COLLINA NON VERRA MAI

COLLINA NON VERRA' MAI

"Gli arbitri di A per le partitissime di C". La provocazione, forte, è di Gigi Pavarese, uno che ha fatto il direttore sportivo in massima serie e che ora ricopre la stessa carica ad Avellino, in serie C1. Pavarese auspicava un fischietto di categoria superiore per un derby che potrebbe valere la serie B, e cioè quell'Avellino-Napoli la cui data non è poi così lontana. Per fortuna, le polemiche sulla presenza del Napoli in terza serie si sono subito attenuate, visto che la squadra di Ventura non è mai decollata, né dal punto di vista del gioco né da quello dei risultati (anche se Reja ha quattro mesi per far cambiare il passo ad un gruppo che ne ha tutte le ogni potenzialità). E' finito spesso l'Avellino al centro di discussioni arbitrali: dal rigore di Foggia all'atterramento in area di Rastelli in quel di Teramo, da partite come quelle di Lanciano e Pesaro che invece hanno visto gli irpini vincere meritatamente ma con qualche vantaggio concesso dai fischietti. Di certo, c'è da augurarsi che nel derby del Partenio alla fine il migliore in campo sia davvero l'arbitro. Ma perché questa sfiducia nei fischietti di C? Certo, sono davvero pochi quelli che riescono ad emergere da un grigiore generale, anche se siamo sicuri che la favolosa pensata del Palazzo, quella del fischietto multietnico (arbitri stranieri nel campionato italiano) per fortuna rimarrà una mostruosa fantasia e nient'altro. Con Pavarese, però, siamo d'accordo almeno a metà: la C deve valorizzare il suo prodotto ed è giusto che per la miglior partita di C venga scelto il miglior arbitro di C (caro direttore, l'auspicio che la regola venga riveduta in futuro è pura utopia), ma è anche vero che arbitraggi come quelli visti in alcune gare dei play-off nell'anno scorso, fanno davvero capire quanto il professionismo arbitrale sarebbe d'uopo in uno sport che fattura più di molte aziende. E se proprio l'ex presidente dell'Avellino, Pasquale Casillo, in una Tv napoletana ha detto a Pierpaolo Marino che "il Napoli per essere sicuro dell'imparzialità ai play-off dovrebbe avere la forza di chiedere Collina", allora dovremmo piangerci addosso ed intristirci per i nostri arbitri. Che, lo vogliamo sperare, oltre i limiti oggettivi possano sempre comportarsi in maniera professionale. Ne va della loro coscienza e della credibilità di un sistema che, continuiamo a dire, andrebbe rifondato dalle basi ai vertici.

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