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Ratzinger e la parabola del ricco epulone

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2017 10:41
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07/04/2017 18:30
 
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Caro Aldo, ma che cos’ è, un sermone?


Aldo_evangelico, 07/04/2017 08.59:


Partiamo da un dato indiscutibile: .... ma addirittura fa PIENAMENTE sua questa concezione.




Non la fa sua, giacchè come ti ho detto – ma a quanto pare fai orecchie da mercante – intanto Gesù non parla nell’ apologo di alcuna “anima spirituale” immortale (dove lo leggi?), poi, secondo il tuo ragionamento, Gesù dovrebbe semmai sposare l’ Ade mitologico greco di Caronte che traghetta le anime tormentate nel fiume Acheronte, ma è ovvio che questo implicherebbe - gioco forza - anche il credere anche nel dio Ade, fratello di Zeus, nonché Dio degli Inferi, delle ombre e dei morti.... [SM=g27985]

Ti ho spiegato invece – ma a quanto pare fai orecchie da mercante – che essere “nel seno di”, “scendere nell’ Ades o nello Sceol” BIBLICAMENTE PARLANDO sono semitismi che, lungi dall’ andare a trovare una spiegazione metafisica greca, hanno una piena applicazione biblica metaforica (Luca 10:15 ; Matteo 11:23) e che i farisei conoscevano perfettamente (Isaia 14:13-15).

Indicano abbassamento e innalzamento, esaltazione e umiliazione.
Ma immagino che te lo dovrò ripetere ancora per molte volte, vero?



Aldo_evangelico, 07/04/2017 08.59:



Voi dite che sono immagini per ribaltare una situazione ingiusta; certo lo dico anche io, ma Gesù dice che questo accade dopo la morte fisica e non può che essere così, perché il ricco morirà da ricco e il povero da povero.
E' ovvio che ci sarà la resurrezione un giorno, ma sapete meglio di me che risorgono tutti, i giusti e gli ingiusti, quindi di per se la resurrezione non può essere un ribaltamento della situazione come tutti affermiamo.





Ma questo ti mette nei guai seri, giacchè nella storia parabola non si parla in alcun modo di “anime spirituali” immortali né di corpi gloriosi che si ricongiungono alle anime medesime, per cui se parli di risurrezione, secondo Paolo queste avvengono non individualmente post mortem ma alla parousìa di Cristo, 1 Corinti 15:23 ; 1 Tess. 4:14-17.
Ti vai quindi a cacciare in un vicolo cieco!

Aldo_evangelico, 07/04/2017 08.59:



insomma mi sembra strano che Gesù fosse stato così sprovveduto da usare un termine di paragone del tutto fuori luogo e al 100% forviante.





Spiegato sopra, come ripeto, i farisei conoscevano perfettamente l’ apologo di Isaia 14:4-20, con Isaia 14:13-15 che spiega bene il semitismo in questione, che indica innalzamento e abbassamento, esaltazione e umiliazione….

Aldo_evangelico, 07/04/2017 08.59:



Andiamo ad esaminare bene questo cambiamento di ruolo. E' dall'inizio del mio intervento che vi chiedo di esplicitare quando questo accade. Ma nessuno ha ancora risposto. Abbiamo detto che questo non accade in vita dato che da nessuna parte si dice che il ricco diventerà povero e il povero ricco. Questo cambiamento non accadrà neanche dopo la morte, infatti entrambi saranno risorti nel millennio e dovranno entrambi dimostrare fedeltà a Cristo, insomma di fatto secondo la vostra dottrina non ci sarà mai in concreto un ribaltamento di ruoli.
Purtroppo per voi questo è dovuto ad una forzatura del Testo Sacro motivata da un pregiudizio dottrinale secondo cui muore sia il corpo e sia l'anima. Non sarebbe il caso di ascoltare le parole di Gesù e rivedere la posizione esegetica dei TdG?





Aaaaaaaahhhhhhhhhhh [SM=g27985]

L' anima biblica è la persona, la vita della persona nelle principali accezioni e se vuoi ti posto delle note di Bibbie cattoliche che le lo testimoniano, non ho bisogno di andare a leggere la Torre di Guardia.
Che il soma e la psychè vengano apollymi, annnientate, sottoposte alla morte, lo dice proprio Gesù in Mt. 10:28, peccato che per Gesù quella psychè non sia MAI un' "anima spirituale" immortale e se vuoi te lo dimostro con le Scritture, per ora mi fermo qui perchè altrimenti dovrei dilungarmi a dismusura...

L’ unica forzatura è quella che fai tu!
In un apologo la morte simbolizza un ribaltamento della situazione, non indica una morte fisica o spirituale, ma indica che in futuro, gli spocchiosi farisei, che si ritengono giusti e che disprezzano tutti gli altri, in primis i “poveri” discepoli di Cristo, saranno umiliati e abbassati (Luca 18:9, 14), pertanto “moriranno” rispetto a quella condizione di privilegio che vivevano nell’ attualità ai tempi di Gesù, mentre i disprezzati “moriranno” anch’ essi alla condizione di “povertà” in cui si trovavano per essere esaltati!
Questo avverrà dopo la Pentecoste, quando sarà chiaro a tutti da che parte stava Geova!

