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Ratzinger e la parabola del ricco epulone

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2017 10:41
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08/01/2017 18:28
 
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Caro Cattolico


Cattolico Curioso, 08/01/2017 17.17:

Ciao Barnabino.
Tu confondi la resurrezione per tornare in questa vita con la risurrezione per risorgere a nuova vita.
La risurrezione di cui si parla il Luca 16.27-31 è una risurrezione del corpo in questa vita, al pari delle risurrezioni che Gesù stesso ha realizzato (Luca 7.11-15: risurrezione del figlio unico di madre vedova; Luca 8.49-55: risurrezione della figlia del capo della sinagoga; Giovanni 11.38-44: risurrezione di Lazzaro di Betania), che è cosa assai diversa dalla risurrezione che Dio ha previsto per tutto il genere umano, e che è spiegata in 1Cor. 15.35-48.




a parte il fatto che 1 Cor. 15:35-48 non parla di risurrezioni di tutto il genere umano, ma di coloro che risorgono durante la parousìa di Cristo (1 Cor. 15:20-23), ergo di coloro che beneficiano della prima risurrezione, ergo dei coeredi di Cristo, ergo dei re e sacerdoti con Cristo nei cieli (Apoc. 20:4-6), evidentemente vi è un' altra risurrezione del resto dei morti che non regneranno nei cieli e per i quali non è biblicamente applicabile quanto viene detto in Apoc. 20:4,6, leggasi Apoc. 20:5a.....la risurrezione di cui si parla in Luca 16:27-31 è per noi, come ti ho spiegato, simbolica, giacchè vuol rappresentare niente più che la condizione assolutamente disperata dei farisei ipocriti: con la sua narrazione/apologo, Gesà spiega che a costoro Abraamo gli fa una pernacchia: Dio non provvederà segni miracolosi per convincere chi è duro di collo e d' orecchi: è più che sufficiente per riconoscere il Cristo, la Torah e i profeti, cosa che essi non hanno fatto....
Quel Cristo che essi non vogliono accettare ma che i miseri (Lazzaro) hanno accolto di cuore.
Sbagli!

Cattolico Curioso, 08/01/2017 17.17:


Le risurrezioni del corpo carnale in questa vita, fanno sì che l’essere vivente che ne beneficia, dopo essere morto, torni a vivere... fino al giorno della sua morte; in altre parole, NON sono definitive, ed avvengono a scopo per lo più dimostrativo.
Al contrario, le risurrezioni in virtù delle quali il beneficiario acquista un corpo spirituale, sono finalizzate a fornire agli uomini un corpo incorruttibile, in grado di vivere per sempre nel regno di Dio, regno che non è di questo mondo.




ti ho parlato sopra delle risurrezioni dei coeredi di Cristo, che acquisiranno l' immortalità celeste (1 Cor. 15:50-54 ; 1 Cor. 15:20-23), e athanasia, immortalità, in greco significa assenza di morte, cosa accostabile a coloro che beneficeranno della prima risurrezione e su cui non ha più potere la seconda morte (Apoc. 20:4,6), una situazione evidentemente differente da quella descritta in Apoc. 20:5a .

Cattolico Curioso, 08/01/2017 17.17:


In ogni caso, ti chiedo di togliermi una curiosità.
Visto che nella parabola del ricco e Lazzaro, si dice chiaramente che i protagonisti sono morti, se realmente il tema della risurrezione è trattato solo nell’ultima frase attribuita ad Abraamo (e non vi si da luogo perché Abraamo è contrario), se realmente il ricco ed Abraamo NON sono risuscitati con un corpo spirituale, come fanno, da morti, a dialogare fra di loro?




come fa lo Sceol ad essere personificato con i suoi abitanti in Isaia 14:3-20, e come fanno i cipressi a parlare in Isaia 14:8?
Un apologo è un apologo



Cattolico Curioso, 08/01/2017 17.17:


Ciao Aquila-58
Per altre parti della Bibbia, ciò che scrivi può anche corrispondere al vero ma, nella parabola del ricco e Lazzaro, quando si parla di morte, si intende proprio la MORTE FISICA, tant’è che, quando si parla di mandare Lazzaro presso la casa del padre del ricco, Abraamo motiva la sia contrarietà dicendo che "Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita".




perchè "si parla di morte fisica?".
Chi te l' ha detto!

Dato che per noi - ma certamente non per te e ce ne faremo una ragione - questa storia parabola è un apologo e null' altro, ecco che anche la morte è simbolica, come è simbolico l' Ades che in NESSUNA PARTE DEL NUOVO TESTAMENTO VIENE DEFINITO COME NELLA PARABOLA IN QUESTIONE, ma banalmente come la tomba degli uomini tutti (Atti 2:27,31 ; Apoc. 20:13-14).
Cosa vogliano simbolizzare la morte dei personaggi e la richiesta del personaggio del ricco di mandare Lazzaro te l' ho già spiegato e non vado a ripetere....rileggi i miei post, please..


