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La sentenza della Corte Suprema russa ha conseguenze negative per i Testimoni di Geova

Ultimo Aggiornamento: 24/06/2017 22:39
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24/06/2017 22:39
 
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La sentenza della Corte Suprema russa del 20 aprile 2017 sta avendo gravi ripercussioni sui Testimoni di Geova in tutto il paese. Le autorità violano le libertà fondamentali dei Testimoni e considerano illegali le loro attività religiose. Inoltre alcuni cittadini russi vedono questa decisione come un’autorizzazione a discriminare i Testimoni e perfino a commettere contro di loro crimini d’odio.
Abusi da parte del governo russo e violazioni dei diritti umani

Dennis Christensen

Ministri dei Testimoni di Geova messi sotto accusa

Il 25 maggio la polizia ha fatto irruzione durante una riunione religiosa della congregazione dei Testimoni di Geova di Orёl. La polizia ha arrestato Dennis Christensen, cittadino danese e anziano della congregazione di Orёl. Christensen sarà tenuto in custodia cautelare fino al 23 luglio; nel frattempo il procuratore sta cercando di raccogliere elementi che sostengano l’accusa di “estremismo”. Se condannato, Christensen rischierebbe dai 6 ai 10 anni di prigione.

Emanate diffide contro le associazioni religiose locali

Il 4 maggio l’ufficio del procuratore ha inviato una diffida al presidente dell’associazione religiosa locale di Krymsk. In base a quanto dichiarato nella diffida, sia il presidente che i membri dell’associazione possono essere soggetti a responsabilità amministrativa e penale per aver tenuto delle riunioni religiose.

A seguito della sentenza della Corte Suprema, almeno altre cinque associazioni religiose locali hanno ricevuto diffide simili.

Raid della polizia durante le riunioni religiose

Il 22 aprile la polizia ha fatto irruzione in un luogo di culto dei Testimoni a Džankoj, nella Repubblica di Crimea, mentre si stava concludendo una riunione religiosa. Gli agenti hanno affermato che, in seguito alla sentenza della Corte Suprema, i Testimoni non hanno il diritto di radunarsi per il culto. Gli agenti hanno perquisito l’edificio e poi l’hanno sigillato per impedire che vi si tengano altre riunioni religiose.

A seguito della sentenza della Corte Suprema, ci sono stati almeno altri cinque casi in cui la polizia ha interrotto delle riunioni religiose dei Testimoni; una di queste si stava svolgendo in un’abitazione privata.

“Sono molto preoccupato per questa ingiustificata repressione delle pacifiche attività dei membri delle comunità dei Testimoni di Geova in Russia. [...] Incoraggio le autorità russe a garantire che vengano tutelati i diritti dei membri della comunità dei Testimoni di Geova relativi alla libertà di religione e di credo, alla libertà di opinione e di espressione, e alla libertà di riunione e di associazione, in conformità con l’obbligo del paese di rispettare le leggi internazionali per i diritti umani e gli impegni presi con l’OSCE [Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa]” (Michael Georg Link, direttore dell’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell’OSCE)

Presi di mira alunni Testimoni

Il 24 aprile a Bezvodnoe, un paesino della regione di Kirov, un’insegnante ha umiliato due alunne la cui madre è testimone di Geova. L’insegnante ha giustificato le proprie azioni dicendo che la religione dei Testimoni è vietata in Russia.

Il 17 maggio, nella regione di Mosca, la preside di una scuola ha consegnato un avviso ufficiale ai genitori di una bambina di otto anni che aveva parlato di Dio a una compagna di classe. Il documento faceva riferimento alla sentenza della Corte Suprema e proibiva all’interno della scuola “qualsiasi azione che non [avesse] relazione con il processo educativo”. La preside ha anche minacciato di denunciare il caso alla polizia e di “richiedere che la bambina venga sottoposta a una forma diversa di insegnamento”.

Negato ai Testimoni il servizio civile alternativo

Il 28 aprile la Commissione di reclutamento dei distretti Čeboksarskij e Marposadskij ha respinto la richiesta di un testimone di Geova di svolgere il servizio civile. La Commissione ha affermato che i Testimoni, in quanto “estremisti”, non possono compiere un servizio alternativo.

