[mobilità ciclabile] Bicincittà - Il nuovo bike sharing

Oggi in Darsena (zona pescherecci) ho visto delle strisce rosse per terra, apparentemente volte a delimitare una pista ciclabile. Qualcuno ne sa qualcosa?

Dovrebbero servire a delimitare la corsia per il trenino turistico

Confermo che servono per il trenino scemo per turisti pigri. Niente bici, per ora.

Penoso.
Comunque sempre meglio delle piste ciclabili tracciate sulla carreggiata in controsenso come a Sestri Levante, che per fortuna nessuno utilizza salvo qualche pazzo (nessun ciclista ci tiene ad uno scontro frontale con un'auto).

Presentato il piano per il bike sharing e percorsi ciclabili. Speriamo bene, personalmente ci credo ma dovrà essere tutto realizzato per bene.

La solita buffonata sempre nell'ottica di non potenziare il trasporto pubblico

Bello questo articolo...

Bici e trasporto pubblico sono storicamente connessi. A Milano metà dei miei amici usa la bici per raggiungere la metro e poi la prende per raggiungere il posto di lavoro. Se la gente si abituerà a usare bici+treno o +metro,funicolari o ascensori, allora secondo me è da vedere in un'ottica di potenziamento dell'uso del trasporto pubblico. Se non fanno le piste ciclabili ci lamentiamo, quando le fanno diciamo che non servono... siamo in Italia, sappiamo che purtroppo gli interventi sono sempre scollegati gli uni agli altri. Penso però che sia meglio avere qualcosa, anche se non nella forma ideale, che non avere nulla.
Faccio notare, inoltre che le bici saranno a pedalata assistita, quindi elettriche e adatte alle salite genovesi e ai poco allenati a pedale, quindi un incentivo in più.

Traslascio i soliti luoghi comuni su Milano (ha 3 linee di metropolitane, linee tramviarie, linee filoviarie, un passante ferroviario con una estesa rete di linee ferroviarie suburbane, hanno un sistema - più o meno sperimentale - di bigliettazione elettronica integrata per una azienda di trasporto gommato e due aziende ferroviarie). E nonostante tutto ciò non sono di certo il paradiso del trasporto pubblico.

A Milano hanno incrementato l'offerta di trasporto pubblico di 1700 corse all'inizio dell'orario invernale.
A Milano hanno esteso l'ora di punta serale dalle 19 alle 20 per rispondere meglio alle esigenze della mobilità cittadina.
La città di Milano è in pianura: le rare volte che vado nell'ufficio dell'azienda per cui lavoro prendo la metro e poi faccio un chilometro e mezzo a piedi. Sono pochi quelli che pensano di fare a piedi il chilometro e mezzo che separa Manin da Brignole...

A Genova si continua a gridare al miracolo quando si interviene su trasporti di nicchia (come sono il trasporto in bicicletta oppure il trasporto via mare) e nel frattempo il sistema di trasporto pubblico di massa (che per il momento vuol dire autobus, per gran parte della città, e treno) continua ad essere in uno stato disastroso.

Vogliamo cercare di migliorare il trasporto per quelle 430.000 persone (dato di AMT) che usano il bus, anzichè far "ciclare" 500? 1000? 1500 persone?

Il Pettinaroli (persona a me sconosciuta) ha ragione quando dice che è una ciliegina sulla torta...ma la torta manca!


PS: un ex-collega con la bici a pedalata assistita, non riusciva nemmeno ad andare da Cavour a via Vannucci, se non mettendoci molto del suo...

Finalmente una buona notizia sul fronte trasporti.

Capisco lo scetticismo di Cliobini, soprattutto perché l’impostazione dei nostri amministratori è quella di non affrontare mai il nocciolo del problema dei trasporti (bus, metro e treno), ma solo di proporre misure alternative e non risolutive.

Tuttavia penso che il bicinoleggio sia una buona idea. Certo le difficoltà in una città come Genova ci sono tutte, però per i piccoli spostamenti tra interscambi con mezzi pubblici soprattutto nella zona centrale e sui lungomare la bici possa rappresentare un valido mezzo.

Naturalmente bisognerà sconfiggere lo scetticismo cronico dei genovesi e la loro poca propensione alla bicicletta come mezzo pubblico e questo lo si potrà fare solo creando un servizio efficiente con piste ciclabili ben strutturate e mantenute (niente buche, segnaletica efficiente, ecc.) e punti di noleggio ben organizzati. Se si tratterà di un servizio raffazzonato e solo di immagine, come spesso ne abbiamo visti a Genova, avrà vita davvero breve.

Credo che non c'è bisogno che ricordi che i soldi che arrivano per le bici sono stati stanziati solo per questo progetto e non si vanno a sottrarre dai soldi per il trasporto pubblico. Quindi dire dire meglio sviluppare il trasporto pubblico e non le bici non ha senso visto che i fondi arrivano da due fonti separate. Mi sembrerebbe assurdo non mettere il bici solo perché il trasporto pubblico per ora non è all'altezza perdendo dei fondi. Inoltre un conto è mettere il bikesharing e un conto è fare infrastrutture di trasporto come la metro, il tram e funicolari. Per quest'ultime ci vogliono anni di lavori, mettere le bici in molti casi consiste le tracciare delle righe per terra e posare i distributori con le bici nei posti prescelti. Intanto si introduce un nuovo concetto che avrà bisogno di anni per svilupparsi ed entrare nella vita delle persone, un po' come il car sharing che un pochino alla volta si sta sviluppando anche se ancora troppo poco.

Ma Navebus, Monorotaia di Piano e Tram avranno a ogni stazione/fermata dei posteggi di bike-sharing?
E se uno possiede una bicicletta personale? Potra` portarla sui mezzi pubblici oppure usufruire di parcheggi alle stazioni (Navebus, Monorotaia, Tram, Funicolari, FS, Metro, Ascensori, ecc.) ?

