Nel contesto di Lc 16 si parla chiaramente di ricchezza come qualcosa di problematico
Ripeto, non è questo il problema, ricchezza, alterigia o orgoglio non cambia il fatto che l'apologo non è un insegnamento sull'aldilà ma una metafora sulla condizione spirituale dei farisei.
E certo, l'apolo per come lo intendi tu non centra nulla con quello che vuole dire Gesù. I Farisei erano attaccati al denaro, la loro ricchezza era quindi una disapprovazione spirituale se proprio vogliamo usare le tue parole.
Quindi se io affermo che il ricco subisce la condanna per la sua ricchezza egoistica dato che non si accorge di Lazzaro che mendica alla sua porta, sto facendo un'affermazione coerente ed in armonia con il contesto
Si, ma non c'entra nulla con l'aldilà, Gesù condanna i farisei per la loro condizione contemporanea che li porterà a non accettare neppure la risurrezione dai morti di Cristo.
Non centra nulla in base al tuo pregiudizio dottrinale e non può che essere così. Mi sembra ovvio che tu neghi in maniera categorica il significato più immediato delle parole di Gesù.
Gesù condanna i Fariesi per la loro ricchezza e per questo dopo la morte subiranno il giusto giudizio di condanna. Come detto tutto quadra, anzi è perfettamente coerente con la concezione che avevano dei morti i Farisei, dato che la loro anima (spirituale) sopravvive alla morte fisica del corpo secondo le parole di Flavio Giuseppe.
Il problema per te è che questa lettura di noi evangelici è in armonia sia sotto il punto di vista esegetico che storico. La tua versione invece è lacunosa dall'inizio alla fine tanto è vero che non sta per nulla in piedi sotto tutti i punti di vista.
[Modificato da Aldo_evangelico 10/04/2017 12:23]