Esperienza disassociazione di Hall

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piccolo
00martedì 14 febbraio 2017 13:26


piccolo, 14/02/2017 10.19:
Prova a lasciare l'organizzazione e poi magari ne racconterai anche tu di come hai vissuto questa scelta per vivere la tua esistenza .
ciao



Chiedo scusa per l'OT
Ho vissuto circa 9 anni da disassociato, vuoi chiedermi qualcosa?
Sentiti libero di aprire un altro thread e continuiamo lì


Caro Hall ti prendo in parola e ti chiedo come moderatore di non censurare i post
Eri figlio minorenne, maggiorenne , sposato/a ?

Se eri in una di queste categoria, racconta i rapporti " non spirituali ", che hai avuto con chi era tdG della tua famiglia; magari figli, fratelli, genitori, se ti salutavano, ti evitavano.
Racconta un po questo percorso, così si farà vera informazione, poichè di dissociati ed anche inattivi ,ai quali i parenti si mostrano intolleranti ne conosco, quindi se vuoi nella tua sincerità , racconta
Ciao
barnabino
00martedì 14 febbraio 2017 13:57

Racconta un po questo percorso, così si farà vera informazione



Perché, chi farebbe "falsa" informazione a questo riguardo? Non certo noi che parliamo da persone che vivono quotidianamente la nostra fede.

Shalom
Nick
00martedì 14 febbraio 2017 14:05
HAL of fame

[SM=g27985]
piccolo
00martedì 14 febbraio 2017 14:55
In attesa della risposta di Hall, riporto il commento del moderatore con la mia replica in tema:


Giandujotta.50, 14/02/2017 10.40:
se esci tranquillamente, non frequentando piu ha come conseguenza che con il tempo ci si dimentica delle giornate passate insieme in servizio o per divertimento...
quando ci si incontra per strada ci si saluta si chiedono notizie reciproche.... semplicemente senza patemi..
capita anche a me di incontrare al supermercato sotto casa una sorella che non frequenta piu... la vedo con piacere le domando del marito dei figli...ci si aggiorna sulle famiglie...
nessuno può imporre la frequenza se non lo si desidera piu..


Questo può essere reale , finchè si parla di persone interessate non battezzate, che hanno frequentato per un periodo le adunanze, ma non per dissociati ed inattivi maggiorenni, i quali vengono evitati non salutati, e alla maggiore età invitati dai genitori tdG, a lasciare la casa " per così dire, non essere contaminati, influenzati; da che poi non si sa "; questo è intollerante, disumano.[/


diverso è se si esce scrivendo una lettera in cui si dichiara di non voler aver piu nulla a che fare con i tdG... allora si viene accontentati. Come è giusto che sia.



Chi chiede di lasciare l'organizzazione , lo fa perchè non vuole più seguire le sue direttive, e non perchè non vuole avere a che fare con i propri genitori, i propri figli, amici che sono nei tdG; perchè volere trasmettere tale messaggio ?
Poi anche il fatto di scrivere una lettera di dissociazione è inconcepibile; non vi è alcuna indicazione scritturale a riguardo.
ciao
barnabino
00martedì 14 febbraio 2017 15:43
Caro Piccolo,


non per dissociati ed inattivi maggiorenni



Precisiamo, gli inattivi maggiorenni sono trattati come fratelli a tutti gli effetti, non stiamo parlando di scomunicati.


i quali vengono evitati non salutati



Sono loro a non voler avere più nulla a che fare con noi, spesso parlando male di noi, dunque non vedo perché svagarsi con loro o salutarli, per altro ci sono persone non testimoni di Geova che ti tolgono il saluto per molto meno, dunque francamente non vedo il problema. Detto questo gli scomunicati non vengono "evitati" come tu dici, nei lor confronti abbiamo tutti gli obblighi del mostrare loro benignità umana, specialmente se sono nostri parenti o compagni di lavoro.


alla maggiore età invitati dai genitori tdG, a lasciare la casa " per così dire



Lo sono solo se sono in grado di mantenersi in modo decoroso, come è giusto che sia. In una casa ci sono delle regole, almeno una volta era così, chi vuole viverci deve rispettarle. Detto questo nessuno metterà alla porta un figlio o altro parente stretto disassociato se non ha i mezzi di sostentamento.


non essere contaminati, influenzati



Guarda che non sono "sinonimi": non si parla di "contaminazione", un peccatore incallito non è contagioso ma ha certamente una cattiva influenza sugli altri figli, immaginati un fratello maggiore che rubi, faccia uso di stupefacenti, sia immorale o altro. Se ha i mezzi per vivere da solo perché tenerlo in famiglia?


questo è intollerante, disumano



Forse tu non hai neppur idea di cosa sia un trattamento intollerante e disumano, non ci vedo alcuna intolleranza a togliere la mia amicizia ad una persona la cui condotta è a mio parere profondamente negativa. Non ci vedo alcun trattamento "disumano", come detto a me alcuni cattolici hanno tolto il saluto per molto meno, me ne dispiace, ma non penso che siano intolleranti o disumani.


Chi chiede di lasciare l'organizzazione , lo fa perchè non vuole più seguire le sue direttive, e non perchè non vuole avere a che fare con i propri genitori



Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, ogni azione ha delle conseguenze, non si può pensare di infrangere delle regole e poi non incorrere nella disapprovazione altrui. Ciascuno porti il proprio carico, dice Gesù. Si tratta di diventare adulti veramente: prendersi le proprie responsabilità, belle o brutte che siano.

Shalom
TeoTerrone
00martedì 14 febbraio 2017 15:50
Re:
piccolo, 14/02/2017 14.55:


Questo può essere reale , finchè si parla di persone interessate non battezzate, che hanno frequentato per un periodo le adunanze, ma non per dissociati ed inattivi maggiorenni, i quali vengono evitati non salutati,



Assolutamente no!
Gli inattivi maggiorenni o minorenni non vengono assolutamnete evitati!
Anzi gli inattivi se lo desiderano vengono tranquillamente invitati a mangiare una pizza, etc.


piccolo, 14/02/2017 14.55:


e alla maggiore età invitati dai genitori tdG, a lasciare la casa " per così dire, non essere contaminati, influenzati; da che poi non si sa "; questo è intollerante, disumano.[/



Non diciamo assurdità, per cortesia.
Nessun genitore chiede al figlio di lasciare casa perchè non è più un TdG o perchè è disassociato, etc.

