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Il CD. Storia di un formato che ci ha fatto sognare...

Ultimo Aggiornamento: 11/10/2017 20:48
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(Da Wikipedia)

Il compact disc è composto da un disco di policarbonato trasparente, generalmente di 12 centimetri di diametro, al cui centro si trova un foro di 1,5 centimetri di diametro dedicato all'albero di fissaggio del lettore CD, ed un ulteriore area trasparente con un diametro di circa 2 cm (foro compreso) dedicata ad un eventuale meccanismo atto a migliorarne l'aderenza all albero di rotazione; la restante area del disco è accoppiata nella parte superiore ad un sottile foglio di materiale metallico sul quale, nella parte inferiore vengono memorizzate le informazioni come successioni di "buchi" e "terre" (in inglese "pits" e "lands") successivamente letti per mezzo di un laser (per questo motivo sono detti anche dischi ottici).

La sua genesi è dovuta alla ricerca, da parte del mondo della telefonia, di un sistema efficiente di moltiplicazione delle informazioni, attraverso la digitalizzazione e semplificazione dei segnali.
L'applicazione congiunta del sistema numerico binario al suono e del laser diede vita al compact disc.

Nei primi anni il progetto fu inizialmente seguito da una joint venture tra DuPont e Philips. DuPont poteva vantare un'enorme esperienza nel policarbonato (inventato nel 1928 proprio da lei stessa) e una forte presenza nei Paesi Bassi con un'installazione chimica a Dordrecht, vicino a Rotterdam.
DuPont aveva inoltre già una joint venture con Philips, la sfortunata PDM (Philips-DuPont Magnetics, sponsor anche della PDM-Concorde), per sviluppare nastri magnetici che utilizzassero altri due prodotti DuPont: il supporto in poliestere Cronar (invenzione DuPont del 1955) e l'ossido di cromo Crolyn (invenzione DuPont del 1956).
DuPont aveva inoltre un'altra joint venture con British Telecom (BT&D) per sviluppare microlaser e fibre ottiche.
C'erano perciò tutte le premesse per eccellenti sviluppi. Dopo i primi prototipi si riunì a Ginevra il management DuPont europeo per analizzare gli sviluppi del progetto e gli investimenti necessari. Tali investimenti comprendevano anche una possibile fabbrica in Italia, per utilizzare l'alluminio dell'Ilva.

Gli studi preliminari misero in luce che lo sviluppo del CD avrebbe consentito la creazione un disco con una capacità oltre 600 MB di dati e probabilmente oltre un'ora di musica in formato digitale. La cosa non entusiasmò i manager DuPont per via degli enormi investimenti richiesti: tenendo conto che i personal computer di allora avevano memorie da 64 KB a 4 MB e hard disk da 20 MB, la capacità del nuovo supporto sarebbe stata esagerata in confronto alle reali necessità dell'epoca. Anche per la musica era impensabile che il mondo intero sostituisse i giradischi e i registratori con i nuovi costosissimi lettori di dischi ottici, ed in effetti la cosa non avvenne a livello di massa fino agli anni ottanta del XX secolo.
Il management DuPont rifiutò il progetto e chiese quindi a Philips di continuare da sola, costringendo così la stessa a cercare altre alleanze per lo sviluppo del supporto.
Per qualche anno, comunque, rimase in vita la PDO (Philips-DuPont Opticals) che stampava CD con produzione in Gran Bretagna (principalmente musica) e U.S.A. (dati). La PDO chiuse nel 1990 per "divergenze di interessi".

Si può dire quindi che la vera paternità del CD sia da attribuire a Philips e DuPont, anche se DuPont non partecipò a nessuno sviluppo successivo ed uscì completamente dal progetto alla fase iniziale.

Di fatto la progettazione del CD nella sua configurazione definitiva risale al 1979, e si deve ad una nuova joint venture della Philips con l'azienda giapponese Sony, la quale già dal 1975 stava sperimentando in modo indipendente la tecnologia per un disco ottico digitale.

Il 17 agosto 1982 il primo CD per utilizzo commerciale venne prodotto in una fabbrica della Philips ad Hannover in Germania: La Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss diretta da Herbert Von Karajan con la Berliner Philharmoniker.
Il primo album musicale pop ad essere stampato sul nuovo supporto fu The Visitors del gruppo svedese degli ABBA, ma il primo ad essere immesso sul mercato fu 52nd Street di Billy Joel, commercializzato dal 1º ottobre 1982 in Giappone insieme al lettore.

Quando vennero messi sul mercato i primi CD, tra i vantaggi decantati dai produttori vi era la loro lunga durata nel tempo. Ma nell'arco di pochi anni si verificò un fenomeno increscioso: alcuni dischi prodotti da aziende europee cambiavano colore ai bordi e il programma ne soffriva.

Il fenomeno si chiamò "bronzing" e si propagò sulla stampa (anche specializzata) un allarme del tipo: "i CD non durano" o "sono destinati a rovinarsi nell'arco di anni o meno". In realtà il problema era limitato: era dovuto al contatto con alcune sostanze (principalmente zolfo) contenuto nella carta e nelle etichette.

Lo strato inciso tendeva a diventare più scuro partendo dai bordi (il punto in cui lo strato era meno protetto) e si rovinava. Questo problema riguardò diverse marche prestigiose, che producevano dischi basati sulle produzioni da Philips/DuPont: Hyperion, Pearl, Academy Sound&Vision, CRD, Archiv, Deutsche Grammophon, London/Decca, Unicorn-Kanchana.
01/08/2017 22:06
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Aggiungo una nota riguardo i difetti dei CD nei primi tempi
eccola:


Problemi all'ascolto al limite di non poterli usare per niente
o al limite di ascoltarli a tratti che saltavano da un brano all'altro.

