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Quanto vale il simbolo?

Ultimo Aggiornamento: 21/05/2017 18:48
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18/05/2017 20:10
 
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Comunque la mia domanda non verteva su Davide con i pani di presentazione (in cui Davide e i sacerdoti avevano una missione divina) o sul sabato (con delle regole stabilite dai farisei) in cui numerosi 3D ne parlano ampiamente. Grazie per il vostro contributo medito molto su quello che è stato scritto ringraziandovi sempre dell'aiuto che mi avete sempre dato. Per il momento non ho altre domande in merito [SM=g28002]
[Modificato da erevnitis 18/05/2017 20:21]
18/05/2017 20:54
 
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Grazie erevnitis, le tue domande sono sempre intelligenti e stimolanti.

Shalom
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18/05/2017 21:54
 
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Allora ne ho parlato con mio figlio e mi sa che si avvicina molto di più al vostro discorso che portate che al mio.

Lui dice questa vita ha valore principalmente perchè ci consente di conoscere Dio e la sua sacralità va soprattutto vista con questa prospettiva.

E un apprendimento spirituale per la vita eterna.

Rifiutando il sangue metti a rischio la vita efemera terrena ma in contrapparte tu metti la tua vita nelle mani di Dio in vista di quella eterna che ha un valore enormemente superiore.

Questa vita è un sentiero imperfetto che dobbiamo percorrere. Il fatto di morire rifiutando il sangue ci permette di aver dimostrato la nostra ubbidienza a Dio.

In questo senso va capito il versetto "chi perde la sua vita la troverà" .

Fine....


Mi sa che la sua argomentazione si avvicina di piu a quella vostra.
18/05/2017 22:49
 
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Re:
Aldo_evangelico, 18/05/2017 18.59:

Ma scusa, spesso fate una esegesi letterale della Bibbia senza capirne il vero significato.
Hai addirittura pensato che Davide beveva il sangue dal secchio. Dai Aquila certe cose io non mi sognerei minimamente di dirle.




Aldo, ma quale secchio d' Egitto stai cianciando?
Davide comprendeva il principio su cui si basava quella legge. Per lui quell’acqua era preziosa quanto il sangue dei tre uomini, e per questo la versò a terra.
Davide quindi riconobbe pienamente il principio dell'assoluta santità del sangue stabilito dalla Legge, rifiutò di bere quell' acqua perchè a rischio del loro sangue, cioè della loro vita, quegli uomini gliel' avevano presa.
Punto!

Aldo_evangelico, 18/05/2017 18.59:



Si Gesù ha ridimensionato il senso del Sabato e tu hai citati proprio l'esempio dei pani con cui Gesù appunto dice che si può trasgredire un comando divino se il fine è più importante e in questo caso la fame prevale sul rispetto del sabato, quindi il rispetto della vita prevale sicuramente di più del divieto di assumere sangue dato che paradossalmente è un simbolo della vita stessa



ma toglitelo dalla testa!
Il sangue è sacro agli occhi di Dio e come ti ho detto se ne poteva disporre solo per uso cultuale, come dice Levitico 17.
Il sangue è sacro perchè è la vita stessa dell' individuo:

“Levitico 17: 14: “Perché la vita di ogni essere vivente E’ IL SUO SANGUE, IN QUANTO E’ LA SUA VITA” (CEI)!

Il sangue è sacro perchè è la vita dell' essere vivente, non ne va fatto alcun uso all' infuori di quello prescritto per i sacrifici di espiazione, fino al sacrificio definitivo di Cristo (Ebrei 9:11-14 ; 10:3-4, 11-20!), che certo non ci autorizza in alcun modo a farne, da lì in poi, un altro uso, profano.

Gesù non ha ridimensionato il senso del sabato se non nei tuoi sogni.
Gesù contestava la ristretta mentalità e la tradizione giudaica per cui durante il Sabato non si potevano raccogliere neppure delle spighe.
Ma non stava invitando a trasgredire alcun comando divino, COSI' COME GESU' NON TRASGREDI' IN ALCUN MODO IL COMANDO RELATIVO AL SABATO.
Ciò che Gesù trasgredì erano le sciocche regole e tradizioni farisaiche, NON IL COMANDO DIVINO RELATIVO AL SABATO!


