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Problema sulle poesie

Ultimo Aggiornamento: 11/07/2011 17:19
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Utente Junior
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09/07/2011 14:42
 
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A me piace scrivere poesie, anche se non quelle “semplici” che hanno un paio di rime qua e là e fine della storia. Mi piace usare le figure retoriche come l’epifora e l’anafora.
Il problema è che, spesso, i lettori non riconosco le mie poesie come tali perché non fanno rima (o almeno io immagino che sia così).
Ora mi è sorto questo dubbio, visto che nemmeno i professori sono perfetti: ma le figure retoriche non “effetti speciali” (chiamiamoli così) delle poesie?
In ogni caso, la poesia senza rime non è una poesia? Insomma, Ungaretti non era un poeta?
Post: 884
Utente Senior
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09/07/2011 16:03
 
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Ma certo! Io non sono espertissima di poesia, ma so che una poesia non deve per forza essere in rima. Può anche non presentare rime, ma essere un testo poetico.
Post: 290
Utente Junior
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09/07/2011 16:50
 
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Re:
Roxanne Potter, 09/07/2011 16.03:

Ma certo! Io non sono espertissima di poesia, ma so che una poesia non deve per forza essere in rima. Può anche non presentare rime, ma essere un testo poetico.


Oh, menomale! Credevo davvero che il mio professore di lettere mi avesse spiegato solo cose sbagliate.
Post: 96
Utente Junior
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10/07/2011 16:16
 
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Lizzie Sora, 09/07/2011 14.42:


Il problema è che, spesso, i lettori non riconosco le mie poesie come tali perché non fanno rima (o almeno io immagino che sia così).
Ora mi è sorto questo dubbio, visto che nemmeno i professori sono perfetti: ma le figure retoriche non “effetti speciali” (chiamiamoli così) delle poesie?
In ogni caso, la poesia senza rime non è una poesia? Insomma, Ungaretti non era un poeta?



Wikipedia dice:

la poesia è l'arte di usare, per trasmettere un messaggio, il significato semantico delle parole insieme al suono e il ritmo che queste imprimono alle frasi; la poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a trasmettere emozioni e stati d'animo in maniera più evocativa e potente di quanto faccia la prosa. Una poesia non ha un significato necessariamente e realmente compiuto come un brano di prosa, o, meglio, il significato è solo una parte della comunicazione che avviene quando si legge o si ascolta una poesia; l'altra parte non è verbale, ma emotiva. Poiché la lingua nella poesia ha questa doppia funzione di vettore sia di significato sia di suono, di contenuto sia informativo sia emotivo, la sintassi e l'ortografia possono subire variazioni (le cosiddette licenze poetiche) se questo è utile ai fini della comunicazione complessiva.



Non si parla né di rime né di altro.
Fossi in te proverei a domandare direttamente ai lettori (se l'hai già fatto ti chiedo scusa ^^') immagino che ti abbiano lasciato qualche commento... se chiedi educatamente spiegazioni più dettagliate, vedrai che non te le negheranno e vi chiarirete.
Insomma, il concetto di "poesia" è vastissimo, più di quello di "racconto" (un racconto comunque dovrebbe come minimo avere una trama, ad esempio, anche se pure qui la faccenda è assai labile).

Tu hai già citato Ungaretti... per dire, anche Marinetti è un poeta. E non solo nei suoi componimenti non c'è la rima, ma il testo è completamente decostruito. Che poi a me stia ampiamente sulle balle il futurismo è un altro discorso, ma questo non significa che non sia poesia.

Post: 290
Utente Junior
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10/07/2011 16:24
 
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Re:
wari, 10/07/2011 16.16:


Fossi in te proverei a domandare direttamente ai lettori (se l'hai già fatto ti chiedo scusa ^^') immagino che ti abbiano lasciato qualche commento... se chiedi educatamente spiegazioni più dettagliate, vedrai che non te le negheranno e vi chiarirete.


Sì, mi hanno lasciato una recensione... alquanto strana direi, visto che il recensore mi diceva solo che non aveva letto la mia storia e mi chiedeva di spostarla in un'altra categoria. Ho provato a spiegargli che ho usato l'anafora, quindi doveva essere considerata una poesia e questo si è impuntato dicendo "No, non è una poesia, mettela nella categoria introspettivo". A 'sto punto ho lasciato perdere...
Post: 96
Utente Junior
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10/07/2011 18:32
 
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Lizzie Sora, 10/07/2011 16.24:


Sì, mi hanno lasciato una recensione... alquanto strana direi, visto che il recensore mi diceva solo che non aveva letto la mia storia e mi chiedeva di spostarla in un'altra categoria. Ho provato a spiegargli che ho usato l'anafora, quindi doveva essere considerata una poesia e questo si è impuntato dicendo "No, non è una poesia, mettela nella categoria introspettivo". A 'sto punto ho lasciato perdere...



