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DIZIONARI BIBLICI E DOTTRINE

Ultimo Aggiornamento: 17/08/2017 13:42
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14/08/2017 18:27
 
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Nel mondo scientifico chi è più autorevole, i dizionari biblici come il Kittel, DENT, BAUER ecc..
oppure biblisti noti come Barr, BOISMARD, CULLMANN e altri...?

A chi in genere si ci affida di più?
14/08/2017 18:29
 
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erevnitis, 14/08/2017 18.27:

Nel mondo scientifico chi è più autorevole, i dizionari biblici come il Kittel, DENT, BAUER ecc..
oppure biblisti noti come Barr, BOISMARD, CULLMANN e altri...?

A chi in genere si ci affida di più?




per quanto mi riguarda, il DENT e Boismard....ma riconosco la grande statura di Cullmann e il grande prestigio del Bauer e del Kittel

[Modificato da Aquila-58 14/08/2017 18:31]
14/08/2017 19:00
 
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Nel mondo scientifico chi è più autorevole, i dizionari biblici come il Kittel, DENT, BAUER ecc.. oppure biblisti noti come Barr, BOISMARD, CULLMANN e altri...?



IL Kittel, il Bauer dovrebbero essere strumenti scientifici, dunque dizionari relativamente neutrali, descrivendo l'uso di una parola in determinati contesti, i biblisti forniscono invece una loro interpretazione. Io per lo studio partirei decisamente dai primi i quali possono godere più o meno autorevolezza ma sono comunque orientati su una certa posizione anche teologica.

Shalom
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14/08/2017 20:29
 
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Re:


Io per lo studio partirei decisamente dai primi i quali possono godere più o meno autorevolezza ma sono comunque orientati su una certa posizione anche teologica.



Suppongo che alludi all'influenza ellenistica ? Cosa spinge questi dizionari che dovrebbero avere un intento neutrale ad essere anche di parte per alcuni versetti?



14/08/2017 23:23
 
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Caro Erevnitis,


Suppongo che alludi all'influenza ellenistica ?



Veramente no, intendevo che i teologi moderni appartengono a varie scuole e indirizzi differenti. Qui l'ellenismo c'entra poco, riguarda più le correnti della teologia moderna abbastanza complessa, e che francamente anche io conosco poco. Certo, se un autore considera il cristianesimo come un fenomeno giudaico tenderà a vedere un passo da una certa angolazione, se invece pensa che un testo (ad esempio come di credeva di Giovanni) fosse stato scritto verso il 125 dC evidentemente un'altra.


Cosa spinge questi dizionari che dovrebbero avere un intento neutrale ad essere anche di parte per alcuni versetti?



Si limitano ad analizzare la parola e riportare i vari significati nei differenti contesti e differenti epoche, ad esempio il Bauer si concentra sul greco di una certa epoca. Lo fanno senza dare interpretazioni o comunque fornendo le differenti interpretazioni, se esistono, con le ragioni per cui un autore sceglie un significato piuttosto che un'altro.

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15/08/2017 00:06
 
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Re:

la critica moderna parte da presupposti diversi dai miei nel valutare il testo, per me è unitario e ispirato, sovrannaturale, ben diverso è l'occhio dello studioso puro, per cui la Bibbia è un testo come un alto. Sono due visioni differenti.



Tuttavia anche per la chiesa il testo è sovrannaturale e ispirato, pur non ritenendo il testo unitario dato che si ammette che secondo gli scrittori ci sono teologie diverse se rimaniamo sempre nel campo del dualismo.

Non entriamo in questo caso nella contraddizione un'AT con un antropologia semitica e poi un NT con una visione tommista? Come si riesce a conciliare il tutto?






15/08/2017 00:26
 
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Beh, per i teologi si tratta di uno sviluppo dottrinale, nulla di più, come poteva esserci all'interno della Scrittura, per gli evangelici invece si tratta di arrampicarsi sugli specchi per vedere nel NT aspetti anacronistici che fanno parte della tradizione successiva ereditata dai padri della Chiesa.

Shalom
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15/08/2017 09:55
 
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Re:

per gli evangelici invece si tratta di arrampicarsi sugli specchi per vedere nel NT aspetti anacronistici che fanno parte della tradizione successiva ereditata dai padri della Chiesa.



Molto chiaro, ma cosa ci fa capire che si tratta di arrampicarsi sugli specchi, una lettura semplice della sacra scrittura?



15/08/2017 10:22
 
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Come abbiamo avuto modo di discutere molte volte perché si tratta di letture che sono incoerenti sia con il contesto immediate, che con il contesto allargato, che con l'antropologia biblica, che non ci sono prove che sia contraddetta nel NT e sostituita da una nuova antropologia di tipo ellenistico. Se dovessimo dare ascolto a certi apologeti agli scrittori del NT ogni tanto parte l'embolo e scriverebbero cose che contraddicono quello che hanno scritto due versetti prima, oppure peggio schizofrenici, che prima parlano dell'anima in termini semitici e subito dopo in termini dualistici, senza soluzione di continuità, come se non esistesse alcun contesto di riferimento in cui inserire certe affermazioni e come se l'autore fosse sempre ondivago. A questo devo aggiungere la confusione sui termini, concetti diversi come anima e spirito vengono usati scambievolmente per applicare ad hoc passi che si pensa possano essere dualistici, per cui non si capisce mai di cosa stiamo parlando.