Come ti è stato detto, i cristiani hanno il comando di astenersi dal sangue che è sacro, ma non hanno alcun comando di salvare a tutti i costi la propria vita ("chi vuol salvare la sua vita la perderà") nè di considerarla a tutti i costi cara:

"Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio. " (Atti 20:24 CEI).
Paolo era disposto anche a morire per il Vangelo e non anteponeva ad esso la sua vita!

Ciò che il cristiano vuole salvaguardare a tutti i costi è la (speranza della) vera vita, la vita eterna, non trasgredendo i comandi divini.

Ciao.
[Modificato da Aquila-58 18/05/2017 22:56]
19/05/2017 11:00
 
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Re:

Comunque la mia domanda non verteva su Davide con i pani di presentazione (in cui Davide e i sacerdoti avevano una missione divina) o sul sabato (con delle regole stabilite dai farisei) in cui numerosi 3D ne parlano ampiamente.


Perché dici questo? La tua domanda implica cosa succede quando un simbolo viene violato per rispettare un altro comando divino.
Quindi il problema si sposta sul piano di valutare il corretto operato di un cristiano allorquando si deve scontrare con due comandi divini in contrapposizione tra di loro.
Gli esempi del pane o del Sabato rispecchiano proprio questa situazione, dato che il non mangiare il pane delle offerte e il non raccogliere le spighe di Sabato era un comando divino. Ma sia Davide e sia Gesù dicono che questo comando passa in secondo piano quando si tratta di fare qualche cosa per rispetto della vita dell'uomo, dato che il pane o le spighe servono al sostentamento della vita stessa.
Alla stessa maniera, visto che il sangue serve al sostentamento della vita dell'uomo, il cristiano lo deve accettare proprio sulla base del principio che è il male minore rispetto al trasgredire il comando divino di astenersi dal sangue.




[Modificato da Aldo_evangelico 19/05/2017 11:02]
19/05/2017 11:11
 
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Re: Re:

Aldo, ma quale secchio d' Egitto stai cianciando?
Davide comprendeva il principio su cui si basava quella legge. Per lui quell’acqua era preziosa quanto il sangue dei tre uomini, e per questo la versò a terra.
Davide quindi riconobbe pienamente il principio dell'assoluta santità del sangue stabilito dalla Legge, rifiutò di bere quell' acqua perchè a rischio del loro sangue, cioè della loro vita, quegli uomini gliel' avevano presa.
Punto!


Assolutamente non è così. Davide riconosce il valore della vita dei tre soldati che andarono a prendere l'acqua. Non sono quindi importanti in se i secchi d'acqua, così come non è importante il sangue come simbolo della vita, perché in entrambi i casi è la vita che conta e non i due liquidi in quanto tali



Il sangue è sacro agli occhi di Dio e come ti ho detto se ne poteva disporre solo per uso cultuale, come dice Levitico 17.
Il sangue è sacro perchè è la vita stessa dell' individuo:

“Levitico 17: 14: “Perché la vita di ogni essere vivente E’ IL SUO SANGUE, IN QUANTO E’ LA SUA VITA” (CEI)!


Come al solito ti fermi alla forma delle cose e non alla sostanza.
La centralità resta sempre e comunque la sacralità della vita.


Il sangue è sacro perchè è la vita dell' essere vivente, non ne va fatto alcun uso all' infuori di quello prescritto per i sacrifici di espiazione, fino al sacrificio definitivo di Cristo (Ebrei 9:11-14 ; 10:3-4, 11-20!), che certo non ci autorizza in alcun modo a farne, da lì in poi, un altro uso, profano.


Appunto, ma ti faccio notare che la vita degli esseri viventi viene soppressa e non certo tutelata. Da qui l'uso sacro del sangue, ma come fai a dire che nei tempi moderni una trasfusione non possa essere considerato un uso sacro dato che serve a salvaguardare appunto la sacralità della vita
?
19/05/2017 12:05
 
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Re: Re:
Caro Aldo

La mia domanda verteva in casi dove il servitore di Dio si trova in due situazioni tra la lealtà a Dio sulla sacralità del sangue e la lealtà a Dio sulla sacralità della vita. Cosa prevale? A cosa devo ubbidire?

Comunque sto valuntando tutto quello che è stato esposto e se ho altre domande non mancherò di porle.