Io (utente della mia seicento) preferirei che gli sforzi del Comune fossero incentrati sul reperimento di risorse per il trasporto pubblico tradizionale (di massa) e non per queste finte forme innovative.

Ma se voi (utenti del trasporto pubblico) preferite andare in bicicletta e sul pattino e godervi l'ebbrezza di autobus pieni e lenti, avete tutto il mio appoggio.

em66, 27/02/2008 15.42:

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Ma Navebus, Monorotaia di Piano e Tram avranno a ogni stazione/fermata dei posteggi di bike-sharing?
E se uno possiede una bicicletta personale? Potra` portarla sui mezzi pubblici oppure usufruire di parcheggi alle stazioni (Navebus, Monorotaia, Tram, Funicolari, FS, Metro, Ascensori, ecc.) ?

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La logica vorrebbe SI


E' questo da altre parti non solo all'estero ma anche in qualche parte d'Italia è già realtà...

Genova ....

Mah!

Un'altra cosa ma Genova avrà mai Monorotaia, Navebus, Tram etc.????


Un punto ancora come ex ciclista pentito prima di prendere una bicicletta, vorrei che la mia incolumità, fosse garantita, con piste ciclabili a prova di Ubriachi, Fatti, ed automobilisti dell'ultima ora che prendono le biciclette come tiro a segno.....

O devo mettere in conto una bella armatura di fattura medioevale????


o posso come a Lucca nel 2006,

andare così?????

Grande Pinuccio!

em66, 27/02/2008 15.42:

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Ma Navebus, Monorotaia di Piano e Tram avranno a ogni stazione/fermata dei posteggi di bike-sharing?
E se uno possiede una bicicletta personale? Potra` portarla sui mezzi pubblici oppure usufruire di parcheggi alle stazioni (Navebus, Monorotaia, Tram, Funicolari, FS, Metro, Ascensori, ecc.) ?

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Se leggi l'articolo del Secolo che ho messo qualcosa al riguardo dice.

Accidenti, sono stato preso sul serio! Eppure per non essere equivocato avevo messo un .

Comunque, da utente di bus e treno (e saltuariamente metropolitana) sono d'accordo con Cliobini.

In effetti il discorso di claudio non fa una grinza. Oltre al problema delle salite, che volendo si potrebbe risolvere con costose bici a pedalata assistita, c'è il ben più importante problema del traffico cittadino. Io ci ho provato per un mese a fare il percorso da casa mia all'università in bici, circa 4km. Oltre alle condizioni delle strade che sono impresentabili, c'è anche il problema del traffico che ti richiede un'attenzione enorme (peraltro da noi gli automobilisti non sono abituati alla presenza di bici per strada) e del conseguente inquinamento..
La bici ha grandi vantaggi secondo me su percorsi pianeggianti e non in centro. Per esempio, se ci fosse un tram che arriva fino a mettiamo Giro del Fullo, uno potrebbe pensare di coprire in bici la distanza tra Prato e Giro del Fullo di soli 2,5km e poi scambiare con il tram.

Per qualche anno ho provato ad usare la bici per recarmi al lavoro,

nonostante la zona dove abito non sia particolarmente pianeggiante.

Mettendo in conto che in certe ore della giornata potevo percorrere piacevolmente c.so Italia.

Al ritorno alla sera, dovevo fare i conti con il tunnel ferroviario di c.so Sardegna, una vera e propria camera a gas,

La chicca che mi ha fatto soprassedere dall'idea di proseguire oltre con tale mezzo è stato che un giorno a cavallo della corsia degli autobus in c.so Sardegna, mi sono trovato, mentre con la mano destra tiravo fuori un fazzoletto per soffiarmi il naso, un camion per entrare al Conad mi ha letteralmente tagliato la strada,

sono riuscito a frenare, avendo solo la mano sinistra sul manubrio con il freno anteriore e rimanere in bilico,

Ma se devo mettere in conto la fatica, quello che respiro ed i rischi che corro.....

Tutto quello che si vuole!

Auto od autobus, tutto il resto è aria fritta.

Certamente meglio potenziare il trasporto pubblico, soprattutto su ferro.

Poi se le condizioni lo permettono (smog, sicurezza etc.)

benvenga anche la bici,

Per un uso diffuso della bici come mezzo di trasporto, come avviene p. es. in Germania ma, anche, in molte città del nord italia, occorrono secondo me due fondamentali pre-requisiti (oltre, logicamente, il giusto approccio culturale):
1) Strade larghe e spazio sufficiente per piste ciclabili dedicate: non è pensabile, con il traffico di oggi, mettere un ciclista in mezzo ad auto e mezzi pesanti, è pure molto pericoloso, perchè la bici è lenta, rispetto agli altri mezzi;
2) Pianura: si possono fare in bici le frequenti salite genovesi per un uso sportivo, con fisico preparato ed abbigliamento adatti, ma è poco pensabile un uso della bici come diffuso mezzo di trasporto se tutte le sere tocca arrancare in salita su per la strada che porta al Biscione..

A me pare che entrambe queste condizioni a genova scarseggino, e non è per caso che neppure durante la guerra giravano molte biciclette, e la gente andava a piedi: quindi, benvenute piste ciclabili, a scopo prevalentemente ludico, in qelle pochissime aree dove si potrebbero realizzare, ma, per piacere, lasciamo al mezzo pubblico l'investimento per risolvere i problemi del Trasporto (con la T maiuscola)

interessante ed emozionante ma iniziativa sicuramente poco legata alla risoluzione del problema legato al TPL.

Quoto totalmente l'intervento di Cliobini delle 13.38