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Segreti di pedofilia in una religone Americana, I Testimoni di Geova in crisi

Ultimo Aggiornamento: 27/03/2008 02:45
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09/10/2007 17:50
 
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Segreti di pedofilia in una religone Americana, I Testimoni di Geova in crisi

Approssimativamente 5000 pagine di documenti processuali sono stati estratti dalle registrazioni di dodici cause giudiziarie in quattro stati. Questi documenti legali sono il risultato di dodici cause ove i Testimoni di Geova erano stati coinvolti sin dal 1999 come imputati, benché molte altre cause sono state concluse dagli imputati ad di fuori del tribunale nei passati decenni. Le registrazioni delle dodici cause insieme ai commenti relativi sono ora disponibili su un CD dal titolo "Secrets of Pedophilia in an American Religion, Jehovah's Witnesses in Crisis" (ossia, “ Segreti di pedofilia in una religone Americana, I Testimoni di Geova in crisi ”) di Barbara Anderson, della Lulu, editore “stampa-su-richiesta”.

Di primaria importanza a questo punto sono i 9 casi conclusisi inizi 2007 tra le vittime di molestie da parte di Testimoni di Geova e gli imputati Testimoni di Geova. Comunque, sono anche incluse le registrazioni processuali di due altre cause che sono state concluse dalla Watchtower, rispettivamente 2000 e nel 2006. Registrazioni processuali di un terzo processo, a seguito di una denuncia penale nel 2004 da parte di una vittima di molestie sessuali, sono state incluse solo perché le informazioni contenute nelle registrazioni sono un altro esempio di larga copertura delle molestie in seno all’organizzazione della Watchtower quando il predatore ha una posizione di supervisione nel gruppo. (In questo particolare caso, il molestatore è stato condannato all’ergastolo). La causa è stata regolata nel 2004 senza pregiudizio alcuno, il ché significa che la parte lesa può ripresentare querela.

Soprattutto, i fatti sono comuni a tutte e nove le cause che vedono coinvolte sedici vittime, cause conclusesi nel 2007. Questi casi erano stati denunciati dal 2003 al 2006 dall’ufficio legale, Love & Norris, di Fort Worth, Texas. Gli imputati principali erano La Watchtower Bible & Tract Society di New York, Inc.; una congregazione di Testimoni di Geova dell’Oregon; una congregazione di Testimoni di Geova del Texas; sei congregazioni dei Testimoni di Geova del Nord della California, e una congregazione di Testimoni di Geova del Sud della California. Co-imputati, erano otto molestatori tutti Testimoni di Geova. Gli imputati Testimoni di Geova, a differenza della Chiesa Cattolica, hanno concluso segretamente le nove cause penali. La maggior parte delle nove cause è stata conclusa alla fine del mese di gennaio e liquidata a metà febbraio mentre alcune lo sono state inizi marzo 2007.

Agli inizi del mese di ottobre 2006, mi era stata data l’impressione che le cause concernenti le sedici vittime sarebbero state liquidate entro breve tempo. Agli inizi del mese di febbraio, io stessa, come pure Bill Bowen (silentlamb.org), siamo stati informati che le cause erano state liquidate. Non ci furono date ulteriori informazioni al riguardo senonché sia gli imputati che i querelanti non erano in favore di alcuna pubblicità. Bill ed io rimanemmo d’accordo che non avremmo allora divulgato pubblicamente l’informazione perché desideravo poter avere accesso alle registrazioni processuali per offrire maggiore informazione al pubblico sulle cause in questione. Bill però non volle aspettare oltre per dare l’annuncio della liquidazione dei casi, così tenne una conferenza stampa il 10 maggio 2007 e l’Associated Press riportò l’accaduto l’11 maggio 2007. I Testimoni di Geova confermarono l’accordo di liquidazione. Però Bowen aveva pochi fatti da presentare, benché pubblicò sul suo sito, silentlamb.org, una copia della notifica di liquidazione per ciascuna causa. Questi documenti sono un’evidenza che tutte le cause sono state liquidate con pregiudizio, il ché significa che entrambi le parti si sono accordate di non perseguire penalmente il caso. Questi accordi di regola indicano un accordo finanziario pagato dagli imputati, in questo caso, i Testimoni di Geova.

Ormai dopo mesi dalle liquidazioni, sono in grado di presentare molti dettagli importanti a proposito delle nove cause, insieme a molti documenti straordinari, materiale segreto che gli imputati, Watchtower e Testimoni di Geova, speravano di poter tenere confidenziali per sempre.

I Fatti
È il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova che stabilisce le procedure e detta le pratiche dei Testimoni di Geova. Il Corpo opera attraverso varie enti legali, principalmente la Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc., e la Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, Inc. I Querelanti, accusarono i Testimoni di Geova di pretendere sia un loro dovere proteggere i figli nella loro organizzazione ma che in efetti falliscono di mostrare ragionevole attenzione e buon senso nel definire le politiche per assumersi tale dovere. Per esempio, non hanno nessuna regola che impedisca ad un anziano o un servitore di ministero di avere contatti individuali (da soli) con un ragazzo. Permettono a ragazzi di uscire in servizio di porta-in-porta accompagnati solo da un membro maschio della congregazione e incoraggiano i genitori nella congregazione a lasciare i che i loro figli accompagnino degli adulti maschi (anziani/serv. ministero) senza alcun altro controllo ad uno studio bibblico, permettendo perfino a questi uomini di fare da “consiglieri” dei ragazzi senza supervisione alcuna.
Vedere come gli avvocati dei Querelanti hanno presentato queste accuse in maniera esplicita .

La Watchtower ha dato istruzioni agli anziani (pastori) dei Testimoni di Geova per sapere come agire in caso di allegazioni di abusi sessuali all’infanzia. Hanno stabilito regole che richiedono che gli anziani telefonino al “Reparto Legale” della Watchtower per ricevere istruzioni in quanto al denunciare o meno il caso alle forze dell’ordine. Comunque, queste istruzioni sono state concepite allo scopo di contrastare la cooperazione con gli investigatori. Per esempio, a volte agli anziani veniva richiesto di fare telefonate anonime da telefoni pubblici per impedire alle forze dell’ordine di rintracciarli per avere ulteriori informazioni. Mai in precedenza avevamo visto tutto ciò discusso in alcun documento, ma ora potete consultarli di persona .

Gli Imputati Watchtower richiedono agli anziani Testimoni di Geova di esaminare le accuse di abusi sessuali ai ragazzi. Agli anziani viene richiesto di applicare la “regola dei due testimoni” la quale, sotto le disposizioni interne e le dottrine dei Testimoni di Geova, finisce per relegare le accuse di molestie ai ragazzi a delle semplici annotazioni in un registro confidenziale, nel caso che l’accusato non confessi il suo reato, ma reclami la sua innocenza. Vedere il formulario speciale disposto dalla Watchtower per comunicare il nome del molestatore che, dice il formulario, è stato disassociato, non perché abbia confessato ma perche esiste la testimonianza di due testimoni che confermano la regola, ma non c’é sul detto formulario nessuna voce che indichi che il caso è stato denunciato alle autorità..

Agli anziani veniva chiesto di raccogliere evidenze, interrogare i testimoni e rendere giudizio su quale punizione interna, se ce ne fosse bisogno, infliggere al colpevole dell’abuso di un ragazzo. Veniva proibito loro di rivelare il risultato delle loro investigazioni alle forze dell’ordine. Leggere le deposizioni di un alto ufficiale della Watchtower che ammette che non c’era nessuna disposizione per denunciare l’abuso ai bambini.

Vedere pure i formulari segreti che contengono le domande alle quali gli anziani dovevano rispondere al Reparto Legale della Watchtower al riguardo. Le domande sul formulario sono indicative della procedura che dovevano seguire gli anziani quando c’era un’accusa di molestie ai bambini. È scioccante la domanda impertinente che richiedeva se gli anziani credevano che il ragazzo vittima dell’abuso era “in qualche maniera colpevole” del fatto di essere stato vittima sessuale.

Quando le accuse rimanevano nascoste alle autorità secolari, spesso il colpevole non riceveva nessuna punizione eccetto quelle escogitate internamente dai Testimoni di Geova. A volte, il colpevole veniva disassociato o espulso dalla congregazione, ma a volte la punizione consisteva in una riprensione privata oppure gli erano imposte delle restrizioni. Ma i membri della congregazione rimanevano all’oscuro del fatto che un pericoloso individuo colpevole di abuso ai minori si trovava in mezzo a loro. Normalmente la Watchtower ri-associa i disassociati per molestie o vengono tolte loro le restrizioni dopo un’inspiegabile breve periodo di tempo. Ma ci sono ora i documenti per sostanziare questa specie di accusa.

Si intimava inoltre alle vittime e alle loro famiglie di non informare le autorità secolari o altri membri della comunità. La segretezza era messa bene in evidenza al di sopra di qualsiasi altra cosa. Venivano scoraggiati dal ricevere appropriate cure mediche e psicologiche. Leggere i documenti nei quali le vittime testimoniano il fatto che questo è quanto è accaduto loro.

Agli anziani veniva richiesto di stendere un rapporto scritto da inviare al “Reparto Servizio” nei casi di accuse e di decisioni del comitato giudiziario. Tenevano registrazioni di tutti questi casi in una database, nascondevano i dati invece di usarli per identificare i predatori e proteggere i bambini. Hanno fatto tutto ciò per proteggere i membri delle congregazioni. Comunque, malgrado avessero in loro possesso informazioni che avrebbero permesso ai genitori, le forze dell’ordine e gli anziani di identificare tali predatori e prendere le disposizioni per proteggere i ragazzi, la Watchtower le ha nascoste. Vedere la lettera presentata alla corte dove un portavoce della Watchtower ammette l’esistenza della database.