Ovviamente il figlio deve comportarsi in modo decoroso come è giusto che sia.
Faccio un'iperbole: se un figlio spaccia droga, non è che può pretendere di spacciare in casa del genitore! E se il genitore lo invita ad andarsene, non è certo per ostracismo ed amnenità varie.

Perciò i genitori cristiani come tutti i genitori del mondo, hanno il diritto di pretendere che in famiglia, specialmente se ci sono altri minnori, ci si comporti in maniera civile, indipendenemente dal credo professato.

Ovviamente i "fanatici" stanno dappertutto e potrebbe succedere che qualche genitore possa partorire l'idea di buttare fuori un figlio semplicemente perchè disassociato e maggiorenne. Ma in questo caso gli anziani li visiteranno per farli riflettere sui principi biblici e non certo per incoraggiarli nel loro intento.

Ma nessun Testimone di Geova si sogna di mandare un figlio fuori casa semplicemente perchè è disassociato, etc.

Questa è un'altra favoletta che ad alcuni ex...piace raccontare.
Magari per ...inconsapevole falso istinto... catartico. [SM=g27988]
Hal.9000
00martedì 14 febbraio 2017 15:58
Sono fuori casa e sto rispondendo col telefono.
Al mio rientro stasera sarò felice di rispondere.
barnabino
00martedì 14 febbraio 2017 16:32
Ottimo, meglio calarsi in un caso specifico piuttosto che dibattere con un disco... Piccolo, non per essere scortese, ma continui a dire le stesse cose a cui ti abbiamo risposto in passato. Francamente, per te smettere di svagarsi o togliere il saluto a qualcuno che ti ha fatto del male o l'ha fatto al tuo migliore amico, ti pare che significa essere "disumani"? Mi chiedo se ti rendi conto di quello che dici...

Shalom [SM=g27993]
Aquila-58
00martedì 14 febbraio 2017 16:56
Re:
Hal.9000, 14/02/2017 15.58:

Sono fuori casa e sto rispondendo col telefono.
Al mio rientro stasera sarò felice di rispondere.




idem, a stasera....


'Andros'
00martedì 14 febbraio 2017 18:02
Re:
piccolo, 14/02/2017 14.55:


Poi anche il fatto di scrivere una lettera di dissociazione è inconcepibile; non vi è alcuna indicazione scritturale a riguardo.
ciao




Nemmeno le Scritture parlano di fax ed email, ma suppongo che tu ne faccia uso.

Vedi, le dimissioni dal posto di lavoro si formalizzato per iscritto, ed è più che corretto fare altrettanto per comunicare formalmente le proprie scelte in fatto di associazioni.

Anche quando si vuole cambiare casa, la disdetta si formalizza con una raccomandata: perché ti sorprendi?
Aquila-58
00martedì 14 febbraio 2017 18:41
Re:
piccolo, 14/02/2017 14.55:

In attesa della risposta di Hall, riporto il commento del moderatore con la mia replica in tema:


Giandujotta.50, 14/02/2017 10.40:
se esci tranquillamente, non frequentando piu ha come conseguenza che con il tempo ci si dimentica delle giornate passate insieme in servizio o per divertimento...
quando ci si incontra per strada ci si saluta si chiedono notizie reciproche.... semplicemente senza patemi..
capita anche a me di incontrare al supermercato sotto casa una sorella che non frequenta piu... la vedo con piacere le domando del marito dei figli...ci si aggiorna sulle famiglie...
nessuno può imporre la frequenza se non lo si desidera piu..


Questo può essere reale , finchè si parla di persone interessate non battezzate, che hanno frequentato per un periodo le adunanze, ma non per dissociati ed inattivi maggiorenni,




l' accostamento mi sembra pessimo e evidenzia già il fatto che non conosci nulla della Congregazione Cristiana, salvo quello che leggi nei siti razzisti anti testimoni di Geova e - comunque - da persone prevenute.
Una cosa è chi di dissocia, un' altra è l' inattivo, che è un fratello a tutti gli effetti.
Come scrissi nel post brutalmente cancellato nell' altro 3D, la dissociazione è un atto voluto, per precisi motivi religiosi.
Di per se neppure necessita, in quanto basta non predicare più e dopo un certo numero di mesi sei fuori dal giro, inattivo per l' appunto.
Chi volutamente si dissocia è perchè non approva più le dottrine dei cristiani testimoni di Geova, non vuole quindi più avere a che fare con noi.
Perchè mai - quindi - noi dovremmo avere a che fare con lui?
Liberissimo di dissociarsi, ci mancherebbe!
Ma libera è anche la Congregazione, che ha il dovere di proteggere la propria pace e unità, evitando gli eretici (secondo il significato letterale del termine greco presente in Tito 3:10-11).
Ergo, uno è liberissimo di non approvare più le dottrine dei cristiani testimoni di Geova e mettersi - che so - ad adorare lo spirito santo.....ma come detto poc' anzi, la Congregazione Cristiana ha il diritto di proteggersi se qualcuno vuole uscire per motivi religiosi e dottrinali o perché vuole vivere in modo indipendente dalla norme cristiane scritturali, per esempio in tema di moralità (1 Corinti 5:6 ; 2 Timoteo 2:14-18 ; 1 Timoteo 1:19-20 ; Romani 16:17-18 CEI ; Tito 3:10-11 CEI)

piccolo, 14/02/2017 14.55:



i quali vengono evitati non salutati,




perfettamente scritturale, come visto (Tito 3:10-11 ; 2 Giovanni 9-11).
Se uno desidera volutamente uscire dalla Congregazione Cristiana e mettersi ad adorare lo spirito santo, è liberissimo di farlo, ma altrettanto libera è la Congregazione Cristiana di considerare costui come uno che va oltre ciò che Cristo ha insegnato (2 Giovanni 9) e comportarsi di conseguenza...


piccolo, 14/02/2017 14.55:



e alla maggiore età invitati dai genitori tdG, a lasciare la casa " per così dire, non essere contaminati, influenzati; da che poi non si sa "; questo è intollerante, disumano.




