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Quanto vale il simbolo?

Ultimo Aggiornamento: 21/05/2017 18:48
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17/05/2017 21:28
 
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E pensare che comando di Dio e' tanto semplice. Astenersi dal sangue !
17/05/2017 22:07
 
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Re: Re:
erevnitis, 17/05/2017 17.29:



Secondo le Scritture l'ubbidienza alle Leggi divine viene sempre prima della vita terrena,




Quindi affermare che la scelta non è fra la lealtà a Dio e la preservazione della vita, ma fra lealtà a Dio rispettando la sacralità del sangue o lealta a Dio rispettando la sacralità della vita. Cosa prevale?

Questo concetto sarebbe un discorso umano e assolutamente non biblico?




prevale il comandamento divino di astenersi dal sangue.
I primi cristiani non esitarono a mettere i comandamenti di Dio al di sopra della loro stessa vita.
Furono uccisi perchè si rifiutavano - per esempio - di idolatrare l' imperatore romano...

[Modificato da Aquila-58 17/05/2017 22:07]
17/05/2017 22:17
 
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Re:
Caro barnabino


Un cristiano farà di tutto per salvare la propria esistenza terrena ma non la mette al si sopra della lealtà a Dio. Il principio del sangue non fa eccezione.



Quindi da un punto di vista biblico tutte le leggi sono uguali. Ma cosa si fa quando due prescrizioni si scontrano, dato che se non salvi una vita anche questo è un disubbidire a Dio?



[Modificato da erevnitis 17/05/2017 22:23]
17/05/2017 22:24
 
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Cosa intendi "se non salvi una vita"? Qui parliamo della propria vita non quella di un altro.

Shalom
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17/05/2017 22:25
 
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Re: Re:
erevnitis, 17/05/2017 22.17:

Caro barnabino


Un cristiano farà di tutto per salvare la propria esistenza terrena ma non la mette al si sopra della lealtà a Dio. Il principio del sangue non fa eccezione.



Quindi da un punto di vista biblico tutte le leggi sono uguali. Ma cosa si fa quando due prescrizioni si scontrano, dato che se non salvi una vita anche questo è un disubbidire a Dio?







Spiegato sopra.
Il cristiano non antepone neppure la propria vita al comandamento divino...
La Bibbia non dice che dobbiamo salvare a tutti i costi la vita, anzi, chi vuol salvare la propria vita la perderà

[Modificato da Aquila-58 17/05/2017 22:26]
17/05/2017 22:59
 
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Re:
barnabino, 17/05/2017 22:24:

Cosa intendi "se non salvi una vita"? Qui parliamo della propria vita non quella di un altro.

Shalom



Si puo salvare anche una vita con una trasfusione o salvare quella propria, non penso che il concetto cambia.

il versetto dice "chi salva la propria vita, la perderà".

Questo versetto si comprende quando si tratta di un precetto strettamente non biblico come quello dell'idolatria.

Ma che dire quando due prescrizioni bibliche si scontrano, dato che se non salvi una vita (anche quella propria) anche questo è un disubbidire a Dio?

Siamo sempre nel campo della santità della vita.









18/05/2017 00:02
 
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Il punto è se ad essere santa è la "vita" o esistenza terrena oppure la "vita" o esistenza spirituale, di fatto dusubbidebdo al precetto sul sangue si disubbidisce al secondo aspetto e di fatto, parlo sempre da un punto di vista strettamente biblico, non si "salva" la vita ma si prolunga solo di qualche ora, mese o anno l'esistenza terrena. Gesù in effetti non parla di idolatria, ma solo di mettere la salvezza della vita terrena al di sopra di quella eterna, che è belle mani Dio e dumque non c'è alcuna perdita...

Shalom
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18/05/2017 00:16
 
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Re:

la "vita" o esistenza spirituale,



Caro barnabino, cosa intendi quando dici esistenza spirituale in relazione alla santità?

18/05/2017 01:49
 
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Caro barnabino, cosa intendi quando dici esistenza spirituale in relazione alla santità e alla domanda che avevo posto?

Io concordo sul fatto che la vera vita è quella che aspetta il cristiano, tuttavia anche quella che abbiamo oggi per Geova è sacra pur avendo un valore relativo in certi casi.

Concordo anche sul fatto che l'obbedienza a Geova è un principio superiore ma la domanda rimane identica, cosa fare quando la salvezza di una vita (o quella propria) si scontra con la sacralità del sangue? Cosa fare?

Concordi che la salvezza umana è anche sacra dal punto di vista di Dio?