Il “Reparto Legale” della Watchtower ha nominato cliente il “Reparto Servizio” (segreto professionale dovuto al “privilegio avvocato/cliente”) per impedire ai querelanti e alla corte di ottenere facilmente i documenti comprovanti lo scopo e l’entità degli abusi sessuali ai minori in seno all’organizzazione della Watchtower. Leggete la dichiarazione di un avvocato della Watchtower che spiega come tutto ciò funziona.

Le comunicazioni tra la supervisione dei Testimoni di Geova e la Watchtower viene di rado conosciuto, ammesso che lo sia. Non solo entra in gioco il privilegio avvocato/cliente ma perfino il pubblicare lettere senza permesso a causa delle leggi sul copyright. Comunque, ora una lettera segreta di un sorvegliante di distretto di lunga data della Watchtower degli Stati Uniti può essere letta, lettera dove viene menzionata una disposizione poco conosciuta che permette ad un molestatore di rimanere nella sua posizione di autorità e continuare a molestare i bambini. (Questa lettera, insieme ad altro materiale confidenziale, è stata resa di dominio pubblico da un tribunale dell’Oregon.) . L’autore della lettera chiedeva un cambiamento a questa poco conosciuta disposizione acciocché non si mostrasse indulgenza ai colpevoli di abusi sessuali ai minori. Ciò accadeva nel 1994 quando monitorava una situazione particolarmente negativa in una congregazione di Testimoni nella quale il predatore, che aveva abusato di molti bambini, non sarebbe stato rimosso dalla sua posizione di anziano, né ci sarebbe stato nei suoi riguardi alcun comitato giudiziario né alcuna azione disciplinare a causa di questa regola. Eppure, questa disposizione era ancora in vigore nel 2000. Inoltre, ci sono altre lettere indirizzate alla Watchtower da Testimoni anziani, allegate come reperti ai documenti processuali disponibile allo scrutinio publico.

La Watchtower conosce bene gli spostamenti dei “pedofili conosciuti”, quando questi si trasferiscono da una congregazione all’altra, ma malgrado ciò hanno preferito non seguire i movimenti dei predatori così che avvertimenti appropriati potessero essere dati. Leggere dell’attitudine lassista della Watchtower a questo riguardo. .

Un “predatore conosciuto” era stato nominato Servitore di Ministero dal Corpo Direttivo e da un altro Imputato nel 1991. Ha abusato di quattro ragazzi, che erano tra i querelanti in un processo, dal 1991 al 1999. Il problema è che era stato accusato varie volte attraverso gli anni da coloro che aveva abusato., ma visto che il comitato giudiziario richiedeva due testimoni per ciascun singolo atto di abuso, per prendere delle misure disciplinarie, non era stato mai disciplinato. Trasferendosi da una congregazione ad un altra attraverso gli anni, ha potuto tenere i suoi crimini praticamente nascosti per 25 - 30 anni. I genitori dissero ai giornalisti che non sapevano che una persona accusata di essere un predatore sessuale era tra loro benché gli anziani della congregazione erano a conoscenza delle precedenti accuse registrate in un altra congregazione.

Vi interessa sapere dove si trovano ora alcuni anziani/servitori di ministero/predatori ? Penserete in prigione. Uno di loro sta scontando una condanna all’ergastolo. Vedete dove si trova un altro di loro.

Il nome di un individuo che serve nel “Reparto Servizio” è stato individuato in un documento che rivela che esso aveva ri-nominato ripetutamente in una posizione di responsabilità una persona colpevole di abusi sessuali sin dal 1964..

Pensate un momento al pagamento segreto di $ 50'000, versato dalla Watchtower ad una congregazione della California, dove uno di due anziani molestatori era associato. Leggere pure il motivo scioccante del pagamento. Prendete conoscenza del fatto riguardante gli assicuratori degli imputati..

Invece di offrire alle vittime di questi nove casi una liquidazione finanziaria il priù presto possibile, come avevano fatto in precedenza in altri processi, la Watchtower ha testardamente preferito battagliare in tribunale per vincere le cause. Alla fine ciò si è rivelato essere un vero incubo per loro in quanto le Alte Corti della California, Texas e l’Oregon hanno sentenziato contro la Watchtower che richiedeva di impedire l’accesso ai querelanti ai documenti in questione, invocando il segreto confessionale. In futuro sarà loro molto difficile nascondersi dietro il Primo Emendamento per non svelare informazioni alle corti secolari perché sono una “religione”. Questo è solo uno dei tanti eccellenti risultati ottenuti a favore dei querelanti che sono stati per sempre feriti dalle azioni di questa religione. Vedere il resto delle sentenze.

Osservate le pretese degli Imputati Watchtower che per quasi un anno hanno rifiutato di ubbidire alle decisioni di una corte inferiore che richiedeva loro di produrre le comunicazioni intercorse tra gli imputati e il predatore e tra gli Imputati e le vittime... La corte ha rifiutato di accettare il loro appello al segreto confessionale. Dopo un mese dal loro appello, la Corte di Appello dello Stato della California ha rigettato la loro petizione forzandoli così a presentare i documenti richiesti. Un gran numero di tali documenti è venuto fuori e può ora essere consultato nel materiale presentato...

Incluso tra le migliaia di pagine e di documenti, il lettore potrà leggere i miei commenti riguardo i conflitti che hanno finito per portare gli Imputati Watchtower al pagamento di molti milioni di dollari fuori dalle aule dei tribunali.
09/10/2007 21:29
 
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Dovresti citare la Fonte del tuo articolo. Dice cose pesanti che devono essere provate.
09/10/2007 22:35
 
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Post: 353
Ecco come la Watch Tower Society (WTS), inondata dalle critiche sollevate dalle numerose notizie di cronaca, ha affrontato la questione in un suo comunicato ufficiale (link):


I Testimoni di Geova e la tutela dei bambini




Gli abusi ai danni dei bambini sono qualcosa di ripugnante per i Testimoni di Geova. Questo è in completa armonia con il principio descritto in Romani 12:9. Anche se solo un bambino subisce degli abusi ciò che accade è qualcosa di veramente grave.
Per decenni i periodici La Torre di Guardia e Svegliatevi! hanno pubblicato articoli per insegnare sia ai Testimoni stessi che al pubblico l'importanza ed il bisogno di proteggere i bambini dagli abusi e dalle violenze che potrebbero subire.
Tra i vari articoli, ricordiamo l'articolo intitolato “Aborriamo ciò che è malvagio”, pubblicato sulla Torre di Guardia del 1° gennaio 1997; oppure l'articolo “Aiuto per le vittime dell'incesto”, comparso sulla Torre di Guardia del 1° aprile 1984; "I vostri figli sono in pericolo!", "Come possiamo proteggere i nostri figli?", "Prevenzione in famiglia" , tutti articoli pubblicati sulla Svegliatevi! dell'8 ottobre 1993, così come l'articolo "Molestie sessuali ai bambini: l'incubo di tutte le madri”, pubblicato sulla Svegliatevi! del 22 giugno 1985.

Quando un qualsiasi Testimone di Geova è accusato di aver commesso abusi ai bambini, ci si aspetta che gli anziani locali di congregazione investighino sul caso.
Quindi due anziani incontrano in privato sia colui che accusa la violenza subita, sia l'accusato, affinchè gli anziani abbiano una veduta ampia di ciò che è accaduto.
Se l'accusato nega il fatto, i due anziani possono invitare sia lui che la vittima ad esprimere le proprie versioni dei fatti di fronte ad altri testimoni, con presenti pure gli anziani.

Ma nel caso l'accusato, anche di fronte a testimoni, neghi l'accaduto e non esistano altri che possano testimoniare contro, gli anziani non possono in questa occasione agire di fronte alla congregazione.

Perché non possono? Dato che i Testimoni di Geova sono un'organizzazione che basa il suo insegnamento sulla Bibbia, aderiscono a cosa dicono le Scritture al riguardo, e di come ci si debba comportare, ovvero che "nessun testimone singolo deve levarsi contro un uomo rispetto a qualunque errore o a qualunque peccato - la questione dev'essere stabilita per bocca di due testimoni o per bocca di tre testimoni”. (Deuteronomio 19:15) Gesù riaffermò la validità di questo principio come riportato in Matteo 18:15-17. Tuttavia, se ci sono due persone, che sono testimoni in episodi diversi dello stesso tipo di peccato commesso, la loro testimonianza può essere sufficiente per agire di conseguenza.

Tuttavia, anche se gli anziani non possono intraprendere un'azione disciplinare in congregazione, ci si aspetta che essi segnalino la cosa alla filiale dei Testimoni di Geova del proprio paese, sempre se lo consentono le leggi locali in materia di privacy.
Oltre a scrivere un rapporto dettagliato alla filiale, gli anziani sono tenuti, se la legge lo consente, a non segnalare i fatti alle autorità (segreto confessionale). Se la legge in vigore invece non lo consente, gli anziani sono invitati a riportare i fatti alle autorità. Inoltre, la vittima potrebbe voler segnalare lei stessa la cosa alle autorità, ed è un suo diritto agire di conseguenza.

