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Che Natale quel Natale

Ultimo Aggiornamento: 03/12/2020 00:51
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02/12/2020 13:50
 
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Visto lo spirito dell'Iniziativa di Ugo. direi di creare un'atmosfrea natalizi nelle varie cartelle e non solo in quella della bacheca postando video natalizi.
Ad esempio in questa cartella, in questo topic ricordiamo quei Natali indimenticabili del passato.

 
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La tregua di Natale
cominciamo con un episodio il cui ricordo mi commuove immancabilmente.
La tregua di Natale del 1914.
Episodio spesso raccontato al cinema e nelle canzoni (come ad esempio pipe of Peace di Paul McCartney)



ma cosa accadde quel giorno?

 
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Da wikipedia
Per tregua di Natale (tedesco: Weihnachtsfrieden; francese: Trêve de Noël) si intende una serie di "cessate il fuoco" non ufficiali avvenuti nei giorni attorno al Natale del 1914 in varie zone del fronte occidentale della prima guerra mondiale.

Già nella settimana precedente il Natale, membri delle truppe tedesche e britanniche schierate sui lati opposti del fronte presero a scambiarsi auguri e canzoni dalle rispettive trincee, e occasionalmente singoli individui attraversarono le linee per portare doni ai soldati schierati dall'altro lato; nel corso della vigilia di Natale e del giorno stesso di Natale, un gran numero di soldati provenienti da unità tedesche e britanniche (nonché, in misura minore, da unità francesi) lasciarono spontaneamente le trincee per incontrarsi nella terra di nessuno per fraternizzare, scambiarsi cibo e souvenir. Oltre a celebrare comuni cerimonie religiose e di sepoltura dei caduti, i soldati dei due schieramenti intrattennero rapporti amichevoli tra di loro al punto di organizzare improvvisate partite di calcio[1].

La tregua non fu un evento organizzato, né universalmente diffuso: in diverse zone del fronte i combattimenti proseguirono per tutto il giorno di Natale, mentre in altri i due schieramenti negoziarono solo tregue momentanee per seppellire i caduti. Gli episodi di fraternizzazione con il nemico furono giudicati negativamente dagli alti comandi e severamente proibiti per il futuro: già l'anno successivo alcune unità organizzarono cessate il fuoco per il giorno di Natale, ma le tregue non raggiunsero il grado di intensità e di fraternizzazione di quelle del 1914; per il Natale del 1916, dopo le traumatiche esperienze delle sanguinose battaglie di Verdun e della Somme e la diffusione dell'impiego di armi chimiche, nessuna tregua venne organizzata.

Nei primi mesi del conflitto, quando ancora la guerra di trincea era agli inizi, gli episodi di tregue spontanee tra le opposte fazioni non costituirono episodi rari, né limitati al solo periodo natalizio: in molti settori si instaurò un rapporto di "vivi e lascia vivere" tra i soldati, e unità opposte schierate a stretto contatto limitarono spesso gli atteggiamenti aggressivi o permisero atti di fraternizzazione, come lo scambio di sigarette o cessate il fuoco non ufficiali per permettere il recupero di morti e feriti dalla terra di nessuno; la tregua di Natale del 1914, tuttavia, rappresentò l'episodio maggiormente significativo di tutto il conflitto sia per il gran numero di uomini coinvolti più o meno contemporaneamente, sia per l'alto grado di partecipazione e fraternizzazione che si sviluppò.


Antefatti

Il 3 agosto 1914 la Germania dichiarò guerra alla Francia, iniziando le operazioni sul fronte occidentale: seguendo i dettami del cosiddetto "Piano Schlieffen", le truppe tedesche invasero il neutrale Belgio al fine di aggirare le difese francesi poste lungo il confine tra le due nazioni e puntare su Parigi; dopo alcuni iniziali successi, l'azione dei tedeschi venne fermata nel corso della prima battaglia della Marna (5-12 settembre 1914) ad opera delle truppe francesi e del corpo di spedizione dei britannici (British Expeditionary Force o BEF), da poco sopraggiunto, ma la seguente controffensiva degli anglo-francesi venne fermata nel corso dell'inconcludente prima battaglia dell'Aisne.

Nei mesi successivi i due contendenti cercarono di aggirare reciprocamente il fianco settentrionale dell'avversario, che a causa della rapida avanzata tedesca non era ancora ben definito, dando luogo alla serie di eventi nota come "corsa al mare": i combattimenti si estesero progressivamente verso nord, nella regione belga delle Fiandre, mentre lungo la linea del fronte presero a comparire i primi sistemi di trincee. Per la fine di novembre del 1914, dopo la conclusione della prima battaglia di Ypres, la situazione giunse a un punto di stallo: la guerra di movimento cessò e il fronte si stabilizzò lungo una linea continua di trincee estesa dal Mare del Nord alla Svizzera, dietro cui i due contendenti si ammassarono a difesa[2][3].

