DAN PETERSON

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=Condor11=
00venerdì 24 settembre 2010 19:41


=Condor11=
00sabato 25 settembre 2010 12:34
Da "La leggenda del basket" di Arceri e Bianchini

La fine degli anni '70 e della sua immaginazione al potere vide in Itala anche il basket innovarsi come mai più fu capace di fare fno a oggi. Furono introdotti i play off e il campionato ebbe due stranieri, inoltre fu data via libera alle televisioni commerciali che cominciarono a diffondere le immagini dei grandi campioni NBA. Peterson, giunto dal Cile nel bel mezzo di tutte queste trasformazioni, fu per noi una specie di uomo della provvidenza. Spiegò agli italiani con una straordinaria semplicità chi erano Jabbar, Magic e Larry Bird. Insegnò agli allenatori a gestire i giocaotri professionisti e ai giocatori a preperarsi a vincere gli scudetti con il sistema dei play off che ti consentivano di conquistare lo scudetto anche partendo dal quinto posto in stagione regolare. Tutta Europa si ispirò al pick and roll tra Mike D'Antoni e John Gianelli, dove Gianelli dopo il blocco, invece di ruotare verso canestro, approfittando del fatto che il suo difensore cercava di ostacolare D'Antoni, si apriva verso l'esterno per un gran tiro da fuori e non furono pochi a seguire le orme della Banda Bassotti di Milano nel tentare di capovolgere i risultati di molte partite con l'uso estremo della zona 1-3-1 trap, ormai universalmente nota come zona laser. Peterson amava il basket essenziale e così ha intitolato un suo bellissimo libro di tecnica. Ma tra le molte novità da lui fatte conoscere agli italiani metterei al primo posto qualcosa che molti hanno dimenticato e che lui aveva mutuato da un contropiede secondario usato dai Lakers e chiamato tale e quale : turn-out.

Sostienere Peterson che l'inventore del turn-out fu Jack Ramsey allenatore professionista di Portland negli anni Settanta. Ma prima di lui ricordo perfettamente di aver fatto visita al grande Red Auerbach che mi disegnò su un foglio di carta come nasceva il famoso contropiede con rimorchio di Dave Cowens. Dave Cowens era il centro dei Celtics, non molto alto ma veloce e con tiro da fuori. Il leggendario contropiede dei celtics si sviluppava con le ali in avanti, la palla spinta lateralmente dal playmaker e Cowens che arrivava per ultimo, si fermava sopra l'arco della lunetta, riceveva dagli esterni e scoccava un tiro micidiale che il suo avversario più grosso e lento non arrivava mai a marcare. Era il prototipo del secondary break.
SteveH
00domenica 9 gennaio 2011 14:46
da commentatore:



forse c'è anche mio figlio lì in mezzo [SM=g27828]



troppo forte sul 45 dato a Wilkins (min 12:20)
una buffonata! ma va! ma va! ma va!
[SM=x52092]
=Condor11=
00domenica 9 gennaio 2011 15:52
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