La pedagogia di Mary Sue

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
KimmyTamer
00lunedì 29 giugno 2009 23:56
Rianalisi del fenomeno più demonizzato di EFP

CIT da Wikipedia:
Mary Sue, a volte abbreviato in Sue, è un termine peggiorativo adoperato per descrivere un personaggio immaginario, in genere femminile (per i personaggi maschili solitamente si adopera Gary Stu), che si attiene alla maggior parte dei cliché letterari più comuni, ritratto con una idealizzazione eccessiva, privo di difetti considerevoli e soprattutto che ha la funzione di realizzare e autocompiacere i desideri dell'autore. Mentre l'etichetta "Mary Sue" in sé proviene da un parodia di questo tipo di personaggio, la maggior parte di quelli identificati come "Mary Sue" dai lettori non sono riconosciuti dai loro autori in quanto tali.


Su Mary Sue è stato scritto di tutto: a partire dal racconto "A Trekkie's Tale" di Paul Smith che diede un nome a questo personaggio-fenomeno onnipresente nelle letterature di ultima classe e altrettanto nel mondo delle fanfic.
Questo secondo luogo, in particolare, ha una nozione di Mary Sue molto più approfondita di quanto si possa pensare: fanwriter hanno scritto saggi, articoli, guide, parodie su Mary Sue.
Se una fanfiction contiene Mary Sue, o questa è presente in quanto "fenomeno" stesso di personaggio in stile Mary Sue, oppure è un lavoro che ha come intento la demonizzazione, la stroncatura e la distruzione definitiva di questo proto-personaggio.

Non sono qui per prendere le difese di Mary Sue in quanto tale, sia chiaro. Ciò nonostante credo che, dopo anni che si chiarisce Cosa sia Mary Sue e Perchè non deve essere usata, sia venuto il momento di riflette sul perchè questo personaggio esiste e, soprattutto, su quale sia effettivamente la sua origine.




Anzitutto Mary Sue è un fenomeno naturale.
Non è un modello particolare che è stato imposto da televisione o mode, ma rispecchia, in tutto e per tutto, l'ideale concreto di 'perfezione' che ha un autore nella sua concezione di personaggio. Troverete valanghe di Mary Sue, ma nessuna sarà esattamente uguale all'altra, per quanto tutte strettamente identiche.
Se è vero che Mary Sue "ha la funzione di realizzare e autocompiacere i desideri dell'autore", allora questa è il ritratto, migliorato, dell'autore stesso, e di ciò che l'autore vuole o vorrebbe, suo malgrado, essere. L'una sarà dalla vita sociale estremamente viva, l'altra una ragazzina povera e disadattata, una terza una sportiva tuttofare, la quarta quella che a dodici anni frequenta il primo anno di università. Tutti i caratteri principali del personaggio, che evidentemente sono visti come estremamente positivi dall'autore, sono portati all'esasperazione che crea il fenomeno della 'ragazza perfetta', qualunque tipo di ragazza questa sia.
Volenti o nolenti, Mary Sue, per quanto letterariamente una delle cose più oscene e fastidiose mai concepite, è lo specchio dell'anima dell'autore stesso, amalgama delle esperienze avute con i personaggi altrui che ha adorato e, al contempo, dell'insieme dei valori positivi che esso riconosce in una persona e che, ai suoi occhi, la renderebbero perfetta.
In quanto ciò, Mary Sue va rispettata.
Questo non autorizza ovviamente un autore a scrivere costantemente racconti Marysueschi.

Ora, posto che nella sua negatività Mary Sue non è un personaggio sterile, ma, se analizzato sotto altri punti di vista (che sicuramente non sono quelli del lettore) si presenta come un fenomeno quantomeno interessante, è il momento di utilizzare lo stratagemma del "Lanci Egli la Prima Pietra.".

Dunque, signori e signore, in particolare fanwriter e dunque scrittori in erba o in arbusto, se dobbiamo usar metafore.
Alla luce dei fatti, potete, voi, dichiarare solennemente che sin dal primo momento in cui avete preso in mano una matita, una penna, una macchina da scrivere o una tastiera, non avete mai, mai e poi mai presentato un personaggio degno del nome Mary Sue nei vostri scritti?
Alla luce di lunghe chiacchierate con i più svariati autori di fan fiction sparsi per tutta Italia, sono onestamente pronta a giurare che risponderete tutti "no".

Questo perchè Mary Sue è una tappa necessaria.

