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Linea Genova-Ovada-Acqui

Ultimo Aggiornamento: 16/06/2016 15:24
12/09/2007 16:09
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Oggi interessante articolo sull'edizione genovese del Giornale. Stanno facendo un'inchiesta su questa linea ed oggi hanno parlato delle stazioni della periferia rurale genovese: Borzoli, Costa, Granara e Acquasanta.
L'articolo è ben fatto e descrive come Acquasanta fosse un tempo un gioiello di stazione (con fiori, vasche per pesci, ecc.), mentre ora è avvolta nel verde e po' nel degrado.
Niente in confronto a Granara che è totalmente invasa da rovi, erbacce e sterpaglie. La notizia è che in questa stazione sorgerà la sede del GIAN (Gruppo Italiano Amici della Natura) che dovrebbe ridare lustro al fabbricato e alla zona.
Costa tutto sommato va bene così, anche se personalmente avrei molti appunti da fare sullo stato della pensilina e delle timbratrici.

Pollice verso anche per Borzoli, che può contare su un parcheggio (forse sovradimensionato), ma che è totalmente in preda al degrado (carcasse di auto, graffiti stupidi, ecc.).

In generale dunque il giudizio è piuttosto negativo [SM=g28001]
12/09/2007 16:23
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Riguardo Granara qualche info in piu` qui
17/09/2007 14:23
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Articolo de Il Secolo XIX dalla rassegna stampa del Comune di Genova
L'estate piu` nera dei pendolari tra Acqui e Genova
19/09/2007 16:30
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Da Il Secolo XIX:

18 settembre 2007
“Lunedì nero” sui treni
Pendolari infuriati
Giovanna Galliano

Non c'è pace per i pendolari dell'acquese: ieri mattina otto treni hanno subito pesanti ritardi sia sulla linea verso Genova che quella verso Alessandria. Dopo la lettera di venerdì scorso che evidenziava i gravi disservizi sulle linee ferroviarie acquesi, l'associazione dei pendolari torna sul piede di guerra. «I treni in ritardo di ieri mattina - spiega il presidente dell'associazione Alfio Zorzan - hanno colpito principalmente studenti e lavoratori» vale a dire le solite persone che non «hanno tutela nei confronti degli istituti scolastici e datori di lavori che, soprattutto questi ultimi, troppo spesso devono pagare di tasca propria, con l'elevato rischio anche del posto di lavoro se trattasi di lavoratori precari».

A lanciare l'ennesimo grido d'allarme è l'infaticabile presidente ormai giornalmente in contatto con i vertici di Trenitalia per segnalare le situazioni di disagio. «Faccio ancora un’appello alle istituzioni, Province e Comuni, oltre che Trenitalia, affinché questa grave sItuazione che limita la mobilità di noi acquesi venga equilibrata perché l'esasperazione delle persone ha raggiunto la saturazione» e potrebbe sfociare in manifestazioni di protesta plateali.

Ieri sulla linea Savona-Acqui-Alessandria, il treno 4618 delle 5, in partenza da Savona e con tappa intermedia ad Acqui alle 6.20, ha accumulato 58 minuti di ritardo. Il treno 10271 in partenza da Alessandria alle 6.24 è arrivato a Savona con 32 minuti di ritardo e il treno 10270 in partenza da Alessandria alle 7.03 è arrivato ad Alessandria con 27 minuti di ritardo.

Più consistenti i ritardi sulla linea Acqui-Genova. Il treno 6153 in partenza da Acqui alle 5.20 è arrivato a Brignole con 27 minuti di ritardo, 35 minuti di ritardo sono stati accumulati dal treno 6150 in partenza da acqui alle 6.05. Il treno 11399 in partenza da Acqui alle 6.12 ha accumulato "solo" 10 minuti di ritardo mentre il treno 6075 delle 7.01 15 minuti. Infine il treno 6157 in partenza da Acqui alle 7.41, è arrivato a Brignole con 31 minuti di ritardo. «Credo che ogni commento a questa situazione sia superfluo» aggiunge amareggiato Alfio Zorzan. Coinvolti almeno 50 mila pendolari che ogni giorno utilizzano questo mezzo di trasporto.

