Il nesso è nell'
age verification.
Su Google se si dichiara di essere maggiorenni si possono trovare facilmente tutti i tipi di pornografia, fino a video basati su parafilie e vere e proprie malattie mentali.
Due click e si può accedere a
- s*sso con animali;
- finti
snuff movie, dove la donna viene uccisa e poi abusata;
- cose inenarrabili.
Qualche anno fa ho partecipato a Milano a un incontro col padre di
Carolina Picchio, che è stato molto preciso sul fenomeno. Per lui l'idea del sesso che si fanno tanti adolescenti si basa sulla pornografia che si trova in rete.
Il punto non è la presenza della pornografia, ma chi può accedervi, ad esempio i ragazzi molto piccoli.
E tanta pornografia (non dico tutta) si basa sullo sfruttamento della donna, sulla donna usata come un oggetto e posseduta. Questo porta, tra gli altri effetti deleteri, a un cambio di comportamento di una generazione intera nelle relazioni.
Ora, come facciamo per i minorenni a limitare l'uso di pornografia?
Ecco, se avete delle proposte sono tutt'orecchi, perché ho fatto parte di un gruppo di lavoro sulla tematica e nessuno è riuscito a rispondere in modo preciso, nemmeno il Garante della Privacy ha le idee chiare (si spera in qualche sua futura linea guida).
Ad ogni modo anche ammettendo che non si può fermare l'industria del porno o che non avrebbe senso farlo, bisognerebbe comunque "pulire" la rete da siti molto discutibili di cui sopra.
Beninteso che questa non può e non vuole essere una critica all'adulto che scarica porno occasionalmente o spesso.