Quando scriviamo lo facciamo per svariati motivi, che possiamo elencare e motivare, e che potranno variare di autore in autore.
Ma quando pensiamo non a Perchè Scriviamo, ma a Perchè abbiamo Iniziato, il motivo io credo sia comune a tutti: lo sfogo.
Potete interpretare questa parola come meglio credete, a patto che non vi fermiate al suo significato superficiale.
Nel momento in cui si scrive, si produce. Si crea, si da' forma concreta a parte del nostro spirito e animo: la letteratura ufficiale stessa, quella di Leopardi e Manzoni, è una letteratura che rispecchia il pensiero, le idee e le credenze del singolo autore cresciuto ed educato in una determinata società.
La scrittura, come le altre forme d'arte, è per Freud sublimazione, e quindi sfogo delle pulsioni interiori.
Scrivere ci pone davanti a lettere e parole fissate create da noi stessi. Scrivere significa imprimere qualcosa, significa permettere e rischiare la lettura da parte di altri.
Iniziamo a scrivere per emulare un autore da noi amato, o piu' semplicemente per liberale la fantasie, i desideri e i sogni che rimangono intrappolati in noi stessi.
A questo punto sembra conseguenza logica la presenza di un personaggio Mary Sue.
Ma è Mary Sue stessa che, una volta sfiorata l'idea della scrittura, ce la fa amare.
Lo scrittore principiante, immaturo e spesso ingenuo, si pone nel racconto come personaggio principale in quanto egli stesso creatore del mondo da lui rappresentato. Lo scrittore principiante è egocentrico, e ama profondamente il suo protagoinsta, sia perchè è in parte se' stesso sia perchè è, al contrario di lui, perfetto. A causa di questo profondo amore per il prototipo Mary Sue, pare logico allo scrittore alle prime armi che un personaggio perfetto rappresenti il massimo anche per i suoi lettori, in quanto concretizzazione di tutti quei desideri e quelle qualità che non siamo capaci di ritrovare nel mondo reale, e si aspetta che il lettore, identificandovisi, aprezzi a sua volta.

Ovviamente così non accade, poichè questo è un ragionamento ingenuo e il lettore detesta l'idea di perfezione. Sia perchè è oramai trita e ritrita, sia perchè, più che identificarsi con il personaggio, vi entra in conflitto, riconoscendo tutti i suoi difetti alla luce della suprema perfezione del personaggio MarySuesco. Riconosce, inoltre, l'improbabilità della storia, e si trova di fronte ad un distacco dal mondo reale troppo estremo perchè possa gradirlo.

Ora, il lettore è certamente in diritto di lamentarsi e di non aprezzare l'idea di personaggio presentatagli dall'autore, ma questo è un altra storia.

Vorrei invece focalizzare su quello che è successo nel mentre all'autore: egli ha trovato nella scrittura un metodo di produzione soddisfacente che ha 'stappato' le sue aspettative sul mondo, liberandole nella sua prima fanfiction totalmente incentrata su un personaggio in stile Mary Sue. A questo punto, l'autore è libero. Si è sfogato, ha amato un personaggio letterariamente improponibile, ha riversato se' stesso e le sue aspettative su di esso ed ora non ne è più così condizionato.
Ha iniziato ad avere un certo feeling con la scrittura, con la narrazione, e costruendo gli altri personaggi ha iniziato a scoprire come la caduta di stereotipi si possa rivelare interessante.
L'autore è pronto a crescere, ma nel mentre Mary Sue gli ha permesso di porre le prime basi sulla della tecnica e del suo stile. Ha scoperto cosa gli permette di fare la parola scritta, ha incontrato nuovi autori che tenderà inevitabilmente ad emulare, nuovi argomenti, nuove tematiche, che poi sarà facile scoprire Mary Sue gli renderà impossibile svolgere a dovere.

Mary Sue è quindi tappa obbligata, e, vero, presenza negativa, ma non per questo un'entità da distruggere. E' semplicemente un momento da superare, ma un momento molto importante nella vita dell'autore.

Ma allora - direte voi -, oh donna estremamente saccente ( sì, lo sono, ed è inutile negarlo ), qual'è l'atteggiamento che bisogna avere nei confronti di Mary Sue?
Dobbiamo allora apprezzarla, in quanto ci si aspetta che da lì parta un evoluzione dell'autore?
Affatto. Anzi, Mary Sue non è garanzia di evoluzione, è un trampolino di lancio dove spesso molti preferiscono indugiare a lungo, se non per sempre.