L'estate che si sta per concludere risulta una delle peggiori degli ultimi anni. «Tutto questi disagi purtroppo - aggiunge il presidente - allontana dalle persone la percezione di un miglioramento del servizio che nonostante gli sforzi è ancora molto al di sotto degli standard europee». A ciò si aggiungono un reparto informazioni al pubblico latitante, passaggi a livello che si guastano lasciando passeggeri ma anche automobilisti in situazioni che a volte rasentano la follia. Cosa accaduta ad agosto al passaggio a livello di Prasco: per riparare l'impianto elettrico delle sbarre sono occorse oltre due ore che, visto il caldo, per quanto concerne gli automobilisti incolonnati, ha richiesto l'intervento della protezione civile.
20/09/2007 17:48
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riporto da www.ilsecoloxix.it

Trovato l’accordo per eliminare i passaggi a livello
Ovada. Nel breve tratto di un chilometro e mezzo tre passaggi a livello della linea ferroviaria Acqui-Ovada-Genova, ”strozzano” il traffico della ex statale 456 del Turchino in comune di Ovada. Da sempre sono la disperazione degli automobilisti e causa di frequenti lunghe code. L’ammodernamento della linea ferroviaria, da tempo deciso da Rfi anche per rendere possibili i mega piani di trasporto container dal porto di Voltri alla futura base logistica dell’alessandrino, li ha condannati a scomparire. Ma non sono mancati finora problemi burcratici e tecnici con notevoli ritardi sui piani esecutivi. Ieri, nella Conferenza dei servizi di valutazione svoltasi a Roma, ci sono stati i consensi delle parti in causa (Comune di Ovada, Provincia, Arpa, Regione per i vincoli idraulici e paesaggistici, Ffi) alla scopo di realizzare le opere stradali sostitutive, necessarie per non interrompere il traffico sull’arteria che, nonostante la presenza della vicina autostrada, è rimasta un punto primario di traffico, durante i lunghi lavori. Quando questi si saranno conclusi, al posto dei tre passaggi a livello ci saranno due sottopassi e un sovrapasso. Il costo supera i 4 milioni di euro.
«Dovevamo - dice l’assessore ai Lavori Pubblici Franco Piana - proporre le nostre condizioni per realizzare i transiti alternativi durante l’esecuzione dei lavori. Cioè strade provvisorie. Mentre per il primo passaggio a livello (direzione Genova) nei pressi del ponte di Belforte (km. 39+482) dove verrà realizzato un sottopasso, e quello di Panicata (km.40+364) sempre sostituito da sottopasso non ci sono particolari problemi, per l’ultimo del Ponte di Ferro (km.41+082) dove verrà realizzato un sovrapasso, ci sono grossi problemi in quanto tra la galleria concomitante con il tracciato ferroviario e il ponte non ci sono spazi».
Il Comune suggerisce di realizzare una strada che transiti alcuni metri sopra il livello del torrente Stura e altrettanti sotto la struttura in ferro del ponte. L’ipotesi è piaciuta, e in effetti è l’unica possibile e di più facile esecuzione. Nella delibera del Comune, approvata dalla Giunta la vigilia della conferenza romana, il parere favorevole è subordinato alle seguenti prescrizioni: le strade alternative devono essere realizzate in conformità alle disposizioni urbanistiche e i vincoli paesaggisici e idraulici vigenti. «Durante i lavori dovrà essere interrotta la viabilità con carreggiate provvisorie che consentano il solo senso unico alternato e con ”franchi” in altezza tali da garantire il solo transito di autoveicoli o piccoli furgono al fine di rendere il più possibile sicuri gliv entuali tracciati in alveo. I mezzi pesanti invece potranno utilizzare la A26 tra i caselli di Ovada e Masone con onere a carico di Rfi. Potranno anche essere effettuate teporanee e sporadiche chiusure giornaliere per consentire interventi particolari». Il parere è definitivo per rendere operativo il progetto esecutivo e passare agli appalti dei lavori.
Bruno Mattana
20/9/2007

