Sempre la stessa domanda ti pongo: a che pro Gesù cita questo credenza? E poi capisci che i giudei, in quanto ebrei, credevano in un'anima che sopravvive alla morte fisica del corpo? Già questo non è una rivoluzione rispetto alla visione dei morti veterotestamentaria?
Non mi pare che Gesù citi la credenza della sopravvivenza di un'anima intesa come uno spirito. Nell'illustrazione
Lazzaro e il Ricco non sono descritti o chiamati spirito o anime ma sono descritti come persone con un corpo fisico in grado di bere, mangiare, parlare, soffrire. I giudei non sappiamo in che cosa credevano, ad esempio Giuseppe Flavio che tu citi, dice che i farisei credevano alla sopravvivenza dell'anima in un luogo sotterraneo, ma non specifica cosa intendevano con "anima" cioè se uno spirito o la persona stessa. Non c'erano però solo i farisei, c'erano anche i sadducei, gli esseni e gli enochici... ciascuno aveva idee differenti. C'erano poi le Scritture, le uniche che Gesù riteneva ispirate e che citava come autorità contrapposte alle "dottrine di uomini" dei farisei, che non lasciano spazio ad alcuna altra ipotesiche la risurrezione, attestata in tutto il NT dove per altro non si accenna mai all'anima immortale né a un dualismo di tipo ellenistico.
Insomma mi pare che tu semplifichi molto il problema storico, pretendendo che Gesù fosse un fariseo e che adottasse idee antropologiche ellenistiche abbandonando quelle contenute nell'AT che è l'unico che cita come autorità. In questo ci sono più difficoltà di quanto ne vorresti risolvere perché il passo di Luca 16 e preso alla lettera non pare soddisfare alcuna visione escatologica né neo né veterotestamentaria, e ci lascia solo l'ipotesi che Gesù fosse un fariseo, ipotesi che trovo inverosimile.
Shalom
[Modificato da barnabino 06/04/2017 23:57]
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