Caro Barnabino, mettiamo d'accordo. Luca non parla nè di carne ed ossa e neanche di anima spirituale. Una cosa però è certa dalle sue parole: qualcosa di tutto l'uomo sopravvive alla morte fisica
Non è vero che Luca non parla... Luca descrive non "qualcosa" ma descrive persone che parlano, soffrono, bevono, dunque fino a prova contraria in carne e ossa. Non parla né di anime alla moda greca né di spiriti alla moda giudaica... se poi vai oltre il testo non è colpa mia, ma ricordati che non è quello che si legge ma una tua inferenza ideologica.
Quindi il problema di definire questo qualcosa è solo tuo, perché per me è normale che lo spirito (componente che hanno tutti gli uomini) sopravvive
Per te, appunto, non per il testo. Che lo "spirito" sia una componente cosciente che sopravvive alla morte, che parla e agisce non lo trovo scritto da nessuna parte...
Infatti Gesù muore ed emette lo spirito. Lo spirito di Stefano viene accolto da Gesù in cielo (At. 7:59). In Cielo ci sono gli spiriti dei giusti resi perfetti (Ebr. 12:23)
Se avessi un'idea anche vaga dell'antropologia biblica e del significato di pneuma/ruach capiresti il senso di quelle espressioni, il fatto è che senza un'idea del significato di quei termini è difficile discutere...
Sulla base di questi passi biblici io do per scontato che Luca si riferisca allo spirito del Ricco e di Lazzaro e tutto quadra
Appunto, sulla base dell'ignoranza dell'antropologia dai per scontata una lettura anacronistica, cioè attribuisci a spirito (ma Luca NON PARLA di spirito) un significato che non aveva!
Tu invece per negare queste evidenze testuali
Io non nego quei testi, semmai ne do una corretta lettura all'interno del loro contesto antropologico che purtroppo tu ignori, a quanto pare.
Shalom
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