20/09/2007 19:21
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In effetti presso il Ponte di Ferro la valle è strettissima.
Comunque ottime notizie, in prospettiva, per i forzati della Statale del Turchino [SM=g27985]
21/09/2007 13:24
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HABEMUS PAPAM !
23/09/2007 19:14
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Oggi ho usufruito anche io del treno per andare dall'Acquasanta fino a Rossiglione, dove c'era il mini raduno di bus storici. All'andata ho trovato fuori servizio le due biglietterie automatiche di Voltri e quella dell'Acquasanta, per cui sono dovuto andare dal capotreno per regolarizzare la mia posizione.
Al ritorno anche la biglietteria automatica di Rossiglione era fuori servizio e quindi mi aspettava la stessa sorte. Però salito sul treno, un amico mi ha detto che aveva già chiesto al capotreno, il quale sarebbe dovuto passare nella carrozza per regolarizzare i biglietti. Risultato: al ritorno l'ho fatta GRATIS... GRAZIE TRENITALIA!
24/09/2007 09:07
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Anche la biglietteria di Campo Ligure è praticamente sempre fuori uso.
24/09/2007 10:25
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Re:
cliobini, 23/09/2007 19.14:

Oggi ho usufruito anche io del treno per andare dall'Acquasanta fino a Rossiglione, dove c'era il mini raduno di bus storici. All'andata ho trovato fuori servizio le due biglietterie automatiche di Voltri e quella dell'Acquasanta, per cui sono dovuto andare dal capotreno per regolarizzare la mia posizione.
Al ritorno anche la biglietteria automatica di Rossiglione era fuori servizio e quindi mi aspettava la stessa sorte. Però salito sul treno, un amico mi ha detto che aveva già chiesto al capotreno, il quale sarebbe dovuto passare nella carrozza per regolarizzare i biglietti. Risultato: al ritorno l'ho fatta GRATIS... GRAZIE TRENITALIA!



Anch'io ieri sono andato a Rossiglione ed ho preso lo stesso treno di Claudio al ritorno: sia all'andata (salito a Borzoli) che al ritorno (salito a Rossiglione) le emettitrici non erano funzionanti, ho avvertito debitamente il personale ma poi sono giunto a destinazione gratis et amore. [SM=x1177057]
[Modificato da Trammax 24/09/2007 10:25]
16/10/2007 11:35
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"Tagli" ai treni, Regionial fianco dei pendolari
DOPO LA PROTESTA dei pendolari, come anticipato dal Secolo XIX la settimana scorsa gli assessori regionali ai Trasporti di Piemonte (Daniele Borioli) e Liguria (Luigi Merlo) hanno presentato una richiesta congiunta a Trenitalia affinché riveda il nuovo orario che andrà in vigore a dicembre e soprattutto i "tagli" di due convogli sulla tratta Acqui-Genova Brignole. L'iniziativa congiunta è maturata a seguito della riunione del tavolo tecnico, riunitosi il 10 ottobre per occuparsi delle problematiche che i pendolari hanno a più riprese denunciato essere presenti per quel che riguarda il servizio su questa linea. Durante l'incontro, Rfi e Trenitalia avevano espresso l'intenzione di limitare ad Acqui l'abilitazione della linea Acqui-Genova nelle ore notturne, dalle 21 alle 5 del mattino. Questo determinerebbe però la modifica dei treni 6172 (Genova-Acqui delle 20.37) e 6175 (Acqui-Genova delle 20.47) che dovrebbero essere limitati a Ovada e collegati poi ad Acqui attraverso un servizio navetta svolto con autobus. Una proposta che i pendolari giudicano assolutamente negativa.
16/10/2007