Se invece, quando avviene il confronto, l'accusato confessa di essere colpevole di abusi ai danni di bambini, gli anziani possono procedere con l'azione disciplinare nella congregazione. Se il trasgressore non è pentito, non gli sarà permesso di restare un membro della congregazione. Anche nel caso egli sia pentito, un pentimento di cuore motivato da una profonda determinazione ad evitare un simile comportamento in futuro, si segue una rigorosa procedura spiegata nell'articolo di studio Torre di Guardia del 1° gennaio 1997. L'articolo diceva: "Al fine di proteggere i nostri bambini, un uomo conosciuto come uno che un tempo molestava i bambini non è idoneo per occupare un incarico di responsabilità nella congregazione. Non può nemmeno fare il pioniere né svolgere alcun altro servizio speciale a tempo pieno". Non potrebbe soddisfare i requisiti scritturali. (1° Timoteo 3:2, 7-10) Intraprendiamo una simile azione perché ci preoccupiamo di seguire i principi scritti nella Bibbia e di proteggere i nostri figli. Ogni componente della nostra organizzazione ci si aspetta che soddisfi i requisiti scritturali, che impongono purezza fisica, mentale, morale e spirituale. – 2° Corinti 7:1; Efesini 4:17-19; 1° Tessalonicesi 2:4.

In alcuni casi, individui colpevoli di abusi a bambini sono stati nominati a ricevere incarichi nelle congregazioni se il loro comportamento si è dimostrato esemplare successivamente per decenni. Tutti le situazioni vanno esaminate con attenzione. Supponiamo, per esempio, che molto tempo fa un ragazzo allora 16enne aveva avuto rapporti sessuali con una ragazza di 15 anni che aveva acconsentito. Nel caso che questo avvenimento fosse avvenuto nel territorio degli Stati Uniti, gli anziani locali potrebbero aver segnalato questo peccato e giudicato come un abuso a minore. Ora mettiamo che ci troviamo a distanza di 20 anni dall'avvenimento. La legge potrebbe essere cambiata, ma anche le circostanze, poiché ora l'uomo potrebbe addirittura sposarla quella ragazza! Magari entrambi stanno conducendo una vita esemplare e sono persone rispettate da tutti. In casi rari come questo, l'uomo potrebbe essere nominato ad una posizione di responsabilità nella congregazione.

Le nostre disposizioni al riguardo sono state affinate col tempo. Nel corso degli anni, quando abbiamo notato che ciò era doveroso e necessario, abbiamo effettuato miglioramenti e perfezionamenti nelle procedure da rispettare. Stiamo continuando a lavorare a tal proposito. Non reputiamo di avere un'organizzazione perfetta. Non esiste nessuna organizzazione umana perfetta. Ma siamo consci di essere guidati dai giusti ed appropriati insegnamenti della Bibbia per salvaguardare i bambini da eventuali abusi. Chiunque abbia una posizione di responsabilità nell'organizzazione e si rende colpevole di un abuso a minori, viene rimosso immediatamente dal suo incarico. Non gli sarà permesso di rivestire il suo incarico nemmeno altrove, anche in seguito ad un suo trasferimento.

La Bibbia insegna che gli uomini possono pentirsi dei loro peccati e "volgersi a Dio, facendo opere degne di pentimento", e noi accettiamo ciò che dice la Bibbia. (Atti 26:20) Nondimeno, la sicurezza dei nostri bambini è della massima importanza. Noi la prendiamo molto seriamente.

Si noti che in questo suo comunicato la WTS riconosce:

1) l'esistenza del problema fra le sue file;

2) la necessità di due testimoni che provino l'avvenuto abuso o molestia sessuale;

3) il confronto fra vittima e violentatore, alla presenza di altre persone: vi immaginate un bambino che si trova faccia a faccia con il suo violentatore e che deve spiegare l'accaduto agli "anziani"? E questo senza la presenza di uno psicologo o di un professionista qualificato. E se il bambino non è in grado di dimostrare quello che è successo, se ne deve stare zitto, insieme ai suoi genitori, i quali se parlano dell'accaduto possono essere disassociati;

4) il fatto che se non esiste l'obbligo legale il pedofilo/violentatore non viene denunciato alle autorità;

5) se il pedofilo/violentatore si dichiara pentito - ma i pedofili sono malati, sono persone pericolose che vanno come minimo curate o seguite costantemente da specialisti o da qualcuno che ne controlli il comportamento - non viene in nessun caso denunciato. Potrebbe quindi continuare a praticare le sue perversioni all'interno della congregazione, fino a che non sarà di nuovo scoperto




Io trovo tutto questo completamente irragionevole, un tdg, come un cattolico, un evangelista...; che è a conoscenza di un abuso su un bambino HA IL DOVERE di denunciare il fatto alle autorità, i bambini non si toccano!
Se il pedofilo si pente non gli viene fatto nulla?

è vero che la bibbia dice che gli uomini possono pentirsi, ma cosi mi sembra troppo facile!
e i bambini non vengono difesi :(
[Modificato da @nounou@ 09/10/2007 22:52]



Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


09/10/2007 22:55
 
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53.juventino?

Entra di sponda in casa d’altri senza uno straccio di presentazione e menando ‘mazzate a’cecato’ da tutte le parti, con una discussione il cui carattere offensivo e provocatorio si evince chiaramente dopo aver letto mezza parola del titolo (e ho già visto che si è messo a sporcare anche altrove, per caso lavora su commissione?), si diverte a sparpagliare una tonnellata e mezza di fango con del gossip-spazzatura da rotocalco di quart’ordine tipo Cronaca Vera, non si preoccupa minimamente di tenere i toni ad un livello di accettabile civiltà facendo immediatamente (è naturale) terra bruciata tutt’intorno a sé… e fa pure il predicozzo sull’inurbanità delle reazioni altrui.

Cose e’pazze.

Allego comunque un certo numero di informazioni sul tema che hai intrapreso con cotanto stile ed eleganza, senza la pretesa di ‘aprire gli occhi’ ai tipi come te, ma nella speranza che siano utili agli altri che ci leggono in copia.


Cosa pensano i testimoni di Geova degli abusi sessuali all’infanzia?

Torre di Guardia, 01-11-95 pag. 25 :
“Fra le peggiori perversioni ci sono gli abusi sessuali a bambini innocenti.” “Abusare sessualmente dei bambini è ‘animale, demonico’. (Giacomo 3:15)”

Svegliatevi! 08-10-91 pag. 8 :
“La vittima, ricordando, prova dolore. Il dolore è una reazione naturale al trauma; ci aiuta a superare situazioni angosciose e ad andare avanti. (Ecclesiaste 3:4; 7:1-3) Alla vittima dell’abuso sessuale è stato negato il diritto al dolore, perché è stata costretta a negare la sua orribile esperienza, a reprimere il suo dolore.”

Svegliatevi! 22-11-82 pag. 7 :
“L’INDUSTRIA americana oggi in più rapido sviluppo è qualcosa di brutalizzante e depravato: il vizio che ruota intorno a bambini. Vi sono coinvolti oltre mezzo milione di ragazzi e ragazze”. “diventano una vulnerabile e facile preda di sfruttatori e pornografi.”


Di che tenore sono i consigli dati a bambini e genitori, nelle pubblicazioni dei testimoni di Geova, nel tentativo di prevenire ed eventualmente fronteggiare l’attacco di predatori sessuali?