Da questo punto di vista, parlando di uno dei rari passi che potrebbero essere letti in senso dualistico, sono concorde con quello che dice il sito evangelico La Parola circa il termine Ades, che secondo me c'entra il punto:

"Nell'AT, i morti vanno allo Sceol, cioè alla tomba. Nel NT, questo stato viene chiamato Ades. A volte è anche tradotto il "soggiorno dei morti". Ma questo stato non è vita. Infatti, spesso è solo un modo di dire per la morte, e tutti ci vanno (sia i giusti che i malvagi) (Gen 42:38; 2Sam 22:6; Sal 30:3; 89:48). È un luogo occulto, in cui Dio non è ricordato; non c'è niente (Giob 14:13; Sal 6:5; Ec 9:10; Is 38:18). La parabola del ricco e Lazzaro sembrerebbe di insegnare il contrario (Lu 16:23), ma è meglio non basare una dottrina sui dettagli di una parabola, soprattutto quando contraddicono l'insegnamento del resto della Bibbia. Gesù invece uscì dall'Ades e adesso vive (At 2:27-31; Ap 1:8)."

Shalom
[Modificato da barnabino 15/08/2017 10:24]
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15/08/2017 12:32
 
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Re: Re:
erevnitis, 15/08/2017 00:06:


la critica moderna parte da presupposti diversi dai miei nel valutare il testo, per me è unitario e ispirato, sovrannaturale, ben diverso è l'occhio dello studioso puro, per cui la Bibbia è un testo come un alto. Sono due visioni differenti.



Tuttavia anche per la chiesa il testo è sovrannaturale e ispirato, pur non ritenendo il testo unitario dato che si ammette che secondo gli scrittori ci sono teologie diverse se rimaniamo sempre nel campo del dualismo.

Non entriamo in questo caso nella contraddizione un'AT con un antropologia semitica e poi un NT con una visione tommista? Come si riesce a conciliare il tutto?



Sviluppo dottrinale si, come dice Barnabino, ma purtroppo non lineare come magari farebbe piacere a noi oggi.
Sopratutto nell'AT storia del popolo d'Israele è stata molto travagliata, ma anche quella esposta (a posteriori) nel NT non è stata per nulla tranquilla.
Teologicamente si aspettava la fine e c'era la persecuzione, non c'era tempo per gingillarsi a fare i "sistematici"... quelle premure sono venute dopo, dopo i testi ispirati.

Simon
17/08/2017 13:12
 
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Re:


Da questo punto di vista, parlando di uno dei rari passi che potrebbero essere letti in senso dualistico, sono concorde con quello che dice il sito evangelico La Parola circa il termine Ades, che secondo me c'entra il punto:

"Nell'AT, i morti vanno allo Sceol, cioè alla tomba. Nel NT, questo stato viene chiamato Ades. A volte è anche tradotto il "soggiorno dei morti". Ma questo stato non è vita. Infatti, spesso è solo un modo di dire per la morte, e tutti ci vanno (sia i giusti che i malvagi) (Gen 42:38; 2Sam 22:6; Sal 30:3; 89:48). È un luogo occulto, in cui Dio non è ricordato; non c'è niente (Giob 14:13; Sal 6:5; Ec 9:10; Is 38:18). La parabola del ricco e Lazzaro sembrerebbe di insegnare il contrario (Lu 16:23), ma è meglio non basare una dottrina sui dettagli di una parabola, soprattutto quando contraddicono l'insegnamento del resto della Bibbia. Gesù invece uscì dall'Ades e adesso vive (At 2:27-31; Ap 1:8)."



I versetti che possono esere letti in chiave dualista sono pochissimi, ma se quei pochi versetti vengono spiegati in un sito evangelico con una lettura semita mi sembra una vera e propria schizofrenia.

Come puo un sito evangelico sostenere da un punto di vista biblico una teologia su quei pochi versetti contraria alla sua?

Mi sembra un controsenso!!!


17/08/2017 13:38
 
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Come puo un sito evangelico sostenere da un punto di vista biblico una teologia su quei pochi versetti contraria alla sua?

Mi sembra un controsenso!!!



Quando dici evangelici non sai mai cosa dici, possono credere a tutto e nulla...

Shalom
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17/08/2017 13:42
 
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Re:
barnabino, 17/08/2017 13.38:


Come puo un sito evangelico sostenere da un punto di vista biblico una teologia su quei pochi versetti contraria alla sua?

Mi sembra un controsenso!!!



Quando dici evangelici non sai mai cosa dici, possono credere a tutto e nulla...

Shalom




nella babele evangelica non c' è alcuna uniformità dottrinale, tutt' altro....ci sono anche evangelici unitariani, tanto per fare un esempio



[Modificato da Aquila-58 17/08/2017 13:43]
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