15/11/2007 10:58
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15 novembre 2007
Blitz dell’assessore sul treno dei ritardi
Giovanna Galliano
Un questionario per capire esigenze e umori dei pendolari dell'Acquese. In tutto si tratta di sette domande, che vanno dalla pulizia sui treni al rapporto fra prezzi dei biglietti e servizi offerti, che l'assessore ai Trasporti di Acqui, Anna Leprato, ha consegnato nelle mani del presidente dell'associazione pendolari Alfio Zorzan. Lo ha fatto ieri mattina, durante un blitz a sorpresa sul treno delle 7.03 per Genova Brignole e per verificare di persona la vera entità del problema.
Un treno frequentato da un consistente numero di pendolari da parecchio sul piede di guerra a causa dei continui ritardi, della scarsa informazione all'utenza, dei paventati tagli alla linea e della scarsa pulizia sulle carrozze. «Si tratta di problemi non da poco - dice l'assessore Leprato - che meritano di essere affrontati più da vicino e con i giusti strumenti».
Il questionario, secondo quanto spiegato da Alfio Zorzan, sarà inviato on line ad un campione di 300 viaggiatori. Pendolari che in maniera critica e sincera avranno il compito di formulare un quadro, il più dettagliato possibile, delle linee ferroviarie facenti capo ad Acqui Terme. «I pendolari avranno una settimana di tempo per rispondere alle domande - spiega l'assessore Leprato - dopo di che, con in mano i risultati dell'inchiesta, chiederà alla Regione Piemonte di elaborare una strategia comune che possa aiutare a migliorare il servizio». Già perché per quanto concerne la linea Acqui-Genova, la competenza non è del Piemonte bensì della Liguria.
«So che l'assessore ai Trasporti del Piemonte Borioli si sta adoperando per risolvere le esigenze dei pendolari - precisa Anna Leprato - e il nostro vuole essere un valore aggiunto». Intanto, sul fronte delle trattative con Trenitalia per evitare il taglio di due treni, la chiusura della stazione ferroviaria di Acqui nelle ore notturne, nonché per avanzare la proposta di modifica di alcuni orari, domani è previsto un tavolo tecnico fra Ferrovie, gli assessori ai trasporti di Liguria e Piemonte Merlo e Borioli e i pendolari dell'Acquese.
A far discutere, e molto, è infatti il nuovo orario che entrerà in vigore con il mese di dicembre. «L'intenzione è quella di sopprimere ben due treni nella tratta da Acqui ad Ovada» spiega Alfio Zorzan. «Si parla di sopprimere - dice - il treno 6172 in partenza da Brignole alle 20.37 e il treno 6175 in partenza da Acqui alle 2044». Secondo quanto anticipato da Trenitalia, queste due corse saranno limitate ad Ovada e sostituite con bus tra Ovada e Acqui. Inoltre, per ciò che concerne il 6172, si parlerebbe anche di un anticipo della partenza da Brignole alle 20.11 «orario da noi fortemente criticato - puntualizza Zorzan- in quanto non permetterebbe ai viaggiatori che terminano il turno alle 20 di poter utilizzare questa corsa serale».
Soppressioni e anticipi che Trenitalia ha giustificato mettendo in campo il progetto di Rfi di ridurre il turno lavorativo della stazione di Acqui a 16 ore per la razionalizzazione dei costi e dei servizi chiesti dall'attuale amministratore delegato del gruppo Fs, ma che allo stesso tempo ha promesso di valutare con attenzione soprattutto alla luce delle lamentele dei pendolari, tale razionalizzazione. «Abbiamo chiesto che il treno parta almeno alle 20.30 - aggiunge Zorzan - e di calibrare i nuovi incroci con il 6155 in modo da non risultare troppo penalizzanti».
Altro dato giudicato fortemente negativo dai pendolari, e che verrà messo in discussione durante la prossima riunione, è anche la scelta di chiudere in maniera totale la linea dal 4 al 24 agosto del 2008, per manutenzione straordinaria ponti. Un disagio che Trenitalia allevierebbe con un servizio sostitutivo di bus, ma che al momento sembra lasciare perplessi i pendolari. Infine la richiesta di anticipare la partenza del treno delle 7.03 per Brignole e posticipare quello delle 18 in partenza da Genova per Acqui. Domani si discuterà anche di questa proposta avanzata da un consistente numero di pendolari desiderosi, soprattutto al mattino, di arrivare nel capoluogo ligure entro le 8.20, un orario giudicato sufficiente per raggiungere i posti di lavoro. «Per ciò che concerne il treno in partenza da Acqui chiediamo che si anticipi l'orario alle 6.40 o alle 6.50 - spiegano i pendolari - mentre per cià che concerne quello della sera in partenza da Genova che l'orario venga posticipato alle 18.10» per poter arrivare nella città dei fanghi entro le 19.40».

