Per tanti rimane un enigma irrisolto, forse per mancanza di veri indizi o per preclusioni ante litteram. Comunque sia, io ho avuto modo (noi, quando il gruppo risultava coeso) negli ultimi anni del secolo scorso, di indagare direttamente sul posto, traendo informazioni di prima mano, dalla postina, al barista, dal brigadiere ai proprietari delle ville circostanti, da un assessore comunale di Torriglia agli operai delle ditte circostanti. En resumidas quentas NULLA, dico NULLA, lasciava spiragli per una volontaria e ingannevole storiella di Sfortunato Zanfretta. Credo in toto pure alla famosa "scatola", alla "sfera" e alla "piramide". I pochi soldini avuti per le varie interviste non hanno MAI compensato una perdita di lavoro, un divorzio, limitate visite ai figli, l'essere continuamente additato come un pazzo o, al limite come un bugiardo all'ennesima potenza. Nessuno vorrebbe perdere tutto questo e, perdipiù essere alla mercè di elementi come il mio carissimo amico elevato a principe del foro solo per assomiglianza ad una rana dalla bocca larga. Zanfretta c'ha un po giocato, ma niente più. Ne sono (personalmente) certo.
Quanto accaduto all'ex metronotte, comunque la si giri, rimane il più articolato ed interessante caso di rapimento UFO avvenuto in Italia. Era ed è, il suo, il racconto (i racconti) di una persona estremamente semplice, amplificato, filtrato e spesso distorto dai MASS-MEDIA che hanno un ruolo importante, spesso deleterio, in tutta la vicenda. Dobbiamo innanzitutto dar adito a Zanfretta di TUTTA la disponibilità possibile per saperne a sua volta di più, a sottomettersi a qualsiasi ipnosi regressive, in istituti medici, privati e non. Una lunga serie di stancanti sedute di ipnosi, alle quali si affiancheranno delle sedute di narcoanalisi attraverso somministrazioni di Pentothal, il cosidetto "siero della verità". Tutti questi schemi, va detto, si ripeterà per altri 8-9 casi che hanno coinvolto Zanfretta.
Per quanto è in mio possesso potrei scrivere un romanzo sul personaggio, come dicevo, io sono costretto a credergli, porto un aneddoto che pur secondario e conosciuto, porta ugualmente fieno alla cascina del nostro metronotte: dopo una ennesima ipnosi effettuata il 23 dicembre, e nonostante il freddo pungente e la pioggia intermittente, nella nottata del 28 dello stesso mese, ore 23.46, egli chiama concitato la centrale dicendo di aver perso il controllo dell'auto che procede da sola, dopo 4 minuti richiama la centrale dicendo che l'auto si è letteralmente bloccata di traverso la strada, che uscirà dall'abitacolo per controllare una grande luce apparsa all'improvviso.
Le auto di pattuglia nella zona si precipitano alla ricerca di Zanfretta, la cui auto 127 (NON 126 come si racconta) viene trovata ferma trasversalmente tra un paio di tornanti. Poco lontano, SOTTO LA PIOGGIA viene trovato anche il Z. e faticano assai per tranquillizzarlo. Quello che molti ignorano e che voglio far notare, è che nonostante il freddo pungente della nottata e sotto la pioggia cadente, i suoi colleghi e testimoni, notano i suoi abiti asciutti e il suo viso di un rosso acceso, anomalo, mentre l'interno dell'auto è caldissimo e lo stesso tettuccio appare rovente. la pistola a tamburo risulta priva dei 6 colpi, ma ciò che colpisce di più i soccorritori sono alcune orme molto nette lunghe circa 50 cm. che vengono trovate nella piazzola sterrata vicino all'auto. Tutto falso? I suoi colleghi erano complici? Perchè, se così fosse stato, i suoi colleghi che inizialmente non volevano credergli, in seguito, supportati da decine di testimonianze), cambiarono parere nonostante le incredibili e ben note vicende?
Mi ripeterò all'infinito, DETESTO la boria di chi nulla sapendo prende a pretesto, per sbugiardare anche sua madre, i soliti parametri ben definiti dall'uomo stesso, e quel che non può entrare in questo ristretto cerchio di idee deve necessariamente essere mandato al rogo?
Il mio Amiccone Fabiosky potrebbe farne un titolo, che so: OMUNCOLI ...eheheh! l'iniqua inquisizione del nosto tempo...