E' giusto, a mio parere, dare ad una fanfiction Mary-Sue-style un giudizio negativo: ma le stroncature radicali e definitive, specialmente se ci si rende conto che si è di fronte ai primi passi di uno scrittore, andrebbero evitate.
Credo fermamente nell'idea di comunità, e quella dei fanwriter è una signora comunità, che ha dimostrato di sapersi aiutare, gestire e progredire con fansites, betareaders, concorsi, critici ecc.. E' giusto ricordarsi che questo E' ciò che siamo: un gruppo, un enorme gruppo finalizzato alla crescita, all'aiuto vicendevole; e quindi penso che un'analisi del genere su un aspetto importante come il fenomeno Mary Sue andasse fatta, in modo da poter, se non dico capire (non c'è niente da capire, o siete d'accordo o non lo siete...), fermarsi a pensare su quale sia il suo ruolo e il nostro nel momento in cui essa è, come io sostengo, un elemento naturale, inevitabile e positivo nella crescita del singolo autore.
Mary Sue è un ostacolo da superare, ma è anche un elemento che di per se' porta all'amore verso la scrittura e la produzione. Passare anni a scrivere solo fiction su Mary Sue significa dimostrare di non essere in grado di progredire: ma Mary Sue rimane qualcosa da oltrepassare, da valicare, e per farlo è necessario passarci attraverso.
Trovo allora importante rendersi anche conto che i commenti immotivatamente positivi, inutili e improduttivi, specialmente quelli lasciati "dalle amichette", scritti a valanghe, costituiscono un grande ostacolo alla crescita dello scrittore.













[e con questo ho concluso lo svarione. :) ]
[immagino in molti avranno da ridire, e immagino anche che temo d'aver lasciato fuori molte cose che forse al momento mi paiono sottointese ma probabilmente non lo sono. :) ]
++Chris++
00sabato 22 agosto 2009 12:23
Io non ho proprio nulla da ridire: hai fatto un'analisi completa e ricca di punti di vista originali, e mi trovi concorde praticamente su tutto. Complimenti :)
Armelle
00sabato 22 agosto 2009 15:30
Anch'io mi trovo d'accordo e ribadisco che sarebbe sempre meglio indicare per inciso cosa l'autore abbia sbagliato in quel determinato personaggio in modo da facilitargli il lavoro e dargli spunti di riflessione. L'etichetta sarà anche indicativa per alcuni, ma una critica cortese e dettagliata è certamente più d'aiuto e ha anche maggiori possibilità di venire accolta.
Roxy8
00sabato 29 agosto 2009 22:24
E' vero, quoto tutto.Ottimo saggio.

Ma ci sono casi in cui la Mary Sue non è proprio una Mary Sue.

Immaginate questa ragazza:
Pregi sì, ma quelli dell'autore, senza evidenziarli nè esagerarli.
Difetti idem, ma un po' esagerati addirittura, tipo esagerando la determinazione facendo esasperare gli altri personaggi.
Però è una maga. Una strega di Hogwarts (parlando di fandom hp).
E' una Mary Sue?
In fondo sì, perchè presenta un ritratto dell'autore migliorato, in fondo. Ma questo i lettori non lo notano.
E' una Mary Sue, allora?

L'autore però lo nota. Nota che qualche passaggio non va. Che se quella ragazza azzecca il serpentese al quinto tentativo senza avere il dono naturale, se fa incantesimi perfetti sin dal primo giorno, NON è normale. Neanche per quel fandom.
Ma se l'autore corregge i passaggi, rimarca i difetti, giustifica la bruvura del pg (ad esempio perchè suo fratello le ha detto gli incantesimi in anticipo e lei si è esercitata sul treno eccetera eccetera eccetera), esso può diventare degno di essere riutilizzato, secondo me.