ma per carità, te lo sei sognato stanotte e ci credi!
Non bisogna generalizzare, nessuna nostra pubblicazione invita ìil figlio a lasciare la casa per non essere contaminati, influenzati.
Queste sono scempiaggini che andranno bene per i siti razzisti anti testimoni di Geova, ma non passano in un forum serio come questo.
Ti ho fatto - nell' altro 3D - l' esempio di un fratello della mia Congregazione che ha un figlio che si è completamente dissociato.
Lungi dal cacciarlo di casa per evitare "contaminazioni" che esistono solo nel tuo mondo distorto, questo figlio dissociato (maggiorenne, ha più di 30 anni) vive nella sua casa.
Quando il fratello fa l' adorazione in famiglia, è ovvio che il figlio dissociato non partecipi (per sua stessa volontà).
In ultima analisi, è la famiglia che decide come regolarsi su come mantenere i contatti con i figli dissociati e NESSUNO PUO' INTERVENIRE IN QUESTO AMBITO!

piccolo, 14/02/2017 14.55:



diverso è se si esce scrivendo una lettera in cui si dichiara di non voler aver piu nulla a che fare con i tdG... allora si viene accontentati. Come è giusto che sia.



Chi chiede di lasciare l'organizzazione , lo fa perchè non vuole più seguire le sue direttive, e non perchè non vuole avere a che fare con i propri genitori, i propri figli, amici che sono nei tdG; perchè volere trasmettere tale messaggio ?




ovvio, come detto sopra.
E allora ogni famiglia si comporterà di conseguenza, decidendo individualmente come regolarsi.
Ci sono famiglie che si comportano come il fratello della mia Congregazione succitato e ci sono altre famiglie che si comportano in maniera più rigida.
Certo, che senso ha partecipare a ad attività non necessarie (magari ad andare a divertirsi insieme come niente fosse....) con chi decide di non voler avere più nulla a che fare con la Congregazione Cristiana?
Come vedi, è una scelta della famiglia, poi, come dice la Scrittura, ognuno porterà il proprio carico (Galati 6:5)

piccolo, 14/02/2017 14.55:


Poi anche il fatto di scrivere una lettera di dissociazione è inconcepibile; non vi è alcuna indicazione scritturale a riguardo.
ciao



su questo ti ha risposto esemplarmente il fratello Andros e quindi vai a leggere la sua risposta...

Stammi bene.





Giandujotta.50
00martedì 14 febbraio 2017 18:58
sarebbe bene chiarire i termini...altrimenti si fa solo una gran confusione.

dissociato è colui che, a prescindere dai motivi, chiede formalmente di non essere piu riconosciuto come tdG
disassociato è colui che è stato scomunicato dopo aver commesso un peccato grave e non se n'è pentito
inattivo è quel tdG che frequenta ma non va in servizio oppure nemmeno frequenta piu ma non da motivo di pensare che viva nel peccato.

Hal.9000
00martedì 14 febbraio 2017 22:09
Re:
piccolo, 14/02/2017 13.26:



piccolo, 14/02/2017 10.19:
Prova a lasciare l'organizzazione e poi magari ne racconterai anche tu di come hai vissuto questa scelta per vivere la tua esistenza .
ciao



Chiedo scusa per l'OT
Ho vissuto circa 9 anni da disassociato, vuoi chiedermi qualcosa?
Sentiti libero di aprire un altro thread e continuiamo lì


Caro Hall ti prendo in parola e ti chiedo come moderatore di non censurare i post
Eri figlio minorenne, maggiorenne , sposato/a ?

Se eri in una di queste categoria, racconta i rapporti " non spirituali ", che hai avuto con chi era tdG della tua famiglia; magari figli, fratelli, genitori, se ti salutavano, ti evitavano.
Racconta un po questo percorso, così si farà vera informazione, poichè di dissociati ed anche inattivi ,ai quali i parenti si mostrano intolleranti ne conosco, quindi se vuoi nella tua sincerità , racconta
Ciao


Ero figlio, maggiorenne, non sposato. Preciso che ero maggiorenne anche al mio battesimo, forse ti interesserà sapere che la mia famiglia era religiosamente divisa. Solo due miei parenti di primo grado oltre a me erano battezzati, dei quali uno era un genitore.
La scelta di battezzarmi è stata completamente mia, sebbene non condivisa dalla parte 'incredula' della famiglia.
Quando dopo circa 3 anni ho affrontato il mio comitato giudiziario l'ho fatto con la piena consapevolezza di quello a cui andavo incontro. All'epoca ero servitore di ministero e pioniere regolare. Quando mi è stato detto che si era deciso per la disassociazione mi era sembrato logico. Non sto dicendo che fosse la cosa più normale di questo mondo...ero turbato e disorientato, in poco tempo avevo gradualmente intrapreso uno stile di vita che mi aveva portato a violare i principi scritturali, la cosa in parte turbava la mia coscienza ma per lo più mi attraeva. Ed ero consapevole di tutto questo.
Smisi di andare alle adunanze di punto in bianco senza dare alcuna spiegazione alla mia famiglia, a nessuno di loro.
La cosa certamente rattristò i miei parenti nella verità, e so che preoccupò un po' tutti loro.
Dopo non molto tempo me ne andai di casa.

Mi chiedi dei rapporti "non spirituali" che ho avuto con la mia famiglia. Mi fa un po' sorridere perchè francamente di "spirituale" in me non c'era poi molto, ero io il primo a non farmi vedere o sentire per lunghi periodi, non mi andava proprio. Ma certo a volte capitava di stare insieme qualche ora, forse qualche sabato pomeriggio...si parlava delle solite cose, la macchina, il lavoro, come stai/state...

Non mi sono mai sentito un "evitato" se è questo che vuoi sapere. E in ogni caso in quel periodo non ho mai preteso di intrufolarmi nella vita di che serviva Geova, non faceva per me, non c'entravo nulla con loro.

Secondo me il problema vero sono le aspettative di chi si trova in questa situazione. Se sei una persona responsabile e consapevole delle tue scelte ed azioni non devi star male se altri scelgono di non salutarti, di non parlarti. E' la loro scelta. Tu hai fatto le tue. Vai avanti per la tua strada. Qual è il problema? Io sono andato avanti così per 9 anni, avevo voltato le spalle alla congregazione ed ai fratelli: che senso aveva ora cercare il loro saluto o la loro compagnia? avevo fatto la mia scelta...
A un certo punto ho tirato le mie conclusioni e ho scelto altrettanto consapevolmente di intraprendere un percorso di ritorno. Ma non si può tenere il piede in due scarpe caro 'piccolo' o 'gigi'.

