barnabino, 12/08/2017 13.19:
Dunque facciamo il processo alle intenzioni? Dobbiamo dedurre che Diodati, Luzzi, la CEI, Galbiati, la Novissima, il Pontificio Istituto Biblico, Parola del Signore e chi più ne ha più ne metta, avessero motivazioni "occulte" per procedere ad una propria traduzione? Stando al tuo ragionamento basterebbe una sola versione magari ottocentesca con l'imprimatur dei vescovi, come in Russia, per essere contenti, dato che il testo greco ed ebraico è uno solo? O forse sarebbe meglio rendersi conto che il processo di traduzione è un progetto in divenire che cambia con l'evoluzione della lingua e delle conoscenze?
Non faccio alcun tipo di processo, tanto meno alle intenzioni ...
semplicemente mi basterebbe la tua ultima frase (in grassetto), secondo cui le nuove traduzioni adeguerebbro il testo all'evoluzione della lingua e delle conoscenze, senza mutarne di una virgola la sostanza, mantenendosi fedele al più antico testo disponibile.
Come, per esempio, avviene (o almeno non ne ho notizia) per testi letterari dell'antichità, tipo Iliade, Odissea, ecc...
Io, per quanto mi riguarda (prima che si facciano deduzioni sul mio pensiero) dico di trattare il sacro testo in questo modo:
quando mi sorge qualche dubbio, non sto lì a considerare singoli versetti, secondo le indicazioni di una qualsisi denominazione (cattolicesimo compreso), bensì dò importanza e parto dai due più grandi comandamenti enunciati da Gesù, da cui deduco e procedo, con mia piena responsabilità, a determinare quale debba essere il MIO comportamento, senza che debbano essere altri a farlo. Perchè alla fine ognuno è responsabile personalmente verso il Padre Eterno.
Se alla fine avrò sbagliato lo avrò fatto con la mia testa. Punto!
Auguro buone cose a te e a tutti gli altri amici del forum.
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... e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi” (Giovanni 8:31, 32).
«Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! (Luca 21:8)
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