10/12/2007 11:40
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10 dicembre 2007
Salvata la stazione, lotta ai ritardi
Giovanna Galliano

I disagi dureranno giusto il tempo delle vacanze di Natale. Poco meno di un mese e poi gli ultimi treni serali di collegamento fra la città dei fanghi e il capoluogo ligure saranno ripristinati. Per l'associazione pendolari dell'acquese quindi, è il momento di gioire. «Per noi è un grande risultato - afferma Alfio Zorzan, presidente dell'associazione - che evidenzia come la concertazione tra le parti interessate ha portato ad un risultato fino a ieri insperato».

Non più tardi di una settimana fa infatti a smorzare ogni speranza era stato un funzionario di Trenitalia, giunto ad Acqui proprio per discutere della soppressione dei treni così come della chiusura notturna della stazione. In quell'occasione era stato chiaro: «Bisogna ridurre i costi - aveva detto - ed è quindi necessario tagliare dove possibile». Sulla linea di collegamento tra Acqui e Genova appunto, così come su quella di collegamento con Asti. Ma se nel secondo caso non c'è stato nulla da fare - i due treni serali per e da Asti e Nizza Monferrato verranno cancellati dall'orario che entrerà in vigore domenica (saranno sostituiti da pullman) - per quelli su Genova è stato raggiunto un accordo. A trovarlo è stata la Regione Piemonte che ha deciso di intervenire con un contributo straordinario per la copertura dei costi sostenuti da Rfi.

«Desideriamo pubblicamente ringraziare l'assessore regionale Borioli - dice ancora Zorzan - Per noi che abbiamo partecipato attivamente alle riunioni esercitando le dovute pressioni, la collaborazione con le istituzioni è la strada giusta da continuare a battere» perché questa infatti non va considerata la conclusione ma «solo l'inizio di un lungo percorso che ha come obiettivo un trasporto pubblico più sostenibile». Per i pendolari i problemi da risolvere sono ancora parecchi: la scarsa pulizia sulle carrozze, i continui ritardi e non da ultimo l'annoso problema dell'incrocio con i treni merci che sovente ha creato incidenti soprattutto fra la zona di Rossiglione e Prasco.

«Saremo sempre attenti e vigili - aggiunge Zorzan - ma per il momento vale la pena di gioire per quanto ottenuto». In pratica, a partire da domani e fino al 6 gennaio le corse in partenza da Acqui alle 20.47 ed in partenza da Brignole alle 20.37 saranno limitate ad Ovada e sostituite da autobus. Dal 7 gennaio prossimo invece, grazie all'accordo raggiunto fra Rfi e Regione Piemonte entrambe i treni saranno ripristinati.

Una notizia che ha suscitato grande soddisfazione anche da parte del sindaco di Acqui Terme, Danilo Rapetti, e dell'assessore ai Trasporti, Anna Leprato, che per scongiurare il pericolo, insieme alla Provincia e alle Terme avevano chiesto una moratoria a Trenitalia. Una sospensione necessaria per trovare un eventuale accordo economico con Rfi.

«Questo risultato così importante - afferma l'assessore Leprato - è stato raggiunto grazie all'intervento deciso e all'azione unitaria nei confronti di Rfi e Trenitalia svolta dall’assessore Borioli e dal consigliere Ugo Cavallera, dalle Terme e dal Comune di Acqui, dalla Provincia e dell'Associazione pendolari dell'Acquese, che insieme hanno rappresentato le esigenze di mobilità di tutto il territorio acquese». E infine chiosa: «È innegabile che Acqui Terme, si appresta a diventare polo di eccellenza per il turismo termale e del benessere, e che non possa accettare il depauperamento del proprio sistema di trasporto pubblico».


