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Città austriaca dedica una targa commemorativa a 31 testimoni di Geova vittime del regime nazista

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2017 07:54
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17/09/2017 07:54
 
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SELTERS (Germania). La mattina del 19 maggio 2017 la città di Techelsberg, in Austria, ha tenuto una cerimonia in ricordo dei testimoni di Geova che sono stati giustiziati o imprigionati nei campi di concentramento dai nazisti. Durante l’evento è stata dedicata una targa commemorativa a 31 Testimoni “vittime del nazionalsocialismo a Techelsberg e nei dintorni”.

All’inizio del programma un coro di 60 elementi ha eseguito a cappella il cantico “Testimoni, avanti!”. Una versione di questo cantico a volte viene ancora cantata durante le funzioni religiose dei Testimoni in tutto il mondo, e l’originale è stato composto nel campo di concentramento di Sachsenhausen da Erich Frost, un Testimone che fu imprigionato dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Dopo l’introduzione musicale, Johann Koban (sindaco di Techelsberg), Peter Stocker (nipote di Gregor Wohlfahrt Senior, una delle vittime di Techelsberg), il professor Peter Gstettner, il professor Vinzenz Jobst e il dottor Peter Kaiser (governatore della regione) hanno parlato davanti a un pubblico di circa 350 persone. Le reti radiotelevisive austriache ORF 2 e ORF Kärnten si sono occupate dell’evento, di cui hanno scritto anche molti giornali locali.

Il professor Peter Gstettner mentre parla al pubblico.

Durante la Seconda guerra mondiale, 212 dei 550 Testimoni presenti in Austria furono mandati nei campi di concentramento, perché considerati ingiustamente come una minaccia al regime nazionalsocialista della Germania, sia a motivo della loro neutralità politica sia per il loro rifiuto a sostenere in qualunque modo la guerra. Nei campi di concentramento i Testimoni di Geova erano obbligati a indossare dei triangoli viola sulle divise, così da poter essere identificati. In totale 154 Testimoni austriaci morirono durante l’Olocausto.

Prima di questa cerimonia, cinque Testimoni di Techelsberg vittime dei nazisti (Johann Stossier, Anton Uran, Gregor Wohlfahrt Senior, Gregor Wohlfahrt Junior e Willibald Wohlfahrt) comparivano su un monumento ai caduti in guerra come “persone scomparse”, e questa era un’inesattezza storica. Il professor Gstettner ha spiegato il significato della targa: “Porta alla luce la verità storica, che ora è al posto giusto, e celebra la memoria di queste persone, che con incredibile coraggio e con la sincerità della loro fede hanno testimoniato che non cedere alle pretese di un sistema inumano è moralmente giustificato e, alla fine, risulta vincente”.


Johann Zimmermann, portavoce dei Testimoni di Geova in Austria, spiega: “Apprezziamo molto eventi come questo, in cui si riconosce il coraggio e la fede dimostrati dai Testimoni di Geova nonostante la brutale persecuzione. Speriamo che questo evento sia servito per ricordare la crudeltà che può scaturire quando una minoranza viene erroneamente percepita come una pericolosa minaccia per la nazio



Franz Wohlfahrt (18 gennaio 1920 – 12 dicembre 2009) era uno dei Testimoni di Techelsberg sopravvissuti al regime nazista. Vide 15 dei suoi familiari arrestati perché erano Testimoni. “Sette di loro furono messi a morte, perlopiù con la ghigliottina. Uno finì in una camera a gas, e gli altri morirono nei campi di concentramento e nelle prigioni della Gestapo”, raccontò in un’intervista all’età di 73 anni. “Quasi ogni giorno le guardie [nel campo di concentramento] mi ricordavano che, se la Germania avesse perso la guerra, sarebbero comunque rimaste loro munizioni sufficienti per ammazzarmi”. Suo padre Gregor e i suoi fratelli più giovani Gregor Junior e Willibald sono tre delle cinque vittime che compaiono sulla targa insieme a Johann Stossier e Anton Uran. La targa di Techelsberg contiene una citazione parziale di una poesia scritta da Franz. Dopo aver saputo che il padre e il fratello erano stati giustiziati, e pensando che presto sarebbe toccato anche a lui, scrisse una poesia mentre era nel campo di concentramento di Rollwald nel 1944:

“Nella mia fede rimango sempre saldo [...]. Con le mie forze non lo potrei mai fare. A costo di morir, rimango saldo. Quand’anche esali l’ultimo respiro, dalle mie labbra potrete ancora udire: ‘Rimango saldo’”.


www.jw.org/it/news/notizie/per-area/austria/techelsberg-ricorda-triangol...
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