La mia valutazione riguarda:

1) Che il comando del sangue come diceva Aquila è specifico è va usato in un contesto ben preciso quello del culto mentre in altri contesti non era lecito andava versato a terra e coperto di polvere.

2)Quando si scontrano due norme divine, una deve comunque prevalere sull'altra. Come diceva barnabino , esiste la norma biblica di onorare i genitori tuttavia esiste un altro principio superiore che dice chi ha piu affetto per i genitori che Dio...

Allora sto valuntando la questione.


Mi chiedo è possibile che l'ubbidienza di quel principio sul sangue che doveva essere usato in una circostanza ben precisa prevalga sull'altro principio della sacralità della vita che comunque che per quanto riguarda la nostra vita terrena non ha mai un valore assoluto?



Gli esempi del pane o del Sabato rispecchiano proprio questa situazione, dato che il non mangiare il pane delle offerte e il non raccogliere le spighe di Sabato era un comando divino.



Non mi sembra che la loro vita era in pericolo!!!

Stando a quello che dici vorebbe dire che si possono trasgredire le leggi di Dio per delle futilità?

Gli uomini che citi non stavano certo morendo di fame ma erano tutti implicati in una missione divina.

Stando al tuo discorso vorrebbe dire che anche per gli uomini di Saul fosse stato lecito il loro modo di agire, mentre da quello che risulta dalla scrittura sebbene fossero in una situazione d'urgenza non certo di morte ma d'urgenza peccarono contro Dio non dissanguando correttamente la carne.

Il racconto dice che agirono slealmente e si è dovuto fare espiazione per il peccato.

[Modificato da erevnitis 19/05/2017 12:25]
19/05/2017 15:48
 
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Re: Re: Re:
Caro erevnitis


La mia domanda verteva in casi dove il servitore di Dio si trova in due situazioni tra la lealtà a Dio sulla sacralità del sangue e la lealtà a Dio sulla sacralità della vita. Cosa prevale? A cosa devo ubbidire?


Come detto, vale il principio del male minore come spiega la Bibbia nei casi che stiamo prendendo in esame (pani e Sabato)



1) Che il comando del sangue come diceva Aquila è specifico è va usato in un contesto ben preciso quello del culto mentre in altri contesti non era lecito andava versato a terra e coperto di polvere.


Sicuramente era così nel VT. Ma ti risulta per caso che Gesù, proprio citanto il VT, dica che Dio vuole opere di misericordia e non sacrifici? Questo solo per farti capire il cambio di prospettiva tra la necessita di usare il sangue per i sacrifici e la vera adorazione dei cristiani del primo secolo.


2)Quando si scontrano due norme divine, una deve comunque prevalere sull'altra. Come diceva barnabino , esiste la norma biblica di onorare i genitori tuttavia esiste un altro principio superiore che dice chi ha piu affetto per i genitori che Dio...
Allora sto valuntando la questione.


Bravo. Io non ho dubbi che tra la sacralità della vita e il divieto di assumere sangue, prevale il primo, anche perché il sangue simboleggia proprio la vita che per Dio ha un grande valore.


Mi chiedo è possibile che l'ubbidienza di quel principio sul sangue che doveva essere usato in una circostanza ben precisa prevalga sull'altro principio della sacralità della vita che comunque che per quanto riguarda la nostra vita terrena non ha mai un valore assoluto?


LA tua domanda non ha nessun senso biblico perchè da nessuna parte si dice che la vita terrena non ha alcun valore, anzi vale proprio il contrario per quello che simboleggia il sangue stesso, che è sacro perché la vita terrena (compresa quella animale) è sacra. Se fosse come dici tu neanche il sangue dovrebbe avere tutta questa importanza a tal punto da diventare un comando divino.




Non mi sembra che la loro vita era in pericolo!!!

Stando a quello che dici vorebbe dire che si possono trasgredire le leggi di Dio per delle futilità?

Gli uomini che citi non stavano certo morendo di fame ma erano tutti implicati in una missione divina.


Perdonami, ma è Gesù che fa questi discorsi, non sono certo io. E' Gesù che dice che i pani erano sacri e non li poteva mangiare Davide, eppure gli è consentito perché aveva fame e come dici tu non erano in pericolo di vita. Capisci che il discorso di Gesù verte a giustificare i suoi discepoli (che non rispettavano il sabato) così come giustifica la disobbedienza di Davide?