P.S.tutto il materiale e le descrizioni sono stati presi da una mia storia, dalla mia prima. Non ci badate. [SM=g7566]
Verelia
00martedì 26 gennaio 2010 13:35
Proprio un ottimo punto di vista il tuo davvero, hai dato degli ottimi consigli sia ai lettori sia in via implicita agli scrittori, lucido e costruttivo.
Alice Sacco
00domenica 19 settembre 2010 19:59
Aaaw, tutto vero, e chiunque ha scritto è in grado di identificarvisi.
Io penso che una MS può anche, nel tempo esser ripresa in mano e trasformata in un personaggio normale (io ho fatto così), ma credo un'altra cosa utile per aiutarsi ad evitare le mary sue, scrivere fanfictions senza introdurre personaggi originali, oppure provare a scrivere un racconto con nuovi personaggi (alternandolo ai propri progetti se si preferisce).
essebi.
00domenica 19 dicembre 2010 22:19
Quoto la maggior parte delle cose che hai detto. Posso innanzitutto complimentarmi per questa illuminante discussione, che è riuscita a chiarire molti concetti che, per quanto in passato abbia potuto assimilare, non ho mai analizzato così profondamente. Allo stesso tempo non posso che storcere il naso al pensiero di questa eccessiva generalizzazione indirizzata agli autori di fan-fiction alle prime armi: posso assicurarti che, per quanto le mie storie siano ricche di difetti e imperfezioni, io non ho mai neanche pensato di creare un personaggio che si avvicini per le sue caratteristiche - fisiche e psicologiche- ad una Mary Sue. E credo che ciò che ho detto valga per molti altri autori alle prime armi. E' anche ovvio che la creazione di questo personaggio tanto odiato sia influenzata da caratteristiche quali l'età e l'inesperienza del fan-writer ma, nonostante tutto, non posso negare che la figura della Mary Sue sia molto diffusa in tantissimi fandom, e tutto si riconduce all'egocentricità dell'autore stesso, che usa la scrittura come valvola di sfogo non soltanto per incentrarsi in situazioni che valicano il limite di ciò che è umanamente sopportabile, rivarsando su di essa i propri sogni, i desideri e le caratteristiche fisiche e psicologiche di se stessi in maniera troppo idealizzata. Mi sentierei di aggiungere che questo esercizio non può giovare alla vita dell'autore :non è una reale valvola di sfogo, perchè rischia di creare in esso delle aspettative che lo allontanano troppo bruscamente dalla realtà, e che di conseguenza potrebbero creargli dei problemi psicologici anche nella vita concreta.
LazioNelCuore 1711
00sabato 15 gennaio 2011 09:41
Io sinceramente approvo ogni cosa che hai detto.
Io ho solo una cosa da ridire.
Ogni Mary Sue di cui ho letto era Hermione.
Ma Hermione non è una Mary Sue!
Io avrei accettato che H. fosse una M.S. in quella storia se fosse stato OOC.
Ma non lo era!!!
La scrittrice descriveva un' Hermione dai capelli lisci e biondi, quando invece ce l' ha orribili, senza offesa a chi ce l' ha così, come me.
La descriveva come una ragazza che metteva i ragazzi prima di tutto, cosa inaccettabile.
La descriveva come una ragazza che salta una lezione per fare sesso con Draco Malfoy, diventato Gary Stu.
Quando Hermione ha mai saltato anche solo un minuto di scuola??
E' questo che non accetto delle Mary Sue.
Sono estremamente OOC, ma non avvertono il lettore!!
Non so se si è capito cosa voglio dire!!
Layla_Morrigan_Aspasia
00martedì 24 luglio 2012 13:22
Ho appena letto questo articolo e non me la sentivo di lasciare solo una semplice lettura al tutto.
Sono la prima ad "odiare" personaggi del genere, pur tuttavia, come è stato già detto, una Mary-Sue può diventare un buon personaggio se revisionato e ben caratterizzato.
Anche io sto scrivendo una fiction romantica che potrebbe essere riconducibile al genere, ma sì, è il mio primo tentativo di scrittura e col passare del tempo lo sto rendendo più simile alla realtà, più umano, per così dire, pur restando nell'ottica del fantasy in un dato fandom.
E questo perché sono migliorata tantissimo scrivendo tanto altro ed a tutto spiano, e ho capito i miei errori, sebbene all'inizio vedevo la mia prima storia come un piccolo irreale sogno che forse può migliorare, perciò si ha un trampolino di lancio secondo me :-)
ps per l'articolista (non me ne voglia): "qual è" non vuole l'apostrofo...
CaterinaTassorosso
00lunedì 3 settembre 2012 22:48
Mi sembra un articolo davvero ben scritto; si vede che ti sei documentata.
Io cerco di rendere i miei personaggi più variegati possibili e di non renderli stereotipati, e riconosco che questa è l'unica cosa delle mie storie che mi piaccia veramente.
Purtroppo, sono molto esigente con i personaggi, mi piacciono pochi tipi di persone, ma cerco sempre di sforzarmi al massimo; una storia, senza neanche un personaggio non è una storia.
Però, con questa ossessione per le Mary Sue, non si tende ad esagerare? Intendo dire, ho trovato anche io quel test per vedere quanto è MarySuezzato il tuo personaggio, ma l'ho trovato molto eccessivo.
E' quasi impossibile evitare tutte queste caratteristiche. Inoltre, ciascuno ha una percezione diversa; e questo capita anche dai vari punti di vista.
Se chiedete al mio ipotetico fidanzato (che non ho) è chiaro che vi dirà che io sono una ragazza bellissima, meravigliosa e se la storia è narrata dal suo punto di vista sembrerò più una creatura divina che una ragazza come tante.
Se invece devo parlare di me in prima persona, al contrario, tendo a sminuirmi. Come si fa a sapere quale delle due si avvicina alla realtà? Io vado sempre a vie di mezzo, ma ci sono persone meravigliose che sono molto insicure, quindi non si può mai sapere.
WhatHasHappened
00domenica 23 settembre 2012 10:26
Re:
CaterinaTassorosso, 03/09/2012 22.48:

Mi sembra un articolo davvero ben scritto; si vede che ti sei documentata.
Io cerco di rendere i miei personaggi più variegati possibili e di non renderli stereotipati, e riconosco che questa è l'unica cosa delle mie storie che mi piaccia veramente.
Purtroppo, sono molto esigente con i personaggi, mi piacciono pochi tipi di persone, ma cerco sempre di sforzarmi al massimo; una storia, senza neanche un personaggio non è una storia.
Però, con questa ossessione per le Mary Sue, non si tende ad esagerare? Intendo dire, ho trovato anche io quel test per vedere quanto è MarySuezzato il tuo personaggio, ma l'ho trovato molto eccessivo.
E' quasi impossibile evitare tutte queste caratteristiche. Inoltre, ciascuno ha una percezione diversa; e questo capita anche dai vari punti di vista.
Se chiedete al mio ipotetico fidanzato (che non ho) è chiaro che vi dirà che io sono una ragazza bellissima, meravigliosa e se la storia è narrata dal suo punto di vista sembrerò più una creatura divina che una ragazza come tante.
Se invece devo parlare di me in prima persona, al contrario, tendo a sminuirmi. Come si fa a sapere quale delle due si avvicina alla realtà? Io vado sempre a vie di mezzo, ma ci sono persone meravigliose che sono molto insicure, quindi non si può mai sapere.



Quando il punto di vista è di un personaggio interno alla storia, è chiaro come la realtà stessa della storia venga distorta; in genere la narrazione in terza persona tende ad essere un pelino più oggettiva e di conseguenza a richiedere una maggiore attenzione, tuttavia io credo che in ogni caso il senso della misura non guasti: alcuni personaggi sono palesemente e spudoratamente Mary Sue, da qualsiasi punto di vista si guardino. Per quanto riguarda il test di cui parli, devo dire che, sebbene sotto certi aspetti sia leggermente esagerato - e si dice nella stessa pagina che non è completamente attendibile, come è ovvio che sia, mi ha aiutata molto a riflettere sui miei personaggi. Perché davvero, qualche tratto "suoso" un personaggio lo avrà sempre; è quando tutte queste caratteristiche si sovrappongono che inizia ad essere un problema :D
_pollina_
00domenica 7 ottobre 2012 23:23
Davvero una lettura interessante, mi ha fatta riflettere.
Grazie per averla condivisa con noi :)
EmmaStarr
00domenica 28 ottobre 2012 20:59
Hip hip hurrà!
Finalmente qualcuno che dice esattamente quello che penso sulle Mary Sue!
È ovvio che prima o poi una Mary Sue capita a chiunque, e chi nega è un bugiardo.
Personalmente, scrivendo solo nel fandom di HP e usando solo personaggi già esistenti, il mio rischio è leggermente più limitato.
Ma il bello nel mio mestiere (ma sentitela...) è mantenere il carattere di ciascun personaggio senza MarySueggiarlo (?).
E, cioè, renderlo più simile a sé.
Dai, chi, scrivendo di Lily Evans, non cerca di immedesimarsi in lei, visto e considerato quanto poco sappiamo di lei?
Logico che alla fine somigli ad una MAry Sue.
Nonostante ciò, è uno dei miei personaggi preferiti.
E forse proprio per questo.
Complimenti, hai scritto cose davvvero belle e interessanti!
A presto, un bacio
Emma ^^
elos.gordon
00mercoledì 15 maggio 2013 15:48
Sarebbe interessante, credo, fare un'analisi della figura della Mary Sue all'interno della letteratura (pubblicata, stampata, la letteratura "ufficiale") specialmente, ma non solo, fantastica.
Fondamentalmente, è veramente, ma veramente, ma veramente difficile trovare un autore fantasy (ma, ripeto, non solo fantasy) che non abbia come personaggio principale qualcuno fortissimissimo, bellissimissimo, drammaticissimissimo e, soprattutto, specialissimo, in un modo o nell'altro.
Le eccezioni vi sono - Gaiman e Pratchett i primi due nomi che mi vengono alla mente - ma sono rare.

