Che cos'è per voi la felicità?

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ValePulp
00lunedì 27 luglio 2009 01:43
Per lui era questo...


E per voi che cos'è?
Un attimo fuggente e passeggero, un sentimento, un oggetto, un ricordo, una mania, una persona, uno stato d'animo...?

Provate a spiegare cosa vi rende felici e perchè. Se volete, argomentate e raccontate un episodio felice vostro o di chi volete voi.
Raccontate e non siate brevi [SM=g27822]


Ho aperto questo topic perchè con grande sorpresa mi sono accorta, cercando, che non si era mai parlato di felicità e affini in altre discussioni prima d'ora... e boh, credo sia un peccato. [SM=g27822]
Piggy86
00lunedì 27 luglio 2009 21:19
Guarda, DEVO essere breve perchè tra poco esco.
Comunque ne parlavo proprio ieri con mia mamma.
Per me si tratta di ATTIMI, minuti, situazioni.......
Beh insomma tutto ma di certo non è una condizione.


Okey questa era una risposta d'impatto, poi magari mi dilungo.....
[SM=g27823]

ValePulp
00martedì 28 luglio 2009 01:47
[SM=g27822]
per la felicità è fatta di sensazioni momentanee e fortissime anche nella loro semplicità, che mi colgono sempre di sorpresa nonostante siano frequenti.

girare per la città da sola e fare foto.... vedere gli amici sorridere sinceri, notare come i tuoi si amino ancora alla follia dopo 27 anni di matrimonio e mille battaglie, passare la notte a parlare VERAMENTE con quelle poche meravigliose persone che sento possono capirmi sul serio... la natura... il primo bacio con una persona che ti ha fatto perdere la testa... viaggiare... sognare ad occhi aperti... l'oceano. I ricordi.
La felicità per me è mille piccole cose, ma al tempo stesso...
il romanticismo è felicità, la poesia da trovare nelle minuscole situazioni quotidiane.
quando inizi a scoprire di amare qualcuno, amico o ragazzo che sia (parlo di amore in senso ampio del termine), e senti che quella persona ti da qualcosa di sè in maniera spontanea e sentita, ed avverti quella leggera ma irreversibile fitta alla stomaco... quella è felicità.
vedere i film francesi degli anni '60 in bianco e nero, è felicità.
andare ai concerti è felicità.
restare sotto il piumone quando fuori fa freddo.
aspettare l'alba sulla spiaggia.
aprire il cassetto strapieno di sogni e tirarne fuori qualcuno.
pure aspettare rende felici, secondo me.
le attese spasmodiche regalano l'adrenalina della felicità.
l'amore vero che non provo ahimè da secoli, è fonte di felicità.

un momento felice da raccontare... (mmm cito il più recente, di circa un mese fa).
il giorno in cui ho capito che il mio sogno mi stava portando avanti di un altro passo imponente di un lunghissimo e personale cammino.
il giorno in cui mi hanno promossa aiuto-regista al lavoro. l'inizio di un nuovo percorso che ora so di poter continuare finchè vivrò. le parole di una persona anziana che là dentro ha visto qualcosa in me, ed ha deciso di puntare su quel "qualcosa". in un mare di altre persone purtroppo precarie o licenziate.
ho sentito l'orgoglio e la fierezza. la soddisfazione vista la mia ancora giovane età di fronte ad un ruolo importante e forse prematuro. ho sentito di conseguenza l'ansietta delle aspettative nei miei confronti. altra botta allo stomaco.
sono uscita fuori dallla sala montaggio e ho ripreso la via di casa, che ancora non ci credevo, ed in metro sorridevo come un idiota a tutte le persone che incrociavano il mio sguardo.
sono corsa a casa a raccontare questa cosa alle due persone a cui so importasse veramente ora. ed ho pianto dalla gioia. ho condiviso con loro. ricordi che porterò con me nella tomba, credo.







erispelo
00martedì 28 luglio 2009 03:10
a volte credo che sia semplicemente assenza di infelicità

poi penso che sia troppo triste, messa in questo modo

e allora la maggior parte delle volte la penso come piggy
ha espresso bene, non è una condizione, anzi trovo che ne perderebbe molto il concetto di felicità, se fosse una condizione

quello che so di sicuro è che mi piacerebbe essere capace di attaccarmi alla felicità più a lungo possibile, ma finisce sempre che dura troppo poco

ho letto in un libro recentemente un pensiero del protagonista che, dopo un pugno in faccia, realizza che truth comes in blows

penso si applichi bene anche alla felicità
arriva, ti spazza via, se ne va
e ci piace proprio per questo no?


