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Ratzinger e la parabola del ricco epulone

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2017 10:41
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12/04/2017 08:58
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 11/04/2017 11.25:



Nessuna di queste scritture parla di Isaia, come invece hai fatto tu.

Il ragionamento che tu proponi è particolarmente infelice. Infatti se leggessi il contesto della frase di Paolo ti renderesti conto di quello che l'Apostolo dice davvero e cioè:

(Rom 10:6 NRV) Invece la giustizia che viene dalla fede dice così: «Non dire in cuor tuo: "Chi salirà in cielo?" (questo è farne scendere Cristo) né:(Rom 10:7 NRV)Ovvero "Chi scenderà nell'abisso?"» (questo è far risalire Cristo dai morti). ... (Rom 10:9 NRV) se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato;

Quello che prospetti tu, cioè una discesa e risalita dall'abisso, è proprio quello che l'Apostolo invita a non fare.

Prendere Lc 16, una parabola allegorica, per dedurne la struttura dell'Ades, è fare teologia-ex-fantasia, cioè dare ad una parabola un peso che non ha.
Oltretutto, come ho già scritto 10 pagine fa, ma tu non hai letto, se fosse da prendere alla lettera ci sarebbero decine di contraddizioni del tutto evidenti. Ma sicuramente non ti sono sfuggite, magari fai finta di non vederle?

Simon


Infatti, Isaia parla di fossa a proposito dei morti, le altre Scritture parlano di abisso o Ades, ecco quindi che le tre parole indicano la stessa cosa.
Lascia stare il significato del passo di Romani, quello che conta è che Paolo indichi l'abisso come dimora dei morti da cui Cristo esce al momento della sua risurrezione.

Non faccio finta di non vedere le contraddizioni perché, rimanendo nell'ambito simbolico del racconto, faccio le giuste associazioni di significato reale:
La distanza e l'abisso simboleggiano la lontananza spirituale dell'inferno dal seno di Abbramo, sono quindi due realtà dell'aldilà completamente distanti tra di loro (non in senso fisico).
Il fuoco così come la sete simboleggiano la sofferenza che prova il ricco Epulone, ma chiaramente non sono da intendere alla lettera.
Mi sembra paradossale che un TdG che conosce la Bibbia meglio di chiunque altro non conosca il simbolismo insito in tutto il Testo Sacro.
Allora scusa, quando in Apocalisse si parla di troni, citta con mura alte 144 cubiti, di porte, di coppe, ecc... sono da prendere alla lettera come descrizione della realtà celeste? [SM=g1871115]


[Modificato da Aldo_evangelico 12/04/2017 08:59]
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