Quelli che si piangono addosso e 'si lamentano della loro sorte nella vita' mi sembrano solo dei bamboccioni viziati che non hanno il coraggio delle loro azioni e non si assumono le proprie responsabilità.

Aquila-58
00martedì 14 febbraio 2017 22:14
Re: Re:
Hal.9000, 14/02/2017 22.09:




Non mi sono mai sentito un "evitato" se è questo che vuoi sapere.





è una frase, quella di Hal, che dovrebbe far riflettere (e parecchio) i nostri detrattori......


barnabino
00martedì 14 febbraio 2017 22:25
Caro Piccolo,


Io leggo da un lato le vostre risposte pseudoliberali e dall'altro quello che dicono le vostre riviste che sembrano mettervi in imbarazzo dal momento che fate di tutto per annacquarle



Vuoi ascoltare l'esperienza diretta di Hall e di altri qui dentro o vuoi solo fare polemica? Ti è mai passato per la mente che quello che tu chiami stupidamente "annacquare" in realtà si chiama "usare la propria coscienza"? Tanto è vero che qui nessuno si sente in imbarazzo per quello che dicono le nostre riviste, perché a differenza di chi ha la mente limitata noi facciamo uso delle nostre percezioni per distinguere come comportarsi nelle diverse circostanze, le riviste non stabiliscono regole.

Shalom
Aquila-58
00martedì 14 febbraio 2017 22:34
Re:
barnabino, 14/02/2017 22.25:

Caro Piccolo,


Io leggo da un lato le vostre risposte pseudoliberali e dall'altro quello che dicono le vostre riviste che sembrano mettervi in imbarazzo dal momento che fate di tutto per annacquarle



Vuoi ascoltare l'esperienza diretta di Hall e di altri qui dentro o vuoi solo fare polemica? Ti è mai passato per la mente che quello che tu chiami stupidamente "annacquare" in realtà si chiama "usare la propria coscienza"? Tanto è vero che qui nessuno si sente in imbarazzo per quello che dicono le nostre riviste, perché a differenza di chi ha la mente limitata noi facciamo uso delle nostre percezioni per distinguere come comportarsi nelle diverse circostanze, le riviste non stabiliscono regole.

Shalom




infatti, avevo appena riportato quello che afferma la Torre di Guardia del 15 aprile 1991 (purtroppo non ho potuto postare....)

La Torre di Guardia del 15 aprile 1991, nella nota in

calce a pagina 22, dice: “Se un disassociato vive insieme ai suoi

familiari cristiani, continuerà ad avere rapporti normali con loro e

a partecipare alle attività quotidiane della famiglia”. Pertanto,

saranno i componenti della famiglia a decidere fino a che punto

coinvolgere il familiare disassociato quando mangiano o quando

svolgono altre attività domestiche. Nello stesso tempo non vorranno

dare ai fratelli con i quali si associano l’impressione che tutto

continui come prima della disassociazione.





E' quindi la famiglia a regolarsi su come mantenere i contatti con i familiari disassociati e dissociati e nessuno può intervenire su questi. Come giustamente hai detto, le riviste non stabiliscono le regole e l' esperienza che ho riportato io nel mio post n. 11 e quella di Hal lo testimoniano





Seabiscuit
00martedì 14 febbraio 2017 22:37
Re:
piccolo, 14.02.2017 14:55:


Chi chiede di lasciare l'organizzazione , lo fa perchè non vuole più seguire le sue direttive, e non perchè non vuole avere a che fare con i propri genitori, i propri figli, amici che sono nei tdG; perchè volere trasmettere tale messaggio ?
Poi anche il fatto di scrivere una lettera di dissociazione è inconcepibile; non vi è alcuna indicazione scritturale a riguardo.
ciao




Falso
Chi non vuole più seguire, basta non seguire più. Scrivere una lettera di disassociazione comporta molto più. Di fatto non si vuole più avere a che fare con i TdG, TUTTI, al punto tale da esprimere tale sentimento con una lettera affinché sia chiaro. Chi poi si lamenta non sono quelle persone sane di mente che si dissociano per svariati motivi, perché voltano pagina e vanno avanti per la loro strada senza problema e questi sono la maggioranza. No, chi si lamenta sono solo gli apostati, in realtà 4 gatti che, come scopo hanno il vomitare nel piatto dove hanno mangiato per anni e che sostenevano questo comportamento dei TdG perché scritturale.

Persone superbe ed orgogliose che indirizzano la loro rabbia e odio verso i loro ex fratelli...ma anche questo è scritturale




Piccolo
00martedì 14 febbraio 2017 23:00
Re:
barnabino, 14/02/2017 22.25:

Caro Piccolo,


Io leggo da un lato le vostre risposte pseudoliberali e dall'altro quello che dicono le vostre riviste che sembrano mettervi in imbarazzo dal momento che fate di tutto per annacquarle



Vuoi ascoltare l'esperienza diretta di Hall e di altri qui dentro o vuoi solo fare polemica? Ti è mai passato per la mente che quello che tu chiami stupidamente "annacquare" in realtà si chiama "usare la propria coscienza"? Tanto è vero che qui nessuno si sente in imbarazzo per quello che dicono le nostre riviste, perché a differenza di chi ha la mente limitata noi facciamo uso delle nostre percezioni per distinguere come comportarsi nelle diverse circostanze, le riviste non stabiliscono regole.

Shalom


Nessuno si sente in imbarazzo ed hai cancellato il post dove c'erano le chiare dichiarazioni delle VOSTRE riviste, avevo ragione che le avreste censurate, questo vale più di mille parole

Aquila-58
00martedì 14 febbraio 2017 23:30
Re: Re:
Piccolo, 14/02/2017 23.00:


Nessuno si sente in imbarazzo ed hai cancellato il post dove c'erano le chiare dichiarazioni delle VOSTRE riviste, avevo ragione che le avreste censurate, questo vale più di mille parole





amico caro, come ti è stato chiesto, sei qui per ascoltare le nostre esperienze o per polemizzare?

