spiegazione del buon Enzo
Al post 345 della discussione “lucifero è satana, il buon Enzo facendo una delle sue solite virate sull’argomento, ha affermato, in relazione a Matteo 24:45-47:
La parabola del servo fedele è la terza di tre parabole che ci invitano ad essere pronti al ritorno di Cristo perché non sappiamo quando verrà e non che a New York c'è un unico servo fedele.
È solo una parabola per spingerci ad essere pronti ma se vogliamo intenderla in modo letterale devi sapere che ogni guida, pastore, anziano, sorvegliante, vescovo ecc. Deve essere un servo fedele perché a loro è stata assegnata la guida di una comunità, di un' ecclesia, di una congregazione.
Quindi anche in modo letterale la parabola non parla affatto di quello che tu erroneamente credi.
Qui capisco che per lui non esiste uno schiavo ma tutti, compreso lui, che insegnano sono schiavi fedeli e quindi, sarebbero quelli descritti in quella che lui chiama parabola.
Ragionavo su questo evento riportato in Atti 15 dove viene descritto la questione della circoncisione, poiché c’era molta disputa da parte di alcuni, al versetto 2 dice: Paolo e Bàrnaba non erano d’accordo e discussero parecchio con loro; così si stabilì che Paolo, Bàrnaba e alcuni altri andassero a Gerusalemme per presentare la questione agli apostoli e agli anziani.
E mi chiedevo: ma quei discepoli non avevano forse anche loro lo spirito di Geova? Non insegnavano anche loro la Parola di Dio? Non potevano, stando a quello che dice Enzo, decidere loro la questione fungendo da schiavo fedele? Perché decisero di mandarli a Gerusalemme?
Al versetto 6 viene detto: Così gli apostoli e gli anziani si riunirono per esaminare la faccenda.
Quale ruolo avevano questi apostoli e anziani?