se devo memorizzare il mio ultimo momento di felicità, mi accorgo che per me accade spesso staccato dagli eventi. come se la mia testa ad un certo punto facesse una grande sommatoria di tutto quello che le sta attorno e si accorgesse che "oh, porca vacca, ora sono felice".
l'esempio più fresco e impresso è di un paio di mesetti fa, in tram, passando su un ponte sul neckar al tramonto, con una canzone insolita per me, ma legata a bei ricordi
non è che dopo non sia stata felice, ma è il primo che mi viene in mente, quindi un motivo ci sarà



gdok
00martedì 28 luglio 2009 12:29
non voglio sembrare superficiale..non sarebbe da me..ma per ora metto questo..è un'altro tipo di felicità, quella dei bambini...

ValePulp
00martedì 28 luglio 2009 16:07
Re:
erispelo, 28/07/2009 3.10:

a volte credo

ho letto in un libro recentemente un pensiero del protagonista che, dopo un pugno in faccia, realizza che truth comes in blows

penso si applichi bene anche alla felicità
arriva, ti spazza via, se ne va
e ci piace proprio per questo no?









truth come in blows [SM=g27822]
si pure secondo me è proprio questo... fosse una condizione continua, perenne, perderebbe probabilmente il suo valore
breakthesilence
00martedì 28 luglio 2009 19:11
il problema è che è più frequente la condizione di tristezza, di solitudine, malinconia, insicurezza...c'è sempre quel qualcosa che manca, che cerchiamo sperando che la felicità finalmente arrivi e nn se ne vada più, e invece succede sempre quel qualcosa che ostacola tutto...mi fermo spesso a riflettere e se penso a quello che ho, lavoro, salute, soldi da vivere discretamente, la ragazza, Amici, una famiglia che sta bene...ma allora cos'è alla fine che manca davvero?

...avvolte penso che forse essere "egoisti" rende felice..ma nn riesco e nn riuscirò mai ad esserlo...forse "purtroppo".
sonson
00martedì 28 luglio 2009 20:39
Secondo me la felicità è una di quelle "cose che arrivano dopo", a posteriori. Ti accorgi dopo che in un determinato momento sei stato felice. In quel frangente non assapori del tutto perchè hai paura che finisca subito, o che finisca e basta. Essere felici ed essere consapevoli di essere felici è una cosa che raramente coincide, per quanto mi riguarda. Guardo indietro e penso "sì beh, però in quel momento stavo proprio bene, ero felice" e la felicità sta nelle cose piccole piccole, nei gesti di tutti i giorni, nel camminare a testa alta e non sentirsi osservato, nel sorriso di un amico, nella mia nipotina di sei mesi che mi stringe il dito, nel suo sorriso, forse la felicità sta negli occhi degli altri.
Io ho sempre avuto qualcosa da ridire, da recriminare, qualcosa che mi mancava, e mi rendo conto adesso mentre una cosa mi manca davvero, che prima stavo bene, ovvero la felicità che "arriva dopo".

E concordo con France ed Erica, la felicità sta in attimi e sensazioni che scappano subito.
E spesso la si confonde con la soddisfazione.
BJit
00martedì 28 luglio 2009 20:50
BJit
00martedì 28 luglio 2009 20:58
rispondendo nello specifico, da facilmente romantico sono diventato facilmente analitico:

la felicità è data dall'insieme di com'è la nostra vita, è possibile. non è molto frequente. Dipende principalmente da quelle che sono le cose importanti per noi, perchè ciò succeda deve esserci libertà interiore e non si devono subire condizionamenti magari anche iconsapevoli.

Diversamente momenti singoli sono appunto episodi singoli, non determinano la vera felicità.

E' anche illusione, probabilmente, anche, che ben venga.