Guarda che anch' io avevo scritto un post lunghissimo i cui riportavo quello che dicono le nostre pubblicazioni, che non ho potuto postare giacchè l' ho postato nel momento stesso in cui il tuo veniva cancellato.

Nell' altro 3d, il mio post di risposta al tuo è stato brutalmente cancellato mentre il tuo è rimasto lì fino a che non ho fatto notare ai moderatori la cosa.

testimonidigeova.freeforumzone.com/d/11362054/forum-di-ex-tdg-propone-di-tormentare-il-forum-tdgonline/discussione.asp...



Quindi vedi di non dire stupidaggini, qui c' è un ex disassociato che ti ha portato la sua esperienza e ci sono io che ti ho portato l' esperienza recentissima di un mio fratello di Congregazione o pensi forse di saperne più di noi, che nella Congregazione ci viviamo?

Ma lascia perdere...


barnabino
00martedì 14 febbraio 2017 23:31
Caro Piccolo... quelle riviste le avrai citate decine di volte e le abbiamo riportate decine di volte, nonché studiate e commentate nelle nostre adunanze, non è che hai scoperto chissà che cosa. Il motivo per cui ho cancellato il tuo post insulso l'ho scritto nel commento:

"Vuoi ascoltare l'esperienza diretta di Hall e di altri qui dentro o vuoi solo fare polemica? Ti è mai passato per la mente che quello che tu chiami stupidamente "annacquare" in realtà si chiama "usare la propria coscienza"?"

Anche adesso invece di commentare quello che ha scritto personalmente stai quei a lamentarti che censuriamo... le nostre riviste!

Shalom [SM=g7405]
Aquila-58
10martedì 14 febbraio 2017 23:35
Re:
barnabino, 14/02/2017 23.31:



Anche adesso invece di commentare quello che ha scritto personalmente stai quei a lamentarti che censuriamo... le nostre riviste!

Shalom [SM=g7405]




che sono leggibili a tutti, basta andare nella Biblioteca on line della Watch Tower o nel nostro sito....

Vabbè, dopo questa boutade, me ne vado a nanna...

Commenta il post di Hal e smentiscilo, punto per punto, dai....


Hal.9000, 14/02/2017 22.09:


Ero figlio, maggiorenne, non sposato. Preciso che ero maggiorenne anche al mio battesimo, forse ti interesserà sapere che la mia famiglia era religiosamente divisa. Solo due miei parenti di primo grado oltre a me erano battezzati, dei quali uno era un genitore.
La scelta di battezzarmi è stata completamente mia, sebbene non condivisa dalla parte 'incredula' della famiglia.
Quando dopo circa 3 anni ho affrontato il mio comitato giudiziario l'ho fatto con la piena consapevolezza di quello a cui andavo incontro. All'epoca ero servitore di ministero e pioniere regolare. Quando mi è stato detto che si era deciso per la disassociazione mi era sembrato logico. Non sto dicendo che fosse la cosa più normale di questo mondo...ero turbato e disorientato, in poco tempo avevo gradualmente intrapreso uno stile di vita che mi aveva portato a violare i principi scritturali, la cosa in parte turbava la mia coscienza ma per lo più mi attraeva. Ed ero consapevole di tutto questo.
Smisi di andare alle adunanze di punto in bianco senza dare alcuna spiegazione alla mia famiglia, a nessuno di loro.
La cosa certamente rattristò i miei parenti nella verità, e so che preoccupò un po' tutti loro.
Dopo non molto tempo me ne andai di casa.

Mi chiedi dei rapporti "non spirituali" che ho avuto con la mia famiglia. Mi fa un po' sorridere perchè francamente di "spirituale" in me non c'era poi molto, ero io il primo a non farmi vedere o sentire per lunghi periodi, non mi andava proprio. Ma certo a volte capitava di stare insieme qualche ora, forse qualche sabato pomeriggio...si parlava delle solite cose, la macchina, il lavoro, come stai/state...

Non mi sono mai sentito un "evitato" se è questo che

vuoi sapere
. E in ogni caso in quel periodo non ho mai preteso di intrufolarmi nella vita di che serviva Geova, non faceva per me, non c'entravo nulla con loro.

Secondo me il problema vero sono le aspettative di chi si trova in questa situazione. Se sei una persona responsabile e consapevole delle tue scelte ed azioni non devi star male se altri scelgono di non salutarti, di non parlarti. E' la loro scelta. Tu hai fatto le tue. Vai avanti per la tua strada. Qual è il problema? Io sono andato avanti così per 9 anni, avevo voltato le spalle alla congregazione ed ai fratelli: che senso aveva ora cercare il loro saluto o la loro compagnia? avevo fatto la mia scelta...
A un certo punto ho tirato le mie conclusioni e ho scelto altrettanto consapevolmente di intraprendere un percorso di ritorno. Ma non si può tenere il piede in due scarpe caro 'piccolo' o 'gigi'.

Quelli che si piangono addosso e 'si lamentano della loro sorte nella vita' mi sembrano solo dei bamboccioni viziati che non hanno il coraggio delle loro azioni e non si assumono le proprie responsabilità.








[SM=g27987]
Hal.9000
10mercoledì 15 febbraio 2017 06:37
Aggiungo che per un breve periodo successivo alla mia disassociazione (parlo di qualche mese, 3 o 4 al massimo) ho portato a termine degli impegni di tipo professionale presi precedentemente con dei fratelli.

I nostri rapporti erano certamente limitati a quello, ma sono sempre stato trattato con la massima dignità e rispetto, ho un bel ricordo del loro sorriso sincero.
I-gua
00mercoledì 15 febbraio 2017 09:25
Ciao Hal!

In ambito tdG ho sentito spesso parlare della disassociazione come un
Provvedimento divino e benefico
in termini simili anche di questo famigerato "ostracismo" che è sulla bocca di tutti gli apostati e chi li segue ciecamente ripetendo a pappagallo parole che magari non capisce neppure appieno...

Tu cosa ne pensi, cosa ci puoi dire in merito?

[SM=g1871112]

I-gua
EverLastingLife
10mercoledì 15 febbraio 2017 10:50
Re: Re:
TeoTerrone, 14/02/2017 15.50:



Gli inattivi maggiorenni o minorenni non vengono assolutamnete evitati!
Anzi gli inattivi se lo desiderano vengono tranquillamente invitati a mangiare una pizza, etc.



