18:51
 
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Re: Re:
FrancescaGalvani, 09.05.2017 17:56:




Una ragazzina può vestirsi in maniera modesta mettendosi un paio di pantaloncini e una canottiera, siamo d'accordo fin qui?
Questo è l'abbigliamento tipico dei ragazzi e delle ragazze nel periodo estivo almeno dove vivo io, una località di mare.
Credo e voglio sperare che nessuno possa pensare o credere che una ragazzina indossi d'estate i pantaloncini corti per provocare qualcuno.
Detto questo ho allargato il discorso e spostato l'attenzione al fatto che ancora viviamo in una società maschilista dove nel sentire comune quando una ragazza o una donna viene importunata, violentata o massacrata invece di focalizzarsi unicamente sulla bestia che si è approfittato di lei si va a vedere come era vestita, se era "provocante" se aveva bevuto due birre o in che luogo si trovava, se era giorno o se era notte (basta leggere i titoli dei quotidiani). Come se i poveri maschi, e uso volutamente il termine maschi piuttosto che uomini, non fossero in grado di tenere a bada i propri istinti e che comunque la responsabilità sia anche di chi non è stata abbastanza prudente (leggi" se l'è andata a cercare" "se stava a casa non succedeva").
Questo per me è intollerabile, e spero che lo sia per tutti, uomini e donne.

[SM=g1944981]



Cara Francesca

anche le ragazze TdG portano pantaloncini e maglietta in un contesto appropriato.

Il consiglio "divino" (non scordiamoci questo dettaglio) di essere modesti anche nel vestire è stato dato per la nostra protezione. Quindi tornando sulla questione iniziale del 3D, non è certamente un'invenzione del CD da bollare come "vomitevole" ricordare certi consigli strutturali che non ci causano danno, ma solo benefici

Abbiamo anche ripetuto e rimarcato che, un'aggressione non va mai giustificata in nessun caso




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09/05/2017 21:40
 
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Interessante questa discussione

www.quag.com/it/thread/32180/si-puo-giudicare-una-ragazza-dal-suo-modo-di-...

Francesca dice


Dico che bisogna vestirsi con abiti con cui ci si sente bene, senza bisogno che siano firmati o particolarmente appariscenti.



Beh che dire?
Questa ragazza si sente bene

Ma chi la guarda come si sente?
09/05/2017 22:29
 
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Re:
FrancescaGalvani, 09/05/2017 07:13:

non potendo rispondere nella discussione "anonimi" per una questione di orario, volevo però dire due parole sull'argomento, chiedo poi la cortesia di spostare la discussione di là. Grazie.
----
premesso che non ho letto l'articolo ma da ciò che viene riportato (probabilmente in modo parziale) c'è qualcosa che mi stona:

Intanto il verbo addestrare, non si addestrano i figli, ma gli animali. Ai figli si danno consigli, i figli si educano, le bestie si addestrano.
Forse c'è stata una scorretta traduzione.

Se l'articolo vuole preservare i bambini dallo stupro il fatto che siano vestiti in un modo piuttosto che in un altro a mio parere è assolutamente irrilevante, i predatori di bambini non vengono certamente attratti da una scollatura, e in questo modo si rischia di colpevolizzare il bambino o il genitore con la frase aberrante "se l'è andata a cercare". Andrebbe invece sottolineato con forza che il bambino abusato è sempre una vittima e anche una donna abusata è sempre una vittima in qualsiasi modo sia vestita, sono discorsi vecchi, ma è sempre in caso di tenerli ben presente.

Consiglio a tutti la visione di questo video
[SM=g1944981]



Mi pare di capire, ma vedro' la parte a suo tempo, che i consigli non si limitino ai soli vestiti, piu' o meno provocanti, ma anche al comportamento da tenere in certi casi.
Da noi è stato fatto un corso a scuola, per imparare a star lontani da certi personaggi che ogni tanto gironzolano di fronte al cortile delle scuole pubbliche.

Simon
09/05/2017 22:41
 
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Re: Re:
FrancescaGalvani, 09/05/2017 17:56:



Una ragazzina può vestirsi in maniera modesta mettendosi un paio di pantaloncini e una canottiera, siamo d'accordo fin qui?
Questo è l'abbigliamento tipico dei ragazzi e delle ragazze nel periodo estivo almeno dove vivo io, una località di mare.
Credo e voglio sperare che nessuno possa pensare o credere che una ragazzina indossi d'estate i pantaloncini corti per provocare qualcuno.
Detto questo ho allargato il discorso e spostato l'attenzione al fatto che ancora viviamo in una società maschilista dove nel sentire comune quando una ragazza o una donna viene importunata, violentata o massacrata invece di focalizzarsi unicamente sulla bestia che si è approfittato di lei si va a vedere come era vestita, se era "provocante" se aveva bevuto due birre o in che luogo si trovava, se era giorno o se era notte (basta leggere i titoli dei quotidiani). Come se i poveri maschi, e uso volutamente il termine maschi piuttosto che uomini, non fossero in grado di tenere a bada i propri istinti e che comunque la responsabilità sia anche di chi non è stata abbastanza prudente (leggi" se l'è andata a cercare" "se stava a casa non succedeva").
Questo per me è intollerabile, e spero che lo sia per tutti, uomini e donne.