04/01/2008 16:25
Dal 7 gennaio, grazie a un accordo tra Ferrovie dello Stato e le regioni Piemonte e Liguria, sarà modificata la circolazione dei seguenti treni:

- 6172 (feriale - Genova Brignole partenza ore 20.37 – Ovada arrivo ore 21.39) proseguirà sino ad Acqui Terme, con arrivo alle ore 22;
- 6194 (festivo) partirà da Genova Piazza Principe alle ore 20.44 e proseguirà per Acqui Terme, con arrivo alle ore 22;
- 6197 (festivo - Ovada partenza ore 21.30 - Genova Brignole arrivo ore 22.38) sarà cancellato e sostituito dal treno 6175;
- 6175 circolerà tutti i giorni con partenza anticipata da Acqui Terme alle ore 20.49, da Ovada alle ore 21.09 e arriverà a Genova Brignole alle ore 22.14.

Inoltre, saranno adottati anche i seguenti provvedimenti:

- 6193 (festivo) in partenza da Acqui Terme alle ore 19.17 sarà limitato a Genova Piazza Principe, con arrivo alle ore 20.35;
- 6153 (feriale) avrà partenza posticipata da Acqui Terme alle ore 5.20, con arrivo a Genova Brignole alle ore 6.48.
05/05/2008 16:24
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Articolo del Secolo XIX sulla rassegna stampa del Comune di Genova
Dall'11 al 31 Agosto sulla Acqui-Genova lavori di riammodernamento della linea
05/05/2008 16:59
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La "sostituzione del ponte sullo Stura" di cui parla l'articolo dovrebbe essere il Ponte di Ferro. Almeno così mi sembra.
09/05/2008 10:37
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lavori anche sulla Ovada-Alessandria, da www.ilsecoloxix.it

8 maggio 2008
Weekend, treni sospesi nel tratto di Ovada
Bruno Mattana
Circolazione ferroviaria e stradale completamente bloccate per sostituire la struttura portante del cavalcavia ferroviario di corso Italia. Il transito dei treni sulla linea Ovada-Alessandria subirà l’interruzione totale tra le stazioni di Ovada e Ovada Nord, e il collegamento sarà assicurato da bus sostitutivi. Per i treni lo stop avverrà dalle 8.30 di domani alle 6 di lunedì 12 maggio. Il blocco della circolazione stradale in corso Italia, invece, avverrà dalle 5 di domani alle 5 di domenica 11 maggio. Corso Italia sarà completamente chiuso al traffico tra l’incrocio di via Vittorio Veneto e la rotatoria di via Molare. Tutto il traffico, con gli immancabili disagi e le probabili code, si riverserà su corso Saraco attraverso la strada di collegamento con via Vittorio Veneto.

I lavori infrastrutturali al cavalcavia saranno anche causa di modifiche alla circolazione dei treni, come hanno comunicato le Ferrovie. I cambiamenti interessernno in qualche misura anche la linea Acqui-Ovada-Genova. Sulla Ovada-Alessandria: i treni R6147 (Alessandria-Ovada delle 13.42), e R6146 (Ovada-Alessandria delle 14.31) saranno limitati alla stazione di Ovada Nord. I viaggiatori potranno raggiungere Ovada con autubus sostitutivi in arrivo e in partenza nei piazzali antistanti le stazioni. Per la Genova-Ovada-Acqui il treno R6154 (Genova-Ovada-Acqui delle 8.55) effettuerà una sosta di 30 minuti a Rossiglione per permettere un intervento sulla linea elettrica.

