DA UN TRAFILETTO DI UMBERTO ECO

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merlinoartu
00venerdì 28 luglio 2006 20:40
Da alcune osservazione del Leopardi,
il non sanissimo giovanoto di recanati rifletteva sul fatto che secondo la vulgata comune, nell'antichità la vitalità fosse maggiore che ai suoi tempi.

'...Ma quello che colpisce è l'osservazione conclusiva: pur ammettendo che ' nessuno in particolare potesse vivere più lungamente di quel che possa viversi oggdì'
Leopardi non rinunciava a pensare che 'la somma della vita' fosse maggiore nel tempo antico. E su questo non mi sentirei di dargli torto. Non solo Giacomo, nei suoi scarsi quarant'anni di vita, ha certamente vissuto più intensamente di ciascuno dei suoi lettori, MA NASCE IL SOSPETTO CHE IN UN'EPOCA IN CUI SI VIVEVA MENO, MA PIU' ADAGIO, SI ACCUMULASSERO ESPERIENZE PIU' INTENSE DI QUELLE CHE NOI OGGI DISSIPIAMO. NOI VIVIAMO PIU' A LUNGO, MA TROPPO IN FRETTA, E NON FACCIAMO IN TEMPO A DIGERIRE LA VITA.'

Queste riflessioni mi hanno colpita molto perchè mi hanno riportata al fatto che il tempo trascorso durante l'infanzia pare molto più lungo rispetto a quello che viene dopo, e che la vita del giorno d'oggi, a causa della routine, della mancanza di esperienze profonde, della ripetitività e inquadramento del lavoro, vola molto più veloce e non lascia in noi nessuna traccia tangibile.
Si corre troppo.
E come dice quella cantante: oggi io non ho fretta!

Alounak
00venerdì 28 luglio 2006 21:45
merlinoartù
BRAVA!!!!!!!


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