Ovviamente l'obbedienza a Dio ha sempre la priorità e la vita ha un valore relativo. Tuttavia In questo caso non siamo di fronte a due prescrizioni bibliche? Se rinuncio alla vita non disubbidisco a Geova altrettanto come la proibizione del sangue?
Nelle due prescrizioni non viene implicata l'obbedienza?

Grazie come sempre
[Modificato da erevnitis 18/05/2017 01:52]
18/05/2017 07:49
 
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Il punto è che dal punto di vista biblico un conto è prolungare di qualche ora, giorno o anno l'esistenza terrena, destinata comunque a terminare, ed un altro è preservare la vita eterna. Tra in due è il secondo ad avere un valore assoluto, la prima è per propria natura relativa, caduta, anche ammesso che il sangue la possa prolungare di qualche giorno o mese, cosa non così certa per altro, perché una terapia non fornisce comunque alcuna certezza di riuscita. Questo vale per qualunque aspetto dell'esistenza, il cristianesimo investe non nella vita attuale ma nella speranza del quella futura.

Shalom

[Modificato da barnabino 18/05/2017 07:52]
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18/05/2017 09:58
 
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Re:

Il punto è che dal punto di vista biblico un conto è prolungare di qualche ora, giorno o anno l'esistenza terrena, destinata comunque a terminare, ed un altro è preservare la vita eterna.



Questo l'ho capito, ma non si tratta solo del fatto che tu prolunghi la vita di qualche giorno o altro. Tu mi dicevi che se tu disubbisci in relazione al sangue disubidisci a l'esistenza spirituale. Da un punto di vista biblico questo vale anche se disubbisci al fatto di rifiutare una trasfusione, se sei in pericolo di morte, la sacralità della vita viene intaccata. L'ho vedo come un lasciarsi morire, tipo suicidio. Comunque è la percezione biblica che per il momento ho e spero di tutto cuore di cambiarla.

Nei due casi si tratta di ubbidienza. Mi trovo di fronte a due principi di Geova in cui mi si richieda ubbidienza. sia l'uno che l'altro implicano un peccato in quanto ubbidienza. Non si tratta solo del fatto di prolungare la vita di qualche mese.



Tra in due è il secondo ad avere un valore assoluto, la prima è per propria natura relativa, caduta, anche ammesso che il sangue la possa prolungare di qualche giorno o mese, cosa non così certa per altro, perché una terapia non fornisce comunque alcuna certezza di riuscita. Questo vale per qualunque aspetto dell'esistenza, il cristianesimo investe non nella vita attuale ma nella speranza del quella futura.



Su questo concordo, infatti la vera vita è quella che si aspetta, ma questo non impedisce che anche questa vita Geova mi chiede di tutelarla (del resto il non fumare va in questo senso) , se non lo faccio disubbidisco a Geova perché è sacra. Il fatto di prolungare la vita per Geova non ha nessuna importanza se disubbidisci ai suoi principi. Ma in questo caso mi dice non toccare il sangue e non toccare la vita mi trovo di fronte a due principi divini in cui devo ubbidire. E l'ubbidienza che viene messa in causa non il fatto di prolungare la vita di qualche mese in cui concordo anch'io.







[Modificato da erevnitis 18/05/2017 10:23]
18/05/2017 12:01
 
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Il principio biblico dice di amare i genitori, ed è sacrosanto, ma Gesù dice: chi ha più amore per casa e padre...

Shalom
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18/05/2017 12:22
 
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Re:
barnabino, 18/05/2017 12:01:

Il principio biblico dice di amare i genitori, ed è sacrosanto, ma Gesù dice: chi ha più amore per casa e padre...

Shalom



Quindi esiste una gerarchia e su questo concordo.

In questo caso la gerarchia non dovrebbe essere:

1 - ubbidienza/vita

2 - ubbidienza/sangue in quanto simbolo della vita

chi ha la priorità?

Per quale motivo il sangue è sacro?






18/05/2017 12:44
 
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Re: Re:
erevnitis, 17.05.2017 22:59:



Si puo salvare anche una vita con una trasfusione o salvare quella propria, non penso che il concetto cambia.

il versetto dice "chi salva la propria vita, la perderà".

Questo versetto si comprende quando si tratta di un precetto strettamente non biblico come quello dell'idolatria.

Ma che dire quando due prescrizioni bibliche si scontrano, dato che se non salvi una vita (anche quella propria) anche questo è un disubbidire a Dio?

Siamo sempre nel campo della santità della vita.





Caro erevnitis,

potresti esplicare meglio cosa intendi con la parte che ho evidenziato?

Entrambi i comandi, sul non commettere idolatria e sul astenersi dal sangue, sono biblici

dove vedi una differenza?