Aldo_evangelico, 07/04/2017 08.59:



Aquila afferma che l'uso della parola Ades non cambia di una virgola rispetto a tutto il contesto biblico e semmai viene adoperato in senso simbolico. Questo è sicuramente vero, ma quello che sfugge ai più è che anche in Isaia l'Ades non è una semplice tomba, ma è un luogo di raccolta dei morti che non sono dei semplici cadaveri, ma vengono descritti come ombre. Sicuramente non sono coscienti (nel VT), ma questo non significa che non esistano, perché altrimenti non si comprende come mai in Giobbe 26:5 queste ombre possano mai tremare.
Da notare che l'Ades viene associato all'Abisso (Is. 14:15) e qui troviamo per esempio la bestia (Ap. 11:7), così come troviamo Satana incatenato (Ap. 20:2). Questa visione mi sembra perfettamente coerente con le credenze ebraiche del primo secolo, in quanto nell' Ades c'era una sezione dedicata ai cattivi (simboleggiata dal fuoco) e una sezione dedicata ai giusti (seno di Abramo) dove andò tralaltro Gesù dopo la morte.





Allora i cipressi parlano letteralmente? (Isaia 14:8)?
Non potranno parlare come noi, ma qualcosa faranno pure, visto quello che è scritto in Isaia 14:8, vero?
Passiamo ai refaim, che non significa "ombre" ma "deboli", "impotenti".

Svariate volte sceol appare insieme con abaddon, che significa “distruzione o rovina”.

Abaddon appare come equivalente di “luogo di sepoltura”” in Salmo 88:11 (88:12 CEI), laddove la nota della cattolica Bibbia di Gerusalemme, che traduce furbescamente abaddon con “regno della morte” afferma: “regno della morte, ebraico abaddon”, si confronti però Giobbe 26:6 (nota Bibbia di Gerusalemme: “abaddon, sinonimo di sceol”!); Giobbe 28:22 (abaddon è l' equivalente di morte): in entrambi i passi la Bibbia di Gerusalemme traduce furbescamente “abisso”; Proverbi 15:11 (sceol e abaddon equivalenti), Prov. 27:20 (sceol e abaddon equivalenti).

In Apoc. 9:11 la CEI traduce: “Il loro re era l' angelo dell' abisso, che in ebraico si chiama Abaddon, in greco Sterminatore”, nota della Bibbia di Gerusalemme: “il testo greco ha Abaddon e Apollyon, che si traducono “DISTRUZIONE” e “Distruttore”!!

Come visto Abaddon è l' equivalente di sceol in Giobbe 26:6, Proverbi 15:11; 27:20.

Il fatto che lo sceol sia strettamente associato ad abaddon, il luogo di distruzione, dimostra che nell' A.T. il regno dei morti fosse visto come luogo di annientamento e non come quello di un' esistenza umbratile.....da ricordare che abaddon è la traslitterazione greca dell' ebraico 'avaddon, che significa anch' esso “distruzione” e che nelle Scritture Ebraiche, come visto, è messo in relazione con lo sceol e la morte!

Specificatamente, Giobbe 26:5 personifica i refaim , dicendo che davanti a Dio “le ombre dei morti (refaim) tremano sotto alle acque e i loro abitanti” (CEI).

Ma nel verso successivo (Giobbe 26:6) che dice: “Davanti a lui è nudo il regno dei morti (sceol) e senza velo è l' abisso (abaddon)”.

Appena un versetto dopo che si accenna ai refaim, vediamo di nuovo la relazione tra lo sceol e la distruzione, secondo il significato di abaddon!

Ciò che è l’ Ades biblico, e non quello dell' apologo a cui devi attaccarti disperatamente (pena la decadenza della tua ideologia) è scritto chiaramente in Apoc. 20:13-14!
Sei fuori strada Aldo!


Aldo_evangelico, 07/04/2017 08.59:



Esaltare fino al cielo è quindi una situazione di privilegio simbolica, ma che nasce da una realtà celeste ben precisa dato che Dio e gli angeli stanno appunto in cielo.




Ovvio che il cielo indichi la realtà celeste (Luca 15:21), ma il semitismo non indica che qualora si sia esaltati al cielo, ci si trovi realmente lì, vedi Isaia 14:13-14 e l’ essere “nel seno di” indica la stessa cosa, un’ esaltazione che viene espressa ricorrendo al cielo e perfino al trono di Dio!

Aldo_evangelico, 07/04/2017 08.59:


Alla stessa maniera, abbassare nell' Ades e nell' Abisso indica una condizione simbolica di disfavore, ma che trae spunto da una realtà anch'essa ben precisa che era quello che oggi i cristiani chiamano inferno, che deriva dalla parola inferi, cioè parte inferiore (rispetto al cielo) dove appunto si trova secondo la concezione giudaica l'Ades, che ripeto, prevede una sezione dedicata agli ingiusti detta comunemente inferno.



Ma non nella Bibbia, laddove l’ Ades biblico è banalmente la tomba degli uomini (Atti 2:27, 31 ; Apoc. 20:13-14).
Mentre tu vai dietro alle favole giudaiche (Tito 1:14), noi restiamo al testo sacro.
Pensaci....

POST PIU’ CORTI, GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE. [SM=g27985]




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