Cattolico Curioso, 08/01/2017 17.17:


E poi i versetti Lc.16.17-18 (Nuova Riveduta) dicono: “È più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge. Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio.”. Ora basta saper leggere per notare che in nessuna parte della parabola che segue si parla di modificare la Legge, né di matrimonio, né di adulterio. In altre parole, non vi è alcun modo per ritenere che vi sia un nesso fra Lc.16.17-18 e la parabola che segue. Quindi le frasi riportate in Lc.16.17-18 non fanno parte del cappello alla parabola che segue, ma sono frasi fuori di parabola, al pari di Mt.19.8-9 e di Mc.10.11-12.




intanto i contesti mi appaiono diversi: per esempio in Mt. 19:7 i farisei chiedono a Gesù perchè mai Mosè abbia prescritto di dare un atto di ripudio alla donna e Gesù spiega la cosa partendo dal principio, ergo dalla Genesi.
Quel che dici riguardo al cappello della parabola e a quello che secondo te sarebbe "fuori cappello" (mi si passi in termine) è sbagliato.
Dobbiamo vedere tutto il contesto in cui è inserita la parabola, altrimenti gli facciamo dire quello che non dice, come fai tu..

I farisei si facevano beffe di Gesù, a seguito della parabola dell' economo saggio che aveva appena raccontato (Luca 16:1-13).
Quando Gesù in Luca 16:11-12, parla di ricchezze ingiuste e le contrappone a quelle vere, parla degli interessi spirituali, gli interessi del Regno, che avrebbero poi permesso loro di avere le dimore eterne (Luca 16:9).
E' in questo quadro che i farisei, amanti del denaro, si fanno beffe di Gesù.
Quando Gesù dice loro la frase di Luca 16:15, non si sta riferendo ai beni materiali (ciò è evidentissimo dai versetti 16-18, che non c' entrano con i beni materiali ...) ma al fatto che essi reputano di essere giusti non solo per i beni che possiedono ma per il potere, l' autorità e la pretesa di essere gli unici che applicano la Legge, disprezzando tutti gli altri (confr. Luca 18:9-14).

I farisei pensavano di essere gli unici giusti non per i beni materiali in se, ma perchè erano dei presuntuosi (Gv. 9:28-29, 34 ; Luca 18:9) e consideravano i "poveri" (rispetto a loro, "ricchi" dottori della Legge) "gente maledetta" (Gv. 7:49).
Proprio questa loro assurda presunzione impedì loro di capire che la Legge aveva assolto il suo compito con l' avvento del Messia, da essi disconosciuto, rifiutando quindi la nuova "economia" che si instaura con l' avvento del Messia medesimo, infatti non solo la Legge ha assolto il suo compito (e Gesù lo rimarca con le parole di Luca 16:18, come già rimarcò nel Sermone della Montagna, Mt. 5:32 e come ribadisce agli stessi farisei in Mt. 19:1-9), ma da ora in poi gli uomini si "spingono" verso il Regno, quel Regno e quel Re che essi rifiutano, ma i miseri no!

Se leggerai la parabola non per vedere ribaltamenti di condizioni post mortem (che c' entrano nel contesto come il due di briscola...), ma ribaltamento di condizione di due classi rappresentate dal ricco e da Lazzaro, allora avrai capito tutto..

Cattolico Curioso, 08/01/2017 17.17:


Infine sono pienamente d’accordo sul fatto che nel “cappello” non si parla di risurrezione e di vita dopo la morte, tuttavia è assolutamente evidente che nella parabola se ne parla ABBONDANTEMENTE e senza contraddizione alcuna con le altre parti della Bibbia che affermano che tutte le persone che risuscitano verranno trattate nel medesimo modo.




chi l' ha detto che tutte le persone che risuscitano verranno trattare allo stesso modo?
E' una palese falsità, basta che tu legga Gv. 5:28-29 (confronta Apoc. 20:12-15) per accorgertene facilmente.
Basterebbe solo questo per invalidare tutta la tua esegesi, come quando affermi che la risurrezione avviene "subito dopo la morte" come hai scritto in altro post, falsità assoluta, giacchè c' è un tempo preciso e fissato da Dio per giudicare i morti (Apoc. 11:18), non per nulla Gesù mette SEMPRE la risurrezione in relazione con l' ultimo giorno (Gv. 6:39-40).

Ciao.
[Modificato da Aquila-58 08/01/2017 18:47]
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