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Da Calvino a Eco, una cavalcata postmoderna

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2020 22:44
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Re:

Scritto da: Fog 29/11/2006 16.45

Scritto da: micruo 29/11/2006 15.19
...ma è come parlare, che so, di Rossini e Mozart. Fermo restando che Rossini merita di stare nella storia della musica, in tale storia Mozart ha bisogno di un capitolo a parte.

Sai che, tra le tante leggende sorte alla morte di Mozart, vi fu quella secondo cui, per sfuggire ai creditori, avesse finto la propria dipartita per poi riparare in Italia dove avrebbe seguitato a comporre utilizzando proprio Giocchino Rossini come "dummy-writer" (sarebbe quindi stata la morte "vera" del genio di Salisburgo il motivo della crisi creativa che improvvisamente colse Rossini e dalla quale non si riebbe mai) [SM=x74897] [SM=x74968]


Carinissimo 'sto aneddoto... dove lo hai preso? Mi piacerebbe leggerlo per intero, sarebbe uno spunto straordinario per un racconto[SM=x74929]



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Re: (OT) di Mozart e del successo

Scritto da: Sashimi 29/11/2006 17.19
Gustoso l'aneddoto di Fog su Mozart e Rossini [SM=x74929]

Ne aggiungo un altro (semi)OT perche' e' gustoso anch'esso: probabilmente alcuni faticheranno a crederlo, ma c'e' gente che disprezza Mozart proprio perche' a loro dire era "commerciale" e "troppo facile" rispetto a Bach e altri.

Esponente celebre e convinto dell'anti-Mozart-pensiero fu Glenn Gould, uno dei piu' grandi pianisti del XX secolo. Il quale avra' avuto magari le sue personalissime preferenze tecniche ed eccentricita' di gusto a supporto della propria disistima per Mozart. Ma la cosa piu' incredibile, o prevedibile se vogliamo, sta nel fatto che ammiratori di Gould, alcuni dei quali ho conosciuto, abbiano adottato con zelo la stessa opinione del maestro. [SM=x74898]

Sashimi

[Modificato da Sashimi 29/11/2006 17.21]



E' uno dei problemi del carisma: diventi autorevole anche quando spari cazzate. Ovviamente, la colpa non è di Gould, sua è solo la colpa di aver espresso un giudizio non solo non condivisibile, sarebbe il meno, ma che ha tutta l'apparenza di un pregiudizio, e fa subodorare una notevole "puzza al naso" [SM=x74929]
Ma tant'è



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Re:

Scritto da: Fog 29/11/2006 16.45

Scritto da: micruo 29/11/2006 15.19
...ma è come parlare, che so, di Rossini e Mozart. Fermo restando che Rossini merita di stare nella storia della musica, in tale storia Mozart ha bisogno di un capitolo a parte.

Sai che, tra le tante leggende sorte alla morte di Mozart, vi fu quella secondo cui, per sfuggire ai creditori, avesse finto la propria dipartita per poi riparare in Italia dove avrebbe seguitato a comporre utilizzando proprio Giocchino Rossini come "dummy-writer" (sarebbe quindi stata la morte "vera" del genio di Salisburgo il motivo della crisi creativa che improvvisamente colse Rossini e dalla quale non si riebbe mai) [SM=x74897] [SM=x74968]

Sì, ma don Miché non può farmi un paragone del genere. Se è vero che Mozart è uno dei maggiori talenti della storia della musica, Rossini gli è molto vicino, e sotto la sua presunta leggerezza è stato uno dei massimi innovatori del linguaggio operistico. E uqnado interruppe infine il suo silenzio, sfoderò probabilmente la sua opera maggiore, con la quale per molti versi si poneva già all'interno del '900.

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Re: Re:

Scritto da: Juan Galvez 29/11/2006 19.43
Sì, ma don Miché non può farmi un paragone del genere. Se è vero che Mozart è uno dei maggiori talenti della storia della musica, Rossini gli è molto vicino, e sotto la sua presunta leggerezza è stato uno dei massimi innovatori del linguaggio operistico. E uqnado interruppe infine il suo silenzio, sfoderò probabilmente la sua opera maggiore, con la quale per molti versi si poneva già all'interno del '900.

