In un diario il racconto di alcune delle 276 ragazze tenute prigioniere dai miliziani jihadisti
lorenzo simoncelli
città del capo
«Se non vi convertite all’Islam, vi cospargiamo di benzina e vi diamo fuoco». Si apre così il diario scritto da Naomi Adamu e Sarah Samuel, due delle 276 liceali rapite dal gruppo jihadista Boko Haram nel villaggio di Chibok nel Nord-est della Nigeria nell’aprile del 2014. Naomi, dopo una lunga trattativa tra il Governo ed i miliziani, è stata liberata lo scorso maggio insieme ad altre 80 delle «Chibok girls» e si trova ora in un «centro di recupero» nella capitale Abuja.
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«Eravamo in preda al panico, ma non volevamo convertirci, ci hanno buttato un liquido addosso, poi sono scoppiati a ridere e abbiamo capito che non era benzina ed eravamo salve», scrivono Naomi e Sarah, nelle pagine del diario ottenuto in esclusiva dalla Thomson Reuters Foundation.
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www.lastampa.it/2017/08/19/esteri/se-non-ci-convertivamo-ci-davano-fuoco-cos-siamo-sopravvissute-a-boko-haram-aX8iEUm4JCDn0QxaRApxrN/pag...