Intervengo giusto per quotare al 100% questo intervento. Non esiste nessuna relazione fra inattività e misure disciplinari, per cui gli inattivi possono essere inclusi senza meno nello svago. Se l'inattivo intraprendesse una condotta ritenuta antiscritturale dai tdG sarebbe prima o poi disassociato (ad es. perché convive senza essere sposato) o segnato (ad es. perché pettegolo inveterato), e in quel caso diventerebbe, sì, una compagnia da evitare; se non vi sono questi presupposti non v'è ragione di escluderlo dal novero delle proprie amicizie. L'unica ragione per cui non è comune che gli inattivi si ritrovino in gruppo con i tdG è, possiamo dire, 'fisiologica'. Chi diventa inattivo di solito smette di seguire le adunanze, e dunque perde visibilità rispetto alla congregazione, preferendo vivere per conto suo e spesso scegliendo nuove amicizie, per cui né l'inattivo, né i tdG, sentono l'esigenza di ritrovarsi insieme nelle occasioni di divertimento.

Dunque l'idea che gli inattivi vengano evitati 'come la peste bubbonica' (come si legge nei forum anonimi) è una 'balla', priva sia del sostegno della letteratura WTS che dell'esperienza diretta.
I-gua
00mercoledì 15 febbraio 2017 10:53
curiosità: gli interessati possono essere segnati?

come avviene questo processo?

[SM=g8925]
EverLastingLife
10mercoledì 15 febbraio 2017 10:56
Re:
I-gua, 15/02/2017 10.53:

curiosità: gli interessati possono essere segnati?

come avviene questo processo?

[SM=g8925]




Assolutamente no,

la segnatura viene applicata esclusivamente a cristiani battezzati che intraprendono una condotta qualificata come 'disordinata' dalle Scritture, la quale, pur non essendo di natura giudiziaria, è ritenuta dal corpo degli anziani a rischio di influenzare negativamente gli altri membri della congregazione.
piccolo
00mercoledì 15 febbraio 2017 11:43
Re:
barnabino, 14/02/2017 15.43:

Caro Piccolo,


non per dissociati ed inattivi maggiorenni



Precisiamo, gli inattivi maggiorenni sono trattati come fratelli a tutti gli effetti, non stiamo parlando di scomunicati.


Barnabino, non dire inesattezze, conosco inattivi che sono evitati da parenti e amici, quindi..



i quali vengono evitati non salutati



Sono loro a non voler avere più nulla a che fare con noi, spesso parlando male di noi, dunque non vedo perché svagarsi con loro o salutarli, per altro ci sono persone non testimoni di Geova che ti tolgono il saluto per molto meno, dunque francamente non vedo il problema.


Non è vero, perchè un figlio dovrebbe parlar male dei genitori solo per aver lasciato l'organizzazione; nessun figlio anche poco più che maggiorenne , dissociato, vorrebbe lasciare la famiglia proprio non capisco come potete agire in tal senso visto la loro fragilità; ciò è intollerante


Detto questo gli scomunicati non vengono "evitati" come tu dici, nei lor confronti abbiamo tutti gli obblighi del mostrare loro benignità umana, specialmente se sono nostri parenti o compagni di lavoro.


Non corrisponde a verità, sai bene che quelli che dite scomunicati , li evitate tutti come la cancrena, come se fossero falsi bugiardi



alla maggiore età invitati dai genitori tdG, a lasciare la casa " per così dire



Lo sono solo se sono in grado di mantenersi in modo decoroso, come è giusto che sia. In una casa ci sono delle regole, almeno una volta era così, chi vuole viverci deve rispettarle. Detto questo nessuno metterà alla porta un figlio o altro parente stretto disassociato se non ha i mezzi di sostentamento.



Questa è Intolleranza e disumano, perchè metterlo alla porta se è autosufficiente , anche se appena maggiorenne ?.
allora per dimorare in casa ed essere considerato figlio, si deve aderire alla fede dei genitori ?
Che libertà è questa , i genitori dominano sulla vita dei figli ?
Che regola è imporre ad un figlio o genitore di ritornare ad essere tdG se vuole riallacciare i lapporti familiari?
Che regola è non rispondere al telefono ad una madre, figlio/a...che si dissociata da una organizzazione ? Questa è una imposizione .

Quindi i normali rapporti di genitore, figlio sono regolati in base alla aderenza ad una religione ; la vostra in questo caso ?


non essere contaminati, influenzati



Guarda che non sono "sinonimi": non si parla di "contaminazione", un peccatore incallito non è contagioso ma ha certamente una cattiva influenza sugli altri figli, immaginati un fratello maggiore che rubi, faccia uso di stupefacenti, sia immorale o altro. Se ha i mezzi per vivere da solo perché tenerlo in famiglia?


Ma perchè gli inattivi e dissociati solo perchè non frequentano più l'organizzazione sono peccatori incalliti; e secondo quale metro..?
Questo è intollerante



questo è intollerante, disumano



Forse tu non hai neppur idea di cosa sia un trattamento intollerante e disumano, non ci vedo alcuna intolleranza a togliere la mia amicizia ad una persona la cui condotta è a mio parere profondamente negativa. Non ci vedo alcun trattamento "disumano", come detto a me alcuni cattolici hanno tolto il saluto per molto meno, me ne dispiace, ma non penso che siano intolleranti o disumani.


Quale condotta negativa ha questo figlio genitore, solo per non voler essere tdG ?
Che centrano i rapporti di padre, figlio..; perchè li interrompete facendoli cadere spesso in seri malesseri ?
Eì disumano, e intollerante



Chi chiede di lasciare l'organizzazione , lo fa perchè non vuole più seguire le sue direttive, e non perchè non vuole avere a che fare con i propri genitori



Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, ogni azione ha delle conseguenze, non si può pensare di infrangere delle regole e poi non incorrere nella disapprovazione altrui. Ciascuno porti il proprio carico, dice Gesù. Si tratta di diventare adulti veramente: prendersi le proprie responsabilità, belle o brutte che siano.

Shalom


E quali sono le responsabilità ?
Ancora intolleranza.
Ciò equivale a rendere soggiogato una persona; perchè uno deve aderire forzatamente ad una organizzazione ?
Gesù non ha mai obbligato alcuno


Non diciamo assurdità, per cortesia.
Nessun genitore chiede al figlio di lasciare casa perchè non è più un TdG o perchè è disassociato, etc.