Non sono felice, non sono infelice, sono una persona positiva e ottimista.
checcojoe83
00martedì 28 luglio 2009 22:01
Vale visto che hai nominato film in bianco e neri francesi ti direi

"La felicità si racconta male perché non ha parole, ma si consuma e nessuno se ne accorge"

Per me la felcità può essere uno status,ma si deve lottare duro per averla,e mentre la cerchiamo ci accontentiamo dei brevi momenti (ma intesi) di felicità quali possono essere rivedere un posto in cui si trascorreva l'infanzia,una vacanza con gli amici,il sole che ti si riflette in faccia,tuffarsi a mare,parlare davanti ad una birra con la persona che ti piace etc Spesso non so ma personalmente le vampate di felicità più belle sono quelle che ricollego all'infanzia,oggi non posso dire di essere felice,mi manca ancora molto,ma non posso certamente dire di non essere triste perchè adoro troppo la vita e realizzerò tutti i miei sogni prima o poi
ValePulp
00mercoledì 29 luglio 2009 00:06
Re:
checcojoe83, 28/07/2009 22.01:

Vale visto che hai nominato film in bianco e neri francesi ti direi

"La felicità si racconta male perché non ha parole, ma si consuma e nessuno se ne accorge"




aaaaaah grande citazione [SM=g27836]
quel film è l'enciclopedia dell'amore!


cmq secondo me come diceva la mia adorata erispelo la cosa più bella è quando ti fermi un attimo e ti accorgi di essere felice.
"uh cavoli sono felice adesso!!"... in queste ultime settimane lo penso sempre più spesso ed ho capito che la felicità parte sempre da se stessi, dall'approccio che si ha con le cose, i luoghi e le persone che fanno parte della propria vita.
la felicità si trasmette bene. ma perchè così pochi riescono a parlarne?
forse perchè è difficile da descrivere, da raccontare. appunto "non ha parole ma si consuma e nessuno se ne accorge".
sto cercando di iniziare ad accorgermene.




=| Mia Tarantino |=
00mercoledì 29 luglio 2009 00:26
Vale, lo sai che questo è un argomento veramente difficile, vero? Sarebbe più facile parlare di tristezza. E probabilmente anche di serenità. Ma di felicità è difficile. Mi prendo del tempo per pensare...anche se so già che parlerò di momenti e non di una condizione nella quale ci si può trovare per un lungo periodo.


p.s. ma non potevi aprire un topic su berlusconi? [SM=g27828]
ValePulp
00mercoledì 29 luglio 2009 00:43
Re:
=| Mia Tarantino |=, 29/07/2009 0.26:

Vale, lo sai che questo è un argomento veramente difficile, vero? Sarebbe più facile parlare di tristezza. E probabilmente anche di serenità. Ma di felicità è difficile. Mi prendo del tempo per pensare...anche se so già che parlerò di momenti e non di una condizione nella quale ci si può trovare per un lungo periodo.


p.s. ma non potevi aprire un topic su berlusconi? [SM=g27828]



ahahahahah silvio è già ovunque intorno a noi. [SM=g27813]


sì è un argomento davvero difficile, hai perfettamente ragione.
è che mi piacciono troppo le cose difficili.
cerco sempre di sviscerarle.
e ci tengo a sapere qual è la tua visione. [SM=g27822]



erispelo
00mercoledì 29 luglio 2009 10:50
che bel topic questo qui, mette di buon umore

checcojoe83
00mercoledì 29 luglio 2009 11:34
Re: Re:
ValePulp, 29/07/2009 0.06:



aaaaaah grande citazione [SM=g27836]
quel film è l'enciclopedia dell'amore!


cmq secondo me come diceva la mia adorata erispelo la cosa più bella è quando ti fermi un attimo e ti accorgi di essere felice.
"uh cavoli sono felice adesso!!"... in queste ultime settimane lo penso sempre più spesso ed ho capito che la felicità parte sempre da se stessi, dall'approccio che si ha con le cose, i luoghi e le persone che fanno parte della propria vita.
la felicità si trasmette bene. ma perchè così pochi riescono a parlarne?
forse perchè è difficile da descrivere, da raccontare. appunto "non ha parole ma si consuma e nessuno se ne accorge".
sto cercando di iniziare ad accorgermene.