I cd erano prodotti anche dalle case più note..senza distinzioni tra ufficiali e/o pirati.

Il difetto oltre che dalle etichette..era causato dall'inchiostro usato che passava dalla superfice del dischetto all'interno dello stesso CD..rovinandolo irrimediabilmente.

Alla vista la parte opposta ai titoli appariva spesso con delle macchie e/o bolle..come ci fosse della ruggine inserita all'interno del cd.

Conservo ancora alcuni CD così "conciati".
02/08/2017 09:04
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E' un dramma per chi li colleziona (come me) la potenziale auto-distruzione di questo supporto che era dato, con annunci da fanfaroni, come "eterno"...

Io ho una copia di "Hurt", il bootleg della "Sunset" del 1991, che si sta autodistruggendo, letteralmente disgregandosi. E' perciò inascoltabile, oggi.
Altri di qualche anno dopo, il lettore manco li legge; solo il PC ce la fa...
02/08/2017 13:29
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Che tristezza , quanto materiale perso irrimediabilmente montagne di bootlegs decine centinaia di titoli unici
E' proprio vero ciò che si dice nel film del regista Paolo Campana Vynilmania il cd come il file digitale non sono per sempre e sopratutto non ci assicurano cio che stiamo ascoltando a differenza del vinile che rigato quanto vuoi è per sempre.......magra consolazione per noi che negli anni 90 abbiamo comperato di tutto e di più su cd , non solo Elvis io ho intere discografie di artisti di cui non si ha notizia di supporti in vinile ed oggi malgrado il grande mercato certe particolarità non sono più recuperabili.......
07/09/2017 09:23
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Ciao Marco,riguardo a questo argomento vorrei chiderti se c'e' qualcosa che si puo' fare per tutelare i cd dal momento che anche io li colleziono dai primi anni 90.Inoltre i cd ftd,soprattutto i 7" sono quasi tutti lenti e all'apertura dei pannelli rischiavano di cadere.Cosi ho messo un pezzeto di nastro adesivo(tipo da carrozzieri)per bloccarli al supporto centrale;questo nastro secondo te puo creare problemi al cd? [SM=g8146]
09/10/2017 22:50
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Ciao.
A mio parere, nella parte che viene letta da laser (quella dove NON ci sono scritte), è meglio nemmeno toccarla.
In caso di graffi, ci sono prodotto che riportano il CD allo stato "leggibile" (esperienza personale; funziona davvero), ma se il dischetto si deteriora (può avere tante cause...), non c'è nulla da fare, che io sappia...
Mai fare delle ditate nella parte che viene letta dal laser. E proteggerli in una custodia.

Ovviamente parlo dei CD originali. I CD masterizzati sono fonte di maledizioni da parte di chi li possiede: se avete un CD masterizzato di 10 anni fa, consideratevi fortunati: è durato anche troppo...
La loro "vita" è molto ma molto più effimera di quelli originali.

Il mio consiglio è quello di fare delle copie digitali, "rippandoli" in formato FLAC. Così, in caso di jella, lo abbiamo ancora (in un certo qual modo...).

Tirando le somme: EVVIVA IL VINILE !!! [SM=g7560]
[Modificato da marco31768 01/06/2021 20:37]
10/10/2017 17:31
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In Qualche caso..IO HO SALVATO un paio di CD che avevano dei GRAFFI...sulla superfice incisa,,(parte opposta a quella scritta)

premendo e strisciando in maniera delicata ma decisa..con un polpastrello bello morbido sui GRAFFI...come a voler "cancellare" i danni sulla superfice del CD,come la scia di una lumaca..premere e strisciare in maniera continua con il polpastrello sempre in contatto con la superfice del cd..

CI SONO RIUSCITO più volte e i graffi sono stati CANCELLATI

Ovviamente dipende dalla profondità dei graffi..e non ultimo..il fatto che il CD NON suonava più.. dunqure cosa ci perdevo ???

Quando si dice AUTODIDATTA !!!

Good Luck

[Modificato da B-PAUSE 10/10/2017 18:18]
10/10/2017 18:12
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Un altro rimedio "casalingo" è un po' di... dentifricio.
Ma i prodotti in vendita contro i graffi sui CD, fanno lo stesso lavoro. [SM=g7560]
10/10/2017 20:20
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Grazie,consigli utili che sicuramente usero' all'occorrenza,spero pero' di non averne bisogno,ma mi sono sempre chiesto se il nastro adesivo puo' rilasciare sostanze che potrebbero rovinare il cd.Io l'ho messo sulla maggior parte dei ftd 7" perche' si sganciano facilmente. Grazie Marco e Bruno per aver risposto [SM=g8431] [SM=g8431]
10/10/2017 21:27
Post: 22.347
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Mah... Io non penso che possa danneggiare l'altro lato...
10/10/2017 21:45
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[SM=g8431] [SM=g8431] [SM=g8146] [SM=g8146]
10/10/2017 22:00
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Re:
roberto(2016), 10/10/2017 21.27:

Grazie,consigli utili che sicuramente usero' all'occorrenza,spero pero' di non averne bisogno,ma mi sono sempre chiesto se il nastro adesivo puo' rilasciare sostanze che potrebbero rovinare il cd.Io l'ho messo sulla maggior parte dei ftd 7" perche' si sganciano facilmente. Grazie Marco e Bruno per aver risposto [SM=g8431] [SM=g8431]




Io il nastro non lo metterei
credo che sarebbe meglio inserire qualcosa al centro..dei "dentini"che trattengono il cd tanto per allargare un pò aumentando così la presa sul cd
10/10/2017 22:02
Post: 68
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[SM=g8431] [SM=g8146]
11/10/2017 20:48
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