Caro teo, barnabino ti sta contraddicendo



alla maggiore età invitati dai genitori tdG, a lasciare la casa " per così dire



Lo sono solo se sono in grado di mantenersi in modo decoroso, come è giusto che sia. In una casa ci sono delle regole, almeno una volta era così, chi vuole viverci deve rispettarle. Detto questo nessuno metterà alla porta un figlio o altro parente stretto disassociato se non ha i mezzi di sostentamento.



Ottimo, meglio calarsi in un caso specifico piuttosto che dibattere con un disco... Piccolo, non per essere scortese, ma continui a dire le stesse cose a cui ti abbiamo risposto in passato. Francamente, per te smettere di svagarsi o togliere il saluto a qualcuno che ti ha fatto del male o l'ha fatto al tuo migliore amico, ti pare che significa essere "disumani"? Mi chiedo se ti rendi conto di quello che dici...

Questa è intolleranza oltre misurà, sono frasi fatte; che male vi ha fatto un figlio che decide di dissociarsi dall'organizzazione ?

Caro Hall
La tua esperienza è soggettiva , e tu hai fatto la scelta di peccare a quanto leggo per aver subito un comitato..., e tu hai lasciato casa, e quando tornavi ti accoglieva in primis il genitore non tdG , quindi già è diversa la questione , ma del resto barnabino ha chiarito il quadro, e le cose stanno così come lui le ha esposte; sostanzialmente
perche i rapporti familiari tra padre, figlio, ..., continuinino, bisogna che ci si allinei in famiglia; ossia , se non ritorni ad essere attivo tdG, nei casi citati sei messo fuori casa e evitato, non saluta, ostracizzato .



Secondo me il problema vero sono le aspettative di chi si trova in questa situazione. Se sei una persona responsabile e consapevole delle tue scelte ed azioni non devi star male se altri scelgono di non salutarti, di non parlarti. E' la loro scelta. Tu hai fatto le tue. avevo voltato le spalle alla congregazione ed ai fratelli: che senso aveva ora cercare il loro saluto o la loro compagnia? avevo fatto la mia scelta...


Ciò che scrivi è inconcepibile,
Niente giustifica tale comportamento, per il solo fatto di non volere essere legato ad una organizzazione; di non volerla più seguire nelle sue direttive proprio perchè spesso altalenanti .


Quelli che si piangono addosso e 'si lamentano della loro sorte nella vita' mi sembrano solo dei bamboccioni viziati che non hanno il coraggio delle loro azioni e non si assumono le proprie responsabilità.


Caro Hall
La vita di ognuno appartiene a se stesso e a Dio AL Quale deve rendere conto; la propria vita non può essere soggetta a condizioni dettate da uomini, che spesso non distinguono la dx dalla sx.
Esempio , i miei figli sono poco più che maggiorenni, sono bravi ragazzi, senza grilli per la testa come si suol dire, non hanno un indirizzo religioso; ma non per questo li metto alla porta se non vogliono seguire strenuamente le indicazioni bibliche che gli ho dato ; solo a Dio hanno da rendere conto come te e me.., perchè li dovrei far cadere in seri malesseri, perchè schiavizzarli ad una organizzazione.
Gesù non ha mai costretto alcuno, perchè dovrebbero farlo gli uomini ?

Ciao



è una frase, quella di Hal, che dovrebbe far riflettere (e parecchio) i nostri detrattori......


Leggi bene ciò che ha scritto ; la sua famiglia non era tutta tdG, e leggi anche quanto scrive barnabino


barnabino, 14/02/2017 22.25:
Caro Piccolo,

Io leggo da un lato le vostre risposte pseudoliberali e dall'altro quello che dicono le vostre riviste che sembrano mettervi in imbarazzo dal momento che fate di tutto per annacquarle


Vuoi ascoltare l'esperienza diretta di Hall e di altri qui dentro o vuoi solo fare polemica? Ti è mai passato per la mente che quello che tu chiami stupidamente "annacquare" in realtà si chiama "usare la propria coscienza"? Tanto è vero che qui nessuno si sente in imbarazzo per quello che dicono le nostre riviste, perché a differenza di chi ha la mente limitata noi facciamo uso delle nostre percezioni per distinguere come comportarsi nelle diverse circostanze, le riviste non stabiliscono regole.

Shalom

Nessuno si sente in imbarazzo ed hai cancellato il post dove c'erano le chiare dichiarazioni delle VOSTRE riviste, avevo ragione che le avreste censurate, questo vale più di mille parole


Sentite, non giochiamo a nascondino, questo delle ore 23,00 non lo scritto io, è un altro anonimo, non perdo tempo a scrivere a quell'ora.
ciao
barnabino
10mercoledì 15 febbraio 2017 14:28
Caro Piccolo,


Barnabino, non dire inesattezze, conosco inattivi che sono evitati da parenti e amici, quindi..



E io conosco testimoni di Geova che sono evitati da parenti cattolici e inattivi amici... che c'entra? Se un biondo è un cialtrone,razzista, truffatore e ogni volta che mi vede mi insulta magari lo evito, non perché sia biondo ma perché oggettivamente non è una persona con cui amo fraternizzare.


Non è vero, perchè un figlio dovrebbe parlar male dei genitori solo per aver lasciato l'organizzazione; nessun figlio anche poco più che maggiorenne , dissociato, vorrebbe lasciare la famiglia proprio non capisco come potete agire in tal senso visto la loro fragilità; ciò è intollerante



Infatti nessuno è obbligato in alcun modo ad uscire di casa solo se è disassociato, un genitore è in grado di valutare le circostanze. Le riviste per esempio incoraggiano i genitori a occuparsi di ragazza madri, evidentemente perché si deve tener conto della fragilità di un individuo. Altra cosa è l'arroganza di chi vorrebbe fare, scusami i termini, i suoi "porci comodi" a spese e con la benedizione della famiglia. Piccolo, ma se non capisci queste semplici cose devo davvero pensare che se non se in malafede allora sei un minus habens...


Non corrisponde a verità, sai bene che quelli che dite scomunicati , li evitate tutti come la cancrena, come se fossero falsi bugiardi



Ma non diciamo stupidaggini, noi non stiamo con gli scomunicati nelle circostanze di svago, ma la benignità umana verso quella persona resta inalterata. Non sono contagiosi, te l'assicuro!