Dopo i lunghi lavori preparatori, iniziati in autunno, che hanno permesso di allargare e potenziare le strutture in calcestruzzo del cavalcavia che dovranno acogliere la nuova struttura portante della linea ferrata, si è arrivati finalmente al momento della sostituzione del ponte. La linea è destinata ad accogliere il sempre più massiccio transito di treni merci che trasportano i container dal porto di Voltri agli scali europei e, in un prossimo futuro, all’area logistica di accoglienza prevista ad Alessandria.

Un potenziamento infrastrutturale necessario in quanto l’attuale struttura in travate metalliche non era più idonea a sostenere il peso di un traffico così impegnativo e potenziato destinato alle merci, in aggiunta a quello passeggeri. Ieri, i tecnici hanno effettuato gli ultimi lavori preparatori all’intervento di sostituzione del cavalcavia. Saranno grandi autogru a sollevare l’attule struttura metallica e a portarla al sito di demolizione, per poi sostituirla con la nuova struttura. Infine, dovranno essere fatti tutti gli allacciamenti e la rimessa in funzione della linea. «Abbiamo programmato l’intervento - spiegano dalle Ferrovie - nel fine settimana per ridurre al minimo le interferenze con la circolazione dei treni, in particolare quelli riservati alla mobilità dei pendolari, e anche alla circolazione stradale sottostante».

Le ferrovie avvisano, poi, che le informazioni sui treni interessati dalla sospensione potranno essere ottenute, oltre che nelle stazioni, biglietterie e nei centri di assistenza clienti, anche sul sito www.ferroviedellostato.it o essere richieste al call center 892021 (da comporre senza prefisso).

12/05/2008 12:24
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sempre da www.ilsecoloxix.it

10 maggio 2008
Nuovo ponte a tempo di record
Bruno Mattana
Sono state sufficienti poche ore ai tecnici e agli operai di Rete Ferroviaria Italiana per sostituire la travata metallica del ponte ferroviario di corso Italia, nel centro della città, in prossimatà della stazione ferroviaria centrale.
Il lavoro di sostituzione della struttura vecchia con un'altra più ampia e massiccia doveva impegnare operai e tecnici per 24 ore consecutive, dalle 5 di ieri mattina alle 5 di questa mattina. Nelle previsioni, un lavoro complesso e lungo. Invece, le maxi gru sono riuscite in meno di sei ore a spostare la vecchia armatura e a sostituirla con quella nuova. La curiosità di quanti si erano recati sul cantiere a mattinata avanzata per assistere all'operazione è andata delusa. Tutto era già stato fatto. Le squadre di operai specializzati hanno lavorato fino a notte fonda per i fissaggi, gli allacciamenti, la posa dei nuovi binari e la sistemazione della linea elettrica.
La scelta di effettuare i lavori di sabato e nella notte tra sabato e domenica non ha arrecato eccessive conseguenze alla viabilità per la chiusura di corso Italia, con la deviazione forzata su via Vittorio Veneto e corso Saracco.
Meno disagi del previsto, dunque; merito dell'impresa che ha realizzato l'intervento infrastrutturale. Ha lavorato bene, preparando prima le strutture portanti in cemento armato in modo da permettere l'esecuzione dell'intervento di sostituzione del ponte in modo rapido. Ora, a fine agosto, con un'operazione analoga, le Ferrovie provvederanno alla sostituzione del vecchio ponte di ferro, nei pressi del passagio a livello.
Sono mesi che un'impresa specializzata lavora sul greto del torrente Stura per realizzare gli impalcati in cemento che dovranno sostenere il nuovo ponte.
Anche in questo caso, nel giro di 24 ore, grandi gru solleveranno il ponte vecchio e inseriranno sugli impalcati quello nuovo.



12/05/2008 22:03
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Accidenti che velocità e che efficienza nell'eseguire i lavori! [SM=x1567329]
Siamo dalle nostre parti o siamo in Svizzera?
13/05/2008 17:48
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Quel ponte in travata metallica appare in buone condizioni e la Ovada -Alessandria è considerata alla stregua di un ramo secco, nè si parla di un rilancio del trasporto merci sulla linea del Turchino...era proprio indispensabile questa sostituzione??? [SM=x1406607]
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