Stando al tuo discorso vorrebbe dire che anche per gli uomini di Saul fosse stato lecito il loro modo di agire, mentre da quello che risulta dalla scrittura sebbene fossero in una situazione d'urgenza non certo di morte ma d'urgenza peccarono contro Dio non dissanguando correttamente la carne.
Il racconto dice che agirono slealmente e si è dovuto fare espiazione per il peccato.


Ma non vennero lapidati come era consuetudine per chi non rispettava la legge. Perché?




19/05/2017 16:06
 
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Re: Re:



Come ti è stato detto, i cristiani hanno il comando di astenersi dal sangue che è sacro, ma non hanno alcun comando di salvare a tutti i costi la propria vita ("chi vuol salvare la sua vita la perderà") nè di considerarla a tutti i costi


Ma non è vero. Il perdere la vita è messo in relazione solo alla fedeltà a Cristo e non credo che assumere una trasfusione comporti il rinnegare il Cristo che tralaltro non ha mai parlato di astenersi dal sangue.

"Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio. " (Atti 20:24 CEI).
Paolo era disposto anche a morire per il Vangelo e non anteponeva ad esso la sua vita!


Appunto, parla di fedeltà al Vangelo, ma qui non ho mai letto il divieto del sangue richiesto da Cristo. Anzi, nell'ultima cena parla di bere il suo sangue, quindi figuriamoci.


Ciò che il cristiano vuole salvaguardare a tutti i costi è la (speranza della) vera vita, la vita eterna, non trasgredendo i comandi divini.


Gesù non parla di comandi divini che spesso (in riferimento al passato ridimensione e supera), ma di fedeltà al suo nome e al Vangelo

Ciao.


[Modificato da barnabino 19/05/2017 16:53]
19/05/2017 17:09
 
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Caro Aldo,

Sul fatto che non abbiamo alcuna evidenza che Gesù in vita abolisse la Legge Mosaica o invitasse i suoi discepoli a trasgredirla ci sono già altre discussioni aperte, e qui è decisamente OT. Semmai aprine una apposita. Grazie.


Il perdere la vita è messo in relazione solo alla fedeltà a Cristo e non credo che assumere una trasfusione comporti il rinnegare il Cristo che tralaltro non ha mai parlato di astenersi dal sangue



Il comando del sangue è ribadito dagli apostoli tra le cose definite "necessarie", vedi tu se non è importante in relazione a Cristo.


Anzi, nell'ultima cena parla di bere il suo sangue, quindi figuriamoci



Certo, anche di mangiare il suo corpo... invitava al cannibalismo? E da quando i pentecostali credono nella transustanziazione? Mi giunge nuova...


Gesù non parla di comandi divini che spesso (in riferimento al passato ridimensione e supera), ma di fedeltà al suo nome e al Vangelo



Perché? L'ubbidienza ad un comando divino ribadito e definito "necessario" dagli apostoli per te non è fedeltà al suo Nome e al Vangelo? Quando il comando sul sangue sarebbe stato "superato" e "ridimensionato" dalla chiesa cristiana?

Shalom
[Modificato da barnabino 19/05/2017 17:09]
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19/05/2017 17:18
 
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Caro Aldo,


Ma non vennero lapidati come era consuetudine per chi non rispettava la legge. Perché?



Perché vi erano delle attenuanti, gli uomini erano comunque in missione divina e si trovarono in quelle circostanze per una promessa scellerata di Saul, inoltre in qualche misura cercarono di rispettare le Legge. Quello che è importante è che nonostante l'emergenza la questione non venne derubricata come lecita, ma vi fu comunque una trasgressione agli di Dio, che per varie ragioni si mostrasse misericordia non ne cambia la gravità, tanto che è menzionata nelle Scritture.

Shalom
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19/05/2017 18:02
 
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Re:


Il comando del sangue è ribadito dagli apostoli tra le cose definite "necessarie", vedi tu se non è importante in relazione a Cristo.


Ma questo non è un comando assoluto universale. Riguarda l'integrazione dei pagani con i cristiani ebrei che chiaramente continuavano con le loro tradizioni. Se è per questo nel concilio di Gerusalemme viene vietata pure la carne immolata agli idoli, eppure lo stesso Paolo dice chiaramente che questa non conta nulla in se, e non la si deve mangiare solo nei riguardi dei fratelli deboli che potrebbero capire male e fraintendere.