V.


Perdonami, Vince', io ho scelto Rossini proprio per indicare un compositore eccellente, quindi non era affatto un paragone offensivo per Rossini. Ma non credo che Mozart sia "appena superiore" a Rossini (o a chiunque altro compositore, eccettuato Bach): Mozart è Mozart, non c'è da discutere [SM=x74929]
E' come per il calcio (quello vero, non quella specie di wrestling che fanno adesso): possiamo parlare di chi sia stato più forte tra Maradona e Pelé, ma poi, pur essendovi una lista di straordinari campioni (Cruyff, Van Basten, Ronaldo degli inizi, Platini, e chi più ne ha più ne metta...), con quei due non c'è possibilità di fare paragoni. Sono due marziani scesi sulla terra.
Ovviamente, dovrei concludere con "a parer mio": ma in questo caso non sono disposto a discutere ;)



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Tornando a Calvino, sono state citate le Fiabe, il che mi ha fatto ricordare un'altra eccellente sua opera di divulgazione (ma il termine è troppo limitativo), ossia L'Orlando furioso raccontato da Italo Calvino (o un titolo simile, mi sfugge la referenza al momento). Non era facile riuscire a rendere il brio di quella magnifica opera; credo che solo Calvino con quel suo linguaggio sobrio e ricco al tempo stesso, quel suo amore per la favola, potesse riuscirci.



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Re: Re: Re:

Scritto da: micruo 29/11/2006 20.16

Perdonami, Vince', io ho scelto Rossini proprio per indicare un compositore eccellente, quindi non era affatto un paragone offensivo per Rossini. Ma non credo che Mozart sia "appena superiore" a Rossini (o a chiunque altro compositore, eccettuato Bach): Mozart è Mozart, non c'è da discutere [SM=x74929]
E' come per il calcio (quello vero, non quella specie di wrestling che fanno adesso): possiamo parlare di chi sia stato più forte tra Maradona e Pelé, ma poi, pur essendovi una lista di straordinari campioni (Cruyff, Van Basten, Ronaldo degli inizi, Platini, e chi più ne ha più ne metta...), con quei due non c'è possibilità di fare paragoni. Sono due marziani scesi sulla terra.
Ovviamente, dovrei concludere con "a parer mio": ma in questo caso non sono disposto a discutere ;)

A parte che c'è chi ti direbbe che Di Stefano fu superiore a entrambi (e in Brasile ti direbbero che Gesù Bambino sceso in terra era Garrincha), comunque il paragone come l'hai impostato tra Mozart e Rossini non regge bene, perché Rossini fu un genio non un compositore eccellente. Per spostarci dal calcio al fumetto è come se parlassimo di Alberto Breccia e Moebius, una differenza c'è, ma è sottile.

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Una curiosità che non sapevo è che Calvino sia anche accreditato paroliere di 4 canzoni, musicate da Sergio Liberovici:
Dove vola l'avvoltoio
Il padrone del mondo
Oltre il ponte
Canzone triste
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Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Juan Galvez 29/11/2006 21.49
A parte che c'è chi ti direbbe che Di Stefano fu superiore a entrambi (e in Brasile ti direbbero che Gesù Bambino sceso in terra era Garrincha), comunque il paragone come l'hai impostato tra Mozart e Rossini non regge bene, perché Rossini fu un genio non un compositore eccellente. Per spostarci dal calcio al fumetto è come se parlassimo di Alberto Breccia e Moebius, una differenza c'è, ma è sottile.

V.


Cerco di spiegarmi meglio. In musica ci sono:
1) I geni, quelli che hanno cambiato la storia della musica: Beethoven, Rossini, Vivaldi, Boccherini, etc.
2) I compositori straordinari, quelli che hanno scritto almeno una cosa che è passata alla storia: se non fossero esistiti, ci mancherebbe qualcosa, ma non hanno la stessa importanza di prima
3) I compositori molto buoni, ma di cui in fondo avremmo potuto fare anche a meno
4) I buoni mestieranti
5) La fogna
Questa è la classifica degli esseri umani. Poi ci sono i marziani, cioé Bach e Mozart.
Forse tu hai inteso che io paragonassi Eco a Rossini, e in questo senso avresti ragione. Ma io volevo solo dire che Calvino sta a Eco come Mozart sta a Rossini: metti pure Beethoven invece di Rossini, se vuoi. Per spostarci al fumetto, è come se paragonassi Breccia a Eisner.