Beh, strana affermazione "non l'ho letta" ò-ò
Guarda, in realtà le figure retoriche non sono propriamente una prerogativa della poesia. E' vero che figure di sintassi come anafora, chiasmo e via discorrendo si trovano più spesso in poesia, ma effettivamente possono essere usate anche in prosa, non c'è nessuna legge che lo vieti, ecco ^^' quindi bisognerebbe chiarire cosa intenda il lettore per "poesia" e di preciso quali siano i motivi che l'hanno spinto a considerare il tuo scritto una non-poesia. Magari che prima la legga, però! Ché se no posso pure dire che quel che c'è nel pacco ha la forma di un libro, ma finché non lo apro e lo guardo, potrebbe tranquillamente essere anche un diario o un'agenda XD
[Modificato da wari 10/07/2011 18:34]
Post: 2.378
Utente Veteran
Moderatore Temporaneo
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11/07/2011 13:24
 
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Per curiosità - leggo e scrivo poesie io stessa - sono andata a curiosare sul tuo profilo.

Concordo con chi sostiene che non si tratta di poesia, io credo che sia più una flashfiction, ma ovviamente è solo la mia opinione, che oltretutto non saprei motivare, non avendo una preparazione accademica sufficiente.

E no, non dipende dal fatto che non ci sono le rime. E' qualcosa che ha più a che fare con il numero delle sillabe contenute in ciascun verso - che nella poesia italiana non supera mai di molto le fatidiche undici.

Oltre a poesie, scrivo anche drabble e naturalmente anche nelle drabbe si abbonda in figure tipiche della poesia: in tutti i generi di prosa breve (e non solo breve, se parliamo di vera letteratura...) si abbonda in tecnicismi linguistici come ripetizioni e figure retoriche di vario tipo come quelle che hai citato. Non per questo il genere diventa poesia.

In quanto alla collocazione originali/fanfiction, penso che il tuo caso sia dubbio. Io una volta ho scritto una poesia (con le rime...) dedicata al creatore di un fandom e l'ho inserita in una raccolta nel genere fanfiction, sebbene mi rendessi conto che era una forzatura.

Post: 290
Utente Junior
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11/07/2011 13:50
 
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Re:
ReaderNotViewer, 11/07/2011 13.24:

Concordo con chi sostiene che non si tratta di poesia, io credo che sia più una flashfiction, ma ovviamente è solo la mia opinione, che oltretutto non saprei motivare, non avendo una preparazione accademica sufficiente.


Be’, ma a ‘sto punto il lettore non si dovrebbe lamentare quando sono presenti ripetizioni in una storia normale.
Ho scritto tante flashfic e, sinceramente, non ci ho mai messo dentro così tante ripetizioni, anche perché la flashfic è un testo normale, mentre nella poesia ci va il ritmo che può essere anche dato dalle ripetizioni.
Visto che hai letto la poesia e pensi che sia una flashfic, in che sezioni mi consiglieresti di metterla? Perché la sezione “Artisti musicali italiani” non esiste su EFP, quindi il consiglio di quel lettore non posso accettarlo nemmeno volendolo. Da quello che so, poi, nella sezione “Artisti musicali” vanno inserite storie che parlano di artisti musicali non storie dedicate ad artisti musicali.

ReaderNotViewer, 11/07/2011 13.24:

Oltre a poesie, scrivo anche drabble e naturalmente anche nelle drabbe si abbonda in figure tipiche della poesia: in tutti i generi di prosa breve (e non solo breve, se parliamo di vera letteratura...) si abbonda in tecnicismi linguistici come ripetizioni e figure retoriche di vario tipo come quelle che hai citato. Non per questo il genere diventa poesia.


Be’, sì, alcune figure retoriche possono essere usate in qualunque testo e non solo nelle drabble. Mi è capitato di vedere molto spesso onomatopee in storie a più capitoli che ho letto. Però non mi è mai capitato di leggere storie i cui paragrafi iniziano tutti nello stesso modo.
Post: 2.378
Utente Veteran
Moderatore Temporaneo
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11/07/2011 15:12
 
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Da quello che so, poi, nella sezione “Artisti musicali” vanno inserite storie che parlano di artisti musicali non storie dedicate ad artisti musicali.