Svegliatevi! 22-06-85 pag. 6 :
Il primo sistema di difesa è quello di evitare le situazioni che renderebbero vulnerabili i vostri figli. Ad esempio, viene consigliato ai genitori di fare attenzione quando lasciano in custodia i loro bambini a giovani adulti i quali sembrano prediligere la compagnia dei bambini anziché quella dei loro coetanei. Uno psicologo riferisce che i due terzi di coloro che si sono resi colpevoli di abusi sessuali l’hanno fatto mentre avevano bambini in custodia.
La dottoressa Suzanne M. Sgroi menziona due altre situazioni in cui sorgono problemi: quando i bambini dividono il letto o la stanza con adulti o adolescenti e quelle grandi riunioni familiari dove gli adulti si divertono supponendo che i bambini più grandicelli sorveglino i piccoli.
Il fatto è che più possiamo tenere d’occhio i nostri figli, meno opportunità avranno i malintenzionati di molestarli. Ann, madre di tre bambini, non permette al figlio minore, un ragazzo di 14 anni, nemmeno di andare in giro in una zona di negozi — o ai gabinetti pubblici — da solo! Probabilmente il ragazzo si sente molto limitato, ma la madre ha le sue ragioni. Da bambina fu vittima di molestie sessuali.
I genitori però non possono sempre sorvegliare così da vicino i figli. I genitori che lavorano forse non hanno altra scelta che mandarli all’asilo o affidarli a parenti o a qualcun altro. I bambini devono andare a scuola e i genitori non possono sempre stare con loro. Parenti e amici verranno in visita. E poi ci sono i vicini! Come possiamo proteggere i nostri figli dato che sono così vulnerabili? In effetti, c’è un solo modo . . .
La psicologa Debrah Shulman ha detto: “È sciocco fingere con i bambini che non esistano pericoli. I bambini sanno d’essere vulnerabili ed è naturale che si preoccupino della propria incolumità. Fra le responsabilità di un genitore c’è quella di provvedere ai figli i mezzi per affrontare realisticamente il pericolo. Se presentate onestamente e in modo positivo, queste informazioni non costituiranno una minaccia per i bambini, ma anzi li rassicureranno”. Sì, dobbiamo parlargliene.È facile dirlo ma non è altrettanto facile farlo, specie dal momento che il pericolo maggiore è rappresentato da amici e parenti. Forse abbiamo già messo in guardia i nostri figli contro lo sconosciuto che li vuole attirare nel bosco o portare via in macchina. Ma come possiamo provvedere loro i mezzi per proteggersi da persone che conoscono, che rispettano e, addirittura, che amano?
Ann, la madre menzionata in precedenza, dice che aveva solo cinque anni quando un parente abusò di lei. Ciò nondimeno lei sapeva che l’uomo faceva qualcosa di male, anche se non sapeva come impedirglielo. E, purtroppo, non poteva parlarne ai genitori. A quell’epoca non c’era un buon dialogo con loro.
L’esperienza di Ann dimostra che di solito i bambini sanno per natura cos’è appropriato e corretto. Dobbiamo rafforzare questo istinto, dire loro che devono seguirlo anche se un adulto volesse convincerli a fare il contrario. Un semplice e deciso “No, non voglio che tu lo faccia!” basterà spesso per scoraggiare un malintenzionato. L’esperienza di Ann mostra pure la necessità di mantenere aperto il dialogo con i nostri figli.
Recentemente un uomo e sua moglie discutevano insieme questo problema. Essendo preoccupati, chiesero alla loro bambina se qualcuno l’aveva mai molestata. Con loro orrore, la bambina disse di sì. Il colpevole era un vecchio e fidato amico di famiglia che aveva ripetutamente abusato di lei. I genitori avevano un ottimo dialogo con i figli, quindi perché la bambina non ne aveva parlato prima? Semplicemente perché non sapeva come farlo. Una volta menzionato il soggetto, la bambina era stata più che lieta di parlarne.
Prima bisogna richiamare l’attenzione sulla cosa. Per esempio, se i giornali parlano di un certo scandalo, i genitori potrebbero cogliere l’occasione per domandare ai figli: “Qualcuno ti ha mai fatto qualcosa del genere?”, e poi dire loro come comportarsi se qualcuno dovesse provarci.
I genitori che ammaestrano i figli in merito alla Bibbia possono cominciare la conversazione servendosi di alcuni racconti contenuti in essa. La storia di Dina, la figlia di Giacobbe, si può usare ad esempio per spiegare che ci sono dei limiti in quello che una persona può fare a un’altra. (Genesi 34:1-4) Si può citare la storia di Tamar e Amnon per mostrare che certe cose non sono permesse neppure fra stretti parenti. (II Samuele 13:10-16) E dobbiamo mettere bene in chiaro che se capita loro qualcosa del genere, vogliamo saperlo. Non ci arrabbieremo con loro se ce lo dicono.
Mary fu vittima di molestie sessuali da bambina, quindi fu molto esplicita nel mettere in guardia le sue tre figlie. Cosa fece? Non appena furono abbastanza grandi da capire, disse loro: “Se qualcuno ti tocca dove non deve, dimmelo e non mi arrabbierò”. Come facevano a sapere quali erano le parti dove nessuno doveva toccarle? Mary dice che quando ebbero circa tre anni glieli indicò. Quando faceva loro il bagno o le preparava per andare a letto, indicava le parti del corpo che altri non dovevano toccare. Quando furono un po’ più grandicelle, presentò le situazioni che potevano verificarsi: “Nessuno dovrebbe toccarti lì, neppure un maestro di scuola o un poliziotto. Neppure mamma o papà dovrebbe toccarti lì. E un medico dovrebbe toccarti solo se ci sono anche mamma o papà con te!”
Il sistema funzionò? Mary rammenta la volta in cui un parente giocava con la sua bambina di sei anni. Le cose che quel parente faceva misero a disagio la bambina. Cosa fece allora la piccola? Si allontanò da lui. Mary non è sicura che quel parente avesse delle cattive intenzioni. Ma fu lieta che sua figlia si fosse allontanata quando cominciò a rendersi conto che la situazione era “poco chiara” o “strana”.
Pertanto, come avvertono i figli di non accompagnarsi con sconosciuti, di non giocare in una strada trafficata e di non mettere le mani sui fili elettrici, i genitori dovrebbero anche dire loro come evitare le molestie sessuali. Dovrebbero spiegare quali limiti nel loro corpo non dovrebbero essere oltrepassati da nessuno, neppure dai loro genitori. E dovrebbero dire chiaramente che se accade qualcosa, vogliono saperlo. E non daranno la colpa ai figli.
A volte gli adulti approfittano della loro maggiore esperienza e intelligenza per indurre con l’inganno i bambini a unirsi a loro in qualche attività scorretta, e forse i bambini non scorgono l’inganno se qualcuno non li aiuta. Linda Tschirhart Sanford, autrice del libro The Silent Children (Bambini che tacciono), dà un suggerimento per prepararli in anticipo: Il gioco del “Cosa faresti se . . . ?” Ogni tanto chiedete ai vostri figli cosa farebbero in certe situazioni: “Cosa faresti se l’uomo a cui ti abbiamo lasciato in custodia ti dicesse che puoi rimanere alzato fino a tardi a guardare la televisione se entri nella vasca da bagno con lui e fai dei giochi? Cosa gli diresti?” “Cosa faresti se qualcuno ti portasse a fare un giro in macchina e volesse metterti le mani dove non deve?” “Cosa faresti se un amico più grande di te ti toccasse in un modo che non ti piace, o volesse spogliarti e giocare di nascosto con te?”
Insegnando ai figli la risposta, i genitori possono mostrare che ci sono occasioni in cui si può dire di no a un adulto. Ci sono anche occasioni in cui devono rivelare i segreti. Se sono ammaestrati a dire qualcosa come “Vado a chiederlo prima alla mamma”, potranno scoraggiare la maggioranza dei malintenzionati. Se un bambino impara le risposte giuste nel gioco del “Cosa faresti se . . . ?”, avrà qualche sistema efficace per proteggersi. Se risponde nel modo sbagliato, ripetete la domanda e suggeritegli di rispondere in modo diverso.
Il seguente episodio mostra un altro problema che si presenta ai bambini in questo campo. Una donna narra che da bambina fu vittima di molestie sessuali e che cercò di parlarne alla madre. Ma non conosceva le parole giuste e non seppe spiegare l’accaduto. La madre pensò che qualcuno avesse semplicemente cercato di essere affettuoso e che la piccola avesse frainteso le intenzioni e avesse esagerato la cosa.
A causa di esperienze analoghe, gli assistenti sociali incoraggiano i genitori a dire ai figli i nomi corretti delle parti del corpo. Fate in modo che conoscano i termini giusti affinché sappiano esprimersi caso mai accadesse il peggio.”


Che forma di disciplina viene applicata nei riguardi di un testimone di Geova che si dovesse rendere protagonista di episodi di molestie sessuali ai bambini senza mostrare segni tangibili di pentimento?

Trattasi di condotta assimilata alla immoralità sessuale del tipo più degradante, perché ha come oggetto persone probabilmente incapaci di opporre una consapevole linea di difesa; è passibile di disassociazione (espulsione) con effetto immediato di cessazione dei rapporti sociali non necessari da parte degli altri membri della congregazione cristiana (Deuteronomio 23:17, 18)
Tale provvedimento ha l’evidente effetto di tutelare bambini e genitori dalle iniziative di molestatori sessuali che sono stati nel passato testimoni di Geova.


Gli altri cristiani dovrebbero mantenere i contatti con una simile persona?

1 Corinti 5:11, 13 :
“vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore … “Rimuovete l’[uomo] malvagio di fra voi”.”

Torre di Guardia 01-01-82 pag. 22 :
“L’espulso non è semplicemente un uomo del mondo che non conosce Dio e che non vive secondo le Sue norme. È uno che ha conosciuto la via della verità e della giustizia, ma che l’ha abbandonata e ha continuato a peccare senza pentimento fino al punto di dover essere espulso. Perciò va trattato in modo diverso. Pietro indicò come questi ex cristiani differiscano dal normale “uomo della strada”. L’apostolo disse: “Se, dopo essere sfuggiti alle contaminazioni del mondo mediante l’accurata conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, sono coinvolti di nuovo in queste cose e ne sono sopraffatti, le loro condizioni finali son divenute peggiori delle prime. . . . È accaduta loro la parola del verace proverbio: ‘Il cane è tornato al proprio vomito e la scrofa ch’era stata lavata a rivoltolarsi nel fango’”. — II Piet. 2:20-22; I Cor. 6:11.
Sì, la Bibbia comanda ai cristiani di non stare in compagnia o in associazione con chi è stato espulso dalla congregazione. Perciò i testimoni di Geova chiamano appropriatamente “disassociazione” l’espulsione di un trasgressore impenitente e il successivo stato di isolamento in cui viene tenuto. Il loro rifiuto di associarsi in qualsiasi modo a livello spirituale o ricreativo con una persona espulsa è indice di lealtà alle norme di Dio e di ubbidienza al suo comando riportato in I Corinti 5:11, 13. Questo è in armonia con l’esortazione di Gesù di considerare tale persona allo stesso modo in cui “un uomo delle nazioni” era allora considerato dai giudei. Per un certo tempo dopo la morte degli apostoli quelli che professavano il cristianesimo seguirono evidentemente la procedura biblica. Ma quante chiese oggi si conformano alle chiare direttive di Dio a questo riguardo?”


Se un testimone di Geova ha molestato bambini nel passato anche lontano, ed è stato poi riassociato, può rivestire incarichi di responsabilità all’interno della Congregazione Cristiana?