Con l'approssimarsi del Natale del 1914, furono intraprese diverse iniziative a favore della pace: una Open Christmas Letter ("Lettera aperta di Natale") fu pubblicamente sottoscritta da un gruppo di 101 suffragette britanniche e indirizzata alle "donne di Germania e Austria" come messaggio di pace tra le opposte fazioni[4][5]; il 7 dicembre 1914, invece, il Papa Benedetto XV avanzò la proposta di sottoscrivere una tregua natalizia tra i governi belligeranti, chiedendo che "i cannoni possano tacere almeno nella notte in cui gli angeli cantano", richiesta che tuttavia fu ufficialmente respinta
Benché nessun accordo ufficiale tra i belligeranti fosse stato pattuito, nel corso del Natale del 1914 circa 100.000 soldati britannici e tedeschi furono coinvolti in un certo numero di tregue spontanee lungo i rispettivi settori di fronte nelle Fiandre[8]. I primi episodi ebbero luogo durante la notte della vigilia, quando soldati tedeschi iniziarono a porre decorazioni natalizie nelle loro trincee nella zona di Ypres (in particolare nel settore dei villaggi di Saint-Yvon/Saint-Yves, Plugstreet/Ploegsteert e Comines/Warneton), dove Bruce Bairnsfather (noto umorista e cartonista britannico, all'epoca capitano di un'unità di mitraglieri del Royal Warwickshire Regiment) descrisse l'episodio: i tedeschi presero a mettere candele sul bordo delle loro trincee e su alcuni alberi nelle vicinanze, iniziando poi a cantare alcune tipiche canzoni natalizie; dall'altro lato del fronte, i britannici risposero iniziando anche loro a cantare,[3] e dopo poco tempo soldati dell'uno e dell'altro schieramento presero ad attraversare la terra di nessuno per scambiare con la controparte piccoli doni, come cibo, tabacco, alcolici e souvenir quali bottoni delle divise e berretti[9].


Due discendenti di reduci di guerra commemorano la tregua di Natale (2008)
In molti casi gli episodi di fraternizzazione proseguirono anche la mattina di Natale: una forte gelata indurì il terreno e disperse l'odore di putrefazione dei cadaveri insepolti, e diversi gruppi di soldati dei due schieramenti si incontrarono nella terra di nessuno per scambiarsi doni e scattare foto ricordo; il livello di fraternizzazione fu tale che vennero persino organizzate improvvisate partite di calcio tra i militari tedeschi e quelli britannici[10].

La tregua fornì poi l'occasione per recuperare i caduti rimasti abbandonati nella terra di nessuno e dare loro sepoltura; durante questa fase, furono organizzate anche funzioni religiose comuni per tutti i caduti. Nei settori del fronte interessati dalla tregua l'artiglieria rimase muta e non si verificarono combattimenti su vasta scala per tutto il periodo natalizio; anche così, comunque, in alcuni casi soldati che si avvicinavano alle trincee nemiche furono presi a fucilate dagli avversari. Nella maggior parte dei settori interessati la tregua durò solo per il giorno di Natale, ma in alcuni casi si prolungò fino alla notte di Capodanno[7].

Bruce Bairnsfather, testimone degli avvenimenti, scrisse:

«Non dimenticherò quello strano e unico giorno di Natale per niente al mondo... Notai un ufficiale tedesco, una specie di tenente credo, ed essendo io un po' collezionista gli dissi che avevo perso la testa per alcuni dei suoi bottoni [della divisa]... Presi la mia tronchesina e, con pochi abili colpi, tagliai un paio dei suoi bottoni e me li misi in tasca. Poi gli diedi due dei miei bottoni in cambio... Da ultimo vidi uno dei miei mitraglieri, che nella vita civile era una sorta di barbiere amatoriale, intento a tagliare i capelli innaturalmente lunghi di un docile "Boche"[11], che rimase pazientemente inginocchiato a terra mentre la macchinetta si insinuava dietro il suo collo"[12][13].»

Un altro testimone britannico, il capitano Sir Edward Hulse Bart, riferì che il primo interprete che incontrò nelle linee tedesche era originario del Suffolk, dove vi aveva lasciato la propria ragazza e la propria motocicletta; Hulse Bart descrisse anche di una canzoncina "terminata con un "Auld Lang Syne" che unì noi tutti, inglesi, scozzesi, irlandesi, prussiani, württemburghesi ecc. Fu una cosa assolutamente incredibile, e se l'avessi vista in una pellicola cinematografica avrei giurato che fosse una messiscena!"[14]. Il tenente tedesco Johannes Niemann scrisse: "afferrato il binocolo e scrutato con cautela oltre il parapetto, ebbi la vista incredibile dei nostri soldati che scambiavano sigarette, grappa e cioccolato con il nemico"[15].