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Non è solo questione di società maschilista, sono gli avvocati che vogliono accertare se c'è stato atteggiamento consenziente o meno.
Abbiamo postato una news di recente, dove una madre ha sobillato i figli minorenni contro il padre, inventandosi atti di pedofilia mai commessi. Lui si è fatto quasi 4 anni in galera ingiustamente.

Simon
10/05/2017 07:40
 
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Premesso che nessun abito o altro, giustifica la violenza, essa va condannata a priori.
Francamente però, non capisco cosa ci sia di male che un genitore nell'addestrare il figlio o figlia gli dia saggi consigli anche in relazione al modo di abbigliarsi.

***************************************************
“Non aver timore, poiché io sono con te. Non guardare in giro,
poiché io sono il tuo Dio. Di sicuro ti fortificherò.
Sì, realmente ti aiuterò. Sì, davvero ti sorreggerò fermamente
con la mia destra di giustizia”.
(Isaia 41:10)

****************************************************


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10/05/2017 08:52
 
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Re: Re:
FrancescaGalvani, 09.05.2017 13:15:




Non era una polemica Barnabino, mi dispiace che tu abbia colto questo.
Ho preso spunto dall'articolo per fare qualche riflessioni su un tema che mi coinvolge molto e che secondo me andrebbe affrontato continuamente. Anch'io da madre mi chiedo continuamente quando dovrei proteggere i miei figli e quindi accettare e adeguarmi ad un certo sistema e quanto invece valga la pena lottare per cambiarlo almeno un po'. Probabilmente anche la madre di Rosa Parks le avrà consigliato o se preferisci l'avrà "addestrata" a non sedersi negli autobus con i bianchi. Ma lei lo ha fatto, rischiando tanto. E grazie al suo gesto qualcosa è cambiato. Forse l'uguaglianza legale per i neri non sarebbe arrivata negli anni '60 e nemmeno negli anni '80 e magari non sarebbe arrivata mai. Nessun sistema di potere si mette in discussione da solo; solo chi lo subisce lo può discutere.
Di questo sto parlando e su questo sto cercando un confronto.
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Cara Francesca,

mi sembra che tu sia confrontata con una lotta interna, ti chiedi continuamente, senza apparentemente trovare la via di uscita, stai cercando un confronto per metterti in chiaro le idee:

cercare di cambiare e rivoluzionare il sistema di cose attuale, oppure cercare di evitare danni e derive del medesimo?

ma di quale sistema stiamo parlando, esattamente?

un sistema di cose che promuove l'abito modesto i.e. dignitoso per la persona medesima e per il Creatore...

oppure un sistema di cose che promuove l'abito succinto, provocante, sexy?

[SM=g2037509]

quindi, a dipendenza di ciò, come dovremmo vestirci e vestire i figli, per andare contro il sistema di cose i.e. comportarsi come FORESTIERI IN TERRA STRANIERA?

e poi dici anche:


Una ragazzina può vestirsi in maniera modesta mettendosi un paio di pantaloncini e una canottiera, siamo d'accordo fin qui?
Questo è l'abbigliamento tipico dei ragazzi e delle ragazze nel periodo estivo almeno dove vivo io, una località di mare.
Credo e voglio sperare che nessuno possa pensare o credere che una ragazzina indossi d'estate i pantaloncini corti per provocare qualcuno.



pantaloncini corti con l'idea di provocare? dall'adolescenza in su, penso che questo possa balzare in mente a giovani e vecchi... invece. Certo, perché c'è pantaloncino e pantaloncino, e modo di portarlo. Da queste scelte si può già intuire se la persona è di mente modesta, oppure meno.






ed ora viene la sorpresa!
questi "hot pants" (così si chiamano, in questo sistema di cose) i pantaloncini che vanno di grande moda, pensati appositamente dagli stilisti per favorire l'insorgere di fantasie sessuali .... ebbene questo modello è pensato non per la donna, ma per l'uomo! Quindi "vestire modestamente" è buono sia per maschi che per femmine, e va oltre l'abbigliamento, ma comprende anche l'acconciatura, ecc... fare in modo che la propria apparenza non attiri attenzione, spesso indebita.

ecco... poi tu accosti il fatto che una ragazza o bambina ha il diritto di vestirsi in maniera non modesta... con la lotta contro la società maschilista, e per avvalorare il paragone porti il caso di Rosa Parks.

ma allora il vestire in maniera poco modesta non è più un atto di spontaneità fanciullesca, è un atto politico. SI PARLA DI ALTRO.

prima di tutto, mi sembra bizzarra e irresponsabile la scelta di un genitore di vestire i propri bambini in maniera non modesta, per combattere la società maschilista... i bambini sono così esposti e strumentalizzati per difendere le ideologie politiche dei genitori...