Torre di Guardia 01-01-97 pag. 28 :
L’uomo ha rivelato una grave debolezza di cui si dovrà tener conto da quel momento in poi. Se sembra pentito, sarà incoraggiato a fare progresso spirituale, a partecipare al servizio di campo, anche a svolgere parti nella Scuola di Ministero Teocratico e parti che non implicano l’insegnamento nell’adunanza di servizio. Questo, però, non significa che sarà idoneo per servire in un incarico di responsabilità nella congregazione. Quali ragioni scritturali si possono citare per sostenere questo?
Una è che l’anziano dev’essere “padrone di sé”. (Tito 1:8) È vero che nessuno di noi ha una perfetta padronanza di sé. (Romani 7:21-25) Ma il cristiano dedicato adulto che commette il peccato di molestare sessualmente un minore rivela una debolezza della carne innaturale. L’esperienza mostra che un adulto del genere potrebbe facilmente molestare altri bambini. È vero che non tutti quelli che hanno molestato bambini commetteranno di nuovo il peccato, ma molti sì. E la congregazione non può leggere il cuore per sapere chi potrebbe molestare di nuovo i bambini e chi no. (Geremia 17:9) Quindi nel caso di adulti battezzati che hanno molestato bambini si applica con particolare vigore il consiglio che l’apostolo Paolo diede a Timoteo: “Non porre mai le mani affrettatamente su nessun uomo; e non partecipare ai peccati altrui”. (1 Timoteo 5:22) Al fine di proteggere i nostri bambini, un uomo conosciuto come uno che un tempo molestava i bambini non è idoneo per occupare un incarico di responsabilità nella congregazione. Non può nemmeno fare il pioniere né svolgere alcun altro servizio speciale a tempo pieno. — Confronta il principio di Esodo 21:28, 29.”

Tale linea di condotta viene intrapresa anche nel caso in cui l’individuo abbia molestato bambini prima di diventare un testimone di Geova, o se si trasferisce da una congregazione all’altra.


Cosa ci dicono le statistiche menzionate nell’intervento di 53.juventino, posto e non concesso che rispecchino dati reali e non fasulli?

53.juventino menziona 9 cause di abusi sessuali a minori, che ‘si sarebbero verificate’ negli USA nell’arco di vari anni.
Negli Stati Uniti operano oltre 1.000.000 di ministri testimoni di Geova. Una banale operazione di rapporto fornisce chiaramente la misura di quanto sia esiguo, dal punto di vista quantitativo, il problema (fare il confronto con le statistiche rilevate in altre fondazioni religiose).
Ovviamente quello degli abusi all’infanzia è un dramma inenarrabile che deve destare giusta ripugnanza e sdegno indipendentemente dall’entità numerica delle sue manifestazioni: anche se ci fosse stato un solo caso di pedofilia, l’unica risposta possibile sarebbe una condanna di esecrazione pubblica senza appello. Tuttavia non è fuori luogo rilevare quanto, con l’applicazione dei principi biblici, si riesca a tenere in limiti contenuti perversioni tanto tristemente diffuse al di fuori del popolo di Dio. Ed è semplicemente penoso il tentativo di attirare dispregio su un’intera Organizzazione di volontari che operano in tutto il mondo, sulla base delle colpe di pochi, isolati individui.


Cosa ci dicono tutte le altre informazioni del suo intervento?

“Se le storie cui si fa riferimento sono vere”, che ci sono, al pari dei pedofili, individui altrettanto privi del benché minimo ritegno morale, che approfittano delle sofferenze patite da persone innocenti, e dello scalpore inevitabilmente sollevato da un tema di facile presa popolare, per spargere a piene mani fango e veleno a discredito di una Organizzazione conosciuta a livello mondiale per le proprie attività finalizzate a diffondere la conoscenza biblica. Che a costo di ottenere quest’ultimo fine non si esita a spiattellare pubblicamente informazioni riservate, lesive della reputazione non solo dei molestatori e (sperabilmente) della Società Torre di Guardia, ma delle stesse eventuali vittime degli abusi. Che esiste su Internet un business vergognosamente incentrato su questo raccapricciante fenomeno (vendita di CD, prezzo 30$), e gente non meno sinistra che è interessata a sostenerlo. Basta dare una lettura ai post di 53.juventino per rendersene immediatamente conto.

… e anche…

Che i testimoni di Geova non esitano a rimuovere su due piedi dai rispettivi incarichi di responsabilità, e arrivano ad espellere pubblicamente, chi intraprende una comprovata condotta di abusi minorili.


Che peso si può generalmente attribuire alle esternazioni dei fuoriusciti, come l’instancabile Barbara Anderson, che si affannano a raccontare esperienze negative di vita vissuta all’interno dell’Organizzazione di Geova? Sono attendibili?


Consiglio di leggere il seguente, splendido link:

www.tdgonline.net/indice/articoli/experience.htm


CONCLUSIONE


53.juventino, quando ci si iscrive ad un forum è buona norma (nonché gentile atto di circostanza) almeno ‘tentare’ di dire qualcosa di sé. Nel tuo caso un simile gesto sarebbe stato addirittura dovuto dal momento che, lo sanno tutti, sei un affiliato del bunker.

Quindi qualche domanda è necessaria:

Sei un oppositore cattolico?

Sei un disassociato?

Collabori con il GRIS?

Che genere di sentimenti provi per i testimoni di Geova? (una domanda di questo tenore sarebbe provocatoria per chiunque, nel tuo caso è del tutto naturale)

Nonostante il genere di campagne denigratorie e infamanti alle quali ti sei dato, riesci ancora a trovare nel tuo animo uno spiraglio di vero amore per la ricerca della verità e di rifiuto di ogni disonestà morale; nel tuo cuore uno spiraglio di disinteressata generosità; nella tua mente uno spiraglio di apertura e tolleranza?

Ti auguro, in nome di Dio, che ci sia spazio per una risposta affermativa.

Ciao.

ELL
[Modificato da EverLastingLife 09/10/2007 23:06]
09/10/2007 23:43
 
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Al contrario della chiesa...

@nounou@, 09/10/2007 22.35:


Tuttavia, anche se gli anziani non possono intraprendere un'azione disciplinare in congregazione, ci si aspetta che essi segnalino la cosa alla filiale dei Testimoni di Geova del proprio paese, sempre se lo consentono le leggi locali in materia di privacy.
[...]
Oltre a scrivere un rapporto dettagliato alla filiale, gli anziani sono tenuti, se la legge lo consente, a non segnalare i fatti alle autorità (segreto confessionale). Se la legge in vigore invece non lo consente, gli anziani sono invitati a riportare i fatti alle autorità. Inoltre, la vittima potrebbe voler segnalare lei stessa la cosa alle autorità, ed è un suo diritto agire di conseguenza.
[...]
Chiunque abbia una posizione di responsabilità nell'organizzazione e si rende colpevole di un abuso a minori, viene rimosso immediatamente dal suo incarico. Non gli sarà permesso di rivestire il suo incarico nemmeno altrove, anche in seguito ad un suo trasferimento.
La Bibbia insegna che gli uomini possono pentirsi dei loro peccati e "volgersi a Dio, facendo opere degne di pentimento", e noi accettiamo ciò che dice la Bibbia. (Atti 26:20) Nondimeno, la sicurezza dei nostri bambini è della massima importanza. Noi la prendiamo molto seriamente.

[Modificato da Sir_Parsifal 09/10/2007 23:45]
10/10/2007 08:13
 
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Un uomo che in passato ha commesso atti di pedofilia, non può mai diventare anziano o servitore.
10/10/2007 09:16
 
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Re:
Rispondo brevemente a Nounou:

@nounou@, 09/10/2007 22.35:



Si noti che in questo suo comunicato la WTS riconosce:

1) l'esistenza del problema fra le sue file;




Sì, a rigor di termini, Nounou, ma scopriamo l'acqua calda.

Esiste la perfezione nel popolo di Geova? La risposta è la più naturale che puoi immaginare. Si tratta di un'ovvietà che non ha certo bisogno di essere comprovata da citazioni.

Vedi, però, come è stato già detto:

1) l'applicazione sistematica dei principi biblici rende l'occorrenza dei problemi, e segnatamente di questa gravità, molto più rari che in altri contesti; del resto, le mele marce capitano anche nei migliori raccolti;

2) lo strumento della disassociazione (quando sia giusto prenderla in considerazione), che altrove è assente o mai applicata, tutela i membri del popolo di Geova, riducendo di molto la probabilità che individui privi di scrupoli - come quelli di cui parliamo - procurino male ulteriore.


@nounou@, 09/10/2007 22.35:



2) la necessità di due testimoni che provino l'avvenuto abuso o molestia sessuale;





Questa procedura, Nounou, si rispecchia in un principio biblico variamente reiterato:


Deuteronomio 19:15: Nessun testimone singolo deve levarsi contro un uomo rispetto a qualunque errore o a qualunque peccato, nel caso di qualunque peccato che egli commetta. La questione dev'essere stabilita per bocca di due testimoni o per bocca di tre testimoni.

Giovanni 8:17: La testimonianza di due uomini è vera.

1 Timoteo 5:19: Non ammettere un'accusa contro un anziano, se non sulla base di due o tre testimoni.

Nella legge di Mosé, in particolare, non si poteva ammettere un giudizio di condanna a morte se non a seguito della testimonianza di due testimoni, meglio ancora tre. Il principio è stato confermato da Gesù e dopo di lui, you see.

