Intendevi questo racconto?
La saggezza del leone: come scegliere le battaglie che contano davvero
Una volta, un asino incrociò una tigre e proclamò:
L’erba è di colore azzurro!
La tigre rispose:
No, l’erba è verde.
Invece di accettarlo, l’asino insistette:
Assolutamente no! È azzurra!
Il diverbio si intensificò e i due decisero di portarlo all’attenzione di un giudice neutrale, e quindi si recarono dal leone, il Monarca e la creatura più sagace tra tutte. Ancora prima di raggiungere la radura nella foresta, dove il leone regnava maestoso sul suo trono, l’asino cominciò a esclamare:
Maestà, non è corretto dire che l’erba è azzurra?
Il leone replicò:
Certamente, l’erba è azzurra.
Poi l’asino, euforico, si avvicinò e proseguì:
“La tigre contraddice la mia affermazione e mi disturba, per favore, castigala.
Il sovrano allora annunciò:
La tigre subirà 4 mesi di silenzio come punizione.
L’asino saltellò con gioia e proseguì il suo percorso, soddisfatto e ripetendo:
L’erba è azzurra, l’erba è azzurra.
La tigre accettò tristemente la sua punizione, ma prima di allontanarsi chiese al leone:
Maestà… perché mi hai inflitto una punizione? In fin dei conti, lo sai anche tu, l’erba è verde!
Il leone allora replicò:
In effetti, l’erba è verde.
La tigre chiese:
Allora… perché mi hai punito?
Il leone rispose:
Questo non ha niente a che fare con il dibattito se l’erba sia azzurra o verde. La punizione è dovuta al fatto che non dovrebbe essere concepibile per un essere coraggioso e intelligente come te sprecare tempo a discutere con un asino e a disturbare me con una tale sciocca questione.
Non si dovrebbe mai sprecare tempo in discussioni sciocche. Solo i fessi lo fanno. Costoro sono individui che, nonostante la moltitudine di prove ed evidenze che vengono loro mostrate, sono talmente accecati dalle scemenze e dall’ego che perdono la capacità di discernere, comprendere… e tutto quello che desiderano è avere ragione per quietare il malessere interiore che spesso li divora.
Ho voluto raccontare questa storia perché offre un potente messaggio sull’importanza di evitare discussioni inutili e di valorizzare la pace, la tranquillità e la crescita.
Analisi dei personaggi e delle loro azioni
Nel racconto, l’asino rappresenta la testardaggine irragionevole, le idiozie accettate acriticamente dalla maggioranza, la distorsione mentale di individui che, sfruttando l’anonimato offerto da internet, sostengono opinioni e teorie bizzarre che sfidano la verità scientifica e i principi fondamentali del vivere civile e legale.
Le figure simili all’asino sono ovunque, e la loro presenza sembra crescere in modo esponenziale. Più una persona si conforma acriticamente al sistema mediatico, più è esposta all’analfabetismo funzionale e alle sue imbarazzanti implicazioni.
Malgrado le evidenze contrarie, l’asino persiste nell’affermare che l’erba è azzurra. Al contrario, la tigre, essenza di forza e intelligenza, rimane salda nella realtà, insistendo che l’erba è verde. Tuttavia, spreca il suo tempo a discutere con l’asino. Il leone, sovrano del regno animale, incarna la saggezza e il discernimento, intervenendo nel dibattito in modo inaspettato.
Quando vi chiedete quale atteggiamento adottare di fronte a un individuo simile all’asino, ricordatevi la saggezza del leone. Mai perdere tempo a lavare il capo al ciuccio. Se lo fai, rischi di imparare una dura lezione, proprio come la tigre.
L’importanza di scegliere le battaglie
Non tutte le battaglie meritano il nostro tempo e la nostra energia. Ci sono momenti in cui, pur avendo ragione, è meglio lasciar perdere. Un esempio comune potrebbe essere un dibattito politico su un social media, dove nonostante le prove evidenti, alcune persone potrebbero rimanere ostinatamente attaccate alle loro convinzioni. In tali casi, insistere potrebbe solo alimentare l’ostilità senza portare a un cambiamento di vedute.