Vale c'e' tanta gente che non capisce che la loro "tristezza" sarebbe felicità per altri,spesso non ci si accontenta mai,ci si piange sempre addosso,ma a meno di cose,fatti,realmente gravi c'e' sempre e solo da sorridere o almeno non lamentarsi,ecco io in questo momento non mi lamento e sono contento per te :)

ValePulp
00mercoledì 29 luglio 2009 12:28
Re: Re: Re:
checcojoe83, 29/07/2009 11.34:



Vale c'e' tanta gente che non capisce che la loro "tristezza" sarebbe felicità per altri,spesso non ci si accontenta mai,ci si piange sempre addosso,ma a meno di cose,fatti,realmente gravi c'e' sempre e solo da sorridere o almeno non lamentarsi,ecco io in questo momento non mi lamento e sono contento per te :)




grazie caro [SM=g27838]
di questi tempi "c'è grande giubilo" è la frase del mese ahahaha
cerco di prendermi un pò in giro da sola, qualche giorno fa ero in giro con gli amici e per come parlavo mi guardavano come se fossi una di quelli là che ogni tanto stanno in tv (non ricordo assolutamente come si chiamino) e che cantano:"grazieeee signore grazieeeeeeeeeeeee" [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

tornando in topic, credo cmq che sia un pò una condizione "umana" la tendenza alla perenne insoddisfazione... spesso i bisogni e/o i desideri non nascono realmente da dentro, ma sono creati dalla società, da chi ci vive intorno, dai media, dagli stereotipi e via discorrendo... sono creati al di fuori, a volte involontariamente, e non ce ne rendiamo conto. la felicità per me dev'essere ciò che vogliamo realmente noi.
per questo scrivevo sopra che secondo me la felicità è una condizione che parte da dentro, dall'approccio che si ha con le situazioni e le cose. una specie di attitudine. di propositività nei confronti della vita, dei luoghi e delle persone.
una sorta di fiducia positiva ed incondizionata, anche quando si vive un periodo tutto sommato "normale" senza picchi in altezza, nella facile possibilità che il giorno dopo possa succedere qualcosa che stravolge tutto ed è una sorta di regalo nuovo.
è chiaro che non viviamo dentro lo spot della barilla dove tutti sono a tavola sorridenti e nulla sembra scalfirli (appunto, sembra [SM=g27828] ) però conservare lo spirito di fiducia dentro è qualcosa che rende più forti e sicuri, e di certo regala il sorriso in più che si somma al resto.
un altro fattore, che viene trattato pure quello in "into the wild" è la condivisione. appunto, la felicità non è reale se non è condivisa. parte da dentro ma se non si riesce a renderne partecipi gli altri, le persone davvero importanti, allora è quasi come se non esistesse.
a volte mi sono ritrovata a pensare che senza le persone che amo, la mia felicità sarebbe stata bella sì, ma diversa, non l'avrei forse nemmeno sentita veramente, riconosciuta.
e lo stesso ho provato nel momento in cui le persone importanti mi rendevano parte della loro, di felicità.
ero quasi più felice io, di loro.


tanto ora lo so che qualcuno arriverà a dissacrare tutti questi "buoni sentimenti" e dirà che sono la solita romanticona.
[SM=g27827] [SM=g27828] [SM=g27821]






erispelo
00sabato 10 ottobre 2009 16:43
E' un fatto che appare sempre ovvio quando ormai è troppo tardi, ma la più spiccata differenza tra la felicità e la gioia è che la felicità è un solido e la gioia è un liquido" (Salinger, Nove Racconti)


gdok
00sabato 10 ottobre 2009 18:54
una canna da solo o in compagnia

una partita a pes con gli amici

guidare lo scooter quando non fa freddo

leggere i libri sulla storia del writing a roma

mangiare cose caserecce

cagare e pisciare quando se ne sente il bisogno

dormire da soli senza rotture di coglioni

avere meno impegni possibile

avere meno responsabilità possibile

assolutamente per me attualmente nient'altro che questo.



rastama
00domenica 11 ottobre 2009 04:19
L'amicizia... qualsiasi cosa fai che ti piace... qualsiasi posto in cui ti trovi bene... sapere di avere qualcuno che ti vuole bene.

E per quanto mi riguarda sono gli amici, la famiglia, la Torres e la musica... possono andare tutti male e anche contemporante, l'importante e' sapere ed essere sicuro che ci sono.
sonson
00domenica 11 ottobre 2009 14:36
Qualunque cosa sia, ne ho bisogno adesso.
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