Riflettiamo insieme sulla soprannaturale saggezza di tale procedimento, che poggia, come appena dimostrato, su larghi precedenti scritturali: rendiamoci conto infatti che è giusto tutelare non solo le vittime ma anche chi è accusato, il quale è, fino a inoppugnabile prova contraria, innocente degli addebiti che gli vengono contestati. E perciò...

1) mentre è possibile che 'un solo' testimone si sia sbagliato, credendo di aver assistito ad un crimine che non si è mai verificato, la probabilità che due o più testimoni dello stesso evento sbaglino è irrisoria.

2) mentre è (purtroppo) possibile che 'un solo' testimone sia in malafede, e stia cercando di screditare un conservo cristiano che è innocente rispetto alle accuse che costui gli muove, la probabilità che i falsi testimoni siano due o tre è ancora una volta tanto irrisoria da potersi considerare praticamente nulla. Ciò richiederebbe un'azione di premeditazione malvagia e diabolicamente concertata, una perfetta unione di intenti ed un'organizzazione di ferro... sinceramente mi sento di escludere una tale eventualità.

Questo è vero anche nel caso degli abusi ai minori. Certamente saprai, nounou, che è successo pure che dei bambini, manovrati da individui senza scrupoli decisi a levarsi 'sassolini dalle scarpe' nei riguardi di qualcuno, abbiano scagliato infamanti accuse di molestie che si sono poi rivelate non rispondenti al vero.

E, una volta che la reputazione di un uomo è macchiata (specie di un delitto così ripugnante), lo è per sempre. Hai voglia di dimostrarne l'innocenza, pubblicare smentite sui giornali, trovare i veri colpevoli, etc. etc., rimarrà sempre, vita natural durante, un benché minuscolo 'tarlo' a condizionare l'opinione degli altri.

Per cui bisogna procedere fino in fondo, con procedimenti disciplinari solo se si è sicuri di ciò che si può fare, e fin dove si può arrivare. E questo vale anche per la comunità dei testimoni di Geova.

Ne convieni?



@nounou@, 09/10/2007 22.35:




3) il confronto fra vittima e violentatore, alla presenza di altre persone: vi immaginate un bambino che si trova faccia a faccia con il suo violentatore e che deve spiegare l'accaduto agli "anziani"? E questo senza la presenza di uno psicologo o di un professionista qualificato.





Qui, senza volerlo, NouNou, sei arrivata da sola alla giusta conclusione. Le istruzioni fornite agli anziani precisano infatti che un eventuale confronto, ove mai fosse necessario, fra accusatore e accusato, debba essere bypassato in talune eventualità:

- se l'accusatore è talmente timido, o talmente in soggezione rispetto all'accusato, che tale confronto risulterebbe di efficacia pari a zero;

- in casi limite, come quello dello stupro, e, appunto, delle molestie sessuali ai minori.

Quanto alla presenza dello psicologo, ti rispondo da uomo di fede: lo spirito santo di Geova, che ha senz'altro ogni interesse a che la verità venga in piena luce, può ottenere esito ben migliori di qualunque professionista umano della psicologia.



@nounou@, 09/10/2007 22.35:




4) il fatto che se non esiste l'obbligo legale il pedofilo/violentatore non viene denunciato alle autorità;

(...)

un tdg, come un cattolico, un evangelista...; che è a conoscenza di un abuso su un bambino HA IL DOVERE di denunciare il fatto alle autorità



In questo caso NouNou:

1) perché asserisci, sic et sempliciter, l'obbligo di denunciare il fatto alle autorità, quando le autorità stesse non lo considerano un obbligo di legge? non poni il caso che le vittime stesse potrebbero preferire di non ricorrere alle autorità per non mettere in pubblica piazza fatti incresciosi, né desiderare, per la stessa ragione, che qualcun altro lo facesse al posto loro? certo sarebbe una scelta personale, discutibile magari (io stesso non sarei d'accordo), ma pur sempre personale.

Se rimani comunque della tua idea, dovresti allora chiederti:

2) perché non è previsto un obbligo legale di denuncia in casi come questi?

@nounou@, 09/10/2007 22.35:


E se il bambino non è in grado di dimostrare quello che è successo, se ne deve stare zitto, insieme ai suoi genitori, i quali se parlano dell'accaduto possono essere disassociati;



Qui rientriamo nel discorso del diritto alla dignità, che deve essere riconosciuto a tutti, e della necessità di procedere solo in presenza di prove incontrovertibili. Le bugie, comunque, hanno le gambe corte, la verità viene a galla prima o poi, e tu stessa riconosci che individui con tare mentali ricascano facilmente nell'errore. A quel punto i testimoni del fatto diventerebbero almeno due, e si potrebbe procedere.

Il fatto dei 'genitori che verrebbero disassociati' mi sa tanto di leggenda metropolitana. O forse è, come di solito accade, l'esagerazione nella descrizione di una prassi in cui esiste solo un'unghia di verità. Certo, essi dovrebbero, in tutta coscienza, guardarsi dal diffondere in giro notizie indimostrabili e che avrebbero come unico effetto quello di seminare sospetti indebiti e malcontento. Vedi paragrafo precedente. Non è sbagliato invece che genitori in buona fede, e che sono, beninteso, sicuri di ciò che dicono, mettano in guardia (con tatto) altri genitori e altri bambini. Al solito, ci sono tanti modi di dire e di fare le cose.


@nounou@, 09/10/2007 22.35:




5) se il pedofilo/violentatore si dichiara pentito - ma i pedofili sono malati, sono persone pericolose che vanno come minimo curate o seguite costantemente da specialisti o da qualcuno che ne controlli il comportamento - non viene in nessun caso denunciato. Potrebbe quindi continuare a praticare le sue perversioni all'interno della congregazione, fino a che non sarà di nuovo scoperto




No, NouNou.

1) non è vero che basti una 'dichiarazione di pentimento' per qualificare affrettatamente il pedofilo come pentito; ci vuole ben altro, e specie in un caso come questo si esercita la massima cautela. Per essere sinceri fino in fondo, NouNou, arrivo a dire che è ben raro che un caso di molestie sessuali ai minori non si concluda con una disassociazione. E la disassociazione comporta le conseguenze che sicuramente conosci. [il colmo dell'ironia è che alcuni che sono prontissimi a denunciare l'esistenza di brutte situazioni come quelle che stiamo parlando, fra i testimoni di Geova, sono gli stessi che contestano anche il fatto che si faccia 'terra bruciata' attorno agli ex testimoni...]

2) non è vero che il pedofilo non venga denunciato, sempre e comunque. Dipende (vedi post precedente).

3) la congregazione non è una bolgia infernale. E' un luogo di preghiera e studio della Bibbia che Geova benedice con l'influenza positiva e vivificante del suo Santo Spirito. Non sarebbe certo consentito che alcuno vi pratichi allegramente le sue perversioni, come dici tu. Quindi mentre casi isolati di perversione sono purtroppo possibili, l'evenienza di una condotta prolungata e insistita, con conseguenze funeste e incontrollabili per gli altri componenti della congregazione, è del tutto inverosimile e sarebbe anzi stroncata sul nascere.


@nounou@, 09/10/2007 22.35:



Se il pedofilo si pente non gli viene fatto nulla?

è vero che la bibbia dice che gli uomini possono pentirsi, ma cosi mi sembra troppo facile!



No, NouNou [sembra una scioglilingua ;-) ].

Cosa vorresti che 'gli venisse fatto'? I tempi del medioevo sono passati, mi sembra.

Ti faccio notare comunque che oltre alla disassociazione esiste il provvedimento della riprensione pubblica. Se si decidesse di non disassociare, gli anziani avrebbero facoltà di menzionare pubblicamente per nome il pedofilo alla congregazione, che sarebbe quindi avvertita dell'esistenza di un problema. Di questa facoltà gli anziani si avvalgono quando, pur non trovando sufficiente spazio per procedere all'espulsione, hanno ragione di credere che la congregazione debba essere protetta.

Non lo sapevi?



@nounou@, 09/10/2007 22.35:




i bambini non si toccano!



Che ti devo dire NouNou? Quoto interamente.

I testimoni di Geova cercano di applicare coerentemente i principi biblici in ogni campo della vita. Inoltre, come probabilmente sai, confidano nell'avvento di un nuovo sistema di cose nel quale simili aberrazioni costituiscano solo un ricordo, e forse neanche quello. E fanno di tale speranza l'oggetto principale della propria testimonianza pubblica.

Sono lieto comunque di aver conversato con una oppositrice che, nonostante una presa di posizione che appare netta, tiene, almeno all'apparenza, la discussione sui binari della correttezza; non è sempre così, come vedi. Spero e credo che tu sia mossa dal desiderio di distinguere il vero dal falso, riconoscendo il beneficio del dubbio in chi ti sta di fronte, e non di screditare sempre e comunque o di dibattere ad libitum, allo scopo puro e semplice di cercare punti deboli nell'avversario, religioso o ideologico che sia.

Ti saluto affettuosamente,

EverLastingLife


[Modificato da EverLastingLife 10/10/2007 09:23]
10/10/2007 14:11
 
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Sì, a rigor di termini, Nounou, ma scopriamo l'acqua calda.

Esiste la perfezione nel popolo di Geova? La risposta è la più naturale che puoi immaginare. Si tratta di un'ovvietà che non ha certo bisogno di essere comprovata da citazioni.

Vedi, però, come è stato già detto:

1) l'applicazione sistematica dei principi biblici rende l'occorrenza dei problemi, e segnatamente di questa gravità, molto più rari che in altri contesti; del resto, le mele marce capitano anche nei migliori raccolti;

2) lo strumento della disassociazione (quando sia giusto prenderla in considerazione), che altrove è assente o mai applicata, tutela i membri del popolo di Geova, riducendo di molto la probabilità che individui privi di scrupoli - come quelli di cui parliamo - procurino male ulteriore.