In entrambi i casi, i primi cristiani pur di obbedire a tali comandi, avrebbero messo al primo posto l'ubbidienza anziché la propria vita terrena

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
18/05/2017 12:44
 
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Re: Re:
erevnitis, 18/05/2017 12.22:



Quindi esiste una gerarchia e su questo concordo.

In questo caso la gerarchia non dovrebbe essere:

1 - ubbidienza/vita

2 - ubbidienza/sangue in quanto simbolo della vita

chi ha la priorità?

Per quale motivo il sangue è sacro?








Il sangue era sacro perché, per quella che era la concezione del tempo, si pensava che contenesse la vita o l'anima dell'uomo.
Chiaramente la sacralità del sangue è direttamente collegata alla sacralità della vita stessa come affermi giustamente tu. Il sangue quindi è il simbolo della vita umana e paradossalmente rifiutare una trasfusione significa proprio non avere rispetto della sacralità della vita umana: lo so, è assurdo che si parte da un presupposto biblico corretto per negare lo stesso presupposto.

[Modificato da Aldo_evangelico 18/05/2017 12:46]
18/05/2017 13:20
 
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Re: Re: Re:
Aldo_evangelico, 18.05.2017 12:44:


Il sangue era sacro perché, per quella che era la concezione del tempo, si pensava che contenesse la vita o l'anima dell'uomo.
Chiaramente la sacralità del sangue è direttamente collegata alla sacralità della vita stessa come affermi giustamente tu. Il sangue quindi è il simbolo della vita umana e paradossalmente rifiutare una trasfusione significa proprio non avere rispetto della sacralità della vita umana: lo so, è assurdo che si parte da un presupposto biblico corretto per negare lo stesso presupposto.




Se fosse come dici allora non dovremmo neanche rispettare il comando sul idolatria se fossimo messi difronte alla scelta se morire o idolatrare

Daniele & Co. scelsero la morte pur di non disubbidire a tale comando. Non era sacra la loro vita?




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18/05/2017 13:41
 
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Caro Aldo,


Il sangue era sacro perché, per quella che era la concezione del tempo, si pensava che contenesse la vita o l'anima dell'uomo



Dunque si deve riflettere non tanto sulla vita terrena in sé, ma sulla vita in relazione a Dio.


Chiaramente la sacralità del sangue è direttamente collegata alla sacralità della vita stessa come affermi giustamente tu. Il sangue quindi è il simbolo della vita umana e paradossalmente rifiutare una trasfusione significa proprio non avere rispetto della sacralità della vita umana: lo so, è assurdo che si parte da un presupposto biblico corretto per negare lo stesso presupposto



Direi che è un po' diverso, il comando non sottolinea la sacralità delle vita in sé, ma il fatto che la vita appartiene a Dio e lui che la da e la toglie. Accettando di morire per non disubbidire al comando di Dio mi piego alla sua volontà. Capisco che è un concetto poco moderno e difficile da digerire per la nostra cultura, ma per le Scritture la vita terrena non è sacra di per sé ma lo è in quanto appartiene a Dio.

Shalom
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18/05/2017 14:13
 
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Seabiscuit, 18/05/2017 13.20:



Se fosse come dici allora non dovremmo neanche rispettare il comando sul idolatria se fossimo messi difronte alla scelta se morire o idolatrare

Daniele & Co. scelsero la morte pur di non disubbidire a tale comando. Non era sacra la loro vita?





Ma idolatrare non era un comando divino. Rispettare la vita delle persone che hanno bisogno della trasfusione invece si.

18/05/2017 14:16
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Aldo_evangelico, 18.05.2017 14:13:


Ma idolatrare non era un comando divino. Rispettare la vita delle persone che hanno bisogno della trasfusione invece si.





Hai bevuto per caso?

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18/05/2017 14:18
 
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Re:


Direi che è un po' diverso, il comando non sottolinea la sacralità delle vita in sé


Non capisco da cosa tu possa asserire questo. La vita umana per Dio e per tutti i cristiani è sacra. Questo è un assioma assoluto che paradossalmente tu stai mettendo in discussione.

, ma il fatto che la vita appartiene a Dio e lui che la da e la toglie. Accettando di morire per non disubbidire al comando di Dio mi piego alla sua volontà. Capisco che è un concetto poco moderno e difficile da digerire per la nostra cultura, ma per le Scritture la vita terrena non è sacra di per sé ma lo è in quanto appartiene a Dio.


Certo che la vita appartiene a Dio, che la dà e la toglie, ma se l'uomo di suo non deve mettere mai becco in questa dinamica, allora non si capisce perché è così importante curarsi per tutte le culture.
Se ti viene un tumore cosa fai, non ti curi perché significa che Dio ti vuole togliere la vita? [SM=g10765]

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