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Ratzinger e la parabola del ricco epulone

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2017 10:41
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15/04/2017 13:16
 
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Re: Re: Re: Re: Re:

no.
Significa - per la Scrittura ispirata da Dio - che essi scendono vivi nello sceol nel senso che vi accedono senza che prima siano morti e sia data loro degna sepoltura (cosa che per gli ebrei era di estrema importanza), dato che vengono direttamente ingoiati dalla terra quando ancora sono vivi e una volta ingoiati, dalla terra, muoiono.

Vedi come è facile, senza fare tanta filosofia?


Guarda che sei tu che stai facendo filosofia. Io in maniera semplice e banale sto ragionando come un qualsiasi ebreo di 2600 anni fa che manco sapeva cosa fosse la filosofia dato che prendeva tutto alla lettera.
Hai fatto talmente tanta filosofia in questa tua risposta che neanche ti sei reso conto di quanto ti sei incartato.
Se scendere vivi nello Sceol significa avere una degna sepoltura (chissà perché nessun commentario dice questo) come mai può essere possibile che in Numeri 16 i parli di persone che muoiono perché travolti da una frana come dice Barnabino? Pensi che chiamarono l'esercito che con le ruspe andarono a scavare nelle profondità della terra per recuperare il cadavere di questi morti per dare loro degna sepoltura?
Possibile che non ti rendi conto dell'assurdità di certe tue posizioni?


non sto parlando di allegoria, se ti riferisci a Genesi 37:35.
"scenderò facendo lutto da mio figlio nello sceol", sono le parole di chè è sopraffatto dal dolore ed esprime il pensiero, il desiderio di andare anche lui nello sceol.
E' un desiderio di una persona viva e cosciente, di una persona che alla morte perderà ogni cognizione e ogni coscienza, secondo quello che scrivono i figli di Giacobbe, gli israeliti nel Salmo che ti ho indicato...


Ma allora sei di coccio [SM=g2431155]
Giobbe vuole scendere nello Sceol da vivo perché lui non è morto come il figlio. Lo vuole cercare in senso letterale come avrebbe fatto qualsiasi ebreo del tempo, perché continui ad infila concetti allegorici che non hanno nessuna pertinenza con la cultura del tempo?


ma guarda che sei forte tu, eh?
Nel momento in cui Polo scrive - pertanto - tutti quelli che sono in cielo, sulla terra e sotto terra piegano le ginocchia?
Ma sii serio, suvvia!


E certo, questo è l'unico significato possibile dato che Paolo parla al presente.
Perché a te non risulta che quando Paolo parlava in Cielo e in terra tutti potevano piegare le ginocchia in segno di accettazione dell'autorità di Cristo?
Mi sembra quindi evidente che se questa cosa accadeva per tutti i "vivi", accadeva anche per tutti i morti e pertanto non potevano che essere persone coscienti sotto terra.
Poi ci mancherebbe il tuo pregiudizio dottrinale ti porterà sempre a negare il significato più immeditato di buona parte delle Scritture e quindi cercherai sempre di tirare fuori le spiegazioni più fantasiose ed improbabili.
Se tu prendessi i 4/5 passi del VT per quello che realmente sono e cioè che esprimono uno stato di non conoscenza della verità sui morti poichè nel corso della storia la luce divina è stata progressiva, allora capiresti veramente pienamente il senso della Bibbia in riferimento specialmente al NT.
Poi io di te non capisco la solita incoerenza dottrinale perché ti reputo una persona veramente capace ed intelligente. Se candidamente ammetti che nel VT la speranza della risurrezione è appena abbozzata (infatti ci sono passi dove si dice che l'uomo non torna più a casa una volta morto), come fai a non accettare la mancanza di conoscenza sullo stato dei morti del VT? Paradossalmente ammetti che l'ebreo antico non conosce la risurrezione e invece conosce alla perfezione lo stato dei morti. Boh,sarò io che non capisco, ma queste sono per me due posizioni che contemporaneamente non si possono sostenere.




Aldo, l'avaddon è messo in relazione con lo sceol e con i refaim per rendere evidente che una volta morti, lungi dal vivere una vita "umbratile" come ti hanno fatto credere, i morti si decompongono e ogni loro pensiero svanisce.
Questo è il senso, poi come ti ho spiegato mille volte, sarà il N.T. che esplicherà chiaramente che dall' Ades si esce con la risurrezione e che l' annientamento dell' individuo è solo il lago di fuoco e zolfo, la seconda morte.
Ma te lo avevo già detto, evidentemente sei disattento...


No Aquila, non è cosi. Come più volte detto non esiste un solo passo biblico che attesti che dentro lo Sceol possa avvenire la decomposizione del corpo. Questo accade solo ed esclusivamente dentro la tomba commemorativa/sepolcro che come ben sai non ha nulla a che vedere con lo Sceol. Quindi per favore non parlare più di "distruzione" in riferimento allo Sceol dato che non è un contetto biblico.





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