1) Le mele marce sono ovunque, concordo.
2) Va bene la disassociazione , ma anche disassociato, questa persona potrebbe continuare a far del male.


Giovanni 8:17: La testimonianza di due uomini è vera.
1) mentre è possibile che 'un solo' testimone si sia sbagliato, credendo di aver assistito ad un crimine che non si è mai verificato, la probabilità che due o più testimoni dello stesso evento sbaglino è irrisoria.

D’accordo, ma Puoi concordare con me che potrebbe diventare complicato trovare 2 testimoni?

2) mentre è (purtroppo) possibile che 'un solo' testimone sia in malafede, e stia cercando di screditare un conservo cristiano che è innocente rispetto alle accuse che costui gli muove, la probabilità che i falsi testimoni siano due o tre è ancora una volta tanto irrisoria da potersi considerare praticamente nulla. Ciò richiederebbe un'azione di premeditazione malvagia e diabolicamente concertata, una perfetta unione di intenti ed un'organizzazione di ferro... sinceramente mi sento di escludere una tale eventualità.

è possibile, ma ciò non esclude che questa persona sia invece in buona fede.

Questo è vero anche nel caso degli abusi ai minori. Certamente saprai, nounou, che è successo pure che dei bambini, manovrati da individui senza scrupoli decisi a levarsi 'sassolini dalle scarpe' nei riguardi di qualcuno, abbiano scagliato infamanti accuse di molestie che si sono poi rivelate non rispondenti al vero.

Non lo metto in dubbio, invidie e dispetti esistono anche fra i tdg (senza offesa , è umano)


3) il confronto fra vittima e violentatore, alla presenza di altre persone: vi immaginate un bambino che si trova faccia a faccia con il suo violentatore e che deve spiegare l'accaduto agli "anziani"? E questo senza la presenza di uno psicologo o di un professionista qualificato.


Qui, senza volerlo, NouNou, sei arrivata da sola alla giusta conclusione. Le istruzioni fornite agli anziani precisano infatti che un eventuale confronto, ove mai fosse necessario, fra accusatore e accusato, debba essere bypassato in talune eventualità:

- se l'accusatore è talmente timido, o talmente in soggezione rispetto all'accusato, che tale confronto risulterebbe di efficacia pari a zero;

- in casi limite, come quello dello stupro, e, appunto, delle molestie sessuali ai minori.

Quanto alla presenza dello psicologo, ti rispondo da uomo di fede: lo spirito santo di Geova, che ha senz'altro ogni interesse a che la verità venga in piena luce, può ottenere esito ben migliori di qualunque professionista umano della psicologia.

No, non intendevo dire che deve essere bypassato, ma occorre farlo con dovuta cautela, e non basta a mio avviso lo spirito santo di Geova, ma persone competenti attente allo stato emozionale dell’abusato.

4) il fatto che se non esiste l'obbligo legale il pedofilo/violentatore non viene denunciato alle autorità;

(...)

un tdg, come un cattolico, un evangelista...; che è a conoscenza di un abuso su un bambino HA IL DOVERE di denunciare il fatto alle autorità


In questo caso NouNou:

1) perché asserisci, sic et sempliciter, l'obbligo di denunciare il fatto alle autorità, quando le autorità stesse non lo considerano un obbligo di legge? non poni il caso che le vittime stesse potrebbero preferire di non ricorrere alle autorità per non mettere in pubblica piazza fatti incresciosi, né desiderare, per la stessa ragione, che qualcun altro lo facesse al posto loro? certo sarebbe una scelta personale, discutibile magari (io stesso non sarei d'accordo), ma pur sempre personale.

E se la vittima è un bambino? Credi sia in grado di decidere da se e per se stesso?

Se rimani comunque della tua idea, dovresti allora chiederti:

2) perché non è previsto un obbligo legale di denuncia in casi come questi?

Non c’è obbligo legale ma obbligo morale si!

@nounou@, 09/10/2007 22.35:


E se il bambino non è in grado di dimostrare quello che è successo, se ne deve stare zitto, insieme ai suoi genitori, i quali se parlano dell'accaduto possono essere disassociati;




Qui rientriamo nel discorso del diritto alla dignità, che deve essere riconosciuto a tutti, e della necessità di procedere solo in presenza di prove incontrovertibili. Le bugie, comunque, hanno le gambe corte, la verità viene a galla prima o poi, e tu stessa riconosci che individui con tare mentali ricascano facilmente nell'errore. A quel punto i testimoni del fatto diventerebbero almeno due, e si potrebbe procedere.

Idem come sopra

Il fatto dei 'genitori che verrebbero disassociati' mi sa tanto di leggenda metropolitana. O forse è, come di solito accade, l'esagerazione nella descrizione di una prassi in cui esiste solo un'unghia di verità. Certo, essi dovrebbero, in tutta coscienza, guardarsi dal diffondere in giro notizie indimostrabili e che avrebbero come unico effetto quello di seminare sospetti indebiti e malcontento. Vedi paragrafo precedente. Non è sbagliato invece che genitori in buona fede, e che sono, beninteso, sicuri di ciò che dicono, mettano in guardia (con tatto) altri genitori e altri bambini. Al solito, ci sono tanti modi di dire e di fare le cose.

Voglio credere che sia una leggenda metropilitana

5) se il pedofilo/violentatore si dichiara pentito - ma i pedofili sono malati, sono persone pericolose che vanno come minimo curate o seguite costantemente da specialisti o da qualcuno che ne controlli il comportamento - non viene in nessun caso denunciato. Potrebbe quindi continuare a praticare le sue perversioni all'interno della congregazione, fino a che non sarà di nuovo scoperto

No, NouNou.

1) non è vero che basti una 'dichiarazione di pentimento' per qualificare affrettatamente il pedofilo come pentito; ci vuole ben altro, e specie in un caso come questo si esercita la massima cautela. Per essere sinceri fino in fondo, NouNou, arrivo a dire che è ben raro che un caso di molestie sessuali ai minori non si concluda con una disassociazione. E la disassociazione comporta le conseguenze che sicuramente conosci. [il colmo dell'ironia è che alcuni che sono prontissimi a denunciare l'esistenza di brutte situazioni come quelle che stiamo parlando, fra i testimoni di Geova, sono gli stessi che contestano anche il fatto che si faccia 'terra bruciata' attorno agli ex testimoni...]

Come detto sopra, anche disassociato, questa persona potrebbe continuare a far del male.

Se il pedofilo si pente non gli viene fatto nulla?

è vero che la bibbia dice che gli uomini possono pentirsi, ma cosi mi sembra troppo facile!


No, NouNou [sembra una scioglilingua ;-) ].

Cosa vorresti che 'gli venisse fatto'? I tempi del medioevo sono passati, mi sembra.

Hai ragione, il medioevo è lontano,ed sarebbe atroce usare i metodi di allora ;), ma esiste anche un penitenza sulla terra, ed è giusto venga attuata.

Ti faccio notare comunque che oltre alla disassociazione esiste il provvedimento della riprensione pubblica. Se si decidesse di non disassociare, gli anziani avrebbero facoltà di menzionare pubblicamente per nome il pedofilo alla congregazione, che sarebbe quindi avvertita dell'esistenza di un problema. Di questa facoltà gli anziani si avvalgono quando, pur non trovando sufficiente spazio per procedere all'espulsione, hanno ragione di credere che la congregazione debba essere protetta.

Non lo sapevi?

Questo perlomeno, metterebbe in avviso le probabili vittime future



i bambini non si toccano
!



Che ti devo dire NouNou? Quoto interamente.

I testimoni di Geova cercano di applicare coerentemente i principi biblici in ogni campo della vita. Inoltre, come probabilmente sai, confidano nell'avvento di un nuovo sistema di cose nel quale simili aberrazioni costituiscano solo un ricordo, e forse neanche quello. E fanno di tale speranza l'oggetto principale della propria testimonianza pubblica.

Io non voglio mettere in cattiva luce I testimoni di Geova che rispetto, ma consentimi di dire che io non lo sono e di conseguenza non credo in questo futuro nuovo sistema di cose, per me bambini e adolescenti vanno tutelati Ora, sulla terra, in qualsiasi modo possibile e immaginabile.

Sono lieto comunque di aver conversato con una oppositrice che, nonostante una presa di posizione che appare netta, tiene, almeno all'apparenza, la discussione sui binari della correttezza; non è sempre così, come vedi. Spero e credo che tu sia mossa dal desiderio di distinguere il vero dal falso, riconoscendo il beneficio del dubbio in chi ti sta di fronte, e non di screditare sempre e comunque o di dibattere ad libitum, allo scopo puro e semplice di cercare punti deboli nell'avversario, religioso o ideologico che sia.

Ti saluto affettuosamente,

EverLastingLife

Grazie Eyer, non amo le dispute , non sono nella mia natura, ed il rispetto e l’educazione ricevuta me lo impediscono, cerco solo di comprendere e ritrovare una analisi costruttiva.


No, NouNou [sembra una scioglilingua ;-) ].

Nounou è il diminutivo di nounours (orso nella mia lingua)

Saluti anche a te



Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


10/10/2007 14:44
 
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Non definirei nounou "un'oppositrice"...diciamo che fino ad ora per vari motivi ha ascoltatato una sola campana.
10/10/2007 16:19
 
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Re:

D’accordo, ma Puoi concordare con me che potrebbe diventare complicato trovare 2 testimoni?