Anche perché gli asini non cercano confronti costruttivi sulle rispettive vedute. Talvolta, neanche sanno cosa cercano. Talaltra, vogliono solo dare sfogo ai loro demoni interiori da cui sono profondamente turbati, se non addirittura consumati. Quindi, il confronto diventa un terreno sterile, privo di frutti, su cui è inutile disperdere energie.
L’Impatto dell’ego e dell’ostinazione
L’ego ha una forza formidabile che può spingerci a difendere le nostre idee, anche quando sono in conflitto con l’evidenza concreta. Il comportamento dell’asino nel racconto offre un esempio perfetto di questo fenomeno: pur di fronte all’ovvia verità, l’asino sceglie di restare aggrappato alla sua illusoria convinzione. Un tale atteggiamento, invece di favorire un progresso costruttivo, può generare tensioni inutili e condurre a esiti che non apportano alcun beneficio.
Entrando in profondità, possiamo vedere che questo comportamento ostinato può essere esacerbato dagli stati di distopia e isterismo, spesso risultati di un fenomeno noto come analfabetismo funzionale. Questo termine si riferisce alla difficoltà di interpretare e utilizzare informazioni lette, un deficit che può alterare la percezione della realtà.
In uno stato di distopia, un individuo può perdere la capacità di discernere tra ciò che è reale e ciò che è frutto di una convinzione infondata o di una percezione distorta. Così, l’asino nella storia può davvero vedere l’erba come blu, non perché lo è realmente, ma perché la sua percezione della realtà è distorta.
Parallelamente, l’isterismo può spingere le persone a reagire in modo eccessivo e irrazionale quando le loro convinzioni sono messe in discussione. Questo stato di agitazione emotiva intensa può rendere ancora più difficile accettare fatti che contraddicono le proprie convinzioni, proprio come l’asino che insiste che l’erba è blu nonostante la tigre presenti l’evidenza contraria.
In entrambi i casi, sia la distopia che l’isterismo, derivanti dall’analfabetismo funzionale, possono portare a una difesa irrazionale delle proprie idee, indipendentemente dalla loro validità o dalla presenza di prove contrarie. Questo serve solo a generare conflitti e tensioni inutili, senza portare a un reale avanzamento nella comprensione o nel dialogo.
La saggezza del leone nella vita e negli affari
Il leone, nel suo ruolo di sovrano della giungla, esemplifica saggezza e discernimento, donandoci una lezione inestimabile. Piuttosto che immergersi nel contenzioso tra l’asino e la tigre, il leone mette l’accento sull’importanza della pace e della tranquillità, illustrando come lo sforzo di essere visto come quello che ha ragione non dovrebbe sempre essere l’obiettivo principale delle persone intelligenti. Ci sono momenti in cui preservare la serenità e l’armonia risulta essere di valore superiore.
I neofiti potrebbero pensare di essere d’aiuto a chi annaspa nella propria ignoranza, ma stanno solo cadendo inconsapevolmente nel loro disastro.
Impieghiamo anni a comprendere che gli ostinati sono paragonabili alle sabbie mobili: se sei sfortunato da incapparci, devi mantenere la calma e fare appello alla tua intelligenza, poiché se ti agiti, sarai condannato a precipitare negli abissi. Quando però impari la lezione, cominci via via a capire perché non tutto merita una risposta, e perché la tua mente deve liberarsi delle nefandezze prima di subito, affinché possa rimanere focalizzata sulle cose veramente importanti per te.
Se necessario, forse, deve capire cos’è veramente importante per te. Non per gli altri.
Similmente al leone, gli imprenditori illuminati dovrebbero focalizzarsi su ciò che è davvero rilevante: l’espansione del loro business, il benessere della propria famiglia e dei propri collaboratori, la gratificazione dei clienti, e così via.
La ricerca intransigente della ragione, spesso a detrimento della quiete, può deviare l’attenzione da questi obiettivi cardinali. Per tale ragione è più utile direzionare tempo e risorse verso attività che promuovono il progresso e il benessere complessivo.
La lezione è chiara: la pace e la tranquillità, sia sul piano personale che professionale, sono risorse inestimabili che non dovrebbero essere sacrificate in modo futile. Come il leone, dobbiamo sforzarci di preservare la nostra calma, focalizzandoci su ciò che è autenticamente importante e mettendo da parte le contese vanamente improduttive.
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