Neeranel Scarlet
00lunedì 2 novembre 2015 17:02
*La donna entra in cattedrale. Coperta da un mantello lungo e nero e con il cappuccio a coprire metà del viso, cammina con passo lento lungo la navata centrale, la testa china. Nella mano destra regge una falce, la cui lama riflette la luce delle candele. Arrivata davanti la statua della Dea Bifronte, poggia alla sua base la falce. Apre la sporta che porta a tracolla, uscendo un tappeto di velluto nero, che stende a terra. Agli angoli in alto di questo tappeto pone due candele bianche e, spargendo dei crisantemi bianchi sul tappeto, si pone al centro. Sempre con il cappuccio abbassato, allarga le braccia, mostrando un tabarro ornato dall'effige di un drago bianco, le solite collane che vi scendono elegantemente. Le labbra, dipinte di rosso scuro, si muovono pronunciando queste parole*
Il giorno è giunto. Il tuo inverno, oh Anaitie, è sceso su di noi. Con un velo di dolore e tristezza, sfogliamo nella nostra mente i ricordi di chi abbiamo amato, adesso anime guidate alla tua Porta.
*Fa un profondo respiro*
In questi tempi di perdizione, troppe di loro sono state private della tua grazia: il loro cammino è stato interrotto, deviato. Senza rispetto, sono state riportate in questa Terra, insozzata dai loro passi. Per loro combatto, oh Anaitie. Fai di me un tuo strumento per ripristinare il ciclo.
*Dopo qualche istante di silenzio, si dirige verso la candela posta nell'angolo in alto a sinistra del tappeto. Si china e con un fiammifero l'accende. Con le mani poste a protezione della fiamma, pronuncia tali parole*
Per Effigenia, conosciuta a tutti con il nome di Effy, tua accolita, accendo questa candela. Seguendo il suo corso, la sua anima da te è stata accolta. Che il suo ricordo possa mantenersi vivo nei cuori di chi l'ha conosciuta.
*Rimane china, il cappuccio ancora abbassato, osservando un minuto di silenzio. Poi si alza e si dirige verso la candela posta nell'angolo accanto. Arrivata, si china, accendendo la candela con un fiammifero. Con le mani poste a protezione della fiamma, pronuncia tali parole*
Per Merida, che non ho potuto conoscere, accendo questa candela. Seguendo il suo corso, la sua anima da te è stata accolta. Che il suo ricordo possa mantenersi vivo nei cuori di chi l'ha conosciuta.
*Rimane china, osservando un minuto di silenzio. Poi si alza, ritornando al centro del tappeto. Alza leggermente le braccia, dicendo*
Preghiamo per le anime di queste due donne, che hanno lasciato questo mondo allo scorso raduno di Ascalith. Possano avere la pace che si meritano.
Preghiamo tutti, non solo per loro, ma per chi ci ha lasciato nel corso di questa avventura che è la vita. Possano i loro corpi diventare nutrimento per la terra, dando vita a splendidi fiori. Siano i petali delicati la loro dimora.
Concediamo alle nostre menti un minuto di silenzio, in ricordo dei nostri cari.
*Osserva un minuto di silenzio. Poi ricomincia a parlare*
Nel freddo della solitudine in cui essi ci hanno lasciato, troviamo la nostra forza nella fede, nei nostri sogni e nei nostri principi. Viviamo anche per chi non c'è più, costruendo noi stessi anche con le parole di chi ci ha amato. Facciate della vostra vita un capolavoro, fratelli miei. Possano gli dei lucenti illuminare la vostra via.
*Si avvicina alle due candele accese e, prendendole in mano, si dirige verso la statua, ponendole alla sua base. Poi si gira e dice*
La messa è finita. Gli dei vi siano vicini nelle vostre mansioni.
*Fa un inchino. Poi, rimasta sola, si siede a gambe incrociate al centro del tappeto, il dorso delle mani poggiato sulle ginocchia. Con il cappuccio ancora abbassato, medita per circa un'ora. Alla fine, risistema tutto nella sporta, prende la falce e se ne va, a passo lento.*