Combattere la società maschilista vestendosi in maniera succinta?
l'idea è curiosa, sembrerebbe quasi contraddittoria... ma non è propriamente originale:

il gruppo femminista FEMEN sposa questa tua medesima causa, la "parità tra uomini e donne", quindi il diritto per le donne ad andare in giro a torso nudo?
Come Francesca questo gruppo di attiviste desidera "cambiare il sistema malato, imperialista e maschilista" e lo fa manifestando gridando e urlando in pubblico a seno scoperto.

riusciranno questo gruppo di donne, gridando a seno nudo, a riportare giustizia nel mondo?
Loro ne sono convinte.
La Bibbia però ci insegna che noi non dobbiamo preoccuparci di cambiare questo sistema di cose malato, perché per questo è previsto Cristo: l'unico che può e vuole riportare la Terra e l'Umanità nelle sane norme di YAH GEOVA. Noi piccoli umani dobbiamo solo pensare di cambiare noi stessi, seguendo il modello di Gesù, e di proteggere i nostri cari dalle influenze nefaste del sistema attuale di cose.

Francesca, tu personalmente pensi che sia un modo questo per servire la tua causa "combattere il sistema di cose maschilista?

e in questa tua personale lotta politica desideri coinvolgere anche i tuoi figli, mandarli in giro vestiti in maniera poco modesta?

Tu vai in giro nuda per protesta?


Perché andare contro i consigli delle Scritture? Perché per "modesto" non si intende solo economico, oppure non firmato...

una persona può andare in giro vestita in modo non modesto anche con uno stracetto di pochi soldi, non firmato...

ma questo penso che tu lo capisca benissimo. solo che dici ai tuoi catecandi "che bisogna vestirsi con abiti con cui ci si sente bene, senza bisogno che siano firmati o particolarmente appariscenti" invece la MODESTIA è una qualità che è prima di tutto una qualità MORALE... ciò che tu ometti...

in questo senso, per chiarirsi le idee in chiave scritturale può essere utile leggere la voce MODESTIA nel libro Perspicacia

qui inserisco solo l'introduzione, ma per coloro che vogliono confrontarsi e andare a fondo basta cliccare il link dalla biblioteca JW online voce MODESTIA in: Perspicacia



MODESTIA
Consapevolezza delle proprie limitazioni; anche castità o pudore. Il verbo ebraico tsanàʽ, che compare solo in Michea 6:8, è reso “essere modesto”. L’affine aggettivo tsanùaʽ (modesto) ricorre in Proverbi 11:2, dov’è contrapposto alla presunzione. Benché alcuni ebraicisti odierni ritengano che il senso di questo verbo sia “essere cauto, attento, giudizioso”, molti pensano che significhi “essere modesto”. Per esempio un lessico dice che questo verbo fa pensare a una persona riservata, modesta o umile. (Brown, Driver e Briggs, A Hebrew and English Lexicon of the Old Testament, 1980, p. 857) “Modestia” è uno dei significati del greco aidòs. (1Tm 2:9) Aidòs usato in senso morale esprime l’idea di riverenza, timore o rispetto per i sentimenti o l’opinione altrui o per la propria coscienza e quindi esprime vergogna, pudore, un senso di onore, sobrietà e moderazione. (H. G. Liddell e R. Scott, A Greek-English Lexicon, riveduto da H. S. Jones, Oxford, 1968, p. 36) Paragonando aidòs con il più comune termine greco reso “vergogna” (aischỳne; 1Co 1:27; Flp 3:19), un lessicografo dice che aidòs è “il termine più nobile, e indica il motivo più nobile: vi è implicata un’innata ripugnanza morale a compiere un’azione disonorevole, ripugnanza morale scarsamente o affatto presente in [aischỳne]”. Egli afferma che “[aidòs] tratterrebbe sempre un uomo buono da un’azione indegna, mentre [aischỳne] tratterrebbe a volte uno cattivo”. (R. C. Trench, Synonyms of the New Testament, Londra, 1961, pp. 64, 65) Quindi nell’azione inibitoria di aidòs è specialmente implicata la coscienza.



mod: modificato su richiesta utente
[Modificato da Giandujotta.50 10/05/2017 09:57]
10/05/2017 09:16
 
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Cara Francesca,

abbiamo visto che negli ultimi tempi Bergoglio pronuncia discorsi ed esortazioni molto simili a quelle promosse da tempo dai tdG... spesso però lui ci mette una virgola, che rende la frase più ambigua.

e se in questo caso Bergoglio in persona pronunciasse la medesima esortazione, parola per parola...


ti sentiresti più sicura e confortata nella scelta di vestire e vestire i tuoi figli in maniera modesta...


oppure saresti ancora combattuta tra ascoltare la Parola, oppure combattere il sistema maschilista vestendosi in maniera non modesta, e incoraggiare i propri figli a sposare questa causa politica che, a quanto pare, si combatte gridando a seno nudo?

[SM=g1871115]

[SM=g1871112]

I-gua



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