Potrebbero essere anche due testimoni 'singoli' di altrettanti eventi 'singoli'.

Mi sembra che concordiamo sul fatto che la figura del pedofilo che, in tutta la sua vita, si renda colpevole di un solo atto di molestie nei riguardi di un minore sia praticamente leggendaria. Parliamo di un genere di individuo che prima o poi finisce con il ricadere nell'antico problema.

è possibile, ma ciò non esclude che questa persona [un singolo testimone di abusi] sia invece in buona fede.

Qui NouNou, e spesso nel nostro piccolo dibattito (per esempio a proposito della necessità che sia presente uno psicologo), entra in gioco una differenza fondamentale fra me e te: la fede. Un Dio di amore e giustizia non permetterebbe il permanere a lungo di una situazione che, oltre a causare sofferenze a persone indifese, getti discredito sul suo buon nome e sul popolo che lo rappresenta sulla terra.

Egli è perfettamente in grado di fare in modo che la Verità venga fuori, "secondo il modo che la sua volontà consiglia" (Efesini 1:11).

Io capisco la tua posizione da non credente(?), e non pretendo che tu condivida il mio pensiero, essendo basato su un assunto che trovi irragionevole. Chiedo anche a te di capire, per il principio di reciprocità, la mia posizione.

Non lo metto in dubbio, invidie e dispetti esistono anche fra i tdg (senza offesa , è umano)

Giusto.


Non basta a mio avviso lo spirito santo di Geova, ma persone competenti attente allo stato emozionale dell’abusato.

Vedi sopra.


E se la vittima è un bambino? Credi sia in grado di decidere da se e per se stesso?

Assolutamente no, né sarebbe nella posizione giusta per farlo sul piano legale. Si capisce che in tal caso sarebbero i suoi genitori a decidere se procedere alla denuncia penale o no, in base alle considerazioni su cui cercavo di soffermare la tua attenzione. Cosa faranno?

Ora io, pur essendo personalmente di diverso avviso, non me la sentirei a priori di biasimare un genitore che decida di non adire le vie legali. Bisognerebbe 'trovarsi dentro' ad una simile, infausta situazione per essere all'altezza di esprimere un giudizio. Essi potrebbero avere le loro buone ragioni per decidere di non farlo, ad esempio perché riterrebbero in tal modo di evitare al bambino ulteriori traumi.

Per di più, "se" l'ordinamento giuridico di uno stato di diritto consente al limite di tacere di fatti pur gravi, non obbligando il cittadino alla denuncia, deve esserci un motivo.


Questo perlomeno [la riprensione pubblica], metterebbe in avviso le probabili vittime future

Sono felice che ne convieni.

Ciao.

10/10/2007 16:22
 
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Scusa ELL, tu sei anziano, a me risulta che un pedofilo va denunciato comunque, non abbiamo il segreto confessionale. O sbaglio? Illuminami.

Per Nou Nou: Io sono per la pena di morte ai pedofili.
10/10/2007 16:28
 
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Re:
La Primula Rossa, 10/10/2007 14.44:

Non definirei nounou "un'oppositrice"...diciamo che fino ad ora per vari motivi ha ascoltatato una sola campana.




esattamente Primula,non sono un'avversaria,e non ho intenzioni ostili,ci tengo a precisarlo, cerco di cogliere punti di vista e di fare una comparazione con spirito critico =^_^=

Sono cresciuta tra cattolici, ma sono capace di guardare agli errori della chiesa in maniera coerente
.

salut



Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


10/10/2007 16:37
 
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Nounou, se mi hai capito io so riconoscere le persone anche da dietro un monitor. ;-) Penso di averlo dimostrato più volte. O no?
10/10/2007 16:54
 
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sei una persona sveglia primula;)



Scusa ELL, tu sei anziano, a me risulta che un pedofilo va denunciato comunque, non abbiamo il segreto confessionale. O sbaglio? Illuminami

.

illumina anche me :)=




Per Nou Nou: Io sono per la pena di morte ai pedofili.



Io no Primula, non si risponde alla violenza con la violenza, ma una bella curetta si : castrazione chimica, almeno non potranno fare più fare del male.
[Modificato da @nounou@ 10/10/2007 16:57]
10/10/2007 17:03
 
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hai ragione Nounou...prima della pena di morte le torture! :-D
10/10/2007 18:12
 
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Re:
La Primula Rossa, 10/10/2007 16.22:

Scusa ELL, tu sei anziano, a me risulta che un pedofilo va denunciato comunque, non abbiamo il segreto confessionale. O sbaglio?



Non occorre essere anziani per rispondere!

I cristiani riconoscono le leggi secolari come degne di obbedienza incondizionata (Matteo 22:21; Romani 13:1, 2) in tutto ciò in cui non siano in contrasto con la superiore legge divina (Atti 5:29).

Quindi se il sistema di leggi del paese in cui vive il cristiano prevede l'obbligo di denuncia per il reato di pedofilia, egli non può né deve fare altro che ubbidire e denunciare il fatto alle autorità costituite.
Se la legge non prevede un obbligo del genere, il massimo che si può dire è che egli avrebbe il dovere morale di farlo, come dice NouNou.

In Italia la legge prevede l'obbligo di denuncia per tutta una serie di reati, specie quelli di natura commerciale (sia privata che contro il patrimonio). Per i reati in parola, in Italia, per quanto sia incredibile, l'obbligo di denuncia sussiste per i soli pubblici ufficiali. Di recente è stata presentata alla Camera dei deputati una proposta di legge che estende l'obbligo di denuncia a tutti i cittadini per reati contro i minori attinenti alla sfera sessuale, di cui si rendano colpevoli i tutori di ogni ordine e grado (come insegnanti, baby-sitter, fratelli maggiori, sacerdoti o assistenti sociali), ad esclusione dei soli genitori.

Non sono un uomo di legge e potrei aver scritto delle cose inesatte, nel qual caso apprezzerei qualsiasi opportuna correzione.

Il mio parere? 'Se succedesse a me' ritengo che sporgerei senz'altro denuncia di un fatto simile, sempre che i genitori del minore fossero d'accordo. Grazie a Geova nella mia esperienza da anziano non mi è mai capitato di avere a che fare con questo problema, e certo non è che non veda l'ora di farne esperienza.

Ciao.

[Modificato da EverLastingLife 10/10/2007 18:19]
10/10/2007 20:50
 
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Per Nou Nou: Io sono per la pena di morte ai pedofili.



Grazie al cielo l'Unione Europea è in mano a gente che pensa con i neuroni e non con le viscere.

Ad maiora
---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
10/10/2007 22:22
 
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Re:
Polymetis, 10/10/2007 20.50:


Per Nou Nou: Io sono per la pena di morte ai pedofili.


Grazie al cielo l'Unione Europea è in mano a gente che pensa con i neuroni e non con le viscere.
Ad maiora


Vorrei proprio vedere se la tua risposta rimaressee la stessa se fossi TU ad essere uno di quei bimbi, o se fossi TU il padre di uno di quei bimbi, vorrei vedere se saresti ancora così sgargiante nel rispondere...

da lontano si che si è gente con i neuroni...

comunque io penso che solo Dio, ha il diritto di togliere la vita ad un'essere umano..
11/10/2007 00:15
 
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Di recente è stata presentata alla Camera dei deputati una proposta di legge che estende l'obbligo di denuncia a tutti i cittadini per reati contro i minori attinenti alla sfera sessuale, di cui si rendano colpevoli i tutori di ogni ordine e grado (come insegnanti, baby-sitter, fratelli maggiori, sacerdoti o assistenti sociali), ad esclusione dei soli genitori




Il 14 marzo 2007 è stata presentata alla Camera una proposta di legge che prevede l’obbligo di denuncia del reato di violenza sessuale o abuso sessuale su minore per gli insegnanti e per tutti coloro che si occupano di minori: baby-sitter, vigilanti, educatori, zii, nonni. Gli unici ad essere esclusi dall’obbligo della denuncia sono i genitori. Inoltre, maestri ed insegnanti non potranno distruggere i disegni che rappresentano, ai fini del processo, una prova. L’occultamento dei disegni viene sanzionato ed è introdotta anche una nuova figura, il mediatore psicologico, che interviene obbligatoriamente al momento dell’ascolto del minore come testimone. Altre novità della proposta di legge riguardano misure di controllo per il presunto pedofilo, in attesa di sentenza definitiva. In particolare, il divieto di avvicinamento alla vittima e la firma obbligatoria. Si propone la “tracciabilità” del pedofilo come misura cautelare. Finiranno nuovamente in carcere i pedofili recidivi che non rispetteranno l’obbligo di presentarsi al comando della stazione dei Carabinieri competenti per territorio per apporre la propria firma sul registro dei sorvegliati come misura cautelare



Qui NouNou, e spesso nel nostro piccolo dibattito (per esempio a proposito della necessità che sia presente uno psicologo), entra in gioco una differenza fondamentale fra me e te: la fede



La differenza fra noi a mio parere non è la fede, io credo in Dio ed ho una profonda fede che viene dal mio cuore, ma la diversità nell’osservarla.
Non so se mi sono spiegata.

salut
nounou
11/10/2007 00:41
 
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Ell non intendeva dire che tu non hai fede, ma che non credi all'intervento dello spirito santo come lo crediamo noi, per purificare la congregazione. Tu stessa hai detto "non credo basti lo s.s."
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