Certo, anche di mangiare il suo corpo... invitava al cannibalismo? E da quando i pentecostali credono nella transustanziazione? Mi giunge nuova...


Certo che no si parla di cannibalismo. Ma se Gesù fosse stato un ebreo zelante non avrebbe parlato in questi termini anche sotto il profilo simbolico.



Perché? L'ubbidienza ad un comando divino ribadito e definito "necessario" dagli apostoli per te non è fedeltà al suo Nome e al Vangelo? Quando il comando sul sangue sarebbe stato "superato" e "ridimensionato" dalla chiesa cristiana?


Spiegato sopra. Si tratta di un divieto di tipo "culturale". Anche perché non di capisce per quale motivo non vengano elencati tutti gli altri peccati come gli omicidi o l'idolatria stessa (le carni immolate agli idoli significa ben altra cosa).
Perché vengono citati solo 4 osservazioni rispetto a tutto quello che comanda la legge?




[Modificato da barnabino 19/05/2017 22:04]
19/05/2017 18:05
 
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Re: Re: Re:
Caro Aldo,

Aldo_evangelico, 19/05/2017 11.11:


Aldo, ma quale secchio d' Egitto stai cianciando?
Davide comprendeva il principio su cui si basava quella legge. Per lui quell’acqua era preziosa quanto il sangue dei tre uomini, e per questo la versò a terra.
Davide quindi riconobbe pienamente il principio dell'assoluta santità del sangue stabilito dalla Legge, rifiutò di bere quell' acqua perchè a rischio del loro sangue, cioè della loro vita, quegli uomini gliel' avevano presa.
Punto!


Assolutamente non è così. Davide riconosce il valore della vita dei tre soldati che andarono a prendere l'acqua. Non sono quindi importanti in se i secchi d'acqua, così come non è importante il sangue come simbolo della vita, perché in entrambi i casi è la vita che conta e non i due liquidi in quanto tali





no, sbagli completamente!
L' episodio di Davide è la dimostrazione di quanto importante fosse per gli ebrei la Legge sulla santità del sangue!
Davide rifiutò di bere quell' acqua perchè riconobbe il principio insito nella Legge sul sangue.
Riconobbe che - essendo il sangue la vita di quegli uomini - quell' acqua era stata presa a rischio del loro sangue, cioè della loro vita di quegli uomini e perciò non la bevve perchè comprendeva il principio insito nella Legge sulla proibizione del sangue.
Sbagli!

Aldo_evangelico, 19/05/2017 11.11:



Il sangue è sacro agli occhi di Dio e come ti ho detto se ne poteva disporre solo per uso cultuale, come dice Levitico 17.
Il sangue è sacro perchè è la vita stessa dell' individuo:

“Levitico 17: 14: “Perché la vita di ogni essere vivente E’ IL SUO SANGUE, IN QUANTO E’ LA SUA VITA” (CEI)!


Come al solito ti fermi alla forma delle cose e non alla sostanza.
La centralità resta sempre e comunque la sacralità della vita.





come al solito fai filosofia spicciola!
Nel Levitico 17 si stabilisce non una norma alimentare, ma la santità del sangue, di cui si può disporre solo e unicamente per scopi cultuali, in quanto il sangue è la vita dell' essere vivente e se non è usato per scopi cultuali, va versato a terra (Levitico 17:13)


Aldo_evangelico, 19/05/2017 11.11:



Il sangue è sacro perchè è la vita dell' essere vivente, non ne va fatto alcun uso all' infuori di quello prescritto per i sacrifici di espiazione, fino al sacrificio definitivo di Cristo (Ebrei 9:11-14 ; 10:3-4, 11-20!), che certo non ci autorizza in alcun modo a farne, da lì in poi, un altro uso, profano.


Appunto, ma ti faccio notare che la vita degli esseri viventi viene soppressa e non certo tutelata. Da qui l'uso sacro del sangue, ma come fai a dire che nei tempi moderni una trasfusione non possa essere considerato un uso sacro dato che serve a salvaguardare appunto la sacralità della vita
?