[Modificato da micruo 30/11/2006 13.10]




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Re: Re: Re: Re: Re:
Il fatto è che la classifica dei marziani è (più o meno):
Bach-Beethoven-Mozart (in alfabetico).

E Rossini sta proprio lì, eh, con Vivaldi, Verdi, Bellini e Scarlatti.

V.



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Ho letto Il sentiero dei nidi di ragno.
E' il primo vero scritto di Calvino e mi ci sono avvicinato con tutta la curiosità di chi aveva in mente ancora il fascino della prosa di quest'autore.
Senza dubbio è un'opera più immatura, lineare nella trama. Però lo stesso affascinante: il narrare è piacevolissimo, la storia di Pin ha un che di neorealista, se anche per la letteratura si può usare tale definizione che credo sia solo cinematografica. Il protagonista, questo ragazzino paria troppo grande dentro per esser accettato dai piccoli ma troppo piccolo anagraficamente per esser rispettato dai grandi è descritta con tatto, levità. Il dipinto che Italo Calvino dà a modo suo dell'Italia in guerra e della resistenza partigiana comprende molti colori: i nemici, fatta salva la figura del nazista che lo picchia in centrale, sono figure nebulose, lontane. Della guerra il protagonista non comprende molto: in quanto bambino, c'è una sorta di pudore degli altri che fa sì lo tengano lontano dalle sortite. Il gusto per il macabro contrasta in lui con la paura che lo smuove tutto nel momento in cui realmente sente rumore di spari.
Una piacevole lettura, all'interno di una raccolta Meridiani che mi terrà compagnia ancora a lungo.
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Se non sbaglio sono tre i volumi dei Meridiani dedicati a Calvino.
Una lunga compagnia, Carlo Maria.
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Re:

Scritto da: Carlo Maria 01/03/2007 15.34
Ho letto Il sentiero dei nidi di ragno.
la storia di Pin ha un che di neorealista, .


Un bel Calvino, anche se non siamo al livello del Barone rampante o di certi racconti. Non parlerei però di neorealismo in questo caso, non per questo autore, che tanto più repinse chiaramente questa associazione (valida per altri che invece scrissero della guerra partigiana). il suo "realismo" è finzione (non ancora matura come sarà nei racconti), è solo apparente per indagare/presentare la favola umana.



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Re: Re:

Scritto da: frank ch 01/03/2007 17.01

Un bel Calvino, anche se non siamo al livello del Barone rampante o di certi racconti. Non parlerei però di neorealismo in questo caso, non per questo autore, che tanto più repinse chiaramente questa associazione (valida per altri che invece scrissero della guerra partigiana). il suo "realismo" è finzione (non ancora matura come sarà nei racconti), è solo apparente per indagare/presentare la favola umana.



Che "falsi" il realismo descrittivo con la poesia del protagonista e renda nebuloso il nemico nazi-fascista è vero. Però, sarà il fatto che è il suo primo libro o sarà l'immaturità che anche tu evidenzi, penso che questo Calvino abbia un che di Neorealista, non fosse altro almeno per il fatto che il periodo in cui scrive questo romanzo è connotato da tale corrente e ne vedo influenze tangibili.
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Beh, inteso così sì. Diciamo che già alla prima opera supera il neorealismo (che può anche essere ottimo, ma finisce, specie nella scrittura molto meno nel cinema, a togliere molto).