Almeno altri due Testimoni hanno visto respinta la propria domanda di ammissione al servizio civile alternativo.

Philip Brumley, referente legale dei Testimoni di Geova, ha fatto notare una contraddizione nella presa di posizione del governo: “Da un lato il governo non permette ai giovani Testimoni di svolgere il servizio civile perché sono ‘estremisti’, mentre dall’altro richiede a questi ‘estremisti’ di arruolarsi nell’esercito. Non è assurdo che il governo permetta a degli ‘estremisti’ di entrare nell’esercito?”
Soprusi e discriminazioni

Testimoni vittime di violenze

Il 30 aprile a Lucino, nella regione di Mosca, la casa di una famiglia di Testimoni è stata completamente bruciata, insieme all’abitazione adiacente degli anziani genitori. L’incendiario ha prima espresso il proprio odio per la religione della famiglia, e poi ha appiccato il fuoco.

Il 24 maggio a Žešart, nella Repubblica di Komi, alcune persone hanno dato fuoco a un edificio usato dai Testimoni di Geova per delle riunioni religiose, causando seri danni.

Sala del Regno di Žešart danneggiata da un incendio

Almeno altri nove luoghi di culto sono stati oggetto di atti vandalici a seguito della sentenza della Corte Suprema del 20 aprile 2017.

Il 26 aprile un testimone di Geova di Belgorod stava uscendo di casa quando un uomo gli ha gridato: “La tua religione è vietata!” L’aggressore ha poi picchiato il Testimone.

L’11 maggio un gruppo di uomini ha interrotto una riunione religiosa dei Testimoni di Geova a Tjumen’ e, usando un linguaggio osceno e offensivo, ha minacciato i presenti di far loro del male.

Testimoni licenziati

Il 15 maggio la direzione di un’industria chimica di Dorogobuž, nella regione di Smolensk, ha licenziato tutti i dipendenti testimoni di Geova. La direzione ha spiegato di aver ricevuto dal Servizio Federale di Sicurezza l’ordine di licenziare tutti i Testimoni, perché gli “estremisti” non possono lavorare nello stabilimento.

A seguito della decisione della Corte Suprema, in almeno altri tre casi alcuni dipendenti Testimoni sono stati minacciati di licenziamento perché appartenenti a una religione “estremista”. A Jaškino, un paese della regione di Kemerovo, la polizia ha fatto pressioni su una Testimone perché rivelasse informazioni su altri Testimoni, ma lei si è rifiutata. Gli agenti hanno detto che è illegale far parte di una religione proscritta e hanno paragonato i Testimoni di Geova ai terroristi dell’ISIS.

Crescono le preoccupazioni per i Testimoni di Geova in Russia

Nei 10 anni precedenti alla sentenza della Corte Suprema, il governo russo ha promosso un attacco alla libertà religiosa dei Testimoni di Geova che ha causato loro molti problemi. Dopo questa decisione però la loro sicurezza è ancora più in pericolo. Oltre a diffamare i Testimoni, questa sentenza ha spinto singoli cittadini e funzionari pubblici a infliggere loro ulteriori maltrattamenti, come dimostrato dagli episodi appena menzionati. I Testimoni di Geova di tutto il mondo sono molto preoccupati per ciò che potrebbe accadere ai loro compagni di fede in Russia nel caso in cui il 17 luglio 2017 la Camera d’appello della Corte Suprema confermasse la sentenza precedente.

Brumley ha affermato: “Non è stata presentata nessuna prova che colleghi anche solo minimamente i Testimoni di Geova all’estremismo. La persecuzione che i Testimoni hanno subìto non è affatto proporzionata al pericolo che, secondo alcuni, essi costituiscono per la società. La Russia deve riconsiderare le sue azioni contro i Testimoni di Geova alla luce della Costituzione e degli accordi internazionali che garantiscono la libertà religiosa”.


www.jw.org/it/news/sviluppi-legali/per-area/russia/sentenza-corte-suprema-conseguenze-negative-testimon...
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