avalonsite, 03/09/2008 14.32:
Grazie del caro.
Però non capisco il senso di questo thread..ognuno ha le sue opinioni in merito..tutte rispettabilissime ma ho la sensazione che tu mi voglia quasi convincere delle tue idee..spero di sbagliarmi.
S'era capito che non avevi capito, ma non ti preoccupare, sei in buona compagnia ;)
S'era capito perchè le risposte sono sempre state lontane dal punto che volevo toccare.
Per parlare terra terra, fischi per fiaschi :D
avalonsite, 03/09/2008 14.32:
Il discorso sull'accento, come dall'esempio citato, va esteso quindi a tutto l'ambiente dello spettacolo dove lo spettatore vuole fruire nel modo migliore di ciò che vede e sente.
Qui ti sbagli di grosso! Eppure ho già spiegato perchè non si può fare questo parallelo.
Lo spettacolo è una cosa, il giornalismo un'altra.
Una tgista non è una velina e non dev'esserlo.
Se io guardo un tg è per informarmi e devo capire bene.
Chi legge le notizie dev'essere il più possibile neutro e porgere le notizie, non se stessi.
Uno spettacolo, se non m'interessa, non lo vado a vedere. Punto.
avalonsite, 03/09/2008 14.32:
Anche nel caso degli spettacoli teatrali in napoletano (o in altra inflessione ) ci sono molte persone che non riuscirebbero a seguire con facilità.
Tu lo capisci, io lo capisco, ma gli altri?
Quindi anche questo non sarebbe professionale considerato che ciò che sento deve essere comprensibile sia che si tratti di notizie del tg sia di un film o di un piece teatrale..non ci sono differenze.
Assolutamente no, ti sbagli di grosso!
Uno spettacolo è arte e cultura, il dialetto può far parte sia della prima cosa che della seconda.
E' una forma espressiva in se, non serve solo a porgere il contenuto.
A me pare lampante e mi stupisce che tu non capisca :(
avalonsite, 03/09/2008 14.32:
In quanto alla Rolandi o a casi simili è chiaro che con il tempo e l'esperienza alcune imperfezioni vengano limate. Dovrebbe essere il naturale processo di miglioramento di un qualsiasi professionista.
Diciamo che altre sono arrivate dov'è ora lei, "già limate"
Questo fa pensare ;)
avalonsite, 03/09/2008 14.32:
Ci sono poi alcuni casi irrisolti..in cui davvero la provenienza è realmente riconoscibile.
Mi viene in mente ad esempio Salvo Sottile del TG5.
Premetto che mi è simpatico come mi è simpatica la sicilia ma ha un forte e marcato accento palermitano.
Questo gli impedisce di essere un buon professionista al punto di essere chiamato alla conduzione dell'edizione delle 13? certo che no mi sembra.
Non per niente non lo sopporto. Neppure professionalmente.
A me sembra, si, non ha merito per stare li.
Ma non è il solo ANZI!
avalonsite, 03/09/2008 14.32:
In quanto alla "vispa teresa" forse c'è una diversa concezione del significato di "professionista", specie se del campo dell'informazione.
Quello che mi interessa è che le notizie vengano date nel modo più veritiero possibile e in lingua italiana (questo della lingua tutti lo applicano)..questo è richiesto.
Non è necessaria invece una certa rigidità o ingessamento nel comportamento, altrimenti assisteremmo a una sequenza di tgisti/e tutti uguali a cui si cambia solo il volto.
Invece ognuno ha il suo carattere e la sua personalità e nei limiti è giusto che lo esprima...ben vengano i "saltini" e altre cose simili e simpatiche e cmq dignitose al fine di evitare una omologazione dei conduttori.
Invece no.
Intanto non basta parlare italiano, bisogna farlo CHIARAMENTE.
In quanto ad uno SPEAKER giornalistico, non deve aggiungere proprio un bel niente. Altrimenti farebbe il presentatore o la meteorina.
Poi, chiaro che bisogna sorridere e porsi con garbo, ma mica bisogna per forza distinguersi, anzi.
Soprattutto in maniera ridicola e poco dignitosa.
Non sai quanta gente conosco la riconosce per quel gesto e la deride per questo.
Si potrà dire che è bene che se ne parli, non importa come... peccato che sia una giornalista e non un'attricetta. Questi trucchetti lasciamoli a Paris Hilton.
avalonsite, 03/09/2008 14.32:
E poi mica la Rolandi fa le esibizioni di ginnastica artistica a fine conduzione
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Ci mancherebbe altro.
L'amore non lo canto, è un canto di per se'
Più lo si invoca, meno ce n'è
"La Chiesa sta divenendo per molti l'ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l'ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo".
Joseph Ratzinger