Reazioni dell'opinione pubblica
Gli eventi della tregua del 1914 non furono riportati dai media per giorni, in una sorta di autocensura non ufficiale rotta infine il 31 dicembre 1914 dal The New York Times statunitense (paese in quel momento ancora neutrale); i giornali britannici si accodarono nei primi giorni di gennaio del 1915, riportando numerosi resoconti in prima persona degli stessi soldati, presi dalle lettere inviate alle famiglie, nonché editoriali che commentavano "una delle più grandi sorprese di una guerra sorprendente". Dall'8 gennaio 1915 iniziarono ad essere pubblicate le prime fotografie degli eventi, in particolare dai quotidiani Daily Mirror e Daily Sketch; il tono generale degli articoli fu fortemente a favore dell'evento, con il Times che approvò la "mancanza di cattiveria" diffusa tra entrambe le parti e il Mirror che deplorò "l'assurdità e la tragedia" che sarebbe ripresa dopo la tregua[16].

La copertura dell'evento in Germania fu più smorzata, con molti giornali che espressero critiche nei confronti dei soldati partecipanti alla tregua, e nessuna immagine dell'evento fu pubblicata. In Francia, la forte censura assicurò che l'unico resoconto degli eventi venisse solo dai racconti dei soldati al fronte o da quelli feriti negli ospedali: a queste crescenti voci i giornali risposero ristampando un precedente avviso del governo secondo cui fraternizzare con il nemico costituiva tradimento; solo all'inizio di gennaio del 1915 furono pubblicate dichiarazioni ufficiali sulla tregua di Natale, tendenti più che altro a minimizzare la portata e la diffusione degli eventi[17].

In Italia, dove l'opinione pubblica era impegnata nel dibattito tra neutralità e intervento, i giornali nazionali parlarono della tregua in brevi trafiletti, spesso riportando gli articoli apparsi sui giornali americani e inglesi.[18] Il 27 dicembre 1914, un breve articolo de La Stampa fece notare che "sino a notte tarda echeggiarono dalle trincee i canti e scintillarono dappertutto piccoli alberelli di abete ornati di cianfrusaglie",[19] ma sottolineando che i combattimenti erano poi regolarmente proseguiti. Il 30 dicembre 1914, il Corriere della Sera parlò delle fraternizzazioni tra le opposte trincee, riportando la lettera di un disegnatore tedesco.[20] La Nazione di Firenze diede maggior risalto alla notizia, pubblicando anche un reportage sulle partite di calcio al fronte:

L'accordo - dice - era completo. I tedeschi nella notte di Capodanno avevano ornato l'orlo della trincea di lampioncini multicolori e per tutta la notte cantammo, ora essi ora noi, le più gaie canzoni. All'alba potremmo anzi combinare una partita di football. Mai più squisita cortesia regnò giuocatori di due teams. Però intanto, all'intorno, vari compagni nostri erano caduti per lo scoppio di qualche shrapnel venuto da lontano e sospendemmo la partita per seppellire i morti, a cui da entrambe le parti furono resi gli estremi onori.[21]

In Italia, la notizia venne in larga parte oscurata da altri avvenimenti che si verificarono contestualmente o di lì a breve: lo sbarco a Valona delle truppe italiane, il sanguinoso esordio della Legione Garibaldina in Francia e il terremoto di Avezzano.

Commemorazioni

Nel 1999 i cosiddetti "Khaki Chums" (ufficialmente: Associazione per il Ricordo Militare) visitarono una parte delle Fiandre e ricrearono la tregua di Natale, vivendo come vissero i soldati britannici della prima guerra mondiale, privi delle comodità moderne. Diversi libri sono stati scritti sulla tregua di Natale, tra cui Silent Night: The Story of the World War I Christmas Truce, di Stanley Weintraub, che riporta la cronaca degli eventi da testimonianze di prima mano, e La piccola pace nella Grande Guerra di Michael Jürgs che si propone di riportare alla luce l'evento con testimonianze e aggiungendovi considerazioni di carattere storico, sociale e politico al fine di trovare l'origine e il significato dell'episodio. Un monumento alla tregua di Natale venne inaugurato l'11 novembre 2008 a Frelinghien, al confine tra Francia e Belgio. Altri monumenti in suo ricordo sono stati costruiti dalla UEFA a Ploegsteer, vicino Ypres, in Belgio, dove il 25 dicembre fu disputata una delle numerose partite di calcio tra tedeschi e inglesi.








[Modificato da cari@tide 02/12/2020 14:27]

 
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dal film Joyeux Noël
[VIDEO][/VIDEO]

 
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Re:
cari@tide, 2020/12/02 13:50:

Visto lo spirito dell'Iniziativa di Ugo. direi di creare un'atmosfrea natalizi nelle varie cartelle e non solo in quella della bacheca postando video natalizi.
Ad esempio in questa cartella, in questo topic ricordiamo quei Natali indimenticabili del passato.



Bravo cariatide. E' esattamente cio' che pensavo. [SM=g4256076]

 
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