Francesco
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Tornare a Calvino è sempre un po' come tornare a casa. La sua prosa così densa di poesia eppur così semplice si riconosce sempre fin dalle prime righe. Mi sono riletto dopo decenni Il visconte dimezzato. Ne ricordavo a sommi capi la storia, che poi è di una semplicità disarmante, eppure me la sono gustata con rinnovato entusiasmo. A metà tra il racconto lungo ed il romanzo breve, fiaba moderna dal sapore antico, tratteggia un protagonista davvero memorabile -pur nella sua monodimensionalità...x2- ed una serie di personaggi secondari che invece danno la reale profondità alla vicenda, a partire dalla balia Sebastiana. L'ironia giocosa di quest'autore geniale tanto quanto rimpianto scorre fluente dalla prima all'ultima pagina. Un vero godimento. [SM=x74968]
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Ohibò... ho cercato un topic su Calvino usando l'apposita funzione, ma non mi ero accorto che fosse in questa sezione! [SM=x74996]
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Io sto calvineggiando da parecchio tempo, essendomi regalato 5 dei 7/8 meridiani dedicati all'autore sanremese. Ogni tanto scelgo un'opera e la leggo, oppure salto qua e la'.

Piu' indietro nel thread si legge che Eco e' piu' saggista che narratore, rispetto a Calvino. Non e' -del tutto- esatto: Calvino e' rimasto piu famoso come narratore che non come saggista, ma era decisamente entrambe le cose. La sua produzione saggistica fu imponente e occupo' tutto l'arco della sua vita.

Nei due meridiani dedicati ai suoi articoli e alle sue analisi (letterarie, politiche, sociologiche) si trovano vere e proprie gemme. L'ultima che ho letto sono le Corrispondenze dagli Stati Uniti (1960-1961).

Sono il reportage di un suo soggiorno di molti mesi attraverso gli States, frazionato in una serie di lettere e appunti sparsi. Impressionante come bastino 8 righe di Calvino scritte mezzo secolo fa per capire, dell'America e del mondo, molto piu' che con 8 miliardi di telegionali minzolinici.

E restituiscono l'immagine di un Calvino che mi ha quasi sorpreso, lontana da quell'idea che mi ero fatto di intellettuale impegnato, pessimista, ma anche posato e quasi distaccato. Emerge invece una persona curiosa, briosa, brillante, che non si nega incontri galanti e viaggi nei bassifondi di New Orleans: esperienze che all'epoca (primi Sixties) sarebbero state considerate oltre il licenzioso, se il testo avesse avuto ampia circolazione.

Oltre al fatto che gira la testa, pensando alla statura dei personaggi che incrocia e che sono vivi mentre lui e' vivo... nel 1960 segue le proteste dei neri e va a trovare Martin Luther King, per dire. Kennedy e' appena stato eletto e ne parla, ma di striscio, quasi il popolo americano ne diffidasse: era ancora lontano dall'essere il mito che conosciamo noi. Poi torna in Europa e il primo che incoccia a Parigi e' Jean-Paul Sartre...

Sashimi
[Modificato da Sashimi 28/05/2011 16:54]
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Gli amori difficili

Meno famoso rispetto ad altre opere di Calvino, lo ho scovato per un colpo di fortuna a Sant'Ilario e, complice anche l'entusiasmo foggesco, me lo sono letto.
E' effettivamente una raccolta di racconti da non perdere, molti veramente bellissimi, ironici, poetici, geniali.
Calvino riesce a fare grande letteratura con poco, un'idea, un personaggio, una battuta o una considerazione sulla vita che si scopre verissima. Il profondo dal gioco, il ritratto umano da un tic o un'avventura. Come l'avventura della signora che ha perso il costume in mare, l'innamorato che viaggia sul vagone di notte, l'impiegato reduce da una notte brava, il racconto poetico dei due sposi e molti altri.
Mi sono anche riconosciuta negli eccessi del fotografare [SM=x74933]
Diverse ma vivide ed intelligenti anche La formica argentina e La nuvola di smog.
Un'altra lettura imperdibile di uno scrittore che non appena si inizia a leggere mostra con chiarezza di essere semplicemente su un altro livello.



Koala
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Casualmente, una fan dei Phish con cui mi stavo messaggiando ieri mi stava dicendo che proprio in quel momento stava leggendo un racconto di Calvino: "The adventure of a skier". Non ricordo un suo racconto con quel titolo, voi l'avete letto?
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20/08/2017 22:52
 
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E' quello delle "pelli di foca" e della sciatrice svizzera che risale la pista.

Molto bello, come quello dell'innamorato in treno con la sua meticolosa preparazione al viaggio, citato da Koala.

Sash

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