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Ratzinger e la parabola del ricco epulone

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2017 10:41
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08/01/2017 19:59
 
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Caro Cattolico,


Tu confondi la resurrezione per tornare in questa vita con la risurrezione per risorgere a nuova vita



Non sono io che confondo, sei tu che non hai specificato di che cosa parlavi. Il punto è banalmente che Luca non dice che il ricco e Lazzaro sono stati risorti per cui stai andando oltre al testo.


La risurrezione di cui si parla il Luca 16.27-31 è una risurrezione del corpo in questa vita, al pari delle risurrezioni che Gesù stesso ha realizzato



Però nella parabola l'unica risurrezione di cui si parla è quella di Lazzaro per avvertire i fratelli del ricco, non si fa menzione a nessun'altra risurrezione. Non solo, alla fine della parabola c'è una chiaro riferimento alla risurrezione di Cristo e al fatto che i suoi interlocutori non vi avrebbero riposto fede, dunque certamente non parliamo solo delle risurrezioni transitorie operate da Gesù.


è cosa assai diversa dalla risurrezione che Dio ha previsto per tutto il genere umano, e che è spiegata in 1Cor. 15.35-48



Veramente in quel lungo ragionamento Paolo parla della risurrezione dei santi e comunque non la pone certo immediatamente dopo la morte ma alla parousia. Questo contrasta apertamente con la tua lettura letteralista dell'apologo.


Al contrario, le risurrezioni in virtù delle quali il beneficiario acquista un corpo spirituale, sono finalizzate a fornire agli uomini un corpo incorruttibile, in grado di vivere per sempre nel regno di Dio, regno che non è di questo mondo



Ma nella parabola il ricco e Lazzaro non sono descritti né come spiriti né sono descritti in cielo né nel Regno di Dio, anzi sono descritti uno nell'Ades e l'altro a tavola con Abraamo (se leggiamo il testo alla lettera) e il Regno di Dio evidentemente ancora da venire, giacché esso non è ancora venuto...


Visto che nella parabola del ricco e Lazzaro, si dice chiaramente che i protagonisti sono morti, se realmente il tema della risurrezione è trattato solo nell’ultima frase attribuita ad Abraamo (e non vi si da luogo perché Abraamo è contrario), se realmente il ricco ed Abraamo NON sono risuscitati con un corpo spirituale, come fanno, da morti, a dialogare fra di loro?



Non hai capito... io dico che l'apologo di Gesù è un insegnamento morale che non parla né di morte né di resurrezione letterali. La resurrezione finale è solo un riferimento alla risurrezione di Gesù, i giudei chiedevano un segno e secondo Luca stesso Gesù dice "Questa generazione è una generazione malvagia; cerca un segno. Ma non le sarà dato nessun segno eccetto il segno di Giona" (11,29) cioè la sua morte e risurrezione, ma i farisei suoi interlocutori non avrebbero riposto fede neppure vedendo la risurrezione di Gesù. Il ricco, Lazzaro e Abraamo sono solo delle metafore per mettere in scena l'atteggiamento dei farisei contrapposto a quello di chi aveva già riposto fede in Gesù.

Shalom
[Modificato da barnabino 08/01/2017 20:02]
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