E' una delle ragioni per le quali cerco di non amputare braccia e gambe alle Mary Sue che trovo in giro: non so mai se quel che sto producendo io stessa sia una Mary Sue (o il corrispettivo maschile) - davvero non me la sento di giudicare il personaggio di un altro.

Detto questo, bel pezzo, Kimmy, con degli spunti interessanti. ^^
Lady Atena
00venerdì 7 giugno 2013 16:31
Affermo candidamente di aver creato una [due, tre, quattro, dieci] Mary Sue nella mia vita.
Se vogliamo essere precisi, ho creato una Mary Sue e svariati Gary Stu. Il che è alquanto idiota, considerando che io sono femmina.

La mia piccola e personale Mary Sue nasce all'età di otto anni, dopo un Tragico Evento nella mia Real Life. Era come immaginavo sarei stata io a sedici anni. Capelli neri leggermente mossi lunghi fino a sotto le spalle e occhi neri. Era la promessa sposa di Vegeta [sì, di Dragon Ball. Problems?] ed era quindi una Saiyan nobile purosangue. Suo padre l'aveva sempre ignorata e la madre nemmeno veniva nominata, ma lei se ne fregava bellamente. Aveva una lingua che solo dio sa come mi fosse uscita, rispondeva sempre alle provocazioni e sapeva mostrarsi di un'antipatia più unica che rara. Roba che l'ho anche uccisa, un paio di volte, giusto per non vederla più.
Potete ben vedere che non era esattamente la Mary Sue più Marysuesca della storia. Ok, Vegeta s'innamorava di lei a prima vista, o al massimo a seconda, ma di per sé lei era una piaga dell'umanità.

I Gary Stu mi sono sempre venuti meglio. Il primo dalla potenza illimitata, bellissimo, tormentato, solitario, scostante e con un unico amico fidato. L'altro Gary Stu, dai bellissimi occhi di laguna e capace di guarirti un cancro maligno o farti ricrescere un arto con la nonchalance con cui io bevo coca cola. Gentile, sorridente, amichevole, disponibile ma in realtà tanto stronzo dentro a cui importa solo del primo Gary Stu.

Adesso non ho più otto anni [e nemmeno 16] quindi quando rileggo le primissime storie con loro scoppio a ridere o nascondo la testa tipo "Oddio, perché non mi sono resa conto dell'OOC madornale?". Però i due Gary Stu li ho ripresi e ci lavoro giornalmente per renderli meno 'Stu'. Una cosa è rimasta invariata. Al secondo Gary importa sempre e solo del primo XD
michicucciola
00venerdì 6 giugno 2014 16:16
michicucciola, 06/06/2014 16:13:

Come dire?

Nell'ultima parte mi hai quasi commosso.
E' vero, la nostra comunità é una gran signora.
Io stessa la amo con tutto l'amore che posso portare in corpo.

Riguardo alla Mary Sue...
Posso dire che, quando mi sono iscritta a EFP, più o meno a settembre dell'anno scorso, ne ho scritte molte di fanfiction del genere.

Non mi ero mai posta il problema. A scuola ho sempre preso dei 'dieci' e dei 'nove' nei temi, ma ora rileggendo quasi mi viene la pelle d'oca.

Pensavo che fosse facile, ma a volte mi incappavo in lavori MERAVIGLIOSI, che sarebbero potuti benissimo essere dei libri.

Mia madre mi condanna, dato che passo tutto il mio tempo qui.
Ma nessuno si rende conto che, anche se sono 'solo' fanfiction, ci si riversa l'anima.
Ma non cancello niente, perché ci sono passata e, nonostante tutto, non la odio.

Non ci riesco, perché quella é una ME.

Un bacio ❤
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:23.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com