Infatti! Come ti dicevo, si tratta di un caso limite. Io la metterei in Originali -> Introspettivo o Originali -> Generali. Oppure in Fanfic su artisti musicali -> Altri. Questa seconda scelta mi sembra la migliore, se non altro perché in questo modo hai la garanzia che ci capiti sopra qualche lettore interessato.
StoryTeller no-log
[Non Registrato]
11/07/2011 15:43
 
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Di poesie non me ne intendo troppo, quindi, eviterò di dilungarmi in spiegazioni scritte di mio pugno che potrebbero facilmente risultare scorrette; ad ogni modo, ti segnalo questa pagina di Wikipedia, che credo riesca a definire piuttosto bene la differenza tra prosa e poesia Metrica italiana. In parole povere, da quel che ho capito, la differenza fondamentale tra le due è il fatto che la poesia si regge su una metrica ben precisa che ne determina il ritmo, importantissimo in questo tipo di scrittura. A questo proposito, riporto l'introduzione della pagina: "La forma di una poesia ne determina il ritmo, che è una sua parte fondamentale: lo studio dei vari tipi di forma è detto metrica. La metrica di una poesia si decide prima di tutto dalla lunghezza e dal tipo dei suoi versi, ma altri elementi importanti sono anche il tipo di strofa e il tipo di rima che usa: altri elementi della metrica sono le figure metriche e le licenze poetiche."
Spero d'esserti stata d'aiuto e d'averti tolto qualche dubbio^^
Post: 96
Utente Junior
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11/07/2011 17:19
 
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Lizzie Sora, 11/07/2011 13.50:


Be’, ma a ‘sto punto il lettore non si dovrebbe lamentare quando sono presenti ripetizioni in una storia normale.
Ho scritto tante flashfic e, sinceramente, non ci ho mai messo dentro così tante ripetizioni, anche perché la flashfic è un testo normale, mentre nella poesia ci va il ritmo che può essere anche dato dalle ripetizioni.



Attenzione però: una ripetizione dovrebbe essere "una parola o un elemento sintattico ripetuto nel testo senza una motivazione logica" (definizione mia, raggiunta ragionando a spanne e quindi tranquillamente passabile di critica). Una cosa come "a me mi piace", per fare un esempio idiota.
In poesia (ma anche in prosa) la ripetizione di un termine o di un costrutto è invece appositamente concepita per mettere in risalto un concetto, un immagine o anche semplicemente per dare un certo ritmo al testo (come si è già detto).



Però non mi è mai capitato di leggere storie i cui paragrafi iniziano tutti nello stesso modo.



A me sì. Ieri, due volte XD
In uno degli articoli raccolti negli Scritti corsari di Pasolini, "La Chiesa, i peni e le vagine", che per le prime due pagine ripete "La Chiesa non può che essere reazionaria; La Chiesa non può che essere dalla parte del Potere; La Chiesa non può..." e via discorrendo) e ne La Compagnia dei Celestini di Benni, in cui all'inizio della parte quinta troviamo un'anafora grossa così che fa "Rigolone Marina, perla del mare Adrenalio! Capitale europea [...] Rigolone Marina! Dolce, assolata, esaurita [...] Rigolone Marina! Nelle cui sale [...]" e giù per un'altra pagina e mezza.
E, beh, nessuno dei due stava scrivendo una poesia, in quel momento ^^

Per la questione della metrica, ho dei dubbi, perché effettivamente poesie che utilizzano il verso libero restano poesie a tutti gli effetti (e infatti si chiama "verso libero", non "rigo fai come ti pare"); ma c'è comunque qualcosa, che sia la disposizione delle parole nel testo, la scelta dei suoni... credo che la linea sia sottile, ma ci sia.
In ogni caso, suppongo che in questo contesto di scrittura amatoriale, possa prenderti la libertà di comportarti a tua discrezione, adottando un certo spirito critico, ma senza scervellarti troppo (non ti sto dicendo "non ti porre domande e buttala a caso tanto non frega a nessuno", eh. Solo, scegli una categoria che ti soddisfi, insomma, ma cercando di evitare di confondere il lettore. Sì, sono l'omino dell'Ovvio ù_ù).


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