Questa è Intolleranza e disumano, perchè metterlo alla porta se è autosufficiente , anche se appena maggiorenne ?



Se è in grado di mantenersi ed è autosufficiente che faccia la sua vita... siamo arrivati al punto che far rispettare delle regole in famiglia è "intolleranza"? Un maggiorenne è libero di fare quello che vuole, ma come chiunque è anche responsabile delle sue azioni. Non vedo alcuna intolleranza, francamente, ciascuno in casa propria è libero di stabilire le proprie regole.


allora per dimorare in casa ed essere considerato figlio, si deve aderire alla fede dei genitori ?



No di certo, e comunque vivere per conto proprio (desiderio di qualunque giovano normale per altro) non significa "non essere più considerato figlio". Ti rendi conto delle scempiaggini che dici?


Che libertà è questa , i genitori dominano sulla vita dei figli ?



No di certo, forse non hai capito che il figlio è libero di fare quello che vuole e seguire la strada che vuole, scelte di cui però sarà pienamente responsabile, come è giusto che sia nel momento in cui è maggiorenne. I genitori non dominano la vita del figlio, ma non è neppure il contrario, il figlio non può pensare che le sue azioni siano prive di conseguenze... come si suol dire la famiglia non è un albergo.



Che regola è imporre ad un figlio o genitore di ritornare ad essere tdG se vuole riallacciare i lapporti familiari?
Che regola è non rispondere al telefono ad una madre, figlio/a...che si dissociata da una organizzazione ? Questa è una imposizione .



Sei disattento, perché ti abbiamo già detto che non c'è nessuna regola, ogni genitore agirà in base alle singolo circostanze e in base alla propria coscienza. Ripeto, se non sei in malafede sorge il dubbio che tu abbia difficoltà di comprensione.


Quindi i normali rapporti di genitore, figlio sono regolati in base alla aderenza ad una religione ; la vostra in questo caso ?



No, sono regolati dalla nostra coscienza esercitata in base alle circostanze e dai principi biblici. Questo lo riesci a capire?


Ma perchè gli inattivi e dissociati solo perchè non frequentano più l'organizzazione sono peccatori incalliti; e secondo quale metro..? Questo è intollerante



No direi, chi lo ha mai detto? Gli inattivi non sono certo considerati peccatori altrimenti sarebbero stati disassociati... forse ti sfugge qualcosa? [SM=g27987]


Quale condotta negativa ha questo figlio genitore, solo per non voler essere tdG ? Che centrano i rapporti di padre, figlio..; perchè li interrompete facendoli cadere spesso in seri malesseri ?
Eì disumano, e intollerante



Un padre non interrompe di rapporti di padre e figlio, il padre ci sarà sempre per il figlio disassociato. Ma se il figlio rinnega Cristo con la sua condotta immorale mettendo a rischio il resto della famiglia con la sua influenza negativa non resta che limitare i rapporti.

Ne derivano dei "malesseri"? Mi pare ovvio, ma non è colpa del padre, è colpa di chi ha intrapreso una strada negativa fregandosene dei sentimenti del resto della famiglia. Che deve fare un padre secondo te? Incoraggiare una condotta errata e perfino pericolosa per stupido "sentimentalismo"? Ti pare e"disumano" imporre delle regole morali e disciplinare un figlio che sbaglia? Ma stiamo scherzando?


E quali sono le responsabilità ?
Ancora intolleranza.
Ciò equivale a rendere soggiogato una persona; perchè uno deve aderire forzatamente ad una organizzazione ?
Gesù non ha mai obbligato alcuno



Infatti, i genitori non obbligano certo il figlio a lasciare la casa o né a vivere con loro se non vuole seguire certe regole e al tempo stesso neppure il figlio può obbligare il resto della famiglia ad accettare il suo stile di vita o vivere in casa se non è disposto a seguirne le regole. Si chiama reciprocità, alla libertà corrisponde responsabilità, ma la libertà non è a senso unico, anche i genitori hanno la loro libertà, non possono essere obbligati ad accettare o incoraggiare un comportamento riprovevole.

Questo tra gente normale, non so in che paese vivi tu se per te far rispettare delle regole e rendere responsabili i figli delle loro azioni significa "soggiogare una persona"!

Shalom [SM=g27985]
barnabino
00mercoledì 15 febbraio 2017 14:30

Sentite, non giochiamo a nascondino, questo delle ore 23,00 non lo scritto io, è un altro anonimo, non perdo tempo a scrivere a quell'ora.
ciao



Allora iscriviti, altrimenti li consideriamo tuoi... non costa nulla. Facile lanciare il sasso e nascondere la mano quando non ci si prende le proprie responsabilità.

Shalom
piccolo
00mercoledì 15 febbraio 2017 15:15


Infatti, i genitori non obbligano certo il figlio a lasciare la casa o né a vivere con loro se non vuole seguire certe regole e al tempo stesso neppure il figlio può obbligare il resto della famiglia ad accettare il suo stile di vita o vivere in casa se non è disposto a seguirne le regole. Si chiama reciprocità, alla libertà corrisponde responsabilità, ma la libertà non è a senso unico, anche i genitori hanno la loro libertà, non possono essere obbligati ad accettare o incoraggiare un comportamento riprovevole.

Questo tra gente normale, non so in che paese vivi tu se per te far rispettare delle regole e rendere responsabili i figli delle loro azioni significa "soggiogare una persona"!

Shalom [SM=g27985]



Quale regole , quale disciplina, quali azioni , quale stile di vita ?
Allora secondo il tuo metro di misura , tutti coloro che non seguono l'organizzazione , vivono una vita riprovevole ?Poichè calza bene il paragone.
Ti sei spiegato molto bene barnabino, e quanto scrivi è stato ben compreso da chi legge.
Quindi tutti coloro che non vogliono diventare tdG in famiglia, o non vogliono restare tdG e che si dissociano, secondo te e la tua organizzazione vivono in modo riprovevole, e sono da allontanare dalla famiglia se sono autosufficiente, e se vogliono riallacciare i rapporti familiari devono ritornare all'organizzazione.
Questo mio caro è un ricatto morale.
Poi non essere incoerente, posta il mio commento, poichè ho risposto anche ad Hall
ciao
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