Non hai capito nulla!
Da capo!
Il sangue è sacro, è la vita dell' essere vivente e non ne va fatto alcun uso all' infuori di quello cultuale, quello prescritto per i sacrifici di espiazione, fino al sacrificio definitivo di Cristo nel vero santuario, il celeste (Ebrei 9:11-14 ; 10:3-4, 11-20!), che certo ci autorizza in alcun modo a farne, da lì in poi, un altro uso, profano.

Sul sangue non avevamo mai avuto diritto alcuno, nè continuiamo ad averne alcuno, anche dopo il sacrificio di Cristo e il decreto apostolico.

Anzi, il sangue diviene ancora più santo agli occhi dei cristiani perché Gesù ha versato il suo sangue per il perdono dei nostri peccati e dunque è ancora più urgente che i cristiani ubbidiscano al precetto di "astenersi" attentamente dal sangue, dall'idolatria e dalla fornicazione per mostrare rispetto verso il sacrificio di Cristo.

Il sangue di Cristo fu usato in armonia con la santità del sangue, fu versato a terra (Gesù venne trafitto) come quello dell'agnello che veniva scannato a Pasqua.

Nessuno è ora autorizzato a fare un uso profano (cioè non relativo al culto) del sangue, sacro agli occhi di Dio, proprio per rispetto del sangue versato da Cristo


Ciao.

19/05/2017 18:12
 
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Re: Re:
Aldo_evangelico, 19/05/2017 11.00:


Comunque la mia domanda non verteva su Davide con i pani di presentazione (in cui Davide e i sacerdoti avevano una missione divina) o sul sabato (con delle regole stabilite dai farisei) in cui numerosi 3D ne parlano ampiamente.


Perché dici questo? La tua domanda implica cosa succede quando un simbolo viene violato per rispettare un altro comando divino.
Quindi il problema si sposta sul piano di valutare il corretto operato di un cristiano allorquando si deve scontrare con due comandi divini in contrapposizione tra di loro.
Gli esempi del pane o del Sabato rispecchiano proprio questa situazione, dato che il non mangiare il pane delle offerte e il non raccogliere le spighe di Sabato era un comando divino. Ma sia Davide e sia Gesù dicono che questo comando passa in secondo piano quando si tratta di fare qualche cosa per rispetto della vita dell'uomo, dato che il pane o le spighe servono al sostentamento della vita stessa.
Alla stessa maniera, visto che il sangue serve al sostentamento della vita dell'uomo, il cristiano lo deve accettare proprio sulla base del principio che è il male minore rispetto al trasgredire il comando divino di astenersi dal sangue.







sbagli!
Non si possono prendere le parole di Gesù di Matteo 12:1-8 per sostenere che in caso di pericolo di vita, si può trasgredire il comando divino.
Questo perchè Davide e i suoi non correvano alcun pericolo di vita in quel momento, quindi il paragone non è pertinente!
Nè si può trasgredire il comando divino ogni volta che l' uomo ha fame [SM=g27987] , infatti i discepoli non trasgredirono manco lontanamente la Legge sul Sabato, piuttosto le cervellotiche tradizioni farisaiche

Sbagli!


19/05/2017 18:19
 
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Re: Re: Re:
caro Aldo

Aldo_evangelico, 19/05/2017 16.06:




Come ti è stato detto, i cristiani hanno il comando di astenersi dal sangue che è sacro, ma non hanno alcun comando di salvare a tutti i costi la propria vita ("chi vuol salvare la sua vita la perderà") nè di considerarla a tutti i costi


Ma non è vero. Il perdere la vita è messo in relazione solo alla fedeltà a Cristo e non credo che assumere una trasfusione comporti il rinnegare il Cristo che tralaltro non ha mai parlato di astenersi dal sangue.




ne hanno parlato gli apostoli con la decisione apostolica dettata dallo spirito santo di Atti 15.
E' quindi un comando divino per tutti i cristiani

Aldo_evangelico, 19/05/2017 16.06:




"Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio. " (Atti 20:24 CEI).
Paolo era disposto anche a morire per il Vangelo e non anteponeva ad esso la sua vita!


Appunto, parla di fedeltà al Vangelo, ma qui non ho mai letto il divieto del sangue richiesto da Cristo. Anzi, nell'ultima cena parla di bere il suo sangue, quindi figuriamoci.




beh, detta da un evangelico..... [SM=g27987] perchè quel vino era letteralmente il sangue di Cristo?
Per gli evangelici non lo è, per i cattolici si...

Aldo_evangelico, 19/05/2017 16.06:



Ciò che il cristiano vuole salvaguardare a tutti i costi è la (speranza della) vera vita, la vita eterna, non trasgredendo i comandi divini.


Gesù non parla di comandi divini che spesso (in riferimento al passato ridimensione e supera), ma di fedeltà al suo nome e al Vangelo

Ciao.





Giovanni dice che l' amore di Dio è ubbidire ai suoi comandamenti (1 Giovanni 5:3)

Saluti
19/05/2017 20:20
 
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Re: Re:
Aldo_evangelico, 19/05/2017 18:02:

...


Il comando del sangue è ribadito dagli apostoli tra le cose definite "necessarie", vedi tu se non è importante in relazione a Cristo.


Ma questo non è un comando assoluto universale. Riguarda l'integrazione dei pagani con i cristiani ebrei che chiaramente continuavano con le loro tradizioni. Se è per questo nel concilio di Gerusalemme viene vietata pure la carne immolata agli idoli, eppure lo stesso Paolo dice chiaramente che questa non conta nulla in se, e non la si deve mangiare solo nei riguardi dei fratelli deboli che potrebbero capire male e fraintendere.
...



Il comando del sangue parte già dai tempi di Noé, figurati se non è universale.
Gli apostoli lo ribadirono nel momento in cui abolirono l'applicazione della legge mosaica.

Simon
19/05/2017 20:22
 
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Re: Re: Re:
(SimonLeBon), 19/05/2017 20.20:



Il comando del sangue parte già dai tempi di Noé, figurati se non è universale.
Gli apostoli lo ribadirono nel momento in cui abolirono l'applicazione della legge mosaica.

Simon




peraltro abbiamo già parlato degli idolotiti almeno quattromila volte....sempre a ripetere le stesse cose, uffa!

[Modificato da Aquila-58 19/05/2017 20:23]
19/05/2017 21:52
 
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Re: Re: Re:
(SimonLeBon), 19/05/2017 20.20:



Il comando del sangue parte già dai tempi di Noé, figurati se non è universale.
Gli apostoli lo ribadirono nel momento in cui abolirono l'applicazione della legge mosaica.

Simon


Che discorsi.
Quindi la logica qual è? Che tutto ciò che viene ribadito dagli apostoli vale e tutto ciò che non viene ribadito non vale più?
Dunque siccome non viene ribadito dagli apostoli che è vietato uccidere, allora da quel momento viene legalizzato l'omicidio?
Perchè solo questi 4 divieti difronte alla mole di peccati che si possono commettere?


19/05/2017 22:09
 
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Re:
Aldo_evangelico, 19/05/2017 21:52:


Che discorsi.
Quindi la logica qual è? Che tutto ciò che viene ribadito dagli apostoli vale e tutto ciò che non viene ribadito non vale più?
Dunque siccome non viene ribadito dagli apostoli che è vietato uccidere, allora da quel momento viene legalizzato l'omicidio?
Perchè solo questi 4 divieti difronte alla mole di peccati che si possono commettere?





Mi pare che tu non abbia capito nulla di quello che ho scritto.
Gli apostoli non hanno inventato niente, hanno solo riproposto il divieto noetico, che era già in vigore per tutta l'umanità, prima dell'avvento della legge mosaica.
Metti in dubbio anche la parola degli apostoli e dello spirito santo?

Simon
19/05/2017 22:15
 
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Aldo_evangelico, 19/05/2017 21.52:


Che discorsi.
Quindi la logica qual è? Che tutto ciò che viene ribadito dagli apostoli vale e tutto ciò che non viene ribadito non vale più?
Dunque siccome non viene ribadito dagli apostoli che è vietato uccidere, allora da quel momento viene legalizzato l'omicidio?
Perchè solo questi 4 divieti difronte alla mole di peccati che si possono commettere?






perchè il tema era quello della circoncisione prevista dalla Legge, vengono pertanto ribadite le cose necessarie per i pagani, addirittura precedenti la Legge Mosaica, senza aggiungere altri pesi.
Ovvio che il cristiano non possa uccidere, visto che il suo secondo più grande comandamento è quello di amare il prossimo come se stesso---

[Modificato da Aquila-58 19/05/2017 22:16]
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